Glossario tessile

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Glossario tessile

ABACA (canapa di Manila) – Fibra tessile ricavata dalle foglie di alcune piante delle Filippine dette musacee. Viene impiegata greggia per fabbricare spaghi e cordami, per intrecciare cesti, stuoie e cappelli e per produrre tessuti speciali.

ACCAPPATOIO - Il nome deriva da cappa. Viene realizzato in tessuto di spugna che ha la proprietà di avere un facile assorbimento dell'acqua e di asciugare perfettamente la pelle.
Se ne ha notizia per la prima volta nell'elenco della raccolta dotale di Bianca Maria di Savoia, sposa nel 1512 di Massimiliano Sforza: i suoi accappatoi erano ricamati in oro.

ACCOPPIATO - dicesi di due tessuti uniti tramite incollatura o cucitura, da usare rispettivamente come diritto e come rovescio di un capo.

ACETATO - Filato o tessuto sintetico ricavato chimicamente dall'acetato di cellulosa; questa fibra viene ottenuta sciogliendo cellulosa di legno in un solvente: l'acetone. Viene prodotta in forma di filo continuo Si usa nelle lingerie, nei costumi da bagno, in capi maschili e femminili come impermeabili e giubbotti. II filo di acetato viene mischiato ad altre fibre per ottenere un aspetto lucido e setificato. Fibra artificiale a base di cellulosa esterificata. Usata normalmente sotto forma di filo continuo, da tessuti lucidi, setosi, morbidi, cascanti. Tra gli inconvenienti: peso specifico elevato, sensibilità al calore e all’umidità, gualcibilità e scarsa resistenza all’usura.
Il filato di acetato risulta morbido, brillante nella struttura e nei colori. Ha discrete doti di traspirabilità, igroscopicità e antistatica (ma comunque non quanto una fibra naturale). Le principali caratteristiche del tessuto sono lucentezza ed elasticità. Simile alla seta, solo nell'aspetto, è meno leggero, più resistente, contrariamente alla seta si carica di elettricità statica. Sembra che per la prima volta sia stato impiegato nel 1921, da allora questa fibra è rimasta a lungo confinata nel settore Fodera. Ora il suo impiego è molto cresciuto: l’8.3% della produzione totale di fili continui, a causa di un sempre maggiore interesse per le fibre naturali man-made.

ACRILICO - Fibra sintetica usata in tessitura e in maglieria da sola o in mischia con altre fibre. L'uso di questa fibra dà al prodotto un aspetto robusto e lo rende ingualcibile. Fibre sintetiche contenenti nitrile acrilico polimerizzato. Tra le loro caratteristiche si annoverano: tenacità e buon allungamento alla rottura, moderata ripresa elastica, discreto comportamento all’usura e sgualcitura. Possono essere usate in mischia con la maggior parte delle altre fibre, siano esse naturali o chimiche.

AFRICA – Tessuto di cotone molto resistente usato principalmente per abiti da lavoro.

A GIORNO - Tipo di orlo generalmente usato per la confezione di biancheria per la casa: lenzuola, tovaglie, ecc. Nell'abbigliamento costituisce un motivo di decorazione. Si esegue sfilando dal tessuto alcuni fili dell'ordito e con l'ago e il filo di cucitura si uniscono due o più fili della trama formando tanti mazzetti che costituiscono alla fine una linea traforata. Nel linguaggio sartoriale questo tipo di orlo può essere definito usando il termine francese: à jour.

AGUGLIERIA – Tutti i filati usati per lavori a mano eseguiti ai ferri o all’uncinetto.

ALCANTARA® - Nome spagnolo che indica sia una varietà di ovini locali che un tessuto sintetico in


ultramicrofibra dall'aspetto scamosciato, prodotto e distribuito in esclusiva dall’omonima azienda.

ALENCON - particolare tipo di pizzo (v.), fatto con 1’ago, originario della città francese di Alencon. I disegni rappresentano in genere motivi figurativi come foglie, uccelli, vasi..., che risaltano sul fondo per 1’uso di un cordoncino.

ALL OVER - voce inglese, lett. "ovunque". Dicesi normalmente di un motivo (stampa, jacquard, ricamo...) che si ripete su tutta la superficie del capo, contrariamente al "piazzato" che ne occupa solo una parte.

ALPACA - Pelo dell'animale omonimo della famiglia dei camelidi originari delle Ande peruviane, impiegato nella fabbricazione di tessuti e filati che portano tale nome. Il filato che si ricava dal pelo di questo animale è piuttosto rustico e meno fine della vigogna. Molto usato nell’industria tessile, a lui si fa ricorso per tappeti, pellicce, cappelli, giacche, giacche, coperte, ma anche misto al cotone.
Indica anche un tessuto di cotone e lana alpaca o lana di pecora adatto per fodere o abiti leggeri. Si tratta di un pelo molto pregiato, più corto e meno brillante del mohair, ma anch’esso molto voluminoso, soprattutto nel caso del "baby alpaca", cioè del pelo di prima tosatura. Consente di ottenere capi molto leggeri, ma ugualmente molto caldi. In natura, si presenta in diverse tonalità che vanno dal beige freddo al marrone scuro passando attraverso il grigio.

ANGORA - Si dice capre d'angora una razza di capre che produce un pelo lanoso, soffice, fine, lungo e lucente chiamato mohair. Più generalmente si definisce angora un filato ottenuto dal pelo lungo e soffice di una razza speciale di conigli detti "conigli d'angora", ampiamente impiegato, sia puro sia in mischia con lana e poliammide, per la produzione di maglieria esterna da donna.

ANTIMACCHIA - Trattamento applicabile su diverse tipologie di tessuti allo scopo di renderli più refrattari allo sporco e ai grassi.

ANTIPIEGA - Trattamento a cui si sottopongono i tessuti per renderli ingualcibili. Antipiega è anche la sostanza usata per tale operazione.

APPRETTO - Sostanza applicata a certi tessuti e filati per renderli più rigidi, lucenti e resistenti. L’apprettatura tende a scomparire con la frequenza dell’uso e dei lavaggi.

ARABESCO - ornamento minuzioso a motivi geometrici o floreali stilizzati e strettamente ripetuti, introdotto dagli arabi. Tessuto con disegni di stile arabo.

 

ARAN – Tipo di maglieria realizzato in lana grezza con trecce, punti in rilievo e losanghe. Prende il nome dalle omonime isole irlandesi e viene usato per maglioni, giacche, cardigan, plaid. Lavorazioni a grosso rilievo e intrecci evidenti (molto complesse, ad es. le trecce) tipiche dei caratteristici pull indossati dai pescatori delle 3 isole al largo della costa occidentale dell’Irlanda (Inishmore, Inish- maan, Inisheer). Secondo la tradizione tali maglioni erano lavorati con una lana spesso ricca di grasso naturale che li rendeva quasi impermeabili. I motivi potrebbero essere una reminiscenza dell’arte celtica e simboleggiare aspetti della vita dei pescatori (es. trecce = corde, rombi = maglie delle reti da pesca,         zig              zag                    =           sentieri        sulle                     scogliere  o               fulmini...). La lana, di colore bianco panna o grigio, poteva poi essere immersa in un bagno naturale di erbe dell’isola per una colorazione verde leggero o in un bagno di alghe marine per una colorazione marrone.

ARGYLE – Effetto di disegni a rombi realizzabile in maglieria su macchine circolari a ruote disegnatrici che si sviluppa su una grande area di disegno, superiore a quelle di base. Per estensione il


termine indica oggi qualsiasi disegno a rombi ottenuto con intarsio o jacquard su qualunque tipo di macchina o di telaio.

ARMATURA - Incrocio dei fili dell'ordito e della trama che dà effetto d'intreccio e disegno sul tessuto. I tipi di armatura sono tre: TELA, SAIA, SATINO O RASO. Intreccio sinusoidale tra i fili della trama e quelli dell’ordito (catena) per fabbricare un tessuto. L’armatura più comune è quella detta intreccio- tela. RAPPORTO D’ARMATURA: 1) Quantità di fili di ordito(rapporto di ordito) e di trama (rapporto di trama) strettamente occorrenti per rappresentare l’intreccio completo di un’armatura o di un motivo operato, o di un effetto(Quando il n° dei fili di ordito è uguale al numero dei fili di trama, si dice Rapporto Quadrato). 2) Dimensione di un motivo che si ripete in tutte le direzioni su un tessuto operato o stampato.
Modo in cui, nel processo di tessitura, si incrociano i fili in catena (o ordito) e in trama, conferendo di conseguenza un aspetto particolare al tessuto o formando un disegno visibile sulla superficie. Le armature di base sono: armatura a tela o taffettà: è la più semplice. In essa un filo di trama passa alternativamente sopra e poi sotto ai fili di catena. Il diritto e il rovescio risultano identici; armatura sergè, saia o diagonale: il filo di trama passa sopra e poi sotto a due fili di catena. Questa armatura forma una diagonale (o costa) visibile solo sul dritto del tessuto ed è inclinata da sinistra a destra o da destra a sinistra; armatura satin o raso: è caratterizzata dal fatto che un filo di trama ricopre almeno 4 fili di catena o viceversa, il che conferisce al tessuto un aspetto liscio e brillante. L’aspetto delle due facce del tessuto e diverso.

ARMATURA A TELA: una struttura di tessuto di cui ogni filo di trama passa alternativamente al di sopra e al di sotto di fili successivi dell’ordito, e ogni filo dell’ordito passa alternativamente al di sopra e al di sotto di fili successivi della trama.

AZZURRA – Il primo filato in pelliccia: pelle di lapin tagliata sottilissima e avvolta in matasse, da lavorare normalmente sulle macchine da maglieria.

 

B

BANLON - Tipo di filato sintetico ottenuto attraverso un processo di arricciatura e brevettato da una ditta americana. II tessuto realizzato con questo filo diventa elastico e la sua superficie crespata. II filato viene usato soprattutto in maglieria e calzetteria.

BARRATO - Difetto del filato o del tessuto che presenta righe o segni irregolari. Effetto di righe in senso orizzontale nel tessuto.

BASTONCINO - Disegno caratteristico per tessuti di camiceria o abiti leggeri, ottenuto in tessitura o con la stampa. Si tratta di un motivo a strisce regolari e parallele scure alternate a strisce chiare; la larghezza di questi bastoncini va da 1 mm a 10 e più; mm.

BATIK - Tipo di stampa per tessuti che si effettua spalmando di una speciale cera quelle parti di stoffa che non si vuole che prendano colore. II metodo è originario dell'India ed è stato molto diffuso negli anni '60 e '70 per abiti e camicie di stile folk o etnico. Tecnica particolare di stampa, originaria dell’isola di Giava, che utilizza la cera. Il tessuto viene dapprima ricoperto con uno strato di cera, che poi si toglie a seconda del disegno che si desidera ottenere. Successivamente il tessuto viene immerso in un bagno di tintura; il colore non può penetrare dove è deposta la cera, che funge cosi da riserva. La cera viene poi eliminata immergendo il tessuto in acqua tiepida. Ripetendo più volte l’impregnatura e tingendo con colori contrastanti si ottengono intricati disegni multicolori. Laddove la cera si screpola, appaiono  degli  effetti  di  striature.  Per  estensione  il  termine  indica  il  tessuto  decorato  con  tale


procedimento. L’effetto "batik" può anche essere simulato da tecniche di stampa diverse.

BATISTA - Tessuto in lino o cotone molto fine e quasi trasparente, viene usato per camicie, fazzoletti e biancheria. II nome deriva forse dal suo primo produttore: Baptiste de Cambrai, vissuto nel XIII secolo. Dal nome di Jean Baptiste, tessitore di Cambrai vissuto nel XIII secolo. Tela molto sottile, ad armatura chiusa e di aspetto lucido. Originariamente in lino, è ora realizzata anche con filati di cotone molto fini e utilizzata per camicie, fazzoletti...

BAVA - Filamento continuo emesso dal baco da seta per costruire il bozzolo. La bava è; composta a sua volta da due filamenti incollati tra di loro detti "bavelle".

BAVELLA - Insieme delle bave esterne del bozzolo disposte irregolarmente che si estraggono come cascame prima di iniziare la dipanatura del filamento regolare e continuo.

BENGALINA – Stoffa in lana o seta originaria del Bengala, tipica per avere la trama cordonata. Tessuto caratterizzato da una trama a piccole coste orizzontali, tipo cordonetto.

BISSO - Filamenti setosi e lucenti che secernono alcuni molluschi, come il mitilo e la pinna, per fissarsi al fondo marino. Possono essere tessuti come la seta, in una stoffa morbida e delicata di qualità rara e costosissima e che anticamente era riservata solamente ai re. Per estensione viene definito bisso un tessuto particolarmente fine e delicato in seta o lino.

BLUE JEANS - Rappresentano una vera rivoluzione nella moda, iniziata dopo la seconda guerra mondiale. Per la prima volta un capo di abbigliamento viene accettato da tutti: giovani, anziani, bambini, donne, uomini, ricchi e poveri. In Europa i blue jeans giungono per la prima volta dopo il '45 portati dai primi turisti americani, ma le loro origini si devono far risalire a circa un secolo prima quando Levi Strauss, un emigrante bavarese, arrivò; fra i cercatori d'oro americani a proporre un robusto tessuto per tende. Si accorse, invece, che quello che serviva maggiormente erano pantaloni resistenti e, quindi, con il suo tessuto, originario di Nìmes, fece fare calzoni che ebbero un immediato successo. II nome del tessuto divenne poi denim (de Nìmes), mentre la parola jeans invece deriva da Genova, Genes in francese, perché i marinai genovesi portavano pantaloni fatti con un tessuto simile chiamato genes, diventato poi jeans in America. II modello originale di Levi Strauss, al quale egli stesso aveva già aggiunto tasche e borchie di rame per rinforzarlo ulteriormente, si modificò nel tempo fino a quello conosciuto ai giorni nostri, diventando negli anni '50 la divisa della "gioventù bruciata" con idoli come Elvis Presley e Marlon Brando, negli anni '60 il simbolo della contestazione e negli anni '70 e '80 l'abbigliamento informale adottato da tutti.

