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La legge n. 217 del 17 Maggio 1983, meglio nota come legge quadro per il turismo, definisce le Agenzie di viaggio come segue: "Sono Agenzie di viaggio e turismo le imprese che esercitano attività di produzione, organizzazione di viaggi e soggiorni, intermediazione nei predetti servizi o anche entrambe le attività, ivi compresi i compiti di assistenza e di accoglienza ai turisti, secondo quanto previsto dalla convenzione internazionale relativa al contratto di viaggio (CCV) di cui alla legge 27 dicembre 1977, n. 1084. L’esercizio di cui al comma precedente è soggetto ad autorizzazione regionale. (Art. 9 comma 1 e 2)”. Il Decreto Legislativo n. 111/95 esclude categoricamente ogni genere di rapporto tra fornitori dei servizi di viaggio (tour operators) e clienti- consumatori, dando rilievo centrale alle agenzie di viaggio.
E’ colui che accompagna, in qualità di responsabile, un gruppo o una comitiva di viaggiatori fin dall’inizio e coordina l’intero viaggio. E’ una figura assolutamente indispensabile nel caso di tours all’estero che prevedono la presenza di sole guide locali. E’ il punto di riferimento dei viaggiatori e rappresenta l’agenzia o il tour operator.
ALLOTMENT
Questo vocabolo inglese può essere tradotto in lingua italiana con: parte, porzione, spartizione, ma senza alcuna attinenza turistica. Ha un preciso significato turistico invece, perché si tratta di un particolare rapporto tra Hotels e Agenzie di Viaggio per la prenotazione e l’uso di un certo numero di camere e per un determinato periodo. Si tratta in pratica di un certo numero di camere (contingentate) che l’albergatore mette a disposizione dell’Agenzia di Viaggio a particolari condizioni riguardanti: a) il numero delle camere; b) il prezzo convenuto che può prevedere il pagamento del vuoto per pieno; c) il periodo di durata dell’impegno reciprocamente assunto. In senso lato si può parlare di allotment anche quando un Tour-Operator effettua un contingentamento aereo od anche marittimo, allorché vengono organizzate crociere insieme ad altri operatori turistici.
L’espressione "American Breakfast" vuol dire Piccola Colazione all’Americana. Si tratta in realtà di un pasto quasi principale (anche se consumato al mattino) dato che solitamente è formato da latte - caffè - burro - marmellata - uova - pancetta - pane - succhi vari ecc. Tale pasto piuttosto sostanzioso va diffondendosi sempre più non solo nel mondo "anglo-sassone", ma anche nei paesi "latini". L’abbondanza del pasto tuttavia contrasta con l’etimologia della parola "breakfast" che letteralmente significa "rompere, frangere, spezzare in fretta": in pratica dovrebbe trattarsi di un pasto "veloce" e "frugale" come lo è in realtà il "CONTINENTAL BREAKFAST" composto da una quantità minore e quindi differente anche nel prezzo. Simile all’american breakfast è il Meat breakfast (piccola colazione a base di carne) e l’English breakfast (=piccola colazione all’Inglese). Tali "Piccole colazioni" che possiamo definire "arricchite" vengono servite solitamente presso gli Alberghi di 5 stelle (categoria lusso) ma anche di 4 stelle (cioè di prima categoria). In molti tariffari alberghieri il Continental Breakfast viene incluso nel prezzo della camera, mentre il Meat - English o American Breakfast viene evidenziato con un prezzo supplementare, variante anche in base alla categoria dell’albergo. Negli Stati Uniti la prima colazione è quasi sempre esclusa dai costi degli hotel perché molto cara. Se la si vuole occorre richiederla esplicitamente sopportandone poi i costi.
L'Associazione Tour Operator Italiani, in forma abbreviata ASTOI, è nata nell’autunno 2000 dalla fusione di ASSOTOUR e ATOI, le due associazioni di categoria del tour operating italiano preesistenti in ambito Federturismo – Confindustria, delle quali la nuova associazione prosegue le attività, l’impegno e gli obiettivi per lo sviluppo del turismo italiano incoming e outgoing. L’associazione raggruppa 60 tra i principali Tour Operator italiani, radicati e operativi in quasi tutte le aree geografiche del paese, con circa 4.200 dipendenti. L’Associazione mantiene costanti rapporti con i principali referenti istituzionali del turismo italiano e internazionale, dal Dipartimento del Turismo al Ministero Affari Esteri, fino alle autorità comunitarie e internazionali impegnate nel comparto, per la trattazione e lo sviluppo di tematiche afferenti.
BED AND BREAKFAST
Combinazione di soggiorno comprendente il pernottamento ed il servizio di prima colazione. Indica anche una particolare tipologia di ospitalità in camere situate all’interno di antiche dimore, case di campagna, appartamenti nei centri storici cittadini, ecc. La gestione è normalmente di tipo familiare e gli stessi proprietari dell’immobile spesso vivono nella stessa struttura occupandosi di tutti i servizi inerenti l’ospitalità dei turisti.
BOOKING
Il vocabolo è usatissimo presso tutte le organizzazioni turistiche: agenzie di viaggio, compagnie aeree e marittime, alberghi e autotrasporto turistico, col significato di prenotazione, iscrizione, registrazione, da riferirsi solitamente alle stanze di un hotel. Il booking (o prenotazione), è obbligatorio per il trasporto aereo e marittimo mentre per quello ferroviario lo è soltanto per assicurarsi il posto e per viaggiare in alcuni treni speciali come ad es. il Trans Europe Express, meglio conosciuto con la sigla T.E.E. Molto meno usata è invece l’espressione idiomatica bookingclerk, che vuol dire impiegato di biglietteria.
BREAKFAST
Questa locuzione è talmente usata dagli Agenti di Viaggio e dagli Albergatori, che anche gli stessi turisti, raramente ne chiedono il significato, quando la trovano scritta sul Voucher, emesso per la prenotazione alberghiera. Tuttavia esistono delle differenze sostanziali tra Continental Breakfast (prima colazione composta di solito da brioches, pane, burro, marmellata ed altri ingredienti di contorno e da una bevanda calda come caffè, latte o thè) e English Breakfast (prima colazione che prevede oltre il Continental Breakfast anche altri cibi piuttosto sostanziosi come uova strapazzate, pancetta affumicata, salsicciotti, insalate, frutta secca, macedonia di frutta, yogurt, succo d’arancia).
BROCHURE
Deriva dal verbo francese brocher (pron. broscé) che vuol dire fare senza cura e più esattamente rilegatura alla buona nel senso di edizione economica e per analogia opuscolo, libretto. Nel linguaggio turistico vengono comunemente usati i vocaboli: depliant, folder, pieghevole, pamphlet, programma illustrato, con analogo significato e stanno ad indicare una pubblicazione contenente la descrizione d’una entità turistica determinata come un monumento, una città od anche l’illustrazione d’un complesso alberghiero oppure la dettagliata descrizione di programmi di viaggio.
BUDGET
Termine commerciale (talvolta anche politico) molto usato tanto che per la lingua italiana possiamo considerarlo un neologismo. Etimologicamente vuol dire piccola borsa ma secondo il linguaggio comune il vocabolo budget significa bilancio di previsione aziendale. Si tratta, in altri termini, della stima delle entrate e delle uscite per un determinato periodo di tempo (trimestrale, semestrale od anche annuale). Frequente è la locuzione budget pubblicitario come pure lo è l’aggettivo buggettario, la cui vocale U viene pronunciata A, come in inglese.
I puristi del linguaggio chiamerebbero tali mutamenti barbarismi, noi più semplicemente, evoluzione linguistica.
BUNGALOW
Il vocabolo, inserito ormai nel vocabolario inglese, ha tuttavia origine indostana della regione del Bengala. Il significato letterale è casa o piccola villa con veranda. Il lessico turistico si è appropriato del vocabolo attribuendo lo stesso nome alle piccole costruzioni formanti un complesso alberghiero, situato solitamente nelle zone circostanti le spiagge. I bungalows possono essere mono o pluricamere dotate peraltro di tutti i comforts moderni allorché fanno parte di un complesso alberghiero di prima categoria. Un insieme di bungalows forma sovente un villaggio turistico.
BUONO DI CAMBIO(EXCHANGE ORDER)
Entrambe le locuzioni - quella italiana e quella inglese - sono comunemente e alternativamente usate nel settore turistico agenziale con identico significato, anche se si preferisce il vocabolo più noto di VOUCHER. Si tratta pertanto di un documento di credito emesso da un’agenzia di viaggi per coprire una prestazione turistica o altri servizi inerenti al turismo. (vedi anche la voce Voucher).
BUSINESS-TOUR
Traduzione letterale: viaggio d’affari. Locuzione frequente presso le agenzie di viaggi che trattano e organizzano questi particolari viaggi che dal punto di vista tecnico differiscono dal viaggio turistico soltanto nominalmente. Abbastanza nota è anche l’espressione: business man, cioé uomo d’affari. (Cfr. la locuzione precedente).Nel settore aereo l’espressione BUSINESS CLASS sta a significare una sistemazione di un certo rilievo a bordo dell’aereo, sebbene di un livello inferiore alla First class (= prima classe). Anche il costo del biglietto, è intermedio tra la classe turistica (o Economy) e la prima classe. Nel linguaggio turistico, il solo vocabolo BUSINESS viene usato con la stessa frequenza di qualunque altro comparto commerciale, cioè raramente e in particolari circostanze, naturalmente con significato di: affare, occupazione, mestiere ecc.
C.C.V.
Le tre lettere sono le iniziali di CONVENZIONE ai CONTRATTI DI VIAGGIO. Si tratta di una convenzione internazionale emanata a Bruxelles il 23 Aprile 1970 e ratificata dall’Italia con legge n. 1084 del 27-12-1977. Il campo d’applicazione concerne: il Contratto e l’Organizzazione del Viaggio; l’Organizzazione e l’Intermediario di viaggi; il Viaggiatore. In base a tale convenzione sono obbligati a stipulare una particolare assicurazione non solo i GROSSISTI (organizzatori dei viaggi) ma anche i Dettaglianti (venditori dei viaggi).
CHARGES (FARES - RATES)
Secondo la comune accezione, i tre vocaboli inglesi (molto usati nel settore turistico aereo-agenziale) significano rispettivamente: charges = prezzo richiesto; fare = prezzo di una corsa in treno, in tram, in autobus; rates = quota, tariffa, aliquota. Secondo il significato tecnico aereo-agenziale invece i tre vocaboli stanno ad indicare: charges = diritti e supplementi; fares = tariffe passeggeri; rates = i noli. Nella corrispondenza epistolare o via telex/fax tuttavia, i tre termini vengono usati promiscuamente con identico significato di prezzo o costo.
