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La parola Cromoterapia deriva dal greco “khroma”e significa cura con il colore. Secondo questa disciplina il colore ha un peso, una temperatura, una densità, una forza di penetrazione, ma soprattutto è “ energia”.
La cromoterapia ha origine antichissime poiché le medicine tradizionali hanno sempre attribuito grande importanza all’influenza dei colori sulla salute e sullo stato d’animo dell’uomo: Egizi, Romani e Greci praticavano l’elioterapia (esposizione alla luce solare diretta) per la cura di diversi disturbi; in India la medicina ayurvedica (scienza della vita) ha sempre tenuto conto di come i colori influenzino l’equilibrio dei chakra (centri energetici del corpo umano) associati alle principali ghiandole del corpo.1
La prima teoria del colore dell’era moderna è di Newton che nel 1666 scrisse il breve trattato “Of Colours” col quale gettò le basi scientifiche sulla natura della luce bianca e la sua scomposizione nei colori. Servendosi di un prisma di cristallo fece passare un fascio di luce solare che scompose la luce bianca nei sette colori fondamentali dello spettro, ed in tal modo si riuscì finalmente a capire perché un oggetto risultava di un determinato colore. Come mai una mela ci appare rossa? Perché assorbe tutti i colori di uno spettro visibile tranne il rosso; il colore delle cose ci è dato quindi dal colore che viene riflesso.2
Nel 1871 il Dott. Seth Pancoast di Philadelphia pubblicò un libro intitolato “Blu and Red Lights” (J.M. Stoddart & Co., 1877), in cui descrive l’uso di filtri di vetro blu e rossi nelle sue terapie. A suo parere, il raggio rosso accelerava il sistema nervoso, mentre quello blu lo rilassava.
Nel 1878 il Dott. Babitt autore del libro “The Principles of Light and Colour” (Kessinger Publishing Company, Usa 1878) dedicò gran parte della sua pratica all’uso della cromoterapia. Egli affermava: “Alcune malattie possano migliorare con l’esposizione a uno o più colori.”. Babitt fu anche il creatore della “Thermoline”, una cabina che inizialmente sfruttava la naturale luce solare, e che successivamente grazie a delle modifiche, permise di lavorare con filtri colorati per proiettare il colore interessato su specifiche parti del corpo; l’obiettivo della proiezione del colore sul corpo, secondo il Dott. Babitt, era di accelerare l’eliminazione delle tossine, diminuendo così la congestione di organi importanti quali: polmoni, fegato, milza, stomaco e intestino.3
Nella prima metà del novecento, il professore svizzero di psicologia Max Luscher ideò il “Test Luscher”, che fornisce indicazioni di carattere psicologico sulla base dei colori scelti o rifiutati dall’ individuo. E’ un test semplice e divertente. Presentato per la prima volta ad una conferenza internazionale di medicina a Losanna, in Svizzera, nel 1947, da allora è stato studiato e adottato in tutta Europa da psicologi che vogliono avere informazioni sul paziente, e da medici che vogliono scoprire dati relativi, per esempio, al funzionamento del sistema ghiandolare. Chi ha provato il test è rimasto sorpreso dalla sua accuratezza. E’ importante però averne presente la base scientifica, che dimostra che c’è un reale bisogno di saper usare il colore per capire gli effetti sulla nostra vita quotidiana.
Nel 1969 Theo Gimbel ricercatore e cromoterapeuta inglese ha fondato il “College of Colour Therapy”, ed in oltre ha messo a punto uno strumento speciale per proiettare la luce colorata.4
Per quanto riguarda la formazione, nella “Scuola di cromaterapia della libera Università di Damanhur” si articolano corsi in quattro livelli, dedicati a comprendere il significato e l’utilizzo del colore in diagnosi e terapia. In seguito, seminari specialistici permettono agli allievi della scuola di approfondire tematiche specifiche quali la luminoterapia (cura attraverso irradiazioni di luce colorata), la fonocromoterapia (cura nata dalla ricerca damanhuriana attraverso l’abbinamento di suoni e colori), la visualizzazione cromatica e la terapia con i colori pigmentati.5
Per capire come e perché i colori agiscono dobbiamo per prima cosa considerare che l’effetto terapeutico del colore sull’organismo umano è legato alla natura oscillatoria delle nostre cellule: il malessere o la malattia in alcuni casi possono dipendere da una disarmonia del ritmo vibratorio cellulare, su cui i colori hanno potere armonizzante.
