Come si scrive una citazione

Come si scrive una citazione

 

 

 

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Come si scrive una citazione

 

1. Parametri tesi

Citazioni nel corpo del testo e bibliografia a fine tesi: usare la modalità A.P.A. Style (vedi indicazioni in questo file)
Tipo di carattere Times New Roman;
Dimensioni carattere 12;
Testo giustificato a pacchetto;
Interlinea 1,5;
Margine superiore 3;
Margine inferiore 3,5; Margine destro 3
Margine sinistro 3,5;
Modalità di stampa fronte e retro;

 

2. Struttura della tesi
Introduzione
Deve contenere il “perché” del lavoro che si sta presentando, contestualizzandolo all’interno della ricerca nazionale e internazionale. Nell’introduzione è presente una prima sintesi dell’articolazione del lavoro stesso nelle sue parti.
Primo capitolo
È prevalentemente dedicato alla definizione dello stato dell’arte del tema preso in esame. Da tale quadro debbono emergere delle linee di lettura che giustificano e richiedono un approfondimento che sarà il contenuto del capitolo successivo.
Secondo capitolo
Focalizza il tema della ricerca e presenta in modo approfondito le questioni salienti e gli aspetti teorici di riferimento.
Capitoli successivi
Nel caso in cui vi sia una parte sperimentale, si descrive l’ipotesi di ricerca, la struttura dell’esperienza, la metodologia adottata, le modalità di raccolta dei dati e di analisi.
Se la tesi è esclusivamente teorica, i capitoli centrali presentano le dimensioni chiave della ricerca teorica sull’argomento con particolare attenzione a quelle che sono le piste di ricerca più recenti.
Ultimo capitolo
Questo capitolo è dato dalle Conclusioni sulla ricerca teorica o pratica. Si tratta quindi di descrivere e commentare i risultati mostrando anche la portata innovativa o l’eventuale ricaduta nella pratica di quanto emerso.
Bibliografia

3. Suggerimenti stilistici

Indice

capitolo 1. Titolo del capitolo

paragrafo 1.1. Titolo del paragrafo

 

sottoparagrafo 1.1.1. Titolo del sottoparagrafo

Sebbene dal punto di vista logico non ci siano problemi, è consigliabile evitare di ricorrere a più di tre livelli di partizione.
I numeri ed i titoli delle partizioni devono essere inseriti all'inizio della rispettiva partizione.
I titoli dei paragrafi e delle altre sottopartizioni devono essere preceduti da uno spazio verticale.
Al termine di ogni capitolo occorre inserire almeno un'interruzione di pagina.

 

4. Norme per la bibliografia da inserire a fine tesi
Nella bibliografia si devono inserire in ordine alfabetico per cognome dell’autore TUTTI i riferimenti che sono stati citati all’interno del testo. Tutte le citazioni di autori che sono state fatte all’interno del testo devono essere rintracciabili nella bibliografia con l‘anno corrispondente in modo che il lettore possa sapere a che opera (libro, articolo o altro) corrisponde la citazione che ha trovato nel corpo del testo.
Per la stesura della bibliografia a fine tesi si segue il criterio internazionale dell'American Psychological Association (APA). Ho riportato qui di seguito una versione leggermente semplificata delle norme APA adattata per i fini della stesura di una tesi.
1. Libri
Per citare in bibliografia i libri lo schema di base è il seguente:
"Cognome dell'autore- virgola - nome puntato - data tra parentesi - punto - Titolo in corsivo con la prima lettera maiuscola- punto - città di pubblicazione - due punti - casa editrice - punto.

Mecacci, L. (1992). Storia della psicologia del Novecento. Roma-Bari: Laterza.
In caso di sottotitolo , questo inizia con la maiuscola ed è separato dal titolo principale con i due punti. Esempio: Psicologia dinamica: Le teorie cliniche.

In caso di due o più autori, se gli autori sono da due a sei, si citano tutti, separati da virgole.
Se sono più di sei si citano solo i primi sei, seguiti dalla dicitura "et al.". Tra il primo ed il secondo autore o, in caso di più autori, prima dell'ultimo, si usa la “e” congiunzione.

Dazzi, N., e De Coro, A. (2001). Psicologia dinamica: Le teorie cliniche. Roma-Bari: Laterza.

Elliot, C., Harvey, K., Silverman, E. e Mudd, J. (2000). Fighting the winter blues. Philadelphia: Made-up press.

Roeder, K., Howdeshell, J., Fulton, L., Lochhead, M., Craig, K., Peterson, R., et al. (1967). Nerve cells and insect behavior. Cambridge, MA: Harvard University Press.

