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IL CORPO E IL MOVIMENTO UMANO
Maurizio Sibilio
PARTE 1 - TEORIA DELLA ATTIVITA’ MOTORIE
Capitolo 1: cenni storici sulla attività motoria fisica e sportiva
(17) Il movimento è l’effetto di fenomeni biologici, psicologici, meccanici e cognitivi che producono forme di motricità volontarie, automatiche e riflesse. Il termine motorio corrisponde ad una funzione naturale dell’uomo. Il primo vagito del neonato è una forma di motricità che attiva le funzioni respiratorie e stabilisce un contatto del bambino con la realtà.
Con l’evoluzione si sono sviluppate forme di movimento corporee più specialistiche; quindi si è passati da forme primitive di attività motorie, quali la caccia e la lotta per la sopravvivenza ad un modello comportamentale con specifiche funzioni sociali, come lo sport e l’addestramento dei soldati.
Le prime testimonianze di azioni di lotta, con finalità addestrative, sono state rinvenute nell’antico Egitto nella tomba di Beni-Hassan (15° secolo a.C.).
La civiltà egizia influenzò gli altri popoli del mediterraneo tra i quali il popolo Cretese (civiltà di Minosse), dove troviamo le prime tracce di sporto, come il pugilato, la corsa, la taurocatapsia (una specie di corrida).
Nell’antica Grecia lo sport era ritenuto un momento religioso e aggregante per il popolo greco; importanti furono la figura dell’eroe e quella dell’atleta, quest’ultimo visto dal popolo come innalzamento dell’uomo a divinità.
La nascita delle olimpiadi risale al 766 a.C. ad opera di Pelope ed Eracle che progettarono un evento religioso in onore di Zeus che doveva celebrarsi ad Olimpia ogni 4 anni da luglio a settembre.
La civiltà greca (con Aristotele) inserì le attività motorie nell’educazione dei giovani: lo sport assunse un valore educativo e si introdusse il dualismo corpo-spirito.
A Sparta lo Stato provvedeva all’educazione dagli 8 anni in poi, prediligendo le attività militari; ad Atene invece il movimento rappresentava lo strumento di affermazione del valore estetico dell’uomo (cura del fisico).
Con Ippocrate nasceva la prima forma di ginnastica con finalità mediche.
Per gli Etruschi le attività sportive entrarono negli usi e nei costumi, trasformandosi in attività spettacolari di massa che si svolgevano in strutture fisse costruite al centro della città: gli anfiteatri.
A Roma le attività motorie divennero strumento di spettacolo: gli anfiteatri erano destinati alle lotte dei gladiatori e con le fiere, i circhi erano destinati alle corse dei cavalli. Inoltre i Romani costruirono le prime strutture termali che comprendevano spazi per i bagni, palestre e campi giochi.
Con il Cristianesimo si ha l’oscurantismo delle attività motorie e la fine degli sport; si afferma l’idea del corpo come contenitore dell’anima (Seneca).
Sarà il Medioevo a segnare un nuovo periodo di esaltazione della dimensione corporea: rinasce la preparazione sportiva a scopi militari e compaiono i più importanti giochi con la palla, come il calcio, il tennis e il baseball.
Con l’Umanesimo (Rinascimento) si ha una nuova attenzione verso la persona; compaiono autori che fondarono la ginnastica sanitaria; es. Girolamo Mercuriale (traduttore delle opere di Ippocrate) è considerato uno dei padri della ginnastica, infatti con il suo “De arte Gymnastica” descrive i benefici delle attività motorie.
Nel 1600 con Comenio si evolve il valore delle attività motorie come esperienza indispensabile alla formazione dell’uomo; fu il primo a programmare nell’orario scolastico l’attività fisica come attività obbligatoria.
John Locke fu il primo ad affermare il valore educativo delle attività corporee; infatti è a lui che è dato il massimo riconoscimento all’educazione fisica.
Nel 18° secolo Rousseau, nell’Emile, riconosce nell’educazione motoria il substrato dell’educazione intellettuale; nasce la ginnastica educativa.
Nel 1800, periodo in cui avviene il passaggio dall’Illuminismo al Romanticismo, ricordiamo Kant il quale reputava come fine dell’educazione fisica lo sviluppo delle disposizioni naturali dell’uomo.
Pestalozzi sosteneva la dimensione evolutiva e sequenziale delle attività motorie che posero successivamente le basi alla ginnastica familiare, alla ginnastica nel tempo libero e alla ginnastica scolastica.
Froebel indirizzava i suoi studi sul ruolo operativo delle attività motorie dando grande importanza ai giochi di movimento.
In Francia una figura importante fu il conte Pierre De Coubertin, fondatore nel 1879 della Lega dell’educazione fisica; grazie a lui nel 1896 si celebrarono nello stadio di Atene le Olimpiadi nella versione moderna. Una massima importante di De Coubertin era la seguente: “l’importante è partecipare non vincere”
(34) Con la Legge Casati del 13 novembre 1859 si rendeva per la prima volta obbligatorio l’insegnamento della ginnastica nelle scuole.