CHARTER
L’autentico significato del vocabolo è carta, documento costitutivo di un contratto o statuto. L’accezione di noleggio, assai nota nel settore turistico, fu dapprima usata nel settore navale e poi, per estensione, a tutti i mezzi di trasporto, con particolare riferimento a quello aereo. Dal punto di vista tecnico, non esiste alcuna differenza tra un aereo adibito a volo di linea e un aereo adibito a volo charter tanto che lo stesso può essere usato in modo ambivalente. Comunque possono accedere ad un volo charter i viaggiatori formanti gruppi chiusi iscritti ad un identico programma; mentre un aereo di linea può essere usato da chi viaggia per motivi d’affari, di studio, turistici ecc. contemporaneamente e promiscuamente.
CHECK-IN
L’uso più frequente della locuzione viene fatto presso il settore aereo col significato di controllo, verifica, ma anche registrazione (della merce in arrivo). Nel comparto alberghiero invece si usa anche la locuzione check-out (di chiaro sapore americano) col significato di: lasciare l’albergo dopo aver pagato il conto. Notevole è dunque la differenza con il significato letterale della parola CHECK che in italiano si traduce per: sacco, freno (come sostantivo) e frenare o dare scacco (come verbo). Spesso nelle Agenzie di viaggio si usa un linguaggio italo-inglese e l’espressione fare il check-in è assai comune, pur trattandosi di un barbarismo colloquiale.
Questi due vocaboli quando si trovano scritti in un biglietto aereo stanno ad indicare una tariffa ridotta. Il regolamento IATA stabilisce che si deve considerare infant il passeggero che ancora non ha compiuto i due anni, mentre si definisce child il passeggero dai due anni compiuti fino al dodicesimo anno non compiuto. Va ancora precisato che deve essere scritta anche la data di nascita sia per l’infante che per il bambino, la cui riduzione tariffaria è rispettivamente del 90 e 50%.
CHILOMETRICO
Così viene definito un biglietto ferroviario (di1^ o di2^ classe) avente le seguenti caratteristiche:
Questa espressione idiomatica si trova spesso in molti tariffari turistici, sia italiani che esteri; la traduzione letterale è: pacchetti di città. Si tratta di soggiorni turistici di varia durata, in una determinata città, comprendente un programma prestabilito con visite, escursioni o anche tempo libero da dedicare allo shopping o a visite a Musei e Gallerie d’arte. Il City package oltre ai suddetti servizi turistici comprende anche la sistemazione alberghiera.
Questa locuzione della lingua inglese vuol dire “visita della città”. In molti programmi tuttavia si trova soltanto SIGHTSEEING, con lo stesso significato La visita si effettua generalmente su pullman da gran turismo e con la Guida Turistica che spiega o illustra i monumenti, i palazzi, le piazze, ed i musei. Quando la città è molto grande e turisticamente importante la visita turistica si effettua per settori ed ognuno di questi minitours ha una durata di circa 2/3 ore.
COMPLAINT
Il significato letterale del termine è: lamentela, lagnanza, reclamo. Si ricordi anche il verbo: to complain (lamentarsi). Tutti gli operatori turistici (Agenzie di Viaggio, Vettori, Albergatori ecc.) conoscono questo vocabolo. È noto, infatti, che nella realizzazione di un programma di viaggio concorrono molti elementi, tanto più numerosi, quanto più il viaggio è lungo e complesso. Non è da considerarsi eccezionale pertanto il verificarsi di qualche disguido o disservizio. Anche una guida turistica o un accompagnatore turistico possono suscitare lamentele per la loro inefficienza. In base alla legge n. 1084 del 27-12-77, meglio conosciuta sotto la sigla C.C.V. (Convenzione ai Contratti di Viaggio), tutti gli operatori turistici sono considerati coinvolti e corresponsabili per qualunque deficienza organizzativa o di servizio: dai Tour Operators alle Agenzie di Viaggi, nonostante la figura di intermediario di questi ultimi.
I Tour- operators ricettivisti più importanti pubblicano annualmente un proprio tariffario definito confidenziale appunto perché non è destinato al pubblico, ma alle agenzie di viaggi corrispondenti. Solitamente detto tariffario viene inviato all’estero e per tal motivo il testo è redatto in lingua inglese, considerata ormai come la lingua ufficiale del comparto turistico: agenziale, alberghiero, della ristorazione e del trasporto. Il tariffario confidenziale non è soltanto un elenco di tariffe (ovviamente più basse di quelle applicate da un solo fornitore di servizi) ma contiene anche la descrizione di una serie di programmi di viaggio, variabili per durata, costi e categorie, riguardanti territori e Paesi di particolare interesse turistico in cui il Tour-operator ricettivista è specializzato.
CONNECTION TIME (FLIGHT)
Secondo il gergo turistico, il sostantivo connection, non vuol dire connessione o collegamento, ma più propriamente coincidenza. L’espressione idiomatica è comunemente usata nel comparto aereo all’aggettivo italiano, consentito. Volendo effettuare il seguente viaggio: Roma-Londra-New York, con cambio di aereo a Londra (magari dall’aeroporto di LUTON a quello di HEATHROW) occorre verificare se è consentito il tempo in coincidenza tra il volo di arrivo a Londra e quello in partenza per New York. Come si desume dall’esempio e nel caso specifico, i vocaboli time (= tempo) e flight (= volo) si identificano anche se analogicamente.
Secondo il linguaggio familiare americano la parola CONTINENTAL sta a significare una moneta di poco valore. Nel caso specifico di piccola colazione continentale (Continental Breakfast) sta ad indicare un pasto di poco valore, composto di solito da brioches, pane, burro, marmellata ed altri ingredienti di contorno e da una bevanda calda come caffè, latte o thè.
COUPON
Sostantivo derivante dal verbo francese couper (= tagliare). Nel comparto turistico, il vocabolo coupon, attualmente, è più noto unitamente al vocabolo inglese flight. Si ha allora la locuzione flight-coupon, il cui significato è tagliando di volo. In precedenza, coupon era sinonimo di Voucher e lo è tuttora nei Paesi francofoni.
DAY-USE
È una locuzione inglese comunemente usata dagli esperti che lavorano nelle Agenzie di Viaggio e negli Alberghi. Il suo significato è uso di giorno o meglio uso durante il giorno e si riferisce alle camere d’albergo; pertanto la locuzione completa dovrebbe essere room day-use, ed ha un significato specifico ma non per distinguerlo dal room night use (= la camera che si usa durante la notte). Infatti, quando un Agente di Viaggi prenota o "riserva" una o più camere d’albergo; detta prenotazione viene specificata in termini esatti: Es. dal 5 al 7 Maggio senza alcuna restrizione d’uso, per cui il turista-viaggiatore occuperà la camera prenotata a suo piacimento, sia di giorno che di notte. Infatti, il costo della camera prenotata si riferisce all’arco di 24 ore. Il day-use si verifica in casi particolari. Quando ad es. il turista-viaggiatore compie un lungo viaggio con soste intermedie; talvolta non trova il connection-flight (= volo in coincidenza) con un tempo d’attesa ragionevole. In tal caso invece di attendere molte pesanti ore all’aeroporto, il viaggiatore troverà riposo in una camera d’albergo, che la Compagnia aerea paga per conto del cliente trasportato.
DEADLINE
Parola composta (dead e line) il cui significato letterale è: linea non superabile. Nel settore turistico il vocabolo è usato con lo specifico significato di scadenza o termine. Le espressioni idiomatiche più note sono: deadline per una opzione di prenotazione alberghiera, oppure il deadline per il check-in di un gruppo di turisti viene fissato per il giorno... od anche: il deadline per l’imbarco sul volo... Spesso, nel linguaggio verbale, viene usato contemporaneamente sia il vocabolo inglese che quello italiano nelle espressioni: la scadenza del deadline viene fissata per... oppure il termine del deadline è stabilito per il giorno... . La frase non è corretta ma ormai è entrata nell’uso comune.
DEPLIANT
Un raro vocabolo del gergo turistico di origine francese. Infatti, deriva dal verbo deplier (= dispiegare, svolgere, ecc.). Il vocabolo è una sostantiva genesi del participio presente la cui traduzione italiana è pieghevole pubblicitario. Questa forma pubblicitaria, solitamente illustrata, viene molto usata dagli operatori turistici: Agenzie di viaggio per i loro programmi; Albergatori per i propri Hotels; ma anche Ristoratori, Autotrasportatori ecc. (Vedi anche il vocabolo BROCHURE).
DEREGULATION
Si tratta di un vocabolo inglese molto in voga attualmente, soprattutto nel comparto aereo-turistico.
La deregulation è in contrapposizione alla regulation della IATA. Non esiste un vocabolo equivalente nella lingua italiana essendo un neologismo inglese di recentissimo uso; l’equivalente italiano, comunque, potrebbe essere deregolamentazione o meglio liberalizzazione o svincolo dalle regole della IATA che riguardano in special modo la tariffazione, ma anche il diritto delle Compagnie aeree ad inserirsi sulle rotte regionali. Tale liberalizzazione riguarda anche la quinta libertà, cioè il diritto di imbarco e sbarco di passeggeri sul territorio nazionale da parte di Compagnie straniere, nonché la designazione multipla, cioè la possibilità per più Compagnie aeree nazionali a servire identiche rotte a forte traffico, nell’ambito dello stesso territorio nazionale.
Si tratta di piccole somme, in genere prestabilite dalla direzione, che un’Agenzia di viaggi percepisce a titolo di remunerazione per un servizio turistico che non lascia un sufficiente margine di guadagno rispetto al lavoro corrente. Gli operatori turistici (Agenti di viaggio) sono dei professionisti e come tali hanno diritto ad applicare una quota (comunemente denominata diritti d’agenzia), anche aggiuntiva ad un’eventuale provvigione, come compenso della propria attività professionale. Solitamente i diritti d’agenzia si applicano per l’emissione della biglietteria.
L’etimologia dei due vocaboli è ibrida: sassone per il sostantivo flights e latina per l’aggettivo domestic (domus = casa). La locuzione comunque vuol dire voli interni, con riferimento ovviamente al territorio di uno Stato. In pratica non esistono differenze tra i voli domestic, international e intercontinental ad eccezione del tempo richiesto per il check-in e l’eventuale esistenza di pluralità di classi (First - Economy - Business ecc.). Nel gergo turistico è conosciuta anche l’espressione idiomatica home flight che si identifica con domestic flight.
La traduzione letterale dei tre vocaboli è negozi liberi da dogana. Sono negozi dotati di una vasta gamma di merci e si trovano, in zone riservate, presso i più importanti aeroporti del mondo, dove il turista o viaggiatore di transito, può acquistare la merce senza pagare alcuna tassa doganale. Tale privilegio tuttavia non implica necessariamente un’automatica riduzione dei prezzi.
È noto che il vocabolo inglese education significa educazione culturale, addestramento, insegnamento. Secondo il gergo turistico educational tour sta per viaggio-premio a scopo turistico culturale in collaborazione tra un vettore aereo e un tour-operator. L’espressione Educational Tour è entrata a pieno titolo nel linguaggio turistico delle Agenzie di Viaggio italiane. Si tratta di viaggi di istruzione non per studenti ma per Agenti di Viaggio, solitamente offerti gratuitamente dai Tour Operators, che hanno così modo di conoscere luoghi e strutture ricettive delle destinazioni turistiche verso cui invieranno (con cognizione di causa) la propria clientela.
