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L’audio analogico
L'audio (dal latino audio= udire, ascoltare) è l'informazione elettronica rappresentante il suono. In particolare l'audio è un flusso informativo avendo il suono una natura temporale. Flusso informativo che scorre all'interno di apparecchiature elettroniche sotto forma di corrente elettrica per essere manipolato, viaggia nello spazio sotto forma di onde elettromagnetiche, o all'interno di cavi per telecomunicazioni sotto forma di corrente elettrica o luce, per essere trasmesso a distanza, viene memorizzato sotto varie forme su vari tipi di supporti per essere conservato.
L'audio è utilizzato in moltissimi ambiti. Dovunque sia utilizzata l'elettronica per registrare, riprodurre, trasmettere, o creare il suono, è utilizzato l'audio. Gli ambiti più importanti sono: discografia, telefonia, radio, cinema, televisione, home audio, home video, home theater e home entertainment.
L'informazione elettronica può essere rappresentata in due forme diverse: analogica o digitale. Nell'elettronica analogica, la prima a svilupparsi, l'informazione varia con analogia all'informazione che rappresenta, varia quindi in modo continuo e può assumere un numero anche molto alto di valori proprio come l'informazione che rappresenta. Nel 1941, con la realizzazione dell'Atanasoff- Berry Computer, il primo computer elettronico digitale, nasce l'elettronica digitale. Nell'elettronica digitale l'informazione che si vuole rappresentare in forma elettronica viene codificata in una sequenza di numeri, l'informazione elettronica varia quindi in modo discreto e può assumere solo un numero limitato di valori, il numero di cifre utilizzato dal sistema numerico scelto per tale codifica.
L'audio analogico è l'audio rappresentato in forma analogica mentre l'audio digitale è l'audio rappresentato in forma digitale.
L'audio digitale si differenzia da quello analogico perchè, mentre quest'ultimo è costituito da dati variabili con continuità (cioè grandezze fisiche che possono assumere infiniti valori tra un punto e l'altro, per esempio segnali elettrici generati da una testina che scorre in un microsolco di un LP), l'audio digitale è composto da dati che contengono numeri derivanti da un'interpretazione dei dati analogici (conversione Analogico-Digitale), quindi contengono dati discreti, finiti (e proprio per questo necessariamente approssimati..). Il passaggio tra 2 punti precisi dell'audio digitale contiene un numero finito di valori, che dipende da quante volte il segnale analogico originale è stato misurato e registrato (ovvero, la frequenza di campionamento, che è un dato ben preciso).
Senza entrare troppo nei dettagli, le caratteristiche del comune tipo di audio digitale (PCM, Pulse Code Modulation) sono la frequenza di campionamento e la risoluzione in bit.
Frequenza di campionamento : in hertz (Hz) indica quante volte al secondo il segnale analogico viene letto, misurato e trasformato in valore numerico e cioè in forma digitale (da "digit" che in inglese significa numero).
Lo standard dei cd audio è 44.1 KHz (44100 Hz), quindi un secondo di musica digitale contiene
44100 campioni di circa 0,02 millisecondi, ognuno dei quali non è altro che un valore numerico che descrive la situazione della forma d'onda del segnale elettrico in quel brevissimo istante. Questi numeri sono rappresentati con la numerazione binaria, quindi con bit, byte etc.
Maggiore è la frequenza di campionamento, più campioni si otterranno al secondo, in modo da descrivere la forma d'onda con una precisione maggiore; una frequenza di campionamento bassa non riuscirebbe a descriverla e riprodurla sufficientemente bene, deformandola e abbassando drasticamente la resa sonora.
campionamento del segnale
Risoluzione (o profondità) in bit : indica quanti bit devono essere usati per rappresentare il valore di ogni campione. In pratica, quanti valori possibili può assumere il campione. Lo standard cd è a 16 bit, quindi ci sono 65536 valori possibili per ogni campione (da +32768 a 0 e da 0 a -32767). Più bit si usano, più cresce la precisione del campionamento (in quanto, aumentando i valori possibili per rappresentare la forma d'onda, si individua meglio il valore "esatto" ).
I normali CD AUDIO contengono 2 canali (stereo, quindi canale destro e canale sinistro), che sono indipendenti e paralleli. Le caratteristiche dell'audio digitale contentuto in ogni canale sono: STEREO - 16 bit - 44.1 KHz
Un secondo di musica in formato cd audio quindi contiene 88200 campioni (44100 per il canale destro, 44100 per il sinistro), ognuno dei quali è costituito da una sequenza di 16 bit (2 byte) che ne individua il valore.