 

Nel caso in cui si citino contributi tratti da libri "a cura di" o raccolte, se si cita una raccolta nella sua totalità, si considera il curatore come autore, con dicitura "a cura di." tra parentesi.
Tale indicazione precede la data ed è separata da essa da un punto.

Higgins, J. (a cura di). (1988). Psychology. New York: Norton.

Se invece si cita un singolo saggio all'interno di una raccolta, lo schema è il seguente:
Cognome -virgola- nome puntato- data tra parentesi- punto- titolo saggio – punto- In maiuscolo- nome puntato – cognome del curatore – (a cura di) – virgola- titolo in corsivo del libro- (p./pp. + numero di pagine separate da trattino) – punto- città di pubblicazione- due punti - casa editrice- punto.
Bordi, S. (1995). Il contributo di Selma Fraiberg. In E. Pelando (a cura di), Modelli di sviluppo in psicoanalisi (pp.479-495). Milano: Raffaello Cortina.
Alcune precisazioni:
- Se i curatori sono due , sono uniti dalla “e” senza virgola.
- Se i curatori sono più di due , sono uniti da virgole e l'ultimo è preceduto dalla “e”.

Ochs, E. (1996). Linguistic resources for socializing humanity. In J. Gumperz & S. Levinson (a cura di), Rethinking linguistic relativity (pp.407-438). Cambridge, UK: Cambridge University Press.

Lamb, M.E., Sternberg, K. J. e Ketterlinus, R. D. (1992). Child care in the United States: The modern era. In M. E. Lamb, K. J. Sternberg, C. P. Hwang e A. G. Broberg (a cura di), Child care in context (pp. 207-222). Hillsdale, NJ: Erlbaum.

Huston, A. C. e Wright, J. C. (1998). Mass media and children's development. In I. E. Sigel e K. A. Renninger (a cura di.), Handbook of child psychology: Vol. 4. Child psychology in practice (5th ed., pp. 999-1058). New York: Wiley.

Per citare un lavoro in corso di stampa: si aggiunge l'espressione "in stampa" o “in press” tra parentesi dopo il nome.
Boniolo, G. (in stampa), Il limite e il ribelle: Etica, naturalismo, darwinismo. Milano: Raffaello Cortina.

Citazioni da un dizionario o un'enciclopedia : se è individuabile il curatore o i curatori, si procede come un normale libro a cura di; altrimenti si pone il titolo in corsivo al posto dell'autore, inserendo un punto prima della data.
Sheehy, N., Chapman, A. J. e Conroy, W. (a cura di). (1997). Biographical dictionary of psychology. London: Routledge.
The American college dictionary. (1962). New York: Random House.
Nel caso in cui si citi una singola voce di dizionario o enciclopedia, se questa è firmata, si segue il seguente schema:
Marhaba, S. (1982). Psicoanalisi . In Enciclopedia Garzanti di filosofia (2nd ed., pp. 740-742). Milano: Garzanti.
Se invece la voce non è firmata, il titolo della voce va al posto dell'autore:
Psicodinamica. (1982). In Enciclopedia Garzanti di filosofia (2nd ed., p. 742). Milano: Garzanti.

Due o più volumi : il numero del volume va racchiuso tra parentesi, con l'iniziale maiuscola, subito
dopo il titolo.
Foss, B. M. (a cura di). (1965). Determinants of infant behavior (Vol.3). London: Methuen.