EMPTY-LEG (RUN)
La parola leg (= gamba) secondo il lessico statunitense vuol dire anche tappa (di un viaggio o di un volo). Il gergo turistico si è appropriato di quest’ultimo significato con un’ulteriore precisazione, attribuendo alla locuzione empty-leg il significato di tratta percorsa a vuoto da parte di un volo (solitamente charter). Per taluni tour-operators l’empty-leg può costituire una spesa supplementare, mentre gli altri tour-operators potrebbe costituire un’occasione favorevolissima per organizzare un viaggio aereo a basso prezzo. Lo stesso concetto vale per la locuzione empty-run (= percorso a vuoto) che si attribuisce al trasporto in pullman da gran turismo.
Sta ad indicare la prima colazione in uso nei paesi anglossassoni. English o American Breakfast è una colazione abbondante (quasi un pasto principale) che prevede, oltre a quanto servito nella Continental Breakfast, anche altri cibi piuttosto sostanziosi come uova strapazzate, pancetta affumicata, salsicciotti, insalate, frutta secca, macedonia di frutta, yogurt, succo d’arancia, ecc.
ESCURSIONE (Excursion)
Entrambi i vocaboli (italiano e inglese) stanno a significare una gita effettuata con mezzi di trasporto adeguati e guida turistica o accompagnatore, avente per scopo la visita di una località molto distante dalla residenza turistica del viaggiatore. L’escursione implica l’idea della brevità sia del tempo che della distanza; in caso contrario diverrebbe un viaggio.
EUROCITY
La denominazione evidenzia una contrazione singolare di due nomi: Euro, cioè l’abbreviazione della parola Europa e City che vuol dire Grande città. Il vocabolo Eurocity è notevolmente usato nel comparto del trasporto ferroviario e sta ad indicare il collegamento, (effettuato con treni particolari per comfort, velocità ed efficienza) tra le città europee più importanti.
EUROPEAN PLAN
La locuzione European Plan (= Piano Europeo) si riferisce alla prenotazione di camere in albergo in base al piano europeo. Alcuni tariffari alberghieri specificano chiaramente e testualmente: "si accetta la prenotazione di camere anche in base al piano europeo". In tale annotazione è evidente il concetto di restrizione o riduzione o rinunzia ad un servizio - come la piccola colazione - che comporta sempre un guadagno, anche se non rilevante, per l’albergatore. Il piano europeo originariamente stava dunque a significare che la sistemazione alberghiera avveniva sulla base del solo soggiorno (cioè solo camera). Da diversi anni però, molti albergatori europei includono (talvolta senza evidenziarlo) nel prezzo della camera, anche la piccola colazione. Come si potrà notare, anche il mondo turistico, sovente è soggetto ad evoluzioni o cambiamenti di usi e consuetudini.
EXCHANGE ORDER (BUONO DI CAMBIO)
Entrambe le locuzioni - quella italiana e quella inglese - sono comunemente e alternativamente usate nel settore turistico agenziale con identico significato, anche se si preferisce il vocabolo più noto di VOUCHER. Si tratta pertanto di un documento di credito emesso da un’agenzia di viaggi per coprire una prestazione turistica o altri servizi inerenti al turismo. (vedi anche la voce Voucher).
EXCURSION FARE
Il significato letterale del vocabolo inglese fare è: il prezzo di una corsa (che può essere in tram, in aereo o altro mezzo di trasporto). Va tuttavia precisato che la locuzione è diventata un termine specifico del settore aereo con cui si vuol indicare una tariffa speciale o ridotta per effettuare un viaggio in aereo a determinate condizioni. L’uso dell’espressione idiomatica suddetta è frequente non solo nel settore aereo e agenziale, ma anche per chi solitamente usa l’aereo come mezzo di trasporto.
FEE
Il significato letterale è: onorario, competenza, ma anche tassa, parcella e simili. Alcuni Tour Operators, che pubblicano un proprio Tariffario Confidenziale per i propri corrispondenti esteri (e perciò scritto in lingua inglese), evidenziano una nota: handling fee (o fees) X oppure Y per cento. Questo handling fee non è altro allora - secondo il gergo turistico agenziale - che una specie di recupero spese o percentuale di commissione sul proprio lavoro.
Il significato letterale (= vola e guida) non corrisponde esattamente a quello turistico, secondo il quale, la locuzione fly & drive va tradotta in italiano con una perifrasi esplicativa: per viaggiare più convenientemente usa l’aereo e all’arrivo usa subito l’auto per muoverti a tuo agio nella zona o regione circostante. La convenienza può essere sia per la comodità e sia per motivi economici. Tuttavia esiste anche lo slogan : aereo più auto, con l’identico significato della perifrasi usata.
F.I.A.V.E.T.
Spesso tale sigla appare senza punteggiatura, ma ciò è dovuto a motivi di semplicità e non ad errata scrittura. Comunque il significato è: Federazione Italiana delle Associazioni degli Uffici Viaggi e Turismo, fondata a Milano il 27 febbraio 1961. La FIAVET è associata alla F.U.A.A.V. (Federation Universelle des Associations d’Agences de Voyages). Le Associazioni componenti la Fiavet sono a carattere regionale; attualmente denominate in base alla Regione in cui sono ubicate e precedute dalla sigla Fiavet; abbiamo pertanto FIAVET-PIEMONTE, FIAVET-LAZIO ecc. Le Agenzie di viaggio situate nella stessa regione costituiscono a loro volta l’Associazione Regionale. Come è facile immaginare, sia le Associazioni regionali che la Federazione, sono organismi sindacali a carattere cosiddetto "padronale" e pertanto tutelanti gli interessi della proprietà.
FORFAIT
Il vocabolo, di derivazione francese, ha un duplice significato letterale: 1) contratto a prezzo stabilito, 2) ritiro da una competizione. Il gergo turistico agenziale si è appropriato del primo significato ma con connotazioni più specifiche. Infatti, fermo restando il prezzo stabilito del viaggio, per forfait si intende la cartella recante il nome del viaggiatore, il numero distintivo e contenente tutti i documenti relativi al viaggio medesimo (il foglio del preventivo, la scheda di iscrizione, le copie delle varie lettere o i testi dei telex concernenti le prenotazioni dei servizi ecc.). Sempre nell’ambito delle agenzie di viaggio, comuni sono le espressioni: accendere o aprire un forfait, chiudere un forfait, archiviare un forfait e simili.
FORMULA ROULETTE
Nel settore del turismo, in particolare per le offerte economiche, spesso si usa la "Formula Roulette": viene garantita la tipologia (3, 4 o 5 stelle) dell'hotel oppure della motonave per la crociera sul Nilo, per esempio, senza, tuttavia, indicarne il nome. Questo verrà comunicato solamente il giorno precedente della partenza oppure all'arrivo in loco. A fronte di questo si ottiene usualmente un forte risparmio sul prezzo. In ogni caso tutte le strutture utilizzate dovrebbero garantire gli standard di qualità, sicurezza e comfort.
Chi viaggia in aereo sa che il proprio bagaglio al seguito, può essere trasportato senza pagamento di alcun ammontare in aggiunta alla tariffa passeggeri. La franchigia tuttavia non è illimitata ma si devono seguire le seguenti limitazioni: Kg. 30 in prima classe, Kg. 20 in classe turistica o Economy, Kg. 15 per i voli nazionali. In questi limiti tuttavia non viene calcolato il bagaglio a mano (ammesso un solo collo). Va precisato però che allorché si viaggia in gruppo, si può effettuare un peso cumulativo, cosicché può essere possibile il trasporto (ad esempio in classe turistica) di alcuni bagagli il cui peso è di 25 km, se compensati con altri non eccedenti i 15 Kg. Superando tali limiti, si deve pagare l’eccedenza bagaglio il cui costo varia in base alla destinazione.
L’espressione idiomatica inglese, tipica del comparto commerciale e industriale, assume uno specifico significato nel campo turistico con particolare riferimento al rapporto tra i vettori (aerei, automobilistici e marittimi) e le Agenzie di Viaggi, nonché tra queste e gli esercizi alberghieri e para-ricettivi. La libera vendita concessa dai fornitori di servizi alle Agenzie di viaggi non è libera in senso assoluto e illimitata, ma deve essere preventivamente concordata. In base dunque a precisi accordi il Tour-operator effettuerà le operazioni di vendita fino alla conclusione del proprio contingentamento predeterminato. Talvolta il "free sale" viene concordato anche tra il Tour Operator e l’Agenzia dettagliante.
FUAAV
Si dà il caso che un cultore di cose turistiche possa incontrare un’espressione come questa: "... dopo molteplici incontri, è stato raggiunto un accordo definitivo tra la IATA e la FUAAV..."
Questa sigla sta a significare: Federazione Universale delle Associazioni degli Agenti di Viaggio. Né va dimenticata la Convenzione Alberghiera tra la FUAAV e l’AIH (Associazione Internazionale degli Albergatori) che pochi operatori turistici conoscono o attuano, mentre la sua applicazione eviterebbe inutili contenziosi giuridici o controversie.
FULL CREDIT
La traduzione italiana di queste due parole inglesi, vuol dire pieno credito, oppure fiducia completa accordata ad una determinata persona. Nel gergo turistico i due vocaboli full credit sono solitamente preceduti da VOUCHER, cosicché avremo Voucher Full Credit. Non è ovviamente un Voucher speciale per il suo contenuto o per il formato, ma si tratta di un Voucher avente un particolare valore monetario, ipoteticamente illimitato. In realtà il suo valore non può mai eccedere l’ammontare consentito dalle disposizioni valutarie. Il Voucher full credit (emesso a favore di un turista che riscuote la massima fiducia presso l’Agenzia di cui è cliente) viene intestato ad una Agenzia di viaggi corrispondente (solitamente estera) presso la quale il turista-cliente in questione potrebbe avere ad esempio la possibilità di ricevere il denaro di cui necessita evitando così di portare con sé notevoli somme con tutte le conseguenze del caso. Occorre rilevare comunque che il Voucher full credit sta andando in disuso per l’utilizzo sempre più frequente delle Carte di Credito.
G.M.T.
Le tre lettere costituiscono le iniziali dei vocaboli Greenwich Mean Time (= tempo medio di Greenwich). Greenwich sobborgo sudorientale della grande Londra, viene considerato come meridiano zero ed origine delle longitudini; pertanto i fusi orari ad oriente di Londra recano il segno distintivo +, mentre ad occidente il segno è - (da 1 a 12 ovviamente). La suddetta precisazione è importante poiché, nel settore aereo, gli orari di partenza e di arrivo vengono considerati come tempo locale (= local time).
GRUPPO (G.V.)
