Colonna sonora

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1 INTRODUZIONE
Colonna sonora Parte della pellicola cinematografica sulla quale vengono incisi i dialoghi e ogni altro tipo di evento sonoro. Più comunemente, l'espressione indica la musica composta o arrangiata espressamente come commento alle immagini del film. Nella grande maggioranza dei casi, la musica per film accompagna i titoli di testa e di coda e sottolinea specifici momenti della narrazione. In altri casi, ad esempio nel musical, svolge una propria e fondamentale funzione narrativa.
Le colonne sonore possono anche contenere "musica interna", proveniente cioè da una sorgente sonora visibile sullo schermo, come una radio, un jukebox o uno strumento musicale; uno degli esempi più celebri di musica interna è il brano As Time Goes By suonato in Casablanca (1942) di Michael Curtiz.

2 ASPETTI TECNICI
Oggi la musica per film viene solitamente composta dopo il montaggio finale, affinché sia possibile ottenere una sincronizzazione perfetta con l'azione sullo schermo. Il compositore della colonna sonora visiona il film in compagnia del regista, con il quale discute la natura e la posizione di ogni segmento musicale. Dopo essere stata composta, la musica viene quindi registrata in uno studio durante la proiezione. I nastri così prodotti vengono infine montati, missati, trasferiti su pellicola magnetica e combinati con tutti gli altri elementi sonori in uno studio di doppiaggio. Nel caso di film musicali o di opere liriche filmate, prima vengono registrati i brani musicali e poi vengono girate le scene con gli attori che cantano o danzano in playback al suono della musica preregistrata. Anche nei cartoni animati la musica viene normalmente registrata prima del montaggio. Oggi molti compositori usano il computer per comporre le musiche per film, spesso utilizzando studi elettronici. Vedi anche Registrazione e riproduzione del suono.

3 DAL MUTO ALLE PRIME MUSICHE PER FILM
Al tempo del muto, le proiezioni cinematografiche erano accompagnate da una musica suonata dal vivo. Tale accompagnamento veniva eseguito da un semplice pianoforte o da un’intera orchestra, e i pezzi suonati erano solitamente tratti dai brani più popolari dell’epoca. Nel 1908 il compositore francese Camille Saint-Saëns compose la prima importante partitura originale per film (per L'Assassinat du Duc de Guise di Charles Le Bargy). Altri celebri compositori che diedero vita alle prime musiche per film si ricordano Ildebrando Pizzetti, autore della partitura sinfonica d’accompagnamento per Cabiria (1914, di Giovanni Pastrone) e Erik Satie, autore delle musiche per Entr’acte (1924) di René Clair.

4 COMPOSITORI E STILI MUSICALI
Con l'avvento del cinema sonoro, l'accompagnamento musicale dal vivo andò via via scomparendo. A partire dagli anni Trenta, tutti i principali studi cinematografici possedevano dipartimenti musicali con staff di compositori, orchestratori e direttori d'orchestra che lavoravano a tempo pieno. Agli inizi, la musica veniva abbinata piuttosto rozzamente all'azione cinematografica e spesso i brani venivano tratti da archivi di musiche preregistrate.
Il grande successo del sonoro, il continuo perfezionamento delle tecniche di registrazione e l’ormai riconosciuta importanza della musica come elemento determinante alla buona riuscita di un film, comportarono il coinvolgimento di un numero sempre crescente di compositori provenienti dai più svariati generi musicali.
Fu grazie al lavoro compiuto dal compositore Max Steiner per King Kong (1933) che divenne ben presto chiaro a tutti quali risultati si potevano ottenere grazie a una colonna sonora originale montata in stretta sincronia con le immagini. Così, a partire dagli anni Quaranta, l'industria cinematografica iniziò a mettere sotto contratto compositori provenienti dalle più diverse aree musicali: dai teatri di Broadway vennero ad esempio Alfred Newman (compositore di colonne sonore per molti film di John Ford), Herbert Stothart (Il mago di Oz, 1939, di Victor Fleming) e Roy Webb; dalla musica classica e dall'opera vennero Erich Wolfang Korngold, Dimitri Tiomkin