Quindi, un secondo di musica occupa
2 (byte) x 44100 (campioni) x 2 (numero dei canali) = 176.400 byte (172,3 KB) e un minuto occupa 10.584.000 byte (10,1 MB).
In un CD AUDIO da 74 minuti sono contenuti 747,4 MB (74 minuti x 10,1 MB)
La prima forma di rappresentazione dell'audio ad essere utilizzata è stata quella analogica, l'audio cioè è nato come audio analogico. Solo successivamente si è iniziato ad implementare ed utilizzare l'audio digitale.
Oggi è in atto un progressivo passaggio dall'audio analogico all'audio digitale, passaggio che rientra in quello più generale da rappresentazione analogica a rappresentazione digitale dell'informazione elettronica per gli indubbi vantaggi offerti dalla seconda.
Su tale passaggio è importante sfatare un'idea che si è ormai radicata fortemente tra la gente complice una campagna mediatica in atto da alcuni decenni ad opera dell'industria elettronica: l'informazione elettronica digitale possiede una qualità superiore rispetto a quella analogica. Ciò è completamente falso: la qualità dell'informazione elettronica non dipende dal tipo di rappresentazione utilizzata ma da come viene realizzata tale rappresentazione. I vantaggi della rappresentazione in forma digitale dell'informazione elettronica sono altri e tutti derivanti dal fatto che in tale rappresentazione l'informazione elettronica può assumere solo un numero molto limitato di valori (normalmente due in quanto nella maggior parte dei casi viene utilizzato il sistema numerico binario): è possibile elaborarla, trasmetterla e copiarla senza degradarla. Nell'elettronica analogica invece, anche utilizzando le apparecchiature più sofisticate, l'informazione elettronica subisce sempre un degrado nel momento in cui viene trattata (elaborata, trasmessa, copiata).
Cavo coassiale
un singolo conduttore di rame posto al centro del cavo (anima D) e da un dielettrico (generalmente in polietilene o PTFE C) che separa l'anima centrale da uno schermo esterno costituito da fili metallici intrecciati (maglia B), garantendo costantemente l'isolamento tra i due conduttori. Lo schermo di metallo intrecciato aiuta a bloccare le interferenze. Il cavo è munito poi di connettori ai suoi estremi di connessione.
Cavi di segnale: RCA
Il cavo è costituito da buon cavo coassiale (vedi argomento precedente) stereo il quale deve avere ad un'estremità un connettore jack stereo da 3,5 mm (oppure grande, da 6,5 mm, con adattatore stereo) e dall'altra 2 spinotti pin RCA contraddistinti dal colore rosso per il canale destro e bianco (o nero) per il canale sinistro, e ha una lunghezza standard di un metro. (Fig.1)
Fig.1
Nei negozi di hi-fi ed elettronica è possibile trovarne di tanti tipi, anche se molte persone (chi ha un pò di pratica con queste cose ed un saldatore..) preferiscono costruirseli da soli.
Può essere utile sia anche un cavetto con doppio spinotto jack stereo ad entrambe le estremità (per esempio, per usare l'uscita cuffie di radio, registratori, lettori cd) che il connettore jack 3,5 ad entrambe le estremità. (Fig. 2 e 3)
Fig.2 Fig.3
Cavo XLR
Il connettore XLR è utilizzato comunemente per le connessioni elettriche nel campo dell'audio professionale. Comunemente chiamato connettore Cannon in riferimento al costruttore originale: la Cannon Electric.
Nella sua versione a tre poli naturalmente maschio e femmina:
Pin 1 = massa - Pin 2 = polarità “normale” (caldo) - Pin 3 = polarità inversa (freddo).
Il connettore XLR viene usato normalmente per la terminazione di linee audio bilanciate ed è praticamente l'unico tipo di connettore impiegato per il collegamento di microfoni (Segnale mono). (Fig.3)
Cavo Jack
Esistono tre versioni di connettore Jack: Mono – Stereo - Tricanale
Con un diametro di:
Fig.4
6,5 mm (amplificatori, casse, mixer, cuffie, strumenti musicali) 3,5 mm (Lettori mp3, lettori CD, schede audio, auricolari) Esistono adattatori per il passaggio da un diametro all’altro.
