Compiti a casa scuola elementare e medie

Compiti a casa scuola elementare e medie

 

 

 

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Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).

 

 

 

 

Compiti a casa scuola elementare e medie

 

TEMATICA EDUCATIVA: I COMPITI A CASA

Scuola elementare  “G. Rosa”  

LE FUNZIONI DEL COMPITO

Premessa

Il compito ha la funzione di esercitare in piena autonomia le abilità che l’alunno sta acquisendo, facendogli conquistare sempre maggior sicurezza. Perché ciò avvenga, è necessario che il compito non divenga una somma onerosa di richieste, ma il risultato di una scelta calibrata e concordata nel team.
L’apprendimento del metodo di studio è attività che si sviluppa a scuola e che trova nel compito il momento dell’applicazione personale. Nella scuola elementare si parla di “avvio al metodo di studio” (secondo l’iter metodologico presentato dall’insegnante).

Le insegnanti del plesso “G.Rosa”, dopo essersi confrontate su come vada considerata la richiesta di aiuto domestico, ritengono opportuno sottolineare quanto segue:

  • i genitori collaborano al raggiungimento dell’autonomia aiutando inizialmente il proprio figlio nell’organizzazione dei tempi e degli strumenti: senza sostituirsi al bambino ed, eventualmente, segnalando ai docenti le incertezze riscontrate durante l’esecuzione.
  • i genitori possono, inoltre, trarre dall’osservazione del loro figlio durante l’esecuzione dei compiti, informazioni sul percorso scolastico e sull’atteggiamento che il bambino assume di fronte al lavoro individuale.
  • Sarà cura dell’insegnante, nel momento della correzione, affrontare le eventuali problematiche e/o difficoltà.

Per la scuola elementare, quindi, il lavoro a casa non richiede l’intervento del genitore come sostituzione e/o integrazione delle competenze degli alunni.
E’ necessario però che i genitori conoscano e comprendano i metodi di studio e di lavoro proposti.

Si ritiene a questo punto opportuno esemplificare un possibile percorso operativo, secondo un iter metodologico, atto a fornire alcuni suggerimenti, scanditi in successione temporale, per affrontare un argomento di studio e/o un’esercitazione scritta.

    COME STUDIARE
L’alunno può:

  • Compiere una prima lettura globale, veloce, silenziosa per farmsi un’idea generale del contenuto, del tipo di testo da studiare.
  • Rileggere lentamente e con molta attenzione per capire bene il contenuto ( continuare a rileggere finchè non si è compreso il contenuto).
  • Sottolineare con la matita le parole e le frasi sulle quali si hanno delle incertezze e chiedere aiuto all’insegnante o ad un familiare; ricercare sul vocabolario le parole di cui non si conosce il significato.
  • Suddividere il testo in sequenze.
  • Assegnare un titolo alle sequenze formulando una domanda o trovando una parola e/o frase chiave.
  • Rileggere con attenzione i titoli per ricordare le informazioni.
  • Ripetere con le proprie parole il contenuto di ogni sequenza.
  • Rileggere per accertarsi di aver detto tutto esattamente e di non aver dimenticato informazioni importanti.

 

N.B. :STUDIARE VUOL DIRE ANCHE RIPETERE!

Per imparare ad esporre bene occorre esercitarsi con impegno, ripetendo quello che si pensa di sapere, ad alta voce e controllando che:
 

  • l’esposizione sia chiara
  • non si commettano errori

Per ottenere questo è bene:

  • fare ascoltare a qualcuno l’esposizione
  • provare a registrare con un registratore a cassette la propria esposizione.

“Registrare”  non è una cosa inutile, anzi è molto importante perché:

  • aiuta a memorizzare
  • permette di autocorreggersi
  • quando l’esposizione registrata risulta corretta, la si può riascoltare come ripasso.

