Verga La lupa

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Verga La lupa

ANALISI TESTUALE                             

Un testo: La lupa di Giovanni Verga

Il testo prescelto si presta ad essere esemplificativo per la sua brevità, per la sua semplice strutturazione e per la presenza di una polisemicità particolarmente interessante e generatrice di conflitto interpretativo. L’ambientazione lo rende poi particolarmente pregnante agli occhi di studenti siciliani. Si sorvola qui su tutti i livelli pluridisciplinari che “La lupa” consente di attivare, nella convinzione che il rischio della pluridisciplinarità, proprio perché fondata sui contenuti testuali, è quello di una banalizzazione del dialogo tra le discipline, come si è potuto evidenziare in questo biennio iniziale del nuovo esame di stato. Qualsiasi contenuto, infatti, è trasponibile, ma si tratta di un’operazione nella quale le forzature sono dietro l’angolo (delle olive lavorate dal Nanni verghiano si potrebbe discutere in scienze…).
Il momento descrittivo, secondo la nostra ipotesi di lavoro, può essere scandito da tre livelli di analisi: analisi tematica, analisi dei personaggi e analisi delle forme. Qui, proprio perché all’interno di una prospettiva transdisciplinare, si sorvolerà sull’analisi dettagliata delle forme, che attiene in termini altamente specifici alla letterarietà e, quindi, a quell’area della disciplinarità di difficile reinvestimento. Se avessimo scelto un testo poetico, non avremmo potuto rinunciare anche a questo livello di analisi proprio perché ancor più costitutivo, in quel tipo di testo, della stessa possibilità di costruzione del senso; il momento interpretativo conterrà al suo interno una rilettura inferenziale con annessa tematizzazione, una contestualizzazione, un’attualizzazione ed una valorizzazione.

 

Schematizzando:

DESCRIZIONE

INTERPRETAZIONE

ANALISI TEMATICA

RILETTURA INFERENZIALE E TEMATIZZAZIONE

ANALISI DEI PERSONAGGI

CONTESTUALIZZAZIONE

ANALISI DELLE FORME

ATTUALIZZAZIONE

 

VALORIZZAZIONE

 

La lupa di G.Verga, da Vita dei campi, 1880

1.  Descrizione della lupa
Era alta, magra, aveva soltanto un seno fermo e vigoroso da bruna - e pure non era più giovane - era pallida come se avesse sempre addosso la malaria, e su quel pallore due occhi grandi così, e delle labbra fresche e rosse, che vi mangiavano.
Al villaggio la chiamavano la Lupa perché non era sazia giammai - di nulla. Le donne si facevano la croce quando la vedevano passare, sola come una cagnaccia, con quell'andare randagio e sospettoso della lupa affamata; ella si spolpava i loro figliuoli e i loro mariti in un batter d'occhio, con le sue labbra rosse, e se li tirava dietro alla gonnella solamente a guardarli con quegli occhi da satanasso, fossero stati davanti all'altare di Santa Agrippina. Per fortuna la Lupa non veniva mai in chiesa, né a Pasqua, né a Natale, né per ascoltar messa, né per confessarsi. - Padre Angiolino di Santa Maria di Gesù, un vero servo di Dio, aveva persa l'anima per lei.

2.  La figlia Maricchia
Maricchia, poveretta, buona e brava ragazza, piangeva di nascosto, perché era figlia della Lupa, e nessuno l'avrebbe tolta in moglie, sebbene ci avesse la sua bella roba nel cassettone, e la sua buona terra al sole, come ogni altra ragazza del villaggio.

3.  La lupa si innamora di Nanni
Una volta la Lupa si innamorò di un bel giovane che era tornato da soldato, e mieteva il fieno con lei nelle chiuse del notaro; ma proprio quello che si dice innamorarsi, sentirsene ardere le carni sotto al fustagno del corpetto, e provare, fissandolo negli occhi, la sete che si ha nelle ore calde di giugno, in fondo alla pianura. Ma lui seguitava a mietere tranquillamente, col naso sui manipoli, e le diceva: - O che avete, gnà Pina? - Nei campi immensi, dove scoppiettava soltanto il volo dei grilli, quando il sole batteva a piombo, la Lupa affastellava manipoli su manipoli, e covoni su covoni, senza stancarsi mai, senza rizzarsi un momento sulla vita, senza accostare le labbra al fiasco, pur di stare sempre alle calcagna di Nanni, che mieteva e mieteva, e le domandava di quando in quando: - Che volete, gnà Pina?

