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Conoscendo l’evoluzione storica della moda, è possibile affermarne la caratteristica di variabilità nel tempo, che dà vita ad un processo di cambiamento continuo, rilevante sul piano economico, dovuto in parte all’intrinseco ciclo delle stagioni, dall’altro al ciclo della moda in senso stretto.
Il cambiamento legato alle stagioni ha motivazioni sostanzialmente funzionali che dipendono sostanzialmente dal clima e dalle occasioni d’uso, con implicazioni su fogge, materiali e colori; quello legato alla moda in senso stretto, invece, trova spiegazione da una parte come fenomeno indotto dal sistema industriale, che si avvale di modalità come “l’obsolescenza forzata” per alimentare sempre nuova domanda di prodotti, dall’altra come evoluzione naturale da parte delle aziende che rispondono attraverso un’ampia offerta ai sempre maggiori bisogni del consumatore.
Il ciclo della moda viene definito1 come il lasso di tempo che intercorre dall’introduzione di una moda (un nuovo prodotto, un nuovo look) alla sua sostituzione da parte di una moda successiva.
La sostituzione, a seconda del suo livello di novità, può riguardare le caratteristiche di base del prodotto (concetto e struttura, elementi di stile, materiali, accessori, disegni) oppure le sue varianti (colore).
Ogni moda possiede un proprio ciclo di vita, costituito da alcuni stadi: introduzione, crescita e picco di massima popolarità e diffusione, maturità, declino, rigetto.
1 S.Saviolo, S.testa, Le imprese del sistema moda, ETAS, 2005
una dimensione aspirazionale, cioè la volontà di seguire la tendenza promossa dagli opinion leaders, da parte di chi persegue un modello di comportamento imitativo. In questa accezione del termine, gli opinion leaders sono rappresentati da coloro che percepiscono per primi i fenomeni di tendenza e li adottano.
Gradimento in volume di vendite
Fase di introduzione
Fase di gradimento
Fase di rigetto
Figura 1: Ciclo di vita della moda (Fonte: A. Foglio, Il marketing della moda, Milano, Franco Angeli, 2001)
Nonostante la moda segua un modello ciclico standardizzato, bisogna comunque precisare che ogni moda ne detiene una diversa durata: infatti ci sono cicli che in breve tempo raggiungono il massimo di popolarità e per un periodo più o meno lungo la
mantengono, mentre altri impiegano molto a raggiungere il picco di popolarità e poi in poco tempo la perdono; ci sono mode che scompaiono velocemente, mentre altre rimangono sul mercato per lungo tempo.
Si parla infatti, per le diverse mode, di ciclo classico o rapido, di ciclo nel ciclo, di ciclo interrotto oppure ricorrente2.
Gradimento in volume di vendite
Ciclo normale Ciclo rapido Ciclo classico
Tempo
Figura 2: differenti tipologie di cicli di vita delle mode (Fonte: A. Foglio, Il marketing della moda, Milano, Franco Angeli, 2001)
Da tale descrizione dei diversi cicli di vita delle mode si può notare che la moda stessa, col suo evolversi, a sua volta condiziona gli stessi cicli di vita dei vari prodotti che la rappresentano, che vengono lanciati sul mercato da stilisti e imprese e che possono avere, a loro volta, diversi cicli di vita:
2 A.Foglio, Il marketing della moda, Milano, Franco Angeli, 2001, pp.62-63
che deve avvenire in modo molto rapido, con una distribuzione il più estesa possibile, ad un prezzo alto al fine di ammortizzare gli alti costi e realizzare nel breve termine profitti; la crescita, invece, non fa altro che integrarsi con l’introduzione, mentre il picco di popolarità è inesistente, dal momento che il prodotto, raggiunto il picco, non fa altro che iniziare la sua rapida discesa.
Il ciclo di vita del prodotto può, quindi, giustamente essere considerato come uno dei più validi punti di riferimento per la definizione e la messa in atto di politiche e di strategie di mercato.
Al giorno d’oggi, il ciclo della moda è scandito dalla logica strutturale e mediatica delle collezioni stagionali collegate a fiere e sfilate che, un tempo, erano patrimonio esclusivo dell’Alta moda e del prêt-à-porter femminile, mentre attualmente riguardano l’intero sistema dell’abbigliamento, del tessile, degli accessori e delle calzature.
La tendenza si muove verso un continuo aumento del numero di collezioni annue da presentare e consegnare in un punto vendita, fino ad arrivare al superamento del concetto di stagione, a favore di un continuo rinnovamento per soddisfare le esigenze dei consumatori sempre più esigenti ed attenti alle tendenze del momento e non solo della stagione intesa in senso tradizionale.
A conferma di ciò si può evidenziare che alcuni retail brands come Zara e Pomod, ma anche un’azienda storica dell’abbigliamento italiano come Benetton, si sono strutturate per progettare, produrre e consegnare nuove collezioni nel corso dell’anno (le cosiddette collezioni Flash o integrazioni per Benetton, destinate a dar vita ad un’offerta diversificata ogni quindici giorni, al fine di spingere i clienti a tornare in negozio) destinate ad avere un tempo di vendita, di acquisto e di consumo sempre più ristretto.
Il sistema moda ha da tempo fatto proprio ed esasperato il ciclo tradizionale, cogliendo tutte le sinergie possibili, come il ricorso ai mass-media e allo star-system per alimentarlo.
Oggi, a maggior ragione, in tempi di democratizzazione e globalizzazione della moda, la diffusione della marca e del prodotto è favorita dall’uso di tutti gli strumenti mediatici disponibili.
I soggetti coinvolti in questo articolato processo, o portatori d’interessi, sono:
Fonte: http://www.psicolab.net/public/pdfart/7760.pdf
Sito web da visitare: http://www.psicolab.net
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