2. Riviste e periodici
Per citare in bibliografia gli articoli tratti da riviste scientifiche e periodici, lo schema di base è il seguente:
Cognome- virgola- nome puntato- data tra parentesi- punto- titolo dell'articolo- punto- nome della rivista in corsivo senza "In"- virgola- numero del volume in corsivo - virgola- numero di pagine- punto.
Musatti, C. L. (1931). Forma e assimilazione. Archivio Italiano di Psicologia, 9, 61-156.
In caso di due o più autori , tra il primo e il secondo autore (o, in caso di più autori prima dell'ultimo) si usa la “e”. Oltre i sei autori si aggiunge la dicitura: "et al."
Rodin, J. e Ianis, I. L. (1979). The social power of health-care practitioners as agent of change. Journal of Social Issues, 35, 60-81.
Articolo in rivista con più fascicoli : si indica il numero del volume in corsivo e il numero del fascicolo tra parentesi. Tra di due numeri non vi è alcuna virgola.
Nicholson, I. A. M. (1997). Humanistic Psychology and intellectual identity: The "open" system of Gordin Allport. Journal of Humanistic Psychology, 37 (3), 61-79.
Se si cita l'intero numero di una rivista (in genere un numero "speciale" ), si usa l'espressione internazionale "Special issue" tra parentesi quadra.
De Witte, K. e van Muijen, J. J. (a cura di). (1999). Organizational culture [Special Issue]. European Journal of Work and Organizational Psychology, 8 (4).
Mensile, settimanale, quotidiano NON SCIENTIFICO: si inserisce la data completa tra parentesi, subito dopo l'anno, separata da virgola. Inoltre, il numero di pagina/e è preceduto dall'indicazione "p." o "pp.". Se non è indicato l'autore dell'articolo, il titolo assume la posizione iniziale.
Pende, S. (2003, 16 Aprile). Psicologia del branco. Panorama, pp. 45-49.
Clinton puts "human face" on health-care plan. (1993, 16 Settembre). The New York Times, p.1.
3. Traduzioni
Nel caso in cui si citi da una traduzione italiana di un contributo in inglese o in altra lingua:
- Se si tratta di un libro, si cita secondo il criterio APA la versione originale, in qualunque lingua sia, e si inserisce tra parentesi la dicitura "trad. it." con il titolo, la casa editrice, il luogo di edizione e l'anno di pubblicazione della versione in italiano.
Winnicott, D.W. (1971). Playing and reality. London: Tavistok (trad. it. Gioco e realtà, Armando, Roma, 1974).
Se si tratta di un articolo presentato in una rivista straniera e tradotto su una rivista italiana, si citerà normalmente l'articolo nella sua versione originale, aggiungendo tra parentesi "trad. it", Nome dell'articolo in versione italiana in tondo, nome della rivista in corsivo, numero, anno, pagine.
Strachey, J. (1934). The nature of the therapeutic action of psychoanalysis, In International Journal of psychoanalysis, 15, 127-159 (trad. It. La natura dell'azione terapeutica della psicoanalisi, Rivista di Psicoanalisi , 20, 1974, 92-159).
4. Inediti
Manoscritti: si fa seguire al titolo in corsivo l'espressione "Manoscritto Inedito".
Beebe, B., & Kronen, J. (1988). Mutual regulation of affective matching in mother-infant face-to-face play. Manoscritto Inedito.
Se nella tesi si utilizzano dati grezzi non raccolti da noi ma che ci sono stati messi a disposizione da qualche altro studioso per l’inserimento nella tesi, i dati si citano con il nome dell’autore della ricerca che citiamo e come Ricerca inedita: in tondo e tra parentesi quadre si inserisce la descrizione dei dati, seguita dall'espressione "ricerca inedita".
Fanari, R. (2011). [Norme di associazione verbale per 60 parole in bambini di 4 e 5 anni]. Ricerca Inedita.
Se utilizziamo invece dato o conclusioni che sono state scritte su una Tesi di laurea o dottorato inedita:
Rossi, M. (2011). Le associazioni verbali nei bambini di 4 e 5 anni: una ricerca psicolinguistica. Tesi di laurea non pubblicata, Facoltà di Scienze della Formazione - Università di Cagliari, Cagliari, Italia.
Lavoro inedito presentato ad un congresso: si segue il seguente schema, inserendo l'espressione "lavoro presentato al".
Rossi M. (1995). Le associazioni verbali nei bambini di 4 e 5 anni. Una ricerca condotta in Sardegna. Lavoro presentato al Congresso Nazionale di Psicologia dello Sviluppo (AIP), 12-15 Marzo, Roma, Italia.
Internet
Se all’interno del testo è stato citato un sito web o una particolare pagina di un sito web, si riporta l’indirizzo esatto in una sezione della bibliografia a parte chiamata Sitografia. Si ricordi che i siti web, a parte qualche raro caso, non mettono a disposizione materiale scientificamente controllato e che ogni informazione che si reperisce su siti di divulgazione web deve essere sempre controllata su un testo scientifico. In molti casi, però, può essere utile citare i siti web, per esempio in una tesi sulla dislessia si vuole indagare su quali siano le fonti di informazione o di supporto per i familiari di bambini dislessici e si fa una ricerca in internet descrivendo e citando i siti che si occupano di questo argomenti. In questo e in altri casi in cui il lavoro di tesi ha portato alla citazione di siti web o di specifiche pagine di siti web, il sito deve essere citato per esteso nel testo, aggiungendo sempre la data in cui quel sito è stato esaminato.
Per la citazione di documenti presenti in Internet, si seguono le regole stabilite dalla Modern Language Association <http://www.mla.org/> ed illustrate in A. Harnack-E. Kleppinger, Online! A Reference Guide to Using Internet Sources <http://www.bedfordstmartins.com/online/cite5.html#1>, a cui si rinvia per gli esempi.
Oltre alle indicazioni relative all’autore (cognome per esteso e nome puntato), al titolo del documento elettronico o del sito e dell’anno quando presente, dove possibile, al riferimento interno (pagina o parte variamente identificata del documento), dovrà essere fornita indicazione della data di consultazione del documento stesso o del sito, tra parentesi quadre, dopo l’indirizzo web.
Esempio:
Beccastrini, S.  (anno), La tecnologia comunicativa telematica e il futuro dell’educazione, in: http://rivista.edaforum.it/numero13/altriarticoli_becca.html [consultato il 14/07/2009].