4.  La lupa rivela la sua passione
Una sera ella glielo disse, mentre gli uomini sonnecchiavano nell'aia, stanchi dalla lunga giornata, ed i cani uggiolavano per la vasta campagna nera: - Te voglio! Te che sei bello come il sole, e dolce come il miele. Voglio te!
- Ed io invece voglio vostra figlia, che è zitella - rispose Nanni ridendo.
La Lupa si cacciò le mani nei capelli, grattandosi le tempie senza dir parola, e se ne andò; né più comparve nell'aia.

5.  La lupa propone a Nanni di sposare Maricchia
Ma in ottobre rivide Nanni, al tempo che cavavano l'olio, perché egli lavorava accanto alla sua casa, e lo scricchiolio del torchio non la faceva dormire tutta notte.
- Prendi il sacco delle olive, - disse alla figliuola, - e vieni -.
Nanni spingeva colla pala le olive sotto la macina, e gridava - Ohi! - alla mula perché non si arrestasse. - La vuoi mia figlia Maricchia? - gli domandò la gnà Pina. - Cosa gli date a vostra figlia Maricchia? - rispose Nanni. - Essa ha la roba di suo padre, e dippiù io le do la mia casa; a me mi basterà che mi lasciate un cantuccio nella cucina, per stendervi un po' di pagliericcio. - Se è così se ne può parlare a Natale - disse Nanni. Nanni era tutto unto e sudicio dell'olio e delle olive messe a fermentare, e Maricchia non lo voleva a nessun patto; ma sua madre l'afferrò pe' capelli, davanti al focolare, e le disse co' denti stretti: - Se non lo pigli, ti ammazzo!

6.  Dopo il matrimonio: la convivenza a tre
La Lupa era quasi malata, e la gente andava dicendo che il diavolo quando invecchia si fa eremita. Non andava più di qua e di là; non si metteva più sull'uscio, con quegli occhi da spiritata. Suo genero, quando ella glieli piantava in faccia, quegli occhi, si metteva a ridere, e cavava fuori l'abitino della Madonna per segnarsi. Maricchia stava in casa ad allattare i figliuoli, e sua madre andava nei campi, a lavorare cogli uomini, proprio come un uomo, a sarchiare, a zappare, a governare le bestie, a potare le viti, fosse stato greco e levante di gennaio, oppure scirocco di agosto, allorquando i muli lasciavano cader la testa penzoloni, e gli uomini dormivano bocconi a ridosso del muro a tramontana. In quell'ora fra vespero e nona, in cui non ne va in volta femmina buona, la gnà Pina era la sola anima viva che si vedesse errare per la campagna, sui sassi infuocati delle viottole, fra le stoppie riarse dei campi immensi, che si perdevano nell'afa, lontan lontano, verso l'Etna nebbioso, dove il cielo si aggravava sull'orizzonte.

7.  La lupa torna a insidiare Nanni
- Svegliati! - disse la Lupa a Nanni che dormiva nel fosso, accanto alla siepe polverosa, col capo fra le braccia. - Svegliati, ché ti ho portato il vino per rinfrescarti la gola -.
Nanni spalancò gli occhi imbambolati, tra veglia e sonno, trovandosela dinanzi ritta, pallida, col petto prepotente, e gli occhi neri come il carbone, e stese brancolando le mani. - No! non ne va in volta femmina buona nell'ora fra vespero e nona! - singhiozzava Nanni, ricacciando la faccia contro l'erba secca del fossato, in fondo in fondo, colle unghie nei capelli. - Andatevene! andatevene! non ci venite più nell'aia! Ella se ne andava infatti, la Lupa, riannodando le trecce superbe, guardando fisso dinanzi ai suoi passi nelle stoppie calde, cogli occhi neri come il carbone.