In base all’art. 37 della Convenzione internazionale tra la FUAAV e l’AIH viene considerato gruppo, un minimo di 11 partecipanti, Per il settore aereo invece può essere considerato gruppo anche 4 persone viaggianti insieme. Comunque, per qualunque fornitore di servizi, la tariffa applicata è proporzionale all’entità del gruppo. L’espressione idiomatica usuale, per quanto concerne il prezzo del trasporto aereo, è Group Fare. Dal punto di vista grafico, per esprimere la tariffa di gruppo si usano le varie sigle; GV 4 oppure GV 6 od anche GV 9 fino ad un massimo di 20. Le due lettere G e V sono le iniziali di GROUP e VOYAGE, cioè viaggio in gruppo. Si noti tuttavia l’anomalia lessicale della locuzione per l’uso congiunto di un vocabolo inglese (=group) e di un vocabolo francese (= voyage).
G.S.A.
Sono le iniziali dei vocaboli General Sales Agent ( = agente generale di vendita). Si tratta delle Agenzie di viaggi che rappresentano una Compagnia aerea in una località in cui questa non ha uffici di rappresentanza o di vendita. Un’Agenzia di viaggi che è concessionaria IATA non può essere un General Sales Agent e qualora quest’ultimo desiderasse diventare concessionario IATA per la vendita della Biglietteria aerea internazionale, deve rinunciare all’attività precedente.
L’agente generale (più noto con la sigla GSA) riceve una provvigione più elevata della consueta, concessa agli agenti IATA, a compenso dell’attività svolta a favore della Compagnia aerea rappresentata.
Secondo la definizione più comune dei glottologi, è guida "chi precedendo o accompagnando mostra o insegna la via da seguire". In base alla legge quadro sul turismo, all’art. 11 comma terzo:
È guida turistica chi, per professione, accompagna persone singole o gruppi di persone nelle visite ad opere d’arte, a musei, a gallerie, a scavi archeologici, illustrando le attrattive storiche, artistiche, monumentali, paesaggistiche e naturali". Le varie disposizioni regionali stabiliscono inoltre che la guida turistica può esercitare la professione nell’ambito della città dove risiede o, talvolta, con l’estensione al circondario provinciale.
HOSPITALITY DESK
Talvolta, entrando nella Hall di un albergo, si trova un tavolo riservato con la scritta hospitality desk (= tavolo per l’ospitalità), unitamente al nome dell’Agenzia organizzatrice del viaggio. Si tratta di un servizio di informazione (e spesso di vendita di gita facoltative) ovviamente non per tutti i clienti dell’albergo, ma per quel determinato gruppo di turisti che stanno effettuando il viaggio organizzato dal Tour-operator il cui nominativo è evidenziato nello stesso cartello dell’hospitality desk. Di questo servizio solitamente se ne occupa il tour -escort o accompagnatore al quale l’Agenzia organizzatrice del viaggio concede sovente gli interi proventi che ne derivano, o parte di essi, secondo gli accordi prestabiliti. L’accompagnatore pertanto non può organizzare in proprio un’hospitality-desk poiché ciò è proibito per legge e per conseguenza contrasterebbe con l’etica professionale.
HOSTESS
Secondo l’etimologia, il vocabolo ha origine dalla lingua latina (Hospitem), cioè colui che accoglie in casa un forestiero. Essendo divenuto comune a molte lingue è ormai internazionalmente conosciuto e viene comunemente usato per indicare le assistenti di volo. Per analogia mantiene lo stesso nome (hostess) il personale femminile impiegato su altri mezzi di trasporto come autopullmans e navi; tuttavia se ne fa largo uso anche nel settore industriale e commerciale durante congressi, meetings, manifestazioni varie.
HOTEL
Questa parola può essere considerata italiana a tutti gli effetti, anche se in realtà la troviamo in tutte le principali lingue e con lo stesso significato. Dal punto di vista etimologico, Hotel deriva dal Francese che a sua volta ha assunto questo vocabolo dal tardo latino (contrazione di Hospitalem.
Curiosamente la parola italiana ALBERGO deriva invece dal Gotico HARIBERGO che significava appunto ALLOGGIO.
HOTEL ACCOMODATION
Secondo il glottologo Hazon, la locuzione inglese dovrebbe tradursi in italiano con la frase: comodità alberghiera; ma per il lessico turistico agenziale, l’esatto significato è: sistemazione alberghiera nel senso di assegnazione della camera d’albergo. In senso lato quindi l’espressione hotel accomodation sta a significare il pernottamento in una camera d’albergo.
I.A.T.A.
Il significato di questa sigla è: International Air Transport Association (= Associazione Internazionale per il Trasporto Aereo). Si tratta di una organizzazione privata (non governativa) e volontaria ed è aperta a tutte le Compagnie aeree (di bandiera e non) purché membri dell’I.C.A.O. (= International Civil Aviation Organisation) e che siano concessionarie di servizi aerei di linea.
Non tutte le Agenzie di viaggio sono concessionarie IATA, ma soltanto quelle che hanno ricevuto l’approvazione e per conseguenza hanno in dotazione la biglietteria aerea internazionale. La sede della IATA si trova a Ginevra ed è rappresentata dalla Compagnia di bandiera in ogni Stato; quindi in Italia dall’Alitalia.
Molti Tour Operators pubblicano una speciale programmazione di viaggi col titolo di Incentive Tours o Viaggi Incentive. L’aggettivo inglese comunque rimane immutato anche nella locuzione italiana, con l’identico significato. Si tratta di viaggi particolari programmati per gruppi di persone dipendenti di una Azienda Industriale o Commerciale. Sono gruppi cosiddetti chiusi con la partecipazione eventuale dei loro familiari. Quasi sempre tali viaggi vengono offerti dalle Aziende gratuitamente, in base a determinare forme di produzione cui, di volta in volta, viene attribuito un particolare carattere di incentivazione. Generalmente per questi viaggi la sistemazione alberghiera è a in strutture a 4 o 5 stelle con particolare rilievo alla parte gastronomica.
INCLUSIVE TOUR (I.T.)
La locuzione completa dovrebbe essere ALL INCLUSIVE TOUR, ma per la brevità e con identico significato si usa soltanto Inclusive Tour o più semplicemente le sole iniziali dei due vocaboli I.T..
Tale sigla è comunemente nota non solo presso le organizzazioni turistiche, quali le Agenzie di viaggio, le Compagnie aeree od anche le ferroviarie (come vedremo alla voce R.I.T.), ma da tutti coloro che hanno una qualche dimestichezza coi viaggi. Costoro infatti, entrando in una Agenzia di viaggi, chiedono con tutta naturalezza: vorrei un IT per Londra, per Parigi ecc. ben sapendo che si tratta di un VIAGGIO TUTTO COMPRESO, cioè trasporto aereo, e i servizi a terra (Hotels, trasferimenti da/per l’aeroporto, escursioni ecc). Alla realizzazione degli Inclusive Tours concorrono le Compagnie aeree, i fornitori dei servizi a terra e le Agenzie di Viaggio (anche quelle che non hanno la concessione IATA) che organizzano il pacchetto turistico. La pubblicazione dei programmi di viaggio degli Inclusive Tours deve avere l’approvazione di una Compagnia aerea la cui sigla dovrà comparire sul biglietto aereo, emesso per il trasporto dei turisti.
Nella corrispondenza tra Agenzie di viaggi e Hotels si usano spesso le espressioni IN per indicare l’arrivo del cliente in Hotel e OUT per indicare la partenza. In realtà, IN è l’abbreviazione della parola inglese INCOMING, mentre OUT è l’abbreviazione di OUTGOING. Questi due vocaboli in gergo strettamente agenziale stanno tuttavia a significare il turismo ricettivo (= incoming) e il turismo operativo o proiettivo (=outgoing). Il significato esatto dipende dunque dal contesto d’uso.
INTERCITY
Per indicare i collegamenti a lungo percorso e tra importanti località, non solo in Italia ma anche all’estero (Paesi dell’Europa occidentale), le varie reti ferroviarie usano la denominazione Intercity (= tra città). Si tratta di treni veloci e confortevoli e con carrozze climatizzate sia per la prima che per la seconda classe, pur con la dovuta differenza esistente tra le due. Tutti i convogli dispongono di carrozze-ristorante o self-service, come servizio aggiuntivo rispetto agli altri treni.
INTERLINE
È un’espressione tecnica (in italiano interlinea) usata insieme ad un’altra parola per descrivere qualsiasi fatto od azione che coinvolge due o più Compagnie aeree, come ad esempio: prenotazione interline, itinerario interline, sosta volontaria (stopover) interline, punto, accordo interline e simili.
INTERPISTA (Aerobus)
Chi ha poca dimestichezza col trasporto aereo potrebbe pensare che l’aerobus interpista potrebbe essere l’appellativo di qualche aereo particolare. Si tratta invece di un modernissimo Autobus che può trasportare fino a 200 passeggeri e che effettua il servizio negli aeroporti principali: dal Gate (= porta) dell’aeroporto fino alla scaletta dell’imbarco del velivolo. L’entrata dei passeggeri avviene dalla porta retrostante e l’uscita dalle porte centrali dell’automezzo così i primi ad entrare sono anche i primi ad uscire.
JET-LAG
La traduzione letterale in italiano di questa locuzione inglese è : aviogetto-ritardo. L’idea immediata per tale denominazione sarebbe pertanto il ritardo con cui un aereo giunge all’aeroporto di destinazione, rispetto all’orario previsto. In realtà all’espressione JET-LAG viene attribuito un ben altro significato. Si tratta infatti dell’effetto psico-fisico in cui viene a trovarsi il passeggero per la differenza dei fusi orari esistenti tra il punto di partenza del volo e quello di arrivo. L’effetto del JET-LAG incomincia a verificarsi con almeno tre ore di differenza rispetto ai fusi orari.
Solitamente gli effetti del JET-LAG (nausea, stanchezza, sonnolenza, ecc.) vengono assorbiti in sue-tre giorni di acclimatazione. Molto però dipende dalle qualità o energie psico-fisiche del viaggiatore e dal numero dei fusi orari.
KINDERHEIM
Probabilmente è l’unico vocabolo tedesco (di origine indoeuropea) assai noto e comunemente usato nel linguaggio turistico di espressione italiana e internazionale. Il termine si trova quasi sempre nei depliants dei villaggi turistici allorché viene specificato che il villaggio è dotato di ogni comfort e fornito anche di un Kinderheim, cioè di un luogo (situato nello stesso villaggio) separato e riservato ai bambini che usufruiscono di una continua assistenza, per tutto il periodo di soggiorno nel villaggio medesimo. Esistono anche degli appositi edifici, costruiti con particolari accorgimenti, che accolgono esclusivamente bambini e adolescenti durante il periodo delle vacanze. Per tal motivo sono denominati Kinderheim il cui significato letterale è appunto casa per bambini.
