Trapani

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  • Trapano da banco
  • Trapano a colonna
  • Foratrice a montante
  • Foratrici in linea
  • Trapano radiale
  • Alesatrice – tracciatrice a coordinate
  • Foratrice a torretta CN
  • Foratrice per forature profonde

 



trapano da banco sensitivo; il moto di avanzamento è dato dall’operatore abbassando la leva-rocchetto

  • trapano a colonna
  1. radiale, adatto alla lavorazione di grossi pezzi con un unico piazzamento
  2. a torretta e montante singolo
  • a montante
  • foratrici in linea (non più utilizzati)
  • plurimandrini

 

In genere i meccanismi meccanici di avanzamento sono realizzati con coni-pulegge e alberi scanalati in grado di traslare mentre sono in rotazione. In base al diametro delle singole pulegge si hanno rapporti di trasmissione diversi. Il moto può essere controllato con ingranaggi.

Foratura profonda

Si è nel caso di foratura profonda quando la profondità del foro varia tra t = 5 D fino a 100 D (diametro del foro). Le punte per la foratura profonda debbono avere le seguenti caratteristiche:

  • essere rigide ed esenti da vibrazioni
  • avere sufficiente spazio per il truciolo ed un buon scarico
  • avere una sicura adduzione di fluido da taglio sul tagliente
  • avere la giusta geometria del tagliente per il materiale in lavorazione
  • avere, se necessario, cave rompitruciolo
  • essere realizzate con opportuno materiale ed avere una sufficiente durate

Punte ad elica con fori elicoidali per la lubrificazione forzata

Nell’utensile sono praticati due canali elicoidali che permettono di far giungere sui taglienti un flusso continuo di liquido refrigerante sotto pressione, il quale oltre ad assicurare il refrigeramento contribuisce a diminuire l’attrito ed a migliorare lo scarico dei trucioli.
Il problema delle forature profonde ha imposto la realizzazione di punte elicoidali particolari. Infatti per forature con profondità massima superiore a  5 volte il diametro, l’uso di punte normale (N) richiede più ritorni di scarico con macchine speciali e con aumento dei tempi di lavoro. Per evitare ciò si sono messi a punto utensili in esecuzione speciale (CVF) che consentono forature  fino a 10 volte le dim. del diametro senza ritorni di scarico per i trucioli.



A) punta elicoidale a scanalatura larga, B) profilo tipo N, C) profilo V70, D) profilo V63

Punta a cannone

Sono punte utilizzate a partire da 6 mm di diametro. Poiché lo scarico del truciolo esterno danneggia la parete forata, si utilizzano oggi queste punte  per fori profondi con l’adduzione del fluido esterna e lo scarico del truciolo interno attraverso il foro della barra.
Queste punte sono assialsimmetriche con unico solco rettilineo g=0.
Le principali caratteristiche sono:

  • Vt conferita al pezzo
  • Va conferita all’utensile o al pezzo
  • Tolleranze dimensionali e geometriche spinte
  • Miglioramento del centraggio
  • Usuale impiego di taglienti riportati (CS) che consentono elevate Vt .


 

Punte ejector

 

Queste punte sono utilizzate per forature di precisione.
La parte attiva, agli effetti del taglio del metallo, è la testa, cava, con placchette di carburo saldate ed affilate in modo  da costituire un tagliente su due diametri. Oltre alle placchette taglienti la testa è dotata di due guide in carbonio che guidano la punta e contribuiscono a dar buona cilindricità e finitura al foro.
Hanno:

  • un tubo esterno che costituisce il collegamento della testa con la macchina
  • un tubo interno che costituisce con quello esterno l’intercapedine che consente l’adduzione nella zona di taglio del fluido lubro-refrigerante sotto pressione. La cavità interna di questo organo serve per lo scarico del fluido da taglio e dei trucioli da esso trasportati.

Perforatori a corona

I perforatori a corona sono utilizzati per i grandi fori. Sono costituiti da una speciale punta a forma di tubo con più utensili in testa che scava un vano anulare lasciando intatto il nucleo del metallo centrale: in tal modo solo una parte del materiale costituente il foro va ridotto in trucioli, consentendo un notevole risparmio di tempo ed energia motrice.
Gli utensili di testa producono soltanto trucioli in piccoli frammenti asportabili senza difficoltà del getto di refrigerante introdotto sotto pressione nel canale anulare esterno.

Allargatori

Gli allargatori hanno il compito di correggere ed allargare i fori portandoli ad una sottoquota opportuna per meglio prepararli all’azione degli alesatori oppure per creare sedi di forma particolare:

  • cilindri: integrali e a manicotto
  • con guida: per sedi di viti
  • a punta: per svasature coniche.


