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Freidrich Wilhelm Nietzsche
Nasce nei pressi di Lipsia nel 1844, e già nel 49 perde il padre, che decede per una malattia mentale.
Anno |
Titolo |
1872 |
La nascita della tragedia |
1873 |
La filosofia sull’epoca tragica dei Greci |
|
Su verità e menzogna in senso extramortale |
1873 - 76 |
Considerazioni inattuali |
1878 |
Umano, troppo umano (I parte) |
1880 |
Umano troppo umano (II parte) |
1882 |
La gaia scienza |
1883 - 85 |
Così parlò Zarathustra |
1886 |
Al di là del bene e del male. Preludio di una filosofia dell’avvenire |
1887 |
Tutti libri critici (anticristo, caso Wagner, Ecce Homo, Crepuscolo degli idoli) |
1900 |
Muore |
Il pensiero di Nietzsche si configura come una radicale messa in discussione di tutte le certezze su cui si fondava la civiltà occidentale:
La polemica nei confronti del passato non è puramente demistificatoria, ma anche costruttiva:
La nuova umanità è determinata dal Superuomo. Sarebbe meglio definirlo oltre uomo, secondo la traduzione che Giovanni Vattimo fa del termine Ubermenscht.
Nietzsche si propone come un lieto messaggero, un annunciatore di una buona novella (si noti che i termini e le proposizioni evangeliche pervadono tutte le opere nicciane)
Il suo stile di scrittura è poligrafo, che adatta lo stile a seconda del messaggio.
I primi scritti sono ancora scritti come saggi:
Così parlò Zarathustra segue il modello evangelico della poesia in prosa scritta per versetti, ricco di figure allegoriche
Negli ultimi scritti prevalgono l’esposizione autobiografica e l’invettiva polemica.
Tutti questi scritti hanno in comune una presente esistenzialità, che coinvolge ed avvolge il lettore.
Il pensiero di Nietzsche è profondamente e volutamente asistematico:
Inoltre la filosofia nicciana si presta, proprio per il suo carattere asistematico a numerose interpretazioni:
L’opera di Nietzsche è divisa in fasi che non vanno prese ome scansioni rigide, ma come tappe transitorie di u pensiero in continuo divenire.
Su questa ultima fase vi è un dibattito acceso poiché non tutti la riconoscono con una identità concettuale autonoma, ma molti vedono sempre più le novità del pensiero di Nietzsche nei frammenti e nelle ultime opere.
La Nascita della tragedia è un’opera di fatto di filosofia, storia delle culture, filologia ed estetica.
In realtà prevale l’aspetto filosofico:
Il motivo centrale nella nascita della tragedia è il distinguo tra:
Con questa coppia di opposti Nietzsche intende i due impulsi di base dello spirito e dell’arte greci.
Contro la visione della filologia classica che vede la Grecia come un mondo dominato dall’armonia e dall’equilibrio:
Proprio il carattere apollineo è determinato da un tentativo di sublimare il caos dentro una forma armonica e stabile, capace di rendere la vita accettabile.
Gli stessi dei dell’Olimpo sono una sublimazione che rende accettabile l’essere-uomini.
Le fasi del rapporto tra apollineo e dionisiaco.
L’aspetto dionisiaco da alla tragedia la vita, ma essa si manifesta come il perfetto accoppiamento dei due termini.
La tragedia attica comprende questi due connotati:
l’origine della tragedia
Conformemente alla etimologia la tragedia sarebbe secondo Nietzsche nata da cori tragici dionisiaci, in cui erano travestiti i coristi da capri.
Propone però una nuova interpretazione che lega i caratteri apollinei e dionisiaci:
Nel’arte successiva prevarrà l’aspetto apollineo (x Nietzsche è un “miracolo metafisico”) che quasi soffocherà definitivamente il dionisiaco:
La decadenza della tragedia è la spia della civiltà occidentale, che porterà a sopprimere il carattere dionisiaco dell’esistenza in favore di una certezza apollinea. Si verranno quindi a creare gli opposti:
La visione nicciana a favore del dionisiaco porta ad una concezione della vita che è oltre il pessimismo e l’ottimismo, da qui nasce il distacco dall’ascetismo rinunciatario di Schopenhauer.