Si differenziano anche per la loro forma:
Dritti il connettore ha un'uscita rettilinea del cavo
A pipa (o piegati) il connettore ha un'uscita del cavo piegata a 90° Per la loro funzione:
Mono (un solo canale) e Stereo (Due canali: destro e sinistro)
Il tipo di segnale può essere:
Sbilanciato Massa-Segnale
Bilanciato Massa – Polo caldo (Canale sinistro) – Polo freddo (Canale destro)
Esiste anche una versione di cavo Cannon – Jack (Fig.5)
Fig.5
La fonte analogica (giradischi, impianto hifi, microfono, registratore a cassette, videoregistratore etc.), riproducendo il disco/musicassetta/etc., invia il segnale musicale attraverso un Cavo scheda audio del computer che, guidata da un software, lo campiona (digitalizza, registra) fissandolo in file sull'hard disk, successivamente modificabili e gestibili in tanti modi.
Dopo che la "cattura" è avvenuta e la musica è contenuta in file audio, è possibile tagliare, incollare, rifinire, dividere in tracce, equalizzare, filtrare rumori di fondo, correggere difetti, comprimere in mp3 o simili, masterizzare in cd...
In linea di massima, i risultati migliori si ottengono quando si riesce a catturare e modificare solo lo stretto indispensabile un suono già valido in partenza, senza intervenire troppo in seguito.
Il miglior formato di file per fare questo è .WAV o .AIF (MAC)
Ovviamente, quando il lavoro è finito, è possibile gestire i file wav in maniera più pratica, masterizzandoli in cd audio o comprimendoli in mp3 etc..
Materiale occorrente:
Disco LP
Connettere il giradischi all’ingresso PHONO dell’amplificatore. Collegare con un cavo stereo RCA i due spinotti destro e sinistro ad una delle uscite (aux) dell’amplificatore o dalla presa cuffie e all’ingresso line in del computer. Il giradischi dev'essere di buona qualità e soprattutto tarato al meglio e il disco pulitissimo. Per lavori sopraffini, sono consigliati tutti i vecchi trucchi da audiofili del vinile, compreso il Vetril (!) o il sapone per i piatti sul disco...
Musicassetta MC
Consigliata una pulizia accurata delle testine e dei capstan e una buona smagnetizzazione, se possibile.
Il segnale dev'essere prelevato da un'uscita tape out, rec out o line out della piastra hi-fi, oppure dall'uscita di linea (line out) o uscita cuffie con un mini Jack-Jack e collegato sempre all’ingresso line in del computer.
Piattaforma Mac: SOUND STUDIO
Piattaforma Windows: AUDACITY (freeware)
Editor wav molto semplici si trovano anche in tantissimi programmi di masterizzazione, per esempio l'editor wav di NERO (Windows) e CD SPIN DOCTOR della Roxio (Mac).
Lossless – No lossy ovvero senza perdità di qualità
WAV (.wav) il formato Wave non è altro che la registrazione in digitale di suoni reali, suoni che hanno avuto origine da una fonte esterna al PC.
AIFF (.aif). E' il formato audio Apple. E' in pratica l'equivalente del WAV che viene utilizzato da Windows.
APE (Monkey Audio; .ape): Formato no lossy che permette di ridurre di circa il 50% lo spazio occupato dalla nostra musica (in certi casi anche di più) senza alcuna perdita in qualità. Per ascoltare brani in questo formato, si possono usare dei plugin per WinAmp o -meglio ancora- player che lo incorporano in modo nativo
Apple Lossless Audio codec - ALAC (.m4a) E' un codec audio lossless creato dalla Apple alcuni anni fa e reso disponibile come open source dalla Apple stessa a partire da ottobre 2011. E' supportato in Windows (nella codifica) da alcuni programmi, tra cui DbPowerAmp.
FLAC (.flac): Formato Open Source, di grande popolarità. Una volta era estremamente diffuso (tra puristi della musica), ma ha perso un po' di terreno con l'affermarsi del formato ape di MonkeyAudio, che a parità di qualità, permette una migliore compressione.
Tipo Lossy ovvero con perdita di qualità:
L'idea dei formati lossy nasce dall'idea che non tutti i suoni presenti nei 44.100 campioni al secondo contenuti in un file WAV standard vengono correttamente percepiti dall'orecchio umano, generalmente tagliando le alte frequenze:
MP3 (per esteso Moving Picture Expert Group-1/2 Audio Layer 3, noto anche come MPEG-1 Audio Layer III o MPEG-2 Audio Layer III) è un algoritmo di compressione audio di tipo lossy in grado di ridurre drasticamente la quantità di dati richiesti per memorizzare un suono, rimanendo comunque una riproduzione accettabilmente fedele del file originale non compresso.
