Norme deontologiche per la professionalita' in pubblicita'

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Significato di Norme deontologiche per la professionalita' in pubblicita'

 

Norme deontologiche per la professionalita' in pubblicita'

L'art. 5 dello Statuto dellaa TP (Associazione Italiana Pubblicitari Professionisti) obbliga il Socio ad una condotta morale e civile irreprensibile sia nell'esercizio della sua attività che nella partecipazione alla vita associativa. Più specificatamente l'art. 6 impegna inoltre all'osservanza sia del Codice di Autodisciplina Pubblicitaria che dello Statuto dell'Associazione, e al puntuale pagamento delle quote associative stabilite dall'assemblea. Le norme dettagliate che seguono hanno carattere prescrittivo sia per i Soci che per il Collegio dei Probiviri - che, a norma dell'art. 27 - esprime un giudizio, su richiesta del Consiglio Direttivo o di parte, sul comportamento di un Socio in connessione con fatti ritenuti non conformi al decoro professionale e alla sua appartenenza associativa. Queste norme vanno pertanto integrate con gli usi, le consuetudini e le regole cui generalmente si attengono le associazioni professionali. Ciò in relazione al loro precipuo scopo di valorizzazione della professione tutelandone l'integrità morale. DIGNITA' E DECORO: Dai Soci TP ci si attende che esplichino la propria attività con dignità e decoro, come si conviene alle caratteristiche professionali propriamente intese. Essi saranno in possesso di titolo di scuola secondaria superiore - o equipollente sotto l'aspetto culturale e professionale - ed avranno superato esami specifici professionali, sia sulla comunicazione in linea generale che, in modo approfondito, su settori particolari di tale attività. Essi appartengono ad una categoria professionale di recente formazione, ma in tutto e per tutto degna di affiancarsi alle professioni tradizionali, al cui rigore in termini di dignità e comportamento essi devono quindi riferirsi in caso di dubbio. Le attività professionali dei Soci TP devono essere svolte sempre con chiarezza e trasparenza, in modo che siano facilmente identificabili come comunicazioni a carattere commerciale per conto di una particolare azienda, ovvero come comunicazione sociale per conto di un Ente o di una Istituzione. IMMAGINE: i Soci TP sono tenuti ad operare nel massimo rispetto dello Statuto associativo, avendo presenti i suoi scopi ed adeguandosi a quanto l'Associazione, con i propri Organi statutari, decide e fa in merito alla vita associativa. In particolare, non screditeranno, o comunque comprometteranno, l'immagine sia della pubblicità come tale che dell'Associazione: liberi ovviamente di esprimere opinioni in contrasto con quelle di altri Soci e/o associazioni del mondo pubblicitario, però astenendosi da giudizi e prese di posizione che possano apparire denigratori, in forma sia scritta che verbale. Lo svolgimento di "campagne elettorali" con riferimento alle elezioni alle cariche associative non è consigliato. Quando venisse comunque intrapreso da uno o gruppo di Soci dovrà sempre esser condotto con grande discrezione, decoro e fair-play, in modo che in ogni caso non danneggi e screditi l'immagine dell'Associazione. LEGGI E CODICE DI AUTODISCIPLINA. E' ovvio che il Socio TP deve rispettare le leggi dello Stato. In particolare, l'art. 7 dello Statuto commina la radiazione dall'Associazione in caso di condanna definitiva del Socio per delitti contro la pubblica amministrazione della giustizia, l'industria, il commercio, il patrimonio ed ogni altro reato non colposo per il quale sia prevista la pena della reclusione non inferiore nel minimo a due anni, così pure nel caso di pene accessorie d'interdizione dai pubblici uffici o perdita dei diritti civili, nel caso di altre condanne definitive che per loro natura vengano ritenute pregiudizievoli per l'immagine dell'Associazione. Va però sottolineato che il Socio TP deve anche rispettare il Codice di Autodisciplina Pubblicitaria, sotto ogni aspetto, impegnandosi inoltre a farlo conoscere e rispettare dai propri clienti, fornitori e qualunque altra persona, ente, azienda e organismo con cui venga in contatto per qualunque motivo professionale. CORRETTEZZA PROFESSIONALE. Il Socio TP deve distinguersi soprattutto per la correttezza professionale. Il che significa abbinare conoscenza approfondita e aggiornata dei vari aspetti della sua professione ad un comportamento esemplare nei confronti di collaboratori, clienti, fornitori e di tutti coloro con cui viene in contatto. La concorrenza, ad esempio, soprattutto fra i Soci deve svolgersi in forma quanto mai corretta e basarsi su elementi reali e dimostrabili, quali