Teseo

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Teseo nella mitologia greca

 

Teseo

TESEO Figlio di Egeo re di Atene e di Etra figlia di Pitteo re di Trezene. Per motivi a noi sconosciuti Pitteo volle che il matrimonio restasse segreto. Egeo non potendo rimanere a corte da Pitteo dovette ritornare ad Atene per curare gli affari dello stato, nel momento di partire disse ad Etra che il figlio che sarebbe nato doveva essere chiamato Teseo e quando avrebbe avuto la forza e l'età per andare a conoscere il padre doveva portarlo dinanzi all'enorme macigno sotto il quale Egeo aveva riposto la sua spada e i suoi sandali: il figlio avrebbe dovuto sollevare il macigno con le proprie forze e se fosse stato capace di tanto avrebbe dovuto prendere spada e sandali e andare dal padre ad Atene. Qualche tempo dopo nacque Teseo. Allevato a Trezene nella casa del nonno, aveva appena sette anni quando giunse Eracle che per presentarsi al re aveva tolto la pelle del leone Nemeo che l'eroe era solito indossare sopra la tunica. Teseo che stava giocando coi suoi coetanei entrò con essi in quella stanza: nel vedere la pelle del leone la scambiarono per un leone vivo e fuggirono spaventati, meno Teseo che impugnata una scure che si trovava là per caso si avventò contro la belva per ucciderla, ma quando fu vicino si accorse dell'equivoco e scoppiò a ridere. A sedici anni fu condotto dalla madre dinanzi al macigno sotto il quale il padre aveva riposto la spada e i sandali. Il giovane senza sforzo sollevò il macigno e presi sandali e spada li indossò e partì alla volta di Atene per andare a conoscere il padre Egeo. La strada che da Trezene portava ad Atene era infestata dai briganti e nei pressi di Epidauro s'imbattè nel terribile gigante Perifete che con una mazza di bronzo assaliva e uccideva i passanti per derubarli. Il brigante si slanciò contro Teseo per fargli fare la stessa fine, ma stavolta fu Perifete ad avere la peggio e caduto a terra morto Teseo gli levò la mazza di mano facendone la sua arma preferita. Più avanti si imbattè in un altro gigante, Sini che uccideva i passanti squartandoli con l'ausilio di due pini che piegava e legava quindi i malcapitati alle cime dei due alberi che riprendendo la posizione originaria squartavano il malcapitato. Teseo gli fece fare la stessa fine che egli riservava alle sue vittime. Oltre Megaride, Teseo nel passare per uno stretto sentiero di montagna che correva sul ciglio di un precipizio si imbattè con un'altro brigante, Scirone che fermava i viaggiatori li costringeva a lavargli i piedi e poi con un calcio li precipitava nel burrone. Anche a costui Teseo inflisse la stessa fine. Nelle vicinanze di Eleusi, Teseo dovette affrontare Procuste. Questi fermava i passanti e dopo averli derubati li faceva stendere su un letto e tagliava tutto quello che fuoriusciva dal letto se invece non arrivavano alla misura del letto legandoli con delle corde li stirava finché non arrivavano a toccare la sponda inferiore. Teseo vendicò tutti i malcapitati facendo fare a Procuste la fine che il bandito faceva fare alle sue vittime. Dopo queste imprese Teseo giunse ad Atene e si recò subito a corte facendosi annunciare come un ospite straniero. Sebbene fosse sera, Egeo lo ricevette e lo accolse benignamente e siccome il giovane gli riuscì simpatico ordinò per il giorno successivo un banchetto in suo onore. Medea che era moglie di Egeo convinse il vecchio re che il giovane era venuto per ucciderlo e così preparò una coppa di vino avvelenata e durante il banchetto Egeo porse al giovane la coppa avvelenata. Teseo presa la coppa in mano nell'alzarsi per fare il brindisi con la spada urtò il tavolo attirando così l'attenzione dei presenti sulla spada, Egeo riconobbe subito la spada e capì che Teseo era suo figlio, allora con una manata fece cadere la coppa fatale e abbracciò teneramente il figlio. Egeo riconosciuta così la malvagità della sposa la allontanò dalla reggia e dal paese. Teseo fu cinto della regalità del padre e il giovane si avvalse del potere per consolidare sul suo popolo il potere che con suo padre era diventato vacillante. Teseo libera Atene dal tributo che doveva pagare al re di Creta Minosse, mandando periodicamente sette giovanetti e sette fanciulle per essere dati in pasto al Minotauro: aiutato da Arianna, la bella figlia del re Minosse Teseo riesce a entrare nel Labirinto, uccide il mostro e porta in salvo gli ostaggi e Arianna, che promette di sposare. Invece nel viaggio di ritorno, abbandona la giovane dormiente nell'isola di Nasso. Dimentico di sostituire alla nave che lo porta la vela nera con una bianca lascia credere al padre Egeo che il figlio sia morto, il vecchio dalla disperazione gi getta nel mare che da allora porta il suo nome. Teseo fa una spedizione contro le Amazzoni e s'impadronisce di molte di queste donne col tradimento. Sposa poi una di esse, Antiope da cui ha un figlio, Ippolito. Morta Antiope, Teseo sposa Fedra la quale s'incapriccia di Ippolito, poiché questi la respinge, la perfida donna l'accusa presso il padre. Teseo maledice il figlio che per effetto di tale maledizione subisce una tragica fine, Fedra vinta dai rimorsi, si uccide. Fatta amicizia con Piritoo, re dei Lapiti, Teseo prende parte alla lite dei Lapiti coi Centauri. Accompagna poi Piritoo nell'Erebo, quando costui vi scende per rapire Persefone. L'impresa finisce male, Teseo viene poi liberato da Eracle e torna ad Atene. Il suo trono è occupato da un usurpatore, il suo popolo non lo vuole più. Triste si rifugia a Sciro, il re dell'isola, Licomede, lo uccide a tradimento. Dopo secoli le sue spoglie vengono riportate ad Atene e il popolo lo venera come l'eroe nazionale della stirpe ionica.

 

Fonte: http://www.labirintoermetico.com/03Fiabe/Dizionario_dei_miti_e_dei_personaggi_della_Grecia_antica.pdf

Sito web da visitare: www.bibliomania.it e http://www.labirintoermetico.com

Autore del testo: P.Sanasi

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Chi era Teseo nella mitologia greca

 

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