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INTRODUZIONE
Un motore a corrente continua nella sua forma piu’ elementare e’ costituito da una spira girevole attorno ad un asse centrale u e posta nel campo magnetico di un magnete:gli estremi della spira sono collegati ai segmenti di un commutatore solidale alla spira
sopra i segmenti strisciano due spazzole collegate ad un generatore di corrente continua.
La spira risulta percorsa da corrente e sopra ogni suo tratto si esercita una forza magnetica ,
l’insieme di tutte le forze tende a deformare la spira e a farla ruotare.
Cosi’ come le dinamo ,anche i motori a corrente continua usano elettromagneti per generare il campo magnetico e, a seconda delle applicazioni previste , si possono usare diversi tipi di connessione per alimentare l’avvolgimento dell’ armatura e quello dell’elettromagnete .
Nel motore in parallelo l’avvolgimento di campo e’ collegato direttamente alla sorgente di alimentazione. Nel motore in serie la stessa corrente attraversa l’armatura e l’avvolgimento di campo.
I motori a corrente continua hanno la propieta’ di consentire una facile regolazione della velocita’ e quelli con eccitazione in serie anche di sviluppare una forte coppia di avviamento senza un eccessivo richiamo di corrente .
I motori a corrente continua sono individuati :
dal modo di eccitazione
dalla velocita; di rotazione alla potenza nominale ( giri /minuto)
dalla potenza nominale (KW)
dalla tensione di alimentazione (Volt)
dalla corrente assorbita dalla potenza nominale (A)
Per i motori destinati a funzionare a velocita’ variabile sono indicati i limiti di variazione della velocita’
Le parti principali del motore a corrente continua sono:
la carcassa
i poli induttori
l’indotto
il collettore
il sistema delle spazzole.
La carcassa o statore e’ costituita da un cilindro cavo in acciaio che funziona anche da giogo magnetico dell’induttore ,montato su un basamento .Internamente alla carcassa sono fissati i poli induttori ,che sono di tipo saliente formati di lamiera di acciaio; ogni polo ha il proprio avvolgimento di eccitazione e tali avvolgimenti sono fra loro connessi in modo da formare l’intero circuito di eccitazione.Per macchine di potenza oltre i 2 3 KW si hanno pure quasi sempre i poli di commutazione , detti anche poi ausiliari ,che sono situati tra i poli principali .
L’indotto rotante consta di un nucleo magnetico formato da sottili dischi di lamierino di acciaio extra dolce nei quali sono ricavati , per punzonatura , le cave alla periferia , per contenere gli avvolgimenti, le aperture per il passaggio dell’aria di raffreddamento e il foro per l’albero.
Gli avvolgimenti dell’ indotto sono costituiti di fili o piattine di rame ricoperti di isolante ,posti nelle cave, le cui pareti sono isolate ; essi sono fra loro connessi in modo tale da formare un avvolgimento chiuso del tipo a matasse o del tipo a onde .
Coassiale e di lato all’ indotto , e’ montato sull’ albero il collettore” esso e’ formato di segmenti di rame duro , isolati l’uno dall’ altro da lamelle di mica e isolati dall’ albero .
Fanno contatto con collettore una o piu’ coppie di spazzole di carbone o grafite contenute in appositi porta spazzole fissati alla carcassa , dalla quale sono elettricamente isolati ;le spazzole portano conduttori flessibili ,che opportunamente riuniti , fanno capo ai morsetti della macchina.
Il movimento di rotazione del motore a corrente continua e’ dovuto alle forze elettro magnetiche che un campo magnetico , prodotto dai poli induttori statorici , esercita sui conduttori dell’indotto percorsi da una corrente elettrica .