8.  La lupa conquista Nanni
Ma nell'aia ci tornò delle altre volte, e Nanni non le disse nulla. Quando tardava a venire anzi, nell'ora fra vespero e nona, egli andava ad aspettarla in cima alla viottola bianca e deserta, col sudore sulla fronte - e dopo si cacciava le mani nei capelli, e le ripeteva ogni volta: - Andatevene! andatevene! Non ci tornate più nell'aia!

9  Maricchia reagisce rabbiosamente
Maricchia piangeva notte e giorno, e alla madre le piantava in faccia gli occhi ardenti di lagrime e di gelosia, come una lupacchiotta anch'essa, allorché la vedeva tornare da' campi pallida e muta ogni volta. - Scellerata! - le diceva.
- Mamma scellerata!
- Taci!
- Ladra! ladra!
- Taci!
- Andrò dal brigadiere, andrò!
- Vacci!
E ci andò davvero, coi figli in collo, senza temere di nulla, e senza versare una lagrima, come una pazza, perché adesso l'amava anche lei quel marito che le avevano dato per forza, unto e sudicio delle olive messe a fermentare.

10.  Interviene il brigadiere
Il brigadiere fece chiamare Nanni; lo minacciò sin della galera e della forca. Nanni si diede a singhiozzare ed a strapparsi i capelli; non negò nulla, non tentò di scolparsi. - È la tentazione! - diceva; - è la tentazione dell'inferno! - Si buttò ai piedi del brigadiere supplicandolo di mandarlo in galera.
- Per carità, signor brigadiere, levatemi da questo inferno! Fatemi ammazzare, mandatemi in prigione! non me la lasciate veder più, mai! mai!
- No! - rispose invece la Lupa al brigadiere - Io mi son riserbato un cantuccio della cucina per dormirvi, quando gli ho data la mia casa in dote. La casa è mia; non voglio andarmene.

11.  Nanni rischia la morte
Poco dopo, Nanni s'ebbe nel petto un calcio dal mulo, e fu per morire; ma il parroco ricusò di portargli il Signore se la Lupa non usciva di casa. La Lupa se ne andò, e suo genero allora si potè preparare ad andarsene anche lui da buon cristiano; si confessò e comunicò con tali segni di pentimento e di contrizione che tutti i vicini e i curiosi piangevano davanti al letto del moribondo.

12.  L’ultima tentazione
E meglio sarebbe stato per lui che fosse morto in quel giorno, prima che il diavolo tornasse a tentarlo e a ficcarglisi nell'anima e nel corpo quando fu guarito. - Lasciatemi stare! - diceva alla Lupa - Per carità, lasciatemi in pace! Io ho visto la morte cogli occhi! La povera Maricchia non fa che disperarsi. Ora tutto il paese lo sa! Quando non vi vedo è meglio per voi e per me... Ed avrebbe voluto strapparsi gli occhi per non vedere quelli della Lupa, che quando gli si ficcavano ne' suoi gli facevano perdere l'anima ed il corpo. Non sapeva più che fare per svincolarsi dall'incantesimo. Pagò delle messe alle anime del Purgatorio, e andò a chiedere aiuto al parroco e al brigadiere. A Pasqua andò a confessarsi, e fece pubblicamente sei palmi di lingua a strasciconi sui ciottoli del sacrato innanzi alla chiesa, in penitenza - e poi, come la Lupa tornava a tentarlo:
Sentite! - le disse, - non ci venite più nell'aia, perché se tornate a cercarmi, com'è vero Iddio, vi ammazzo!
- Ammazzami, - rispose la Lupa, - ché non me ne importa; ma senza di te non voglio starci -.

13.  Morte della lupa
Ei come la scorse da lontano, in mezzo a' seminati verdi, lasciò di zappare la vigna, e andò a staccare la scure dall'olmo. La Lupa lo vide venire, pallido e stralunato, colla scure che luccicava al sole, e non si arretrò di un sol passo, non chinò gli occhi, seguitò ad andargli incontro, con le mani piene di manipoli di papaveri rossi, e mangiandoselo con gli occhi neri. - Ah! malanno all'anima vostra! - balbettò Nanni.


