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Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).
Il « PRIMO SOCCORSO » è l'aiuto che si dà ad una persona che ha avuto un incidente o un malore in attesa dell'intervento di un medico o di personale qualificato.
Stabilire per prima cosa se è cosciente o incosciente. Cosciente: risponde alle domande o alla stretta di mano.
Incosciente: non risponde alle domande e la sua mano resta inerte.
Respira: in questo caso solleva ritmicamente il torace, ha un colore normale della pelle, delle labbra e delle unghie, appanna col fiato una superficie lucida. Il cuore batte.
Non respira: il torace non si solleva; labbra, pelle, unghie sono cianotiche non appanna con l'alito una superficie lucida. Il cuore può battere ancora.
METTERE UN INCOSCIENTE SEDUTO (la testa gli cadrebbe in avanti e non respirerebbe più). LASCIARE UN INCOSCIENTE SUPINO (la lingua cadrebbe indietro escludendo le vie respiratorie). DARE DA BERE AD UN INCOSCIENTE (non controllando la deglutizione si soffocherebbe).
INCOSCIENTE CHE RESPIRA: praticare la POSIZIONE LATERALE DI SICUREZZA.
Si può praticare anche a una persona cosciente se si prolunga l'attesa dei soccorsi (esempio: caso di molti infortunati da soccorrere). Evita peggioramenti o soffocamenti da incoscienza, da vomito o sangue.
Infortunato disteso su un fianco, le due braccia allungate insieme sullo stesso lato; la testa anch'essa dì lato, su un basso cuscino di fortuna e arrovesciata all'indietro (la lingua in questo modo permette il passaggio dell'aria); la gamba che appoggia al suolo allungata, l'altra a ginocchio flesso (la punta dei piede fissata al polpaccio dell'arto sottostante).1
Dato l'allarme stargli vicino e controllare che respiri.
Se non respira non si rischi l'iperestensione dei capo (pericolosa in questi casi per eventuali fratture alle vertebre cervicali); limitarsi alla estrazione della lingua con un fazzoletto asciutto.
INCOSCIENTE CHE NON RESPIRA: praticare la RESPIRAZIONE ARTIFICIALE.
ANATOMIA: bocca-naso, faringe, trachea, bronchi, bronchioli, alveoli polmonari. I polmoni sono avvolti dalla pleure, appoggiano sul diaframma; sono contenuti nella gabbia toracica formata da coste e muscoli intercostali.
FUNZIONI: l'aria arriva agli alveoli polmonari ricca di ossigeno. A livello delle pareti alveolari il sangue dei capillari si lega all'ossigeno e cede l'anidride carbonica raccolta nei tessuti (funzione dell'emoglobina contenuta nei globuli rossi).
Inspirazione: assunzione di aria nei polmoni.
Espirazione: espulsione dell'aria (ricca di anidride carbonica) all'esterno. Atti respiratori: sono circa 12/16 al minuto.
ASFISSIA - E' la mancanza d'aria nell'organismo.
Primo Soccorso: Eliminare la causa dell'asfissia e, se la respirazione spontanea non riprende, praticare la respirazione artificiale.
Primo Soccorso: mettere l'infortunato a testa in giù e dare colpetti sulla schiena.
Oppure: porsi dietro l'infortunato, circondarlo con le braccia; con le mani riunite a pugno sul diaframma dare un colpo secco ed elastico.
Primo Soccorso: togliere immediatamente il corpo estraneo e controllare che la respirazione riprenda spontaneamente.
Primo Soccorso: liberare le vie respiratorie da terra, neve; liberare il torace.
Primo Soccorso: sdraiare in posizione prona, praticare il metodo Nielsen, poi respirazione bocca-bocca. Nel frattempo asciugare massaggiare, coprire, portare sempre in ospedale.
Primo Soccorso: respirazione artificiale e portare in ospedale.
Primo Soccorso: non accendere la luce, dare aria, chiudere la sorgente di gas, trasportare l'infortunato fuori dall'ambiente prima di praticare la respirazione artificiale2
Primo Soccorso: se l'infortunato è sveglio far vomitare, dare acqua e bicarbonato, dare caffè e far camminare. Se l'infortunato è incosciente, portare immediatamente in ospedale.