Nella fig. 2 e’ rappresentato schematicamente un motore a corrente continua bipolare .Quando il senso della corrente di eccitazione e quindi il nome dei poli dell’ induttore e il senso della corrente che percorre l’indotto sono quelli indicati nella figura , le forze agenti sui conduttori della via interna di sinistra tendono a far ruotare il rotore nel senso delle lancette dell’orologio ; contemporaneamente le forze agenti sui conduttori della via interna di destra tendono anch’esse a far ruotare l’ indotto nel senso delle lancette dell’orologio, perche’ questi conduttori , pur essendo percorsi da corrente in senso opposto , si trovano affacciati ad un’ espansione polare di nome contrario : si produce quindi una coppia motrice .
Il collettore fa si che la corrente si inverta in un conduttore quando esso passa in corrispondenza della spazzola , cosicche ‘ si riproducono sempre le stesse condizioni della figura : la coppia motrice manterra’ sempre lo stesso senso e , se questa e’ superiore alla coppia resistente applicata al motore , la rotazione continuera’.
E’ ovvio che se si inverte o soltanto il senso della corrente di eccitazione o soltanto quello della corrente dell’ indotto , la rotazione avviene in senso contrario.
La coppia Cm dovuta alla risultante delle forze che agiscono sui conduttori ,computata sul raggio medio dell’ avvolgimento indotto e’:
Cm=Kt F I
con
F flusso per polo
I la corrente totale che circola nell’indotto
Kt una costante del motore
Per effetto della rotazione dei conduttori nel campo magnetico si generano in essi forze elettromotrici indotte, chiamate forze controelettromotrici essendo dirette in senso contrario alla tensione applicata . Il valore E della risultante di queste forze controelerttromotrici agli estremi dele due vie in parallelo dell’avvolgimento indotto ,ossia alle spazzole e’:
E=K F n
con
n frequenza di rotazione
K una costante dipendente dalle caratteristiche dell’avvolgimento indotto .
La tensione applicata V deve controbilanciare la tensione E piu’ la caduta di tensione Ra Ia
dovuta alla resistenza Ra dell’avvolgimento indotto :
V=E +Ra Ia
Esprimendo Cm in joule / radiante e n in giri /minuto , la potenza meccanica P generata dal motore sara’:
P=2 p n / 60 Cm (W)
In generale le macchine a corrente continua sono macchine reversibili : la stessa macchina ,allacciata ad una rete sotto tensione, puo’ funzionare come generatore o come motore .
CARATTERISTICHE MECCANICHE
La caratteristica meccanica di un motore a c.c. e’ la curva che esprime graficamente la legge di variazione della coppia sviluppata dal motore in funzione della sua velocita’, quando il motore e’ alimentato con tensione costante e funziona con la corrente di eccitazione nominale .La coppia sviluppata e’
C=KcFI
con :
Kc:costante del motore
F:flusso utile del motore
I :corrente assorbita dal motore
La velocita’ di un motore a corrente continua con eccitazione indipendente ,alimentato con tensione costante ,varia da vuoto a pieno carico di pochi percento ;il motore puo’ considerarsi a velocita’ costante.
Regolando la corrente di eccitazione con reostato , e’ possibile regolare la velocita’ del motore fra un minimo ed un massimo ,che in pratica stanno nel rapporto 1:4
La caratteristica meccanica di un motore con eccitazione derivata ha andamento analogo a quella di un motore con eccitazione indipendente ;il motore in derivazione e’ impiegato nell’industria per azionare macchine operatrici ,che devono funzionare a velocita’ praticamente costante a tutti i carichi .I motori in derivazione ,impiegati come motori di trazione su percorsi in pendio ,consentono di effettuare la frenatura elettrica a ricupero di energia ,quando il convoglio e’ in discesa.
