I riassunti , gli appunti i testi contenuti nel nostro sito sono messi a disposizione gratuitamente con finalità illustrative didattiche, scientifiche, a carattere sociale, civile e culturale a tutti i possibili interessati secondo il concetto del fair use e con l' obiettivo del rispetto della direttiva europea 2001/29/CE e dell' art. 70 della legge 633/1941 sul diritto d'autore
Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).
Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del CNR
L'autonomia di movimento dei bambini italiani
Francesco Tonucci*, Antonella Prisco*, Daniela Renzi**, Antonella Rissotto*
Quaderni del progetto "La città dei bambini"
n. 1
Giugno 2002
* Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione (ISTC) del CNR
** Tirocinante presso l'ISTC del CNR
Ha contribuito alla ricerca, specialmente per gli aspetti metodologici e statistici,
il dr. Augusto Gnisci dell'Università di Caserta e titolare di un incarico di ricerca
presso l'ISTC del CNR
PRESENTAZIONE
IL CROLLO DELLA AUTONOMIA INFANTILE:
COSTI INDIVIDUALI E SOCIALI
Poche decine di anni fa la mobilità di un bambino di 6-10 anni non era molto differente da quella dei suoi genitori. Oggi la mobilità dell’adulto è molto aumentata, e quella dei bambini si è ridotta notevolmente, in gran parte a causa delle automobili (Parr, 1967).
Sempre più bambini sono accompagnati a scuola da un adulto, in genere in automobile. Sempre meno bambini possono attraversare la strada da soli, recarsi da soli nei luoghi di svago, andare in bicicletta in spazi pubblici (Hillman, 1993).
La diminuzione dell'autonomia di spostamento dei bambini è un fenomeno preoccupante anche perché molte ricerche hanno evidenziato che l'acquisizione di conoscenza ambientale è influenzata dall'esperienza (Hart, 1979; Spencer e Darvizeh, 1981; Cohen e Cohen, 1985; Torell, 1990). Una ricerca realizzata a Roma mostra che in bambini di età compresa tra gli 8 e gli 11 anni l'autonomia di movimento influenza la rappresentazione sia dei percorsi familiari che del quartiere nel suo insieme (Rissotto e Tonucci, in stampa).
Gli attraversamenti delle strade rappresentano spesso delle vere barriere cognitive che impediscono ai bambini di appropriarsi della città (Bonanomi, 1994). Altri spazi, come i cortili, favoriscono invece la socializzazione spontanea, il gioco e una progressiva acquisizione di autonomia di movimento (Prezza et al., 2001).
Armstrong (1993), che ha studiato l'influenza della diminuzione della mobilità autonoma sullo sviluppo fisico dei bambini, ha evidenziato che il 50% delle ragazze e il 30% dei ragazzi tra i 10 e i 16 anni non compiono un percorso di dieci minuti a piedi al giorno.
La percezione dei rischi condiziona l'autonomia ed è diversa nei bambini e nei genitori. I genitori, diversamente dai loro figli, considerano gli incidenti stradali come eventi probabili e gravi (Lee e Rowe, 1994). Ampofo-Boateng e Thompson (1991, 1993) sottolineano che le limitazioni di autonomia sono dovute più alle paure dei genitori che non alle reali incapacità dei bambini. La paura di aggressioni nei confronti dei bambini è amplificata dai media con un incremento nella percezione della pericolosità dell'ambiente urbano. (Blakely, 1994 e Volpi, 2001).
I bambini vivono tutte le loro esperienze affidati ad adulti che li controllano, li guidano, li istruiscono. Perdono così ogni possibilità di gioco che richiede libertà e possibilità di rischiare e sono condannati a lunghi periodi di solitudine (Tonucci, 1995).
Possiamo quindi sostenere che una così forte riduzione di autonomia nei bambini provoca gravi danni al loro sviluppo, da un punto di vista cognitivo, fisico e sociale.
Ma la scomparsa dei bambini dalle strade della città costituisce un grave handicap anche per la città stessa: se non ci sono bambini, anziani, disabili che percorrono la città, gli spazi pubblici subiscono un rapido degrado trasformandosi in corsie di traffico e in spazi di parcheggio delle auto. La città perde le sue caratteristiche di luogo di incontro e di scambio per i cittadini, perde la responsabilità e la solidarietà sociale. L'aria si contamina, il rumore aumenta, l'estetica si perde. Le persone si chiudono in casa e cresce la paura della criminalità.
Ridare autonomia ai bambini, riportarli nella strade e nelle piazze è probabilmente uno dei percorsi più sicuri per il recupero della città e per il suo sviluppo sostenibile.
LA RICERCA
L'AUTONOMIA DEI BAMBINI ITALIANI OGGI
L'Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione (ISTC) del CNR di Roma ha iniziato lo studio dell'autonomia dei bambini nel contesto urbano riconoscendola come uno degli aspetti della vita infantile che più ha sofferto delle rapide e clamorose trasformazioni della città. A causa dei pericoli ambientali, veri o presunti, l'autonomia di mobilità di un bambino che vive in città ha avuto negli ultimi anni un crollo verticale. Questo fenomeno, inizialmente tipico delle grandi aree metropolitane si sta diffondendo sempre più rapidamente nelle città medie e piccole nelle quali è difficile riconoscere una reale presenza di pericoli oggettivi o di comportamenti sociali ostili ai bambini.
La generalizzazione delle paure va considerata un effetto della comunicazione di massa, specialmente televisiva (per la sua forte permeabilità sociale) che sui casi di violenza contro i bambini (intollerabili ma rari) costruisce un'enfasi formidabile costruendo nei genitori la convinzione della probabilità del pericolo per i loro figli. Questa consapevolezza obbliga gli adulti ad assumere un nuovo modello genitoriale basato sulla protezione e la tutela dei bambini anziché sulla loro educazione precoce e progressiva alla autonomia. L'andare a scuola con i compagni, a comprare al negozio o a giocare da soli con gli amici negli spazi che la città offriva, che solo qualche decina di anni fa erano esperienze comuni a tutti i bambini a partire dai 5 - 6 anni, sono diventate oggi esperienze impossibili in quelle età e possono iniziare quasi sempre dopo i 10 - 12 anni, con l'inizio della scuola media e solo per una minoranza di ragazzi. La condizione delle bambine e delle ragazze, rispetto all'autonomia, è ancora più compromessa dei loro compagni maschi.
Questa trasformazione ha un peso notevole sullo sviluppo dei bambini perché ne limita, fino ad annullarle, alcune attività fondamentali come il gioco, l'avventura, la scoperta, che si possono esercitare pienamente solo in assenza della presenza vigile e protettiva degli adulti.
Questa limitazione di autonomia dei bambini costa molto anche alla città che, privata dei bambini per strada e negli spazi pubblici, finisce per non sentire più l'impegno a farsi carico di piccoli, dei diversi, degli "altri". L'assenza dei bambini corrisponde all'assenza degli anziani e degli handicappati. Le strade restano deserte e diventano pericolose. Si produce così un circolo vizioso che aggrava sempre di più la condizione delle fasce deboli e convince sempre più gli adulti della necessità di atteggiamenti di protezione e a chiedere agli amministratori interventi di difesa urbana.
Ritenendo inaccettabile che la città si assuma la responsabilità di impedire la libera soddisfazione di bisogni primari dei suoi cittadini, il gruppo internazionale dell'ISTC del CNR "La città dei bambini" ha assunto l'autonomia dei bambini come uno degli obiettivi principali del progetto. Per questo chiede agli amministratori di intervenire nei comportamenti dei cittadini e nelle strutture della città perché i bambini possano uscire di casa da soli.
Per avviare questo processo il CNR propone l'iniziativa "A scuola ci andiamo da soli" che chiede ai bambini delle scuole elementari, a partire dai sei anni, di andare a scuola e di tornare a casa con i loro compagni e senza l'accompagnamento dei genitori.
Per dare una motivazione forte agli amministratori e una descrizione reale e aggiornata delle condizioni infantili rispetto a questo problema ha realizzato uno studio della situazione attuale di autonomia dei bambini dai 6 agli 11 anni nelle città italiane.
Obiettivi
A partire da questi presupposti si è realizzata una ricerca per acquisire conoscenze sulle condizioni di autonomia di movimento dei bambini e disporre delle informazioni necessarie alla valutazione dell'efficacia dell'iniziativa "A scuola ci andiamo da soli" che sarà poi studiata in successivi progetti di ricerca.
In particolare si desiderava studiare:
Il questionario
Lo strumento di rilevazione usato è il questionario (Appendice 1). Sono stati appositamente preparati quattro questionari. Due erano rivolti ai bambini: uno per studiare la loro autonomia lungo il percorso da casa a scuola e da scuola a casa; uno per descrivere l'autonomia di spostamento nel loro quartiere. I questionari comprendevano anche domande sulle difficoltà che si opponevano alla possibilità di vivere da soli queste esperienze.
