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La forma del verbo: attiva, passiva e riflessiva
Secondo il ruolo che attribuisce al soggetto della frase, il verbo può avere forma attiva, passiva e riflessiva.
Il verbo è di forma attiva quando il soggetto coincide con l’agente dell’azione, cioè compie l’azione espressa dal verbo: L’estate scorsa abbiamo visitato la Sicilia.
Il verbo è di forma passiva quando l’agente non è il soggetto, ma il complemento: complemento d’agente se animato, complemento di causa efficiente se inanimato, entrambi introdotti dalla preposizione da.
Quando il complemento d’agente o di causa efficiente non sono espressi si ha la forma passiva assoluta.
In italiano, di solito, la forma passiva è realizzata con l’ausiliare essere coniugato nel modo, nel tempo e nella persona della corrispondente voce attiva, seguito dal participio passato del verbo, accordato in genere e numero con il soggetto: L’affresco è stato rovinato dall’umidità.; L’automobile è stata revisionata.
Oltre che con l’ausiliare essere, in italiano, il passivo si può formare anche con l’aiuto degli ausiliari:
- venire, che conferisce alla frase un valore dinamico, sottolineando un’azione; per questo si usa solo nel contesto dei tempi semplici: Paolo è lodato da tutti. / Paolo viene lodato da tutti.
L’ausiliare venire può essere usato con tutti i verbi che indicano azione e il suo uso è particolarmente frequente in quei casi in cui l’assenza del complemento d’agente o di causa efficiente favorisce l’interpretazione di stato: La finestra è chiusa. / La finestra viene chiusa.
- andare, solo nel contesto dei tempi semplici, e senza possibilità di esprimere il complemento d’agente. Come ausiliare del passivo, andare comporta:
1. Un generico valore passivo. In questo caso è una variante di essere con una sfumatura aspettuale in cui si sottolinea lo svolgimento del processo. Questo valore è ristretto ad un inventario lessicale limitato, costituito da verbi che esprimono un’idea di «consunzione», o che indicano un senso generalmente negativo, come: deludere, distruggere, (dis)perdere, spendere, sprecare, vendere, tagliare, abbattere ecc. In tal caso è in uso solo la terza persona, singolare e plurale: Il libro andò perso. (“fu perso”); I documenti andarono smarriti. (“furono smarriti”).
Il generico valore passivo si presenta soprattutto nei tempi composti e all’infinito, ma non esclude l’impiego dei tempi semplici: Vorrei avere tutti i soldi che vanno spesi malamente. (“vengono spesi, sono spesi, si spendono”).
2. L’idea di opportunità, dovere, necessità. Questo valore è ammesso con tutti i verbi, ma solo nei tempi semplici e alla terza persona, singolare e plurale. In questo caso «va + participio passato» ha il valore di «deve essere + participio passato»: Questo lavoro va finito per domani. (“deve essere finito”).
Inoltre, il passivo si può formare con il cosiddetto “si” passivante premesso alla terza persona singolare o plurale di un verbo transitivo attivo in un tempo semplice: All’improvviso si sentì(= fu sentita) una voce; Si acquistano(= sono acquistati) mobili antichi.
Il verbo ha forma riflessiva quando il soggetto compie e nello stesso tempo subisce l’azione e, quindi, l’azione si riflette sul soggetto.
Vengono definiti verbi riflessivi i verbi transitivi che nella coniugazione sono preceduti o seguiti da uno dei pronomi atoni riflessivi mi, ti, si, ci, vi: Lavandosi le mani, Marco si guardava nello specchio.
Essi, però, esprimono diversi tipi di “riflessività” e quindi hanno diverso significato e valore. Perciò, all’interno della forma riflessiva, è opportuno distinguere tra una forma riflessiva propria o diretta, una forma riflessiva indiretta o apparente e una forma riflessiva reciproca.
a) Un verbo transitivo ha forma riflessiva propria o diretta quando c’è identità di persona tra il soggetto e il complemento oggetto, che è sempre rappresentato dai pronomi atoni mi, ti, si, ci, vi: Paolo si lava(= lava se stesso) con acqua calda.
b) Un verbo ha forma riflessiva indiretta o apparente quando le particelle pronominali mi, ti, si, ci, vi svolgono la funzione di complemento di termine: Paolo si lava(= lava a se stesso) le mani.
c) Un verbo è alla forma riflessiva reciproca quando, attraverso l’uso dei pronomi atoni plurali ci, vi, si, esprime un’azione che viene esercitata in modo scambievole fra due o più persone (o anche animali o cose): Luigi e Carlo si abbracciarono(= l’un l’altro).
Fonte: http://cis01.central.ucv.ro/litere/idd/cursuri/an_1/limba_straina/italiana/lb_it_an1.doc
Sito web da visitare: http://cis01.central.ucv.ro
Autore del testo: E. PÎRVU
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