1. DESCRIZIONE

 

Ciascuno dei due momenti analitici (analisi tematica e analisi dei personaggi) sarà contrassegnato da due grandi macrofasi di lavoro che abbiamo indicato con i termini rilevare e rielaborare. Si tratta di due operazioni cognitive che si ripetono sempre e che ci è sembrato utile evidenziare proprio in prospettiva di reinvestimento transdisciplinare.

 

1.1 ANALISI TEMATICA

L’analisi tematica costituisce la premessa indispensabile per gli interventi successivi sul testo. Essa è a sua volta scandita da tre sub-operazioni: rilevamento delle unità tematiche dominanti, costruzione del modello narrativo, interpretazione delle sequenze.

A. RILEVARE

      • Rilevamento delle unità tematiche dominanti

 

Lo studente è chiamato ad operare sul testo una prima segmentazione sulla base di una comprensione tematica del testo ed una estrazione, da ciascuna sequenza, del tema dominante (titolatura). Come si sarà constatato, il testo verghiano è stato qui presentato in forma sequenzializzata. Non è superfluo, crediamo, sottolineare l’importanza di una siffatta lettura del testo, soprattutto perché consente di sollecitare gli studenti ad esercitare una competenza reinvestibile: l’individuazione di fenomeni testuali pertinenti, che presuppone a sua volta la capacità di lettura selettiva.

B. RIELABORARE

 

 1.1.2  Costruzione del modello narrativo

Si tratta qui di costruire l’ “armatura” del testo ovvero di mettere in successione i temi dominanti (o titoli delle sequenze) ed individuare, tra essi, i temi dinamici o eventi. Successivamente sarà utile aggregare le sequenze prima identificate in macrosequenze più generali (indicate con le lettere dell’alfabeto) ed etichettare queste ultime con una formula sintetica o matrice. Si avrà alla fine l’armatura del testo, costituita da cinque grandi blocchi testuali.

Nel nostro caso si può ipotizzare questo risultato (in neretto i temi dinamici):

A. La lupa e sua figlia
1. Descrizione della lupa
2. La figlia Maricchia

B. La passione della lupa per Nanni e lo stratagemma del matrimonio
3. La lupa si innamora di Nanni
4. La lupa rivela la sua passione
5. La lupa propone a Nanni di sposare Maricchia

C. La lupa conquista Nanni
6. Dopo il matrimonio: la convivenza a tre
7. La lupa torna a insidiare Nanni
8. La lupa conquista Nanni

D. Ostacoli alla passione della lupa
9. Maricchia reagisce rabbiosamente
10. Interviene il brigadiere
11. Nanni rischia la morte

E. Epilogo
12. L’ultima tentazione
13. Morte della lupa

Macrosequenze
A. La lupa e sua figlia
B. La passione della lupa per Nanni e lo stratagemma del matrimonio
C. La lupa conquista Nanni
D. Ostacoli alla passione della lupa
E. Epilogo

Anche questo secondo intervento sul testo presuppone nello studente alcuni atteggiamenti procedurali che è il caso di esplicitare. La costruzione delle macrosequenze, in primo luogo, presuppone un movimento dal particolare al generale per la cui attuazione non possono che cominciare ad affacciarsi alla mente di chi opera elementi interpretativi, soprattutto nel momento dell’etichettatura delle macrosequenze. La presenza della lupa in quasi tutti i titoli della macrosequenza, per fare un esempio banale, presuppone già l’assunzione di un punto di vista ermeneutico che è quello del protagonismo assoluto della donna nella vicenda. Anche l’aggregazione delle sequenze 3, 4 e 5 nella macrosequenza B presuppone, nello studente, una lettura selettiva consapevole, che raggruppa e distingue.

1.1.3 Interpretazione delle sequenze

Non deve stupire l’utilizzo del termine “interpretazione” all’interno del momento descrittivo del testo. Lo utilizzeremo, a maggior ragione, anche nell’analisi dei personaggi. Come si è già anticipato, è impraticabile una netta distinzione tra descrizione ed intepretazione, in quanto lo studente, fin dal momento analitico, è chiamato a far entrare la propria soggettività critica in sinergia col dato testuale. In realtà, già la costruzione dell’armatura appare generativa di interpretazione. In che modo? Attraverso una considerazione delle macrosequenze in chiave sintagmatica (lettura in successione delle sequenze) e paradigmatica (lettura simultanea delle sequenze).

