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Claude Monet
Tappe della vita
1840
Il 14 novembre a Parigi nasce Claude-Oscar Monet. È il secondogenito di Claude-Adolphe Monet, indicato nei documenti ufficiali come commerciante, e di Louise-Justine Aubrées. La famiglia, con il primogenito Léon-Pascal nato nel 1836, vive al 45 di rue Lafitte, a sud della collina di Montmartre.
1845
I Monet si trasferiscono a Ingouville, un quartiere di Le Havre, al 30 di rue d'Epréménille, dove vivono la sorellastra del padre, Marie-Jeanne Gaillard, e il marito Jacques Lecadre. Costui, droghiere e fornitore di attrezzature per barche, offre al padre di Monet di lavorare con lui. Lecadre ha anche una casa a Sainte-Adresse.
1851
Dopo una prima educazione in una scuola privata, entra al collegio comunale di Le Havre; riceve una formazione classica e apprende i primi rudimenti di disegno: suo maestro è Jacques-François Ochard, allievo di David e amico di Boudin. Ma per lui la scuola è una prigione e appena può scappa al mare: il porto di Le Havre è a cinque minuti dalla scuola.
1856
Monet esegue, a matita su un quaderno, una serie di disegni dal vero nelle campagne intorno a Ingouville e al porto di Le Havre. Inizia a realizzare alcune caricature dei personaggi in vista di Le Havre e a esporle la domenica in un negozio di articoli per belle arti.
1859
Non ottiene la borsa di studio del Comune, ma va lo stesso a Parigi con i proventi delle caricature; visita il Salon. Presenta due nature morte a Troyon, maestro di Boudin, che gli consiglia di iscriversi all'atelier di Couture. Questi però non lo accetta. Frequenta la Brasserie des Martyrs, luogo di incontro di artisti e intellettuali, dove conosce Pelloquet.
1860
Vive a Parigi in rue Pigalle; frequenta l'Académie Suisse, dove lavorano anche Pissarro e Courbet. A febbraio visita un'esposizione di dipinti moderni che si tiene sul boulevard des Italiens: è entusiasta soprattutto di Delacroix. Continua a eseguire caricature, alcune delle quali vengono anche pubblicate su fogli satirici. Alla fine dell'anno torna a Le Havre.
1861
Arriva la chiamata alle armi per Claude: non disponendo dei 2.500 franchi necessari per l'esonero, il 29 aprile è arruolato nel corpo dei Cacciatori d'Africa e in giugno parte per Algeri, dove la situazione è molto tranquilla. La luce e la bellezza del paesaggio del Nord Africa lo affascinano a tal punto che dirà di essersi preparato qui all'impressionismo.
1862
Colpito da violente febbri, in estate lascia l'Africa e torna in Francia; la zia Marie-Jeanne lo fa esonerare, evitandogli i cinque anni e mezzo di militare che gli mancano. Lavora en plein air con Boudin, tra Honfleur e Le Havre, dove conosce Jongkind. In autunno è a Parigi: entra nello studio di Gleyre, dove incontra Renoir, Sisley e Bazille. Esegue alcune nature morte.
1865
Nel nuovo studio parigino esegue La foce della Senna a Honfleur e un'altra marina, che presenta poi al Salon ottenendo un discreto successo. Da maggio è a Chailly, dove esegue studi per Colazione sull'erba, opera di grandi dimensioni che vuole presentare al Salon del 1866. In autunno, a corto di soldi, torna a Parigi e si dedica al grande dipinto, che ormai lo fa disperare.
1866
Bazille lascia lo studio e Monet ne affitta un altro in place Pigalle. Non avendo finito Colazione sull'erba, espone al Salon Camille in abito verde, in cui ritrae la sua compagna Camille Doncieux. Grazie al sostegno della zia, in estate Claude va con Camille a Ville d'Avray, dove dipinge Donne in giardino. In autunno si trasferiscono in Normandia.
1867
In marzo rientra a Parigi: Donne in giardino è respinto al Salon. Camille è incinta e i problemi economici aumentano; in giugno, ospite della zia, Claude va da solo in Normandia, e realizza alcune marine, tra cui Terrazza sul mare a Sainte-Adresse. Accusa i primi disturbi alla vista. L'8 agosto, a Parigi, nasce il figlio Jean; Monet torna spesso nella capitale per vederlo.
