I riassunti , gli appunti i testi contenuti nel nostro sito sono messi a disposizione gratuitamente con finalità illustrative didattiche, scientifiche, a carattere sociale, civile e culturale a tutti i possibili interessati secondo il concetto del fair use e con l' obiettivo del rispetto della direttiva europea 2001/29/CE e dell' art. 70 della legge 633/1941 sul diritto d'autore
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L’anafilassi è una reazione allergica multisistemica che include la cute, le vie aeree, il tratto gastrointestinale e il sistema vascolare. Forme severe si presentano con broncospasmo fino all’arresto respiratorio , ipotensione e morte. Il termine anafilassi classica si riferisce a una reazione da ipersensibilità mediata da anticorpi IgE e IgG. Prima l’allergene sensibilizza l’individuo che a una seconda esposizione provoca la reazione anafilattica. Spesso il primo contatto non è documentato. Reazioni anafilattoidi o pseudoanafilattiche hanno una clinica simile ma non sono immuno-mediate. Il trattamento è comunque simile.
FISIOPATOLOGIA: l’allergene si lega agli anticorpi IgE che si sono depositati sui mastociti e basofili in un precedente contatto con lo stesso allergene. Questo porta al rilascio immediato di istamina, leucotrieni, prostaglandine,tromboxano e bradichinina. Questi mediatori caudsanio incremento delle secrezione, vasodilatazione e aumento della permeabilità capillare,broncodilatazione.
EZIOLOGIA: qualunque antigene che si lega alle IgE può scatenare una anafilassi. Di solito ci sono
quattro categorie di allergeni:
In un 5% dei casi non viene identificato.
SEGNI E SINTOMI: considerare anafilassi quando si ha una risposta all’allergene da 2 o più sistemi ( cute, sistema respiratorio, neurologico, gastrointestinale, cardiovascolare ) . Il sistema respiratorio e cardiovascolare possono non essere interessati. Più è breve il tempo intercorso tra contatto e sintomi e più è grave l’anafilassi. I segni e sintomi sono i seguenti:
DIAGNOSI DIFFERENZIALE: molte patologie presentano alcuni segni e sintomi dell’anafilassi ma solo dopo che si è esclusa l’anafilassi si possono prendere in considerazione altre patologie in quanto il non trattare in modo consono l’anafilassi può essere letale.
COME PREVENIRE L’ARRESTO CARDIOPOLMONARE : è difficile da standardizzare perché gli apparati colpiti e la severità possono variare. E’ essenziale valutare l’ ABC tenendo presente che il paziente può peggiorare rapidamente. Questa terapia consigliata è basata sul consenso e non sull’evidenza.
OSSIGENO ad alti flussi .
ADRENALINA : la somministrazione sottocutanea ha assorbimento troppo lento per cui si consiglia l’intramuscolare al dosaggio di 0.3-0.5 mg se il paziente e dispnoico e ipoteso, ripetibile ogni 20 minuti se non c’è miglioramento. Si passa poi alla somministrazione iv se vi è ulteriore peggioramento dei sintomi al dosaggio di 0.1 mg in 5 minuti oppure una infusione continua di 1-4
mcg/min. Monitorare attentamente il paziente perché overdose mortali di adrenalina sono state riportate. I pazienti che assumono betabloccanti hanno forme di anafilassi più severe e rispondono in modo parossistico all’adrenalina; per tali pazienti il glucagone può essere utile.
INFUSIONE DI LIQUIDI: 2-4 litri di fisiologica sono indicati se c’è una ipotensione refrattaria all’adrenalina .
ANTISTAMINICI : 20-50 mg di difenidramina iv lenta o im .
ANTI H2 : somministrare cimetidina 300 mg per os, im o iv.
BETA 2 AGONISTI INALATORI: in caso di broncospasmo somministrare salbutamolo e ipratropio bromuro se il paziente assume betabloccanti. Ricordare che spesso i pazienti vengono trattati per un asma severo mentre avevano una anafilassi, trascurando quindi l’assunzione di adrenalina.
CORTICOSTEROIDI: somministrare rapidamente alte dosi di corticosteroidi anche se i benefici si avranno dopo 4-6 ore.
RIMOZIONE DEL PUNGIGLIONE DI API: la puntura d’ape, non quella di vespa, può lasciare sulla cute il pungiglione con la ghiandola secernente il veleno. Se si nota durante un episodio di anafilassi toglierla con attenzione, senza svuotare la ghiandola immettendo altro veleno in circolo.
TERAPIA ACCESSORIA
VASOPRESSINA: ci sono case reports di benefici in pazienti ipotesi
ATROPINA: ci sono case reports di beneficio in corso di bradicardia
GLUCAGONE: nei pazienti che non rispondono all’adrenalina perché in terapia con betabloccanti
il glucagone è utile al dosaggio di 1-2 mg ogni 5 minuti. Può causare vomito e iperglicemia.
PERIODO DI OSSERVAZIONE: non ci sono dati certi sulla durata del periodo di osservazione. Ci può essere una risposta bifasica con miglioramento e nuovo peggioramento dopo 1- 8 ore ma sono stati riportati casi anche dopo 36 ore. In generale si usa dimettere un paziente dopo 4 ore di assenza di sintomi ma in casi particolarmente impegnativi la durata di osservazione può essere maggiore.
OSTRUZIONE DELLE VIE AEREE :
Fonte: http://tuttops.altervista.org/linee_guida/CAPITOLO10-6.doc
Sito web da visitare: http://tuttops.altervista.org
Autore del testo: non indicato nel documento di origine
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"Ciò che sappiamo è una goccia, ciò che ignoriamo un oceano!" Isaac Newton. Essendo impossibile tenere a mente l'enorme quantità di informazioni, l'importante è sapere dove ritrovare l'informazione quando questa serve. U. Eco
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