Criteri per la citazione all'interno del testo
1. CITAZIONE INDIRETTA.
In caso di citazione indiretta del pensiero di un autore (vale a dire la citazione non letterale di quello che ha scritto quell’autore ma la parafrasi o la sintesi del suo pensiero) va citato il cognome dell'autore e l'anno di pubblicazione. Non è necessario citare i numeri di pagina.
Possiamo affermare che il resoconto sia l'unica modalità con cui la propria azione può essere comunicata alla comunità scientifica (Carli, 1987).
Nella tradizione italiana (Battacchi, 1985), fino agli anni ottanta è rimasta una certa sovrapposizione delle dizione psicologia dello sviluppo con quella di psicologia dell’età evolutiva ...
Per comprendere meglio questo concetto può essere utile far riferimento ad una metafora utilizzata da Fodor (1983) che paragona la mente caratterizzata da un’architettura dominio-generale alla struttura di una mela...
Alcune precisazioni.
Se il cognome dell'autore compare nel testo va aggiunta la sola data tra parentesi immediatamente dopo il cognome dell'autore.
Carli (1987) afferma che il resoconto è l'unica modalità con cui la propria azione può essere comunicata alla comunità scientifica.
Se il cognome dell'autore e la data compaiono in un testo all'interno di parentesi, come nel caso di citazioni all'interno di parentesi, tabelle, didascalie, note a piè di pagina, non si apre un'altra parentesi ma si usano le virgole.
(Carli, 1987, afferma che il resoconto sia l'unica modalità con cui la propria azione può essere comunicata alla comunità scientifica).
La citazione indiretta può essere preceduta da espressioni quali "cfr" (confronta) o "vedi".
Il resoconto è l'unica modalità con cui la propria azione può essere comunicata alla comunità scientifica (cfr. Carli, 1987).
In caso di successive citazioni all'interno di uno stesso paragrafo, non è necessario ripetere ogni volta l'anno.
Carli (1987) afferma che il resoconto sia l'unica modalità con cui la propria azione può essere comunicata alla comunità scientifica. L'autore sostiene che il resoconto del proprio operato clinico rappresenta il fondamento di scientificità del lavoro psicoterapeutico.
2. CITAZIONE DIRETTA.
Il testo citato letteralmente è racchiuso tra virgolette. Oltre al cognome dell'autore e alla data di pubblicazione si aggiunge anche il numero di pagina (p.) o delle pagine (pp.) da cui è tratto il brano riportato.
E' utile ricordare che “L'evento che costituisce l'oggetto del resoconto, è influenzato dall'intervento dell'osservatore; la relazione che di esso viene fatta è quindi riferibile non tanto ad un evento in sé, quanto alle sue modificazioni indotte dall'osservazione stessa” (Carli, 1987, p.205).
Il testo deve essere riportato fedelmente e integralmente. Ogni aggiunta va indicata tra parentesi quadre. Ogni omissione va indicata con tre puntini di sospensione tra parentesi quadra.
E' utile ricordare che "L'evento che costituisce l'oggetto del resoconto, è influenzato dall'intervento dell'osservatore; la relazione che di esso viene fatta è quindi riferibile […] alle sue modificazioni indotte dall'osservazione stessa" (Carli, 1987, p.205)
Se la citazione diretta è più lunga di 40 parole è formattata con lo stesso carattere ma è rientrata rispetto al corpo del testo principale.
A proposito delle caratteristiche del resoconto, Carli (1987) afferma che:
Il resoconto presenta una descrizione-interpretazione dell'evento fondata sui modelli interpretativi utilizzati dal suo autore. Il modello interpretativo, d'altro canto, non condiziona soltanto il resoconto ma la stessa categorizzazione fenomenica dell'evento. Ciò equivale ad affermare che la realtà non può essere indagata totalmente, ma che un valido modello interpretativo può descrivere tutta la realtà, senza trascurare alcuno dei fenomeni, ma solo in uno specifico campo di osservazione (p.305).