Quando si riascolta la registrazione occorre controllare bene la propria esposizione:

    1. non ci si deve fermare o fare troppe interruzioni;
    2. non si deve parlare troppo velocemente, ma fare pause con la voce usata in modo espressivo;
    3. non si deve aver bisogno di aiuti o di suggerimenti;
    4. non si devono ripetere parole e informazioni già dette;
    5. si deve spiegare quello che si è capito arricchendo l’esposizione con particolari (raccontando con parole proprie tutto quello che si è imparato).
    6. occorre usare frasi chiare e complete utilizzando un lessico appropriato.

COME ESEGUIRE UN’ESERCITAZIONE SCRITTA
L’alunno può:

  • rileggere gli appunti sulla lezione o riguardare un esercizio simile;
  • eseguire gli esercizi facili e poi ritornare su quello difficile;
  • non scoraggiarsi e cercare di eseguire tutto con calma, dopo aver ricontrollato la consegna.
  • chiedere altre spiegazioni all’insegnante durante la dettatura della consegna;
  • chiedere aiuto ad un adulto.

 

COME FARE A PROGRAMMARE UNA RICERCA

  • SCEGLIERE UN ARGOMENTO
  • ELENCARE LE DOMANDE A CUI SI VUOLE CHE LA RICERCA RISPONDA
  • DECIDERE DOVE CERCARE LE INFORMAZIONI
  • RACCOGLIERE LE INFORMAZIONI
  • PRENDERE APPUNTI SULLE INFORMAZIONI  TROVATE
  • ORGANIZZARE IN UNO SCHEMA LE INFORMAZIONI CHE SI RICAVANO DAGLI APPUNTI
  • SCRIVERE LA RICERCA IN BRUTTA COPIA
  • RILEGGERE PER VEDERE SE E’ CHIARA, BEN SCRITTA E SENZA ERRORI
  • PREPARARE LA VERSIONE FINALE DELLA RICERCA

 

 

CONSIGLI PER FARE UNA BUONA RICERCA

  • SEGUIRE UNA SCALETTA O UNO SCHEMA
  • CERCARE FOTOGRAFIE, CARTINE…
  • DISEGNARE CARTINE, SCHEMI, GRAFICI
  • FARE DEI DISEGNI QUANDO MANCANO LE FOTO
  • LE INFORMAZIONI DEVONO ESSERE RIELABORATE IN MODO SINTETICO, NON SI COPIA
  • NON SCRIVERE PAROLE DI CUI NON SI CONOSCE IL SIGNIFICATO, MA CERCARE SPIEGAZIONI
  • SCRIVERE IN MODO ORDINATO, SI POSSONO INCOLLARE DOCUMENTI
  • NON LASCIARE TROPPI SPAZI VUOTI, MA UTILIZZARE BENE LO SPAZIO DISPONIBILE, INSERENDO FOTO, DISEGNI, CARTINE, GRAFICI…
  • LE INFORMAZIONI DEVONO ESSERE ESPOSTE UTILIZZANDO UN LINGUAGGIO PERSONALE APPROPRIATO
  • QUANDO SI ESPONE LA RICERCA SI USANO LE CARTE GEOGRAFICHE, SI POSSONO FARE DISEGNI O SCHEMI PER SPIEGARE

 

IN SINTESI

SE IL COMPITO E’ UN’ESERCITAZIONE SCRITTA:

COSA FA IL BAMBINO

 

Esegue l’esercitazione
secondo le
indicazioni date in
classe.

 

COSA FA IL GENITORE

Controlla che l’esercizio sia stato eseguito. Segnala al bambino eventuali errori. Rimanda all’insegnante nell’eventualità che il bambino non sia in grado di eseguire l’esercizio.

COSA FA L’INSEGNANTE

Controlla che il lavoro sia stato eseguito in modo corretto(correzione collettiva) e utilizza l’errore come riflessione.
Rispiega dove necessario.

SE IL COMPITO E’ LO STUDIO:

COSA FA IL BAMBINO

 

Applica e riprende il metodo usato in classe seguendo le indicazioni date dagli insegnanti (leggi, ripeti, ricava informazioni…) di volta in volta per il lavoro a casa.

COSA FA IL GENITORE

Controlla che il lavoro sia stato eseguito ed eventualmente riascolta la ripetizione dei contenuti.

COSA FA L’INSEGNANTE

Controlla che il lavoro sia stato correttamente eseguito e periodicamente verifica.