1868
A marzo torna a Parigi; divide con Bazille uno studio in rue de la Paix. Una sua opera è accettata al Salon, ma Claude non ha più soldi; in preda alla disperazione cerca la morte gettandosi nella Senna. In estate va con Camille a Le Havre, dove espone alla Mostra internazionale delle marine e riceve una medaglia d'argento; vende Camille in abito verde. Inizia La colazione.
1870
Il 28 giugno sposa Camille; va a Trouville, dove lavora con Boudin sulla spiaggia (Hôtel des Roches-noires a Trouville). Muore la zia Marie-Jeanne. A settembre, per evitare la guerra va a Londra; qui Daubigny lo presenta a Durand-Ruel, che alla prima mostra della Società degli artisti francesi nella sua galleria di New Bond Street gli fa esporre Entrata al porto di Trouville.
1871
Il 17 gennaio muore il padre. A Londra (Il Tamigi e il Parlamento) incontra Pissarro, con cui condivide l'interesse per Turner e Constable. Espone al South Kensington Museum e vende alcune tele a Durand-Ruel. In maggio si reca in Olanda. In autunno torna a Parigi; grazie all'eredità del padre e alla dote di Camille affitta una casa con giardino ad Argenteuil.
1872
Una splendida primavera ad Argenteuil gli ispira molte tele: lavora con Sisley e Renoir e realizza Regate ad Argenteuil. È un periodo abbastanza prospero perché riesce a vendere molto. Compra una barca e la trasforma in studio per dipingere sulla Senna e ritrae spesso la famiglia nel giardino che lui stesso cura con amore. Trascorre un periodo a Rouen.
1873
Compie un viaggio in Normandia dove a Le Havre dipinge Impressione, sole nascente. Si reca a Parigi e da una finestra dello studio di Nadar realizza due vedute del Boulevard des Capucines. In primavera, con Pissarro, Sisley, Jongkind, Renoir, Cézanne, Morisot e altri, prende la decisione di formare una società di pittori indipendenti che nascerà in dicembre.
1876
Cézanne lo presenta al collezionista Chocquet; esegue quattro vedute dei giardini delle Tuileries; in aprile espone Camille Monet in costume giapponese alla seconda mostra degli impressionisti. In luglio è invitato dal collezionista Hoschedé nella villa di Montgeron dove si innamora di Alice Raingo, moglie del finanziere, che diventerà sua inseparabile compagna.
1877
Con l'aiuto di Caillebotte, che paga l'affitto, apre uno studio in rue Moncey, vicino alla stazione Saint-Lazare, della quale realizza numerose vedute. Espone alla terza mostra degli impressionisti. Camille attende il secondo figlio, ma è molto malata. Il finanziere Ernest Hoschedé fa bancarotta.
1878
Per sfuggire ai creditori, con l'aiuto di Caillebotte lascia Argenteuil per Parigi. Il 17 marzo nasce Michel. Il 6 giugno all'Hôtel Drouot viene venduta la collezione Hoschedé. Realizza Rue Montorgueil e Rue Saint-Denis. Da agosto la famiglia si trasferisce a Vétheuil insieme a tutti gli Hoschedé. La salute di Camille peggiora. Dipinge Chiesa a Vétheuil.
1879
Ernest Hoschedé torna a Parigi, ma la moglie Alice resta con Monet. Un improvviso disgelo rende il paesaggio molto affascinante: Monet realizza numerose tele. Alla quarta mostra degli impressionisti invia ventinove lavori. Il 5 settembre Camille muore di cancro: Monet la ritrae sul letto di morte. In inverno dipinge alcune nature morte e delle vedute della Senna ghiacciata.
1883
A fine gennaio, tra Le Havre e Étretat realizza numerosi studi delle scogliere. Hoschedé cerca di persuadere la moglie a tornare con lui. A marzo, personale alla nuova galleria parigina di Durand-Ruel. Ottiene ottime recensioni di Geffroy. Espone di nuovo a Londra. Alla fine di aprile si trasferisce a Giverny con la famiglia. A dicembre, con Renoir, va in Provenza a trovare Cézanne e poi in Liguria.