Due questionari, sostanzialmente uguali nelle richieste, erano rivolti ai genitori. Nel questionario per genitori si chiedeva anche una valutazione della distanza fra casa e scuola (meno di 500 m., meno di 1000 m., più di 1000 m.).
Tutti le domande dei questionari erano formulate in linguaggio semplice per una facile compilazione autonoma da parte di tutti i soggetti. Per i bambini più piccoli i somministratori offrivano il loro aiuto.
I questionari dei bambini sono stati somministrati nelle classi da un operatore diverso dall'insegnante. Prima della consegna dei questionari sull'autonomia, veniva distribuito un questionario di prova che aiutava i bambini a comprendere le varie modalità di risposta.
I questionari dei genitori sono stati portati a casa dai bambini con una lettera che spiegava l'iniziativa e invitava alla collaborazione e sono stati poi restituiti dai bambini stessi.
Un codice presente nei questionari dei bambini e in quelli dei genitori ha permesso di associare i questionari compilati da ogni bambino con quello del rispettivo genitore.
Il campione
La scelta del campione è stata determinata dalla disponibilità da parte delle città ad avviare l'iniziativa "A scuola ci andiamo da soli".
Il campione della ricerca era composto da 1.251 bambini e da 1.251 genitori, residenti in sei città situate al nord, centro e sud del Paese (Tabella n. 1).
Il sub - campione dei bambini era composto dal 50,3% di maschi e dal 49,7% di femmine.
Fatta eccezione per due soggetti di 5 anni e per due di 12, l'età variava dai 6 agli 11 anni. Nell'analisi dei dati della ricerca l'età dei bambini è stata valutata rispetto alla classe scolastica (Tabella n. 2).
Il sub-campione dei genitori era composto dal 23,7% di padri e dal 76.3% di madri. La loro età variava dai 18 ai 65 anni, naturalmente con pochissime unità nelle età estreme. Nell'analisi dei dati della ricerca l'età dei genitori è stata raggruppata in intervalli di 5 anni (Tabella n. 3).
Rispetto alla nazionalità solo una percentuale inferiore al 2% del sub-campione dei genitori è straniera.
Il livello culturale dei genitori è stato valutato rispetto al titolo di studio posseduto (Tabella n. 4). Dividendo il campione fra scolarità alta e scolarità bassa, abbiamo un 42,2% fino alla licenza media e un 57,8% con diploma superiore e di laurea.
Rispetto alla professione (Tabella n. 5) si rileva una alta percentuale di casalinghe prodotta dalla prevalenza delle madri rispetto ai padri nella compilazione del questionario.
Analisi dei dati
L'autonomia di spostamento nel quartiere
Questo aspetto è stato studiato attraverso la somministrazione di un questionario che chiedeva ai bambini con quale frequenza (mai, poche volte, molte volte, sempre) potevano andare da soli in alcuni luoghi del loro quartiere, avere le chiavi di casa, uscire con il buio:
“Quante volte vai a scuola da solo o con altri bambini?”
“Quante volte vai a fare sport, musica da solo?”
“Quante volte vai in parrocchia da solo?”
“Quante volte vai a casa di amici da solo?”
“Quante volte vai a giocare fuori casa solo?”
“Quante volte esci quando è buio da solo?”
“Quante volte hai le chiavi di casa?”
Il questionario chiedeva anche quali difficoltà rendessero difficili o impossibili queste esperienze di autonomia.
Un questionario simile a quello dei bambini è stato somministrato ai loro genitori.
Le prime analisi dei dati hanno prodotto i risultati che seguono.
Nelle risposte dei genitori invece il sesso è una variabile molto meno discriminante rispetto all'autonomia di movimento dei propri figli e produce differenze significative solo nelle risposte alle domande:
"Quante volte va a casa di amici da solo?”
“Quante volte va a giocare fuori casa da solo?”
In questi casi i maschi sono significativamente più autonomi delle femmine. Si veda a titolo esemplificativo la tabella 7 "Quante volte va a casa di amici da solo?”: non vanno mai da soli il 58,4% dei maschi e il 69,5% delle femmine; vanno sempre da soli il 4,4% dei maschi contro il 2,3% delle femmine.
L'autonomia lungo il percorso casa - scuola
Questo aspetto è stato studiato attraverso la somministrazione di un questionario che chiedeva ai bambini come effettuassero il percorso casa - scuola indicando una delle tre possibilità: senza accompagnamento di adulti (da solo); accompagnati a piedi da adulti; accompagnati in macchina (in auto). Il questionario chiedeva anche quali difficoltà rendessero difficile o impossibile questa esperienza di autonomia.
Un questionario simile a quello dei bambini è stato somministrato ai loro genitori.
Le prime analisi dei dati hanno prodotto i risultati che seguono.
I dati dei bambini coincidono sostanzialmente con quelli dei genitori, anche se i valori indicati da questi ultimi sono più bassi per l’autonomia e più alti per la tutela. (Tabelle 12 e 13)
Le due condizioni estreme danno risultati ancora più differenziati. I genitori senza titolo di studio o con la sola licenza elementare mandano i figli da soli per il 21,7% e li accompagnano in auto per il 63%, mentre quelli con titolo universitario li mandano da soli per 6,6% e li accompagnano in auto per il 78,7%. (Tabella 16)
Rispetto al titolo di studio delle sole madri si conferma il rapporto significativo fra il livello di studio più basso e la maggiore autonomia dei figli. (Tabella 17)
Una analisi più accurata dei fattori che incidono sull’autonomia rispetto alla zona di appartenenza ci permette di fare ulteriori riflessioni.
Livello culturale. Considerando il titolo di studio dei genitori è emerso che nelle città del sud abbiamo una percentuale di bassa scolarità quasi doppia rispetto al nord, 37% contro 20,1%, al contrario le città del nord hanno una percentuale di alta scolarità quasi doppia rispetto alle città del sud, 26,8% contro 17,2%.
La differenza culturale fra nord e sud può essere uno dei motivi che spiega la più alta autonomia dei bambini del sud rispetto ai bambini del nord. (Tabella 20)
Professione. Rispetto alla professione delle madri emerge che le madri che lavorano in casa sono nel nord il 21,4%, nel centro il 44,2% e nel sud il 34,4%, mentre le madri che lavorano fuori casa sono il 23,4% nel nord, il 60,5% nel centro e il 16,1% nel sud (Tabella 21).
Età. Rispetto alla classe scolastica emerge, che con l’aumentare dell’età/classe scolastica aumenta costantemente e significativamente l’autonomia :
Genere. Considerando il sesso non emergono differenze significative sul livello di autonomia nell’andare a scuola tra i bambini del nord, del centro e del sud.
La valutazione del rischio
Nel questionario sul livello di autonomia di spostamento nel quartiere si chiedeva a bambini e genitori: "Perché è difficile uscire da solo (o far uscire i bambini da soli)?". Bambini e genitori potevano scegliere risposte inerenti la lontananza, i pericoli del traffico e la pioggia, che abbiamo classificato come impedimenti "oggettivi" e il considerarsi (o considerare il bambino) troppo piccolo, che abbiamo classificato come impedimento "soggettivo".
Confrontando gli impedimenti oggettivi con quelli soggettivi abbiamo una differenza significativa fra le risposte dei bambini e dei genitori. Emerge una tendenza a dare maggiore importanza da parte dei bambini ai pericoli oggettivi rispetto a quelli soggettivi (63,7% contro 36,3%) mentre per i genitori le differenze fra i due tipi di pericolo si riducono notevolmente (57,3% conto 42,7%). (Tabella 25)
Alla successiva domanda "Ci sono altri pericoli?", che voleva indagare sulla presenza di paure legate a malintenzionati, ma senza elencarli per evitare un effetto di suggestione e di enfasi, le differenze fra le risposte Sì e No sono significative: ci sono altri pericoli per il 68,3% dei genitori e per il 53,9% dei bambini. (Tabella 26)
La terza domanda chiedeva di indicare quali erano "gli altri pericoli". Il 44,9% dei bambini e il 65% dei genitori citano pericoli attribuibili a ragioni sociali. Mentre il 55,1% dei bambini e il 35% citano pericoli attribuibili a ragioni ambientali, quindi di nuovo pericoli di traffico o di cattivo tempo già descritti dalla tabella 25. (Tabella 27)
Nel questionario sulle modalità del percorso casa - scuola le risposte alle stesse domande danno risultati simili.
Le categorie di persone indicate come pericolo sono "malintenzionati" e "zingari", e in numero nettamente inferiore "pedofili" e "drogati".
Discussione
Questi dati confermano una tendenza costante e preoccupante: l'autonomia dei bambini diminuisce sempre di più e si sposta sempre più avanti l'età in cui possono da soli vivere anche le esperienze più semplici, come andare a scuola o attraversare la strada sotto casa per andare al negozio di fronte.