Allargatori integrali a 3 o 4 taglienti elicoidali


Allargatore a manicotto


Fig – Allargatori con guida per sedi di viti

Alesatori

Le macchine alesatrici sono utilizzate  per ottenere buone finiture superficiali dei fori. Le lavorazioni che possono essere eseguite sono:

  • alesature: lavorazione interna di superfici cilindriche grezze
  • forature con punte elicoidali
  • maschiatura
  • barenatura
  • fresatura

L’utensile possiede il moto di taglio Vt circolare continuo e nello stesso tempo  può anche variare il moto di alimentazione Va rettilineo secondo l’asse dell’utensile stesso.
I moti di registrazione R possono essere impressi all’utensile (verticale) o al pezzo (orizzontale, longitudinale, trasversale e rotatorio).

Le caratteristiche comuni a tutti i tipi di alesatrici:

  • il pezzo viene riferito all’utensile mediante spostamenti secondo tre coordinate ortogonali
  • il moto di taglio è sempre conferito dall’utensile
  • il moto di avanzamento (o alimentazione) può essere conferito all’utensile o al pezzo.


Fig – Utensile monotagliente fisso su barra alesatrice


Fig - Barra di alesatura con registrazione radiale e assiale della testina portautensile

Macchine frese-alesa

Sono macchine che consentono la sostituzione della punta utensile attraverso un sistema automatico che carica gli utensili direttamente da un magazzino utensile. Questo consente un elevato aumento di prestazioni; si configura in pratica come un centro di lavoro se sono abbinati dispositivi di carico pezzi automatici.
L’idea di questo uso combinato deriva dalla possibilità comunque di montare sulle macchine alesatrici utensili monotaglienti.

Macchine per il taglio del grezzo

Le macchine per il taglio del grezzo si dividono in:

  • seghetto alternativo (o a nastro verticale); il moto di alimentazione è dato alla barra e dopo ogni taglio questa si sposta in avanti. Si parla di corsa di lavoro e corsa di ritorno a vuoto.
  • sega circolare (o tranciatrice); è una fresa da taglio. Alcune sono dotate di una mola da taglio (poco salubre).

 

Rettificatura

La rettifica è una lavorazione per asportazione di truciolo con taglienti a geometria indefinita, realizzati con una pluralità di grani di abrasivo naturale o sintetico agglomerati tra loro (mole).

L’operazione di rettifica viene normalmente eseguita per la finitura di pezzi che devono avere tolleranze dimensionali e geometriche strette e che debbano presentare una buona finitura superficiale; permette inoltre di lavorare materiali difficilmente truciolabili.
E’ indispensabile in modo particolare per gli elementi di acciaio temprato perché a causa del trattamento termico possono aver subito delle deformazioni.
La rettifica permette di correggere le imperfezioni di carattere macro e microgeometrico generate nelle lavorazioni precedenti.

Il processo di rettifica si caratterizza in tutti i casi per la sezione di truciolo e lo spessore di asportazione molto ridotti, per l’azione contemporanea di diversi taglienti nella zona di contatto tra mola e pezzo, per la velocità di taglio molto alta rispetto alle altre lavorazione ad asportazione di truciolo (m/sec), nonché per l’angolo si spoglia anteriore dei taglienti chiaramente negativi. Da queste condizioni risultano:

  • elevate energie relative per la formazione dei trucioli
  • elevate T nella zona di contatto
  • ridotte rugosità superficiali
  • struttura uniforme della superficie del pezzo

Gli utensili che vengono usati sono molte costituite di materiale abrasivo che assumono forme geometriche rappresentate da solidi di rivoluzione intorno ad un asse.


 

La lisciatura e la lappatura consentono di ottenere elevatissime finiture superficiali ma non consentono miglioramenti di tolleranze geometriche.

 

Rettificatrici per superfici cilindriche interne

In relazione ai movimenti principali queste macchine possono essere divise in tre gruppi:

Rettificatrici a moto planetario

Si usano per pezzi di notevole ingombro e difficili da porre in rotazione. I pezzo è fermo (salvo eventuali registrazioni al piazzamento R). Alla mola sono dati:

  • moto di lavoro: rotatorio attorno all’asse della mola (VM)
  • moto di alimentazione dell’asse della mola attorno all’asse del pezzo (rotatorio Vpl)
  • moto di alimentazione assiale parallelo all’asse della mola (a)

Rettificatrici per interni con moto di avanzamento assiale conferito alla mola


E’ una lavorazione effettuata per pezzi di dimensioni medio - grandi che possono essere posti in rotazione.
Alla mola sono dati:

  • moto di taglio (Vt)
  • moto di registrazione radiale (aR)
  • moto di alimentazione assiale (aa)

Al pezzo sono dati:

  • moto di alimentazione periferico (ap)
  • eventuali registrazioni al piazzamento (ad esempio la testa portapezzo è orientabile attorno ad un asse verticale per rettifica conica)

Fonte: https://www.universibo.unibo.it/file/1418/download/

Sito web da visitare: https://www.universibo.unibo.it

Autore del testo: G. Tani - L. Orazi

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