1884
A gennaio riparte per Bordighera, dove prolunga il suo soggiorno per alcuni mesi. Torna a Giverny in aprile. Da agosto a settembre soggiorna con la famiglia in Normandia e dipinge alcune tele. A Parigi incontra di frequente Pissarro e Renoir al Café Riche. Durand-Ruel gli fa conoscere Octave Mirbeau che scrive un articolo sul pittore sulla rivista "La France".
1885
In marzo conclude la decorazione dell'appartamento di Durand-Ruel. In maggio espone dal gallerista Georges Petit. Da settembre soggiorna a Étretat: dipinge le barche, il mare e le scogliere (Manneporte vista da est); lavora contemporaneamente a circa 50 dipinti che intende completare di ritorno a Giverny in dicembre. Il 15 ottobre si incontra con Maupassant.
1886
Presenta dieci lavori alla terza mostra dei "Les XX" di Bruxelles. Le opere esposte in America riscuotono grande successo. Tra aprile e maggio si reca in Olanda a dipingere. A giugno da Petit vende quasi tutti i quadri esposti. Da settembre a novembre soggiorna a Belle-Île-en-Mer in Bretagna dove realizza una quarantina di dipinti che terminerà a Giverny; incontra Gustave Geffroy.
1888
In gennaio parte per Antibes e si trattiene in Provenza fino alla fine di aprile: visita e dipinge i dintorni spingendosi fino a Montecarlo e Nizza. Espone alcuni di questi dipinti a Parigi presso Boussod-Valadon. Alla fine dell'anno a Giverny inizia a lavorare alla prima serie dei "covoni".
1889
Da marzo a maggio soggiorna della valle del Creuse dove esegue alcuni dipinti. In giugno Georges Petit inaugura una importante retrospettiva dei lavori di Rodin e Monet, vero e proprio riconoscimento ufficiale del talento dei due artisti. Monet promuove una sottoscrizione per l'acquisto da parte dello Stato dell'Olympia di Manet che viene donata al Louvre l'anno successivo.
1890
I covoni, dipinti a tutte le ore del giorno e con ogni tempo, diventano l'unico soggetto dei quadri (Covoni alla fine dell'estate, effetto di luce mattutina). In giugno Geffroy accompagna Clemenceau a Giverny, dove Monet lavora a una serie sui campi di papaveri. In autunno grazie a un acconto di Durand-Ruel, Monet riesce ad acquistare la casa e il terreno di Giverny.
1891
Per tutto l'anno si dedica quasi esclusivamente a terminare i covoni e a dipingere da una barca una fila di pioppi sulla riva sinistra dell'Epte. In marzo muore Ernest Hoshedé. In maggio tiene una personale da Durand-Ruel a Parigi ottenendo un gran successo: i suoi covoni sono ormai ricercatissimi. Muore la sorella Marie. Inizia la sistemazione del giardino di Giverny.
1893
Dipinge alcuni paesaggi innevati e il ghiaccio sulla Senna. Da febbraio torna a Rouen e si dedica alla seconda serie di dipinti sulla facciata della cattedrale (Portale, armonia in blu) che porterà a termine l'anno successivo nello studio di Giverny. Acquista dell'altro terreno per la casa di Giverny e progetta la realizzazione dello stagno delle ninfee e una nuova sistemazione del giardino.
1895
A gennaio dipinge per la prima volta il ponte giapponese sullo stagno del giardino. Alla fine del mese raggiunge il figliastro Jacques e la nuora, che è norvegese, a Sandviken nei pressi di Oslo: dipinge i fiordi, il monte Kolsaas; il 29 marzo riceve la visita del principe Eugenio di Svezia. In aprile torna a Giverny. A maggio si inaugura una sua personale alla galleria Durand-Ruel.
1896
A metà febbraio si reca nuovamente sulla costa normanna. Il 9 marzo si apre a New York una mostra delle sue cattedrali: il mercato americano apprezza sempre di più l'arte di Monet. Ai primi di aprile torna a Giverny; in estate inizia la serie delle mattinate sulla Senna. In autunno dipinge le inondazioni dell'Epte.