(31) Francesco De Sanctis nel 1861 (Ministro dell’Istruzione) istituì la Società di ginnastica di Torino, una scuola per la formazione degli insegnanti di educazione fisica.
(34) Con la Legge 805/1909 veniva resa obbligatoria l’educazione fisica nelle scuole pubbliche e private e per la scuola primaria si imponevano almeno 30 minuti di pratica sportiva al giorno.
(35) Nel 1923 la Legge Gentile porta l’educazione fisica fuori dall’istituzione scolastica e istituisce l’Ente Nazionale per l’educazione fisica; questa legge segnava una frattura rispetto la straordinaria istituzione della legge Casati.
Nel 1937 durante il ventennio fascista (1922-1945) l’insegnamento rientra nelle scuole. Con il DLL n.459/1945 si restituisce alla ginnastica un ruolo educativo e importante per la costruzione del carattere: l’educazione fisica si riconnotava come disciplina scolastica, anche se non autonoma, inglobata nell’educazione morale e civile, importante per lo sviluppo del senso della lealtà, delle regole e della solidarietà.
Con il DCPS n.383/46 il Ministro della P.I. ridefinisce il ruolo educativo delle attività motorie: venivano aboliti gli esercizi obbligatori, che risentivano dell’influenza della ginnastica militare diffusa nel ventennio precedente e si poneva l’attenzione sulla metodologia, il gioco, la ginnastica tra i banchi.
(37) Il D.P.R. 104/85 segna un cambiamento epocale delle attività motorie nella scuola. Si richiede per la prima volta una scuola adeguata alle esigenze formative del fanciullo che consideri la creatività come potenziale educativo, evidenziando la necessità che le funzioni motorie, affettive e cognitive operino progressivamente in modo sinergico.
Nel 1991 con gli “Orientamenti dell’attività educativa nelle scuole materne statali” si scrive una nuova pagina sulla didattica e sull’organizzazione delle attività motorie, nelle quali il corpo e il movimento sono campo di esperienza del fare e dell’agire del bambino.
Inoltre negli Orientamenti del ’91 ha trovato spazio la riflessione di Gardner sul Progect Spectrum.
L’articolo 21 della L. 59/97 attribuisce autonomia organizzativa e didattica delle istituzioni scolastiche; ciò è stata una grande opportunità nelle scuole per l’arricchimento delle attività motorie nell’offerta formativa.
Importanti sono state le leggi n.53/03 e n.59/04 con gli allegati A,B,C, rispettivamente per la scuola dell’infanzia, primaria e secondaria.
Oggi sono vigenti le Indicazioni Nazionali della legge n. 59/04.
La legge Fioroni 2007.
La legge Gelmini n. 137/08: i bambini devono fare attività ludica, imitativa, e non di resistenza, si devono coordinare fra loro, si deve armonizzare il corpo. Il corpo non è concepito come un involucro, ma è l’espressione della personalità umana, che si esplica sul piano razionale, comunicativo, espressivo ed operativo. L’educazione motoria è definita come componente essenziale dell’unità educativa della persona, in rapporto ai nuovi significati di corporeità, movimento e sport.
Capitolo 2: le basi anatomo-funzionali del movimento
L’anatomia umana è la scienza che studia la morfologia (forma) e la struttura dell’uomo; la fisiologia, invece, studia le diverse funzioni organiche.
Il corpo è costituito da miliardi di cellule che durante lo sviluppo embrionale si differenziano in:
(45) L’apparato scheletrico rappresenta l’impalcatura rigida del corpo, deve:
- la sua rigidità al calcio e ai sali minerali (fosfato di calcio) e
- la sua elasticità all’osseina.
L’apparato scheletrico è costituito da 3 tipi di tessuti:
(46) Le ossa si classificano per forma in:
piatte (cranio, bacino, scapola)
lunghe (coscia, gamba, braccio, coste)
corte (ossa delle dita, del polso)
allungate (del palmo della mano e della volta plantare)
(48) Le ossa si classificano per posizione topologica in:
- ossa del capo [si dividono in 2 gruppi quelli della scatola cranica (frontale, parietali, temporali, occipitale) e quelli che formano il massiccio facciale (mascellari, mandibolare)];
- ossa del tronco (gabbia toracica) costituita da 12 paia di coste che si saldano anteriormente con lo sterno e posteriormente con la colonna vertebrale o rachide (33 vertebre); la colonna vertebrale presenta 4 curve, 2 lordosi (cervicale e lombare) e 2 cifosi (dorsale e sacro-coccigea),
- ossa degli arti:
(52) L’apparato muscolare rappresenta la parte attiva dell’apparato locomotore. La cellula elementare è la miofibrilla e le proteine responsabili dell’estensione (allungamento) e la contrazione (accorciamento) sono l’actina e la miosina. Esistono 2 tipi di muscoli:
I muscoli possono essere classificati secondo la loro forma in:
I muscoli possono essere classificati in rapporto alle azioni che compiono:
(53) Il sistema cardiocircolatorio
Il sistema cardiocircolatorio è formato dal cuore e dai vasi sanguigni (arterie e vene) attraverso i quali il sangue circola in tutto il corpo. Le arterie trasportano il sangue ossigenato e ricco di nutrienti dal cuore alla periferia; le vene garantiscono il passaggio inverso trasportando anidride carbonica e materiale da eliminare. Il cuore è un muscolo cavo suddiviso in 2 atri (sup.) e 2 ventricoli (inf.).
