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APPARATO RIPRODUTTORE FEMMINILE
OVAIA o OVAIO - Gonade femminile consistente in una ghiandola pari, simmetrica, ai lati dell'utero.
Le ovaiesono ghiandole pari a forma di mandorla, lunghe 2,5¸5, larghe circa 2 e spesse 1,5 cm, che pesano 6¸8 g allo stato adulto, meno prima della pubertà e dopo la menopausa. Nell'ovaia si distingue uno stroma, struttura vascoloconnettivale di sostegno, e un parenchima, costituito fondamentalmente dai follicoli ovarici, formazioni sferiche contenenti l'ovocito, in differenti stadi di sviluppo. L'attività ovarica consta di due funzioni di pari importanza: generativa, sfociante ogni 28 giorni nell'ovulazione, ed endocrina.
Gli ormoni prodotti dall'ovaia sono l'ormone follicolare detto estradiolo, che viene eliminato in forma di estrone o follicolina, e l'ormone del corpo luteo, chiamato progesterone. Il primo è responsabile dello sviluppo dei genitali femminili, della comparsa dei caratteri sessuali secondari e delle modificazioni cicliche caratteristiche che culminano con la mestruazione; il secondo ha invece il compito di preparare e mantenere tutte le modificazioni dell'apparato genitale femminile e delle ghiandole mammarie inerenti la gravidanza.
TROMBA (o TUBA) UTERINA (o DI FALLOPPIO) o OVIDOTTO o SALPINGE
Anatomia - Le trombe o tube uterine (o di Falloppio) od ovidotti o salpingi sono due condotti simmetrici lunghi 10¸14 cm che collegano da entrambi i lati l'utero all'ovaia corrispondente.
Nella tromba uterina si distinguono quattro successivi segmenti: la parte interstiziale, corrispondente all'estremità mediale, che attraversa la parete uterina in corrispondenza dell'angolo superolaterale e sfocia nella cavità dell'utero; l'istmo, che congiunge l'utero alla porzione principale della tuba, l'ampolla; il padiglione, che forma una specie di largo imbuto che circonda l'estremità superiore dell'ovaia. Il padiglione è provvisto di numerose fimbrie una delle quali in rapporto con l'ovaia. La mucosa che riveste internamente la tromba è ricoperta da un epitelio cilindrico monostratificato provvisto di ciglia, che agevolano la migrazione dell'uovo nella cavità uterina.
L'impervietà di entrambe le trombe è una delle più frequenti cause di sterilità femminile.
UTERO - Organo della gestazione dei mammiferi.
Anatomia - L'utero è un organo cavo, a pareti muscolari, destinato a contenere l'uovo fecondato per tutto il periodo della sua evoluzione e a espellere il feto al termine della gravidanza. È situato nel piccolo bacino, dietro la vescica e davanti al retto, e ha grossolanamente la forma di una pera, appiattita in senso anteroposteriore; lungo nella nullipara 6¸7 cm e 7¸8 cm nella pluripara; largo 4 cm, pesante 40¸50 gr nella nullipara e 60¸70 gr nella pluripara. Inferiormente alla parte mediana presenta uno strozzamento, detto istmo, che separa l'organo in due parti: una inferiore, il collo, che sporge nella vagina, e una superiore e più voluminosa, il corpo. Nell'utero si distingue una cavità uterina vera e propria e una cavità del collo (canale cervicale). L'utero è un organo abbastanza mobile la cui posizione è variabile in relazione alla gravidanza, alla replezione del retto e della vescica, ecc.
La parete uterina è formata, dall'interno all'esterno, dalla tunica mucosa o endometrio (formato dalle ghiandole endometriali e dal corion, che è un tessuto connettivo-vascolare perighiandolare ed è provvista delle ghiandole uterine) che subisce trasformazioni cicliche in rapporto all'attività funzionale dell'ovaia (v. ciclo estrale), dallo strato muscolare o miometrio (costituita da tre strati: uno interno, uno medio, molto spesso e riccamente vascolarizzato, e uno esterno, sottosieroso, molto sottile) e dalla tunica sierosa o perimetrio.
VAGINA - Canale muscolomembranoso posto tra utero e vulva.
Anatomia - La vagina è l'organo femminile della copula. È situata davanti al retto e dietro alla vescica e all'utero, misura 10 cm circa di lunghezza e 3 cm circa di larghezza; ha forma cilindrica, piuttosto appiattita in senso anteroposteriore; le sue pareti sono adiacenti tra loro quando l'organo è vuoto. Vi si distinguono il corpo, il fornice costituito da un solco circolare che collega la porzione iniziale della vagina al muso di tinca dell'utero, l'orificio vaginale, consistente in una fessura di dimensioni e forma variabili secondo che si tratti di donna vergine, deflorata o che ha partorito, in relazione alla presenza dell'imene o delle caruncole mirtiformi che ne residuano.
IMENE - Membrana che, nella donna vergine, restringe l'orifizio esterno della vagina.
Anatomia - L'imene può avere spessore e forma variabili (in genere è semilunare) e si inserisce direttamente sul bordo dell'orifizio vaginale esterno. Nel corso del primo rapporto sessuale, l'imene si lacera e i lembi cicatrizzati prendono il nome di caruncole mirtiformi. Durante il parto quelle lacerazioni si approfondiscono e se ne creano di nuove.