1897
A gennaio torna a Pourville per finire alcune tele; a marzo è di nuovo a Giverny. Confida a Geffroy di aver speso tutto per sistemare il giardino. Comincia una seconda serie di vedute della Senna. Il figlio Jean sposa Blanche Hoschedé. In un'intervista a Guillemot parla per la prima volta del progetto di una stanza circolare ricoperta da pannelli con le ninfee: comincia a studiare questi fiori.
1901
Il 23 gennaio torna a Londra. Privilegia le visioni del ponte Waterloo e del Parlamento (Parlamento di Londra, effetto di sole attraverso la nebbia). Partecipa a una mostra organizzata da Durand-Ruel all'Hanover Gallery. In marzo si ammala, ma in aprile riesce a partire per Giverny, dove compra altro terreno per allargare il giardino e lo stagno. In estate affitta una casa a Lavacourt sulla Senna e realizza delle nuove vedute di Vétheuil e della sua chiesa.
1903
Lavora incessantemente a ritoccare le vedute di Londra di cui non è mai soddisfatto. Lo stagno ampliato è nuovamente coperto di ninfee; inizia una nuova serie di tele che studiano la mobile superficie dell'acqua che riflette il cielo e le nuvole. Espone a una mostra di impressionisti da Bernheim-Jeune e con altri impressionisti alla XIV mostra della Secessione di Vienna.
1907
Non soddisfatto dei risultati, distrugge più di trenta tele. Durand-Ruel gli organizza una personale a New York. Espone diverse opere anche a Boston della collezione di Durand-Ruel. Lavora alle ninfee realizzando anche alcune versioni su tele tonde.
1908
Durand-Ruel gli fa visita a Giverny e fotografa alcune tele in parte poi distrutte da Monet, che ha problemi di salute. In settembre è a Venezia con Alice: alloggiano al Grand Hotel Britannia con vista sull'isola di San Giorgio. Realizza circa trenta vedute di Venezia (Palazzo ducale, Venezia). Entusiasta, rinvia la partenza fino a dicembre; vanno a Genova, Bordighera e Cagnes-sur-Mer, dove fanno visita a Renoir.
1911
In febbraio e poi in dicembre Durand-Ruel gli organizza due personali a New York. Il 19 maggio muore Alice e Monet cade in depressione. Ritocca i dipinti veneziani e realizza qualche tela (Paesaggio a Port-Villez), ma si dichiara «stufo della pittura». In agosto nel Museum of Fine Arts di Boston ha luogo la sua prima personale in un museo.
1912
In febbraio le sue tele veneziane sono pronte per la mostra presso Bernheim, che ha luogo il 28 maggio con catalogo di Mirbeau. La mostra è un successo. Gli viene diagnosticata una doppia cataratta, ma l'operazione viene rimandata. Lavora pochissimo. Ha una terribile lite con il figliastro Jacques che ha messo in vendita alcuni oggetti della madre. Il figlio Jean è malato.
1916
Grazie al nuovo studio può dedicarsi interamente al progetto della Grande decorazione: instancabilmente realizza decine di tele con le ninfee, lo stagno, i riflessi sull'acqua.
1918
I problemi agli occhi si aggravano. Il 12 novembre, per celebrare l'armistizio, decide di donare allo Stato, tramite Clemenceau, due pannelli decorativi; Clemenceau riesce a convincerlo a fare una donazione più cospicua: il progetto della Grande decorazione comincia a prendere corpo. Inizia una nuova serie di tele dedicata ai riflessi dei salici.
1922
Il 20 gennaio il piano di Lefèvre per l'Orangerie è pronto: due sale ovali per venti pannelli. Il 5 febbraio muore Paul Durand-Ruel. Il 12 aprile viene finalmente firmato l'atto di donazione della Grande decorazione allo Stato. In maggio interrompe i lavori delle ninfee per i problemi alla vista. Distrugge alcuni dipinti. Lavora a una serie con la casa di Giverny tra le rose del giardino.
1925
Nella prima metà dell'anno la sua vista peggiora. Vlaminck lo va a trovare. Esegue una nuova serie di dipinti sulle rose del giardino, un estremo omaggio all'arte giapponese e all'amato giardino di Giverny. La mattina lavora ancora nel suo studio ai pannelli della Grande decorazione ma si sente incapace di concludere qualsiasi opera.