Primo Soccorso: togliere la corrente. Se non è possibile, avvicinarsi al folgorato e toccarlo esclusivamente con un bastone di legno, manico di scopa, una tavola sempre di legno. Mai e poi mai trascurare questa precauzione. Poi praticare la respirazione artificiale, se necessario. Nel caso di un folgorato da alta tensione non avvicinarsi all'infortunato oltre i 20 metri. Allarme e basta.
E' pericolosissimo perchè senza odore.
Si libera dai braceri, da stufe a legna o a carbone con cattivo tiraggio e si trova in grande quantità nei gas di scarico dei motori; attenzione quindi agli ambienti chiusi, garage male areati ecc.
Si trova anche, in percentuale minore, nel tipo di gas da città ora meno usato (gas illuminante); diffidare quindi dei tubi logori di vecchie cucine e degli scaldaacqua a gas senza tiraggio.
Ora il gas illuminante è stato sostituito per lo più da propano e da butano che non contengono ossido di carbonio, ma, sono sempre infiammabili ed esplosivi.
Per l'asfissia da ossido di carbonio l'infortunato si presenta non cianotico, ma roseo in viso. Trasporto immediato in ospedale (è necessaria la trasfusione di sangue).
Metodo Nielsen - per l'annegato.
Metodi insufflatori - bocca-bocca, bocca-naso (con pazienti molto piccoli).
NOTA: affinchè la respirazione artificiale possa avere effetto, mantenere per tutta la durata della manovra la testa in posizione iperestesa (arrovesciata ali'indietro).
CIRCOLAZIONE DEL SANGUE
Anatomia dei cuore:
Il cuore è l'organo che mette in movimento tutta la massa sanguigna. E' diviso in 2 cavità superiori dette «atrii» e 2 inferiori dette «ventricoli».
Il sangue è un liquido formato da:
1. globuli rossi 4.000.000/5.000.000/mm3
ARTERIE: sono vasi che escono dai cuore diretti alla periferia.3 VENE: sono vasi che entrano nel cuore di ritorno dalla periferia. CAPILLARI: vasi microscopici.
EMORRAGIA. Fuoriuscita di sangue da un vaso. Può essere: ARTERIOSA: sangue rosso vivo a zampillo violento intermittente. VENOSA: sangue rosso scuro con uscita lenta e continua.
ESTERNA: quando si vede il sangue.
INTERNA: quando il sangue non viene all'esterno, ma si raccoglie internamente.
EMORRAGIE SEMPLICI (venose - miste) Tamponamento semplice sulla ferita.
(Arteriose gravi) RISCHIO Di VITA
Non basta comprimere sulla ferita.
Si comprime tra il cuore e la ferita lungo il decorso dell'arteria principale.
Il soccorritore mantiene la compressione fino al completamento dell'assistenza.
Compressione della carotide (emorragia dei collo): si comprime la carotide a lato della trachea, al di sotto della ferita. La persona è semi-seduta: compressione verso il basso (non verso la trachea) con il pollice che comprime contro le vertebre e le altre dietro il collo.
Compressione della succlavia (emorragia della spalla e arto superiore): si infossa il pollice dall'alto in basso nella
«saliera», appoggiando le altre dita dietro (infortunato sempre semiseduto. Si comprime nella direzione dei piedi).
Compressione della femorale (emorragia dell'inguine e arto inferiore): stando in ginocchio si comprime nella piega inguinale coi pugno chiuso premendo con tutto il peso dei corpo sull'infortunato steso orizzontalmente.
Eccezione: piccola circolazione (cuore - polmoni - cuore) in cui si inverte il contenuto.
LACCIO EMOSTATICO
Meglio non farne facile uso perché molto rischioso. Si usa solo in casi estremi:
COME SI FA: usare cravatta, cintura, foulard a cappio
UNICI POSTI DOVE SI PUO' METTERE IL LACCIO: braccio e coscia. NON avambraccio, NON parte inferiore gamba. Il laccio sì deve mettere a monte della ferita (tra la ferita e il cuore).
Segnare chiaramente l'ora in cui è stato messo e comunicare, facendo la chiamata, che c'è una persona provvista di laccio (o scriverlo su un biglietto vicino all'infortunato).
