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IL BARBIERE DI SIVIGLIA
Musica di Gioacchino Rossini (1792-1868) - Libretto di Cesare Sterbini (da Beaumarchais)
Prima esecuzione 20 febbraio 1816
Personaggi dell’opera
Il Conte d’Almaviva tenore
Bartolo basso
Rosina mezzosoprano
Figaro baritono
Basilio basso
Fiorello baritono
Berta soprano
Un ufficiale basso
Una piazza a Siviglia, alle prime luci dell’alba.
Il Conte Almaviva intona una serenata per la bella Rosina (Ecco ridente in cielo), ma quest’ultima non si fa vedere. Il Conte paga allora i suonatori e li congeda. Rimane solo sotto il balcone di Rosina, ma si ritira quando sente qualcuno che si sta avvicinando. E’ Figaro, il barbiere (Largo al factotum). Figaro scopre il Conte e lo riconosce. Quest’ultimo vuole però mantenere l’incognito e rivela a Figaro di essere venuto di nascosto a Siviglia perché innamorato di Rosina. Figaro conosce la ragazza, che è la pupilla (e non la figlia come crede Almaviva) dell’anziano Dottor Bartolo, che vorrebbe sposarla. Rosina compare fugacemente al balcone e lascia cadere un biglietto, col quale invita il suo corteggiatore a svelarle nome, condizione ed intenzioni. Accompagnato da Figaro il conte intona una nuova serenata, fingendo di essere un povero studente, Lindoro (Se il mio nome saper voi bramate). Dall’interno Rosina risponde, ma d’improvviso vengono chiuse le finestre. Il Conte promette una lauta ricompensa a Figaro se lo aiuterà ad entrare in casa del Dottor Bartolo. Figaro escogita un piano: travestito da soldato, e fingendo d’essere ubriaco, il Conte chiederà alloggio a Bartolo (All’idea di quel metallo).
Rosina, sola, ha appena finito di scrivere una lettera per Lindoro (Una voce poco fa). Giunge Figaro, ma i due non fanno in tempo a parlarsi, poiché sopraggiunge Bartolo accompagnato dal maestro di musica di Rosina, Don Basilio. Basilio rende noto a Bartolo che il Conte d’Almaviva, innamorato di Rosina, è giunto a Siviglia. Gli suggerisce quindi di diffondere calunnie sul conto di Almaviva (La calunnia è un venticello). I due si rititrano per scrivere il contratto di nozze. Figaro, che si era nascosto, ha ascoltato tutto e ne mette Rosina al corrente. La ragazza è sicura di riuscire a padroneggiare la situazione, e chiede a Figaro notizie del giovane corteggiatore. Figaro risponde che si tratta di un suo cugino, con un gravissimo difetto: è perdutamente innamorato di Rosina. Quest’ultima finge di essere sorpresa, ma quando Figaro le suggerisce di scrivere un biglietto per Lindoro, ecco che Rosina gli porge una lettera bell’è pronta (Dunque io son). Figaro si allontana per consegnare la lettera. Giunge il sospettoso Bartolo: Rosina ha il dito sporco d’inchiostro, manca un foglio e la penna è stata appena temperata: ha scritto al suo spasimante! Bartolo minaccia di rinchiuderla in casa (A un dottor della mia sorte).
Giunge il conte, travestito da soldato e fingendosi ubriaco (Ehi di casa!… Buona gente!). Pretende di essere alloggiato in quella casa. Nel trambusto riesce a rivelare a Rosina di essere Lindoro. Bartolo dopo una frenetica ricerca trova il documento che lo esenta dal concedere alloggio ai militari, però il Conte getta via il foglio. Gli animi si scaldano, giunge la serva Berta ed arriva anche Figaro. Ma lo strepito ha richiamato anche la forza pubblica, ed i soldati bussano alla porta. Tutti cercano di spiegare simultaneamente la situazione all’Ufficiale, che dà ordine di arrestare il Conte. Questi però si fa riconoscere e viene subito lasciato libero. Bartolo rimane ammutolito.
