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Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).
Le strutture di FONDAZIONE
Strutture di fondazione
Le fondazioni sono elementi strutturali che trasferiscono i carichi delle strutture verticali (pilastri, pareti) al terreno di fondazione con lo scopo di operare una diffusione delle sollecitazioni compatibile con le caratteristiche di resistenza del suolo in riferimento:
1. alla portanza
2. alla deformazione istantanea e differita
La scelta del tipo di fondazione viene effettuata sulla base di:
• entità e distribuzione dei carichi
• natura del terreno rilevata mediante:
indagini preliminari (acquisizione di carte geologiche e osservazione del comportamento di costruzioni già esistenti), indagini di laboratorio (analisi su campioni di materiali raccolti sul sito tramite carotaggi),
indagini in sito (prove di carico, altro).
Laboratorio di Tecnologia dell’Architettura Prof.ssa Paola Gallo A.A. 2012-
La distribuzione dei carichi dalle coperture alle fondazioni
Le fondazioni si dividono in:
• Dirette quando operano direttamente su strati superficiali
• Indirette quando giungono a strati profondi in quanto quelli superficiali non forniscono sufficienti garanzie di portanza
Dirette Indirette
1 Discontinue
• Plinti isolati
2 Continue
• Travi
• Platee
3 Pali
• Infissi
• Gettati in opera
FASE DELLA COSTRUZIONE
La realizzazione delle fondazioni è preceduta dai seguenti lavori:
1. sbancamento. Asportazione del terreno all’interno dell’area individuata dalle operazioni di tracciamento, fino a raggiungere la quota dalla quale avranno inizio le opere di elevazione del fabbricato
2. scavi per fondazioni. Scavi a sezione obbligata effettuate a partire dal piano di sbancamento per accogliere gli elementi di fondazione previsti
3. Opere di fondazione. Opere relative alla fondazione quali i muri di sostegno e la sottofondazione
FASI DI SBANCAMENTO
OPERE DI FONDAZIONE
I materiali con i quali si possono costruire i muri di sostegno sono: muratura di mattoni, muratura di calcestruzzo non armato, cemento armato, gabbioni
Muri a contrafforti, in cui i contrafforti lavorano in un piano verticale, prendendo su di sé la spinta delle terre, e il pannello murario lavora per inflessione in piani orizzontali, con la funzione principale di contenimento del terreno;
Muri a mensola, ovvero elementi murari snelli, con fondazioni particolarmente ampie (in modo da realizzare l'incastro al piede) in cui la parete svolge entrambe le funzioni, di sostegno e di contenimento.
MAGRONE
FASI DI REALIZZAZIONE FONDAZIONI
Posizionamento CASSERI e ARMATURE
1 Fondazioni discontinue
FONDAZIONI DIRETTE
Plinti isolati
I plinti sono elementi strutturali di forma generalmente quadrata, rettangolare o trapezoidale, disposti al piede del pilastro in modo tale da diffonderne adeguatamente il carico sul terreno di fondazione.
In funzione della loro altezza i plinti si dividono in:
• plinti alti. Quando l’altezza è maggiore dell’aggetto rispetto al pilastro. In c.a. risultano i più rigidi e anche i più economici per via della ridotta armatura
• plinti bassi. Quando l’altezza è inferiore all’aggetto. Minimizzano gli sbancamenti
• plinti zoppi Quando occorre fondare pilastri in aderenza a costruzioni preesistenti. Presentano allargamenti pronunciati su uno dei lati
Plinti trapezoidali in c.a.
Plinto zoppo in c.a.
Le fondazioni a plinto si utilizzano con strutture in elevazione di tipo intelaiato (trave-pilastro);
Per strutture intelaiate in c.a. le fondazioni devono consentire una certa continuità strutturale e cioè:
- i plinti devono essere collegati da un reticolo di travi o cordoli!
Le fondazioni a plinto isolato non sono ammesse in zone sismiche.
2 Fondazioni continue
FONDAZIONI DIRETTE
Travi
!! Ecco perché si chiamano “ROVESCE” !!
TROVANO APPLICAZIONE:
Quando la maglia del telaio è troppo fitta e i pilastri risulterebbero troppo vicini rendendo difficile la realizzazione dei plinti
Quando si necessita di elementi molto rigidi capaci di caricare in modo pressoché uniforme lunghe parti di suolo (Ad es. con terreno di fondazione che non presenta elevate capacità portanti).
La rigidezza delle travi dipende dal rapporto tra altezza della trave e luce, ovvero interasse dei pilastri.
Le fondazioni continue si usano con strutture in elevazione a telaio (acciaio, legno, c.a.) o con murature portanti (laterizi, blocchi in pietra).
FONDAZIONI A T CHIUSA
Tipologie di fondazione continua per struttura discontinua (pilastri)
Vista assonometrica dell’intelaiatura strutturale
Schema in pianta e sezione della fondazione a travi
Tipologie di fondazione continua per struttura continua (muratura)
Esempio di armatura della fondazione continua
FONDAZIONI CONTINUE A LARGA BASE
Quando la struttura portante in elevazione è in muratura, si utilizza la fondazione continua a larga base che deve essere realizzata in c.a.
Arch. Valentina Gianfrate
Fondazioni Superficiali a Platea
Vengono usate quando il terreno non presenta buone caratteristiche di portanza con elevata deformabilità, è necessario minimizzare il valore della pressione indotta sul suolo di fondazione.