I dati ci permettono altre osservazioni che possono aiutarci a identificare alcune cause di questa situazione insostenibile per l'infanzia ed elaborare alcune linee di intervento.
Genitori e bambini
Le risposte dei genitori e dei loro figli sono sostanzialmente simili, ma i genitori dichiarano sempre una autonomia dei loro figli più bassa e i bambini più alta. Rispetto al percorso casa - scuola questa differenza non è significativa, lo è invece per gli spostamenti pomeridiani nel quartiere. Siccome le risposte date si riferiscono agli stessi comportamenti e non potendo avere la misura oggettiva dell'autonomia dobbiamo presumere che gli adulti tendano a sottostimare le pur limitate autonomie dei loro figli e i bambini a sovrastimarle.
Da parte dei bambini è facile immaginare che questa sovrastima corrisponda ad un loro desiderio di maggiore libertà e ad una loro valutazione di capacità e di possibilità di aumentarla. Da parte dei genitori si deve invece pensare che ritengano maggiormente conforme con il loro ruolo sociale una bassa autonomia dei figli. Si conferma la tendenza di una modifica recente della interpretazione del ruolo genitoriale (Baraldi, 2000): fino a pochi decenni fa un genitore riteneva che fosse suo compito promuovere il più precocemente possibile e con una progressione costante l'affrancamento del figlio dalla tutela parentale. La madre "cacciava" i bambini di casa dopo che avevano finito i compiti per essere lasciata più libera nelle faccende domestiche; preoccupava i genitori il bambino che non voleva uscire, che non andava con i compagni, che voleva essere accompagnato. Oggi sembra che il modello si sia capovolto: il genitore ritiene suo dovere accompagnare sempre i propri figli, vigilarli e tutelarli, anche a costo di una onerosa organizzazione familiare e rinunciando a gran parte della propria autonomia. A giustificazione di questo comportamento gli adulti denunciano da un lato i pericoli sociali e ambientali, ma dall'altro tendono a sottostimare le capacità dei bambini, a considerarli sempre più piccoli e incapaci di quanto realmente non siano. Questo naturalmente crea gravi problemi relazionali ed espone i genitori a pericolosi errori educativi.
Maschi e femmine
Non emergono differenze significative fra maschi e femmine per l'autonomia nel percorso casa - scuola, sono invece presenti nella maggior parte delle risposte dei bambini rispetto agli spostamenti pomeridiani nel quartiere. Nelle risposte dei genitori le differenze significative fra maschi e femmine rimangono solo per due situazioni: andare da soli a casa di amici e andare da soli a giocare fuori.
L'abbassamento generale delle autonomie infantili tende a ridurre anche le differenze di genere, che invece sono sempre state forti, specialmente riguardo alle autonomie. Non si hanno differenze infatti in comportamenti fortemente ridotti come l'uso autonomo dell'autobus, uscire da soli quando è buio o avere le chiavi di casa.
Le differenze fra maschi e femmine rimangono sia nelle dichiarazioni dei bambini che dei genitori per due comportamenti che effettivamente sono fortemente legati ai tradizionali privilegi di autonomia riconosciuti ai maschi: l'andare fuori da solo per giocare con gli amici ed andare da solo a casa degli amici.
Le differenze rispetto all'età
L'autonomia dei bambini cresce costantemente e significativamente con il crescere dell'età, così come è sempre successo. La differenza fondamentale con il passato, anche recente, è che non esistono più tappe generalmente riconosciute per l'avvio di esperienze di autonomia. Qualche decennio fa era consueto che i bambini, dopo essere stati accompagnati per alcuni giorni, andassero a scuola da soli a partire dalla scuola elementare e che i fratellini di questo livello accompagnassero da soli eventuali fratellini più piccoli alla scuola dell'infanzia. Più recentemente, almeno nelle grandi città l'età d'inizio, quasi obbligatorio, per la mobilità autonoma dei figli era l'inizio della scuola media. Oggi questi riferimenti sono completamente saltati con il modificarsi delle condizioni ambientali ed ancor più della modifica della concezione del ruolo parentale da parte dei genitori. Solo il 5% dei bambini italiani di sei anni e il 25% di quelli di undici anni ha l'opportunità di andare da solo a scuola o nei luoghi più usuali del quartiere . Si può ragionevolmente presumere che dovranno passare ancora diversi anni perché tutti i ragazzi o almeno una maggioranza di loro possa godere della adeguata autonomia. Questo enorme ritardo, che sembra possa aumentare costantemente, produce alcune gravi conseguenze nello sviluppo del bambino e nel rapporto parentale. Vengono a cadere i momenti rituali e "canonici" dai quali sono garantiti alcuni passaggi e alcuni affrancamenti dal controllo familiare. La tutela diretta dei genitori tende a prolungarsi per tutta l'adolescenza e a volte a proseguire nella prima giovinezza per tutti gli studi medi superiori. Si creano situazioni paradossali e pericolose. Si pensi ad esempio a questa assurda situazione: solo il 25% dei bambini di 11 anni si muove da solo e la maggior parte di loro a 14 anni avrà un motorino. La situazione è ancora più paradossale pensando che la percentuale dei bambini di 11 anni autonomi che vivono al nord scende dal 25% al 14% e probabilmente una percentuale maggiore rispetto a quella nazionale avrà il motorino a 14 anni. Non è difficile immaginare quale pericolo possa costituire l'improvvisa e totale libertà che un tale mezzo di trasporto offre a ragazzi che non hanno potuto sviluppare adeguate competenze di organizzazione spaziale (sul rapporto autonomia, conoscenza spaziale e ambientale vedi Rissotto, Tonucci - in stampa).
I dati suggeriscono una interessante conferma alla mutata concezione del ruolo genitoriale sopra descritta. I bambini che possono vivere esperienze di autonomia passano, come si è detto, dal 5% al 25% ma questo aumento viene compensato dalla speculare diminuzione di accompagnamento a piedi da parte degli adulti, che passa dal 23% al 6%, mentre rimane sostanzialmente immutata la percentuale di quelli che vengono accompagnati in auto (fra il 72% e il 65%). Questo sembra dimostrare che, a parte i pochi genitori che lasciano andare da soli i figli fin dai sei anni, una parte di loro, pari a circa un quarto del campione, inizia accompagnandoli a piedi e lascia progressivamente più autonomia con il crescere dell'età e quindi delle capacità dei bambini. I tre quarti del campione invece ritiene l'esperienza di autonomia improponibile per tutto l'arco di età delle scuole elementari e accompagna in auto i propri figli. Su questa scelta pesa certamente anche la lontananza da scuola, ma solo in parte se, come si è visto, quasi un terzo dei bambini che abitano a meno di 500 m. da scuola viene accompagnato in auto.
Le differenze rispetto alla zona geografica
Il dato della ricerca che ci sembra più interessante è quello che descrive le diversità significative di autonomia dei bambini legate alla loro residenza. I dati dimostrano che un bambino, se nasce al sud è due volte più autonomo del suo coetaneo del nord e una volta e mezzo di quello del centro. Su queste differenze possono pesare anche fattori oggettivi come il clima più favorevole e la minore presenza di automobili, ma sembra pesino molto di più ragioni culturali che condizionano la definizione di ruolo genitoriale. I genitori del sud assomigliano di più ai genitori italiani di alcuni anni fa, che ritenevano importante per i figli acquistare precocemente e progressivamente autonomia nei loro comportamenti. Anche altri dati confermano questa ipotesi. Per esempio le famiglie del sud hanno un indice di natalità più simile a quello delle famiglie italiane di alcuni anni che non alle famiglie attuali del centro e del nord.
Le differenze rispetto al livello culturale dei genitori
La conferma che la riduzione dell'autonomia dei bambini, clamorosamente evidenziata dalle zone geografiche di residenza, è legata a fattori culturali la fornisce la relazione fra autonomia dei bambini e livello culturale dei genitori. Assumendo il titolo di studio del genitore che ha compilato il questionario troviamo una correlazione significativa fra alto titolo di studio e basso livello di autonomia. I bambini dei genitori più acculturati godono di una libertà di movimento significativamente minore dei loro compagni che hanno genitori con bassa scolarità. I genitori del sud hanno una scolarità significativamente più bassa rispetto a quelli del nord.
Se si assume l'autonomia come un vantaggio e quindi un motivo di benessere evolutivo per i bambini si può affermare che i bambini più avvantaggiati sono quelli che vivono in zone geografiche e in famiglie più svantaggiate, o se si preferisce che gli interessi e i benefici dei bambini sono generalmente conflittuali rispetto agli interessi e ai benefici degli adulti.
La valutazione del rischio
Nell'identificare le ragioni della impossibilità di andare da soli a scuola o in altri luoghi del quartiere genitori e bambini tendono a dare le stesse risposte ma con accenti diversi. I genitori dicono che la responsabilità principale che impedisce al figlio di muoversi da solo è della città, dell'ambiente che è diventato troppo pericoloso e, rispetto a questo pericolo, il figlio è troppo piccolo. Le risposte dei bambini, pur indicando le stesse ragioni, danno un peso molto maggiore ai pericoli rispetto alla loro immaturità: si sentono in grado di affrontarli, ma i genitori non li mandano da soli.