Sebbene prenda la tragicità della vita da Schopenhauer, egli si pone di fronte ad essa con un atteggiamento entusiasta di accettazione della globalità dei suoi aspetti:
Nietzsche vuole essere il discepolo di Dioniso, che dice Sì al mondo.
Se il mondo è una sorta di giuoco estetico e tragico, dominato dalle relazioni tra gli opposti primordiali, solo l’arte riesce a comprenderlo:
L’esaltazione della tragedia, che è nella piena decadenza, fa parlar Nietzsche del ritorno del tragico dell’esistenza, attraverso l’arte e la musica (quella di Wagner).
1873-76: Scrive le considerazioni inattuali, in cui l’auspicata rinascita della cultura tragica si trasforma in una critica alla società contemporanea:
Si schiera contro lo storicismo e lo storiografismo perché un eccesso di storia inibisce le potenzialità creative degli uomini.
La storia fa dell’uomo uno schiavo del fatto, che lo vede condannato a chinare la testa e a soffrire dietro una dialettica razionale che si costruisce da sé in funzione di una necessità fittizia
L’oblio assume per Nietzsche una duplice funzione:
Tuttavia N. riprende anche motivi di utilità della storia:
La storia appartiene al vivente per tre apporti fondamentali:
Da questi derivano 3 tipi di storia:
Il principio apollineo produttore di forme stabili e definite corrisponde al principium individuationis di Schopenhauer
Il principio dionisiaco invece è il caos, la volontà di vita come forza irrazionale del mondo.
Nietzsche accetta da Schopenhauer che l’individuazione è illusione e va lacerata. Tuttavia Nietzsche supera il maestro perché afferma che il dionisiaco non può esistere senza l’apollineo.
L’apollineo è la trasfigurazione artistica del dionisiaco, lo esprime.
Schopenhauer parlava di liberazione dal dionisiaco, Nietzsche si distacca:
Il pessimismo dei greci era radicale, ma nonostante il caos erano a decisi a vivere quella vita:
Il pessimismo di Schopenhauer è solidale con l’idealismo:
Il dualismo tra apollino e dionisiaco permette di interpretare l’arte greca in relazione alla lotta tra questi due impulsi:
Con Euripide e Socrate la Storia diventa scienza, ed ogni evento passato ha una propria collocazione:
Contro la debolezza metafisica Nietzsche propone una “giustificazione estetica dell’esistenza”, secondo lui preannunciata da Kant e Schopenhauer, e trova voce nella musica di Wagner.
L’ipotesi di una rinascita del tragico ha luogo nei frammenti di questo testo del 1872:
Prepara poi altre tematiche:
Sulla menzogna si modella la struttura sociale:
La legittimazione di un linguaggio metaforico canonizzato dalla verità non può non influire sull’arte e sull’impulso dionisiaco.
Ma se la verità è menzogna, come fa la metafisica dell’artista ad apparire più vera? Perché tutta la nascita della tragedia dovrebbe essere verità?
La nozione di “inattualità” è forse il sintomo più palese dell’allontanamento dalla metafisica dell’artista:
Nello scritto “sull’utilità della storia e il danno della storia per la vita” N. sviluppa la tesi che ogni eccesso di storia è dannoso per la vita, ed è un altro elemento della decadenza occidentale.
N. individua i tre tipi di eccesi storici:
N. vuole combattere la saturazione del sapere storico, che crea un’incapacità di produrre nuova storia alla luce di potenze sovrastoriche:
Bisogna combattere l’idolatria del fatto e le illusioni storicistiche:
In una nuova fase del pensiero nicciano si consuma il distacco da:
Le opere che connotano la fase sono:
L’arte non può contrastare la decadenza. Lo stesso concetto di decadenza è diventato problematico alla luce dei giudizi negativi sulla storia e sulla scienza.
L’esperimento che Nietzsche vuole condurre è basato sulla fiducia nella conoscenza e nella scienza:
L’arte diventa il prodotto di un mondo che non è più il nostro e non sarebbe utile ricrearlo artificialmente.
Il programma di questo periodo è nel primo aforisma di “umano, troppo umano”, intitolato “chimica delle idee e dei sentimenti morali, religiosi ed estetici”:
tracciando la storia della morale, N. indica come l’elevata moralità deriva dagli istinti primordiali, primo tra tutti quello di autoconservazione:
L’amore per la verità, per la giustizia, l’onestà e tutti gli alti valori sono solo la sublimazione di quell’”Umano, troppo umano” che si nasconde nel fondo tenebroso e violento dell’uomo.