(54) Il sangue è un tessuto costituito da una parte liquida il plasma e da una parte corpuscolata costituita da:
(55) Il sistema respiratorio
Il sistema respiratorio è costituito da un insieme di organi che hanno il compito di rifornire ossigeno a tutte le cellule e di eliminare anidride carbonica. Le vie aeree sono formate dal naso, dalla faringe, dalla laringe, dalla trachea e dai bronchi. I polmoni, avvolti da una membrana detta pleura, sono organi spugnosi ed elastici appoggiati sul più grande muscolo respiratorio, il diaframma.
(57) Capitolo 3: principi di biomeccanica
La biomeccanica è lo studio del movimento umano. Per rappresentare il corpo nello spazio si deve
introdurre il concetto dei piani e degli assi:
Dall’intersezione dei piani scaturiscono gli assi:
Gli assi e i piani sono il riferimento per i termini che vengono utilizzati per definire le diverse azioni motorie. Es. le azioni motorie
i movimenti di segmenti corporei utilizzati per
- la riduzione attraverso il movimento della lunghezza del piano verticale prende il nome di piegamento mentre
- l’azione opposta viene detta di distensione. La rotazione è l’azione di avvitamento lungo l’asse di un segmento corporeo.
(60) Le articolazioni
Le articolazioni sono giunzioni tra i vari segmenti ossei che si realizzano con tessuti connettivi:
Le articolazioni si suddividono in:
- enartrosi (scapolo-omerale e coxo-femorale) costituite da una sfera piena in una sfera cava, permettono ogni tipo di rotazione;
- condiloartrosi (temporo-mandibolare, ginocchio, gomito) superfici ellissoidali, una concava e una convessa, e permettono i movimenti angolari.
(69) Capitolo 4: le basi neurofisiologiche del movimento
Il SN è formato dalle seguenti cellule nervose:
L’impulso nervoso è regolato dalla legge del tutto o nulla (0-1).
Il sistema nervoso si articola in:
- dall’encefalo suddiviso in 2 emisferi, costituito da cellule nervose e dai suoi prolungamenti, i nervi cranici (composti da assoni). Tutta la massa encefalica è avvolta da una membrana, le meningi;
- il cervelletto è contenuto nel lobo occipitale,
- il midollo spinale decorre attraverso il rachide (colonna vertebrale) e da esso dipartono i nervi spinali.
(72) Gli organi di senso
Gli organi di senso sono organi periferici capaci di ricevere stimoli dall’esterno e di trasmetterli ai centri nervosi. Essi sono:
(73) Gli emisferi e i loro ruoli
Anche se i 2 emisferi sono uguali le cellule che li compongono si specializzano in funzioni diverse:
Nella maggior parte degli individui l’emisfero dominante è il sinistro. Si definisce dominante quella parte di corteccia che esprime l’azione direttrice, mentre la parte opposta si adatterà a completare l’elaborazione dell’emisfero dominante.
N.B. E’ indispensabile per l’insegnante assecondare la naturale dominanza dei bambini sia che si espliciti con l’uso della parte destra del corpo (soggetto destrorso con dominanza emisfero sinistro) sia che si espliciti nell’uso nella parte sinistra del corpo (soggetto sinistrorso con dominanza dell’emisfero destro).
(74) le sinapsi: (sistemi di connessione)
Le sinapsi sono i punti di connessione tra due neuroni contigui (presinaptico e postsinaptico), o tra un neurone e un muscolo (placca neuromuscolare). Una sinapsi può essere eccitatoria o inibitoria contemporaneamente. Le sinapsi sono di natura chimica, questo significa che il messaggio passa da una cellula all’altra grazie all’intervento di un mediatore chimico (neurotrasmettitore), pertanto si verifica un ritardo di circa 1 msec per trasmettere l’impulso da un neurone all’altro.
(75) Attivazione neuromuscolare
L’ultimo neurone che trasmette l’impulso volontario al muscolo è il motoneurone alfa; esso permette allo stimolo di viaggiare al suo interno inviando al muscolo un comando. Nel muscolo sono presenti fibre specializzate (i fusi muscolari) che inviano al sistema nervoso notizie riguardanti la situazione funzionale del muscolo stesso.
I movimenti del corpo a seconda della loro elaborazione neuromuscolare vengono suddivisi in 3 categorie:
L’organizzazione del sistema motorio è fondata su 3 componenti:
(79) Capitolo 5: implicazioni psicomotorie dello sviluppo morfologico e funzionale nell’età evolutiva.
L’auxologia è quella branca della medicina che studia i fenomeni dell’accrescimento, inteso come alternanza di sviluppo e crescita, attraverso lo studio di leggi e fasi specifiche.