BORRA o DUVET o SOTTOPELO o TIFLIT – preziosa coltre protettiva (nelle capre cachemire e camelidi in genere) sottostante al pelo di superficie (lungo ed ordinario) che ripara l’epidermide degli animali che vivono nei climi freddi; è costituita da fibre corte e finissime e rappresenta la parte nobile usata dall’industria per la realizzazione di prestigiosi manufatti di cachemire e cammello.

BOTANY – Lana proveniente dalla baia di Botany, Australia. Il Termine e divenuto sinonimo di tessuti pettinati.

BOTTONATO (o boutonné) – Filato a piccoli bottoni usato per maglieria e tessuti tipo Donegal.

BOUCLÉ - Filato fantasia caratterizzato da nodini e piccoli occhielli. Viene usato in maglieria o tessuto. Si dice anche del tessuto con superficie a nodi e riccioli, simile all’Astrakan.

BROCCATELLO - Un broccato leggero con disegni lucidi su fondo opaco o viceversa (simile al damasco).


BROCCATO - Tessuto con motivo o figure a rilievo sul diritto. Solitamente prezioso per l'utilizzo della seta e di fili d'oro e d'argento è stato usato per abiti da sera fin da metà Ottocento. Oggi indica un tessuto a disegno irregolare; in passato designava un tessuto di seta arricchito da oro e argento.
Tessuto che presenta al diritto dei motivi ornamentali in rilievo.
I disegni sono prodotti da catene e da trame che sono aggiunte al tessuto di fondo e che appaiono soltanto sul diritto.

 

C

CACHEMIRE - Fibra ottenuta dalla lana delle capre allevate nelle zone del Tibet, sugli altipiani della Mongolia ( le più pregiate ) e in Iran ( le meno pregiate ). Il colore è generalmente bianco, ma vi sono soggetti marroni, tendenti al grigio,al bruno e al rossiccio . Il tessuto può essere cardato (morbido, resistente, quasi sempre follato) e pettinato ( leggero, molto resistente ed esente dal fenomeno "pilling").CASHMERE Capra produttrice dell'omonimo pelo. Originaria dell' India del nord, provincia di Kashmir. Viene allevata in Tibet, Cina, Mongolia, Iran; gli animali di quest'ultima nazione producono cashmere più ordinario e quindi meno pregiato di quello cinese e mongolico

CALANDRA – Consiste in un insieme di rulli, posti verticalmente od orizzontalmente e riscaldati all’interno, attraverso i quali si fa passare un tessuto per stirarlo, renderlo compatto e conferirgli lucentezza. In oltre, dato che il tessuto entra nella calandra ancora umido, all’interno dei tessuti tubolari quali quelli da maglieria, vengono posti degli allargatori; la stiratura ne fissa in seguito l’altezza.

CALANDRATURA - Pressatura delle stoffe mediante rulli metallici pesanti che emettono contemporaneamente umidità e calore per dare maggiore lucentezza e uniformità al tessuto. La Calandra consiste in un insieme di rulli, posti verticalmente od orizzontalmente e riscaldati dall’interno, attraverso i quali si fa passare un tessuto per stirarlo, renderlo compatto e conferirgli lucentezza. Inoltre, dato che il tessuto entra nella calandra ancora umido, all’interno dei tessuti tubolari, quali quelli da maglieria, vengono posti allargatori; la stiratura ne fissa in seguito l’altezza.

CAMMELLO - La "lana cammello" si ottiene dal sottopelo dell'omonimo animale che in primavera si stacca naturalmente e viene recuperata dai raccoglitori di pelo che seguono le carovane. II pelo più pregiato è quello del cammello che vive in Asia tra la Mongolia e il Golfo Persico. II termine cammello indica il tessuto in pelo di cammello dal caratteristico colore naturale rossiccio solitamente cardato, follato e rifinito a pelo corto e morbido. Impropriamente si indicano come cammello, tessuti anche non pregiati, dal caratteristico color beige.

CANAPA - Fibra tessile estratta, mediante macerazione e battitura, dal libro della pianta omonima (Cannabis sativa una pianta erbacea con alto fusto (da 2 a 6 metri). Originaria dell'Asia centrale è coltivata oggi in molte regioni a clima temperato o temperato/freddo, quali tutta l'Europa e l'Italia in particolare. II filato che si ottiene è molto robusto e resistente ed é impiegato per tessuti sia da arredamento che da abbigliamento.
La canapa è un tessuto robusto che non richiede particolari attenzioni: può essere tranquillamente lavata in lavatrice (salvo diverse indicazioni dovute alla tenuta dei colori).

CANAPONE - Termine improprio per indicare tessuti di intreccio grosso e marcato che possono assomigliare alla canapa: vedere natte' e panama.

CANDEGGIO - Trattamento a base di cloro al quale si sottopongono le fibre tessili per renderle


candide.

CANGIANTE - Tessuto che presenta diversità di colore fra i fili dell'ordito e quelli della trama per cui, guardandolo da differenti angolazioni, cambia tinta diventando quasi iridescente.

CANNETE’ (Bedford cord): E' una stoffa classica, poco conosciuta in Italia, utilizzata in tinta unita. Ha una particolare armatura a canneté con filati pettinati.
Peso: da 450 a 500 gr. Usi: soprattutto pantaloni. Caratteristiche: è molto resistente, non si sgualcisce ed è particolarmente adatto per attività sportive come caccia o equitazione.

CANOVACCIO - Grossa tela di canapa, usata principalmente per strofinacci. Tela di cotone o lino a trama molto rada usata per ricamo o per abiti estivi.

CARDATO - Filato o tessuto passato attraverso la cardatura. Presenta un aspetto pelurioso, voluminoso e caldo e viene usato per realizzare capi pesanti. Tessuto cardato: ottenuto con fibre corte naturali o con sottoprodotti della carderia che viene poi sottoposto a particolare finissaggio.

CAPPELLO DA PRETE (Barley corn): Una particolare armatura detta cappello da prete (perché il suo disegno richiama il tricorno dei preti del Settecento) con una base batavia; il filato è cardato. Più che di un tessuto si tratta infatti di un tipo di disegno, ottenuto con il contrasto di ordito e trama. Peso: da 350 a 400 gr. Usi: abiti e giacche. E' infatti un classico per giacche sportive, specialmente di lambswool e cachemire.

CARDATURA - Si tratta di una delle operazioni fondamentali della filatura con la quale si aprono e si sgrovigliano i fiocchi della lana eliminando contemporaneamente le impurità vegetali. La lana passa attraverso cilindri ricoperti di aghi dove viene separata e le sue fibre vengono orientate tutte nello stesso senso. Operazione consistente nel far passare le fibre tessili attraverso un tamburo rotante per renderle longitudinali. (In particolare per il lino e la canapa, è sempre preceduta da macerazione e da strigliatura.). La cardatura consiste nel districare e pettinare le fibre tessili isolandole l’una dall’altra quando sono aggrovigliate, nell’allinearle in senso verticale e pulirle eliminando ingrossature e nodi. Ciò si ottiene sottoponendo le fibre tessili all’azione di fini punte d’acciaio, molto vicine l’una all’altra e fissate con nastri a cilindri che ruotano a velocità prestabilita, facenti parte di macchine chiamate carde.

CASCAMI - Scarti nella lavorazione tessile che talvolta vengono impiegati per ottenere effetti particolari in filati e tessuti.

CATENA - I filati, solitamente più resistenti e ritorti, che formano la lunghezza della stoffa. Vedere ordito.

CERATO - Filato o tessuto apprettato in modo da avere un aspetto molto lucido. CHINE’ – Filato a più colori con effetto screziato.
CHINTZ - tela di cotone la cui superficie e resa lucida da un finissaggio di calandratura. Il chintz, nella sua accezione più comune, è un tessuto stampato a motivi di fiori, frutta, uccelli... in colori vivaci. E’ normalmente usato per arredamenti d’interni e tappezzerie

CHINTZATURA - operazione di finissaggio che consente di conferire alla superficie di un tessuto un aspetto lucido, glassato. Si ottiene tramite calandra, con frizione a caldo sotto forte pressione

CIMATURA – Borra o scarto proveniente dalla cimatrice. Operazione di finissaggio che consente di regolarizzare l’altezza del pelo ed egualizzare la superficie di un tessuto, dopo l’operazione di follatura


(v.) o garzatura (v.), consistente nel rasare una stoffa, un tessuto, un velluto. E' un'operazione di taglio, con la quale il pelo residuo sulla superficie del tessuto viene rasato o reso di lunghezza uniforme.

CIMOSSA - Bordi laterali dei tessuti resi più resistenti dà una lavorazione più fitta per far sì che la stoffa non sfilacci nel senso della lunghezza. Spesso sulla cimossa viene eseguita una stampigliatura o una tessitura portante la marca del fabbricante o la composizione del tessuto: in questo caso si dice "cimossa parlante".

CINIGLIA - Filato composto da un filo ritorto che trattiene fra i suoi capi ciuffetti di pelo ritto e voluminoso. Viene usato in maglieria oppure per realizzare un tessuto  omonimo.  L'effetto  finale  è  quello del velluto, ma molto più morbido e aperto. Filato caratterizzato da una struttura ad alta voluminosità, ottenuto con tecnica particolare di torsione e di rasatura della superficie del filato stesso. Il suo uso è applicato alla fabbricazione dei tessuti detti ‘falsi   velluti’.

CORDONETTO - Filo in cotone o lino molto robusto impiegato come cucirino per realizzare ricami applicati secondo un disegno ben preciso su capi già finiti. Può essere lavorato a maglia per maglie estive pesanti e traforate. Indica anche un tessuto realizzato con questo filato e lo spazio fra una costa e l'altra nei tessuti a coste.

COTELE’ – Tessuto a coste.

COTONE - Fibra tessile ricavata dai peli che rivestono i semi della pianta omonima. Esistono cotoni di diverse qualità secondo la provenienza. II più pregiato è il Sea Island, dalla lunga fibra setosa, che viene usato per le lavorazioni più raffinate. I cotoni si classificano a seconda del titolo, mentre la lunghezza della fibra ne determina la qualità:  più  è lunga,  più  il cotone  è lucente, resistente e pregiato.  La
lunghezza della fibra, cioè il taglio, può misurare da meno di 20 a più di 40 millimetri. La varietà chiamata Superfine St. Vincent raggiunge i 50 e 60 millimetri. II cotone Egiziano chiamato anche Jumel o Moho è caratterizzato dalle sfumature del colore che vanno dal giallo al bruno. I cotoni Peruviani (Pima), pregiati come l'Egiziano, hanno l'apparenza della lana per cui sono spesso usati in miscela con tale fibra. II cotone Americano detto Upland è a fibra corta e prende la denominazione dalla provenienza: Texas, Mississippi, Georgia, Orlèans. I cotoni Indiani hanno fibra ancora più corta di quello Americano e sono di qualità più scadente.
Il cotone è una fibra leggera e robusta allo stesso tempo, non protegge dal freddo, come la lana, ma protegge dal caldo, specialmente se si indossano vestiti in cotone bianco.
Il suo nome deriva dall'arabo Katun (parte delle terre conquistate). Dopo il lino e la lana il cotone è la fibra tessile più antica. Il cotone, è il tessuto più diffuso al mondo, poco costoso, molto versatile, assorbe perfettamente ogni tipo di colorazione.
La manutenzione del cotone non richiede particolari attenzioni: si lava alle alte temperature (sconsigliate temperature oltre i 60° sia per la longevità dei colori che per quella dello stesso tessuto); si stira alle temperature più alte

CRACCANTE - Indica la speciale sensazione che dà la seta naturale al tatto.

CRESPO - Tessuto di peso vario dall'aspetto granulare e increspato. Questa caratteristica viene ottenuta con una speciale armatura o con una torsione molto elevata dei filati (detti filati crespi) per cui si ottiene un effetto ondulato e mosso nella superficie. L'arricciatura si può ottenere anche durante le fasi di finissaggio per effetto del diverso restringimento di alcuni filati. Vedere anche: crespo marocchino, crespo cinese e crespo georgette, CREPELLA (tessuto in lana con superficie leggermente crespa; non prende le pieghe), crespo satinato.

CRETONNE – Tessuto di cotone stampato.


CRINOLINO - Tessuto di lino o cotone, con il ripieno di crine bianco, soffice ed elastico serviva per fare un’ampia sottana detta crinolina da indossare sotto l'abito vero e proprio per dargli un aspetto gonfio e sollevato.

CUPRO – la fibra di cupro è conosciuta anche con il nome Bemberg, il nome dell'azienda che l'ha inventata e la commercializza con il proprio marchio. Nasce dalla cellulosa della fine peluria che riveste i semi del cotone, viene prodotta come filo continuo, con caratteristiche in parte analoghe a quelle della viscosa, di cui però è più resistente all'umidità. Non causa cariche elettrostatiche. Offre ottima traspirabilità e igroscopicità, sopporta bene l'azione del sudore, è resistente all'acqua salata. Filato derivato dalla cellulosa, mano morbida aspetto particolarmente serico, buona resistenza all’usura, ottima traspirabilità e igroscopicità, grande confort indosso, buon drappeggi, brillantezza cromatica, facilità di tintura e stampa, Biodegradabilità. Si usa per la realizzazione di fodere tinte in filo e in pezza; tessuti mano-pesca, misti lana, lino, seta ecc. ; lampassi, damaschi, broccati, velluti, rasi, rasoni, goffrati ecc. fibra artificiale, di cellulosa rigenerata, prodotto con il sistema al cuprammonio, con caratteristiche in parte analoghe a quelle della viscosa, di cui però è più resistente all’umidità. Sopporta bene l’azione del sudore, è resistente all’acqua marina e brucia con una certa facilita. I principali settori di applicazione sono: fodere per sartoria e confezione industriale, arredamento (broccati, damascati...), abbigliamento (velluti, tessuti per 1’alta moda e abiti da sera), etichette.