Quegli atteggiamenti nella società originaria si producevano e venivano attuati per l’utilità comune, nelle società successive son prodotti per altri motivi, e la gente si è dimenticata del motivo originario, che tutt’ora sussiste: l’utilità.
La morale è un’autoscissione dell’uomo:
La morale è così una sorta di formidabile errore di cui necessario conoscerne la genesi, così come fece Marx per il sistema capitalistico.
Nietzsche mostra come qualcosa nasca dal proprio opposto e poi nasconda le proprie origini:
In questo si avvicina molto alla teoria freudiana della vita cosciente in base alle produzioni dell’inconscio.
Nietzsche, Marx e Freud vengono giudicati filosofi del sospetto, poiché hanno messo in luce come le condizioni spirituali derivino da quelle materiali.
Nietzsche è tuttavia più radicale:
Se una proposizione pare a noi vera, non è sintomo di verità:
Tutto ciò che appare verità è menzogna, mediata da forze contrastanti ordinate gerarchicamente che lo fanno percepire come verità.
Mentre Marx e Freud cercavano l’origine per trovare una soluzione all’errore, Nietzsche si accorge che:
Non si può dunque uscire dal sogno?
Morale, scienza, teologia e metafisica sono state create per il bisogno di sicurezza, per fungere da riparo contro il divenire:
Per porre il rimedio all’insicurezza, secondo Nietzsche si ha prodotto un male maggiore:
per N. occorre riscoprire il “piacere dell’insicurezza”
Tra gli errori della morale vi è anche quello del soggetto.
Ci si convince della esistenza della morale:
Tuttavia anche la coscienza fa parte del mondo dominato dall’errore e non scevro da influenze esterne:
Tutto ciò di cui prendiamo coscienza è il frutto dei nostri istinti, che lottano per il potere:
poiché la libertà dell’uomo sottintende che esso possa conoscere, sapere, dominare, non ha ragione di essere:
Il soggetto cosciente è dato dalla legge che pone la necessità di conoscere le cose in sé, così come sono, come esseri immutabili:
Il mondo non è costituito da sostanze:
Tuttavia queste sostanze non esistono realmente, restano manifestazioni dell’impulso autoconservativo.
La fase illuministica di N. vede l’importanza della scienza:
Facendo la genealogia possiamo collocarci per una ttimo al id sopra dell’intero processo e prendere coscienza dell’errore come tale e non come verità:
Anche il positivismo, che pretendeva di scardinare le credenze metafisiche cade nell’errore:
Nietzsche replica che i fatti non esistono, esistono solamente le interpretazioni:
Di fronte al mondo ci si trova di fronte ad un testo non ancora decifrato, e il senso si rivela sempre con maggiori interrogazioni.
Esistono certamente delle interpretazioni dominanti, che fanno credere all’esistenza di una conoscenza oggettiva in un mondo di “fatti”:
Il mondo è dato, constatato, ma qualsiasi elemento dato si presenta come qualcosa di costruito, interpretato:
Il fatto che tutto ciò che esiste sia interpretato non significa che sia necessariamente soggettivo:
l’io è abitudine grammaticale.
Il rapporto tra testo (caos) e interpretazione ricorda il raporto kantiano tra:
ma in Kant le forme a priori erano interpretazione immutabile e identica in qualsiasi soggetto, per Nietzsche è impossibile che qualsiasi interpretazione abbia valore assoluto e verità:
il pensiero è solo uno dei molteplici centri che si contendono l’interpretazione:
Conoscere significa valutare ciò che è utile e ciò che è dannoso alla razza umana:
Il superuomo che accetterà di vivere nel divenire realizzerà:
Il risultato a cui giunge è che:
Deve anche essere autosoppresso il concetto di Dio. Nell’aforisma 125 della Gaia scienza si assiste alla morte di Dio:
Annunciare la morte di Dio non significa produrre nuovi schemi metafisici:
Nietzsche non propone una maggiore verità, ma smaschera lo smascheramento, facendosi promotore di una nuova umanità con un senso storico nuovo:
Nietzsche per Dio intende:
Nietzsche è convinto che Dio ha rappresentato storicamente una fuga dalla vita e una rivolta contro questo mondo:
Il secondo punto è legato alla concezione Nietzscheiana della metafisica:
Di fronte ala durezza dell’esistenza gli uomini si sono voluti convincere che il mondo era qualcosa di logico, di benefico e provvidenziale:
Il filosofo ha ormai chiaro che tutte le bellezze delle religioni e delle metafisiche non sono altro che palesi bugie, che spingono a vivere:
L’esistenza reale caotica e crudele funge per N. già da dimostrazione della non esistenza di Dio:
A Nietzsche ormai, oltre all’aspetto a-teo, a-razionale e a-finalistico premono di più i temi:
Annuncia il tema della morte di Dio nella Gaia scienza con il racconto dell’uomo folle, contenente una ricca simbologia filosofica:
Anche se un articolo di fede dovesse essere confutato, l’uomo continuerebbe a credere nel cristianesimo, poiché lo ritiene necessario.