KIT
Questo vocabolo del lessico inglese non ha una specifica attinenza col settore turistico, dato che il significato letterale è: borsa, attrezzatura, equipaggiamento. Nei suoi composti con tool e bag acquista i significati rispettivamente di borsa per utensili e sacca sportiva. Per analogia la parola kit si usa per indicare tutto il materiale esposto in una vetrina a scopo pubblicitario.
“Il promotore turistico. Come vendere e far vendere turismo”
Anno 2004 – Vergottini Fabio – Editore Hoepli
“Il direttore tecnico dell’agenzia di viaggi”
Anno 2004 – Adriano Biella & Gilberto Borzini – Maggioli Editore
LINEA
Il significato turistico del vocabolo viene desunto dal senso dinamico. Sono note infatti le locuzioni servizio di linea (aerea - ferroviaria - marittima - automobilistica). Si tratta pertanto di un percorso o itinerario seguito da mezzi di trasporto (solitamente per passeggeri) con orari e soste prestabilite. L’espressione volo di linea inoltre si usa per precisare che non si tratta di un volo-charter. La differenza tra i due voli consiste principalmente nel fatto che al volo charter possono accedere soltanto i passeggeri componenti un determinato gruppo e possono fruire dell’aereo ad uso esclusivo. Talvolta charter viene anche denominato volo speciale, ma soltanto per distinguerlo dal volo di linea.
Espressione linguistica assai frequente presso le Agenzie di viaggio e le compagnie di trasporto (specie nel settore aereo). Per local time ( = orario locale) si intende l’orario di arrivo di un aereo in un determinato aeroporto. Tale indicazione è importante soprattutto quando si devono percorrere notevoli distanze con l’attraversamento di vari fusi orari. Se ad es. un aereo parte da Roma a mezzogiorno e arriva alle ore 10 (di una determinata località) del giorno seguente, potrebbe sembrare che l’arrivo a destinazione avvenga due ore prima della partenza; allora, per non ingenerare confusioni, unitamente all’orario di arrivo ( = local time) si aggiunge un asterisco, che indica il giorno successivo a quello della partenza.
LODGE
Il significato letterale è alloggio, casetta. Nel settore turistico col vocabolo lodge si intende albergo, solitamente di modeste condizioni, situato in zone o regioni turisticamente non sviluppate ma interessanti per la flora e la fauna circostante. Talvolta il lodge è costituito da un certo numero di bungalow, di modesto comfort, dislocati attorno a un nucleo centrale. Esistono anche i travel-lodges molto simili alla catena dei motels.
Traduzione letterale: perduto e trovato. Si tratta del participio passato dei due verbi inglesi to lose e to find. In realtà con tale locuzione si intende un ufficio, che solitamente si trova presso tutti gli aeroporti, dove vengono denunciati o custoditi gli oggetti smarriti dei viaggiatori. Generalmente si tratta dei bagagli del cui trasporto e custodia è responsabile il vettore aereo.
LUNCH
Termine usatissimo nel settore della ristorazione, che vuol dire: seconda colazione o pasto del mezzogiorno. Secondo l’accezione americana la parola LUNCH ha lo specifico significato di spuntino. La parola è così integrata nel linguaggio turistico italiano che un Agente di Viaggi italiano (anche quando non conosce l’inglese) scriverà quasi sempre LUNCH e non Seconda Colazione. Molto nota è anche la locuzione Basket-lunch (= cestino da viaggio).
MAILING-LIST
Questa locuzione inglese è di uso comune nel linguaggio turistico, ma anche in altri comparti, soprattutto commerciale. Si tratta ovviamente dello schedario usato per l’invio postale del materiale pubblicitario e promozionale riguardante le proposte di viaggio proposte dall’agenzia.
Si tratta di un neologismo inglese ed è un termine tecnico specifico del settore commerciale. È abbastanza frequente nel linguaggio degli Agenti di viaggio, ma è più diffuso l’equivalente "provvigione, commissione, profitto e simili". Il mark-up pertanto consiste nella differenza tra il costo reale e il prezzo di vendita al pubblico del prodotto turistico; tale differenza costituisce il guadagno di un’organizzazione turistica o Agenzia di Viaggi. Si tratta comunque di un utile lordo; può variare, in percentuale, da servizio a servizio e viene determinato dalla direzione dell’Azienda.
MASTER-TICKET
Locuzione inglese la cui traduzione letterale è: biglietto-mastro, cioè biglietto principale. Nel linguaggio turistico agenziale o di compagnie aeree l’espressione inglese è molto nota e di uso comune. Il master-ticket comunque è un normale biglietto aereo solitamente emesso per un volo charter e per l’intero gruppo di turisti trasportati. Nel master-ticket figura soltanto il nome del tour-leader, ma ad esso viene allegato l’elenco dei passeggeri costituenti il gruppo-charter.
M.C.O.
La sigla M.C.O. sta a significare l’iniziale di tre vocaboli: MISCELLANEOUS CHARGES ORDER (= Ordine di Spese varie o di vario genere). Si tratta di un Voucher particolare in dotazione presso le Agenzie di Viaggio concessionarie della biglietteria aerea, tanto che viene stampato dalla IATA e reca, in alto a sinistra del frontespizio, un globo alato e sovrapposto a quest’ultima sigla. Questo documento può essere emesso: 1) come saldo delle tasse d’imbarco, quando queste non sono già incluse nel costo del biglietto aereo; 2) come pagamento per eccedenza del bagaglio; 3) per il pagamento del passaggio di classe, es. dalla turistica (o economy) alla prima (o First); 4) come pagamento dei servizi a terra (cioè escursioni, alberghi, visite di città ecc.) (= land arrangement). Si tratta comunque di servizi complementari al trasporto aereo del turista e per conseguenza l’M.C.O. costituisce un documento complementare al biglietto aereo stesso.
MEETING
Vocabolo assai comune non solo nel gergo turistico, ma anche politico, sportivo, mondano, culturale ecc. col comune significato di incontro, riunione, assemblea, raduno, convegno ecc.
Negli aeroporti, specialmente internazionali, si trovano delle indicazioni con la dicitura: meeting point (= punto di incontro), con l’evidente scopo di facilitare determinati servizi turistici come punti di riferimento di viaggiatori sia in arrivo che in partenza. Altra espressione abbastanza nota è meeting-planner, cioè organizzatore di Congressi.
MEMO
È l’abbreviazione del vocabolo memorandum (dal latino memorare, cioè ricordare).
La parola memo è molto usata nel settore aereo (Compagnie aeree e Agenzie di viaggio concessionarie di biglietteria aerea), ma unitamente ai vocaboli debit e credit. Così si avrà debit memo e credit memo. Si tratta di documenti o prestampati con cui le Compagnie aeree comunicano alle Agenzie di viaggio eventuali addebiti o accrediti allorché il valore monetario di un biglietto aereo non è stato giustamente calcolato per vari motivi: errato computo tariffario, rimborso di un tagliando di volo non usufruito, applicazione di una tariffa speciale non consentita e simili. Poiché è evidente il rapporto tra Compagnie aeree e Agenzie di viaggi, concessionarie per la vendita della biglietteria aerea internazionale, il titolo completo del documento è sempre preceduto dal vocabolo Agency , cosicché si avrà: Agency debit memo (per un addebito) e Agency credit memo (per un accredito).
MEUBLE’ O GARNI’
Sono alberghi, solitamente abbastanza piccoli ed ubicati nei centri storici delle città, che forniscono solo alloggio, normalmente con prima colazione, senza servizio di ristorazione.
MID-WEEK
L’espressione idiomatica inglese che letteralmente vuol dire: in mezzo alla settimana o a metà settimana, ha riferimento turistico soltanto nel settore della tariffazione aerea. Si tratta di una tariffa particolare, ridotta (ma non di molto) rispetto alla tariffa aerea con partenza o ritorno nei giorni di Sabato e Domenica, specie nei tratti transatlantici. Tale tariffa ridotta ha una duplice motivazione: incentivare il traffico infrasettimanale e diminuire quello di fine settimana solitamente più richiesto.
MOTEL
Il vocabolo è una contrazione delle due parole motor e hotel. Si tratta ovviamente di alberghi ubicati su grandi vie di comunicazione stradale e frequentati specialmente da automobilisti. In Italia vengono equiparati agli Hotels di seconda categoria o 3 stelle mentre in America (U.S.A.) possono essere anche di prima categoria. Sono dotati, di ampio parcheggio (dovendo accogliere anche autotreni e pullmans) e spesso addossati a notevoli complessi denominati stazione di servizio per la fornitura degli autoricambi e dei carburanti.
NO-SHOW
L’espressione idiomatica deriva dal verbo inglese to show (= apparire, mostrarsi, comparire, presentarsi). Si tratta pertanto di una NON PRESENTAZIONE e nel caso specifico è la rinuncia al posto in aereo (già regolarmente prenotato) da parte di un potenziale viaggiatore.
I no-shows determinano un grave disagio al corretto utente del trasporto aereo e un danno notevole per lo stesso vettore. In base a statistiche effettuate dalla Compagnia di bandiera italiana (Alitalia) il fenomeno raggiunge una media del 34% sui voli interni (domestic flights) Anche nel settore alberghiero il problema dei no-shows o annullamenti è preoccupante tanto da certificare, talvolta, cambiamenti di destinazioni turistiche anche su scala internazionale, con grave danno degli stessi operatori. Le cause sono molteplici e costituisce un fenomeno negativo del mercato turistico.
OPERATING
Questo sostantivo deriva dal verbo inglese to operate (= operare, agire, produrre). Nel linguaggio turistico assume invece un ben altro significato unitamente all’espressione: tassa di (operating). Si potrebbe definire come una specie di percentuale o commissione che si aggiunge al costo dei servizi quando si effettua un preventivo per un programma di viaggio. In altri termini il costo che l’Agenzia di viaggi sostiene nel preparare (e quindi, nell’operare) un programma di viaggio, viene recuperato con questa quota aggiuntiva che verrà pagata dal turista-viaggiatore.
OPTIONAL
In alcuni programmi turistici, non raramente si trova l’aggettivo opzionale che è un autentico barbarismo, ignorando magari volutamente il vocabolo, facoltativo. Alcuni tour-operators usano addirittura la parola optional (in lingua inglese dunque) nei propri programmi di viaggio redatti naturalmente in italiano. Si tratta in sostanza della descrizione di una visita di città oppure di una escursione il cui costo non è compreso nel prezzo totale del viaggio e per tal motivo viene evidenziato separatamente. Parimenti facoltativi possono essere altri servizi turistici: l’ingresso ad un museo, l’assistenza di un interprete, una serata teatrale e simili.
OPZIONE
Richiesta non impegnativa di bloccare la camera/cabina/posto aereo che prevede il diritto ma non l'obbligo di comprare. Durante l’alta stagione e per gli ultimi posti, l'operatore può dare le opzioni solo per qualche ora oppure non consentirle proprio.