Per indagare sui pericoli sociali e cioè sul pericolo di incontrare persone che avrebbero potuto creare difficoltà ai bambini come tossicodipendenti, vagabondi, pedofili, si è preferito non inserire queste voci nella scelta multipla ritenendo che questo tipo di paura sia fortemente indotta dai media e quindi, se indicata, avrebbe potuto avere una scelta più alta di quella realmente corrispondente alle paure. Si è quindi chiesto in una successiva domanda se ci fossero altri pericoli o difficoltà, oltre a quelli "oggettivi" e a quelli dovuti alla età del bambino. I genitori dichiarano che ci sono altri pericoli in una percentuale significativamente superiore ai bambini (68,3% contro 53,9%). Alla domanda "Quali?" solo il 65% delle risposte dei genitori indica pericoli sociali, come "malintenzionati", "zingari", "drogati" o "pedofili", mentre le altre risposte riguardano di nuovo cause "oggettive" generalmente riconducibili ai pericoli del traffico. Nelle risposte dei bambini solo una metà indicano pericoli sociali mentre l'altra metà ripete pericoli "oggettivi".
Conclusioni
La autonomia di movimento dei bambini è quasi scomparsa nelle età più importanti per il loro sviluppo, per la elaborazione di strutture cognitive spazio-temporali, per la costruzione di adeguati meccanismi di difesa rispetto alle difficoltà ambientali e per il riconoscimento delle sicurezze necessarie per i successivi livelli di autonomia. La principale ragione che giustifica un atteggiamento ossessivamente protettivo dei genitori è la pericolosità dell'ambiente esterno. La città ha quindi la grande responsabilità di impedire ad una parte importante dei suoi cittadini la possibilità di poter soddisfare uno dei diritti di cittadinanza, quello di poter utilizzare senza difficoltà e pericolo gli spazi pubblici. A questi motivi "oggettivi", difficilmente contestabili, si uniscono paure per pericoli sociali eccessivamente enfatizzati dai mass media (Volpi, 2001) , che nella realtà dovrebbero suggerire prudenza e attenzione da parte dei bambini e ancor più da parte di una comunità civile che deve recuperare i suoi doveri di responsabilità sociale che una volta erano interpretate dal "vicinato". La necessità di restituire ai bambini la necessaria autonomia di movimento e di ricreare un ambiente sociale accogliente e responsabile ha portato alcune città italiane ad aderire al progetto "La città dei bambini" promosso dall'ISTC del CNR e in particolare ad avviare sperimentalmente in alcuni quartieri l'iniziativa "A scuola ci andiamo da soli". I dati raccolti nelle sei città italiane per questa ricerca, per le città che hanno avviato questa iniziativa, saranno i dati di riferimento per misurarne gli effetti nei prossimi anni e in particolare per verificare se, con adeguata organizzazione, stimolazione e interventi da parte delle scuole e della amministrazione locale potranno aumentare le percentuali dei bambini che si muovono da soli e modificarsi gli atteggiamenti protettivi dei genitori.
I DATI DELL'AUTONOMIA
IL CAMPIONE
Tabella n. 1: Distribuzione geografica del campione
Zona geografica |
Città |
N° soggetti |
Percentuale |
Nord |
Sarzana (SP) |
241 |
19,3 |
|
Carpi (MO) |
207 |
16,5 |
Totale nord |
|
448 |
35,8 |
Centro |
Pesaro |
295 |
23,6 |
|
Terracina (LT) |
181 |
14,5 |
Totale centro |
|
476 |
38,1 |
Sud |
Martina Franca (TA) |
213 |
17,0 |
|
Soverato (CZ) |
114 |
9,1 |
Totale Sud |
|
327 |
26,1 |
Totale |
|
1251 |
100 |
Tabella n. 2: Distribuzione dell'età dei bambini rispetto alla classe scolastica
Classe scolastica |
Frequenza |
Percentuale |
prima |
200 |
16,3 |
seconda |
220 |
17,9 |
terza |
280 |
22,8 |
quarta |
272 |
22,2 |
quinta |
255 |
20,8 |
Totale |
1227 |
100,0 |
dati mancanti |
24 |
|
Totale campione |
1251 |
|
Tabella n. 3: La distribuzione dell'età dei genitori
Età dei genitori |
Percentuale |
fino a 25 anni | 1,2 |
fino a 30 anni | 5,8 |
fino a 35 anni | 24,6 |
fino a 40 anni | 38,8 |
fino a 45 anni | 21,7 |
fino a 50 anni | 6,9 |
fino a 65 anni | ,9 |
Totale | 100,0 |
Tabella n. 4: La distribuzione dei titoli di studio dei genitori
Titolo di studio del genitore |
Percentuale |
nessun titolo |
,7 |
licenza elementare |
6,3 |
licenza media |
35,2 |
diploma di scuola superiore |
47,4 |
diploma di laurea |
10,4 |
Totale |
100,0 |
Tabella n. 5: La distribuzione delle Professioni dei genitori
Professione del genitore |
Percentuale |
disoccupata/o |
4,1 |
operaia/o | 14,9 |
pensionata/o | ,6 |
casalinga/o | 32,4 |
impiegata/o | 30,1 |
professionista | 17,8 |
Totale | 100,0 |
L'Autonomia di spostamento nel quartiere
Tabella n. 6 Quante volte vai a fare sport, musica da solo? Rispetto al sesso (bambini)
Sesso |
|
mai |
poche volte |
molte volte |
sempre |
Totale |
maschio |
frequenza |
448 |
41 |
30 |
61 |
580 |
% |
77,2% |
7,1% |
5,2% |
10,5% |
100,0% |
|
femmina | frequenza |
478 |
38 |
28 |
28 |
572 |
% |
83,6% |
6,6% |
4,9% |
4,9% |
100,0% |
|
Totale | frequenza |
926 |
79 |
58 |
89 |
1152 |
% |
80,4% |
6,9% |
5,0% |
7,7% |
100,0% |
Tabella n. 7 Quante volte vai a fare sport, musica da solo? Rispetto al sesso dei bambini (genitori)
Sesso |
|
mai |
poche volte |
molte volte |
sempre |
Totale |
maschio |
frequenza |
281 |
126 |
53 |
21 |
481 |
% |
58,4% |
26,2% |
11,0% |
4,4% |
100,0% |
|
femmina | frequenza |
326 |
97 |
35 |
11 |
469 |
% |
69,5% |
20,7% |
7,5% |
2,3% |
100,0% |
|
Totale | frequenza |
607 |
223 |
88 |
32 |
950 |
% |
63,9% |
23,5% |
9,3% |
3,4% |
100,0% |
Tabella n. 8 Quante volte vai a fare sport, musica da solo? Rispetto all'età (bambini)
Classe |
|
mai |
poche volte |
molte volte |
sempre |
Totale |
prima |
frequenza |
188 |
0 |
3 |
4 |
195 |
% |
96,4% |
,0% |
1,5% |
2,1% |
100,0% |
|
seconda | frequenza |
189 |
8 |
10 |
6 |
213 |
% |
88,7% |
3,8% |
4,7% |
2,8% |
100,0% |
|
terza | frequenza |
210 |
16 |
12 |
18 |
256 |
% |
82,0% |
6,3% |
4,7% |
7,0% |
100,0% |
|
quarta | frequenza |
189 |
22 |
14 |
25 |
250 |
% |
75,6% |
8,8% |
5,6% |
10,0% |
100,0% |
|
quinta | frequenza |
145 |
33 |
19 |
36 |
233 |
% |
62,2% |
14,2% |
8,2% |
15,5% |
100,0% |
|
Totale | frequenza |
921 |
79 |
58 |
89 |
1147 |
% |
80,3% |
6,9% |
5,1% |
7,8% |
100,0% |
Tabella n. 9 Quante volte vai al negozio da solo? Rispetto alla zona geografica (bambini)
Zona |
|
mai |
poche volte |
molte volte |
sempre |
Totale |
nord |
frequenza |
261 |
88 |
37 |
15 |
401 |
% |
65,1% |
21,9% |
9,2% |
3,7% |
100,0% |
|
centro | frequenza |
259 |
149 |
28 |
31 |
467 |
% |
55,5% |
31,9% |
6,0% |
6,6% |
100,0% |
|
sud | frequenza |
137 |
88 |
48 |
36 |
309 |
% |
44,3% |
28,5% |
15,5% |
11,7% |
100,0% |
|
Totale | frequenza |