 

D

DAMASCO - Tessuto in seta brillante tinta unita, lavorato su telaio jacquard con filati dello stesso colore nell'ordito e nella trama, ma con torsione e finezza diverse. II risultato è un effetto di chiaroscuro con disegni lucidi su fondo opaco o viceversa. L'origine di questo tessuto è cinese, ma Damasco ne divenne il centro di commercio più importante tanto da dargli il nome. Viene usato principalmente nell'arredamento, ma periodicamente la moda lo riscopre per giacche e capispalla eleganti.

DAMASCATO: tessuto sul diritto del quale appaiono disegni in rilievo dovuti a contrapposizione degli effetti di armatura di catena (ordito) o di trama. Le armature più usate sono quelle del Raso e della Saia. Si possono eseguire sui telai Jacquard.

DAMIER - Termine francese che indica un tessuto a scacchi.

DECATISSAGGIO – (fr. Decatissage, da cati, appretto).Operazione consistente nel togliere l’appretto che in tessitura è stato applicato alle stoffe di lana, cotone o lino. Il decatissaggio ha la funzione di rendere soffici e morbidi i tessuti di lana, di fissarne la brillantezza, di conferire loro la proprietà di non restringersi quando accidentalmente si bagnano e inoltre di assestarli in modo che non subiscano ritiri durante la confezione e l’uso. Si applica il decatissaggio anche ai tessuti di cotone e lino per fissarne definitivamente le dimensioni (larghezza e lunghezza). Viene effettuato sulle stoffe di lana sottoponendole a bagni di vapore acqueo su apposite tavole o arrotolando le pezze di tessuto su rulli aventi la superficie esterna forata per la circolazione del vapore; si può ugualmente decatizzare il tessuto senza sottoporlo a tensione, distendendolo a falde sia in camere apposite sia in autoclavi dove è lasciato assorbire il calore umido. Il tessuto viene poi disteso ad asciugare; si ha così l’assestamento definitivo delle misure, tanto apprezzato nelle stoffe. Il decatissaggio del lino e del cotone è effettuato in genere mediante immersione in un bagno di acqua saponata.

DENIM: Tessuti ad armatura  a  Saia,  il cui  rapporto d’armatura  non  supera  4, compresa  la  Saia


spezzata o Raso di 4, ad effetto ordito, di cui i fili di ordito sono tinti di blu mentre quelli della trama sono greggi, imbianchiti, tinti di grigio o colorati di blu più chiaro dei fili di ordito.

DEVORE’ - Sistema di stampa per tessuti ottenuto per corrosione con speciali agenti chimici che sciolgono le fibre che costituiscono il ricamo, lasciando in evidenza il fondo di sostegno secondo il disegno prestabilito.

DIAGONALE – Tessuto a coste diagonali.

DIRITTO - I tessuti hanno un diritto ed un rovescio. Sono a due diritti se le facce sono uguali, a doppia faccia se hanno il diritto ed il rovescio diversi.

DONEGAL – Tweed prodotto nell’omonima città dell’Irlanda. DOPPIONE - Vedi Shantung.
DOUBLE FACE - Letteralmente doppia faccia. Consiste in un tessuto con diritto e rovescio di aspetto diverso, ma ugualmente utilizzabili come diritto del capo da realizzare. Solitamente in lana cardata molto morbida, viene utilizzato per cappotti.

DRALON – Fibra tessile               
DRILL - Tessuto molto robusto e pesante simile al denim. Solitamente bianco o color cachi e in cotone, è utilizzato per divise militari o coloniali e per abiti estivi sia maschili che femminili.

 

DRITTO FILO - Direzione del filo dell'ordito in un tessuto. Dritto filo in trama : direzione del filo di trama in un tessuto. Tessuto tagliato seguendo il filo della trama.

 

E

EDREDONE - L'edredone per le caratteristiche del suo piumino e per la storia che lo accompagna merita uno spazio a parte. L'anatra selvatica detta Edredone (Somateria Mollissima), é un’anatra la cui femmina ha il piumaggio bruno, mentre il maschio é bianco e nero. L'edredone vive in tutta l'Europa settentrionale e viene spesso segnalata anche sulle coste italiane, ma é principalmente dall'Islanda che proviene il piumaggio usato per imbottire i piumini. Il piumino di Edredone non viene dagli allevamenti, come per gli  altri  tipi  di  piumino,  ma  é  esclusivamente  di  origine
selvatica. Gli edredoni nidificano sulle scogliere dove le femmine imbottiscono i nidi con il piumino più morbido del sottopetto per proteggere le loro uova. Dopo la schiusa delle uova e lo svezzamento dei piccoli,  i  raccoglitori autorizzati  (e solo loro) si  arrampicano  sulle
scogliere e manualmente tolgono il piumino dai nidi. Il piumino così raccolto prima di venire venduto viene pulito e sterilizzato. La quantità di Edredone varia di anno in anno, ma comunque solo poche centinaia di capi all'anno imbottiti in puro Edredone giungono sul mercato. Il piumino di Edredone, rispetto al comune piumino d'oca bianca é bruno, striato di bianco, e i suoi fiocchi sono particolarmente


soffici. Inoltre hanno una fortissima coesione tra loro (per resistere ai venti che spazzano le scogliere artiche) e quindi creano naturalmente una coperta compatta. Per questo motivo un piumino in Edredone é ineguagliabilmente leggero, soffice e caldo.

ELASTAM – LYCRA – Fibra sintetica realizzata e brevettata dalla Du Pont con il nome commerciale lycra Questo tessuto è realizzato attraverso la lavorazione di fibra elastomerica costituita prevalentemente da poliuretano segmentato. La sua principale caratteristica è l'elasticità. Di solito l'elastan viene associato ad altre fibre, come il cotone. Fibra Poliuretanica

ELASTOMERI: Filati di Elastomeri: filati di filamenti (compresi monofilamenti) di materie tessili Sintetiche o Artificiali) diversi dai filati testurizzati, che possono, senza rompersi, subire un allungamento fino a tre volte la lunghezza iniziale, e che dopo aver subito un allungamento pari a 2 volte la lunghezza iniziale, riprendono in meno di 5 minuti, una lunghezza pari al massimo ad una volta e mezzo la lunghezza iniziale.

ETAMINE - Tessuto in tela di cotone o in fibra sintetica, molto rado e trasparente, usato come rinforzo in sartoria, nei tendaggi o come supporto per ricami.

 

F

FACON- Linea, foggia, fattura dell'abito.

FALLO - Difetto del tessuto che si dice quindi fallato.

FANTASIA - Tessuto a colori vivaci o comunque disegnato: scozzese, rigato ecc. Filato per maglieria dalla superficie mossa e lavorata per effetti particolari e fantasiosi.

FELTRATURA - Processo di infeltrimento del manufatto di lana (follatura). Infatti le fibre di lana in determinate condizioni di calore, umidità; e con una compressione meccanica aderiscono fra loro formando un insieme compatto e resistente. II processo può essere fatto sia sulle pezze (tessuti follati) che sulle fibre (feltro).

FELTRO - Manufatto di lana pressato e robusto, ottenuto mediante la compattazione delle fibre (vedi feltratura). Con le tecnologie di oggi si possono ottenere feltri anche con fibre diverse dalla lana: cotone, raion, pellicce. Tessuto caldo pesante generalmente usato per i cappelli, viene utilizzato anche per cappotti, giacche e gonne.

FIAMMATO - FLAMME’ - Difetto tecnico sul filato costituito da un ingrossamento irregolare della superficie. Creando volutamente questi ingrossamenti a intervalli programmati si ottiene un filato fantasia per la maglieria e per tessuti, come lo shantung.

FIANDRA - Tessuto in lino molto pregiato, fabbricato su telai jacquard con disegni geometrici o floreali, usato in origine solo per biancheria da tavola o da bagno, è stato saltuariamente riscoperto anche  nell'abbigliamento.

 

FIBRE TESSILI - Sostanze prodotte dalla natura o dalla chimica che per la loro forma, struttura e proprietà si prestano a essere trasformate in filati e in tessuti. Sono fibre naturali quelle prodotte dalla natura. Fibre chimiche quelle ottenute in parte o totalmente mediante processi chimici. Fibre artificiali quelle tratte da sostanze fibrose già esistenti in natura e solo modificate dalla chimica (Si


considerano tali le fibre in fiocco ed i filamenti ottenuti per trasformazione chimica di polimeri organici naturali (es.: cellulosa, caseina, proteine, alghe) quali Rayon Viscosa, Acetato di cellulosa, Cupro o Algato). Fibre sintetiche (es. Fibra Poliammidica alias Poliammide alias Nylon, realizzato e brevettato dalla Du Pont nel 1935, il suo nome nasce dalla fusione delle iniziali di New York (Ny) e Londra (Lon)), ( Poliestere, Terital, Pile, Polipropilene ecc.)quelle ricavate da sostanze non presenti in natura, ma prodotte dalla chimica per sintesi ( si considerano tali le fibre in fiocco ed i filamenti ottenuti per polimerizzazione di monomeri organici quali poliammidi, poliesteri, poliuretani o derivati polivinilici). Le fibre artificiali, a differenza di quelle sintetiche, sono ottenute dalla lavorazione della cellulosa trattata con sostanze chimiche, e non dalla diretta trasformazione di sostanze chimiche. La differenza sostanziale è che le fibre artificiali permettono una certa traspirazione del tessuto e generalmente accumulano meno cariche statiche.
I termini Sintetiche o Artificiali si applicano ugualmente con lo stesso significato, all’espressione “materie tessili”.
Fibre sintetiche

FIL - A - FIL – Tessuto a righine molto fitte, detto anche millerighe.

FILATO – Prodotto derivato dalla riunione di fibre tessili che, sottoposte a operazioni di FILATURA, (es.: unite tramite torsione), sono state trasformate in modo da ottenere un corpo lungo, continuo e flessibile (filo) adatto a essere intrecciato per la produzione di tessuti, maglieria, pizzi, ecc. e per tutte le altre applicazioni che richiedono caratteristiche di resistenza ed elasticità per costituire un intreccio. Filato Bobinato, filato avvolto su bobine. Filato Cardato, filato a fibra corta ottenuto in carderia. Filato Cordonato, filato costituito da più fili ritorti singolarmente e successivamente fra loro ( Il senso di rotazione dell’insieme è inverso a quello di ciascun filo). Filato di Catena, di trama, filato utilizzato per la catena, la trama. Filato Gasato, fiato semplice, o ritorto, o intrecciato, che ha subito la gasatura per l’eliminazione della peluria. Filato Greggio, filato di colore naturale non sottoposto a tintura. Filato Mélange, filato composto da più fili di colore diverso, o per mischia di fibre diversamente colorate. Filato Mercerizzato, filato immerso in un bagno di soda caustica perché acquisti un aspetto brillante. Filato Mouliné, filato costituito da più fili semplici ritorti leggermente insieme. Filato Rinforzato, filato semplice che ha subito una torsione supplementare per acquisire una resistenza quasi uguale a quella del filato ritorto. Filato Ritorto, filato composto da più fili semplici che hanno subito una forte torsione dopo essere stati riuniti insieme (diverso dal filato comune che normalmente è unico). Filato Misto, costituito da più fibre o filati di origine diversa: seta e lana, terital e cotone, seta e lamé, ecc. Filato Sfumato, filato tinto i cui colori vengono, in seguito parzialmente attenuati. Filato Tinto, filato passato in tintoria al momento iniziale della lavorazione (tinto in fibra o in tops), o in mischia, o prima o dopo la pettinatura, o in matasse.
Nell’industria tessile si distinguono due tipi di filati: quelli formati da fibre di lunghezza limitata, unite fra loro mediante le operazioni di filatura (filati di cotone, lana, lino e canapa), e i filati ottenuti torcendo insieme fili continui ( ad es. la seta). Tra quelli destinati alla tessitura si distinguono filati di catena, caratterizzati dalla consistenza dovuta a notevole torsione, e i filati di trama che, al contrario, sono poco ritorti. Qualche volta, tenuto conto del genere di lavorazione al quale sono destinati, viene loro data una torsione intermedia: in questo caso si chiamano filati di mezza catena. Per aumentare la resistenza della catena si è spesso costretti a torcere insieme due o più fili ottenendo così i filati ritorti, in contrapposizione a quelli normali, chiamati filati semplici. I filati a torsione sinistrosa o destrosa sono fabbricati in funzione delle macchine da confezione sulle quali saranno utilizzati.
I Filati di Seta sono ottenuti mediante l’accoppiamento delle bave dei bozzoli al fine di costituire un numero di fili più o meno considerevole; dopo questa operazione, si effettua la torcitura a seconda della torsione impartita, i filati prodotti vengono classificati come organzini, trame, grenadine, peli, crespi, ecc.
La grossezza dei filati è indicata dal titolo.

FILATO OPEN END - La torsione avviene mediante turbina.


FILATO RING – Filato ottenuto con il filatoio continuo ad anelli, detto comunemente RING,in questo tipo di filatoio (per la filatura cardata e pettinata)l’azione di stiro è determinata dal passaggio dello stoppino tra due coppie di cilindri di cui la seconda ha una velocità superiore alla prima, mentre la torsione e conferita dalla rotazione di un anellino (il ring) attorno al fuso.