Le due parole stanno ad indicare il punto di origine del volo (che è sempre l’aeroporto di partenza) e la destinazione (che è il punto di arrivo, solo nel caso in cui il volo sia di sola andata = one way). Invece, se il volo è andata e ritorno ( = round trip), la destinazione è il punto di partenza, poiché per destinazione si intende il punto finale del viaggio. Ma ecco due esempi esplicativi: ROMA-LONDRA, dove Roma sta ad indicare l’origine del volo e Londra la destinazione. Mentre per ROMA-LONDRA-ROMA la città di Roma è origine e destinazione del volo, mentre LONDRA viene considerata come Turn Around Point, cioè punto di inversione di rotta.
OUTGOING (INCOMING)
Secondo il linguaggio turistico, assai comune nelle Agenzie di Viaggio italiane, il vocabolo outgoing viene usato per indicare il turismo italiano destinato all’estero; mentre incoming indica il turismo estero che arriva in Italia. Più usate, tuttavia, e pertanto più note, sono le due parole italiane OPERATIVO (= outgoing) e RICETTIVO (= incoming). Da notare che secondo la grammatica italiana, operativo e ricettivo sono due aggettivi, invece secondo il gergo turistico delle Agenzie di Viaggio, i due vocaboli sono sostantivi (!). Si tratta ovviamente di una metamorfosi o (se si preferisce) evoluzione linguistica ormai consolidata. Si sa, infatti, che il linguaggio tecnico sovente differisce totalmente da quello letterario.
OVER
Nel settore turistico questo avverbio è comunemente usato, ma acquista un particolare significato nelle parole composte: over commission e overboost. Conosciutissimo il primo termine dato che per over commission si intende una commissione o provvigione superiore alla normale. Al secondo termine, meno frequente e usato quasi esclusivamente nel linguaggio colto, sostanzialmente viene attribuito un identico significato È opportuno ricordare però che nel campo della meccanica overboost significa sovralimentazione e secondo il gergo americano vuol dire anche lanciare un prodotto attraverso uno spiegamento pubblicitario eccezionale.
OVERBOOKING
Questa parola sta a significare l’eccessivo numero di prenotazioni effettuate dagli operatori turistici (albergatori, vettori, agenti di viaggio), rispetto alle proprie capacità ricettive (per gli albergatori), di capienza (per i vettori aerei), di differenza per eccesso tra il numero delle prenotazioni e la reale consistenza della clientela (per gli agenti di viaggio). Il fenomeno dell’overbooking è un problema complesso e di non facile soluzione a motivo dei molteplici e contrastanti interessi economici che si verificano tra gli operatori turistici. Infatti, mentre i vettori aerei e gli albergatori ricorrono all’overbooking per tutelarsi dagli annullamenti (che non raramente sono notevoli); gli agenti di viaggio usano l’overbooking perché talvolta sono costretti a rinunciare (con grave danno economico anche nel loro caso) a numerosi clienti per mancanza dei necessari servizi turistici (trasporto - sistemazione alberghiera, ecc.). Malgrado tra gli albergatori e gli agenti di viaggio esista una convenzione internazionale che regola le problematiche di tale fenomeno, questa convenzione è quasi sconosciuta e ancor meno messa in pratica, forse perchè non è giuridicamente vincolante. In caso di Overbooking l’organizzatore del viaggio è tenuto a provvedere con tempestività e senza aggravi per il cliente. Di solito il problema dà diritto al viaggiatore a formule di risarcimento, sia in danaro, sia in servizi gratuiti (alloggio, pasti, transfer, ecc.).
OVERNIGHT
Contrariamente a quanto si possa pensare, il vocabolo inglese non è un sostantivo, ma è usato come aggettivo (ed in tal caso ha il significato di: per una notte) e come avverbio (col significato: durante la notte). Nel linguaggio statunitense è considerato invece come sostantivo e vuol dire la notte precedente. Nei programmi di viaggio stampati in inglese dai Tour-Operators italiani (destinati chiaramente all’estero) è usuale la frase: hotel accommodation, dinner and overnight. È evidente dunque che il vocabolo overnight viene usato col significato di pernottamento in albergo.
PACKAGE TOUR
L’equivalente italiano sarebbe: pacchetto turistico. Entrambe le espressioni sono comunemente e indifferentemente usate nelle Agenzie di Viaggio. Il pacchetto turistico dunque è un prodotto finito e pronto per l’uso e trattandosi di un viaggio; tale prodotto dovrà comprendere: a) il mezzo di trasporto (aereo, nave, treno, auto ecc.); b) la sistemazione alberghiera e relativi pasti; c) il trasferimento da/per l’aeroporto, stazione ecc.; d) visita della città e o dei luoghi di destinazione turistica, con l’ausilio degli assistenti-interpreti e/o guide turistiche locali. Ovviamente in tali pacchetti possono essere evidenziati servizi turistici supplementari e periodi extra di soggiorno.
PARADOR
Esercizio alberghiero tipicamente spagnolo. Spesso si tratta di una vecchia costruzione (adattata ad albergo) come un castello, un ex-convento o un antico palazzo: talvolta anche di una costruzione moderna. Tutto l’arredamento e le decorazioni devono comunque adattarsi allo stile della costruzione. I paradores si trovano in città storiche o di notevole interesse artistico e culturale o in luoghi di particolare bellezza naturale.
PAX
Questo strano vocabolo non costituisce una delle tante sigle di cui è costellato il mondo turistico, ma è un’abbreviazione della parola inglese PASSENGER (= passeggero). Consuete sono le frasi: gruppo composto da 25 Pax. Le contrazioni dei vocaboli sono sorte soprattutto in seguito allo sviluppo e al diffondersi dei mezzi di comunicazione telegrafica ed elettronica. La contrazione di più parole in una sigla era dettata dalla necessità di risparmiare tempo e denaro per l’invio di comunicazioni e mezzo telegramma; mentre con l’avvento del Telex il risparmio avveniva nella brevità dei messaggi, dato che il costo si calcolava non in base al numero delle parole, ma secondo il tempo impiegato.
PEX
Sono le iniziali dell’espressione idiomatica Purchase Excursion Fare (=acquisto tariffa escursionistica). Consiste nel pagamento del biglietto aereo al momento dell’acquisto e con prenotazione del volo per una data fissa senza alcuna possibilità di cambiamento, salvo pagamento di penalità. Si tratta comunque di una tariffa speciale ridotta, con conseguenti altre restrizioni di cui le più importanti sono: a) durata massima di validità, un mese; b) non ammette stopovers (= soste); c) prenotazioni prestabilite per l’intero itinerario; d) escluse riduzioni per i tour-conductors ecc. Simili condizioni valgono per un’altra tariffa speciale denominata SUPERPEX. Va precisato comunque che entrambe le tariffe sono soggette a continui cambiamenti da parte delle Compagnie aeree, data la loro peculiare incentivazione per determinare destinazioni.
PICKING-UP
In inglese questa parola composta assume ben otto differenti significati senza alcuna particolare attinenza col settore turistico. Il significato che più si avvicina deriva dal verbo to pick-up (salire su...), da cui picking-up (punto di salita su un autobus in partenza per una escursione). Gli operatori turistici sanno che per la visita di città di grande interesse turistico esiste una programmazione prestabilita che può attuarsi ogni giorno (tre ore al mattino e tre ore nel pomeriggio) per l’intero arco dell’anno, con pullman e guida turistica sia per gruppi che per turisti individuali. Solitamente la visita della città inizia davanti agli Uffici dell’Agenzia organizzatrice e ciò presuppone la raccolta dei turisti dai vari Hotels; questi vengono poi ridistribuiti in gruppi omogenei per lingua parlata e per itinerario prescelto. Nei programmi redatti in lingua inglese (contenuti anche nei Confidential Tariffs) si troverà scritto testualmente: City Sightseeing: picking-up from Hotels, morning: 8.30-9 a.m.; afternoon: 2-2.30 p.m. (Traduzione libera: Per la visita della città si parte in autobus dall’Hotel, la mattina dalle 8.30-9; il pomeriggio dalle 2-2.30).
PRENOTAZIONE (ALBERGHIERA)
La locuzione non richiede una particolare spiegazione, pur ricordando che taluni operatori turistici usano il vocabolo riservazione che è un autentico gallicismo. Abbastanza nota è anche l’espressione inglese Hotel reservation. È opportuno tuttavia ricordare che esiste in merito un codice telegrafico internazionale, utilissimo ma poco conosciuto e ancor meno usato. Le parole più importanti di tale codice sono: ALBA (= un camera a un letto); ALDUA (= una camera a un letto grande o matrimoniale): ARAB (= una camera a due letti); ABEC (è una camera a tre letti); BELAB (= due camere singole); BONAD = due camere doppie). Per indicare il bagno si usa il codice BAT, cosicché si avrà: ALBABAT, ALDUABAT, ecc.
PREPAGATO
L’ovvio significato non implica una necessaria attinenza col linguaggio tecnico-turistico: ne ha invece la locuzione inglese Prepaid Ticket Adivise, più conosciuta nella sua sigla: P.T.A. Si tratta di una comunicazione scritta (via Telex o mail) con cui una Compagnia aerea informa un eventuale passeggero (abitante in un’altra città) che ha a disposizione un biglietto aereo prepagato da altri.
PROGRAMMA
Attualmente il vocabolo ha una vasta accezione: progetto, piano di lavoro, un insieme di istruzioni immense in un elaboratore elettronico, opuscolo contenente le necessarie informazioni per compiere un viaggio. Al nostro scopo interessa quest’ultima definizione. Dal punto di vista turistico per maggiore chiarezza, al sostantivo (programma) si aggiungono due aggettivi: sintetico e dettagliato. Quello sintetico è il programma elaborato contenente le informazioni sostanziali, tra cui la categoria e i prezzi dei servizi, mentre nel programma dettagliato del viaggio sono specificati anche i nomi degli Hotels, i ristoranti riservati, i nomi dei Musei e delle gallerie d’arte, gli orari di partenza e di arrivo nelle varie località dell’itinerario, descritto con ampiezza di particolari.
RAFTING
Grammaticalmente si tratta di un verbo sostantivato; ha origine dall’inglese to raft il cui significato letterale è: trasportare con zattera usare una zattera come mezzo di trasporto; avversare un corso d’acqua su una zattera. Alcuni operatori turistici sono ricorsi al rafting per organizzare manifestazioni turistico-sportive usando però un mezzo più moderno, cioè il gommone col quale si può discendere un corso fluviale seguendo la corrente, ma da non confondersi con lo sport della canoa. Il rafting infatti non è una manifestazione competitiva ma costituisce un modo nuovo per effettuare escursioni fluviali ed anche lacuali, (non sempre percorribili da normali barche al fine di effettuare brevi gite turistiche e con l’occasione ammirare le bellezze incomparabili di certe località silvestri, non raramente ricce di flora e di fauna meravigliose. Il Rafting inoltre può costituire, a buon diritto, una ricca variante o un optional dei viaggi casual.