D'altra parte il laccio non può essere lasciato oltre i 50 minuti; perciò in casi di emergenza (luogo impervio e isolato o ritardo di soccorsi) superato questo limite massimo può essere indispensabile intervenire. In questo caso SI ALLENTA PIANO PIANO: NON si toglie mai completamente né, tantomeno, bruscamente.
EMORRAGIE DA CAVITA' NATURALI (Esteriorizzate)
EPISTASSI: fuoriuscita di sangue dal naso.
Primo Soccorso: comprimere la narice che sanguina; impacchi freddi sulla fronte e sui polsi; tenere il paziente seduto con il capo in avanti.
OTORRAGIA: fuoriuscita di sangue dalle orecchie, se la causa è stato un trauma il sangue può essere di colore rosato, sintomo di frattura della base cranica.
Primo Soccorso: lasciare uscire il sangue; borsa di ghiaccio in testa; posizione orizzontale, testa inclinata dalla parte che sanguina, ben fermata.
Contusione: è una perdita di sangue sotto la pelle.
Primo Soccorso: freddo per le prime 6-8 ore per fermare la emorragia, poi impacco caldo per aiutare il riassorbimento. NOTA BENE: Attenzione ai traumi cranici che possono provocare ematoma (raccolta di sangue).
Primo Soccorso: posizione laterale di sicurezza. Trasporto in ospedale in questa posizione (sarà trattenuto in osservazione). Comunicare al medico se ha perso i sensi.
Perdita di sangue in cavità interna: può essere dovuta a trauma o a malattia. Sintomi: pallore il respiro è affrettato, il polso è piccolo e frequente (shock4 emorragico).
Primo Soccorso: trasporto immediato in ospedale, posizione orizzontale, gambe sollevate se il trauma è all'addome, semiseduto se è al torace. Borsa dei ghiaccio.
Sintomi: pallore pelle fredda e umida, polso piccolo e frequente, respiro rapido e superficiale.
Non sempre questi sintomi si instaurano immediatamente, per cui si raccomanda di fronte a questi eventi la immediata applicazione della posizione anti-shock (che ha significato preventivo) questa favorisce l'afflusso di sangue ai cervello.
L'infortunato cosciente è sdraiato a gambe sollevate, ben coperto (anche se sembra in perfette condizioni fisiche). L'infortunato incosciente è posto in posizione laterale di sicurezza, coperto, con gambe sollevate.
ANATOMIA DELLE FERITE
Epidermide - strato superficiale.
Derma - strato profondo.
Ferita - interruzione della continuità della cute (può interessare anche i piani sottocutanei e profondi: i muscoli). Possono essere: abrasioni, da punta (pericolo per il tetano), da taglio, lacere, lacero-contuse, da arma da fuoco.
Gravità delle ferite: si giudica da:
Sono sempre gravi le ferite al viso, all'addome, al torace. Portare in ospedale.
Medicazione:
La ferita si infetta quando entrano germi e si riproducono.
Sintomi: rossore, calore, dolore, tumefazione e pulsazione, rialzo della temperatura. Formazione di pus (raccolta di globuli bianchi morti, di microrganismi morti, di cellule sfaldate e di siero).
La guarigione delle ferite avviene quando si forma il tessuto di granulazione e la crosta, senza comparsa di sintomi d'infezione.
TETANO - Infezione dovuta alla penetrazione dei bacillo di Nicolayer.
Incubazione: da 2 a 30 giorni, a volte anche mesi.
Sintomi: malessere, insonnia, irritabilità, irrigidimento dei muscoli facciali, contrazioni dolorosissime.
Primo Soccorso: portare subito in ospedale5.
Sono lesioni della pelle dovute ad agenti fisici (calore, raggi, elettricità) o ad agenti chimici (acidi o basi forti).
Bruciature- sono ustioni provocate da calore secco (fuoco, elettricità ecc.).
Scottature- sono ustioni provocate da calore umido (vapore, acqua bollente, olio, ecc.).
Si possono avere ustioni da calore e anche da freddo. A seconda della profondità, si possono avere avere ustioni di I, II e III grado.
Ustioni di I grado: caratterizzate da «eritema» o arrossamento cutaneo; tipico è l'eritema solare.
Primo Soccorso: acqua fredda, acqua e aceto, succo di pomodoro fresco oppure saponata fredda e talco.
Ustioni di II grado: caratterizzate dalla formazione di vescicole (flittene). Le flittene sono piene di liquido, non vanno bucate.
