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Il Palazzo Ducale di Urbino viene considerato il monumento rinascimentale più bello d’Europa e di conseguenza la capitale del Rinascimento.
Inizialmente Urbino era una città romana.
Nel 1200 Guelfi e Ghibellini erano in lotta tra loro e la guerra si concluse con la vittoria del Papa, il quale, non essendo in grado di governare il territorio d’Urbino e contemporaneamente occuparsi della Chiesa decise di affidare il territorio alla famiglia Da Montefeltro, con l’accordo che si sarebbe ripreso le terre se non ci fosse stato un erede al trono maschio.
L’erede al trono fu Oddantonio, fratellastro di Federico, il quale a causa del suo malgoverno, nel 1444 fu ritrovato pugnalato nel suo letto, dopo la sua morte Federico salì al trono.
Federico è stato un condottiero italiano, capitano di Ventura (nome del suo esercito) e famosissimo signore rinascimentale. Al contrario del fratellastro, inoltre si è distinto come un governatore giusto e corretto.
Durante la sua signoria si sviluppò a corte un “clima artistico” fertile, grazie agli scambi culturali con i centri della penisola ed esteri , Federico ospitò a palazzo numerosi artisti.
Federico era un uomo d’armi, un generale abile nell’arte della guerra, intelligente e bravo stratega, ma anche un uomo colto, raffinato che leggeva libri anche sotto la tenda di battaglia.
Nel suo palazzo fece costruire persino uno studiolo, dove Federico abbandonava la sua armatura e diventava uomo di cultura, (leggeva e meditava e non voleva essere disturbato mentre si concentrava).
Lo studiolo, come abbiamo potuto verificare durante la visita al palazzo, era una stanza piccolissima ornata da pareti rivestite da legno intarsiato.
Nel 1437, per interessi di territorio, Federico sposò Gentile Branca Leoni della quale non era affatto innamorato e dalla quale non ebbe eredi al trono.
Nel 1460, in seguito alla morte di Gentile Branca Leoni, Federico sposò Battista Sforza, figlia di Alessandro Sforza, signore di Pesaro.
Da queste seconde nozze Federico ebbe sei figlie, fino a quando, nel 1472 finalmente riuscì ad avere un figlio maschio, Guidobaldo. Battista Sforza morì dando alla luce l’atteso erede.
In quello stesso periodo Federico divenne Duca.
Di seguito alla morte di Battista, l’architetto Luciano Laurana, rimasto male da quanto accaduto, perché molto affezionato alla donna, lasciò i” lavori” che stava svolgendo a Palazzo, a metà.
Riuscì solo a completare il bellissimo porticato nel cortile interno e la” facciata dei torroncini”.
A Luciano Laurana subentrò nella direzione dei lavori Francesco di Giorgio Martini, altro abilissimo ingegnere, stratega militare che completò la facciata a “L”, curò gli spazi privati (le stanze), il giardino e le logge.
Nel palazzo non erano presenti porte, perché era difficile riscaldare tutte quelle stanze, ma la maggior parte delle stanze aveva un grosso camino, erano talmente alti e grossi che una persona poteva persino entrarci dentro.
Nel palazzo non sono rimasti arredi, perché ancora non esisteva il gusto
dell’ arredamento, ed i pochi che sono rimasti sono stati trasferiti in altri musei ( molti si sono rotti).
Un particolare presente in ogni stanza è lo stemma con un’ aquila tra due lettere:
la F e la D in quelle costruite dopo il 1472, e la F e la M in quelle costruite prima che diventasse Duca.
Come simbolo fu scelta l’ aquila perché rappresentava la potenza ed inoltre perché l’unico rapace in grado di guardare il sole senza voltare la testa.
Una particolarità del Palazzo che si può attribuire a Federico è la presenza di scale a chiocciola molto larghe, fatte costruire per raggiungere, a cavallo, in caso di pioggia, l’interno del Palazzo in maniera più veloce e senza bagnarsi.
Nel palazzo inoltre, sono stati ritrovati numerosi quadri di diversi artisti e di diverse epoche.
I quadri più antichi sono costituiti da un santo e da uno sfondo oro.
Lo sfondo d’oro stava ad indicare la ricchezza, e dava importanza al proprietario ed indicava che il protagonista era un santo. Tra i diversi quadri presenti nel palazzo c’era anche quello della ” Città Ideale”.
La “città ideale” è stata rappresentata senza le persone, perché commettono peccati, e sono quindi impure.
Nello stesso quadro, i palazzi sono rappresentati con porte e finestre aperte, queste finestre sono per le colombe, che essendo bianche rappresentano la purezza e sono le uniche figure presenti nel quadro che rappresentano la vita.
Questo è un bellissimo quadro, inoltre è il primo esemplare che è stato realizzato con la tecnica della prospettiva. Solo che non si è sicuri su chi sia l’artista, si sa solo che è fiorentino, e che il quadro risale al 1480-1490 circa,(oggi è esposto alla Galleria Nazionale delle Marche, di Urbino).
Abbiamo potuto ammirare anche un quadro con Maria che tiene in braccio Gesù.
Gesù è rappresentato con una collana di corallo che rappresenta la purezza di sangue e con la mano alzata, simbolo che identifica Gesù.
In primo piano c’è Maria con dietro gli angeli, e le loro ali non sono ben visibili.
Ci è stato spiegato, che in questo quadro, Gesù potrebbe rappresentare Guidobaldo in qualità di “salvatore”, essendo l’erede al trono. Gli angeli potrebbero essere degli aiutanti ed infine Maria potrebbe rappresentare Battista.
Questo quadro è stato realizzato da Piero Della Francesca (lo stesso artista che ha dipinto il doppio ritratto dei duchi di Urbino e la flagellazione di Gesù).
Inoltre abbiamo potuto osservare il quadro che rappresenta la flagellazione di Gesù.
È costituito dalla figura di Gesù legato ad una colonna ed intorno tante persone, di fianco, invece è presente la figura di un ragazzo biondo che è stato rappresentato con la stessa posizione di Gesù.
Quel ragazzo è come un Martire, perché rappresentato con la tunica rossa e scalzo.
C’era anche il quadro di Pedro Berruguete, che è il ritratto di Federico da Montefeltro col figlio Guidobaldo del 1475 circa, che ora si trova alla Galleria nazionale delle Marche, in Urbino.
È costituito da cinque elementi molto importanti:
-il libro ( che rappresenta il fatto che è colto);
-il mantello d’ermellino(rappresenta l’ importanza);
-l’armatura(rappresenta il fatto che è guerriero);
-l’erede al trono(Guidobaldo);
-lo scettro(rappresenta il potere).
Fonte: https://sancostanzo1c.wikispaces.com/file/view/APPUNTI+SU+URBINO+pandolfi+tarini+sbriscia.docx
Sito web da visitare: https://sancostanzo1c.wikispaces.com
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