La caratteristica meccanica di un motore con eccitazione in serie ha andamento quasi iperbolico .La velocita’ del motore varia notevolmente da vuoto a pieno carico ;la velocita’ a vuoto ,velocita’ di fuga ,e’ notevolmente maggiore della velocita’ del motore a pieno carico e puo’ risultare pericolosa.Il motore in serie ha il grande pregio di assorbire una potenza quasi costante alle diverse velocita’.La regolazione di velocita’ di un motore in serie si puo’ effettuare in vari modi .Il metodo piu’ semplice e piu’ adottato e’ quello di regolare la corrente di eccitazione del motore con l’impiego di un reostato di campo derivato dal circuito di eccitazione . La velocita’ del motore in serie si puo’ anche variare modificando i collegamenti delle bobine di campo .Negli impianti di trazione elettrica e’ possibile realizzare vari valori di velocita’ accoppiando in vari modi i motori istallati su un locomotore .
Il periodo di avviamento di un motore a corrente continua e’ il tempo impiegato dal motore a raggiungere la condizione di regime dopo la chiusura dell’interruttore.Durante tale periodo la velocita’ e la f.e.m. del motore variano da zero fino a un valore di regime e la corrente assorbita dal motore varia da un massimo fino al valore di regime.La corrente assorbita in ogni condizione dall’indotto di un motore a corrente continua ,e’:
Ia=(V – E)/Ra
A motore fermo ed eccitato la forza controelettromotrice E e’ nulla , percio’ la corrente Ia e’ molto forte ; sarebbe senz’altro dannosa per la eccessiva caduta di tensione che provocherebbe.
Per limitare la massima corrente assorbita dal motore all’avviamento si inserisce in serie sulla linea di alimentazione un apposito reostato ,reostato di avviamento :in pratica la corrente massima assorbita dal motore allo spunto e’ 1,5 volte la corrente nominale;la coppia allo spunto e’ pertanto 1,5 volte la coppia di pieno carico.
I motori di piccola potenza,1 - 2 KW,si avviano normalmente senza reostato di avviamento;
l’avviamento di motori di media e grande potenza si fa oggi con l’impiego di avviatori automatici .
L’avviamento di un motore in derivazione si fa con l’impiego di un reostato di avviamento
,inserito in serie col circuito indotto del motore , in modo da non influire sulla corrente di eccitazione , che deve essere , all’avviamento, la massima possibile.
L’avviamento dei motori in serie si fa inserendo il reostato di avviamento in serie sulla linea di alimentazione del motore. Il motore in serie ha il grande pregio di avviarsi con una coppia di spunto molto elevata ,essendo allo spunto massima sia la corrente d’indotto , sia la corrente di eccitazione .
REGOLAZIONE DELLA VELOCITA’
Dai motori con eccitazione in derivazione o mista , per applicazioni a velocita’ praticamente costante , e’ in genere richiesto che la variazione di velocita’ da vuoto a pieno carico nominale non superi un determinato valore ; tale variazione e’ espressa in percentuale della velocita’ a potenza nominale e deve essere determinata ala temperatura di regime del motore :
variazione di velocita’ in percentuale = velocita’ avuoto – velocita’ a carico 100
velocita’ a carico
Per molte applicazioni e’ invece richiesta la possibilita’ di regolazione della velocita’ entro limiti talora anche ampi . Come visto dalla E=K F n , la velocita’ di un motore a corrente continua puo’ essere regolata variando la forza controelettromotrice o il flusso .
Il primo sistema si puo’ realizzare variando la tensione applicata all’indotto V , poiche’ il suo valore e’ sempre molto prossimo a quello della forza controelettromotrice E .Con alimentazione da una rete a tensione costante , cio’ si puo’ ottenere inserendo un reostato in serie sul circuito di alimentazione dell’indotto , in modo da provocare una caduta di tensione ; questo mezzo non e’ pero’ quasi mai usato per le forti perdite di energia che si hanno nel reostato.La regolazione di velocita’ mediante variazione della tensione applicata all’indotto e’ invece largamente applicata quando sono disponibili sorgenti di energia a tensione regolabile .