Primo soccorso: immergere la parte in acqua fredda, dare da bere un sedativo. Disinfettare con mercuromo. Usare garza sterile. Mai cotone idrofilo, mai alcool. Non ungere. (L'unica pomata consigliabile è il Foille)6.
Ustioni di III grado: si ha la necrosi (morte) dei tessuti.
Primo Soccorso: non togliere i vestiti se sono incollati alla pelle, coprire le lesioni con garza sterile o telo pulitissimo Portare subito in ospedale. Dar da bere molto, e sedativo.
Se le ustioni sono date da sostanze chimiche lavare abbondantemente con acqua per eliminare la sostanza tossica. Con alcali si usa acqua + aceto, con acidi acqua + bicarbonato.
Quando l'ustione supera come estensione il 30% della supeficie corporea è da considerarsi gravissima; se supera il 60% è mortale (la gravità di una ustione si valuta dall'estensione più che dalla profondità).
Scottature in gola: sono dovute alla ingestione di sostanze troppo calde.
Primo Soccorso: Far bere piccoli sorsi di acqua fredda e pezzetti di ghiaccio da succhiare. Applicare compresse fredde intorno al collo. Chiamare il medico.
Primo Soccorso: mettere il paziente all'ombra, borsa del ghiaccio sulla testa, dare da bere, impacchi freddi, chiamare un medico.
Congelamento: lesioni da freddo. Sintomi:
Assideramento: grave perdita di calore, quindi forte abbassamento della temperatura corporea. La temperatura normale di un individuo è da 36 a 37 gradi centigradi; se scende molto al di sotto, il cuore rallenta i suoi battiti e a poco a poco si arresta (morte bianca degli assiderati in montagna).
Nell'occhio Primo Soccorso:
Primo Soccorso:
Punture di insetti: gli insetti lasciano nella pelle il pungiglione che contiene veleno7.
Pidocchi: piccoli insetti grigi lunghi 2 mm. Una specie si localizza nel cuoio capelluto I
La vipera è lunga circa 60 cm. e si allarga verso la testa: il suo colore varia dai grigio al rosso mattone; le chiazze sui dorso possono essere come macchie, ma più spesso sono fatte a zig-zag.
La vipera è molto pericolosa quando morde subito dopo il letargo, perché il veleno è riformato nella dose completa. Il morso lascia un segno di due punti ravvicinati (sono i due denti dei veleno).
MORSO DI CANE: pericoloso per l'infezione ed eventuale trasmissione della rabbia.
Rabbia: infezione provocata dal morso di animali mammiferi (cane, gatto, volpe, lupo, topo, ecc.). Il virus è contenuto nella saliva dell'animale. Particolarmente pericolosi sono i morsi al viso e al corpo.
Incubazione: da 8 giorni ad alcuni mesi. Questo permette la vaccinazione, che è l'unica che può essere fatta in periodo di incubazione. E' una malattia nervosa; dalla ferita le tossine raggiungono il sistema nervoso centrale. La rabbia è una malattia mortale.
Sintomi: idrofobia8 (paura dell'acqua), allucinazioni visive ed acustiche, agitazioni, urli, atti violenti. Stadio paralitico insufficienza respiratoria e cardiaca. Morte.
IL SISTEMA OSSEO E LE FRATTURE
Le ossa sono 208. Si dividono in: ossa lunghe
ossa piatte
ossa brevi.
Articolazione: è il punto di unione fra due o più ossa.
Anatomia delle ossa: l'asse dei corpo umano è formato dalla colonna vertebrale che in alto sostiene la scatola cranica; dalla parte media si staccano le costole che formano la cassa toracica.
Le costole si uniscono anteriormente ad un osso detto «sterno».
Alla parte superiore della cassa toracica si appoggiano gli arti superiori. Essi sono costituiti da omero, uIna, radio, ossa della mano (si articolano al tronco mediante l'articolazione della spalla).
In fondo alla colonna vertebrale si trova l'osso sacro che si prolunga nel coccige e che con altre 3 ossa (ileo, ischio, pube) forma il bacino. A questo, mediante l'articolazione dell'anca si articolano gli arti inferiori che sono costituiti da femore, tibia, perone, ossa del piede.
Frattura: interruzione di un osso nella sua continuità.