657 |
325 |
113 |
82 |
1177 |
% |
55,8% |
27,6% |
9,6% |
7,0% |
100,0% |
L'Autonomia lungo il percorso casa - scuola
Tabella 10. Come vai a scuola? Rispetto al sesso (bambini)
Sesso |
|
da solo |
acc. a piedi |
in auto |
Totale |
maschio |
frequenza |
102 |
95 |
376 |
573 |
% |
17,8% |
16,6% |
65,6% |
100,0% |
|
femmina | frequenza |
82 |
96 |
398 |
576 |
% |
14,2% |
16,7% |
69,1% |
100,0% |
|
Totale | frequenza |
184 |
191 |
774 |
1149 |
% |
16,0% |
16,6% |
67,4% |
100,0% |
Tabella 11. Come va a scuola? Rispetto al sesso (genitori)
Sesso |
|
da solo |
acc. a piedi |
in auto |
Totale |
maschio |
frequenza |
66 |
85 |
331 |
482 |
% |
13,7% |
17,6% |
68,7% |
100,0% |
|
femmina | frequenza |
55 |
91 |
331 |
477 |
% |
11,5% |
19,1% |
69,4% |
100,0% |
|
Totale | frequenza |
121 |
176 |
662 |
959 |
% |
12,6% |
18,4% |
69,0% |
100,0% |
Tabella 12. Come vai a scuola? Rispetto all'età (bambini)
Classe |
|
da solo |
acc. a piedi |
in auto |
Totale |
prima |
frequenza |
10 |
43 |
135 |
188 |
|
% |
5,3% |
22,9% |
71,8% |
100,0% |
seconda |
frequenza |
22 |
53 |
136 |
211 |
|
% |
10,4% |
25,1% |
64,5% |
100,0% |
terza |
frequenza |
35 |
53 |
170 |
258 |
|
% |
13,6% |
20,5% |
65,9% |
100,0% |
quarta |
frequenza |
59 |
27 |
164 |
250 |
|
% |
23,6% |
10,8% |
65,6% |
100,0% |
quinta |
frequenza |
58 |
14 |
165 |
237 |
|
% |
24,5% |
5,9% |
69,6% |
100,0% |
Totale |
frequenza |
184 |
190 |
770 |
1144 |
|
% |
16,1% |
16,6% |
67,3% |
100,0% |
Tabella 13. Come va a scuola? Rispetto all'età (genitori)
Classe |
|
da solo |
acc. a piedi |
in auto |
Totale |
prima |
frequenza |
3 |
38 |
129 |
170 |
|
% |
1,8% |
22,4% |
75,9% |
100,0% |
seconda |
frequenza |
11 |
54 |
139 |
204 |
|
% |
5,4% |
26,5% |
68,1% |
100,0% |
terza |
frequenza |
19 |
48 |
143 |
210 |
|
% |
9,0% |
22,9% |
68,1% |
100,0% |
quarta |
frequenza |
42 |
25 |
134 |
201 |
|
% |
20,9% |
12,4% |
66,7% |
100,0% |
quinta |
frequenza |
46 |
14 |
149 |
209 |
|
% |
22,0% |
6,7% |
71,3% |
100,0% |
Totale |
frequenza |
121 |
179 |
694 |
994 |
|
% |
12,2% |
18,0% |
69,8% |
100,0% |
I primi dati di una ricerca, promossa nel 2001 dal Comune di Viterbo e curata dall'Università della Tuscia di Viterbo, dall'Anpa e dall'Università La Sapienza di Roma, che ha coinvolto tutti gli studenti delle scuole medie della città (1300), rivelano che il 50,0% va a scuola da solo, mentre il 44,5% viene accompagnato in macchina. Per ragazzi dai dodici ai quattordici anni, che vivono in una piccola città, si deve considerare preoccupante che solo la metà possa muoversi da solo o con gli amici a piedi, in autobus o in bicicletta.
L'autore fa un'ampia analisi di come i dati reali in nostro possesso non giustifichino il grande allarme sociale che negli ultimi anni si sta creando intorno alle violenze sui bambini, di come incida su questo fenomeno collettivo uno scorretto uso dei dati da parte dei mezzi di comunicazione e di come le stesse associazioni che dovrebbero difendere i bambini finiscano per assumere atteggiamenti allarmistici "…non possiamo non chiederci se proprio i dati che Telefono Azzurro dichiara non dovrebbero suggerire a questa associazione una lettura meno allarmata (e non di rado allarmistica) della realtà del fenomeno delle violenze e degli abusi sui minori, e segnatamente sui bambini, oggi in Italia".
Tabella n. 6 Quante volte vai a fare sport, musica da solo? Rispetto al sesso (bambini)
Sesso |
|
mai |
poche volte |
molte volte |
sempre |
Totale |
maschio |
frequenza |
448 |
41 |
30 |
61 |
580 |
% |
77,2% |
7,1% |
5,2% |
10,5% |
100,0% |
|
femmina | frequenza |
478 |
38 |
28 |
28 |
572 |
% |
83,6% |
6,6% |
4,9% |
4,9% |
100,0% |
|
Totale | frequenza |
926 |
79 |
58 |
89 |
1152 |
% |
80,4% |
6,9% |
5,0% |
7,7% |
100,0% |
Tabella n. 7 Quante volte vai a fare sport, musica da solo? Rispetto al sesso dei bambini (genitori)
Sesso |
|
mai |
poche volte |
molte volte |
sempre |
Totale |
maschio |
frequenza |
281 |
126 |
53 |
21 |
481 |
% |
58,4% |
26,2% |
11,0% |
4,4% |
100,0% |
|
femmina | frequenza |
326 |
97 |
35 |
11 |
469 |
% |
69,5% |
20,7% |
7,5% |
2,3% |
100,0% |
|
Totale | frequenza |
607 |
223 |
88 |
32 |
950 |
% |
63,9% |
23,5% |
9,3% |
3,4% |
100,0% |
Tabella n. 8 Quante volte vai a fare sport, musica da solo? Rispetto all'età (bambini)
Classe |
|
mai |
poche volte |
molte volte |
sempre |
Totale |
prima |
frequenza |
188 |
0 |
3 |
4 |
195 |
% |
96,4% |
,0% |
1,5% |
2,1% |
100,0% |
|
seconda | frequenza |
189 |
8 |
10 |
6 |
213 |
% |
88,7% |
3,8% |
4,7% |
2,8% |
100,0% |
|
terza | frequenza |
210 |
16 |
12 |
18 |
256 |
% |
82,0% |
6,3% |
4,7% |
7,0% |
100,0% |
|
quarta | frequenza |
189 |
22 |
14 |
25 |
250 |
% |
75,6% |
8,8% |
5,6% |
10,0% |
100,0% |
|
quinta | frequenza |
145 |
33 |
19 |
36 |
233 |
% |
62,2% |
14,2% |
8,2% |
15,5% |
100,0% |
|
Totale | frequenza |
921 |
79 |
58 |
89 |
1147 |
% |
80,3% |
6,9% |
5,1% |
7,8% |
100,0% |
Tabella n. 9 Quante volte vai al negozio da solo? Rispetto alla zona geografica (bambini)
Zona |
|
mai |
poche volte |
molte volte |
sempre |
Totale |
nord |
frequenza |
261 |
88 |
37 |
15 |
401 |
% |
65,1% |
21,9% |
9,2% |
3,7% |
100,0% |
|
centro | frequenza |
259 |
149 |
28 |
31 |
467 |
% |
55,5% |
31,9% |
6,0% |
6,6% |
100,0% |
|
sud | frequenza |
137 |
88 |
48 |
36 |
309 |
% |
44,3% |
28,5% |
15,5% |
11,7% |
100,0% |
|
Totale | frequenza |
657 |
325 |
113 |
82 |
1177 |
% |
55,8% |
27,6% |
9,6% |
7,0% |
100,0% |
L'Autonomia lungo il percorso casa - scuola
Tabella 10. Come vai a scuola? Rispetto al sesso (bambini)
Sesso |
|
da solo |
acc. a piedi |
in auto |
Totale |
maschio |
frequenza |
102 |
95 |
376 |
573 |
% |
17,8% |
16,6% |
65,6% |
100,0% |
|
femmina | frequenza |
82 |
96 |
398 |
576 |
% |
14,2% |
16,7% |
69,1% |
100,0% |
|
Totale | frequenza |
184 |
191 |
774 |
1149 |
% |
16,0% |
16,6% |
67,4% |
100,0% |
Tabella 11. Come va a scuola? Rispetto al sesso (genitori)
Sesso |
|
da solo |
acc. a piedi |
in auto |
Totale |
maschio |
frequenza |
66 |
85 |
331 |
482 |
% |
13,7% |
17,6% |
68,7% |
100,0% |
|
femmina | frequenza |
55 |
91 |
331 |
477 |
% |
11,5% |
19,1% |
69,4% |
100,0% |
|
Totale | frequenza |
121 |
176 |
662 |
959 |
% |
12,6% |
18,4% |
69,0% |
100,0% |
Tabella 12. Come vai a scuola? Rispetto all'età (bambini)
Classe |
|
da solo |
acc. a piedi |
in auto |
Totale |
prima |
frequenza |
10 |
43 |
135 |
188 |
|
% |
5,3% |
22,9% |
71,8% |
100,0% |
seconda |
frequenza |
22 |
53 |
136 |
211 |
|
% |
10,4% |
25,1% |
64,5% |
100,0% |
terza |
frequenza |
35 |
53 |
170 |
258 |
|
% |
13,6% |
20,5% |
65,9% |
100,0% |
quarta |
frequenza |
59 |
27 |
164 |
250 |
|
% |
23,6% |
10,8% |
65,6% |