La variazione di velocita’ per mezzo della variazione del flusso si ottiene , nei motori con eccitazione in derivazione o mista , inserendo , in serie nel circuito di eccitazione in derivazione , un reostato Re .Questo reostato ,chiamato reostato di campo , deve avere una resistenza totale dello stesso ordine di grandezza di quella dell’ avvolgimento di eccitazione ed essere proporsionato in modo da sopportare la corrente di eccitazione ,che , del resto , e’ sempre piccola. Per applicare questo metodo nei motori con eccitazione in sere si inserisce il reostato Re in parallelo sul circuito di eccitazione , onde derivare una parte di corrente .
Con i suddetti sistemi e’ possibile ottenere una variazione della velocita’ fino ad un rapporto da 1 a 4 . per particolari esigenze superiori bisogna ricorrere ad altri accorgimenti:
sistema Ward Leonard
amplidina
regulex
rototrol
thymatrol
mototrol
Macchina elettrica rotante che trasforma energia elettrica sotto forma di corrente alternata in energia meccanica.
Rappresenta una delle grandi categorie nella quale si classificano i motori elettrici.
Data la diffusione delle reti di distribuzione della energia elettrica a corrente alternata , questi motori sono di uso generale .
Sono costruiti in potenze da pochi watt a decine di migliaia di Kilowat.
Sono motori a corrente alternata rotanti ad una velocita’ fissa ,detta velocita’ di sincronismo , dipendente dalla frequenza della tensione di alimentazione e dal numero di poli del motore . In realta’ una macchina sincrona puo’ funzionare come generatore , come motore , come condensatore rotante , secondo che la coppia resistente applicata al suo albero sia rispettivamente negativa , positiva , nulla e sia opportunamente regolata la sua eccitazione .
Percio’ puo’ persino avvenire che durante il suo stesso esercizio possa passare da un funzionamento all’altro istantaneamente .
Percio’ si puo’ dire che non vi sono differenze fondamentali nella teoria ,nel progetto e nella costruzione di queste tre macchine , quantunque qualche particolare costruttivo possa eventualmente essere preso maggiormente in considerazione in vista della specifica funzione che la macchina e’ chiamata ad assolvere .
INTRODUZIONE-principio di funzionamento
Consideriamo sei anelli di ferro ,come in figura ,su ciascuno dei quali sono applicati due avvolgimenti 1 e2 ,percorsi da correnti alternate difasate di un quarto di periodo
Ad un dato istante ,primo anello in figura ,le spirali disposte secondo il diametro orizzontale sono percorse da corrente , le altre due non lo sono ,cioe’ mentre nell’ avvolgimento 1 la corrente ha il suo valore massimo ,nell’avvolgimento 2 ha valore zero .Le prime due spirali producono un polo nord nel punto piu’ alto dell’anello e l’ago magnetico si dispone in verticale con la punta verso il basso ,se la punta indica il polo nord .Dopo un tempo uguale a 1/8 di periodo ,il circuito 1 e 2 saranno percorsi da corrente di uguale intensita’ , quindi anche le altre due spirali presenteranno due poli .L’effetto sara’ che il polo nord si spostera’ di 1/8 di circonferenza in senso orario e quindi anche l’ago. Andando avanti in questo modo l’ago compira’ una rotazione intera .Questo e’ il principio su cui si basa il funzionamento dei motori asincroni ovvero la possibilita’ di ottenere un campo magnetico di modulo costante ma con direzione ruotante uniformemente col passare del tempo.