È opinione diffusa che, per una resa soddisfacente dell'MP3, il bitrate deve essere almeno di 128 kbps; la qualità di un MP3 compresso a questo bit-rate, tuttavia, non si avvicina a quella di un CD- Audio, pur garantendo delle discrete prestazioni con dimensioni del file molto ridotte. La qualità di un file MP3 dipende dalla qualità della codifica e dalla difficoltà con la quale il segnale deve essere codificato. Buoni codificatori hanno una qualità accettabile da 128 a 160 kbit/s, la chiarezza perfetta di un brano si ottiene da 160 a 192 kbit/s. Un codificatore che ha bassa qualità lo si riconosce ascoltando persino un brano a 320 kbit/s. Per questo non ha senso parlare di qualità di ascolto di un brano di 128 kbit/s o 192 kbit/s. Una buona codifica MP3 a 128 kbit/s prodotta da un buon codificatore produce un suono migliore di un file MP3 a 192 kbit/s codificato con uno scarso codificatore. Una caratteristica importante dell'MP3 è la perdita di dati dovuta alla compressione – è il modo con cui si rimuove l'informazione dal file audio originale allo scopo di risparmiare spazio. Nei moderni codificatori MP3 gli algoritmi più efficaci fanno di tutto per assicurare che i suoni rimossi siano quelli che non possono essere rilevati e/o che vengono rilevati meno dall'orecchio umano. Questo risultato è stato ottenuto anche grazie alla scienza della psicoacustica.Tuttavia molti ascoltatori sono in grado di riconoscere la differenza confrontando un CD originale con un formato MP3 da 192 kbit/s e persino a 256 kbit/s di alcuni codificatori meno potenti e più obsoleti.
perdita definitiva di informazione ). Questo significa che certe frequenze vengono eliminate durante il processo di codifica. La codifica AAC produce generalmente degli ottimi risultati
WMA - Windows Media Audio E' un formato proprietario sviluppato dalla Microsoft per lo streaming e la compressione audio. I files WMA, teoricamente, hanno un tasso di compressione doppio rispetto agli mp3, sebbene questo sia in discussione.
OGG VORBIS successore del formato MP3, è degno di nota per la qualità di codifica e per il fatto di essere un progetto Free Software. Quasi tutti gli altri formati sono legati a delle aziende proprietarie di diverse brevetti e licenze legate alle specifiche MPEG.
AC3 Noto anche come Dolby Digital,è un formato audio digitale dei Dolby Labs. Può supportare fino a 5.1 canali audio. E' praticamente la traccia inserita all'interno dei DVD. La traccia audio di molti divx è in Ac3 ovvero non subisce alcuna ulteriore compressione o modifica ed è identica a quella del DVD di partenza.
AAC - Advanced Audio Coding Codifica Audio Avanzata offre una compressione migliore ed una migliore qualità sonora dell'mp3. Caratteristica di questo formato è la possibilità di essere protetto tramite DRM, in modo da non poter essere copiato liberamente da una piattaforma all'altra.
AAC MPEG-4, è il formato erede dell'MP3 sempre secondo le specifiche MPEG e fornisce una qualità audio superiore al formato MP3 mantenendo la stessa dimensione di compressione.
Attualmente viene utilizzato principalmente da Apple nei suoi prodotti dedicati all'audio (iTunes); difatti Apple usa sia una variante dell'AAC che gestisce i diritti d'autore DRM (AAC Protected), con compressione a 128 kb/s, sia una versione senza protezione (AAC Plus), con compressione a 256 kb/s, per vendere musica attraverso il proprio negozio di musica on-line iTunes Store.
ASF - Advanced Streaming Format Formato di streaming avanzato, la risposta Microsoft al Real Media e in generale allo streaming multimediale.
Real Player (.ra, .rm e altre estensioni simili): codec molto usato in certi video e in certi audio. RealPlayer è un programma gratuito che consente di eseguire tracce audio e video create con il suo codec,
Occorre trovare un buon compromesso tra il volume d'uscita della fonte analogica e il livello d'entrata della scheda audio.
Di solito l'uscita line out degli hi-fi non viene influenzata dalla manopola del volume, quindi in questo caso rimane solo da regolare il livello di ingresso sulla presa line in, usando il mixer di Windows.
(Nel caso di segnale prelevato dalla presa cuffie, impostare il volume a 1/4, come indicazione generale)
Occorre aprire la regolazione avanzata dei volumi (oppure usare i mixer e le utility delle schede audio, se presenti):
Pannello di controllo->suoni e periferiche audio->volume->avanzate
si apre la finestra CONTROLLO VOLUME, con tutti i controlli dei volumi in riproduzione (mic, line, wav, midi etc.)