Le leggi auxologiche sono:
“I periodi”
(80) Una prima suddivisione viene fatta distinguendo la vita intrauterina da quella extrauterina
Secondo il PENDE e lo STRAZ la fase post-natale va suddivisa in 9 periodi:
I segni di tale fase si manifestano gradualmente ed in un tempo variabile. In questa fase l’accrescimento vero e proprio rallenta a favore dello sviluppo dei caratteri sessuali secondari. Gli organi interni e gli apparati scheletrico e muscolare si sviluppano rapidamente. Il processo di sviluppo ha ripercussioni rilevanti sulla struttura psichica degli adolescenti; l’attività motoria mira alla consapevolezza del proprio corpo, per essere coscienti dei propri limiti e delle proprie capacità psico-fisiche;
(84) Le funzioni psicomotorie
Secondo Piaget le sensazioni vengono prima assimilate dall’individuo che elabora successivamente la risposta motoria, detta accomodamento.
Le funzioni psico-motorie sono l’aggiustamento e la percezione che si strutturano secondo le seguenti tappe:
Questa funzione si definisce interiorizzazione ed avviene dai 3 ai 6 anni attraverso l’esplorazione dello spazio, l’organizzazione del tempo e la conoscenza del corpo;
Questa funzione corrisponde alla fase del corpo rappresentato, che si evolve dai 7 ai 14 anni.
(85) L’apprendimento motorio può essere:
-aggiustamento con rappresentazione mentale produce modelli motori flessibili ed è un processo lento di ricerca che avviene per prove ed errori;
-condizionamento è un modello motorio che viene appreso attraverso una serie di ripetizioni.
(87) Percezione conoscenza e coscienza del corpo
Percepire significa ricevere stimoli esterni dall’ambiente attraverso specifici recettori i propriocettori (del nostro tessuto muscolare) e dagli esterocettori (esterni).
Conoscere è il passo successivo a quello della percezione in quanto prima si ricevono gli stimoli, poi vengono elaborati e schematizzati, permettendo lo sviluppo di una configurazione del nostro corpo.
La coscienza corporea è la consapevolezza del corpo intesa come rapporto armonico tra le diverse dimensioni che consentono una piena corrispondenza tra l’intenzionalità e l’azione intesa come risposta corporea.
Lo schema corporeo
Lo schema corporeo è la rappresentazione mentale del nostro corpo ed è una mappa che si costruisce e si aggiorna con l’esperienza a partire dalla nascita sino al 12° anno di età.
Molti autori tendono a descrivere le diverse fasi dell’accrescimento attraverso la strutturazione dello schema corporeo:
Si costruisce un modello identificativo morfo-dinamico che si definisce postura che è l’atteggiamento caratterizzante che l’uomo assume in rapporto all’ambiente.
(88) Organizzazione spaziale e temporale
L’organizzazione spaziale si collega alla conoscenza del proprio corpo, di quello degli altri e dell’ambiente nella loro dimensione spaziale.
L’organizzazione temporale è una conseguenza dell’organizzazione spaziale, in quanto il tempo è una convenzione, che ci permette di rendere ordinabili e misurabili le azioni della nostra vita.
Per il bimbo l’organizzazione temporale è il prerequisito necessario ai processi di autonomia personale, ma può avvenire solo dopo un’adeguata organizzazione spaziale.
Processi di costruzione dei riferimenti topologici
Il processo di identificazione e utilizzazione della parte dominante del corpo (lateralizzazione) è propedeutico alla costruzione dell’orientamento spaziale.
(89) Il controllo statico e dinamico del corpo
Equilibrio in fisiologia significa il controllo della posizione e del movimento del corpo nello spazio; avviene grazie al labirinto vestibolare, organo nervoso periferico, situato nell’orecchio interno.
- Per equilibrio statico s’intende la capacità di mantenere una posizione fissa e statica facendo si che il baricentro del corpo ricada nella base d’appoggio.
- Per equilibrio dinamico s’intende la gestione armonica di un susseguirsi di azioni dinamiche che determinano una sequenza (come i fotogrammi di una pellicola cinematografica).
(90) I descrittori in campo motorio
Le attitudini (o predisposizioni) rappresentano le potenzialità motorie espresse ed inespresse e si dividono in:
-fattori costituzionali (misure antropometriche);
-fattori psichici (dovuti all’influenza che l’atto del pensiero esercita sui riflessi e sulle funzioni dei vari organi e sistemi).
PARTE 2 – CONOSCENZE TECNICHE DI BASE IN CAMPO MOTORIO
La tecnica è un modello esecutivo di una o più azioni motorie.
(97) Le CAPACITA’ MOTORIE sono 3 e vengono classificate in:
-La forza è la capacità che hanno i muscoli di sviluppare tensioni e dipende: dalla loro sezione, dalla frequenza degli impulsi che i neuroni motori trasmettono, dalla tipologia delle fibre muscolari.
-La velocità in campo motorio è la capacità di compiere azioni motorie nel minor tempo possibile.
- La resistenza è la capacità di prolungare nel tempo le azioni motorie.