FILET - Letteralmente tradotto dal francese significa rete da pescatore. Nel gergo tessile indica una trama a rete o retino. Tipo di ricamo eseguito su un fondo costituito da una rete di maglie geometriche.

FILO - Insieme di fibre continue, con o senza torsione. FILO Dl SCOZIA - Cotone egiziano ritorto e mercerizzato.
FILO Dl PERSIA - Simile al filo di scozia, ma più; morbido e lucente.

FINEZZA - Misura di valutazione economica usata nell'industria tessile per le fibre naturali, i fili e i filati. La finezza viene espressa dal titolo.

FINISSAGGIO – Operazione o insieme di operazioni intese a conferire determinate caratteristiche a un tessuto, ossia a renderlo morbido al tatto, resistente, idrorepellente, antipiega, ecc. A tale scopo si effettuano trattamenti meccanici, fisici e chimici, dei quali i più importanti sono l’appretto, la calandratura, la cimatura, il decatissaggio, la follatura, la garzatura, l’impermeabilizzazione, la mercerizzazione, il sanforissaggio.)

FIOCCO - Stato in cui si trovano le fibre prima della filatura: alla rinfusa, non orientate parallelamente.

FLAMME’ - Filato fantasia con effetti di fiammatura e anche tessuto realizzato con filati fantasia che presentano bottoni, rigonfiamenti e strisce, generalmente a colori vivaci, e disposti in modo irregolare e marcato.

FLANELLA - Tessuto caratterizzato dalla superficie uniforme e pelosa e dalla mano morbida e calda. Può essere pettinato o semipettinato, follato e garzato, e costituisce un classico fondamentale dell'abbigliamento. La materia prima può essere diversa: lana, ordito in cotone e trama in lana, o interamente in cotone. La flanella in cotone è molto soffice e ha un aspetto simile alla felpa, ma ne differisce avendo tutte e due le superfici pelose.

FLOCCATO - Tessuto sul quale si applica con collanti una corta e fitta peluria.

FOLLATURA - Operazione di rifinitura che provoca l'infeltrimento di tessuti e maglie di lana al fine di renderli più spessi, compatti e resistenti. Ha la funzione di rendere più spesso un tessuto di lana feltrandolo in superficie, e di conferirgli nello stesso tempo, morbidezza al tatto. Dopo la follatura i tessuti vengono generalmente sottoposti anche a una leggera garzatura, che produce una peluria più o meno accentuata, la quale aumenta la loro proprietà termoisolante. Si sottopongono a follatura i tessuti di lana cardata (drappi di tutti i tipi), le coperte e alcuni tessuti di lana pettinata. Per la follatura si adoperano gli stessi ingredienti usati per la feltratura (saponi, acidi non corrosivi, emulsioni composte da alcune varietà di oli) e utilizzando una follatrice a martelli o a cilindri.

FRESCO - FRESCO-LANA - Tessuto pettinato in tinta unita di lana per abiti estivi da uomo e da donna. Ad armatura tela, piuttosto aperto e aerato viene fatto con filati ritorti a 2 o 3 capi che lo rendono particolarmente ingualcibile e resistente.

FUSO – Strumento appuntito e rotante sul quale il filo si avvolge e che conferisce al filo stesso la


torsione.

FUSTAGNO - Tessuto di cotone garzato, peloso sul diritto e ruvido sul rovescio, molto robusto e compatto. Nell'aspetto è simile alla pelle scamosciata e viene usato per pantaloni sportivi e giubbotti. Stoffa in lana grossa, morbida e pelosa per capi di abbigliamento. E’ dotato di grande solidità e resistenza.

 

G

GABARDINE - Tessuto pettinato in tinta unita ad armatura diagonale e struttura molto serrata. È caratterizzato da costine diagonali molto inclinate, più marcate sul diritto che sul rovescio, e da una superficie ben rasata che conferisce una particolare lucentezza al tessuto. Viene fabbricato in lana, misto lana o cotone, con pesi diversi in modo da essere usato per capi sia estivi sia invernali. Trova il suo impiego in pantaloni, gonne, soprabiti, impermeabili, ecc.

GALLES (principe di) – Tessuto a quadri di varia grandezza a più tinte.

GARZA - Tessuto molto leggero, trasparente e solido caratterizzato da alcuni fili di ordito detti "a giro" perché hanno direzione curvilinea e si spostano ora a destra, ora a sinistra. Trova impiego nell'abbigliamento, soprattutto in camiceria.

GARZA INGLESE - Si differenzia dalla garza normale per un doppio filo di ordito che "gira" attorno ai fili di trama; evita lo scorrimento e dà al tessuto stabilità e solidità. Viene fabbricata in seta per veli e cravatte, in cotone per abiti, in fibre sintetiche per arredamento.

GARZATRICE – E’ essenzialmente costituita da un grande tamburo rotante, corredato di una serie (da 24 a 36) di coppie di cilindri rivestiti di un nastro, su cui sono fissate fini punte metalliche con inclinazioni diverse. Il tessuto viene steso sul tamburo e messo in contatto con i cilindri, che ruotano l’uno in senso contrario all’altro; le punte metalliche agiscono su uno degli elementi del tessuto, generalmente sulla trama perché poco torta. A seconda della pressione esercitata, si ottengono stoffe a pelo alto o tessuti con una leggera peluria, come la flanella.

GARZATURA – Importante operazione di finissaggio (rifinitura), consistente nel sollevare il pelo superficiale del tessuto o del filato, per renderlo morbido al tatto; viene effettuata con la garzatrice. Si sottopongono a garzatura stoffe di lana, tessuti di cotone, come il mollettone, la flanella, e alcuni tessuti a maglia. II processo di garzatura si effettua mediante cilindri rotanti provvisti di punte metalliche (garzi) o con cardi vegetali che, per effetto di strofinamento, sollevano il pelo dando un aspetto più gonfio e peloso alla materia trattata.

GASATURA - Bruciatura mediante fiamma a gas delle fibre in eccesso sporgenti da un filo o da un tessuto.

GEORGETTE – Tessuto crepon molto fine

GLACE - Tradotto letteralmente significa ghiacciato e indica filati e tessuti impregnati di cera e lucidati. Si usa anche per indicare un aspetto lucido in genere.

GOBELIN - Tessuto operato che imita gli arazzi fabbricati a mano e prende il nome da un'antica fabbrica francese di tappezzeria. Riproduce quadri, dipinti e soggetti floreali attraverso diverse trame e orditi che permettono una molteplicità di effetti e colori. I gobelins vengono fabbricati industrialmente


con telai jacquard, trovano impiego nell'abbigliamento e nella borsetteria. II filato più usato è il cotone.

GOFFRATO - Tessuto, detto anche bugnato, che presenta sulla superficie effetti a rilievo alternati a incavi che nell'insieme costituiscono disegni geometrici. Nei tessuti si ottiene mediante una particolare armatura, mentre in maglieria occorrono speciali punti che trattengono alcune parti per lasciarne più morbide altre, oppure lo stesso effetto si può realizzare con l'ausilio di filati elastici che formano una specie di nido d'ape.

GOMMATO - Filato o tessuto sul quale è stato spalmato uno strato di gomma.

GROS GRAIN - Tessuto con pronunciate nervature nell'ordito ottenute con un effetto di armatura o con l'impiego di filati ritorti di titolo diverso. Le fibre usate sono la seta, il rayon o altri filati sintetici per l'ordito e il cotone per la trama. Viene usato per confezioni femminili o nella modisteria. Simile al tessuto esiste in produzione un nastro utilizzato per guarnizioni.

GRISAGLIA - Tessuto con disegno a scaletta.

 

I

IDROFILIZZAZIONE - Trattamento industriale al quale vengono sottoposti i tessuti di spugna per mezzo del quale vengono eliminate le parti cerose presenti nel cotone ottenendo così una forte capacità di assorbimento dell'acqua. La spugna idrofila assorbe fino a tre volte il suo corrispondente in peso di acqua e il marchio Dry contrassegna le spugne che hanno subito questo trattamento.

IMPERMEABILIZZAZIONE - Trattamento a base di sostanze idrofughe, emulsioni di paraffina, sali di alluminio, ecc. mediante il quale l'acqua scivola via dal tessuto senza penetrare. Il tessuto che ha subito questo trattamento si dice impermeabile.

INDANTHREN – E’ il marchio che garantisce la solidità dei colori nonostante i lavaggi.
((indantrène) Nome generico di numerose sostanze coloranti che vengono preparate trattando un amminoantrachionone con soda caustica a caldo. Gli indantreni sono coloranti al tino.)

INDEMAGLIABILE - Il termine indica alcuni tessuti a maglia a struttura compatta, composti da fibre chimiche non demagliabili e quindi più resistenti a forti sollecitazioni. Sono impiegati per maglieria intima e sportiva e, una volta elasticizzati, per costumi da bagno.

INGUALCIBILE - Proprietà naturale dei tessuti di lana di non gualcire dovuta all'elasticità delle fibre. Tale pregio può essere conferito a tessuti di altro genere mediante trattamenti chimici o applicazioni di resine.

IRRESTRINGIBILITA’ - Proprietà ottenuta mediante un trattamento che rende stabili le dimensioni del tessuto e degli articoli finiti sotto l'azione del lavaggio. Tale pregio rimane permanente se il trattamento viene effettuato sulla fibra.

IUTA - Fibra tessile ricavata dalla pianta omonima mediante macerazione e battitura del fusto. Viene usata nell'abbigliamento in mischia con la seta e la lana.


J

JACQUARD - Speciale meccanismo a cartoni perforati applicato ai telai per comandare il movimento dei singoli fili di ordito, mediante il quale si ottengono disegni anche molto complessi. Si definiscono jacquard anche quei tessuti con disegni elaborati come i damaschi, i broccati, i gobelin. In maglieria indica una lavorazione in cui due, quattro o sei fili di colore diverso sono alimentati da aghi selezionati in modo che nello stesso rango compaiono maglie di diverso colore. Modificando la disposizione delle maglie da un rango all'altro si ottengono aree di colore che formano motivi di disegno. Secondo il sistema che controlla il movimento degli aghi destinati a formare le maglie, con i vari colori si possono ottenere aree di disegno che coprono da ventiquattro maglie in lunghezza e in larghezza, fino ad aree di disegno di un migliaio di maglie nei due sensi. A differenza dell'intarsio il disegno appare su una sola faccia del tessuto.

JASPE’ – Filato e tessuto dall’aspetto screziato.

JERSEY – Tessuto a maglia e circolare originario dell'isola di Jersey, nella Manica, dove era destinato all'abbigliamento dei pescatori. È costituito da maglia a struttura elastica, rasata o a nido d'ape realizzata con ogni genere di fibra, prevalentemente pettinata. Viene impiegato in pezze nella confezione di abbigliamento esterno.

 

K

KID – Denominazione del giovane capretto della capra d’Angora (kid mohair) che produce il mohair più fine e pregiato.

 

L

LAMA - Lana molto pregiata dell'animale omonimo appartenente alla famiglia dei camelidi. Vive alle alte quote di alcuni paesi del Sud America ed è allevato dalla popolazione Incas. Solo le femmine però vengono tosate ogni anno e forniscono 4 chili di lana lucida, calda e leggera di colore rossiccio chiaro.

LAMBSWOOL - Termine inglese che significa lana di agnello. Fibra molto pregiata e morbida proveniente dalla prima tosa di agnellini di sei-otto mesi. La qualità più pregiata e il geelong.

LAME’ – Broccato per tessuti di arredamento.

LAMPASSO – Tessuto serico (di seta o simile alla seta), già prodotto nel medioevo, decorato con grandi disegni di tonalità differente da quella di fondo, impiegato per tendaggi, coperte ecc.

LANA - Fibra tessile di origine animale ricavata dalla tosatura delle pecore di razza merino e incrociata. II processo di trasformazione prevede prima la lavatura e poi la filatura seguendo due cicli di lavorazione secondo la qualità delle fibre:

  • il sistema pettinato, nel quale si utilizzano lane vergini, dalle fibre lunghe che vengono disposte in modo parallelo così da ottenere un filato raccolto per tessuti battuti, lisci, leggeri, meno caldi e più costosi.
  • il sistema cardato che utilizza fibre corte, poco orientate, che danno un filato più voluminoso, adatto

alla realizzazione di tessuti più gonfi, pelosi, morbidi e più caldi.
E’ la più diffusa ed importante fibra animale che costituisce il vello di varie razze ovine. Caratteristiche: grazie alla sua particolare struttura e alla fitta ondulazione delle fibre, possiede eccellenti qualità e proprietà, come: igroscopicità (assorbe umidità in peso sino al 30%), forte protezione termica (coibenza), elasticità, resistenza all'usura ed alla fiamma. Impieghi: in tutti i campi del tessile, pura o in mischia con altre fibre. Ne esistono molte varietà, classificabili in base a finezza, lunghezza, colore e lucentezza. E' fatta di tre strati concentrici. Quello esterno (CUTICOLA) è costituito dalla cheratina , una sostanza proteica composta da minutissime scaglie collegate tra loro. Lo strato intermedio è formato da cellule fusiformi al cui carattere sono dovute le proprietà fisiche della lana. Lo strato interno (MIDOLLO) è composto da cellule contenenti aria; nelle lane fini o medio spesse questo strato manca. Il diametro del filamento è misurato in micron mentre la lunghezza lo è in millimetri e dipende dalla razza dell'ovino, dalla sua età, dall'alimentazione e dalle condizioni di allevamento. La lana di TOSA si ricava dalla tosatura dell'animale vivo, quella di CONCIA dalla concia dell'animale morto. Le caratteristiche che distinguono una lana dall'altra sono la lucentezza, la finezza, l'ondulazione, l'arricciatura, la morbidezza, la sofficità, l'elasticità. Le ondulazioni sono più fitte quando la lana è più fine. La lana delle pecore merinos è molto arricciata e fine risultando così pregiata ed utilizzata quasi esclusivamente per l'abbigliamento. Le qualità della lana , oltre a quella primaria di riscaldare, sono: idroassorbenza, idrorepellenza, scarsa elettricità statica, scarsamente infiammabile, resistenza ai piegamenti e docilità alla flessione (resilienza). I difetti più evidenti: l'infeltrimento (risolvibile con trattamenti di irrestrengibilità) e il pilling, cioè la formazione in superficie di piccoli agglomerati di fibra. Il marchio PURA LANA VERGINE indica che non è stata rigenerata, ovvero che non è stata ottenuta dalla sfibratura meccanica di capi di lana usati (questa operazione tende ad accorciare, tagliandole, le fibre e quindi produce un filato meno resistente).