La cromoterapia è considerata una terapia dolce in quanto non è invasiva, generalmente non presenta particolari effetti collaterali e fornisce immediatamente un effetto benefico a chi si sottopone ad un trattamento, senza crearne dipendenza. I risultati migliori si ottengono con una serie di sedute: prima settimanali, poi mensili fino ad arrivare a semplici richiami durante i cambi stagionali.
Le persone che soffrono a livello fisico o psicologico possono associare con profitto la cromoterapia a qualsiasi altra cura (omeopatica, fisioterapica, ecc.) perché essa stimola lo smaltimento naturale delle tossine, pulendo e proteggendo tutto l’organismo.
I colori usati nella cromoterapia si possono dividere in:
I METODI CURATIVI PIU’ UTILIZZATI PER USARE IL COLORE COME MEZZO TERAPEUTICO SONO:
Il colore nell’industria. Negli ambienti lavorativi il colore è stato usato con buoni risultati per migliorare l'efficienza produttiva: attraverso la riduzione della stanchezza visiva ed il miglioramento dell'umore è infatti aumentata la quantità e la qualità della produzione, mentre sono notevolmente diminuiti gli incidenti. In una fabbrica londinese per esempio uno specialista del colore scoprì che l’illuminazione azzurrina conferiva alle donne, specie quando si guardavano allo specchio, un aspetto malaticcio, ed esse finivano per sentirsi male davvero. Quando le pareti color grigio ferro vennero ridipinte d’un caldo beige, l’effetto della luce azzurrina fu neutralizzato e l’assenteismo non fu più un problema.
Il colore negli ospedali. E’ stato dimostrato che i colori influiscono positivamente sull’umore dei malati, migliorando anche le prestazioni dei medici e degli infermieri. In un centro nel Texas per la riabilitazione di tossicomani , i pazienti venivano spostati da una stanza ad un’altra, di colore diverso, per accelerarne la ripresa sotto il profilo emotivo. Nell’ospedale del San Francisco Medical Center (che fa parte dell’Università della California) sono state adottate gradazioni di giallo e arancione brillanti. E’ stato scoperto che questi colori caldi e luminosi, particolarmente nel reparto osservazione, alzano il morale dei pazienti e li motivano a guarire più in fretta.
Il colore nelle scuole. Si è notato che nelle scuole i colori aiutano la concentrazione e riducono la fatica visiva. Secondo un insegnante del San Francisco State College, usando diapositive a colori anziché in bianco e nero, si facilita la comprensione e la memorizzazione di argomenti difficili.
Il colore nello sport. Anche nello sport il colore può essere utile. Un famoso allenatore di Chicago, Alonzo Stagg, aveva a disposizione due spogliatoi per i giocatori: quello blu era per gli intervalli di riposo; l’altro, rosso, era per prepararsi alla mischia. Il direttore atletico dell’Università del New Mexico ha fatto dipingere di rosso lo spogliatoio della propria squadra di calcio e di blu quello destinato alla squadra avversaria. 12
1 www.cromoterapia.com
2 http://digilander.libero.it/dorianadellepiane/cromoterapia.html
3 L. Clark Cromoterapia Red Edizioni, Como (1982)
4 www.internetstyle.it/centribenessere/view_app.asp?id_documento=1970&id_sezione=2\
5 www.damanhur.it
6 www.cromoterapia.com
7 L. Clark Cromoterapia Red Edizioni, Como (1982)
8 www.cromoterapia.com
9 L. Clark Cromoterapia Red Edizioni, Como (1982)
10 L. Clark Cromoterapia Red Edizioni, Como (1982)
http://digilander.libero.it/dorianadellepiane/cromoterapia.html
11 http://digilander.libero.it/dorianadellepiane/cromoterapia.html
12 http://www.internetstyle.it/centribenessere/preview_app.asp?id_documento=1479&id_sezione=21
Fonte: http://eduprof.altervista.org/didattica/21/dps/cromoterapia.doc
Sito web da visitare: http://eduprof.altervista.org
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