La morte di Dio è l’atto di nascita dell’oltreuomo:
Il superuomo ha:
Per alcuni la morte di Dio sarebbe una constatazione di tipo storico:
per Nietzsche si può diventare superuomo solamente passando sul cadavere di tutti gli idoli. Del resto:
L’universo Nicciano parte realmente dal presupposto che Dio sia morto davvero, altrimenti il suo discorso non avrebbe senso poiché parte dagli effetti della morte di Dio.
N. afferma che non solo Dio deve essere eliminato, ma anche i sostituti che gli uomini tenderebbero a creare:
Così parlò Zarathustra. Un libro per tutti e per nessuno (1883-85) apre la terza fase del filosofare nicciano:
Dopo la morte di Dio si aprono due prospettive:
Zarathustra si scaglia contro l’ultimo uomo e insegna il superuomo:
Non è in prosa:
temi basilari sono:
Il superuomo è per Nietzsche un concetto filosofico che serve ad esprimere il progetto di un uomo che ha una serie di caratteristiche con il suo pensiero:
In base a queste caratteristiche egli no può che stagliarsi sull’orizzonte del futuro.
Non riesce infatti a trovare dei modelli nel passato che lo rappresentino:
Egli è il senso della terra e è il fautore di una fedeltà al mondo totalmente antidealistica.
L’anima non è altro che un modo per indicare il corpo. E’ necessario esser fedeli ad esso e alla terra. Noi siamo corpo.
La rivendicazione dell’importanza della natura terrestre dl superuomo significa un’accettazione totale della vita:
le tre metamorfosi
In questo discorso, il primo dell’opera, N. descrive la genesi del superuomo e il suo senso. La libertà nel superuomo libera sé stessa per approdare ad una innocente vita creativa:
Nietzsche teorizza certo un umanità liberata, ma non può essere un filosofo della liberazione dalle schiavitù effettive e politiche come Marx:
La filosofia nicciana non profetizza un’umanità di superuomini, ma individua nell’Ubermensch il tipo di uomo riuscito al massimo grado:
Tuttavia il superuomo non rientra in un progetto politico:
N. presenta la teoria dell’eterno ritorno dell’uguale come il pensiero più profondo della sua filosofia:
La prima formulazione di tale pensiero i trova nell’aforisma 341 della gaia scienza:
In quel brano si può scorgere il carattere selettivo di questo tema:
La più celebre enunciazione la si trova in Così parlò Zarathustra, nel discorso su “la visione e l’enigma”:
Il tema è tuttavia molto controverso. Cosa significa realmente l’eterno ritorno?
Cosa significa decidere l’eterno ritorno?
Ognuna delle interpretazioni ha dei limiti e rivela che questo è il più complesso problema della produzione nicciana.
Tuttavia la funzione dell’eterno ritorno è chiara:
Porsi nell’ottica dell’eterno ritorno è rifiutare una concezione lineare del tempo in cui ogni momento ha senso solamente in funzione di altri:
Credere nell’eterno ritorno significa:
Ovviamente, l’uomo che riesce a vivere come se tutto dovesse ritornare non è l’individuo dell’Ottocento, che concepisce il tempo con una tensione angosciosa verso un fine:
Fonte: http://www.bluejayway.it/Enrico_Colombos_Page/Appunti_liceo_filosofia_storia_e_altro_files/Freidrich%20Wilhelm%20Nietzsche.doc
Sito web da visitare: http://www.bluejayway.it/
Autore del testo: non indicato nel documento di origine
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