RAIL INCLUSIVE TOUR (R.I.T.)
Questa espressione idiomatica inglese, che significa letteralmente Viaggio Ferroviario Tutto Compreso, è meno nota dall’Inclusive Tour aereo, ma tecnicamente simile e conosciuta soprattutto sia nell’ambiente ferroviario e sia nelle Agenzie di Viaggio che hanno in dotazione la biglietteria ferroviaria. La programmazione di questo pacchetto turistico, subordinata all’approvazione delle FS, richiede almeno la relazione tra due Stati (es. Italia-Francia oppure Italia-Svizzera ecc.). La programmazione del RAIL INCLUSIVE TOUR prevede una vasta casistica sia per viaggiatori individuali e sia per gruppi, a tariffe molto convenienti.
RECEPTION
Area dell’albergo destinata all’accoglienza dei clienti e punto di riferimento per informare e stabilire le modalità di offerta dei servizi. Di norma si colloca all’ingresso, nelle vicinanze della sala di accoglienza (hall). Il personale addetto solitamente è in grado di parlare più lingue ed è preposto alla registrazione dei clienti nell’apposito libro-giornale dell’hotel (maincourante).
RESIDENCE
Parola inglese che significa residenza. Nelle Agenzie di viaggi e quindi nel linguaggio turistico, si usa con specifico riferimento a residenza-turistico-alberghiera. Secondo la Legge Quadro del 17 maggio 1983 n. 217, art. 6, si tratta di “esercizi ricettivi aperti al pubblico, a gestione unitaria, che forniscono alloggio e servizi accessori in unità abitative arredate costituite da uno o più locali, dotate di servizio autonomi di cucina”. La prenotazione avviene come per qualsiasi albergo, ma solitamente per periodi assai più lunghi. La collaborazione tra Agenzia di Viaggio e Residences è molto sporadica anche perché non esiste un annuario dei Residences come per gli Alberghi.
RESORT
Vocabolo inglese dai molteplici significati. In gergo turistico vuol dire: luogo di soggiorno, stazione climatica. Nei programmi di viaggio scritti in lingua inglese è più nota la locuzione seaside resort, il cui significato letterale è: stazione balneare.
RICONFERMA
Nel lessico aero-turistico il vocabolo sta ad indicare l’obbligo con cui il passeggero, in determinate circostanze, dovrà avvisare la Compagnia aerea vettrice, del suo intento di far uso dello spazio precedentemente prenotato su un determinato volo come risulta già scritto sul proprio biglietto aereo. Generalmente tale obbligo non sussiste per i voli interni o nazionali (= home o domestic flights); è richiesto tuttavia per i voli internazionali e specialmente per quelli intercontinentali con un anticipo di 72 ore. La riconvalida invece riguarda il biglietto (e non il posto aereo) allorché questo è stato ufficialmente modificato dal vettore.
RIPROTEGGERE
Il normale significato è ovvio, ma assume una particolare accezione tecnica nel settore aereo nel senso di riprenotare o prenotare nuovamente. Ciò accade ad esempio quando un passeggero o un gruppo di passeggeri hanno perduto la primitiva prenotazione aerea. I motivi possono essere molteplici: i più frequenti sono a causa di overbooking o di annullamento di un volo. In tal caso la Compagnia aerea implicata, si adopera a riproteggere e quindi riprenotare il posto su un proprio aeromobile o presso un’altra Compagnia aerea che effettua lo stesso percorso richiesto dal passeggero.
ROOM
La traduzione letterale è: spazio, luogo delimitato e quindi, per analogia anche camera.
Nel settore turistico (alberghiero e agenziale) room sta a significare camera d’albergo, che può essere: single (= singola), double (= doppia), twin (= a due letti), large-bed-room (= matrimoniale). Va comunque rilevato che double è un vocabolo che potrebbe essere interpretato sia come camera a due letti e sia come camera matrimoniale.
Elenco delle camere prenotate, loro tipologia (singole, doppie, matrimoniali, triple) e nominativi degli occupanti che devono essere inviati al tour operator organizzatore del viaggio prima dell’arrivo del gruppo a destinazione in modo da consentire all’hotel una rapida assegnazione delle camere prenotate.
ROUTING (E REROUTING)
Si dice routing il percorso che effettua un aeromobile dall’aeroporto di origine del volo fino a quello di destinazione. Il routing può essere dunque costituito da una tratta (solo andata) oppure più tratte o addirittura da un percorso intorno al mondo. Il rerouting invece è un nuovo instradamento o modifica di itinerario rispetto a quello precedente, scritto sul biglietto aereo. In senso lato il rerouting può essere considerato anche come modifica di tariffa, di validità del biglietto, di orario o di modifica totale e parziale del biglietto stesso.
SALES (PROMOTER)
Con tale denominazione viene identificata la persona addetta alle vendite (o alla promozione delle vendite) per conto o in rappresentanza di Compagnie aeree, marittime, Agenzie di viaggi (Tour-operators) Autotrasporto di gran turismo e simili. Esiste ovviamente anche la figura del sales-manager (= direttore vendite). Meno note (nel comparto turistico) sono espressioni idiomatiche: sell in e sell out il cui significato è rispettivamente: vendita dal grossista al dettagliante e vendita dal dettagliante al cliente finale. È pur vero che nel vocabolario italiano esiste anche produttore, con l’identico significato della locuzione inglese, ma si sa che… spesso l’uso del vocabolo straniero tonifica il proprio linguaggio.
SEASON
Il significato letterale di tale vocabolo inglese è: stagione. Il termine è usatissimo nei tariffari alberghieri, che, destinati alla clientela estera, sono scritti in lingua inglese. Unitamente al sostantivo (season) si trovano anche gli aggettivi low (basso) e high (alto) per indicare che quel determinato albergo applica tariffe differenti secondo la bassa o l'alta stagione turistica talvolta ma raramente, alcuni tariffari alberghieri applicano la peak-season-tariff (= tariffa di altissima stagione) in particolari periodi come il Capodanno, la Pasqua, fiere o altri speciali avvenimenti. Va rilevato che quantunque la lingua francese sta scomparendo dall’uso turistico, tuttavia alcune espressioni, come hors-saison (bassa stagione) e haute saison (alta stagione) sono ancora abbastanza frequenti.
SELF-SERVICE
Tale espressione idiomatica inglese è di dominio pubblico anche in italiano specie nel settore della ristorazione. In alcuni ristoranti ad esempio è concesso il servirsi da sé limitatamente agli antipasti. Nel settore ferroviario alcuni convogli sono forniti di Carrozza-ristorante, mentre altri convogli sono dotati di cucina per la fornitura dei pasti ai passeggeri, ma con la possibilità del self-service.
SHOT (ONE SHOT)
Il vocabolo può essere considerato come sostantivo col significato di conto, quota; tanto che la frase inglese to pay one’s shot vuol dire pagare la propria parte. Se è dunque un termine commerciale, può rientrare anche nel settore del turismo, tuttavia l’espressione ONE SHOT incomincia ad essere usata nei Tariffari alberghieri (anche italiani) con lo specifico significato di prenotazione alberghiera di un solo gruppo. È evidente che tale precisazione sta ad indicare una sollecitazione incentivante, nel senso che le tariffe per una serie di gruppi saranno certamente inferiori.
SHUTTLE
Vocabolo abbastanza usuale nel settore aereo e delle Agenzie di viaggio col significato di trasporto-navetta. In concreto si tratta di un servizio di collegamento tra due località relativamente vicine: tale collegamento, oltre che aereo, può essere anche ferroviario, marittimo e automobilistico implicante però l’idea della ripetizione e frequenza del servizio. Per quanto riguarda il comparto aereo, va precisato che non si chiede la prenotazione del posto, come per altri voli di linea, dato che il vettore garantisce tutte le richieste dei passeggeri.
Da molti anni le sigle imperversano in tutti i campi, talvolta purtroppo senza relativa spiegazione. Nel settore aereo comunque dette sigle sono indispensabili; basti pensare che nel mondo esistono oltre 5.000 aeroporti principali e tutti distinti con una propria denominazione, che può essere la città sede di scalo aereo oppure il nome dell’aeroporto e in alcuni casi, entrambi. Sarà utile ricordare comunque che la sigla degli scali aeroportuali è formata da tre lettere, mentre per indicare le Società aeree (almeno quelle più importanti, solitamente membri IATA) la sigla è formata da due lettere. Ma ecco alcuni esempi: a) aeroporti (Roma = ROM oppure FCO, cioè Fiumicino; New York = NYC oppure JFK, cioè Kennedy ecc.) b) compagnie aeree (Alitalia = AZ; Air France = AF).
SIGMA
A scanso di equivoci precisiamo che non si tratta della 18ª lettera dell’alfabeto greco, ma di un complesso sistema elettronico (computer) che allaccia diversi sistemi o attività turistiche tra loro. In altri termini con questa denominazione si vuol specificare il collegamento, tramite computers, di vari operatori turistici come Alitalia, Ferrovie dello Stato, Compagnie Marittime, catene alberghiere, Agenzie di viaggio ecc. Va precisato inoltre che il collegamento al sistema SIGMA dà la possibilità non solo di accesso alle prenotazioni dei servizi ma anche alla emissione del documento definitivo del viaggio tramite la stampante. Altri grandi sistemi sono GALILEO, AMADEUS, tanto per restare nel campo europeo.
SINGLE-USE
Il senso letterale della locuzione inglese è uso-singolo ma non specifica di quale uso si tratta né la specie del singolo. Secondo il linguaggio turistico-alberghiero invece l’espressione vuol significare una camera matrimoniale o doppia che viene assegnata ad un solo cliente come camera singola. Solitamente il costo è inferiore a quello di una matrimoniale che viene occupata da due persone, ma anche superiore al costo di una normale camera singola. Va notato che la locuzione inglese è abbastanza usata nel settore alberghiero e agenziale-ricettivo, ma una volta tanto è più frequente la locuzione italiana doppia-uso-singola.
SNACK
Il vocabolo, nel suo originale inglese, viene comunemente usato nel campo della ristorazione e spesso costituisce anche la denominazione di molti Bars (es. Snack-Bar). Il significato letterale comunque è spuntino, boccone e per estensione anche tavola calda, e quindi pasto leggero da consumarsi in breve tempo. Indica spesso un piccolo pasto da consumarsi in aereo.
Il lessico turistico si è appropriato di tale locuzione attribuendole un significato specifico, ad es. manifestazione fieristica oppure celebrazione di un avvenimento storico od anche avvenimento sportivo internazionale ecc. Questi e simili sono turisticamente definiti special events, con una particolare rilevanza nell’ambito del trasporto aereo dato da la IATA concede l’applicazione di tariffe notevolmente ridotte per la partecipazione a tali special events, indipendentemente dai giorni della settimana in cui si verificano.