Sull’asse sintagmatico è utile sollecitare lo studente con alcune griglie di rilettura (in neretto le indicazioni valide per il nostro testo):

Composizione del racconto
Lineare (una sola storia)
Coordinata (storie parallele)
Subordinata (storie incastrate)
Giustapposta (storie susseguentisi)

Conclusione (per il protagonista)
Positiva/negativa/aperta

Rapporto inizio/fine
Conferma/trasformazione

Sulla base di una simile rilettura, è possibile praticare un’ulteriore generalizzazione, ma questa volta intervenendo sulle matrici delle cinque macrosequenze e assumendo una categoria interpretativa costante, quella del “desiderio”. Ne vien fuori una modellizzazione siffatta:

A. Situazione iniziale: vita
B. Primo ostacolo al desiderio 
C. Esaudimento del desiderio 
D. Altri ostacoli al desiderio 
E. Situazione finale: morte

Anche sull’asse paradigmatico è utile sollecitare lo studente con alcune griglie di rilettura (in neretto le indicazioni valide per il nostro testo):

Rapporti tra sequenze
Ripetizione (sequenze con stessa situazione)
Parallelismo (sequenze analoghe con qualche differenza)
Gradazione (sequenze analoghe ma con crescendo d'intensità)
Antitesi (sequenze in opposizione)

Nel nostro testo si può individuare la seguente lettura paradigmatica:

Sequenze 1 e 5 in antitesi (vita/morte)
Sequenze 2, 4 in parallelismo
Sequenza 3: acme

È fin troppo evidente che, a questo punto dell’itinerario, lo studente deve aver acquisito una padronanza tematica del testo tale da consentirgli due atteggiamenti cognitivi che meritano di essere evidenziati al termine di questo terzo intervento sul testo: il modellizzare e l’istituire relazioni tra parti di un sistema. Nel primo caso, il testo si avvia sempre più a divenire un modello generale di vicenda narrativa, nel secondo il testo comincia a configurarsi come sistema nel quale è possibile individuare delle variabili a prescindere dalla loro successione lineare. È facile intuire quanto valore formativo e perciò stesso transdisciplinare contenga questa possibilità di padroneggiamento del testo, risultante di un lavoro di destrutturazione e ristrutturazione dello stesso.


1.2 ANALISI DEI PERSONAGGI

Abbiamo distinto, per quanto possibile, un approccio funzionale da un approccio antropologico ai personaggi. I personaggi di un testo narrativo, si sa, costituiscono un “sistema” che consente allo studente di porre in essere una serie di operazioni cognitive e di atteggiamenti ermeneutici che cercheremo di evidenziare.

 

1.2.1 Approccio funzionale (personaggio come attante)

A. RILEVARE

E’ importante che lo studente sappia ricostruire il percorso individuale del personaggio e le sue relazioni con gli altri personaggi del sistema. Per far ciò può essere utile la seguente griglia di rilettura del testo.

Percorso individuale
Obiettivo
Piano manifesto
Piano intenzionale
Esito

Ruolo relazionale
Incontro 
Congiunzione (amore, possesso)
Collaborazione (aiuto)
Scontro
Opposizione (ostacolo)
Tangenza
Giustapposizione (partecipazione)

 

B. RIELABORARE

 

              La lupa                   Nanni                    Maricchia

Percorsi                          Manifesto       Erotismo                 Serenità                  Matrimonio                 
individuali      Obiettivo

                                                Intenzionale    Erotismo                 Serenità                  Matrimonio

Esito                               Negativo                  Positivo                   Positivo

                         

      La lupa                             Nanni 

              Manifesto            congiunzione              congiunzione

Ruolo relazionale

             Intenzionale         congiunzione              opposizione

 

schema riassuntivo

congiunzione

LUPA                                      NANNI


Congiunzione/opposizione
Esito negativo (?)                                                  Esito positivo (?)