Sono passate alcune ore. Si sente di nuovo bussare: è il conte, travestito da “Don Alonso”, maestro di musica ed allievo di Don Basilio (Pace e Gioia sia con voi). Dice di essere venuto al posto di Don Basilio, ammalato. Per vincere la diffidenza di Bartolo, gli rivela di aver sottratto al Conte Almaviva un biglietto mandatogli da Rosina: Don Alonso vorrebbe ora mostrarlo a Rosina per convincerla che il Conte si fa gioco di lei. Giunge Rosina, che riconosce subito nel maestro il suo Lindoro: comincia la lezione (Contro un cor che accende amore). Bartolo si addormenta ed i due possono finalmente parlarsi. Giunge Figaro, per fare la barba a Bartolo. Non volendo lasciare sola Rosina con Figaro e Don Alonso, Bartolo manda il barbiere a prendere la biancheria. Figaro ne approfitta per sottrarre la chiave del balcone. Ma all’improvviso compare Don Basilio, per la lezione di musica. Tutti lo persuadono a ritirarsi, facendogli credere di avere la febbre scarlattina: nel frattempo il Conte dà di nascosto una borsa di denaro a Don Basilio (Don Basilio! Cosa veggo!). Allontanatosi Basilio, Figaro riprende a fare la barba a Bartolo, ed i due innamorati preparano il piano per la fuga: a mezzanotte Figaro e Lindoro verranno a prendere Rosina. Ma Bartolo si avvicina ed ascolta le parole dei due giovani, e scopre il travestimento del sedicente Don Alonso. La scena finisce nel massimo trambusto. Berta, da sola, medita sulle follie dell’amore (Il vecchiotto cerca moglie). Giungono Bartolo e Basilio: quest’ultimo dice di non conoscere Don Alonso, forse era il Conte travestito. Bartolo non vuole perdere altro tempo ed incarica Basilio di far venire subito un notaio, per stipulare il contratto di matrimonio. Per ingannare Rosina, Bartolo le mostra la lettera da lei inviata a Lindoro e le fa credere che il suo amante l’abbia tradita.
Scoppia un temporale. Quando Figaro e Lindoro entrano dal balcone, Rosina accusa Lindoro di volerla vendere al Conte d’Almaviva. Ma questi le rivela la propria identità. I due innamorati si gettano l’uno nelle braccia dell’altra. Figaro insiste per andarsene in fretta (Zitti zitti piano piano). Ma qualcuno ha spostato la scala del balcone. Entra Basilio con il notaio. Figaro approfitta subito della situazione ed esorta il notaio a celebrare le nozze tra Rosina ed Almaviva. Basilio viene convinto a far da testimone, di fronte all’alternativa tra un anello pregiato e “due palle nel cervello”. Sopraggiunge Bartolo, ma ormai è troppo tardi. Il Conte d’Almaviva si fa riconoscere (Cessa di più resistere) e Bartolo, non potendo far altro si unisce al canto generale, augurando felicità alla nuova coppia (Di sì felice innesto).
I cantanti si distinguono a seconda del loro registro (estensione di voce). Le voci femminili, dalla più acuta alla più grave sono: soprano, mezzosoprano, contralto. Le voci maschili, sempre dalla più acuta alla più grave: tenore, baritono, basso.
L’aria è un brano costituito da una compiuta ed autonoma frase melodica all’interno di un’opera.
Il recitativo ha un’intonazione vocale più simile al declamato che al canto, basata sul fraseggio ritmico del linguaggio parlato, limitando l’utilizzo della melodia.
Il recitativo secco (utilizzato soprattutto nel ‘600 e ‘700) è accompagnato dal solo clavicembalo o fortepiano, talvolta anche dal contrabbasso. Dall’800 il recitativo invece è normalmente accompagnato dall’orchestra (recitativo accompagnato).
Fonte: http://www.smgoretti.it/testi_attivita/gsd/incontriopera/barbieresiviglia.doc
Sito web da visitare: http://www.smgoretti.it
Autore del testo: non indicato nel documento di origine
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