 

SE IL COMPITO E’ DI “RICERCA”:

 COSA FA IL BAMBINO

Cerca il materiale necessario seguendo le indicazioni date in classe.

COSA FA IL GENITORE

Collabora alla ricerca indirizzando il bambino.

COSA FA L’INSEGNANTE

Seleziona ed organizza il materiale reperito da utilizzare.

 

SI  RICORDA CHE…

 

STRUMENTI MOLTO UTILI ALLO SCOPO:

DIARIO e ORARIO settimanale delle lezioni, come promemoria di tutti gli impegni scolastici.

DOVE FARE I COMPITI?

Meglio predisporre un “angolo” strutturato allo scopo.

IN QUALI TEMPI?
Frazionando il carico-lavoro nel corso della settimana, meglio in momenti determinati.

NECESSITA SEMPRE LA PRESENZA DEL GENITORE MENTRE IL BAMBINO FA IL COMPITO?

E’ meglio che il genitore sia presente per un controllo generale o come stimolo e/o rassicurazione; non si deve però sostituire al bambino nel lavoro.

 

COSA SUCCEDE QUANDO IL BAMBINO NON ESEGUE IL COMPITO?

Di fronte a grosse difficoltà di applicazione o al rifiuto frequente al lavoro da parte del bambino, il genitore contatta le insegnanti per l’analisi del problema e delle strategie da attuarsi, caso per caso (strategie scolastiche e da adottare a casa).

 

 

 

VERSO LA SCUOLA MEDIA…

Le insegnanti della scuola elementare rilevano l’importanza di comunicare e chiarire ai colleghi della scuola media:

    • quale metodo di studio viene proposto e praticato alle scuole elementari;
    • quale sia il livello delle richieste espresso dalla scuola elementare;
    • la difficoltà di adattamento ed adeguamento immediato a situazioni diverse e nuove.

Emerge come area positiva quella della MOTIVAZIONE, dell’interesse all’apprendere.
Si ritiene importante ativare strategie che mantengan viva e costante questa motivazione.
La motivazione nasce ed è frutto di una serie di componenti che devono essere in equilibrio:

    • rapporto di relazione con l’insegnante: affettività, emotività, autorevolezza, valorizzazione delle risorse degli alunni;
    • coinvolgimento ed amore per la conoscenza, per le discipline insegnate;
    • autorevolezza nella proposta, nella richiesta, nella consegna;
    • padronanza degli aspetti della metodologia e della didattica: saper costruire unità didattiche adeguate: tempi, passaggi, attività.

Vengono illustrate e confrontate poi:

    • la struttura oraria;
    • le proposte didattiche e le richieste agli alunni;
    • le modalità di assegnazione del lavoro a casa.

Da questo confronto emergono alcuni punti critici individuati da entrambi gli ordini di scuola durante il passaggio da una scuola all’altra:

    • difficoltà di organizzazione del tempo per lo studio e per il lavoro;
    • difficoltà di adeguamento alle richieste più specifiche e peculiari alle strutture delle singole discipline (linguaggio specifico);
    • difficoltà nell’uso di nuovi strumenti di studio e di lavoro (passaggio dal sussidiario al manuale);
    • altri interessi (attività sportive ecc.) tolgono ore allo studio e alla ripresa del lavoro a casa.

Per agevolare il passaggio tra la scuola elementare e la scuola media si individuano queste proposte metodologiche funzionali al miglioramento:

    • individuazione e differenziazione dell’insegnamento e delle proposte di lavoro dove necessario;
    • aiuto nell’uso corretto dei nuovi strumenti;
    • informazioni ed indicazioni precise ai genitori, da fornire alla prima assemblea sui punti fondamentali di aiuto domestico per un migliore adeguamento ala nuova situazione.

 

                                                                            scuola elementare ‘G. Rosa’

Fonte: http://www.iccamozzibergamo.gov.it/vecchiosito/educativi/compitiro.doc

Sito web da visitare: http://www.iccamozzibergamo.gov.it

Autore del testo: indicato nel documento di origine

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