GENERALITA’
Le macchine asincrone differiscono dalle macchine sincrone perche’ funzionano con velocita’ variabile col carico :la velocita’ della macchina varia di pochi percento nel passaggio da vuoto a pieno carico . Le macchine asincrone sono macchine elettriche rotanti, generalmente trifasi che possono funzionare come motori asincroni trifasi o come generatori asincroni trifasi .Una macchina asincrona e’ costituita da una parte cilindrica cava esterna fissa ,detta statore ,e da una parte cilindrica interna ,detta rotore ; le due parti cilindriche coassiali sono separate da un intervallo d’aria di spessore uniforme , detto traferro, di pochi decimi di millimetro nei piccoli motori o di qualche millimetro nei grandi motori . L’avvolgimento statorico di una macchina asincrona e’ simile all’avvolgimento indotto di una macchina sincrona e si allaccia attraverso la morsettiera ad una linea trifase .
Il rotore dei motori asincroni trifasi puo’ essere di due tipi :
a) rotore avvolto con collettore ad anelli
I motori con rotore avvolto hanno l’avvolgimento rotorico dello stesso tipo dell’avvolgimento statorico . I motori con rotore in corto circuito sono piu’ semplici dei motori con rotore avvolto e possono essere di tre tipi:
a) motore con rotore a gabbia semplice;
I motori asincroni trifasi ,detti anche motori ad induzione o motori a campo rotante ,si costruiscono per diversi numeri di poli ,quindi per diversi valori di velocita’. I motori con rotore avvolto si costruiscono sia per piccole che per grandi potenze ;i motori con rotore in corto circuito si costruiscono per piccole potenze (motori a gabbia semplice) e per grandi potenze (rotori a doppia gabbia ).
FUNZIONAMENTO DEL MOTORE ASINCRONO TRIFASE
Un motore sincrono ,trifase allacciato ad una linea trifase ,assorbe dalla linea una terna equilibrata di correnti ,che circolando nell’avvolgimento statorico del motore ,genera nell’interno della macchina un campo magnetico rotante con la velocita’ costante di sincronismo no:
no=60 f/p
con :
f frequenza di rete
p numero di paia di poli .
Il rapporto tra la f.e.m. indotta in una fase statorica e la f.e.m. indotta in una fase rotorica dal campo rotante si chiama rapporto di trasformazione del motore asincrono trifase .
Se l’avvolgimento rotorico del motore e’ chiuso in corto circuito , le correnti indotte rotoriche e statoriche , reagendo fra loro ,generano una coppia elettromagnetica ,che fa ruotare il rotore nello stesso senso del campo rotante con una velocita’ n minore di quella di sincronismo . La differenza fra velocita’ del campo rotante e velocita’ del rotore si chiama scorrimento assoluto del motore asincrono ; il rapporto tra scorrimento assoluto e velocita’ di sincronismo si chiama scorrimento del motore asincrono. Lo scorrimento si esprime in percento :
s%=(no-n)/100
Lo scorrimento di un motore asincrono varia col carico del motore e con la potenza del motore .
Seguono dei valori in percento di scorrimento dei motori funzionanti a pieno carico per diversi valori di potenza .
potenza nominale in KW
0,25 1 2,5 10 25 100 250 1000 2500
tipo di rotore
a gabbia 8 6,5 5 4,2 3,8 3 2,5 2,0 1,5
avvolto - - 4,5 3,5 3 2 1,8 1,5 1,2
CARATTERISTICA MECCANICA DEL MOTORE ASINCRONO TRIFASE
La coppia motrice sviluppata da un motore asincrono trifase ,funzionante con flusso magnetico costante ,varia al variare dello scorrimento con una legge espressa graficamente dalla seguente figura
Il motore sviluppa la coppia massima con un valore di scorrimento compreso nell’intervallo 0,1 - 0,2 . La coppia massima sviluppata da un motore asincrono , a parita’ di caratteristiche ,e’ tanto piu’ elevata quanto piu’ piccolo e’ lo spessore di traferro del motore . La coppia sviluppata da un motore asincrono con rotore fermo si chiama coppia di avviamento Ca del motore . Seguono dei valori dei rapporti caratteristici delle coppie di alcuni tipi di motori asincroni.
tipo di motore CM/Cn Ca/Cn
motori normali 1,6 - 2 -
motori a gabbia - 1,2 - 1,8
motori a doppia gabbia - 1,5 - 2 ,5
CM coppia massima
Cn coppia nominale
Ca coppia di avviamento
La curva che esprime la legge di variazione della coppia motrice in funzione della velocita’ del motore si chiama caratteristica meccanica del motore asincrono trifase ( figura seguente).
