Musica romantica

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LA MUSICA ROMANTICA

I cambiamenti storici apportati dalla rivoluzione francese e dalla rivoluzione industriale hanno notevoli ripercussioni sul piano musicale e producono il passaggio dall’epoca classica all’epoca romantica. La definitiva affermazione di una nuova classe sociale, la borghesia, che con la rivoluzione francese ha consolidato i suoi diritti e con la rivoluzione industriale ha conquistato un evidente potere economico si traduce in un nuovo dinamismo sociale che fa lievitare la domanda di musica. La musica cioè non è più riservata alla classi sociali più elevate ma entra a far parte delle abitudini della borghesia che, forte del suo nuovo potere politico ed economico, non vuole farsi mancare nessuna occasione di arricchimento culturale e non vuole rinunciare a nessuno dei lussi artistici che nelle epoche precedenti erano destinati a una ristretta cerchia di estimatori facoltosi e colti.
Per i musicisti si profilano quindi nuove occasioni di lavoro e con esse un nuovo prestigio sociale: da lavoratore dipendente, costretto ad accontentarsi di un magro stipendio fisso presso una corte, una istituzione religiosa o un teatro, il musicista diventa libero professionista, capace di comporre secondo la sua ispirazione e di mantenersi vendendo le proprie musiche agli editori, dando concerti, insegnando. Questo passaggio da lavoro dipendente a libero professionismo in campo musicale è stato già preparato in precedenza da Mozart e Beethoven ma in epoca romantica garantisce al compositore una sicurezza economica e un prestigio sociale prima inimmaginabili.
Per comprendere in pieno questa affermazione sociale della figura del musicista è necessario tenere presente che nell’Ottocento la musica si consuma essenzialmente dal vivo. Non esistono infatti mezzi di riproduzione del suono (registratori, lettori MP3, CD, computer, televisione, radio, ecc. sono tutte invenzioni successive) per cui, per chi volesse dedicarsi alla musica, l’unica soluzione era recarsi di persona nei luoghi dove si svolgevano manifestazioni musicali (teatri, auditorium, sale da concerto, ecc.) o fare musica in casa, suonando con amici e parenti. Questo comporta due fondamentali conseguenze: la diffusione del concerto pubblico a pagamento, che durante il Romanticismo si sviluppa enormemente e contribuisce ad aumentare le opportunità di lavoro per i musicisti, e l’affermazione del pianoforte. Questo strumento infatti abbina alla sostanziale novità (era uno strumento all’avanguardia per le tecnologie dell’epoca) la possibilità di essere utilizzato sia come strumento da concerto che come strumento da studio, per chi volesse dilettarsi a farsi la musica da sé. La diffusione capillare del pianoforte, che entra in tutte le case borghesi e diventa un caposaldo dell’educazione soprattutto femminile, si traduce in un grande sforzo produttivo sicché la letteratura per questo strumento conosce uno sviluppo inarrestabile.
Praticamente tutti i compositori romantici si sono dedicati o al teatro (Verdi, Wagner), che mette in scena vicende cariche di sentimenti contrastanti e dall’esito spesso tragico, o al pianoforte che, per l’eccellente controllo della dinamica che garantisce e, soprattutto, per l’autonomia di cui è dotato, è particolarmente adatto a incarnare gli ideali romantici.
La grande importanza attribuita alle emozioni e ai sentimenti libera le composizioni romantiche da vincoli formali troppo rigorosi. Si sviluppano le forme musicali brevi, capaci di cogliere in modo conciso ed essenziale sensazioni sfuggenti e indefinite ma anche adatte alle esigenze dei dilettanti che in gran numero si dedicano alla musica. D’altro canto però il crescente successo dei concerti pubblici e la conseguente costruzione di sale per musica sempre più vaste incentivano l’uso di orchestre molto grandi, alle quali vengono destinate composizioni di grande complessità, in grado di esaltare la bravura degli interpreti cui sono destinate. I concerti dal vivo infatti favoriscono lo sviluppo del divismo, tanto che molti musicisti dell’epoca romantica hanno goduto dello sfrenato interesse del pubblico, catturato alla magia del loro virtuosismo strumentale.
L’esaltazione della libertà e dell’autonomia ha un riflesso nello sviluppo dei nazionalismi che, sul piano musicale, produce una crescente curiosità nei confronti della musica popolare.

 

Fonte: http://www.sogisnc.it/siti/comprensivofenegro/uploads/file/LA_MUSICA_ROMANTICA.docx

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