LANITAL - Fibra artificiale a base di proteina prodotta con la caseina del latte, lo stesso nome indica anche il filato e il tessuto ottenuto dall'omonima fibra.

LENCI - Panno molto leggero di lana lavorato a feltro, a tinte unite vivaci o pastello usato per la confezione di vestiti per bambini e per le famose "bambole Lenci".

LINO - Fibra naturale cellulosica estratta dallo stelo della pianta omonima (Linum usitatissimum) mediante macerazione dei fasci fibrosi contenuti nel libro, si estrae dallo stelo, alto dai 70 ai 100 cm.. II filato che si ottiene si presenta con mano fresca, lucentezza serica, rigidità e resistenza molto elevata. II tessuto può essere molto fine e leggero da usare per la biancheria, oppure più pesante e grezzo per l'abbigliamento estivo esterno sia da uomo sia da donna. In maglieria il lino viene generalmente impiegato in mischia con altre fibre naturali o sintetiche, ma anche puro, ottenendo un effetto molto ricercato e particolare.
Il lino si ottiene dalla lavorazione della corteccia del lino. Per poterlo utilizzare si deve far macerare il lino, cioè provocare la decomposizione delle parti gommose che legano le fibre. La fase successiva è la stigliatura, che libera le fibre dai residui legnosi, eseguita da una macchina che separa le fibre corte e i cascami e raggruppa in matasse il nastro di fasci fibrosi. Dalla macchina escono due terzi di lino stigliato cioè pronto per la filatura, e un terzo di cascami. La filatura è seguita dalla tessitura e quindi dalla nobilitazione, che consiste in una serie di trattamenti di finissaggio quali il CANDEGGIO, la TINTURA, la STAMPA, la CALANDRATURA..
Conosciuta fin dai tempi antichi (gli egizi vi avvolgevano le loro mummie) ai tempi dell'Impero Romano l'uso del lino si diffuse in tutta l'Europa; Il lino è una fibra freschissima, adatta soprattutto ai climi più caldi, ha un'ottima capacità di assorbire l'umidità. Per la sua particolare struttura molecolare il lino assorbe acqua fino al 20% del peso senza che il corpo avverta umidità: particolarità che lo rende indicato per i tessuti che si trovano a contatto con la pelle. Il lino è più difficile da filare e più caro del Cotone, però è più resistente , più lucente e non necessita di mercerizzo; non provoca allergie, è altamente assorbente e confortevole sulla pelle, tanto che le migliori lenzuola sono quelle di lino. Il lino non è di facile manutenzione: i capi colorati possono macchiarsi facilmente, la tenuta dei colori non è


quella del cotone.

LODEN – Tessuto di lana peloso e compatto di origine Tirolese.

 

M

MACO’ - MAKO’ - Termine che indica un cotone finissimo a fibra lunga. (Qualità di cotone egiziano di grande pregio.)

MACRAME’ - Trina conclusa con una frangia annodata simile al pizzo a tombolo da applicare ad asciugamani e copriletto. Usato negli anni sessanta anche nell'abbigliamento come rifinitura per abiti e top.

MADAPOLAM – Tela 100% cotone, 30/30, 30/30; peso 140/150gr/mq.

MADRAS - Il tessuto originario, fabbricato su telai a mano nell'omonima città dell’India, era leggero, di cotone molto fine e trasparente come un velo. Quello, invece, maggiormente conosciuto oggi e usato in abbigliamento per camiceria, abiti femminili e giacche estive, è un tessuto di cotone con disegni a righe e a quadri realizzato con filati molto colorati.

MANO - Termine tecnico col quale si indica la sensazione tattile che si riceve toccando tessuti, filati o maglie. Si può quindi parlare di "mano" morbida, soffice, secca, dura, rigida, dolce, gonfia, voluminosa, scattante, ruvida, molle, sostenuta, ecc.

MAREZZATO - Tessuto monocolore di seta, cotone o raion con la superficie a effetto ondulato e solcato come le striature del marmo. Viene prodotto mediante pressatura del tessuto tra due cilindri metallici che appiattiscono alcuni fili lasciando intatti gli altri.

MATELASSE’ - Tessuto di seta, cotone, raion o altre fibre sintetiche con superficie a rilievi imbottiti e disegni tipo damasco. L'effetto si ottiene su tessuti doppi usando armature diverse, opportunamente intrecciate fra di loro.

MELANGE - Insieme di filati di diverso colore le cui fibre sono state mescolate prima della filatura, cioè allo stato di fiocco, per dare un effetto fuso e sfumato.

MERCERIZZATO - Tessuto o filato di cotone sottoposto al trattamento di mercerizzazione per cui diventa più lucente e resistente. II processo, ideato dal chimico John Mercer (1791-1866), consiste nel trattare il filato o il tessuto con una soluzione di soda caustica.

MERCERIZZAZIONE – Trattamento chimico di finissaggio praticato sui filati e sui tessuti di cotone per conferire loro una lucentezza serica (Consiste nell’immergere i filati in matassa, sotto tensione, e i tessuti, in un bagno contenente soda caustica diluita; sia i filati sia i tessuti vengono poi lavati e asciugati.)

MERINO - Razza di pecore spagnola dalla quale si ricava una lana finissima e pregiata. Tessuto leggero spinato a due diritti realizzato con lane di qualità fine e finissima.

MERLETTO - Velo o tessuto a punti radi, o a nodi, o a intrecci usato di solito come ornamento negli indumenti femminili, soprattutto nella biancheria.


MICROFIBRA - le microfibre possono essere ottenute sia attraverso l'elaborazione di fibre sintetiche (come poliestere o acrilico) sia attraverso l'elaborazione di fibre artificiali (viscosa). I tessuti in microfibra sono un prodotto dell'alta tecnologia. La loro caratteristica è il diametro della singola fibra inferiore a 6/7 micron, questo le rende adatte a proteggere dagli agenti atmosferici e dal freddo; anche la leggerezza è caratteristica di queste nuove stoffe ipertecnologiche. Pur avendo una trama estremamente fitta grazie ad una membrana microporosa questi tessuti assicurano un'ottima traspirazione.

MICRON – Misura usata in campo tessile per la determinazione del diametro (finezza) delle fibre. Corrisponde a 1/1000 di millimetro. Lo si determina con due sistemi: microscopio a proiezione (detto anche lanametro) e air-flow.

MODAL - fibra ottenuta con le stesse modalità della viscosa, ma anziché nella forma di filo continuo nella forma di fiocco Denominazione per fibre di cellulosa rigenerate, con caratteristiche simili al cotone. Le fibre sono particolarmente uniformi e godono di una maggiore resistenza allo strappo rispetto al cotone. Si definiscono Modal unicamente quelle fibre di cellulosa modificate, che sotto carico mostrano una bassa dilatazione. La fibra tessile Modal, di provata qualità, offre molti vantaggi sopratutta se mista col cotone. Il Modal è una fibra naturale prodotta dal legno di faggio che cade bene, gode di una lucentezza simile alla seta e di un’eccezionale tingibilità, che si presenta splendidamente soprattutto nei prodotti tinti in pezza. I tessuti di misto cotone/modal mantengono la loro forma e elasticità anche dopo molti lavaggi, sono di facile manutenzione e conservano a lungo colori brillanti.
La lavorazione varia a seconda degli specifici impieghi a cui il tessuto è destinato, con il miglioramento di determinate caratteristiche (resistenza all'umidità, irrestringibilità, resistenza a determinati agenti chimici quali gli alcali). Il tessuto è morbido, brillante, viene spesso abbinato ai tessuti naturali quali cotone, lino, lana, ecc. per aumentare la lucentezza del tessuto naturale. Viene impiegato nei filati per camiceria, abbigliamento sportivo, biancheria intima e biancheria per la casa. La sua principale caratteristica è la lucentezza.

MOHAIR - Pelo soffice e lucente della capra d'angora caratteristico per la sua morbidezza e sericità. Allevata da oltre 2000 anni in Turchia, oggi si trova soprattutto in Sud Africa e nel Texas. La fibra più pregiata proviene dal Kid Mohair, il capretto di un anno dal pelo liscio, lucido e vaporoso. Viene utilizzato per filati pettinati e in maglieria miscelato a lana e fibra poliammidica.

MOULINE’ – Filato ottenuto dall’accoppiamento di due fili di colore diverso.

MUSSOLA - Tessuto leggero e morbido, quasi trasparente, di seta, cotone o lana, fabbricato originariamente a Mossul, città dell'Iraq dalla quale prende il nome. Trova largo impiego in tutto l'abbigliamento. Mussolina è una mussola più leggera. Mussolina e "pelle d'uovo" sono poi sinonimi usati per indicare varianti semplicemente più leggere della stessa mussola

 

N

NIDO D'APE - Tessuto di lino, cotone o lana con disegno geometrico a righe in rilievo alternate a incavi incrociati diagonalmente, tali da ricordare l'alveare delle api.

 

NOBILITAZIONE - Con questo termine si indicano tutte le operazioni e   i
trattamenti eseguiti su tessuti e filati, prima dell’uso finale, per migliorarne o semplicemente modificarne l'aspetto e le qualità.


NYLON - Fibra tessile sintetica ottenuta chimicamente per sintesi e successiva estrusione eseguita sulla macromolecola precedentemente resa liquida per fusione. Possiede ottime proprietà meccaniche e la sua termoplasticità consente pieghettature, testurizzazione e stabilità contro le gualciture.

 

O

OCCHIO DI PERNICE Bird's eye): – Tessuto a piccoli punti bianchi. (Armatura specifica con due fili chiari e due scuri; il filato è pettinato. Peso: da 300 a 450 gr. Usi: abiti. Caratteristiche: è un tessuto scuro con piccoli punti tondi chiari e scuri, vagamente simili all'occhio di pernice. E' un classico semiformale, spesso usato in ambienti di lavoro in alternativa alla grisaglia.

OPERATO - Tessuto a disegni non stampati ma ottenuti con intreccio di fili di diverso colore. Termine usato anche genericamente per indicare tutti i disegni realizzati con macchina jacquard.

ORDITO - (o Catena) Insieme di fili, solitamente più ritorti e resistenti rispetto la trama, che formano la lunghezza della stoffa.

OTTOMAN – Tessuto a coste orizzontali molto marcate.

OXFORD – Tessuto originario dell’omonima città inglese, con ordito fatto di filato più fine di quello usato per la trama. Tessuto con filo di trama per ogni due di ordito, l'effetto è quello di microscopici punti bianchi su fondo colorato.

OVATTA - Materiale usato in sartoria per imbottire, simile al feltro, ottenuto da fibre corte di cotone o cascami.

 

 

P

PANAMA - Tessuti in lana, cotone o in altre fibre, usati sia nell'abbigliamento sia nell'arredamento, realizzati con una speciale armatura che raddoppia in pari numero i fili di ordito e i fili di trama. Con la stessa armatura si realizzano anche i cappelli in tessuto o paglia da cui trae il nome il "cappello Panama". Tessuto pettinato con filo molto ritorto. Il panama , che deve il suo nome a Panama stato dell'America centrale , è un tessuto leggero di cotone, realizzato con armatura a tela raddoppiando i fili dell'intreccio di ordito e trama . Sostituisce nei periodi più caldi i tessuti "oxford"

PANNO - Tessuto di lana follato, garzato e pressato, reso particolarmente lucido con il finissaggio, solido compatto leggero e morbido.

PATCHWORK - Tanti pezzi di stoffa di diversi colori cuciti assieme per formare coperte e abiti da casa, secondo un'usanza domestica in voga fin dall'antichità come forma di risparmio. Questa è l'origine del patchwork che negli anni sessanta ha proposto pantaloni, giacche, soprabiti costituiti da tante toppe multicolori unite assieme. Anche in maglieria si sono prodotti cardigan e maglioni molto colorati, mentre nei tessuti stampe a scacchi vivaci.

PELLE D'UOVO - Mussolina finissima di cotone o lino, simile alla pelle d'uovo per colore e aspetto.


Viene usata per biancheria intima femminile. Quella in cotone è una tela 30/30(titolo in ordito e in trama) , 27/27(battute in ordito e in trama) con un peso di 90/100 gr mq.

PERCALLE - Tessuto in cotone di peso medio usato per lenzuola, in tinta unita o bianco. E’ realizzato con filati di purissimo cotone pettinato; è morbido, fresco, naturale, resistente e di facile manutenzione.

PESO DEI TESSUTI: peso espresso in grammi di un metro quadrato o di un metro lineare rapportato alle varie altezze.(Per quelli di lana il peso di solito è rapportato a un metro lineare di tessuto dell’altezza di cm.140 e varia da 230gr. nelle stoffe per abiti estivi, a 800 gr. nelle stoffe per abiti invernali.)

