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PAKISTAN: principali dati politici ed economici
Forma di governo: Repubblica Islamica federale
Presidente: Mamnoon Hussain, in carica dal 9 settembre 2013
Capo di Governo: Nawaz Sharif, in carica dal 5 giugno 2013
Capitale: Islamabad (805.000 abitanti)
Popolazione: 190 milioni di abitanti
Religione: Musulmani (97%), Induisti (1,85%), Cristiani (1,6%), Sikh (0,04%)
Moneta: Rupia pakistana
Con più di 200 milioni di abitanti il Pakistan è il sesto stato più popoloso del mondo: oltre ad essere il secondo maggior stato musulmano nel mondo, dopo l'Indonesia.
Politica interna: Il Pakistan ha una lunga storia di colpi di stato militari, essendo stato governato dai Generali per circa la metà della sua esistenza. Nel corso degli ultimi anni le Forze Armate si sono andate gradualmente ritirando dalla partecipazione diretta alla politica, ma conservano una notevole influenza indiretta sul Governo, l'economia e nella sfera sociale. Le elezioni del maggio 2013 hanno segnato la prima transizione democratica nella storia pakistana. Esse hanno decretato la sconfitta del Partito (laico e di centro-sinistra) al potere da 5 anni, il Partito Popolare del Pakistan (PPP), sconfitto dal Pakistan Muslim League (Nawaz) - PML-N (di matrice religiosa/moderata e sostenuto soprattutto dalla comunità economico-industriale del Paese), guidato dall’attuale Primo Ministro Nawaz Sharif, tornato al potere per la terza volta. Nel settembre 2013 anche il nuovo Presidente, Mamnoon Hussain ha assunto le sue funzioni, dopo l’elezione avvenuta in Luglio. Tra le priorità dell’attuale Governo, possono essere indicate la soluzione della crisi energetica, la lotta al terrorismo interno ed il rilancio dell’economia, oltre che la riforma dell’intero apparato istituzionale e burocratico.
Relazioni Internazionali: In un contesto regionale in continuo mutamento, il Pakistan si trova al centro di molteplici interessi. La vicinanza all'Afghanistan ed all'Iran e le problematiche legate al crescente fondamentalismo islamico ed al deteriorasi della sicurezza, da una parte, le sempre difficili relazioni con l'India e la crescente presenza cinese, dall'altra, in uno scenario in cui anche Stati Uniti, Russia, Arabia Saudita e Turchia giocano un ruolo da protagonisti, ne condizionano la politica estera. Gli Stati Uniti rimangono la più importante fonte di aiuti militari e civili al Pakistan, anche se le relazioni bilaterali sono peggiorate in maniera crescente dal 2011. Un miglioramento di clima e’ stato segnato dall’incontro a Washington nel febbraio 2014, nel quadro del “dialogo strategico bilaterale”. In questo contesto, il Pakistan sta accogliendo ulteriori offerte di investimento e di aiuti soprattutto dalla Cina, un alleato relativamente acritico. L’Arabia Saudita si conferma un partner di primaria importanza, non solo per il contributo che essa può offrire per risolvere la crisi energetica (incrementando le esportazioni di carburanti fossili a prezzi calmierati), ma anche sul fronte della sicurezza interna e regionale. La Turchia, rappresenta un tradizionale partner del Paese, che ha visto la propria proiezione in Pakistan crescere nell’ultimo decennio con crescenti investimenti e serratissimi scambi di visite bilaterali.
Rapporti bilaterali Pakistan-UE: L’UE viene percepita soprattutto per la sua importanza economia (1° partner commerciale del paese). La concessione a partire dal 1 gennaio 2014 del programma SPG+ che consente l’accesso duty-free al mercato comunitario, ma che e’ connesso al rispetto di 27 Convenzioni internazionali in materia di diritti umani nel Paese, potrebbe servire come base per un ulteriore rilancio anche delle relazioni politiche.
Stabilità politica e finanziaria: I fondamentali economici del Pakistan rimangono deboli ed il nuovo programma di prestito con il Fondo Monetario Internazionale potrebbe favorire le riforme strutturali necessarie per la ripresa del Paese. Occorre dar seguito all’annunciato programma di privatizzazioni, che dovrebbe vedere dismesse importanti quote di aziende, tra le quali le Ferrovie di Stato, la Pakistan Airways e le Acciaierie di Stato, che ogni anno provocano ingenti perdite al bilancio pubblico. La debolezza del sistema fiscale non permette al momento al Paese di effettuare grandi manovre in termini di investimenti in infrastrutture, servizi sociali, e rafforzamento della sicurezza, misure invece necessarie, insieme ovviamente alla diversificazione del portafoglio energetico, per ridare fiducia agli imprenditori pakistani e stranieri e rilanciare dunque l’economia.Le finanze pubbliche sono ancora troppo dipendenti dagli aiuti internazionali. Occorre un allargamento della base imponibile, una ferrea lotta all'evasione/elusione fiscale, come pure un deciso contrasto alla corruzione che ovunque serpeggia nelle pubbliche istituzioni.
Italia – Pakistan 2014
Fonte: http://www.aib.bs.it/Allegati/2015/wdm_doc_allegati_57585_allegati2.docx
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