Secondo Harre possiamo avere alcune forme di resistenza:
resistenza aerobia di lunga durata, superiore agli 8 minuti;
resistenza anaerobia di media durata, dai 2 agli 8 minuti;
resistenza alla velocità presente nel ciclismo e il calcio;
resistenza alla forza quando è prolungata nel tempo.
capacità globali o generali:
apprendimento motorio la capacità di apprendere dalle esperienze alcune informazioni che costituiscono il sub strato di ulteriori apprendimenti;
controllo motorio la capacità di controllare il corpo;
adattamento la capacità di affrontare nuovi apprendimenti motori
capacità specifiche o speciali:
destrezza capacità di risolvere un nuovo problema motorio;
equilibrio capacità di compiere azioni motorie riducendo la base di appoggio;
combinazione di azioni motorie capacità di svolgere simultaneamente più movimenti;
fantasia motoria capacità di esprimere schemi sempre diversi;
capacità di orientamento spazio/tempo
capacità di memorizzazione di reazione motoria
capacità di ritmizzazione di reazione motoria
TECNICHE E PROCEDURE PER IL MIGLIORAMENTO DELLE ATTIVITA’ MOTORIE NELLA SCUOLA MATERNA ED ELEMENTARE
(102) Le capacità motorie nella scuola materna
La scuola materna corrisponde nei bambini all’età che va dai 3 ai 6 anni nei quali si realizza il primo allungamento detto periodo di proceritas prima. Il bambino si trova nella fase del corpo percepito.
L’iperattività tipica di questa fase dovrà essere orientata nel rispetto delle condizioni morfologiche, funzionali, e psicomotorie del bambino. La velocità è l’unica delle capacità condizionali che potrà essere sviluppata moderatamente, non impegnando mai la velocità di resistenza per evitare gravi danni.
Le capacità coordinative globali potranno essere migliorate con situazioni ludico-motorio e attività di libero movimento.
Le capacità posturali potranno essere valorizzate attraverso giochi di imitazione e le attività di respirazione ludica e cosciente e con giochi di ruolo.
La coordinazione specifica di tipo oculo-manuale può essere migliorata con giochi di presa, e lancio di palline.
Il processo di lateralizzazione verrà avviato gradualmente agevolando l’uso e l’indicazione della mano e del piede guida.
La motricità fine potrà essere sviluppata attraverso l’uso di piccoli attrezzi convenzionali.
(103) Le capacità motorie nella scuola elementare
La scuola elementare comprende bambini che vanno dai 6 agli 11 anni. Dal punto di vista auxologico in questa fase si completa il periodo di proceritas prima (3-7 anni); successivamente si svolge il periodo di turgor secundus (nei maschi dagli 8 agli 11 anni e nelle femmine dai 7 ai 10 anni), per le sole femmine comincia la proceritas seconda nel corso della quale si prepara la fase pre-puberale. Dal punto di vista dello sviluppo psicomotorio è questa la fase del corpo rappresentato.
In questa fase potranno essere gradualmente sviluppate tutte le capacità motorie, considerando sempre prioritario lo sviluppo delle capacità coordinative rispetto le condizionali e le articolari.
- capacità motorie globali attraverso giochi di movimento;
- capacità di controllo posturale attraverso attività di osservazione, descrizione e riconoscimento delle parti del corpo; nel primo ciclo le attività saranno ludiche o di drammatizzazione, nel secondo ciclo potranno essere realizzati laboratori finalizzati alla conoscenza del sé corporeo;
- capacità motorie fini per il controllo motorio attraverso l’uso di piccolo attrezzi sportivi;
- capacità di strutturazione spaziale attraverso percorsi esplorativi dell’ambiente, esperienze motorie di tipo propriocettivo, percorsi di orientamento e circuiti;
- capacità motorie fini attraverso attività di manipolazione, lancio e tiri di palloni, palline; nel primo ciclo le attività saranno ludiche e laboratoriali, mentre nel secondo si affermeranno i giochi sportivi;
- capacità di coordinazione con giochi sportivi e attività di danza e ballo;
- capacità di orientamento spaziale attraverso il consolidamento del processo di lateralizzazione; nel primo ciclo le attività ludiche saranno incentrate sul riconoscimento dei riferimenti topologici corporei ed ambientali, mentre nel secondo ciclo potranno affermarsi giochi sportivi come “l’orientiring” e caccia al tesoro con stazioni superabili.
- capacità di organizzazione spaziale attraverso attività di esplorazione, giochi;
- capacità di organizzazione temporale attraverso percorsi di maturazione del concetto spaziale in azioni di associazione tra movimento, misurazione dello spazio e suono; nel primo ciclo consolidamento dei concetti di destra-sinistra, sopra-sotto, avanti-dietro e gradualmente prima-dopo; nel secondo ciclo esercizi a tempo;
- capacità di ritmizzazione utilizzando la musica; nel primo ciclo laboratori di giochi musicali e percorsi ritmici, nel secondo ciclo balli, giochi di gruppo e giochi sportivi;
-combinazione di movimenti ed azioni motorie; nel primo ciclo attività espressive a carattere imitativo con giochi di movimento e drammatizzazione con l’uso di piccoli attrezzi; nel secondo ciclo bisogna far emergere la capacità interpretativa, il ballo e la danza.