Fondazioni in terreni sciolti Poco resistenti
Superficiali Su pali sospesi
A zattera A platea
Le platee possono paragonarsi a solai rovesci con travi principali travi secondarie e soletta caricate dalla reazione del terreno approssimativamente uniforme
La platea presenta una armatura a rete sia inferiormente che superiormente, a maglie rade nelle specchiature tra i pilastri e fitte in corrispondenza degli allineamenti strutturali
3 Fondazioni a pali
FONDAZIONI INDIRETTE
Si fa uso delle fondazioni indirette quando il terreno di fondazione è formato da materiali poco coerenti, e non possiede quelle caratteristiche di resistenza, sufficienti a sostenere la struttura di un edificio.
La funzione delle fondazioni indirette è quella di:
collegare la struttura con gli strati più resistenti del terreno (pali appoggiati)
garantire la stabilità per attrito tra terreno e loro superficie laterale (pali sospesi).
I pali possono essere di due tipi:
1. Infissi, realizzati fuori opera. Possono essere in legno (con punta metallica), acciaio o cls armato. Quelli in cls armato hanno una armatura fatta da tondini longitudinali e staffe elicoidali più ravvicinate alla punta, per resistere alle sollecitazioni che si generano durante la penetrazione, ed alla testa, per resistere alla battitura.
2. Gettati in opera, per battitura o trivellazione
Fondazioni indirette su terreno
resistente molto profondo
A pozzi Su pali portanti
Armati Rivestiti Gettati in sito Infissi
Per infissione
Per trivellazione
Pali in cls armato
•Maggiore durevolezza
•Maggiore resistenza
•Maggiore lunghezza (fino a 25m)
•Diametro maggiore di 60cm.
•Costo minore
La distanza tra i pali non deve essere inferiore a 3 volte il diametro
Le strutture di collegamento delle teste dei pali, ad elevata rigidezza, possono essere:
Plinti isolati
Fondazioni nastriformi
Platee
Pali vibroinfissi:
Appartengono alla categoria dei pali infissi senza asportazione di materiale ed hanno il grosso vantaggio di non produrre risulte di perforazione e mantenere il cantiere pulito. Inoltre, l'infissione del palo migliora lo stato di addensamento del terreno e le conseguenti caratteristiche di portanza.
Rispetto al tradizionale palo battuto, quello infisso con vibrazioni ad alta frequenza riduce notevolmente il disturbo sulle strutture circostanti, diminuendo sia il livello del rumore che le vibrazioni.
Si realizza in terreni sabbiosi ed in ghiaie scarsamente addensate, anche in presenza di acqua di falda. La velocità di realizzazione e la facile gestione cantieristica ne fanno un prodotto economicamente vantaggioso.
Pali costruiti in opera con tubo forma, che viene infisso mediante trivellazione con asportazione di terra
L’infissione della camicia avviene per rotazione meccanica, una pesante sonda
munita di valvola di fondo asporta il materiale sciolto
•Non produce costipamento del terreno
•Non provoca vibrazioni nelle strutture vicine
Primo solaio fuori terra
Il primo solaio fuori terra – chiusure orizzontali inferiori - appartiene alla classe di Unità tecnologica “CHIUSURE”.
Oltre a “chiudere” inferiormente l’organismo edilizio, la sua funzione
principale è “ isolare ” in modo da consentire con adeguati livelli di comfort lo svolgimento delle attività (funzioni) previste nei locali.
La tecnologia costruttiva, e il relativo grado di isolamento e comfort raggiunto, cambiano a seconda delle destinazioni d’uso
I sistemi tradizionali con vespaio e/o intercapedine sono ormai quasi correntemente sostituiti dal sistema dei “cupolex”
Si tratta di cupole in plastica riciclata disponibili in commercio in diverse dimensioni. Questi elementi sono sagomati in modo da essere facilmente collegati tra loro per formare una struttura autoportante puntiforme e ricevere il getto (in c.l.s. o altro) che costituisce la soletta. Sotto le
cupolette si crea un vano libero che consente la circolazione d’aria in tutte le
direzioni e il passaggio delle tubazioni degli impianti, le condotte e i cavi.
Sono in genere realizzati in plastica riciclata e costituiscono un cassero a perdere in grado di contribuire al fonoisolamento e all’impermeabilizzazione del solaio.
Struttura con casseri a perdere
Sistema in legno per solaio rialzato
Il solaio rialzato, a distanza di almeno 50 cm da terra, deve avere un’intercapedine
adeguatamente aerata e un vespaio drenante aerato livellato al piano di fondamenta. Le travi portanti in legno possono poggi a r e direttamente sulle fondazioni o essere separate da esse mediante muretti in mattoni pieni che
creano un’ulteriore intercapedine.
Elaborati Tecnici
FONDAZIONI
•Indicare l’area e la sezione di scavo con indicazione dei profili e delle quote
•Indicare il posizionamento delle opere, le loro dimensioni, le sezioni dei diversi elementi, le orditure del sistema adottato
•Indicare gli assi di localizzazione generale (fili fissi)
•Indicare il profilo delle strutture in pianta con precisazione delle sezioni di ogni elemento
•Indicare tutte le quote parziali e totali
•Inidicare la quota del piano di posa, specificando il livello del magrone e la quota di fondazione
REDAZIONE DELL’ELABORATO
•Adottare il rapporto grafico 1:50
•Indicare il profilo delle strutture verticali
•Indicare i piani di sezione
•Indicare con linea a tratto il profilo dello scavo e le relative quote
Fonte: http://web.taed.unifi.it/lab_tec_e/lezioni2013/LEZIONE%20Fondazioni%209_04.pdf
Sito web da visitare: http://web.taed.unifi.it/
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