PETTINATO - Filo e tessuto di lana sottoposto a pettinatura. La caratteristica è una superficie sempre liscia e lucida. Filato Pettinato: filato ottenuto con fibre trattate con la pettinatrice. E’ utilizzato sia in tessitura che in maglieria. Tessuto Pettinato, tessuto pregiato, fabbricato con filato di lana pettinata, di peso medio o leggero, con una grande varietà di disegni, operati, stampati, in tinta unita, caratterizzato da una superficie liscia e lucente. (E’ utilizzato per confezioni maschili e femminili, divise militari, soprabiti,  impermeabili.)

PETTINATURA - Operazione che completa la pulitura delle fibre, le seleziona in lunghezza eliminando quelle più corte.

PIAZZATO - Dicesi di disegno, ricamo o motivo stampato collocato in un determinato punto del tessuto o del capo finito e che rimane come unica decorazione, non ripetuta.

PIQUET - Tessuto di cotone generalmente bianco o chiaro caratterizzato da una superficie a rilievo formata da piccole coste. Viene usato nell'abbigliamento femminile e nell'arredamento. Deve il suo nome al francese "piquer" letteralmente "piccare" per l'appunto. Questo effetto singolare viene ottenuto grazie ad una catena supplementare e tesa che , passando sulle trame , costringe il tessuto ad incurvarsi formando quindi il voluto incavo che lo caratterizza.

PIUMA -Ottenuta dal manto degli anatidi d'allevamento, oche e anatre, la d'impiego industriale conserva tutte le sue meravigliose proprietà termoregolatrici e isolanti. Infatti la struttura e la disposizione delle piume creano innumerevoli celle d'aria con effetto coibente: il microclima corporeo risulta perciò perfettamente protetto dall'ambiente esterno.

Attualmente la materia prima proviene principalmente dall'Est Europeo, dalla Cina, dal Sud Est Asiatico, Cile e Argentina.
L'industria italiana di lavorazione e di trasformazione ha di per contro raggiunto livelli invidiabili di innovazione di processo e di prodotto, trovando nei nostri tradizionali punti di forza (creatività, gusto e stile), ulteriore supporto e stimolo
La notevole espansione verificatasi in questi ultimi tempi nei settori interessati alle imbottiture di origine animale (piuma e piumino), fa sorgere l'esigenza dell'informazione corretta ed univoca ad uso tanto dell'industria di trasformazione, dai lavatori ai selezionatori fino ai confezionisti, quanto dell'utilizzatore del prodotto. La definizione di una  terminologia  costituisce, perciò, l'avvio alla chiarezza ed   alla


comprensione dei vari problemi relativi a tali materiali tra i quali il più sentito riguarda la composizione quali-quantitativa del prodotto. Di seguito vengono riportati alcuni termini di uso più frequente (per ulteriori approfondimenti consultare la norma UNI EN 1885):

PENNA: piumaggio rigido, grossolano, di ala e coda. Essa ha un vessillo più lungo e più rigido di quello di una piuma.
PIUMA (termine generale): piumaggio senza le penne
PIUMA (termine specifico): tegumento corneo degli uccelli. Essa ha un vessillo più corto e più flessibile di quello della penna e una rachide ben sviluppata.

PIUMINO: Piumaggio che forma lo strato a contatto con il corpo degli uccelli prevalentemente acquatici consistente di fiocchi di filamenti leggeri e coperti da peluria che si sviluppano dal nucleo del piumino sommariamente abbozzato ma senza alcuna asta della rachide o vessillo. Nota: convenzionalmente sono considerate come piumino almeno 2 barbe unite in un punto.
Si trova alla base delle penne raccolto in ciuffetti, con l'aspetto di un delicato fiocco costituito da un calamo centrale quasi invisibile, da cui si diramano infiniti, morbidi e setosi filamenti. Solo pochi uccelli possiedono questa meravigliosa "lanugine" protettiva: le oche o anserini e  gli
anatidi. E' quindi questo il prodotto ideale per le imbottiture, che risulteranno così calde, morbide, leggere e confortevoli.
Ovviamente quando piuma e piumino diventano imbottitura, queste caratteristiche così uniche e naturali non devono essere depresse dal tessuto di rivestimento e dalla tecnica di confezione. Da un punto di vista fisico il contenimento del calore (coibenza) dipende da un buon isolamento dall'esterno, che avviene principalmente attraverso l'aria incamerata negli interstizi del materiale interno utilizzato ed in secondo luogo attraverso il materiale stesso. Quando diciamo che piume e piumini sono coibenti naturali per eccellenza, troviamo la spiegazione nella loro capacità di assorbire e trattenere, sotto forma di innumerevoli camere, grossi volumi d'aria, proprio come fanno negli uccelli, esplicando la loro funzione naturale.

VESSILLO: insieme delle barbe della piuma intimamente collegate tra loro; esso si dirama dall'asta della rachide
BARBA DI PIUMA: elemento principale della struttura del vessillo che si sviluppa direttamente sull'asta della rachide.
BARBA DI PIUMINO: struttura filamentosa che si sviluppa direttamente dal nucleo del piumino.
PIUMA DI UCCELLO ACQUATICO: piuma che proviene dal piumaggio degli uccelli acquatici come anatra e oca, e/o raccolta nei nidi dell'anatra ededrone.
PIUMA DI UCCELLO TERRESTRE: piuma che proviene dal piumaggio degli uccelli terrestri (gallinacei), comprendente piuma di pollo e di tacchino.
PIUMA DI POLLO: piuma che proviene dal piumaggio del pollo (Gallus Gallus); anche piuma di ogni genere di uccello terrestre
PIUMA FINITA: piuma che è stata sottoposta a tutti i processi di lavorazione, inclusi il lavaggio, l'essiccamento e tutti i trattamenti igienici.


PIUMA NUOVA: piuma che dopo spiumatura non è stata previamente usata come materiale per imbottitura.
PIUMA RICICLATA: piuma che è stata previamente usata come materiale per imbottitura e sottoposta nuovamente a trattamento igienico
PIUMA LAVORATA: piuma nuova che è stata tagliata o arricciata mediante un procedimento meccanico
Inoltre la piuma correttamente trattata è priva di potere allergenico. Prove sperimentali condotte da Istituti di Ricerca italiani ed esteri hanno invece documentato che eventuali reazioni di tipo allergico sono strettamente legati alla presenza nell'ambiente domestico di polveri che possono costituire ricettacolo per l'annidamento di acari, i veri responsabili di manifestazioni allergiche.

TIPI DI PIUMA

 


Piumino ungherese Filling Power 720
100% Fiocco


Piumino polacco Filling power 770
100% Fiocco


Piumino siberiano Filling power 835
100% Fiocco


 

 

FILLING POWER (potere di riempimento): Rapporto peso volume del fiocco. Quanto più è alto il Filling Power, tanto più è elevata la qualità dell’imbottitura.

 

Provenienza

composizione

Filling Power

ISLANDA

100% EDREDONE

 

SIBERIA

100% Piumino

835

POLONIA

100% Piumino

770

UNGHERIA

100% Piumino

720

CANADA

100% Piumino

640

Piumino di Edredone Islandese

L’Edredone (Somateria Mollissima) è un’anatra selvatica che vive sulle coste dei Mari del Nord e in Islanda. L’Edredone femmina usa i fiocchi migliori per imbottire il nido e proteggerlo dal rigore esterno: i suoi piumini sono molto grandi, compatti, leggeri e ne vengono raccolti solo pochi chili all’anno. I piumini imbottiti con purissimo piumino di edredone islandese sono una nuvola leggera e caldissima. Vengono realizzai solo pochissimi capi in tutto il mondo.

Piumino Siberiano


E’ la piuma d’oca più pregiata: proviene da una specie protetta che vive in Siberia dove ne vengono raccolte quantità limitate. Per difendersi dal clima molto rigido del suo habitat, l’oca Siberiana sviluppa un piumino molto grande contro il freddo. Ha così un potere di trattenere aria unico, attraverso i microscopici canaletti che intercorrono tra le barbe della piuma.
Un piumino in piuma siberiana è caldo, soffice, leggero ed esclusivo. Piumino Polonia
La Polonia vanta da sempre una peculiare tradizione nell’allevamento dell’oca. Anche qui, il clima piuttosto rigido e una sana alimentazione favoriscono lo sviluppo di fiocchi voluminosi con un Filling power molto alto pari a 770. I capi imbottiti con piuma Polonia si presentano come una nuvola bianca, leggera e morbida.

Piumino Ungherese

Altra eccellente qualità di piumino è quello proveniente dall’Ungheria dove la tradizione dell’oca si perde nei secoli. Ci sono fiocchi ungheresi con Filling power 720, il giusto compromesso per ottenere un bellissimo piumino con ottimale rapporto qualità/prezzo

Piumino Canadese

L'oca canadese è nota ovunque per il suo bel piumaggio. Anche in questo caso l’habitat freddo e una ottimale alimentazione, determinano lo sviluppo di fiocchi voluminosi, che garantiscono al massimo la funzione igroscopica e termoregolatrice.

PIUMONE – Complemento per il letto composto di tessuto e piume, che può essere realizzato con diversi tipi di trapuntature, La qualità di questo complemento dipende dalla qualità dell’imbottitura (piumino, piumette, piume, ecc) dalle percentuali dell’eventuale mischia, dalla quantità (peso), e dalla qualità del tessuto utilizzato.

PLAID - Ampio scialle da viaggio in lana, di origine scozzese, con una superficie morbida e pelosa, con un disegno a quadri ed una rifinitura a frange. Viene usato come coperta.

PLISSE’ – Tessuto pieghettato più o meno finemente.

POLIACRILICA - Fibra sintetica sensibile al calore, ma di facile manutenzione. Così per es. le tovaglie di acrilico possono essere appese dopo il lavaggio anche se molto bagnate, il tessuto diventa piano e non ha bisogno di essere manganato. Liscio al tatto.

POLIAMMIDICA (NYLON): fibra ottenuta da macromolecole contenenti il gruppo ammidico; la prima fibra sintetica, nota anche come nailon. Usata in filo continuo e fiocco. Caratteristiche: elevata resistenza alla rottura, alla deformazione (ottimo recupero elastico), all'abrasione. Facile manutenzione (lavaggio, asciugatura, non stiro), ottima tingibilità, ingualcibilità. Impieghi: collants e calzetteria: capi leggerissimi, elastici, di buona durata, che fasciano senza stringere, di facilissima manutenzione. Intimo, bagno: capi molto leggeri, di grande comfort (asciugano subito) di facile manutenzione. Abbigliamento femminile: capi soffici, con buona traspirabilità e particolare brillantezza. Abbigliamento sportivo e casual, impermeabili, ombrelli: impermeabilità e durata. Imbottiture, foderami: comfort e facilità di manutenzione. Rivestimento mobili, interni auto: ottimo adattamento alla forma, durata. Moquettes: durata e resistenza, inalterabilità nel tempo, facile pulizia. Possibilità di ottenere manufatti a ritardo di fiamma approvati per l'uso in locali pubblici. Usi tecnici, borse e valigeria, pneumatici, corde, feltri, filtri: leggerezza, grande resistenza (anche alle muffe), facile manutenzione


POLIESTERE - Fibra sintetica ottenuta da macromolecole costituite da polietilentereftalato, disponibile sia come fiocco sia come filo liscio o voluminizzato; prodotto anche in versione flame retardant. Disponibile anche come microfibra, che gode di una buona resistenza all’acido e alla luce. Ha un’alta resistenza biologica e una superiore indeformabilità rispetto ad altre fibre sintetiche. Scarsa capacità di ritenzione idrica. Le fibre sono commercializzate sotto diversi marchi come Diolen, Trevira, Kodel

POPELINE - Tessuto leggero e fine di lana destinato originariamente solo al Papa e prodotto nella città papale di Avignone. Attualmente indica un tessuto molto compatto finissimo e sottile caratterizzato dall'ordito più fine della trama. Viene fabbricato con diversi filati: seta, seta-cotone, lana, lana-seta e fibre artificiali, ma quello più noto è in cotone mercerizzato. Viene largamente impiegato in camiceria e anche per giacche e spolverini estivi. Tessuto pettinato morbido lucente con superficie uniforme e ordito più fine e fitto della trama.

 

R

RAFIA - Fibra tessile ricavata dalle foglie di un genere di palma delle regioni tropicali. RAION - Nome convenzionale che indica le fibre artificiali a base di cellulosa. Vedere viscosa.
RAMIE’ - Fibra tessile ricavata dai fusti di alcune piante della famiglia delle urticacee, che crescono in Cina e Giappone.

RASATELLO - Tessuto in cotone dalla superficie liscia e lucente solo da un lato, usato in abbigliamento e arredamento. Nella confezione indica anche la fodera per le tasche e le cinture dei pantaloni.

RASATO - Dicesi di tessuto pettinato che ha subito una cimatura a fondo al fine di eliminare qualsiasi peluria.

RASATELLO - Tessuto in cotone dalla superficie liscia e lucente solo da un lato, usato in abbigliamento e arredamento. Nella confezione indica anche la fodera per le tasche e le cinture dei pantaloni.

RASATO - Dicesi di tessuto pettinato che ha subito una cimatura a fondo al fine di eliminare qualsiasi peluria.

RASO \ SATIN (di seta o di cotone) Armatura tessile fondamentale i cui punti di legatura di ordito (raso di ordito) o di trama (raso di trama) sono ridotti al minimo indispensabile in modo da risultare quasi invisibili. Le principali armature raso sono quelle in cui il rapporto è da 4, da 5 la più diffusa è il SATIN. RASO CARRE’: si può iscrivere un quadrato entro 4 punti di legatura.


 

RATINATURA - Operazione di finitura destinata ai tessuti invernali pesanti per cappotti che dopo essere stati garzati per estrarre una abbondante peluria, vengono strofinati fino ad ottenere piccoli fiocchi e nodi, oppure effetti ondulati nelle diverse direzioni. Un tessuto ratinato famoso è il casentino.