(108) ABILITA’ TECNICHE IN CAMPO MOTORIO
Per abilità motorie (prassìa, il saper fare) si intendono le azioni che attraverso la ripetizione del movimento sono state apprese e che utilizziamo in modo automatico. Gli elementi che condizionano i processi di apprendimento delle abilità motorie sono l’attenzione, la motivazione e la flessibilità.
(109) Le abilità motorie possono distinguersi per forma in:
Le abilità motorie si dividono in 4 livelli:
(110) LA CLASSIFICAZIONE DEI MOVIMENTI O ABILITA’
I movimenti o le abilità possono essere classificati in:
Sulla prevedibilità dell’ambiente, possiamo classificare le abilità motorie in:
open skill: fantasia motoria;
closed skill: anticipazione del gesto motorio.
L’ASSISTENZA TECNICA è il supporto didattico specifico da offrire nei momenti operativi, si tratta di assistenza preventiva, metodologica, manuale, morale (perché l’insegnante deve essere una guida e non un impartitore di ordini e prescrizioni) e psicologica (non si deve avvilire e rimproverare l’allievo inibito, ricordarsi che nessuno sbaglia volontariamente, cercare di mettersi nei panni dei propri allievi). L’assistenza tecnica può essere diretta o indiretta:
PICCOLI E GRANDI ATTREZZI
I piccoli e grandi attrezzi sono strumenti codificati, perché di essi si conoscono forma, peso, finalità e utilizzazione. Gli attrezzi devono essere utilizzati non per la specificità dell’attrezzo, ma con la fantasia e la creatività.
Il piccolo attrezzo si usa facendolo muovere intorno al corpo e consente ai bambini un uso più dinamico, di lancio, di impugnatura o di gestione fisica dello stesso.
Il grande attrezzo è fermo e consente a chi lo usa di muoversi su di esso, di costruire esperienze di esplorazione e conquista dello spazio.
(112) I grandi attrezzi
(113) I piccoli attrezzi
(115) Capitolo 3: tecniche in campo motorio
Il gesto sportivo
Il gesto sportivo è un modello esecutivo: rappresenta un modello di azione motoria stereotipata che prende forma secondo lo stile di chi lo esegue. Il gesto sportivo richiede un movimento specifico la cui tecnica mira al raggiungimento del risultato.
Il modello del gesto sportivo è comune, ma ognuno lo sviluppa secondo le proprie caratteristiche psico-fisiche (misure antropometriche, grinta di esecuzione, espressione mimica-corporea e portamento dell’azione).
I giochi di movimento sono attività ludiche regolamentate da norme costruite spesso direttamente dai ragazzi.
Gli sport individuali e di squadra sono attività motorie regolamentate da norme rigide.
(117) Il progetto Giocosport
Nel 1997 il Ministero della Pubblica Istruzione ed il C.O.N.I. (Comitato Olimpico Nazionale Italiano) stipulavano un protocollo d’intesa che faceva nascere un progetto denominato Giocosport che individuava il rapporto tra il mondo dello sport e la scuola, in particolare riferimento alla scuola primaria.
Il progetto gioco-sport è nato con l’intento di rinnovare il rapporto tra il mondo della scuola e lo sport, è nato per trovare talenti, e i principali obiettivi che si prefigge sono:
- il giovane, puntando sulla qualità del suo sviluppo e preparazione;
- aumento dei giovani che fanno sport.
Ogni anno le scuole sono libere di scegliere se partecipare o meno al gioco sport. Possono parteciparvi solo le classi dal secondo al quinto anno della scuola primaria.
Nel progetto i punti comuni sono stati:
(118) ALCUNI PROGETTI DELLE FEDERAZIONI DELL’ANNO 1998
Ogni federazione definisce per ogni attività gli schemi motori, gli spazi, ed i tempi secondo uno schema di sintesi:
F.I.D.A.L. (Federazione Italiana di Atletica Leggera); Il giocosport dell’atletica leggera si basa sulla corsa campestre, il giocoatletica in palestra e il giocoatletica all’aperto.
F.I.G.C. (Federazione Italiana Gioco Calcio);
F.A.S.I. (Federazione Arrampicata Sportiva Italiana);
PARTE 3 – DIDATTICA DELLE ATTIVITA’ MOTORIE
Capitolo 1: il valore educativo delle attività motorie nella scuola primaria
(153) Con la legge 517/97 si sottolinea la centralità dell’alunno con il suo diritto all’integrazione nei processi formativi delle attività motorie. Per facilitare l’approccio ai programmi della scuola elementare ed agli orientamenti della scuola materna, si traccerà un quadro di riferimento sul ruolo delle attività motorie in rapporto alla personalità morfologico-funzionale, intellettivo-cognitiva, affettivo, sociale e morale.
(154) Il ruolo delle attività motorie in rapporto alle diverse dimensioni della personalità:
Il rapporto tra le attività motorie e la dimensione morfologico-funzionale
La morfologia del nostro corpo può essere considerato in rapporto a 3 indicatori:
Il movimento realizza gradualmente l’autonomia corporea.