la competenza professionale, l'esperienza, la provata capacità degli eventuali collaboratori. Il Socio TP manterrà il segreto sulle notizie aziendali e personali di cui verrà al corrente durante l'esercizio della professione, e non presterà opera a favore di prodotti o servizi direttamente in concorrenza con quelli dei quali si sta occupando, fatto salvo un esplicito, reciproco assenso tra le parti interessate. Il Socio TP non fornirà previsioni infondate o azzardate sui risultati delle attività di comunicazione da lui ideate o condotte. Il Socio TP non imiterà opere dell'ingegno di terzi, anche nel caso che queste non fossero state ancora divulgate, ed egli ne sia venuto casualmente a conoscenza. Massima attenzione dovrà essere prestata in occasione di partecipazione a gare indette da aziende o enti pubblici o privati, nelle quali le norme dovranno essere chiare e ragionevoli, tali da garantire uguaglianza di condizioni di partecipazione per tutti i concorrenti, sotto ogni aspetto, senza recare alcun pregiudizio all'immagine della professione. Speciale cura infine dovrà essere posta nell'uso, da parte del Socio del nome e/o marchio TP. Mentre infatti dev'essere un vanto l'appartenenza all'Associazione, è da ricordare che la TP raggruppa individui, a titolo personale, e non aziende. Non è pertanto possibile per il Socio inserire il nome/marchio TP su carta da lettere e materiale promozionale della sua attività. E' soltanto accettabile indicare fra parentesi, accanto al proprio nome, la sigla (TP o TPP) della propria categoria d'appartenenza nell'Associazione, ciò esclusivamente su carta da lettere e di biglietti da visita intestati a persone fisiche. CONFLITTO D'INTERESSI. e cariche associative sono: elettive (Consiglieri, Probiviri, Revisori dei Conti), di elezione o di nomina da parte del Consiglio Direttivo (Presidente, Vice Presidente, Delegati e Fiduciari Regionale, membri di Commissioni di Lavoro e di Comitati consultivi). Esse non comportano remunerazioni di alcun genere, fatto ovviamente eccezione per spese vive documentate (es. viaggi) in riferimento ad iniziative decise dal Consiglio. Sarà cura del Socio che ricopre cariche associative di evitare ogni possibile conflitto d'interessi fra le proprie attività e quelle richieste dal Consiglio in relazione alla carica associativa. In caso dubbio sarà opportuna una preventiva consultazione con il Presidente. A quanto sopra può naturalmente fare eccezione il caso di esplicita richiesta da parte del Consiglio Direttivo di prestare un'opera specifica a condizioni ben definitive, sia come impegno che come tempo, durata, remunerazione. Un'altra fonte di possibile conflitto d'interessi può sorgere dall'appartenenza del Socio TP ad altre associazioni che, per particolari circostanze, vengano a trovarsi in conflitto con la TP. Anche in questo caso è consigliabile un'approfondita consultazione con il Presidente, su spontanea richiesta del Socio che "senta" il verificarsi, in atto o probabile, di una tale situazione. Il Socio eletto alle cariche associative della TP, facendo già parte di altri direttivi di altre Associazioni professionali del settore, dovrà considerare la congruità del nuovo incarico con i precedenti in sede di Consiglio Direttivo ed eventualmente scegliere di quale direttivo continuare a far parte. Potrà se del caso rimettersi al parere dei Probiviri. Il Socio che ricopre una carica associativa nazionale o locale sarà responsabile dell'osservanza dello Statuto e delle Norme Deontologiche dei Soci, sia in ambito nazionale che locale. Ne consegue che egli sarà il primo ad attenersi rigidamente a tali norme e tanto meno si servirà dell'incarico conseguito per prevaricare i colleghi nella loro attività professionale. Fatto salvo ovviamente il principio della piena tutela dei propri interessi, il Socio TP si impegna a portare gli eventuali casi di scorrettezza deontologica a conoscenza del Collegio dei Probiviri, ricorrendo preferibilmente a giudizio arbitrale per dirimere eventuali questioni di carattere commerciale fra Soci. In tali casi si formerà un Collegio Arbitrale come previsto dall'allegato regolamento costituito dal Presidente del Collegio dei Probiviri o da un Proboviro da lui nominato, più un arbitro nominato da ciascuna delle due parti. Qualora sorgessero difficoltà per questa nomina, verrà chiesto al Presidente del Tribunale di Milano - ove ha sede l'Associazione - di procedere alla nomina stessa.

 

Fonte: http://www.cognoassociati.it/studenti/decodi/decodi.pdf

Sito web da visitare: http://www.cognoassociati.it/

Autore del testo: ©Centrostudi Comunicazione Cogno & Associati

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