REP – Tessuto pettinato compatto con rovescio a coste diagonali.

RICAMO - Disegno ornamentale ottenuto con appropriate cuciture a mano o a macchina per arricchire un indumento o la biancheria. Vedere broderie anglaise.

RITORTO - Aggettivo riferito a fili e filati che hanno subito una torsione per unire uno o più fili o uno o più componenti.

 

S

SAIA -: Armatura fondamentale perle stoffe diagonali (serge, spinapesce, levantine, saglie, ecc.) con un diritto e un rovescio

SANFORIZZAZIONE – SANFORISSAGGIO – Procedimento di finissaggio praticato quasi esclusivamente sui tessuti di cotone per renderli irrestringibili e per fissarne stabilmente le dimensioni. (Consiste di una serie di operazioni, quali lavaggio, la pressatura, l’asciugatura, il trattamento con sostanze chimiche appropriate).

SANGALLO - Tessuto a pizzo di cotone, lino, raion, usato per abiti da sera, camicette e guarnizioni. II nome deriva dalla città svizzera di Sangallo.

SBIECO - Per la realizzazione di alcuni modelli di abiti che necessitano di una caduta facilmente drappeggiabile è necessario tagliare la stoffa in diagonale e non seguendo il diritto filo.

SETA - Fibra tessile prodotta dal baco da seta, Bombyx mori, mediante emissione, attraverso un orifizio della testa, di una sostanza secreta nel suo stomaco. Può essere greggia o tratta, costituita dai filamenti continui che si ottengono dipanando i bozzoli; chappe o fioretto, costituita dai cascami provenienti dai bozzoli avariati e da altri scarti; bourette, costituita dalla peluria proveniente dai cascami della lavorazione; cruda, se non sottoposta a sgommatura; addolcita o semicotta se sottoposta a leggero lavaggio in acqua calda; cotta se sottoposta a un trattamento più energico in acqua   bollente;


caricata, se sottoposta a trattamento con sali per renderla più pesante. I paesi maggiori produttori di seta sono Cina e Giappone, mentre l’Italia da discreto produttore di materia prima, è diventata leader nella fabbricazione di tessuti in seta di qualità e gusto elevatissimo. La più nobile, la più morbida, la più fine tra le fibre naturali, freschissima d'estate e calda d'inverno; è un filamento continuo molto sottile e lucente, costituito da due bave a sezione triangolare che combaciano da un lato e che il bruco depone intorno a sé in più strati, per formare un involucro, chiamato carta, dentro il quale si racchiude durante le sue trasformazioni in crisalide prima, in farfalla poi. Solitamente si dà il nome di seta al filamento lungo dai 600 ai 900 metri dal bozzolo del Bombyx mori, che si nutre di foglie di gelso. Quello creato da altri lepidotteri che crescono allo stato selvaggio in Giappone, Cina, India, Africa e America si chiama seta tussah ed è più scuro e grossolano. La lavorazione della seta comporta varie operazioni: i bozzoli, una volta essiccati, vengono crivellati a seconda della grossezza, quindi cerniti a mano secondo le qualità e i difetti; passano poi alle filande per la trattatura che consiste nella macerazione che rammollisce lo strato esterno del bozzolo e si compie in vasche di acqua riscaldata al vapore; nella scopinatura eseguita con macchinari a spazzole, che serve a riunire i capi delle bave; nella trattura con la quale le bave, riunite in un certo numero a seconda della loro grossezza, vengono saldate insieme e formano così il filo di seta grezzo che viene ritorto, lavato e avvolto in matasse.
Esistono quattro gruppi di tessuti: le TELE o TAFFETAS, le SAGLIE o DIAGONALI, i RASI o SATIN e gli JACQUARD. La resistenza di un tessuto dipende dal tipo di fibra: l'ORGANZINO, che ha fibra lunga e ritorta , è molto resistente, mentre la BOURETTE ha fibra corta e quindi poca resistenza. Una via di mezzo è il filato SHAPPE che è molto usato

SHANTUNG - Tessuto di seta dall'aspetto ruvido, caratterizzato da nodi, che sono un'irregolarità prodotta dal fatto che un baco solo fila due bozzoli. Si tratta di un difetto ma, vista la relativa rarità, è considerato un pregio. E' un tessuto che non si stropiccia, resistente all'usura ed elastico. Non è delicato come gli altri tessuti di seta. Quello di cattiva qualità si riconosce perché ha irregolarità artificiali create con cascami di seta, che si pelano facilmente

SHETLAND - Lane molto pregiate fornite da una razza di pecore allevate nelle omonime isole della Gran Bretagna. II prodotto ricavato ha una mano soffice, un aspetto leggermente peloso e particolarmente lucente e se ne trae un tessuto o una maglieria cardata con una superficie ruvida e caratterizzata dai lunghi peli resistenti e che rimangono del colore naturale perché non assorbono la tintura.

SINTETICHE - Fibre tessili ottenute attraverso procedimenti di sintesi chimica sulla base di varie materie tra cui principalmente i sottoprodotti della distillazione del carbone e del petrolio. Si producono sotto forma di filamenti o di fiocco e vengono classificate in: Poliammidiche (Lilion, Nailon, Perlon), Poliestere (Movil, Meraklon, Politene, ecc.), Poliacriliche (Acrilon, Orlon, Leacril, Permalon, ecc.).

SMERIGLIATURA - Una serie di spazzole metalliche azionate meccanicamente fanno sollevare le fibre del tessuto, per ottenere un effetto simile alla pelle scamosciata. E' un procedimento utilizzato ad esempio per il fustagno.

SPALMATO - Tessuto, o maglia, o filato a cui è stata applicata su un lato una materia plastica sintetica tale da dargli un aspetto che imiti la pelle o altro materiale.
SPINATO - SPINAPESCE - Disegno base dei tessuti cardati o pettinati, fabbricati su armatura saia invertendo ad intervalli la direzione delle diagonali in modo da imitare le lische dei pesci o le spighe del grano. Gli spinati sono molto impiegati sia in laneria che in drapperia per soprabiti e cappotti. Vedere chevron.

SPUGNA - Tessuto di cotone caratterizzato da una superficie a riccioli che lo rende spugnoso e adatto ad asciugamani e accappatoi.


STAMPA - Operazione praticata su tessuti, filati e maglieria per imprimere disegni e colori. Si realizza con un procedimento di stampa simile a quello usato su carta, con l'uso di cliché’ e di colori particolari adatti ai tessuti e poi fissati per renderli indelebili al lavaggio e all'usura.

STAMPATO - Tessuto i cui disegni non sono stati realizzati con la tessitura, ma con il procedimento della stampa.

 

T

TAFFETA’- Tessuto di peso medio, su armatura tela, a struttura molto serrata, quindi quasi rigida, solitamente in seta. Veniva usato per fare sottovesti, mentre oggi indica anche un tessuto in fibre sintetiche adatto per foderami, tendaggi ecc..

TELA - Armatura fondamentale, la più semplice perché ogni filo di ordito si intreccia con ogni filo di trama ad ogni incrociarsi. È quindi anche molto robusta e resistente; il diritto è uguale al rovescio e la superficie un po' opaca. Le tele possono essere piene e compatte, ma anche aperte, rade, a seconda del risultato che si vuole ottenere. Viene fabbricata con qualsiasi fibra, ma l'impiego più diffuso è nella biancheria in lino o cotone e nei tessuti leggeri estivi.
Caratteristiche tecniche delle tele di cotone: ES: Tela 20/24
Il primo numero esprime il Titolo del Filato sia in Ordito che in Trama(normalmente è lo stesso in ordito e in trama, le tele si dice che sono quadre, se non diversamente specificato), Il secondo numero indica i fili (di ordito) e le battute di trama.
Nel caso il titolo dei fili di ordito sia diverso da quello di trama, il filo di ordito è solitamente più sottile più bello.
Si dice che una tela è un doppio ritorto quando è composta da fili ritorti sia in ordito che in trama.

 

TELA AIDA – Tessuto dalla trama regolare usato soprattutto per il ricamo punto croce

 

 

 

TELAIO – Macchina costituita da un complesso di organi ciascuno dei quali concorre alla formazione dell’intreccio di un tessuto.

 

 

 

TENACITA’ - I filati ad Alta Tenacità hanno una tenacità espressa cN/tex (centinewton per tex) superiore a determinati cN/tex diversi a seconda del tipo di filato (materiale).

 

TENDE -  In ogni casa il ruolo svolto dalle tende e' di grande importanza: un tendaggio e' capace  di


caratterizzare, trasformare e, comunque, sempre "completare qualsiasi ambiente. Infatti grazie a loro riusciamo a valorizzare meglio i nostri interni...ma ad una condizione: bisogna scegliere la tenda giusta, quella che meglio si adatta alle nostre esigenze. Le tende "leggere", per esempio, sono perfette quando si desidera salvaguardare la privacy nei confronti dell'esterno, senza rinunciare alla luminosità dell'ambiente. Le tende "lavorate a mano, o vecchio stile" hanno un fascino tutto particolare e ben si adattano ad un arredamento sia moderno che antico, ma la pesantezza del tessuto porterà ad attenuare la luce diurna.
Alla base, quindi, della scelta di una stoffa per tende, bisogna aver chiare le idee non solo sulla trama o sul disegno desiderati, ma si valuteranno anche La solidità dei colori, Il peso della stoffa.

Essendo, infatti, le tende sempre esposte alla luce solare, si sceglieranno stoffe dai colori resistenti, e adotteremo quelle più leggere per finestre corte e quelle più pesanti per finestroni lunghi.

Argomento a parte costituiscono le tende a vetro:
Per finestre sistemate in posizione difficile per ambienti moderni, ben si adattano le tende a vetro semplici ed essenziali. Ne esistono di vari tipi:

  1. Stuoia: formate da listelli di legno uniti da fili di cotone. Si arrotolano per mezzo di corde e carrucole
  2. A rullo: dal tessuto leggero e di medio peso, queste tende si possono acquistare anche già pronte. Hanno un rullo in legno o resina, sul quale si avvolge il tessuto, azionato da un meccanismo a molla.
  3. A pacchetto, che può essere:

rigido: tale tenda risulterà simile a quella a rullo, ma una volta alzata si noteranno pieghe orizzontali e piatte,                        ottenute cucendo, ad intervalli regolari, fettucce in cui           verranno inserite bacchette in legno.
morbido: anch'esse ben tese, una volta abbassate, si raccolgono, alzate, in ampie e morbide pieghe orizzontali.

  1. A lamelle: formate da strisce di tessuto, di larghezza tra i 9 e i 13 cm., rinforzato e di solito a grossa trama. Sono orientabili e utilizzate spesso negli uffici
  2. Plissettate: caratterizzate da carta speciale o tessuto pieghettato. Si muovono tramite cordicelle posizionate in fori verticali.
  3. Veneziana: confezionate su misura e prodotte in diversi colori, sono per lo più in lega di alluminio e plastica.

I tessuti

I tessuti utilizzati per le tende sono oggi forniti in una grande varietà. Vediamoli insieme:

  1. Broccato:

di seta, lino, cotone, ma, a volte, anche di fibre sintetiche, evidenzia un disegno fiorato in rilievo.

  1. Calicò:

tessuto di cotone, in colore écru, e di medio peso.

  1. Rasatello di cotone:

dalla trama fitta, lucida e resistente, questo tessuto da' la possibilità di spendere meno e di essere più pratico del raso (di solito in seta). Può essere in tinta unita oppure stampato.

  1. Misto lino:

il tessuto, in cotone e lino con una piccola percentuale di Nylon, e' indicato per tende lunghe e drappeggiate, mentre si rivela troppo rigido per quelle corte.

  1. Damasco:

si presenta con un fondo lucido dal quale risalta una fantasia opaca. E' in seta, cotone ed in fibre sintetiche.

  1. Doppione:

tessuto leggero, creato intrecciando fili piccoli e grandi, può essere di seta e fibre sintetiche. Di vari colori ha lo svantaggio di scolorire facilmente.

  1. Cotone  impermeabilizzato:

e' un cotone trattato, quindi particolarmente lucido, morbido e facile da lavare.

  1. Percalle:

stoffa leggera, con un motivo a quadretti, ottenuto intrecciando fili di due colori.

  1. Cotone lucido "cintz":

tessuto di cotone al 100%, ma a trama fitta, alla quale viene applicata una lucidatura.

  1. Pizzo a ricamo:

in cotone, nylon o viscosa, questo tessuto e' una buona alternativa ai tessuti trasparenti.

  1. Mussola:

tessuto in cotone a trama larga.

  1. Moire':

realizzato con fibre naturali o sintetiche, e' consigliabile per finestre "importanti". Si trova in tinta unita o a righe, ma sempre con la caratteristica iridescenza e finitura ondulata.

  1. Misto cotone - poliestere:

tessuto, dal costo limitato, e' tuttavia resistente e facile da mantenere. Si hanno cosi' stoffe stampate per tende e anche per lenzuola.

  1. Cotone stampato:

e' un tessuto dai colori solidi con ampia scelta di disegni e fantasie.

  1. Satin:

stoffa leggera di seta o di fibra sintetica, il tipo più pesante e' adatto maggiormente per la confezione di tende.

  1. Crespato:

tessuto di cotone, che si presenta "a strisce alternate piatte e increspate", e' indicato per tende leggere e sfoderate.

  1. Velluti:

possono essere di cotone, lino, dralon, seta (questo molto costoso) e sono adatti per tendoni lunghi ed importanti.

  1. Tessuti trasparenti e voiles:

sono tessuti che, grazie alla trama molto fitta, risultano leggeri e morbidi. Sono prodotti con fibre sintetiche, come il nylon e il poliestere.