SPLIT
Il senso letterale è: divisione, spaccatura e pertanto il verbo to split vuol dire dividere. Il termine inglese è molto usato nel settore agenziale allorché ad esempio si trova un accordo per dividere una commissione o provvigione alberghiera tra due Agenzie di viaggio. Oppure, in occasione di un volo charter, più Tour-operators (fino ad un massimo di 6) si mettono d’accordo per dividersi una quota parte della capienza totale dell’aereo stesso. In senso lato dunque il vocabolo split è il contrario di pool.
STAFF
Letteralmente il vocabolo significa sostegno, ma secondo il linguaggio commerciale (e quindi anche turistico) con la parola staff si intende indicare tutto il personale che lavora in una determinata azienda.Le grandi aziende possono avere anche tre tipi di staff: di servizio, d’ufficio e direttivo.
STAGE
Se tradotto letteralmente in lingua italiana, questo vocabolo inglese vuol dire palcoscenico, scena di teatro, non ha quindi alcuna attinenza con il linguaggio turistico. Nel vocabolario inglese però esiste un altro sostantivo (stager) che letteralmente vuol dire: persona esperta, abile. Tramite uno stage pertanto si diventa esperti, preparati in una data attività professionale. Per analogia dunque viene attribuito a stage il significato di corso di studio, di apprendistato, tirocinio di perfezionamento.
STAND-BY
Il significato letterale è: assistere, essere spettatore, tenersi pronto. Il lessico turistico ha acquisito quest’ultimo concetto, comunemente noto ed usato nel settore aereo. Si sa che per viaggiare in aereo occorre la preventiva prenotazione del posto; ma ciò non è richiesto in alcune tratte dove i voli sono così frequenti per cui è sufficiente presentarsi all’imbarco muniti del solo biglietto aereo, recante ovviamente l’origine e la destinazione del volo, ed attendere di essere chiamati all’imbarco.
STELLE
In base alla recente istituzione della Legge Quadro sul turismo, con la parola stelle si intende la classificazione alberghiera, anche se è tuttora più usato il vocabolo categoria. L’indicazione grafica e la riproduzione di un asterisco, come del resto avviene per molti Paesi dell’Europa occidentale ad es. la Francia, la Spagna ecc. Va precisato che il nome dell’albergo, se preceduto da una stella (o asterisco) vuol dire che è di quarta classe, se preceduto da due stelle è di terza classe se ha tre stelle, è di seconda, se ha quattro stelle è di prima e infine con 5 stelle è classificato di lusso. La stessa prassi vale per le Pensioni, i Villaggi turistici e i Residences.
STEWARD
Vocabolo inglese che letteralmente significa: amministratore, dispensiere. Nel comparto aereo-turistico viene comunemente identificato come assistente di volo con specifico riferimento al personale maschile, ma addetto al servizio dei passeggeri e non alla cabina di pilotaggio.
Secondo il gergo marittimo lo steward è invece il classico cameriere di bordo.
STOP OVER
Vocabolo assai comune nel settore aereo-turistico per indicare la sosta volontaria in un punto intermedio del viaggio o itinerario aereo compiuto dal viaggiatore. Conosciute sono anche le locuzioni stopover permitted oppure stopover not permitted. Tali annotazioni riportate sul biglietto aereo sono talvolta così importanti che possono determinare l’obbligatorietà di un itinerario o il cambiamento di una tariffa aerea.
STRETCH
Il vocabolo significa estensione di spazio. Tale concetto è stato catturato dal linguaggio turistico aereo col significato di tratta percorsa da un aereo. Occorre notare tuttavia che l’origine e la destinazione di un volo può essere considerata percorso unico se non si effettuano soste intermedie (no stop), altrimenti ogni singola fermata viene considerata una tratta o stretch.
SUITE
Deriva dal verbo francese suivre (= seguire). Il significato turistico in lingua italiana indica un appartamento situato in un grande albergo, solitamente a 5 stelle, e con tariffe molto elevate. In alcuni tariffari alberghieri oltre alla voce Suite, viene evidenziata anche la locuzione Suite junior. Si tratta di un appartamento alberghiero di lusso ma di proporzioni ridotte, rispetto alla normale suite.
SURFACE
Il vocabolo, la cui traduzione letterale è superficie (terrestre), è di uso comune tra le compagnie aeree e le Agenzie di viaggio concessionarie di biglietteria aerea. Surface si scrive pertanto in una tratta (o distanza tra due città sedi aeroportuali) non volata. Se un turista ad es. desidera effettuare il seguente itinerario aereo: Roma-Vienna-Budapest-Vienna-Roma, chiedendo l’applicazione della tariffa I.T. ma desiderando effettuare il tratto Vienna-Budapest in aliscafo lungo il Danubio; ciò è possibile. In tal caso il biglietto aereo recherà scritto il numero del volo, l’ora di partenza, la sigla della compagnia aerea, lo status ecc. in tutte le tratte, eccetto Vienna-Budapest dove verrà scritto surface. Si avrà pertanto un flight coupon (= tagliando di volo) non utilizzato, ma che non interrompe il computo tariffario dell’intero percorso aereo.
TARGET
Il significato letterale di questo vocabolo inglese è: bersaglio. Secondo il linguaggio del marketing turistico il significato più comune è: tipologia delle persone da raggiungere per quanto attiene l’attività commerciale di un’azienda turistica con particolare riferimento alla vendita del prodotto.
TERMINAL
Quantunque l’ovvio significato sia: terminale, parte estrema, in senso turistico può assumere vari significati soprattutto nei suoi composti bus-terminal, train terminal, air-terminal. Per bus-terminal si intende il capolinea di un autobus che effettua il servizio pubblico. Analogo significato viene attribuito alla locuzione train-terminal il cui vocabolo esatto è però stazione.
Alquanto differente è invece il significato di air-terminal che nella sua traduzione italiana di aerostazione oppure di terminale aereo ha poca attinenza con l’aeroporto. L’air-terminal infatti solitamente si trova al centro di una città sede aeroportuale. Tale centro, generalmente considerato punto di incontro per i passeggeri sia in arrivo che in partenza, è collegato con l’aeroporto con un servizio di trasporto su gomma (pullman) o su rotaia (treno).
Il significato letterale è: tariffa diretta, il che non ha alcun senso. Secondo il lessico tecnico l’espressione through fare vuol dire invece tariffa complessiva, cioè la tariffa totale di un viaggio in aereo dal punto di origine al punto di destinazione, indipendentemente dal fatto se la rotta è diretta (la distanza più breve tra due punti) o qualsiasi altra specie di rotta aerea, come la round-trip (= andata e ritorno), circular trip (= viaggio circolare) oppure around the world (= intorno al mondo).
TICKET – TICKETING
Sono vocaboli che fanno parte del linguaggio turistico comune nel comparto aereo (Compagnie aeree e Agenzie di viaggi concessionarie per la vendita della biglietteria aerea). Il ticket è il biglietto (aereo) già emesso, mentre per ticketing si intende l’atto o l’operazione di emissione del biglietto.
TICKETING TIME LIMIT
Espressione in uso nel comparto aereo col significato di tempo limite per l’acquisto di un biglietto e non di emissione (anche se questa è implicita) e sta ad indicare l’anticipo minimo con il quale il passeggero deve essere in possesso del suo biglietto relativo alle prenotazioni da lui concordate con la Compagnia aerea e da questa confermate. Il passeggero soddisfa quest’obbligo con l’acquisto di un biglietto indicante lo spazio a lui riservato, oppure attraverso la riconvalida o riemissione del suo biglietto precedentemente emesso, in modo tale da riflettere lo spazio a lui riservato.
TIME-TABLE
Il significato letterale è tavola del tempo; quindi orario. Generalmente tutti gli orari internazionali hanno questo titolo e vengono pubblicati annualmente o stagionalmente od anche ogni volta che se ne prospetta la necessità. La pubblicazione viene effettuata da singole Compagnie di trasporto (soprattutto vettori aerei), ma anche da gruppi appartenenti allo stesso comparto. Basti ricordare il grosso volume denominato A B C, che riproduce gli orari e le destinazioni di quasi tutte le Compagnie aeree del mondo, nonché utili informazioni per altri servizi che hanno una qualche connessione con il trasporto aereo.
TOUR
Questo vocabolo è diventato ormai familiare per tutti i turisti del mondo ed è entrato a pieno diritto in tutti i vocabolari con identico significato; anche se viene usato in tutte le salse: come prefisso, come parola composta o come sostantivo a sé stante. Dal punto di vista etimologico (e non poteva essere diversamente) i francesi se ne attribuiscono la paternità, ma anche gli inglesi accampano lo stesso diritto. Alcuni glottologi invece risalgono al latino “tornus” (tornio); quantunque la traduzione latina di viaggio è iter e viaggiare si dice iter facere.
TOUR OPERATOR
Locuzione assai nota in ogni comparto turistico: Alberghiero – Agenzie di Viaggi – Compagnie o Società di trasporto aereo, ferroviario, marittimo, automobilistico. Il significato più ovvio è: OPERATORE TURISTICO, ma con differenti appropriazioni, secondo punti di vista. Nel campo alberghiero, sarà l’Albergatore il vero Operatore Turistico (ed anche secondo il linguaggio televisivo o giornalistico in genere). Va comunque ricordato che nell’ambito delle stesse Agenzie di Viaggi esiste una notevole disparità di opinioni. Secondo alcuni il Tour-Operator è solamente il “Grossista” o Programmatore-Organizzatore di viaggi; mentre il “Dettagliante” (o venditore al pubblico degli stessi “programmi” prodotti dal Grossista) non sarebbe un Operatore Turistico.
Secondo altri è TOUR-OPERATOR soltanto il grossista che organizza viaggi per l’estero; mentre non può definirsi tale chi si occupa soltanto di Ricettivo (o incoming), cioé colui che organizza viaggi in Italia per stranieri: ma questa, evidentemente, è una incomprensibile interpretazione, dato che non raramente il ricettivista "opera" un volume di lavoro turistico moòto superiore a quello prodotto dai cosiddetti programmatori di viaggi per l'estero.
TOUR-LEADER
Capo, dirigente, comandante: colui che accompagna un viaggio organizzato a favore di un gruppo.
TRANSFER
Tratto di percorso che il cliente deve percorrere dal luogo in cui termina il trasporto principale (di solito un aeroporto) al luogo dove è previsto il suo soggiorno (di solito un hotel).
VOUCHERS
Documento che attesta che il pagamento di un servizio turistico è già stato effettuato in precedenza presso l’agenzia di viaggi dove è stata fatta la prenotazione del servizio stesso.
VOUCHERS FORFAIT
Documento che attesta che il cliente è tenuto a corrispondere all’albergatore unicamente la somma di denaro relativa ai servizi non compresi nel pacchetto (extra).
VOUCHERS RISERVA
Documento che attesta la sola prenotazione di un servizio alberghiero. Il pagamento dei servizi fruiti va fatto direttamente all’albergatore.
Fonte: http://www.iviaggidilitta.it/download/manuali/GLOSSARIO.doc
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