AVVIAMENTO
L ‘avviamento d’un motore asincrono trifase con rotore avvolto si fa con l’impiego dfl reostato d’avviamento :nel periodo d’avviamento le resistenze del reostato di avviamento ,in serie con le fasi rotoriche ,si escludono gradatamente ;a motore avviato gli anelli del rotore vengono corto circuitati .L’impiego del reostato di avviamento per l’avviamento di un motore asincrono trifase consente il duplice scopo di ridurre la corrente assorbita dal motore all’avviamento e di aumentare la coppia di spunto del motore ;proporzionando il valore di resistenza del reostato di avviamento , e’ possibile avviare un motore asincrono sotto carico con un assorbimento di corrente 2 - 3 volte il valore della corrente nominale del motore .
L ‘avviamento dei motori sincroni trifase con rotore in corto circuito si fa alimentando i motori direttamente con la loro tensione nominale o con tensione ridotta . I motori a gabbia semplice si avviano direttamente ,alimentandoli con la tensione nominale solo per piccole potenze (2 ; 3 KW) : la coppia di avviamento e’ uguale o minore della coppia nominale ;
la corrente di avviamento e’ 5 - 6 volte la corrente nominale . Per potenze maggiori ,fino a 20 KW , l’avviamento dei motori a gabbia semplice si fa con tensione ridotta e a vuoto o a carico ridotto .
I motori a doppia gabbia , costruiti per potenze di centinaia o migliaia di KW , se si avviano direttamente con la loro tensione nominale , sviluppano una coppia di avviamento 1,5 - 1,8 volte la coppia nominale ed assorbano una corrente d’avviamento circa 4 volte il valore della corrente nominale .
I motori con rotore a barre alte hanno all’avviamento un comportamento intermedio fra quello del motore a gabbia semplice e quello del motore a doppia gabbia .
L ‘ avviamento con tensione ridotta dei motori a gabbia puo’ effettuarsi in tre modi diversi :
L’avviamento con commutatore stella triangolo e’ impiegato nei motori di piccola e media potenza fino a 20 KW ; la coppia di avviamento e la corrente di avviamento con le fasi statoriche collegate a stella si riduce a 1/ 3 . L ‘ avviamento con autotrasformatore e’ impiegato nei motori di potenza piu’ elevata; l’autotrasformatore e’ un auto trasformatore trifase con le fasi collegate a stella ,ad una o tre prese intermedie ,scelte in maniera da realizzare valori di tensioni secondarie compresi tra il 50 % e l’ 80% della tensione nominale del motore . L’avviamento con resistenze o reattanze statoriche e’ impiegato nei piccoli motori alimentati da reti di modeste portate (motori per ascensori) ; tale metodo ha lo svantaggio che il motore ,a parita’ di coppia di avviamento , assorbe allo spunto una corrente maggiore .
I motori monofasi a induzione sono costruttivamente simili ai motori asincroni trifasi :
l’ avvolgimento statorico e’ un’ avvolgimento monofase ; il rotore puo’ essere del tipo a gabbia o del tipo avvolto con avvolgimento rotorico bifase o trifase . I motori monofasi a induzioni si costruiscono normalmente per piccole potenze e trovano largo impiego come motorini degli elettrodomestici .