L’approccio funzionale ha costretto lo studente a rileggere selettivamente il testo alla ricerca dei fenomeni testuali pertinenti ed a rielaborare il materiale reperito assumento atteggiamenti ermeneutici di categorizzazione. Non vi è alcun dubbio che una mappa come quella sopra delineata costituisce base per discussioni che a loro volta sono generatrici di una maggiore comprensione critica del testo. I punti interrogativi collocati accanto ai rispettivi esiti dei due personaggi principali del racconto verghiano rappresentano la naturale “apertura” di ogni descrizione testuale alla libera ermeneutica del gruppo classe, che fin d’ora interviene con le sue precomprensioni e le sue sensibilità specifiche.

Proponiamo infine uno schema complessivo del sistema dei personaggi omettendo la definizione concettuale specifica (che tipo di congiunzione? che tipo di opposizione? ecc.) del tipo di relazioni instaurate tra un personaggio e l’altro che lasciamo al conflitto ermeneutico di classe. 

 

LUPA                                                           NANNI

MARICCHIA

 

BRIGADIERE             PARROCO                                    


1.2.2 Approccio antropologico (personaggio come struttura di significati)

Qui la ricognizione si fa più complessa e chiama sempre più spesso lo studente a prendere posizione rispetto non soltanto ai fenomeni testuali, ma anche ai significati testuali. L’approccio antropologico ai personaggi è probabilmente la fase in cui descrizione ed interpretazione appaiono maggiormente integrate, ma ancora con una prevalente forza disciplinatrice del dato testuale, che nel momento ermeneutico lascerà uno spazio ancor più esplicito alla soggettività degli interpreti. Si intende che lo studente è chiamato ancora una volta a compiere operazioni di ricognizione sul testo. Si ripropone l’asse binario rilevare-rielaborare che ha fin qui scandito l’analisi.

  • RILEVARE

 

Si tratta questa volta di “radiografare” in maniera più approfondita i personaggi. La griglia di lettura proposta è la seguente.

Personaggio: LA LUPA

Sfera

Tratti

Descrizione degli attributi

Apparire

Sesso
Età, aspetto

Status
Rango professionale

Femminile
Non più giovane; alta, magra, bruna, occhi grandi, labbra fresche e rosse, andare randagio.
Modesto
Contadina

Agire

Azioni

 

 

Stile di comportamento
Abitudini, tics
Modi comunicativi

Si innamora di Nanni e per possederlo lo fa maritare con la figlia. Lo conquista nonostante la reazione della figlia e l'intervento del brigadiere. Muore uccisa da lui pur di non perderlo.
Passionale, ostinato.
Erra per la campagna sotto il sole
Sbrigativi, determinati

Volere

Bisogni, curiosità
Interessi, scopi
Doveri, Imposizioni

 
Eros
Nessuno

Potere

Mezzi fisici e strumentali
Cultura, intelligenza, educazione
Abilità, capacità, attitudini
Esperienza

La propria sensualità

Contadine

Legate alla sensualità

Sentire

Tendenze caratteriali, sentimenti ed emozioni
Risonanza interiore dell'esperienza
Autoconsiderazione

Passionalità sfrenata

Irrilevante

Legata alla sensualità

Pensare

Riflessione-valutazione di avvenimenti, ambienti, personaggi credenze e valori

Irrilevante

Personaggio: NANNI

Sfera

Tratti

Descrizione degli attributi

Apparire

Sesso
Età, aspetto
Status
Rango professionale

Maschile
Giovane
Modesto
Contadino

Agire

Azioni

 

Stile di comportamento
Abitudini, tics
Modi comunicativi

Tornato da soldato, subisce le avances della lupa, che lo fa sposare con la figlia Maricchia per averlo vicino. Cede alle avances, ma vuole liberarsi della lupa e ci riesce uccidendola.
Tormentato dai sensi di colpa
Legato alla tradizione
Bruschi

Volere

Bisogni, curiosità
Interessi, scopi
Doveri, Imposizioni

Lavoro
Stabilità di vita, affettiva economica ed etica
La morale tradizionale

Potere

Mezzi fisici e strumentali
Cultura, intelligenza, educazione
Abilità, capacità, attitudini
Esperienza

La propria forza fisica

Contadine

Lavoro duro

Sentire

Tendenze caratteriali, sentimenti ed emozioni

Risonanza interiore dell'esperienza
Autoconsiderazione

Eroticamente vulnerabile, incline al vittimismo superstizioso

Devastante

Modesta

Pensare

Riflessione-valutazione di avvenimenti, ambienti, personaggi credenze e valori

L'erotismo turba il suo equilibrio psicologico ed etico. Sconvolge l'ordine della morale e della legge.
Alla responsabilità sostituisce l'esorcismo.