1926
Continua a non essere soddisfatto dei pannelli delle ninfee. Le sue condizioni di salute sono pessime: gli viene diagnosticato un tumore al polmone; è costretto a letto ed è sempre più debole. Muore il 5 dicembre. Gli ultimi giorni dell'anno i pannelli della Grande decorazione vengono prelevati dal terzo studio; il 17 maggio del 1927 si inaugurano le sale dell'Orangerie.
Claude Monet (1840-1926), tra tutti i pittori dell’impressionismo, può essere considerato il più impressionista di tutti. La sua personale ricerca pittorica non uscirà mai dai confini di questo stile, benché egli sopravviva molto più a lungo dell’impressionismo. La sua formazione avvenne in maniera composita, trovando insegnamento ed ispirazione in numerosi artisti del tempo. Si rivela abile nella caricatura, ma il pittore Eugène Boudin lo convince a dedicarsi alla pittura di paesaggio en plain air. Recatosi a Parigi, ebbe modo di conoscere Pissarro, Sisley, Renoir, Bazille. In questo periodo agisce su di lui soprattutto l’influenza di Courbet e della Scuola di Barbizon. Nel 1863 si entusiasmò per «La Colazione sull’erba» di Manet e cercò di apprenderne il segreto. Nel 1869 dipinge La Grenouillère, il suo primo quadro pienamente impressionista. Nel 1870 conobbe la pittura di Constable e Turner. In questo periodo si definisce sempre più il suo stile impressionistico, fatto di tocchi di colore a rappresentare autonomi effetti di luce senza preoccupazione per le forme. Nel 1872 dipinse il quadro che poi diede il nome al gruppo: «Impression. Soleil levant». Questo quadro fu esposto nella prima mostra tenuta dagli impressionisti nel 1874. In questo periodo lo stile di Monet raggiunge una maturazione che si conserva inalterata per tutta la sua attività posteriore. Partecipa a tutte le otto mostre di pittura impressionista, tenute fino al 1886. I suoi soggetti sono sempre ripetuti infinite volte per esplorarne tutte le varianti coloristiche e luministiche. Tra le sue serie più famose vi è quella che raffigura la cattedrale di Rouen. La facciata di questa cattedrale viene replicata in ore e condizioni di luminosità diverse. Ogni quadro risulta così diverso dall’altro, anche se ne rimane riconoscibile la forma di base pur come traccia evanescente e svaporizzata. Dal 1909 al 1926, anno della sua morte, esegue una serie di quadri aventi a soggetto «Le ninfee». In questi fiori acquatici sono sintetizzati i suoi interessi di pittore, che rimane impressionista anche quando le avanguardie storiche hanno già totalmente demolito la precedente pittura ottocentesca.
La Grenouillère
La collaborazione tra Monet e Renoir li portò a realizzare gomito a gomito uno studio sui riflessi d'acqua all'imbarcadero del ristorante della Grenouillère sulla Senna, nei pressi di Bougival (il dipinto di Renoir è conservato al Nationalmuseum di Stoccolma). Questa viene ora considerata dalla critica la prima opera compiutamente impressionista dipinta da Monet.