Il motore asincrono monofase , a differenza dei motori asincroni trifasi non e’ autoavviatore , poiche’ la coppia allo spunto e’ uguale a zero . L’artificio piu’ adoperato per l’avviamento di questi motori e’ quello di disporre sullo statore del motore due avvolgimenti spostati di 90°elettrici e percorsi da correnti sfasate di un angolo minore di 90°:l’avvolgimento principale , detto avvolgimento di lavoro , e l’avvolgimento ausiliario , detto avvolgimento di avviamento . Lo sfasamento fra le correnti dei due avvolgimenti si ottiene disponendo in serie nell’avvolgimento ausiliario una resistenza o una capacita’ di valore adeguato . I motori monofasi con resistenza in serie nell’avvolgimento ausiliario si avviano a vuoto o con carico ridotto ; i motori monofasi con condensatori in serie nell’ avvolgimento ausiliario possono sviluppare una coppia di spunto 2¸4 volte superiore alla coppia normale e sono molto usati negli elettrodomestici per il comando dei compressori dei frigoriferi .
I motori monofasi a induzione , a parita’ di caratteristiche costruttive , hanno valori di scorrimento superiori ed una capacita’ di sovraccarico minore dei motori asincroni trifasi. Questi motori hanno pure la propieta’ di potersi avviare indifferentemente nei due sensi.
I valori di potenza , di fattore di potenza e di rendimento dei motori monofasi a induzione sono in generale minori di quelli dei corrispondenti motori asincroni trifasi .
Motore monofase a collettore in serie
Questo tipo di motore ha l’avvolgimento di eccitazione collegato in serie con l’indotto attraverso un collettore a lamelle e una serie di spazzole diametralmente opposte ,in modo analogo alle macchine a corrente continua eccitate in serie . Puo’ essere costruito sia per funzionare con corrente continua che con corrente alternata Il motore monofase in serie e’ largamente impiegato per la forte coppia all’avviamento , sia per la possibilita’ di regolare la velocita’ mediante variazioni della tensione applicata .
E’ un motore monofase a collettore , costruttivamente simile al motore monofase a collettore in serie .La principale differenza fra i due tipi consiste nel sistema di alimentazione del rotore:nel motore in serie esso e’ alimentato per conduzione dalla linea , alla quale e’ collegato attraverso l’ avvolgimento induttore , le spazzole , e il collettore ; nel motore a repulsione ,invece , il rotore non ha alcuna comunicazione elettrica con la linea e la tensione vi e’ generata per induzione del campo magnetico statorico
Il motore a repulsione ha un avvolgimento primario fisso ( avolgimento di eccitazione dell’induttore ) e un avvolgimento secondario(indotto) che e’ situato sul rotore :l’indotto fa capo al collettore ed e’ cortocircuitato dalle spazzole che sono collegate tra loro : non vi sono contatti tra indotto e induttore . Le spazzole possono essere spostate angolarmente .
In linea generale i motori a corrente alternata offrono minori possibilita’ di regolazione della velocita’ rispetto a quelli a corrente continua .I motori sincroni hanno una velocita’ unica fissa ed invariabile al di fuori della quale non possono funzionare , mentre i motori a induzione sono da considerare come motori a velocita’ costante , in quanto la loro velocita’ varia di pochi percento da vuoto a pieno carico e quindi non e’ in linea di massima regolabile .I motori ad induzione a rotore avvolto permettono una certa riduzione della velocita’ con l’introduzione di una resistenza nel circuito rotorico ; la regolazione con questo sistema e’ tuttavia possibile solo in un campo ristretto , da’ luogo a instabilita’ di funzionamento del motore ed e’ antieconomica ;data la sua semplicita’ viene usata negli apparecchi di sollevamento di non grande potenza .
I motori a collettore consentono invece una buona regolazione della velocita’ , o per variazione della tensione di alimentazione o per spostamento angolare delle spazzole . Si vanno diffondendo sistemi di regolazione della velocita’ dei motori asincroni con variazione di frequenza ottenuta mediante invertitori con diodi controllati.
Fonte: http://lab.artmediastudio.it/www-storage/appunti/78715/9639/nuova%20motori.doc
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