I riassunti , gli appunti i testi contenuti nel nostro sito sono messi a disposizione gratuitamente con finalità illustrative didattiche, scientifiche, a carattere sociale, civile e culturale a tutti i possibili interessati secondo il concetto del fair use e con l' obiettivo del rispetto della direttiva europea 2001/29/CE e dell' art. 70 della legge 633/1941 sul diritto d'autore
Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).
Significato di Comunicazione
Processo relazionale a due vie basato sull’ascolto attivo e sull’influenzamento reciproco dei due poli comunicanti. Si differenzia dall’informazione, in quanto questa è riferita alla trasmissione a una via di dati e segni, la comunicazione è invece basata sull’intenzione della fonte trasmittente di mettere in comune (due vie) i codici segnici più opportuni (verbali ed extra verbali) per consentire al fruitore di assegnare al messaggio lo stesso significato attribuitogli dalla fonte trasmittente. Paul Watzlawick nel suo celebre testo "Pragmatica della comunicazione umana” afferma che ogni comportamento è comunicazione e ogni comunicazione è comportamento", nel senso che il comportamento non ha un suo opposto. Ogni atto comportamentale dell'uomo infatti non prevede il suo contrario. Per convincersi che è impossibile "non- comportarsi" basta pensare ad una persona che, in silenzio, sta osservando un paesaggio: pur senza dire nulla, sta comunicando il fatto di essere assorta nel guardare una scena della natura. Oppure, un passeggero che, salito in treno, si mette a leggere il giornale senza curarsi degli altri passeggeri, sta comunicando di preferire la lettura ad una conversazione con i compagni di viaggio. Anche un assoluto silenzio e una perfetta immobilità inviano comunque dei segnali, che possono indicare dolore, astio, attesa, diffidenza, imbarazzo, cautela, timidezza, ecc. Questo significa che il comportamento umano è, intenzionalmente o no, un continuo scambio di "segni" comunicativi tra persone. Ne consegue che ogni comportamento è una forma di comunicazione e quindi, dal momento che, come ha teorizzato Watzlawick, non si può non-comportarsi, ne deriva che non si può non-comunicare. Questo implica che il nostro processo di comunicazione è continuamente attivato. Si tratta solo di vedere se è controllato, gestito, coordinato, quindi "consapevole". La massima parte di "inconsapevolezza" si ha sul canale extra-verbale: gli sguardi, la mimica del volto, la gestualità e le posture corporee, il tono, il volume e il ritmo della voce, le pause, i sospiri, la tensione, la calma, la sudorazione, il pallore, i tic, ecc. comunicano sempre, agli altri, le nostre sensazioni interne, anche quando non lo vorremmo. Basti pensare ai comportamenti nel corso dei colloqui d'esame, nelle testimonianze giudiziarie, nelle sedute per una assunzione, ecc., tutti casi nei quali a volte si giunge a forme di somatizzazione che si possono manifestare sotto forma di tachicardia, sudorazione abbondante, difficoltà di salivazione, macchie scarlatte sul collo e sulle guance, tremore alle mani, pallore, ecc. Nel regno dell'extra-verbale è difficile mentire: per questo la Comunicazione Non Verbale fa passare i messaggi in modo più marcato rispetto al contenuto (aspetto razionale) del messaggio stesso, se questi due aspetti della comunicazione (ciò che si dice e come lo si dice) sono incongruenti, ciò che viene recepito è prevalentemente il "come lo si dice", cioè l'aspetto non verbale, emotivo, più difficile da controllare e quindi più "sincero". Questo comporta, secondo le ricerche di Albert Meharabian (1972) che la "significatività" di un atto comunicativo veda assegnato un valore pari a solo il 7% per quanto riguarda la parte verbale (le parole, il "merito" del messaggio) e ben il 93% assegnato alla comunicazione extraverbale, suddiviso in questo modo: 55% a ciò che viene percepito tramite la cinesica (posture del corpo, gestualità, mimica, ecc.) e 38% riferito al paraverbale, cioè al suono, al ritmo espositivo, al flusso, al tono, al volume della voce. Se non vi è congruenza tra il dire e il fare, quanto si dice conta ben poco poiché i segnali che invia il nostro corpo (rossori, pallori, tremiti, tic, voce tremula, secchezza in gola, ecc.) non sono modificabili tramite la nostra volontà e pertanto sono molto più “svelanti” rispetto alle parole, che possono con facilità essere governate.
Fonte: http://www.cognoassociati.it/studenti/decodi/decodi.pdf
Sito web da visitare: http://www.cognoassociati.it/
Autore del testo: ©Centrostudi Comunicazione Cogno & Associati
Il testo è di proprietà dei rispettivi autori che ringraziamo per l'opportunità che ci danno di far conoscere gratuitamente i loro testi per finalità illustrative e didattiche. Se siete gli autori del testo e siete interessati a richiedere la rimozione del testo o l'inserimento di altre informazioni inviateci un e-mail dopo le opportune verifiche soddisferemo la vostra richiesta nel più breve tempo possibile.
I riassunti , gli appunti i testi contenuti nel nostro sito sono messi a disposizione gratuitamente con finalità illustrative didattiche, scientifiche, a carattere sociale, civile e culturale a tutti i possibili interessati secondo il concetto del fair use e con l' obiettivo del rispetto della direttiva europea 2001/29/CE e dell' art. 70 della legge 633/1941 sul diritto d'autore
Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).
"Ciò che sappiamo è una goccia, ciò che ignoriamo un oceano!" Isaac Newton. Essendo impossibile tenere a mente l'enorme quantità di informazioni, l'importante è sapere dove ritrovare l'informazione quando questa serve. U. Eco
www.riassuntini.com dove ritrovare l'informazione quando questa serve