In alcune donne l'imene è praticamente inesistente dalla nascita; in altre è così elastico da consentire rapporti sessuali senza riportarne lesione di sorta. La sua presenza e integrità, quindi, non costituiscono prova certa di verginità, né la sua assenza è segno sicuro di avvenuta deflorazione. Al contrario, le caruncole mirtiformi sono segno di avvenuti rapporti sessuali.
VULVA - Insieme delle parti genitali esterne femminili.
Anatomia - La vulva comprende, nella donna, il monte di Venere, le grandi e le piccole labbra che combaciano medialmente e che delimitano uno spazio triangolare, detto «vestibolo», nella parte anteriore del quale si trovano il clitoride e il meato urinario; dietro a questi organi si trova l'orifizio esterno della vagina, nelle vergini parzialmente chiuso dall'imene.
CLITORIDE - Piccolo organo erettile situato nella parte superiore della vulva, alla radice delle piccole labbra.
Anatomia - Il clitòridedella donna e delle femmine dei mammiferi è, entro certi limiti, omologo al membro maschile; infatti è formato da due corpi cavernosi ed è imbrigliato da una piega delle piccole labbra detta frenulo del clitoride. Nel clitoride risiede una parte della sensibilità genitale della donna.
OVOGENESI - Formazione del gamete femminile o uovo.
L'ovogenesi si verifica nell'ovaia e presenta notevoli somiglianze con la spermatogenesi, pur sfociando nella formazione di un numero di gameti quattro volte inferiore. Inizia con una fase germinativa in cui le cellule germinali primitive (protogoni) si moltiplicano dando luogo agli ovogoni, i quali, dopo un periodo di riposo (che nella specie umana va dalla nascita alla pubertà), entrano nella fase di accrescimento (auxocitosi) che li trasforma in ovociti di I ordine, cellule voluminose con grande nucleo centrale, che accumula sostanze di riserva. L'ovocito di I ordine ha già dimensioni e struttura dell'uovo, tuttavia per raggiungere la maturità, che ne permette la fecondazione, deve subire due divisioni riduzionali, che distinguono la fase di maturazione e che sono separate da periodi di stasi in cui si accumulano sostanze di riserva. La prima mitosi o divisione maturativa, disuguale, produce due cellule figlie, l'ovocito di II ordine e una cellula minuscola, il I globulo polare, che degenera; la seconda mitosi suddivide l'ovocito di II ordine nell'uovo, gamete maturo aploide pronto per la fecondazione, e nel II globulo polare piccolo come il I, che si divide subito in due e degenera.
ENDOMETRIO - Lo spessore, l'architettura e l'aspetto cellulare dell'endometrio sono determinati dalla secrezione follicolinico-luteinica dell'ovaio che ne condiziona nettamente le fasi. Queste, riconoscibili durante il ciclo mestruale con biopsie dell'endometrio, sono:
1. la fase follicolinica, immediatamente successiva alla mestruazione, nel corso della quale tutti gli elementi cellulari dell'endometrio si moltiplicano. Si assiste cioè a una vera e propria ricostituzione del tessuto i cui strati superficiali e medi erano stati eliminati durante il flusso mestruale: il corion diventa ricco di cellule, i tubuli ghiandolari si moltiplicano, le mitosi cellulari sono numerosissime. Questa fase corrisponde, a livello dell'ovaio, all'accrescimento del follicolo di Graaf e in particolare all'aumento dello strato delle cellule granulose. Questa fase dura fino al quattordicesimo giorno del ciclo mestruale (contando come primo quello in cui è iniziato il flusso);
2. la fase luteinica, dovuta alla secrezione da parte del corpo luteo (che si costituisce subito dopo l'espulsione dell'uovo, verificantesi appunto al quattordicesimo giorno del ciclo mestruale) di progesterone e di follicolina. A carico dell'endometrio si constata la presenza di una spiccata secrezione di glicogeno nelle cellule ghiandolari, la comparsa di spine connettivali che deformano la struttura delle ghiandole, dando loro un contorno dentellato e infine la differenziazione delle arterie del corion, che assumono un aspetto a spirale. Se l'uovo viene fecondato l'endometrio, grazie a queste trasformazioni, è pronto ad accoglierlo; se invece non c'è fecondazione, gli strati superficiali e medi dell'endometrio vengono eliminati e si ha la mestruazione.
CICLO ESTRALE - Complesso delle manifestazioni citoistologiche dell'utero e della vagina, che, sotto l'influenza degli ormoni sessuali, preparano questi organi alla fecondazione e alla gestazione.
Comprende: 1. proestro o fase follicolinica (caratterizzata da intensa proliferazione cellulare); 2. estro vero e proprio (gr. ôistros, fig. assillo, stimolo), nel corso del quale si hanno l'ovulazione e la fregola (caratterizzata dall’insieme dei fenomeni istologici e funzionali che precedono, accompagnano e seguono l'ovulazione nelle femmine dei mammiferi); 3. Metaestro o fase follicolinico-luteinica (caratterizzata dalla formazione del corpo luteo successiva alla deiscenza del follicolo); 4. diestro o fase luteinica (caratterizzata da una situazione di riposo).
Fonte: http://www.studenti.it/download/scuole_medie/Apparato%20riproduttore.doc
Sito web da visitare: http://www.studenti.it/
Autore del testo: non indicato nel documento di origine
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