(155) Il rapporto tra le attività motorie e la dimensione intellettivo-cognitiva
Le attività motorie sono indispensabili allo sviluppo di capacità definite senso-percettive. Il rapporto tra le attività motorie e la dimensione intellettivo-cognitiva può svilupparsi in 4 fasi:
(157) Il rapporto tra le attività motorie e la dimensione affettiva.
La postura, i gesti e la mimica sono l’alfabeto di un linguaggio dell’affettività che esprime bisogni spesso inesprimibili verbalmente (il linguaggio del corpo).
(158) Il rapporto tra le attività motorie e la dimensione sociale.
Le regole nei giochi rappresentano gli unici strumenti che garantiscono i diritti di tutti. I giochi, inoltre, offrono la possibilità di apprendere le regole elementari del vivere sociale. Inoltre facilitano l’integrazione multiculturale favorendo la conoscenza di culture di altri popoli.
(158) Il rapporto tra le attività motorie e la dimensione morale.
Attraverso le attività motorie di gruppo si introducono principi morali come la lealtà, il rispetto di sé e degli altri, la solidarietà.
Capitolo 2: la didattica delle attività motorie nella scuola primaria
(159) La didattica delle attività motorie nella scuola primaria presenta alcuni elementi di rischio, come:
(160) Le specificità delle attività motorie per i “discenti”
(161) Le specificità delle attività motorie per i “docenti”
L’insegnamento delle attività motorie necessita di precise competenze professionali che consistono nella:
Capitolo 3: la programmazione delle attività motorie nella scuola primaria
(164) La Programmazione per obiettivi prevede il principio della gradualità degli apprendimenti motori da elementari a specifici, fino a specialistici. E’ importante definire il “Mastery Learning” o apprendimento per maestria (che prevede test e prove strutturate per la valutazione degli esiti), avente le seguenti caratteristiche:
(165) La Programmazione per mappe concettuali è orientata allo sviluppo del processo di autoeducazione e tende a stabilire una rete di realizzazione tra il soggetto, le persone, l’ambiente e gli eventi attraverso il passaggio dalle esperienze spontanee, alla loro organizzazione in schemi concettuali. L’insegnante deve rispettare i seguenti vincoli:
(166) La Programmazione curricolare è l’individuazione e la descrizione dello sviluppo delle diverse esperienze, delle diverse discipline, dei diversi materiali e dei tempi utili a costruire precise competenze.
Programmazione per dinamiche cliniche
Le attività motorie in questo tipo di programmazione costituiscono un percorso motorio nel quale è possibile diversificare gli approcci dell’apprendimento attraverso la ricerca delle diverse modalità di esecuzione.
(167) La Programmazione per sfondo è caratterizzata dalla direzionalità dell’insegnamento in riferimento all’apprendimento, dando un senso compiuto all’azione didattica e riconoscendo il ruolo attivo del discente nei processi educativi.
Rispetto le attività motorie si caratterizza per indirizzarsi a:
Capitolo 4: indicazioni metodologiche e strategie didattiche
(169) Cercheremo di analizzare il rapporto tra alcune metodologie e le attività motorie.
Le dinamiche di gruppo sono fondamentali in ogni attività motoria. Il gruppo che svolge le attività motorie rappresenta un sistema che:
La tecnica del “Circle Time” utilizza la comunicazione circolare per favorire la partecipazione e la cooperazione di tutti i componenti. Questa tecnica favorisce inoltre:
La tecnica del “Role Playing” prevede, invece, un gioco dei ruoli che si realizza costruendo una situazione virtuale e cercando di affrontarla e risolverla operativamente.
(170) Le tecniche metacognitive sono indispensabili nella scuola primaria e si propongono di conoscere ed analizzare i processi di apprendimento soggettivo per fornire agli alunni le strategie per superare le diverse difficoltà, seguendo alcune strategie:
- la diversità dei ruoli nella squadra come ricchezza del gruppo;
- la flessibilità dei compiti evitando gerarchie precostituite nel gruppo;
- la capacità di sostenere positivamente le azioni motorie degli altri giocatori;
- definizione del ruolo di ognuno in rapporto all’attività o al gioco.
La lezione tipo
(171) L’intervento didattico delle attività motorie nella scuola primaria possono essere così riassunte:
Capitolo 5: Decreto Ministeriale 3 giugno 1991
Orientamenti dell'attività educativa nelle scuole materne statali
Premessa
Gli orientamenti dell'attività educativa nelle scuole materne statali, annessi al D.P.R. 647/69 (10 settembre 1969, n. 647), sono sostituiti dagli orientamenti dell'attività educativa nelle scuole materne statali annessi al presente decreto.
(173) Le attività motorie negli orientamenti dell’attività educativa assumono un ruolo fondamentale sia per il bambino e la scuola sia nelle indicazioni curricolari:
- Intorno ai 3 anni il bambino controlla globalmente gli schemi motori dinamici generali (correre, lanciare ecc.).