 


B.  RIELABORARE

E’ possibile a questo punto intervenire sulla ricognizione antropologica compiuta per operare una formalizzazione tabulare ovvero una sintesi e sistematizzazione dei tratti costitutivi individuali in base a opposizioni verticali (trasformazione del personaggio o movimento). La presenza o l’assenza di trasformazioni diacroniche nel personaggio sarà indicativa di dinamismo o staticità dello stesso. E’ ormai palese che il terreno di discorso contiene ampie valenze interpretative. A questa fase del lavoro, gli studenti hanno già cominciato a dibattere, ma quel che conta è che abbiano cominciato a farlo sulla base di procedure di lavoro metodicamente scandite e rendicontabili. Ancora una volta infatti è stata sollecitata in loro la competenza trasversale di lettura selettiva e di categorizzazione. Nello schema riassuntivo che segue, la categorizzazione e la sintesi, per quanto spinte al massimo, sono il risultato di un faticoso lavoro di analisi, selezione, classificazione di fenomeni. La reinvestibilità di simili atteggiamenti è di tutta evidenza.

Formalizzazione tabulare

La lupa

Apparire

Agire

Volere

Potere

Sentire

Pensare

 

Contadina

Ostinato e
passionale

Erotismo

Sensualità

Desiderio di possesso

Il desiderio si fa storia

 

Statico

Statico

Statico

Statico

Statico

Statico

Movimento

 

Nanni

Apparire

Agire

Volere

Potere

Sentire

Pensare

 

Contadino

Respinge l'eros
Subisce l'eros
Distrugge l'eros

Stabilità di vita

Forza fisica

Senso di colpa Desiderio fisico
Istinto omicida

Rispetto della morale tradizionale

 

Statico

Dinamico

Statico

Statico

Dinamico

Statico

Movimento

Una simile schematizzazione inaugura il momento ermeneutico vero e proprio.
2. INTERPRETAZIONE

Qui vorremmo spendere poche parole proprio perché l’interpretazione rappresenta il terreno della libertà del lettore. Una libertà “vigilata”, tuttavia, come abbiamo visto, da una ricognizione seria e attenta del testo nelle sue articolazioni sintagmatiche e paradigmatiche. Si possono individuare alcune fasi del processo ermeneutico che, se ben esplicitate, costituiscono la concretizzazione di quel “secondo binario” della trasversalità che abbiamo definito approccio sistemico alla complessità del reale. Il testo qui è assunto come sistema e come universo complesso, rispetto al quale ogni formula che “chiuda” troppo sbrigativamente la sua comprensione rischia di depauperare la polisemicità del messaggio in esso contenuto. Tornano in gioco ancora una volta le macrofasi del rilevare e del rielaborare, ma in una sinergia quasi inestricabile.

RILEVARE/RIELABORARE

 
2.1 Rilettura inferenziale e tematizzazione

In questa fase lo studente è chiamato a tornare ancora sul testo ma per rilevare non più unità articolate di contenuto, bensì nuclei ideologici o problematici sottesi a tutto lo sviluppo narrativo e nodi tematici più generali costituenti l'ossatura ideativa profonda (ideologica) del testo. Si tratta di operare un’indagine tra le righe di tipo inferenziale per individuare sensi secondi, rinvii ad emozioni e/o ideologie, presenza di simboli o sensi allegorici.  Più in particolare risultano oggetto di indagine:

  • i fondamenti ideologici dell'azione dei personaggi o le spinte profonde dei comportamenti. 

Ipotesi per il nostro testo:
Eros come impulso incontrollabile: umanità e ferinità

  • i cardini problematici sui quali si sviluppa la storia. 