Impression. Soleil levant
I quadri dei pittori impressionisti venivano sistematicamente rifiutati dai Saloni ufficiali. Alcuni giovani pittori decisero quindi di autopromuovere una loro esposizione. Nel 1874 questi pittori – Claude Monet, Auguste Renoir, Camille Pissarro, Alfred Sisley, Edgar Degas e Paul Cezanne – si unirono in società e realizzarono una loro mostra presso lo studio del fotografo Nadar. A questo gruppo gli artisti diedero il nome di: «Società anonima di pittori, scultori, incisori». Il nome «Impressionisti» fu loro dato dal critico francese Louis Leroy che coniò il termine con intento dispregiativo. E il nome derivava proprio dal titolo di questo quadro dipinto da Claude Monet. Esso è divenuto uno dei simboli della pittura impressionista. In questo quadro ci sono molti degli elementi caratteristici di questa pittura: la luce che svolge il ruolo da protagonista, il colore steso a tocchi e macchie, la sensazione visiva che fa a meno della definizione degli oggetti e delle forme, il soggetto del tutto casuale e al di fuori della ordinaria categoria di paesaggio. Il quadro rappresenta uno scorcio del porto di Le Havre. L’immagine è colta all’aurora quando il sole inizia a filtrare attraverso la nebbia mattutina. Monet è del tutto indifferente a ciò che ha innanzi. Non ne cerca la riconoscibilità ma abbozza forme indistinte. Due barche sono solo due ombre scure, il cerchio del sole rimanda alcuni riflessi nell’acqua, un insieme di gru e ciminiere fumose si intravvedono in lontananza. Egli, tuttavia, è attento a registrare con immediatezza e verità solo l’impressione visiva che si coglie guardando una immagine del genere. Nella sua pittura esiste solo la realtà sensibile, ossia solo ciò che l’occhio coglie d’istinto: la luce e il colore. Alle forme e allo spazio egli è del tutto indifferente. In questo quadro la sensazione, o meglio l’impressione, visiva è data dalla sintesi di luce e di colore. Ed è una sintesi che si basa sulla percezione istantanea. La registrazione che dà il quadro della percezione riguarda un attimo fuggente. Un istante dopo la visione può essere già diversa, perché la luce è cambiata e, con sé, anche la tonalità di colore che essa diffonde nell’atmosfera. Ma rimane una sensazione, fatta di suggestioni ambientali e atmosferiche, che il pittore coglie come testimonianza del suo vedere e del suo sentire. Da notare che, in questo quadro, benché poco evidente un ruolo essenziale lo svolge lo specchio d’acqua del porto. In moltissima parte della pittura impressionista, e di Monet in particolare, l’acqua svolge sempre un ruolo fondamentale. Essa riflette le immagini distorcendole. E il riflesso varia in continuazione. Questa visione tremolante che si coglie di riflesso nell’acqua è già una immagine impressionista per eccellenza. E permetteva ai pittori di rappresentare le immagini con una libertà di tocco, fatto in genere a tratteggi e virgole, che sintetizzano immediatamente la loro poetica dell’attimo fuggente. Fu esposto nel 1874 alla prima mostra impressionista nello studio parigino del fotografo Nadar, e ritrae Camille (la compagna di Monet) nelle campagne presso Argenteuil, dove i due vivevano dal 1871, in una casa trovata loro da Manet, e dove il pittore lavorava spesso assieme a Renoir, allestendo anche un barcone come studio galleggiante. E' uno dei dipinti che trasformeranno Monet in un capofila del nuovo movimento.
La stazione Saint-Lazare
Gli impressionisti mostrano sempre un grande interesse per la città, ed in particolare per Parigi, che vedono come luogo di divertimento e mondanità, oltre come luogo della formazione della cultura. A questo interesse si aggiunge anche la predisposizione per tutto ciò che è moderno. Non vi è quindi da stupirsi che le stazioni ferroviarie, grande novità che appare in quegli anni nelle città, attiri la loro attenzione. Monet dedica diversi quadri alle stazioni ferroviarie. In questo vediamo la grande struttura in ferro e vetro che copre la stazione, ma che nel quadro racchiude soprattutto una grande massa di vapore nella quale si intravedono le sagome dei treni, delle persone e degli edifici sullo sfondo. In pratica, come l’acqua, anche il vapore creato dai treni, ben si prestava a quella evanescenza delle immagini che dà alle cose un’impressione di movimento. Monet, nel suo studio ossessivo degli effetti della luce sugli oggetti nelle diverse ore e condizioni atmosferiche, realizza anche due serie di dipinti (la prima nel 1888, la seconda, cui questo quadro appartiene, nel 1890) dedicate ai covoni di fieno che vedeva affacciandosi dalla finestra della casa di Giverny. E' proprio vedendo all'improvviso la riproduzione di uno dei "covoni" di Monet, casualmente capovolta, che una ventina d’anni dopo il pittore russo Kandinskij avrebbe 'scoperto' l'intensità poetica della pittura astratta, secondo quanto racconta in un testo autobiografico.