- Verso i 6 anni imita posizioni globali del corpo e riconosce la destra e la sinistra; i traguardi da perseguire sono lo sviluppo delle capacità senso-percettive degli schemi dinamici e posturali di base (camminare, correre, saltare, stare in equilibrio), dall’altra la progressiva acquisizione della coordinazione dei movimenti. La forma privilegiata dell’attività motoria è costituita dal gioco.
- L’insegnante svolgerà compiti di regia educativa, predisponendo ambienti stimolanti e ricchi di opportunità con l’impegno costante di attrezzi piccoli e semplici, che i bambini possono facilmente manipolare.
- Ai soggetti disabili deve essere offerta la possibilità di partecipare alle attività motorie e programmate sviluppando percorsi originali ed evitando occasioni di esclusione.
(175) Considerazioni metodologiche e indicazioni didattiche
Per progettare adeguati percorsi didattici è indispensabile definire:
Il primo anno della scuola materna (3-4 anni), in questa fase è importante valutare il rapporto tra sviluppo psicomotorio e il “corpo proprio”; in questa fase si valorizza la conoscenza del corpo. E’ possibile costruire progetti didattici adeguati attraverso:
Il secondo anno della scuola materna (4-5 anni), è importante sviluppare la dimensione motoria; i progetti didattici saranno concentrati su:
Il terzo anno della scuola materna (5-6 anni), E’ importante favorire una presa di coscienza del “se corporeo”. I progetti didattici saranno centrati su:
Capitolo 6: D.P.R. 104/85
L’educazione motoria nei programmi didattici per la scuola primaria
(179) La scuola elementare, nell’ambito di un’educazione finalizzata anche alla presa di coscienza del valore del corpo inteso come espressione della personalità, favorisce le attività motorie e di gioco-sport, considerando il movimento al pari di altri linguaggi. L’educazione motoria si propone con le seguenti finalità:
La struttura del movimento è riferibile a:
(181) Obiettivi e contenuti
Il movimento si sviluppa in un continuo rapporto con l’ambiente. Compito dell’insegnante è promuovere in ogni alunno il controllo del comportamento motorio. Le attività motorie consentono di conseguire una prima serie di obiettivi relativi alle capacità senso-percettiva, visiva, uditiva, tattile e cinestesica (il senso che rileva la posizione del corpo, il peso o il movimento dei muscoli, tendini e articolazioni); queste capacità di sviluppo intensive tra i 6 e gli 11 anni, possono essere così identificate:
(183) Indicazioni didattiche
Le attività motorie per essere funzionali devono essere praticate in forma ludica, variata in base all’età. In questo senso si farà riferimento inizialmente ai ragazzi con ètà compresa tra 6 e 7 anni con tutta la vasta gamma di giochi motori frutto della spontaneità naturale. Nella seconda fase d’età (8-11 anni) il raggiungimento dei livelli di autonomia come giochi di squadra.
(184) Considerazioni metodologiche e indicazioni didattiche
a) Le attività motorie saranno maggiormente esplorative, finalizzate alla conoscenza del sé corporeo, favorita da giochi di equilibrio, processi di verbalizzazione, e rappresentazioni grafiche a conclusione di attività e esperienze.
b) Per quanto riguarda la coordinazione oculo-manuale potranno essere realizzate attraverso attività manipolative semplici con piccoli oggetti attività di valorizzazione della motricità fine e di consolidamento dei processi di lateralizzazione.
c) Per l’organizzazione spazio-temporale, le attività potranno essere incentrate sull’esplorazione dell’ambiente scuola attraverso forme ludiche.
d) Le coordinazioni dinamiche generali potranno essere sviluppate con attività imitative, giochi di movimento a squadra.
a) Percezione, conoscenza e coscienza del corpo: le attività motorie, prevalentemente ludiche, sono finalizzate all’osservazione dell’altro corporeamente riconosciuto; ciò potrà avvenire attraverso giochi di orientamento e di equilibrio, con l’ausilio di grandi attrezzi come l’asse di equilibrio e la trave.
b) Coordinazione oculo-manuale e segmentaria: giochi di movimento di lancio e di precisione e le attività di avviamento ai giochi sportivi che prevedono l’uso della palla e dei piccoli attrezzi.
c) Organizzazione spazio-temporale: esperienze finalizzate alla definizione “del prima e del dopo” nell’azione motoria.
a) Per sviluppare la percezione, la conoscenza e la coscienza del corpo dovranno svolgere attività motorie di drammatizzazione, danza, mimo, giochi motori di ruolo.
b) Coordinazione oculo-manuale attraverso l’utilizzo di piccoli attrezzi e palla, giochi di movimento.
c) Organizzazione spazio-temporale: le attività e i giochi potranno essere gestiti dai bambini, attraverso l’attribuzione di ruoli diversi anche sotto forma di cooperative learning.
d) Coordinazione dinamica generale: le capacità coordinative potranno essere valorizzate sia nei giochi sportivi che nei circuiti con stazioni in “problem solving motori”.
Fonte: http://clip2net.com/clip/m55073/1326878904-890e6-194kb.doc?nocache=1
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