100,0% |
quinta |
frequenza |
58 |
14 |
165 |
237 |
|
% |
24,5% |
5,9% |
69,6% |
100,0% |
Totale |
frequenza |
184 |
190 |
770 |
1144 |
|
% |
16,1% |
16,6% |
67,3% |
100,0% |
Tabella 13. Come va a scuola? Rispetto all'età (genitori)
Classe |
|
da solo |
acc. a piedi |
in auto |
Totale |
prima |
frequenza |
3 |
38 |
129 |
170 |
|
% |
1,8% |
22,4% |
75,9% |
100,0% |
seconda |
frequenza |
11 |
54 |
139 |
204 |
|
% |
5,4% |
26,5% |
68,1% |
100,0% |
terza |
frequenza |
19 |
48 |
143 |
210 |
|
% |
9,0% |
22,9% |
68,1% |
100,0% |
quarta |
frequenza |
42 |
25 |
134 |
201 |
|
% |
20,9% |
12,4% |
66,7% |
100,0% |
quinta |
frequenza |
46 |
14 |
149 |
209 |
|
% |
22,0% |
6,7% |
71,3% |
100,0% |
Totale |
frequenza |
121 |
179 |
694 |
994 |
|
% |
12,2% |
18,0% |
69,8% |
100,0% |
Tabella 14. Come vai a scuola? Rispetto alla distanza casa - scuola (bambini)
distanza |
|
da solo |
acc. a piedi |
in auto |
Totale |
> 500 m. |
frequenza |
84 |
72 |
60 |
216 |
% |
38,9% |
33,3% |
27,8% |
100,0% |
|
500 1000 m. | frequenza |
35 |
51 |
206 |
292 |
% |
12,0% |
17,5% |
70,5% |
100,0% |
|
più di 1000 m. | frequenza |
18 |
29 |
339 |
386 |
% |
4,7% |
7,5% |
87,8% |
100,0% |
|
Totale | frequenza |
137 |
152 |
605 |
894 |
% |
15,3% |
17,0% |
67,7% |
100,0% |
Tabella 15. Come vai a scuola? Rispetto al titolo di studio dei genitori (bambini)
Titolo di studio |
|
da solo |
acc. a piedi |
in auto |
Totale |
basso |
frequenza |
57 |
44 |
166 |
267 |
% |
21,3% |
16,5% |
62,2% |
100,0% |
|
alto | frequenza |
36 |
68 |
252 |
356 |
% |
10,1% |
19,1% |
70,8% |
100,0% |
|
Totale | frequenza |
93 |
112 |
418 |
623 |
% |
14,9% |
18,0% |
67,1% |
100,0% |
Tabella 16. Come vai a scuola? Rispetto al titolo di studio dei genitori (bambini)
Titolo di studio |
|
da solo |
acc. a piedi |
in auto |
Totale |
0 - Elementare |
frequenza |
10 |
7 |
29 |
46 |
% |
21,7% |
15,2% |
63,0% |
100,0% |
|
Media inferiore | frequenza |
47 |
37 |
137 |
221 |
% |
21,3% |
16,7% |
62,0% |
100,0% |
|
Media superiore | frequenza |
32 |
59 |
204 |
295 |
% |
10,8% |
20,0% |
69,2% |
100,0% |
|
Laurea | frequenza |
4 |
9 |
48 |
61 |
% |
6,6% |
14,8% |
78,7% |
100,0% |
|
Totale | frequenza |
93 |
112 |
418 |
623 |
% |
14,9% |
18,0% |
67,1% |
100,0% |
Tabella 17. Come vai a scuola? Rispetto al titolo di studio delle sole madri (bambini)
Titolo di studio |
|
da solo |
acc. a piedi |
in auto |
Totale |
basso |
frequenza |
40 |
36 |
122 |
198 |
% |
20,2% |
18,2% |
61,6% |
100,0% |
|
alto | frequenza |
28 |
52 |
188 |
268 |
% |
10,4% |
19,4% |
70,1% |
100,0% |
|
Totale | frequenza |
68 |
88 |
310 |
466 |
% |
14,6% |
18,9% |
66,5% |
100,0% |
Tabella 18. Come vai a scuola? Rispetto all'impiego delle madri (bambini)
Impiego |
|
da solo |
acc. a piedi |
in auto |
Totale |
In casa |
frequenza |
35 |
40 |
127 |
202 |
% |
17,3% |
19,8% |
62,9% |
100,0% |
|
fuori casa | frequenza |
31 |
47 |
165 |
243 |
% |
12,8% |
19,3% |
67,9% |
100,0% |
|
Totale | frequenza |
66 |
87 |
292 |
445 |
% |
14,8% |
19,6% |
65,6% |
100,0% |
Zona |
|
da solo |
acc. a piedi |
in auto |
Totale |
nord |
frequenza |
33 |
64 |
300 |
397 |
% |
8,3% |
16,1% |
75,6% |
100,0% |
|
centro | frequenza |
58 |
77 |
331 |
466 |
% |
12,4% |
16,5% |
71,0% |
100,0% |
|
sud | frequenza |
93 |
50 |
160 |
303 |
% |
30,7% |
16,5% |
52,8% |
100,0% |
|
Totale | frequenza |
184 |
191 |
791 |
1166 |
% |
15,8% |
16,4% |
67,8% |
100,0% |
Tabella 20. Titolo di studio dei genitori rispetto alla zona geografica
Titolo |
|
nord |
centro |
sud |
Totale |
basso |
frequenza |
58 |
124 |
107 |
289 |
% |
20,1% |
42,9% |
37,0% |
100,0% |
|
alto | frequenza |
106 |
221 |
68 |
395 |
% |
26,8% |
55,9% |
17,2% |
100,0% |
|
Totale | frequenza |
164 |
345 |
175 |
684 |
% |
24,0% |
50,4% |
25,6% |
100,0% |
Tabella 21. Professione dei genitori rispetto alla zona geografica
Professione |
|
nord |
centro |
sud |
Totale |
in casa |
frequenza |
48 |
99 |
77 |
224 |
% |
21,4% |
44,2% |
34,4% |
100,0% |
|
fuori casa | frequenza |
61 |
158 |
42 |
261 |
% |
23,4% |
60,5% |
16,1% |
100,0% |
|
Totale | frequenza |
109 |
257 |
119 |
485 |
% |
22,5% |
53,0% |
24,5% |
100,0% |
Tabella 22. Come vai a scuola? Zona Nord rispetto all'età (bambini)
Classe |
|
da solo |
acc. a piedi |
in auto |
Totale |
prima |
frequenza |
2 |
13 |
35 |
50 |
% |
4,0% |
26,0% |
70,0% |
100,0% |
|
seconda | frequenza |
5 |
18 |
38 |
61 |
% |
8,2% |
29,5% |
62,3% |
100,0% |
|
terza | frequenza |
3 |
20 |
71 |
94 |
% |
3,2% |
21,3% |
75,5% |
100,0% |
|
quarta | frequenza |
10 |
7 |
60 |
77 |
% |
13,0% |
9,1% |
77,9% |
100,0% |
|
quinta | frequenza |
13 |
5 |
74 |
92 |
% |
14,1% |
5,4% |
80,4% |
100,0% |
|
Totale | frequenza |
33 |
63 |
278 |
374 |
% |
8,8% |
16,8% |
74,3% |
100,0% |
Tabella 23. Come vai a scuola? Zona Centro rispetto all'età (bambini)
Classe |
|
da solo |
acc. a piedi |
in auto |
Totale |
prima |
frequenza |
2 |
17 |
70 |
89 |
% |
2,2% |
19,1% |
78,7% |
100,0% |
|
seconda | frequenza |
6 |
18 |
61 |
85 |
% |
7,1% |
21,2% |
71,8% |
100,0% |
|
terza | frequenza |
13 |
23 |
67 |
103 |
% |
12,6% |
22,3% |
65,0% |
100,0% |
|
quarta | frequenza |
23 |
13 |
72 |
108 |
% |
21,3% |
12,0% |
66,7% |
100,0% |
|
quinta | frequenza |
14 |
6 |
61 |
81 |
% |
17,3% |
7,4% |
75,3% |
100,0% |
|
Totale | frequenza |
58 |
77 |
331 |
466 |
% |
12,4% |
16,5% |
71,0% |
100,0% |
Tabella 24. Come vai a scuola? Zona Sud rispetto all'età (bambini)
Classe |
|
da solo |
acc. a piedi |
in auto |
Totale |
prima |
frequenza |
6 |
13 |
30 |
49 |
% |
12,2% |
26,5% |
61,2% |
100,0% |
|
seconda | frequenza |
11 |
17 |
37 |
65 |
% |
16,9% |
26,2% |
56,9% |
100,0% |
|
terza | frequenza |
19 |
10 |
31 |
60 |
% |
31,7% |
16,7% |
51,7% |
100,0% |
|
quarta | frequenza |
26 |
7 |
32 |
65 |
% |
40,0% |
10,8% |
49,2% |
100,0% |
|
quinta | frequenza |
31 |
3 |
30 |
64 |
% |
48,4% |
4,7% |
46,9% |
100,0% |
|
Totale | frequenza |
93 |
50 |
160 |
303 |
% |
30,7% |
16,5% |
52,8% |
100,0% |
La valutazione del rischio
Tabella 25. Perché è difficile uscire da solo? (bambini e genitori)
|
|
pericoli oggettivi |
pericoli soggettivi |
Totale |
genitori |
frequenza |
439 |
327 |
766 |
% |
57,3% |
42,7% |
100,0% |
|
bambini | frequenza |
603 |
344 |
947 |
% |
63,7% |
36,3% |
100,0% |
|
Totale | frequenza |
1042 |
671 |
1713 |
% |
60,8% |
39,2% |
100,0% |
Tabella 26. Ci sono altri pericoli? (bambini e genitori)
|
|
SÌ |
NO |
Totale |
genitori | frequenza |
628 |
291 |
919 |
% |
68,3% |
31,7% |
100,0% |
|
bambini | frequenza |
608 |
519 |
1127 |
% |
53,9% |
46,1% |
100,0% |
|
Totale | frequenza |
1236 |
810 |
2046 |
% |
60,4% |
39,6% |
100,0% |
Tabella 27. Quali? (bambini e genitori)
|
|