Ipotesi per il nostro testo:
Regolatori sociali: la morale, la legge, la religione
Il male come forza esterna all'uomo
La religione come superstizione, come "esorcismo"

  • spazi esistenziali, umani e psicologici che vengono interrogati attraverso la storia 

Ipotesi per il nostro testo:
Cultura popolare

Lo studente sta spingendo al massimo la propria criticità. Si è esercitato nell’estrarre il non evidente, nel generalizzare, nell’unificare, nel semplificare. In una parola: nel tematizzare. Inferire e tematizzare contengono una grande valenza trasversale. Poter esplicitare, durante il processo cognitivo, il loro dispiegarsi può consentire a studenti ed insegnanti di reinvestire consapevolmente tali attitudini in altri ambiti del sapere.

2.2 Contestualizzazione

Il sistema-testo è indubbiamente parte di un sistema più vasto. Esso fa parte del sistema letterario ma anche del sistema sociale. Allargare la visuale dal testo al contesto vuol dire sollecitare ancora una volta una competenza reinvestibile: il saper collocare oggetti e fenomeni dentro il loro ambito di riferimento ed indagarne le reciproche connessioni.

2.3 Attualizzazione

Misurare la distanza o la vicinanza di un testo come “La lupa” è operazione complessa, che chiama in causa conoscenze, sensibilità, precomprensioni dello studente. Eppure far questo in classe acquista una valenza formativa e culturale che certamente si configura come competenza reinvestibile. Siamo giunti ormai nel terreno della megacompetenza ermeneutico-critica, che consente allo studente di accostarsi ai fenomeni culturali o naturali con spirito indagatore.

2.4 Valorizzazione

Cosa ha significato la lettura de “La lupa” per noi, per me? E’ la domanda delle domande, la domanda che una comunità ermeneutica come il gruppo-classe deve porsi al termine di un itinerario rigoroso e complesso come quello qui delineato. La competenza sottesa è quella dell’attribuzione di significato. Il sapere scolastico attende un’attribuzione di significato da parte degli studenti. Qualsiasi disciplina stiano essi studiando, è difficile che si inneschi motivazione all’apprendimento al di fuori di una valorizzazione, di una configurazione condivisa del valore di ciò che si studia. Nel nostro caso, un testo come “La lupa” ha rappresentato un’inchiesta antropologica sul desiderio come molla incontrollabile dell’animo umano.
Un gruppo di adolescenti non può restarvi indifferente. 


Schema riassuntivo delle competenze trasversali attivate in Italiano

 

1. DESCRIZIONE

 

1.1 ANALISI TEMATICA

RILEVARE
INDIVIDUARE FENOMENI TESTUALI PERTINENTI
RIELABORARE
ISOLARE
AGGREGARE
ETICHETTARE
MODELLIZZARE
ISTITUIRE RELAZIONI TRA PARTI DI UN SISTEMA

1.2 ANALISI PERSONAGGI

APPROCCIO FUNZIONALE
RILEVARE
INDIVIDUARE FENOMENI TESTUALI PERTINENTI
LEGGERE SELETTIVAMENTE
RIELABORARE
CATEGORIZZARE/SINTETIZZARE

APPROCCIO ANTROPOLOGICO
RILEVARE
INDIVIDUARE FENOMENI TESTUALI PERTINENTI
LEGGERE SELETTIVAMENTE
RIELABORARE
CATEGORIZZARE/SINTETIZZARE

2. INTERPRETAZIONE

 

2.1 RILETTURA INFERENZIALE E TEMATIZZAZIONE

RILEVARE/RIELABORARE
INFERIRE (ESTRARRE IL NON EVIDENTE)
GENERALIZZARE/UNIFICARE/SEMPLIFICARE

2.2 CONTESTUALIZZARE
INTEGRARE IN UN SISTEMA PIU’ VASTO

2.3 ATTUALIZZARE
MISURARE DISTANZA/VICINANZA

2.4 VALORIZZARE
ATTRIBUIRE SIGNIFICATO

 

Fonte: http://www.vitellaro.it/silvio/materiali_sissis/didattica/analisi%20testuale%20Muraglia.doc

Sito web da visitare: http://www.vitellaro.it

Autore del testo: prof. Maurizio Muraglia

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