Su opzioni->proprietà scegliere regola il volume di: registrazione.
Selezionare linea in ingresso e regolare il livello mentre si ascolta il suono nelle casse.
La regolazione più precisa si farà dopo, con l'editor wav, mentre si osserva l'indicatore grafico di livello e si ascolta la riproduzione (di prova) del disco o musicassetta, quindi è meglio tenere pronta questa finestra, ridotta ad icona.
Per valutare bene il livello ottimale occorre conoscere inoltre la dinamica della musica che si deve
registrare, ovvero conoscere livello medio dell'intero disco o cassetta, i punti dove il volume cresce molto e bruscamente, i punti dove il volume è molto basso etc. Se si imposta un livello alto in un brano dal volume piuttosto basso, si rischiano tremende distorsioni in altri brani dove il livello cresce o ci sono dei "fortissimo" musicali. Quindi, occorre regolare il livello in base appunto ai picchi, ai brani più alti di volume.
Riduzione del rumore - Rumore generico
Certe volte può essere utile intervenire sull'audio registrato per "ripulirlo" da rumori vari e per riequalizzarlo.
Ovviamente, i risultato può oscillare tra l'ottimo e il pessimo (e più sul mediocre che sul buono..), soprattutto quando si vuole usare qualche metodo troppo automatizzato o troppo radicale. Ovvero, cercare di far scomparire il fruscio e il crackle da un LP con pochi colpi di mouse..
La riduzione del rumore e la rimozione di click e crakle è una cosa molto delicata e comporta delle pesanti elaborazioni al termine delle quali, oltre alla riduzione del rumore, ci si può trovare con un suono troppo modificato, alterato, spesso impoverito di alcune sue componenti. Per un programma non è facile "smontare" il suono e cercare di distinguere per via matematica i rumori dal normale contenuto musicale. Le componenti del suono di molti strumenti musicali o della loro combinazione possono essere scambiate per rumori e quindi attutite/rimosse o viceversa.
Considerando poi che la configurazione dei parametri dei programmi di riduzione del rumore dipende molto dalla propria esperienza e dall'adattarsi completamente al brano che si deve "ripulire" e alle sue caratteristiche (e pure considerando che l'efficacia di questi programmi è spesso non eccelsa) il consiglio è di fare, solo se necessario, interventi molto leggeri e mirati.
Click: sono i rumori impulsivi e secchi tipici, per esempio, della puntina sui dischi LP non perfetti, gli scoppiettii, scariche, brevissime e intense distorsioni etc.
Crackle: crepitìo, scoppiettìo continuo tipico di un LP rovinato (è un insieme di piccoli e ravvicinati CLICK)
Pop, plop: rumore sui bassi, piccolo scoppio, plop
Hiss: fruscio, sibilo tipico delle registrazioni analogiche su nastro magnetico
video come JPEG, MPEG-1/2/4 - questo significa che quando i dati vengono compressi e poi decompressi non sono più gli stessi dei dati originali ( di solito si osserva una perdita di qualità).
MPEG - Motion Picture Expert Group E' la Risorsa per antonomasia dei formati video in generale. Questo gruppo definisce standards per il video digitale tra di essi c'è standard MPEG-1 ( usato nei Video CD ), lo standard MPEG-2 ( usato sui DVD e SVCDs), lo standard MPEG-4 ( usato nella tecnologia video DivX ) e altri standard per l'audio tra i quali l'MP3 e l'AAC.
MPEG-4 è lo standard definito dal Gruppo di lavoro 11 (Moving Picture Expert Group)dell' ISO (International Standard Organization) nell'Ottobre 1998 (data della prima stesura dello standard). E' lo standard dell'era digitale moderna. Con le sue caratteristiche MPEG-4 offre una compressione migliore, interattività, e un accesso universale attraverso Internet e le reti wireless alle risorse video.
Fonte: https://susannacanessa.files.wordpress.com/2011/02/nozioni-di-informatica-musicale1.pdf
Sito web da visitare: https://susannacanessa.wordpress.com/
Autore del testo: dispensa di Susanna Canessa
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"Ciò che sappiamo è una goccia, ciò che ignoriamo un oceano!" Isaac Newton. Essendo impossibile tenere a mente l'enorme quantità di informazioni, l'importante è sapere dove ritrovare l'informazione quando questa serve. U. Eco
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