Regata ad Argenteuil
Argenteuil è una località che sorge lungo la Senna, poco a nord di Parigi, e che ricorre spesso nella produzione di Monet. L’interesse del pittore per l’acqua, e per le immagini che vi si riflettevano, è sempre stato costante in tutta la sua produzione artistica. In questo periodo, del resto, Monet si era fatto costruire un’atelier galleggiante: un barcone, in pratica, che egli aveva adattato a studio mobile, con il quale poteva percorrere il fiume Senna e cogliere tutte le immagini che voleva. In questa tela è evidente la sua pennellata a tratti, l’uso di colori puri e la mancanza del nero, che sono i tratti fondamentali dello stile impressionista, insieme alla realizzazione en plain air della tela.
Cattedrale di Rouenle di Rouen
Nel 1894 Monet realizzò una serie di trenta tele dedicate alla facciata della cattedrale di Rouen. In queste tele ciò che l’artista cerca è la luce, e come essa riesce a modificare la percezione della realtà. Così egli rappresenta la cattedrale in diverse ore del giorno e con diverse condizioni atmosferiche, giungendo ogni volta a risultati pittorici diversi. La cattedrale a volte sembra smaterializzarsi, a volte si cristallizza in forme più salde, ma la luce ne modifica in ogni caso la percezione cromatica, così che la sua facciata cambia di colore a seconda dell’ora del giorno. L’insieme delle trenta tele è davvero impressionante e suggestivo, in quanto lo stesso oggetto dà luogo a trenta immagini differenti. E in ciò Monet cerca di dimostrare uno degli assunti fondamentali del movimento impressionista, che la percezione della realtà è cosa ben diversa dalla conoscenza mentale e razionale della medesima, in quanto nella prima entra in gioco il fluire continuo e mutevole della luce e del movimento, così che ogni istante della percezione è sempre diverso da un altro, anche immediatamente successivo.
Donna con ombrelloonna con ombrello
Quadro realizzato nel 1886, riprendendo un analogo soggetto del 1875 («Donna con parasole e bambino» della National Gallery di Washington), nell’anno dell’ottava e ultima mostra degli impressionisti, alla quale però Monet non partecipò. Quadro che dimostra come lo stile impressionista in Monet non conobbe mai ripensamenti. Confrontando questo quadro con i precedenti appare invece evidente come la sua tecnica di rappresentazione si muove verso una semplificazione maggiore, e il tocco del pennello segue sempre meno la mimesi della realtà per lasciarsi andare a rappresentazioni di effetti cromatici quasi astratti ma di grande qualità decorativa. Il soggetto, come detto, si inquadra pienamente in quella ricerca dell’attimo fuggente, che qui è suggerito dal continuo movimento del vento, che sospinge insieme la donna, le nuvole e l’erba del prato.
Nel 1889 Monet rimane affascinato da un pastello di Berthe Morisot mostratogli dal poeta Mallarmé, destinato ad illustrare il suo poemetto La ninfea bianca. Da allora i fiori acquatici d’origine giapponese diventeranno una presenza costante nella sua pittura, osservati continuamente nello stagno del giardino di Giverny. In questo dipinto si vede anche il ponte in stile giapponese che l'artista aveva fatto costruire sullo stagno, ulteriore omaggio a una moda culturale le cui suggestioni lo avevano accompagnato per tutta la sua vita artistica.
Ninfee
Ritiratosi nella sua tenuta di Giverny, la ricerca pittorica di Monet si concentrò sempre più sulla rappresentazione dei colori della natura, facendo scomparire del tutto nei suoi quadri la figura umana. Tra le tele realizzate in questo periodo, grande rilevanza hanno i quadri con le ninfee, che compaiono in circa trecento tele realizzate a partire dal 1914 fino alla sua morte. La ninfea, fiore d’acqua che non ha radici e che quindi si muove continuamente sulla superficie dei fiumi e degli stagni, è quasi il simbolo di quella realtà mai fissa e perennemente mobile che gli impressionisti cercavano di rappresentare. In questi quadri Monet giunse ad una ulteriore semplificazione della sua pittura con tele che hanno grande eleganza formale.
Fonte: http://www.studenti.it/download/scuole_medie/Monet.doc
Sito web da visitare: http://www.studenti.it/
Autore del testo: non indicato nel documento di origine
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