1 Jazz e musica leggera
Fino allo scoppio della seconda guerra mondiale la musica composta per la maggior parte dei film fu corredata da ricche orchestrazioni e melodie sentimentali; dopo il conflitto, la musica cinematografica cominciò ad allontanarsi dalla pesante orchestrazione sinfonica grazie all'arrivo di un gruppo di nuovi compositori, alcuni dei quali provenivano dal mondo della musica leggera o del jazz.. Altri compositori, aspettavano tra le quinte, occupati spesso a comporre musica per la televisione, che stava diventando una pericolosa minaccia per l'industria cinematografica.
Intorno alla metà degli anni Cinquanta, il pubblico aveva ormai imparato a prestare attenzione alla musica per il cinema. I produttori, decisi a sfruttare subito questa evoluzione, spinsero i compositori a comporre temi musicali che, sotto forma di canzoni, potessero essere venduti anche come dischi. Uno dei primi successi fu la canzone Moon River, scritta da Johnny Mercer e Henry Mancini per Colazione da Tiffany (1961) di Blake Edwards, che vendette più di un milione di copie. I produttori furono anche prontissimi a riconoscere il potere d'immagine della musica leggera e iniziarono a scritturare celebri cantanti, come Elvis Presley, perché interpretassero parti da protagonista in commedie leggere incentrate sul loro personaggio. Vennero anche sfruttati i miglioramenti nelle tecniche di registrazione sonora, accorgimenti che emergono in particolare nei grandi film storici degli anni Cinquanta e Sessanta come La tunica (1953), Ben-Hur (1959) e Barabba (1962).

2 Non solo musical
Nel corso degli anni, il cinema dimostrò di poter essere efficacemente costruito attorno alla musica; tra i film musicali divenuti ormai classici vanno ricordati il film a cartoni animati Fantasia (1940, di Walt Disney), con brani di Bach, Cajkovskij, Stravinskij, Beethoven, Musorgskij e Schubert; Scarpette rosse (1948, di Powell e Pressburger), su musiche di Brian Easdale; Un americano a Parigi (1951, di Vincente Minnelli), al quale collaborarono Ira e George Gershwin; Cantando sotto la pioggia (1952, di Gene Kelly e Stanley Donen), con le musiche di Nacio Herb Brown; Ascensore per il patibolo (1957, di Louis Malle), con le splendide improvvisazioni della tromba di Miles Davis; West Side Story (1961, di Wise e Robbins), le cui musiche sono il capolavoro di Leonard Bernstein; My Fair Lady (1964, di George Cukor), con gli arrangiamenti curati da André Previn; Mary Poppins (1964, di Robert Stevenson), la cui famosa canzone Cam caminì (in inglese, Chim-Chim-Cheree) è opera dei fratelli Sherman; Tutti insieme appassionatamente (1965, di Robert Wise), su musiche di Richard Rodgers; Oliver! (1968, di Carol Reed), con canzoni di Lionel Bart; Il violinista sul tetto (1971, di Norman Jewison), con la colonna sonora di John Williams. Tutti questi film ebbero in quegli anni un ruolo importante per richiamare nelle sale cinematografiche il pubblico rapito dagli schermi televisivi.