pericoli sociali |
pericoli ambientali |
Totale |
genitori | frequenza |
314 |
169 |
483 |
% |
65,0% |
35,0% |
100,0% |
|
bambini | frequenza |
209 |
256 |
465 |
% |
44,9% |
55,1% |
100,0% |
|
Totale | frequenza |
523 |
425 |
948 |
% |
55,2% |
44,8% |
100,0% |
APPENDICE 1
I questionari PER LO STUDIO DELL'AUTONOMIA DEI BAMBINI
Dopo la raccolta dei dati utilizzati per questo studio i questionari hanno subìto una ulteriore elaborazione per semplificarne l'uso e renderne possibile una facile e corretta utilizzazione da parte delle città. Si è così arrivati ad un solo questionario per i bambini e uno per i genitori, pur mantenendo tutte le informazioni raccolte per la ricerca.
Volendo questo quaderno essere uno strumento utile per le città che vogliono avviare l'iniziativa "A scuola ci andiamo da soli", preferiamo allegare l'ultima versione dei questionari insieme al questionario di prova e alle istruzioni.
I questionari potranno essere fotocopiati e proposti alle classi, secondo le istruzioni allegate, da operatori esterni alla scuola.
Vengono allegati:
3. Questionario bambini
ISTRUZIONI PER L'USO DEI QUESTIONARI
Il campione. Se l’iniziativa “A scuola ci andiamo da soli” non è in corso, occorre scegliere almeno una scuola elementare, in cui avviarla: la scuola (o le scuole) scelta costituisce il campione per il questionario di partenza. Si suggerisce di scegliere una scuola che abbia un bacino di utenza ben definito e una maggioranza di alunni residenti nel quartiere della scuola. È importante che il Collegio dei docenti della scuola riconosca l'iniziativa come valida per gli aspetti educativi e curricolari: come buona esperienza per una corretta educazione ambientale e stradale, e un importante contributo per lo sviluppo dell'autonomia e della partecipazione dei bambini.
È auspicabile che l'iniziativa coinvolga tutti gli alunni della scuola, dalla prima alla quinta elementare.
Questionari. Si prepareranno copie di ogni questionario pari al numero dei bambini iscritti alla scuola (o alle scuole del campione), cioè per ciascun bambino un Questionario bambini, che compilerà lui in classe e un Questionario genitori, da portare a casa per i genitori.
Codice. La persona incaricata di somministrare i questionari dovrà scrivere su ogni questionario la data di somministrazione e il codice. Il codice sarà composto dalla sigla della città (indicata nella tabella 1) e da un numero progressivo di tre cifre, che partirà da 001 e terminerà col numero complessivo di tutti i bambini: per esempio, il primo bambino di Carpi avrà il codice CP/001. Le città non comprese nelle tabella e che non siano capoluoghi di provincia inventeranno una propria sigla. Per maggiore ordine si potrà iniziare la numerazione dalle classi prime e terminarla con le quinte, una classe dopo l’altra. Lo stesso codice verrà riportato sul questionario del bambino e su quello dei suoi genitori. Inoltre, poiché i questionari sono anonimi, è necessario codificare i due questionari relativi a ciascun bambino prima di distribuirli in classe. Solo così si potranno elaborare i dati mettendo a confronto le risposte dei figli con quelle dei rispettivi genitori.
Tabella 1 - Sigle delle città impegnate nella ricerca - 2000/2001 |
|||||
Carpi |
CP |
Martina Franca Pesaro |
MF PU |
Soverato |
ST |
La somministrazione del Questionario ai bambini.
La somministrazione del questionario dovrà essere effettuata da una persona inviata dalla Amministrazione comunale o dal Laboratorio (e non dagli insegnanti), non dovrebbe durare più di un’ora, avvenire classe per classe e procedere nel modo che segue:
Questionario di prova
Scopo di questo primo semplice questionario è far provare ai bambini i vari tipi di domande e risposte che poi dovranno utilizzare.
Si chiederà che compilino i dati personali spiegando cosa debbono scrivere in ognuna delle righe: scuola, classe, età, sesso.
B) Cosa fai da solo?
Chiedere di rispondere a tutte le nove domande ricordando che devono sempre mettere una sola crocetta per ogni domanda, senza saltarne nessuna e senza metterne più di una. Se girando fra i banchi si nota che qualcuno ha messo più di una crocetta per una domanda si chiederà al bambino di scegliere, eventualmente aiutandolo e cancellando con la penna la risposta sbagliata.
C) Come vai a scuola e come torni a casa ?
Domanda 1. Dovranno rispondere 1 o 2 a seconda che la scuola è lontana o vicina
Domanda 2. Dovranno dare una sola risposta. Se vanno a scuola in modi diversi dovranno indicare quello più frequente. Ci dovrà essere una sola crocetta scegliendo una delle 8 risposte possibili. Con i bambini più piccoli si potrà procedere insieme leggendo collettivamente la domanda e tutte le risposte. Verificare che la risposta sia stata data da tutti e in modo corretto.
Domanda 3. Dovranno rispondere SÌ o NO a seconda che il modo indicato nella domanda 2 si mantenga quando piove o meno.
Domanda 4. Dovranno dare una sola risposta. Se tornano da scuola in modi diversi dovranno indicare quello più frequente. Ci dovrà essere una sola crocetta scegliendo una delle 8 risposte possibili. Con i bambini più piccoli si potrà procedere insieme leggendo collettivamente la domanda e tutte le risposte. Verificare che la risposta sia stata data da tutti e in modo corretto.
Domanda 5. Dovranno rispondere SÌ o NO a seconda che il modo indicato nella domanda 4 si mantenga quando piove o meno.
Domanda 6. Dovranno dare una sola risposta.
Domanda 7. Dovranno dare una sola risposta.
Domanda 7.1. Chi alla domanda 7 ha risposto NO, non dovrà rispondere alla domanda 7.1, chi ha risposto SÌ dovrà invece rispondere alla domanda 7.1, scegliendo una sola risposta.
Domanda 8. Dovranno dare una sola risposta. Chi alla domanda 8 ha risposto SÌ, dovrà rispondere SOLTANTO alla domanda 8.1 scegliendo una sola risposta. Chi alla domanda 8 ha risposto NO dovrà invece rispondere SOLTANTO alla domanda 8.2 , scegliendo una sola risposta.
Per rendere più agevole la lettura del questionario per i bambini, è stata volutamente omessa la distinzione di genere (maschile/femminile). Pertanto la parola 'bambino' include sia i maschi che le femmine.
Chiedere di rispondere alle quattro domande ricordando che devono sempre mettere una sola crocetta per ogni domanda, senza saltarne nessuna e senza metterne più di una.
Questionario genitori. Ad ogni bambino viene consegnato il Questionario per i genitori, chiedendo che lo portino a casa e che chiedano ai genitori di compilarlo e di riportarlo il giorno dopo. I questionari genitori verranno ritirati a scuola nei giorni immediatamente successivi alla consegna.