Il montaggio

Il montaggio può essere eseguito in tre modi diversi: 1)            Bacchette:
realizzate in alluminio sono i sostegni più semplici per tende leggere e a vetro. Possono essere: regolabili
fisse girevoli

  1. Binari:

dalla linea semplice, si adattano in qualsiasi ambiente. Vengono venduti insieme agli accessori e possono essere rettilinei o curvi (per finestre angolari), prodotti in plastica o in alluminio.
Possiamo trovare:

  1. Binari semplici:

per tende leggere, ben si collocano sotto una mantovana e     possono essere tagliati a misura.

  1. Binari a soffitto:

prodotti in due tipi, con binario stretto o grande a seconda della pesantezza della stoffa. c)Binari a ganci doppi:
sono in alluminio e vengono usati per sostenere tende con fodera staccabile. d)Bacchetta con binario nascosto:
disponibile in varie lunghezze, hanno una fascia frontale che può essere rivestita con stoffa.

  1. Bastoni:

adatti per finestre lunghe e diritte, possono essere in: a)Legno:
ben si inseriscono in un ambiente rustico e sono già predisposti per il movimento della tenda.


b)Ottone:
adatti per un arredamento più tradizionale, possono avere i pomoli lavorati o lisci, ed hanno il cordone di scorrimento nascosto all'interno
c)Ferro:
dall'effetto piacevole, si inseriscono in qualsiasi ambiente. Terminano con diversi motivi: a foglia, a punta di freccia, a ricciolo, etc.
Ogni tipo di bastone e' corredato da supporti per sostenere tende pesanti o per evitare che bastoni troppo lunghi si incurvino.

TESSUTI A FILI RETTILINEI - (detti anche lisci, uniti o ad armatura) sono costituiti dall’intreccio di 2 elementi fondamentali ordito e trama che si incrociano in senso ortogonale secondo una prefissata armatura.

TESSUTI A FILI RETTILINEI DIAGONALI - (detti a TRECCIA) costituiti da una sola serie di fili di ordito, che si intrecciano in senso obliquo anziché ortogonale con armatura a tela.

TERMOADESIVO - Tessuto di rinforzo, in cotone o fibre artificiali che presenta da un lato una resina distribuita uniformemente e che, fondendo per effetto del calore del ferro da stiro o di una pressa, viene applicato sui tessuti per rinforzarli o conferirgli corpo.

TESSITURA - Intreccio di due serie di fili, una forma l'ordito, I'altra la trama secondo il disegno di armatura prestabilito.

TESSUTO - Manufatto ottenuto mediante l'intreccio di numerosi fili di ordito e di trama.

TESTURIZZAZIONE – Procedimento termomeccanico di arricciatura delle fibre sintetiche eseguito allo scopo di renderle elastiche e voluminose in modo che i tessuti con esse prodotti acquistino caratteristiche di coibenza, morbidezza, resilienza, minore tendenza a formare peli ecc.

TESTURIZZATO - Filato artificiale o sintetico a bava continua cui sono state conferite arricciature e ondulazioni simili a quelle delle fibre naturali, per renderlo elastico e voluminoso.

TINTURA - Operazione che serve a colorare e può essere eseguita in vari momenti del ciclo di lavorazione, quando cioè le fibre sono in stato di fiocco, di tops, di filato, di tessuto, e per la maglieria anche a capo finito.

TITOLO - Numero o che rappresenta il rapporto fra la lunghezza e il peso di un filato. Esprime la grossezza o il diametro del filato. Grandezza che definisce il grado di finezza espressa in base ai parametri lunghezza e peso.[Es.: Il filo che ha titolo 40 (T40) è più sottile del filo che ha titolo 36 (T36)]
Con il sistema di Titolazione INDIRETTO (per fibre animali e vegetali) il titolo dei filati è ricavato dal rapporto fra una lunghezza (variabile) e un peso (fisso).
Quanto più è alto il numero che esprime il titolo quanto più è elevata la finezza del filato.
Il Titolo Metrico (indiretto) assume come unità di lunghezza la matassa di 1000 metri e come unità di peso il chilogrammo. Se per esempio si ha un n° di matasse della lunghezza di 25.000 m. e del peso di 1 kg., il filato ha il titolo metrico 25.
Con il sistema di Titolazione DIRETTO (o ponderale) impiegato per la seta e per tutte le fibre artificiali e sintetiche, l’unità di lunghezza (fissa) è una matassa di 450 mt., l’unità di peso (variabile) à il “denaro” pari a gr. 0,05 e si ha il Titolo in Denari. Quanto più basso è il titolo, tanto più è elevata è la finezza del filato. Es.: se una matassa di seta di 450mt. Pesa 0,15 gr. il filato ha titolo di 3 denari.
Dal 1965 è in corso di adozione un sistema unificato di titolazione, secondo la quale il titolo viene espresso in tex (grammo-peso e lunghezza di 1.000 mt.) da cui deriva il multiplo kilotex (1000 tex) e il millitex ( 0,001 tex).


Nel caso dei ritorti a più capi, il titolo, nel sistema di titolazione diretto è la somma dei titoli dei filati componenti, e nel sistema di titolazione indiretto, se i filati componenti sono di ugual titolo, il titolo del ritorto è ottenuto dividendo il titolo comune per il numero dei capi. Se invece i filati componenti sono di titolo diverso (es. t1= 20, t2=30) il titolo risultante è, per un ritorto a 2 capi, il rapporto tra il prodotto dei titoli e la loro somma ossia t = (20x30) : (20+30) = 12; per un ritorto a 3 capi t = (t1 x t2 x t3) : (t1+t2+t3) ossia l’inverso della somma degli inversi dei titoli dei filati componenti.
TORSIONE - Nel produrre un filato di qualsiasi tipo e qualunque sia il suo impiego, uno dei più importanti requisiti è la torsione appropriata e ben bilanciata. La torsione è l'avvolgimento a spirale delle fibre che costituiscono un filato, nel caso esso sia a capo singolo, oppure degli elementi componenti se è ritorto. Un filato normale, senza una torsione non può essere controllato durante la lavorazione. I singoli capi si separerebbero e si sfilaccerebbero fino a rompersi.

TRAFORATI - Dicesi di tutti i tessuti ad armatura molto aperta, che presentano quasi dei larghi fori.

TRAMA - L'insieme dei fili che nei tessuti tradizionali corrono perpendicolarmente a quelli dell'ordito intrecciandosi con loro e formano l'altezza della stoffa. Sono di solito meno ritorti e meno forti (tenaci) di quelli dell'ordito.

TRAPUNTATURA - Nei complementi per il letto, le principali tipologie di lavorazione per le trapuntature sono, sia per letti singoli che matrimoniali:
piumone a forma di sacco di tipo nordico (con le piume libere di disporsi nel tessuto);
Piumone con impunture o divisioni interne per mantenere omogeneo il contenuto in piuma in ogni sua parte (Karo-step);
Piumone a canali sfilabili;

Copriletto con trapuntatura a quadrotti, cassettoni o altro disegno, in numero variabile.

È comunque molto importante la cura della cucitura, e l'inserimento di fettucce o nastrature al fine di mantenere nel tempo l'assetto e non creare zone "vuote" di tepore.

 

 

 

 


Allo stesso modo il tessuto che costituisce l'involucro del prodotto imbottito deve soddisfare numerose esigenze. Innanzitutto deve essere antipiuma, o meglio, a tenuta di piuma; ma deve nello stesso tempo garantire permeabilità all'aria. I tessuti devono avere quindi una costruzione in trama e ordito molto fitta e serrata, affinché nemmeno le piume più piccole possano fuoriuscire.
Anche la trapuntatura e il finissaggio devono contribuire a rendere al meglio le caratteristiche dell'imbottitura. Per la lavorazione di questi tessuti vengono utilizzati i migliori filati di cotone, quelli ottenuti a partire da varietà a fibra lunga. Tale materiale viene scelto in virtù delle sue caratteristiche: igroscopicità, resistenza, stabilità in acqua e nelle soluzioni alcaline di lavaggio, capacità di sopportare lavaggi ripetuti, ecc. Questi tessuti sono i più utilizzati soprattutto nei settori dell'arredamento e degli accessori per il letto, mentre per i capi di abbigliamento si aggiungono anche funzioni diverse oltre quelle di protezione termica e comfort (basti pensare ad esempio a fattori di impermeabilizzazione, leggerezza ecc.)

TRINA - Tessuto a ricamo trasparente usato per rifinire biancheria o altri indumenti. TRICOT – parola francese che significa maglia.
TULLE - Nome derivato dalla città francese di Tulle. Si tratta di una rete molto fine, leggerissima solitamente apprettata, caratterizzata da fori esagonali, prende il nome dalla città francese Tulle dove venne prodotto per primo industrialmente. Può essere di seta, di cotone, o di fibre artificiali e sintetiche. È usata per velette, guarnizioni, abiti da sposa.

TWEED - esistono vari tipi che prendono il nome della zona di cui sono originari. L'HARRIS è fatto ancora esclusivamente con telai a mano. Il DONEGAL TWEED deriva dalla città irlandese dove ha cominciato ad essere tessuto, è una delle varianti più diffuse: ha "bottoni" di lana di colore contrastante rispetto ai fili di trama e ordito, che formano un effetto tipico. Il filato è cardato, la mano è pungente ed è molto ruvido.

 

V

VALENCIENNES - Pizzo o merletto, molto leggero, in cotone, caratterizzato da uno sfondo reticolato a piccoli rombi. Viene prodotto nella città omonima francese, oppure in Belgio.

VELLUTI - In genere tutti i tessuti doppi che presentano una superficie di fitto pelo perpendicolare alla stoffa, lisci, compatti e brillanti, vengono identificati come velluti. Però sono da considerarsi falsi velluti quelli ad armatura semplice, il cui pelo vellutato deriva da operazioni di follatura, garzatura, cimatura, spazzolatura come ad esempio il beaver, il velour e le varietà di fustagno. I veri velluti sono tessuti composti da un tessuto di fondo e da fili supplementari di ordito che poi vengono tagliati, formando il corto pelo. Un altro modo per ottenere i velluti è quello detto "a pezza doppia" con un ordito comune ad entrambe, poi tagliato a metà. Velluto a coste: è un'altra variante del tessuto e può essere ottenuta sia per effetto di tessitura, sia per procedimento di spazzolatura, ceratura, calandratura. Si presenta con coste in rilievo ed è molto più resistente del velluto liscio.

VELO - Tessuto leggerissimo, trasparente, fabbricato con fibre naturali, artificiali o sintetiche.

VELOUR - Tessuto generalmente cardato, pesante, soffice e morbido, a superficie garzata e cimata, con effetto di velluto a pelo fitto e corto. Viene usato per cappotti.

VICUGNA - VIGOGNA - Fibra tessile pregiatissima ricavata dal pelo di vicugna, o vigogna, camelide


del Perù, Messico e Cile. II tessuto omonimo fabbricato con tali fibre è solitamente cardato, leggermente follato e peloso, morbidissimo, caldo e leggerissimo.

VIGOGNA - Termine derivante dall'animale omonimo, ma con il quale, nel caso specifico, non ha niente a che fare.
Di fatto indica un tessuto cardato, di peso medio prevalentemente in tinta unita grigia, fortemente follato, fabbricato di solito con lana rigenerata o con scarti di lavorazione.

VISCOSA- RAYON - Sostanza ricavata dalla cellulosa del legno e sottoposta a trattamento fisico- chimico con solfuro di carbonio e soda caustica, dalla quale si ricava la fibra artificiale detta raion- viscosa. Viene commercializzata sotto forma di filo continuo o di fiocco (modal) e ha una struttura molto simile al cotone., ha buona tenacità, stabilità termica e idrofilia. Viene impiegata da sola o in mischia con altre fibre naturali o sintetiche, ha una buona resistenza all'usura, ma si sgualcisce facilmente. Questa fibra è morbida, più confortevole e assorbente dell'acetato, si carica in modo limitato di elettricità statica. La viscosa viene utilizzata sia per filati nel campo dell'abbigliamento e della biancheria per la casa, sia nella produzione tecnica di pneumatici.

VOLUMINIZZATO - Filo di fibre sintetiche che ha subito il trattamento di testurizzazione per dare alle fibre gonfiezza, morbidezza e volume.

VULCANIZZAZIONE: Operazione a cui si sottopongono sia la gomma naturale sia molti elastomeri di sintesi, per migliorarne la resistenza meccanica e che consiste in un trattamento a caldo con lo zolfo, in modo che il materiale acquisti le caratteristiche dello stato elastico.

 

W

WASH AND WEAR - Dicitura inglese che significa "lava e indossa", divenuta di uso universale. Indica i tessuti di fibre sintetiche, oppure trattate con appretti speciali che, dopo il normale lavaggio, asciugano rapidamente e non necessitano di stiratura.

WATERPROOF - Indica i tessuti impermeabili, letteralmente "a prova d'acqua".

 

Y

YAK - Bovide che vive nelle regioni dell'Himalaya a oltre 4000 metri di altezza dal cui sottopelo si ricava una fibra tessile molto apprezzata per la preparazione di tessuti per coperte finissime e per la realizzazione di filati per maglieria simili come pregio al cammello o al cashmere.

 

Z

ZANELLA - Tessuto usato per la fabbricazione di ombrelli, fortemente serrato, su armatura saia in cotone, raion o seta.

ZEPHIR - Tessuto di cotone mercerizzato, fine e leggero, in armatura tela, fabbricato con filati ritorti a due capi. Trova impiego in camiceria.

 

 

Fonte: http://admin.abc.sm/upload/730/download/dizionario-dei-tessuti.pdf

Sito web da visitare: http://admin.abc.sm e www.softandsoft.it

Autore del testo: www.softandsoft.it

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