 

3 Gli anni del rock e del pop
Se le pellicole degli anni Cinquanta sono connotate nella memoria collettiva dalle atmosfere jazzate, gli anni Sessanta e Settanta videro l'esplosione del rock. I Beatles girarono Sgt. Pepper Lonely Heart's Club Band (1978), gli Who il film Quadrophenia (1979) e i Sex Pistols il film-documentario La grande truffa del rock'n roll, con Sid Vicious che canta una celebre versione punk di My Way di Frank Sinatra. Tra le colonne sonore che vendettero più dischi in tutta la storia della musica leggera, si ricorda quella del film La febbre del sabato sera (1977), firmata dai Bee Gees.
Molte furono le musiche che contribuirono alla celebrità dei film per i quali erano state composte; tra tutte, il tema per ottoni di Monty Norman e l'efficace accompagnamento di sottofondo di John Barry scritto per la serie di 007 - James Bond; le composizioni di Henry Mancini per la serie della Pantera Rosa (1963) e quelle di Giorgio Gaslini per Profondo rosso (1975, regia di Dario Argento). Infine non si possono dimenticare gli inconfondibili motivi di Ennio Morricone (collaboratore anche di Pier Paolo Pasolini, Gillo Pontecorvo, Bernardo Bertolucci, Brian De Palma) per gli "spaghetti western" di Sergio Leone.

4 L’apporto della musica colta
Alcuni registi, ad esempio Luchino Visconti e Stanley Kubrick, utilizzarono la musica come elemento portante della struttura narrativa dei propri film. Del primo si ricordano Il Gattopardo (1963), con la scena del valzer di Giuseppe Verdi arrangiato da Nino Rota, e soprattutto il perfetto impiego delle musiche di Gustav Mahler che in Morte a Venezia (1971) raccontano la vicenda del professor Von Aschenbach nella fatiscente atmosfera di una Venezia invasa dalla peste. Quanto a Kubrick, fece molto scalpore il suo impiego della musica di Gioacchino Rossini e Ludwig van Beethoven per Arancia meccanica (1971) e l'utilizzo dei brani Also sprach Zarathustra di Richard Strauss, Requiem e Lux Aeterna di György Ligeti e Danubio Blu di Johann Strauss in 2001: Odissea nello spazio (1968).

5 Musica elettronica e orchestrale
Gli anni Settanta e Ottanta furono dominati dalle fantasie d'evasione di Steven Spielberg e George Lucas, il cui fenomenale successo si tradusse in fama mondiale per il loro compositore, John Williams. Questo periodo vide anche lo sviluppo del sintetizzatore, che spinse un numero sempre crescente di cineasti ad affidarsi alle colonne sonore elettroniche (talvolta forse più per ragioni economiche che artistiche); compositori come Vangelis, Wendy Carlos e Hans Zimmer ottennero grandi successi. La colonna sonora orchestrale, comunque, non è mai scomparsa completamente e compositori come Michael Kamen (collaboratore di David Cronenberg e di Terry Gilliam) e Alan Silvestri (Ritorno al futuro, 1985 e Chi ha incastrato Roger Rabbit, 1988 di Robert Zemeckis) hanno mescolato con successo musiche elettroniche e strumenti dal vivo.
Gli anni Novanta hanno visto nascere molti film basati sugli effetti speciali; ciò ha fatto sì che compositori più giovani, tra cui Danny Elfman, Brad Fiedel ed Elliott Goldenthal, producessero una serie di colonne sonore molto inventive. In senso più tradizionale, tra i maggiori compositori di questa decade si ricordano Michael Nyman (autore delle musiche dei film di Peter Greenaway e di Lezioni di piano, diretto da Jane Campion nel 1993) e Ryuichi Sakamoto (Furyo, 1983, di Nagisa Oshima, e L’ultimo imperatore, 1987, di Bernardo Bertolucci).

5 DONNE E COLONNE SONORE
Negli ultimi anni, accanto a rare compositrici come Anne Dudley e Rachel Protman, che hanno dato il loro contributo a questo settore della cinematografia tradizionalmente appannaggio di figure maschili, alcune grandi voci femminili hanno interpretato canzoni commerciali divenute vere e proprie “colonne sonore” indissolubilmente legate a film di successo. Tra queste, Whitney Houston (Guardia del corpo, del 1992) e Céline Dion (Titanic, 1997).

Fonte: http://www.bdp.it/intercultura/multicultura/documenti/colonna-sonora.doc

Sito web da visitare: http://www.bdp.it

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