LAVORI DI DUE O PIU'AUTORI
Due autori
Quando gli autori sono due vanno indicati entrambi i cognomi separati da e.
La psicologia clinica è definibile come una prassi che lavora entro l'area emozionale (Carli e Paniccia, 2003).
Se gli autori compaiono nel testo come parte del discorso sono uniti dalla congiunzione "e" e seguiti dalla data tra parentesi.
Carli e Paniccia (2003) definiscono la psicologia clinica come una prassi che lavora entro l'area emozionale.
Tre, quattro o cinque autori
Quando gli autori sono da tre a cinque si citano tutti separando i cognomi da una virgola, prima dell'ultimo cognome si inserisce " e".
Se gli autori sono presenti nel testo del discorso, prima dell'ultimo cognome si scrive una "e".. Nelle citazioni successive all'interno dello stesso paragrafo si cita solo il cognome del primo autore seguito dall'indicazione "et al.".
Sei o più autori.
Si cita soltanto il primo cognome seguito dalla dicitura "et al.".

4. DUE O PIU' LAVORI
Nel caso di più lavori dello stesso autore si cita il cognome dell'autore seguito dagli anni ordinati cronologicamente. Dopo il cognome e dopo ciascun anno viene inserita una virgola.
Nei lavori dedicati a questo argomento (Carli, 1976, 1987, 1989)…
Nel caso di più lavori di diversi autori, ogni lavoro è separato da un punto e virgola. Gli autori vanno ordinati alfabeticamente.
L'argomento è ripreso in altri scritti (Carli, 1987; Carli e Paniccia, 2003).
I contributi di uno stesso autore pubblicati nello stesso anno vanno identificati con lettere alfabetiche progressive.

5. CITAZIONI DI UN SITO WEB
Se si cita per intero un sito web, senza riferirsi a particolari documenti, è sufficiente indicarlo tra parentesi all'interno del testo.
Sul sito dell'Ordine degli Psicologi ( http://www.psy.it ) è possibile reperire il materiale.
Se si cita uno specifico articolo di una rivista reperito su web si seguono le stesse norme delle altre citazioni ricordando di riportare in bibliografia la data di consultazione e l'URL completo, vedi criteri redazionali per la compilazione della bibliografia.

6. TRADUZIONI
Quando si cita un lavoro tradotto in italiano va riportata sia la data di pubblicazione originale e quella della traduzione, separate da una barra.
Bion (1961/1987) afferma che…
Se la citazione è diretta il numero della pagina fa riferimento al testo tradotto in italiano.

7. FONTE DI SECONDA MANO
Se si cita un lavoro che è riportato in un altro lavoro si cita soltanto la fonte secondaria mentre la fonte primaria si cita espressamente nel corso del testo.
Come afferma Melanine Klein (citata in Carli, 1987, p. 123), la dinamica edipica…
Rilevanti sono le ricerche di Lennenberg (cit. in Mussen, Conger, Kagan, 1979) sullo sviluppo del linguaggio.
Studi condotti sui girini (cit. in Mussen, Conger, Kagan, 1979) hanno rilevato che questi ultimi, anche se mantenuti in anestesia sino al preciso momento ...
8. LAVORO IN PIÙ VOLUMI
Se si cita un libro composto da più volumi pubblicati in date diverse, vanno indicate la prima e l'ultima data, separata da un trattino.
8. LAVORO IN CORSO DI STAMPA
Nel caso si citi una fonte non ancora pubblicata si utilizza la dicitura "in corso di stampa".

Vedi anche: http://www.rivistadipsicologiaclinica.it/italiano/norme.htm
http://www.apastyle.org/manual/index.aspx

Raccomandazioni finali:
Il lavoro di tesi va presentato al docente progressivamente per consentire la lettura e la revisione in tempi sostenibili per la/il docente e per la/il laureanda/o.

 

Fonte: https://www.docenti.unina.it/downloadPub.do?tipoFile=md&id=319490

Sito web da visitare: https://www.docenti.unina.it/

Autore del testo: indicato nel documento di origine

Il testo è di proprietà dei rispettivi autori che ringraziamo per l'opportunità che ci danno di far conoscere gratuitamente i loro testi per finalità illustrative e didattiche. Se siete gli autori del testo e siete interessati a richiedere la rimozione del testo o l'inserimento di altre informazioni inviateci un e-mail dopo le opportune verifiche soddisferemo la vostra richiesta nel più breve tempo possibile.

 

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