Diretta: quando la frattura avviene nel punto in cui si ha il trauma. Indiretta: quando la frattura avviene lontano dal punto in cui si ha il trauma. Semplice: quando solo l'osso è interessato.
Complicata: quando non solo l'osso è danneggiato, ma anche vasi, nervi o altri organi vicini alla frattura.
Completa: quando l'osso si rompe in tutto il suo spessore.
Incompleta: quando non si rompe completamente.
Esposta: quando l'osso esce all'esterno e c'è rottura delle parti molli.
si infettano facilmente e si devono solo coprire con bende pulitissime e trasportare d'urgenza in ospedale. NON tentare manipolazioni di alcun genere.
Sospendere il braccio al collo in posizione normale con un triangolo - oppure tirare indietro Ie spalle così: infilare due anelli di stoffa nelle braccia dei l'infortunato, sistemarli nelle spalle, e legarli insieme dietro alla schiena.
In mancanza della stecca:
Distorsione: fuoriuscita di un capo articolare dalla sua sede naturale, con successivo immediato rientro in sede.
Primo Soccorso: fasciatura ed impacchi freddi.
Lussazione: fuoriuscita definitiva di un capo articolare dalla sua sede naturale (non seguito dal rientro in sede).
Primo Soccorso: portare in ospedale; non tentare di ridurre la lussazione. Immobilizzare la parte.
Strappo muscolare: rottura di uno o più fascetti di fibre muscolari.
Primo Soccorso: subito impacchi freddi; dopo 24 ore impacco caldo per favorire il riassorbimento. Riposo.
Crampi: contrazione improvvisa di un muscolo, che dà dolore.
Primo Soccorso: rilassare il muscolo colpito, dare acqua e sale o brodo (per il polpaccio tirare su il piede a squadra o premere forte sul pavimento).
FRATTURA DELLA COLONNA VERTEBRALE
Sintomi:
NON MUOVERE10. Chiamare aiuto qualificato. Se l'infortunato è incosciente vedi fine I Lezione.
NON introdurre in vettura di passaggio.
Si estrae un infortunato dall'automobile come si può, solo se l'auto è in fiamme. Altrimenti meglio aspettare. (Se si può tenergli la testa arrovesciata indietro; il mento non deve mai cadere in avanti sul petto).
Perdita improvvisa, ma temporanea di conoscenza, dovuta alla mancata irrorazione cerebrale (piccola anemia cerebrale).
Cause: emozione, dolore fisico acuto, fatica eccessiva, digiuno protratto, cattiva ossigenazione dell'ambiente.
Lo svenimento è comunque un fenomeno transitorio che si risolve in pochi minuti e non deve preoccupare troppo.
Lo svenimento non è da confondere con l'arresto cardiaco in cui non si percepisce il polso e il respiro, o con il collasso circolatorio che è un improvviso abbassamento di pressione sanguigna (vedi «sintomi di shock»). Anche in questi casi la persona è pallida in viso e bisogna metterla in posizione ANTISHOCK ma la situazione generale è più grave e bisogna chiamare il medico.
Alcool: è uno dei più frequenti.
Alcoolismo acuto: si ha quando si beve una forte quantità di alcool in breve tempo.
Primo Soccorso: trasferire in ospedale portando anche i resti dei cibo ingerito.
Primo Soccorso:
Portare immediatamente in ospedale.
NON dare nulla da bere. Questo veleno distrugge la cellula epatica (fegato) e raramente perdona.
Liquidi tossici: solventi, antiparassitari.
NON dare latte che si combina con queste sostanze e ne favorisce l'assorbimento.
NON FAR VOMITARE, poichè queste sostanze hanno una potente azione corrosiva, per cui il provocare delle contrazioni allo stomaco può portare a perforazione dello stomaco stesso.
Portare d'urgenza in ospedale.
Fonte: http://www.vespaclubporcia.it/vespaclubporcia_new/archivio_doc/primo_soccorso.pdf
Sito web da visitare: http://www.vespaclubporcia.it
Autore del testo: non indicato nel documento di origine
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"Ciò che sappiamo è una goccia, ciò che ignoriamo un oceano!" Isaac Newton. Essendo impossibile tenere a mente l'enorme quantità di informazioni, l'importante è sapere dove ritrovare l'informazione quando questa serve. U. Eco
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