Raccolta questionari. Una volta completata la raccolta, i questionari dovranno essere ordinati per scuola, per classe, per tipo di questionario (bambini e genitori).Dovranno essere accompagnati da una breve descrizione del campione: nomi delle scuole, se sono di periferia o di centro, se hanno in corso l’esperienza "A scuola ci andiamo da soli" e da quando, se partecipano ad altre iniziative del progetto “La città dei bambini” e quali.
Elaborazione. Se l’amministrazione ha persone capaci e disponibili per la elaborazione dei dati, possono mettersi in contatto con il Gruppo del CNR che invierà moduli e istruzioni per la elaborazione.
Se non ci sono queste disponibilità inviare i questionari compilati al Gruppo del CNR di Roma, trattenendo eventualmente una copia.
I risultati verranno notificati alle città, verranno pubblicati in un prossimo Bollettino e inseriti nel sito Web.
L'AUTONOMIA DEI BAMBINI
QUESTIONARIO DI PROVA
1) Scuola: |
|
2) Classe: |
|
3) Età: |
|
4) Sesso: |
c 1. Maschio |
RISPONDI A QUESTE DOMANDE
(per ogni domanda scegli una sola risposta) |
1. Quante volte porti a scuola la merenda? c MAI |
2. Quante volte a casa apparecchi la tavola da solo? c MAI |
3. Ti piace giocare? SI c NO c |
4. Con chi ti piace giocare di più? (scegli una sola risposta) a. Giocare con gli altri bambini c |
"La città dei bambini" - Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del CNR, Roma - Q autonomia B Prova 2002
L'AUTONOMIA DEI BAMBINI
1) Scuola: |
|
2) Classe: |
|
3) Età: |
|
4) Sesso: |
c 1. Maschio |
Data: ___/____/_____ |
Codice: ________/___ |
"La città dei bambini" - Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del CNR, Roma - Q autonomia B - 2002 - 1
B) COSA FAi DA SOLO?
(per ogni domanda scegli una sola risposta)
|
c 1. MAI |
2) Quante volte vai a trovare amici, a fare sport, catechismo, ecc. senza essere accompagnato da adulti? |
c 1. MAI |
3) Quante volte usi i mezzi pubblici senza essere accompagnato da adulti? |
c 1. MAI |
4) Quante volte vai in bicicletta nel quartiere senza essere accompagnato da adulti? |
c 1. MAI |
5) Quante volte vai a comprare al negozio senza essere accompagnato da adulti? |
c 1. MAI |
6) Quante volte vai a giocare nelle vie, negli spazi aperti della città, nei parchi, ecc. senza essere accompagnato da adulti? |
c 1. MAI |
7) Quante volte esci quando è buio senza essere accompagnato da adulti? |
c 1. MAI |
8) Quando fai queste cose accompagnato da adulti è perché: |
c 1. i miei genitori non se la c 2. io non voglio andare da solo |
9) Hai le chiavi di casa? |
c 1. MAI |
"La città dei bambini" - Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del CNR, Roma - Q autonomia B - 2002 - 2
C) COME VAI A SCUOLA e come tornI a casa?
(per ogni domanda scegli una sola risposta)
|
c 1. Lontana |
scuola?
|
c 1. A piedi da solo, con amici o fratelli |
3) Vai a scuola così anche quando piove? |
c 1. Sì |
4) In questo periodo, come TORNI a casa?
|
c 1. A piedi da solo, con amici o fratelli |
5) Torni a casa così anche quando |
c 1. Sì |
6) Quando vai a scuola accompagnato da adulti è perché: |
c 1. I miei genitori non se la sentono di lasciarmi |
7) E’ difficile andare a scuola |
c 1. Sì |
7.1) Se hai risposto Sì, perché è
|
c 1. Perché la scuola è lontana |
"La città dei bambini" - Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del CNR, Roma - Q autonomia B - 2002 - 3
8) Se non ci vai ancora, ti piacerebbe andare a scuola da solo? |
c 1. Sì |
|
|
8.1) Mi piacerebbe perché:
|
c 1. I miei genitori sarebbero più liberi |
|
8.2) Non mi piacerebbe perché:
|
c 1. Preferisco passare questo tempo con i miei |
D) I PERICOLI della città
(per ogni domanda scegli una sola risposta)
Secondo te, quanto è pericoloso frequentare questi posti della città |
|
attraversamenti |
c 1. PER NIENTE PERICOLOSO |
|
c 1. PER NIENTE PERICOLOSO |
3) Gli autobus e i mezzi pubblici |
c 1. PER NIENTE PERICOLOSO |
4) I negozi e i supermercati |
c 1. PER NIENTE PERICOLOSO |
"La città dei bambini" - Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del CNR, Roma - Q autonomia B - 2002 - 4
L'AUTONOMIA DEI BAMBINI
1) Chi compila il questionario è: |
c 1. la madre del bambino/a |
|
Chi compila il questionario risponda sia al punto 2 che al punto 3 |
||
2) Dati della madre (o di chi ne fa le veci) |
|
|
1. Età: _________ 2. Nazionalità: ____________________ 3. Titolo di studio: |
4. Professione: c 1. imprenditrice, libera professionista |
|
3) Dati del padre (o di chi ne fa le veci) |
|
|
1. Età: _________ 2. Nazionalità: __________________ 3. Titolo di studio: |
4. Professione: c 1. imprenditore, libero professionista |
Data: ___/____/_____ |
Codice: ________/___ |
"La città dei bambini" - Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del CNR, Roma - Q autonomia G - 2002 - 1
(per ogni domanda scelga una sola risposta)
|
c 1. MAI |
2) Quante volte va a trovare amici, a fare sport, catechismo, ecc. senza essere accompagnato/a da adulti? |
c 1. MAI |
3) Quante volte usa i mezzi pubblici senza essere accompagnato/a da adulti? |
c 1. MAI |
4) Quante volte va in bicicletta nel quartiere senza essere accompagnato/a da adulti? |
c 1. MAI |
5) Quante volte va a comprare al negozio senza essere accompagnato/a da adulti? |
c 1. MAI |
6) Quante volte va a giocare nelle vie, negli spazi aperti della città, nei parchi, ecc. senza essere accompagnato/a da adulti? |
c 1. MAI |
7) Quante volte esce quando è buio senza essere accompagnato/a da adulti? |
c 1. MAI |
8) Quando fa queste cose accompagnato/a da adulti |
c 1. noi non ce la sentiamo di |
9) Ha le chiavi di casa? |
c 1. MAI |
"La città dei bambini" - Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del CNR, Roma - Q autonomia B - 2002 - 2
(per ogni domanda scelga una sola risposta)
1) Qual è la distanza tra casa vostra e la scuola? |
c 1. Meno di 500 metri |
2) Secondo lei, quindi, la scuola è lontana o vicina per suo/a figlio/a? |
c 1. Lontana |
3) In questo periodo, come VA a scuola suo/a figlio/a?
|
c 1. A piedi da solo, con amici o fratelli |
4) Va a scuola così anche quando piove? |
c 1. Sì |
5) In questo periodo, come TORNA a casa suo/a figlio/a?
|
c 1. A piedi da solo, con amici o fratelli |
6) Torna a casa così anche quando piove? |
c 1. Sì |
7) Quando va a scuola accompagnato da adulti è perché: |
c 1. noi non ce la sentiamo di lasciarlo/a andare |
8) E’ difficile far andare suo/a figlio/a |
c 1. Sì |
difficile?
|
c 1. Perché la scuola è lontana |
"La città dei bambini" - Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del CNR, Roma - Q autonomia G - 2002 - 3
9) Se non ci va ancora, le piacerebbe che suo/a figlio/a potesse andare a scuola da solo/a? |
c 1. Sì |
|
|
9.1) Mi piacerebbe perché:
|
c 1. noi genitori saremmo più liberi |
|
9.2) Non mi piacerebbe perché: |
c 1. preferisco passare questo tempo con lui/lei |
(per ogni domanda scelga una sola risposta)
Secondo lei, quanto è pericoloso per suo/a figlio/a frequentare questi posti della città senza essere accompagnato da adulti? |
|
1) Le strade, i marciapiedi e gli attraversamenti |
c 1. PER NIENTE PERICOLOSO |
2) I parchi pubblici e i parchi gioco |
c 1. PER NIENTE PERICOLOSO |
3) Gli autobus e i mezzi pubblici |
c 1. PER NIENTE PERICOLOSO |
4) I negozi e i supermercati |
c 1. PER NIENTE PERICOLOSO |
(scelga una sola risposta)
Quale le sembra l'atteggiamento di suo/a figlio/a nei vostri confronti? |
c 1. Dipendenza |
"La città dei bambini" - Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del CNR, Roma - Q autonomia G - 2002 - 4
APPENDICE 2
A scuola ci andiamo da soli:
UN PERCORSO METODOLOGICO
Il progetto "La città dei bambini" propone agli amministratori una nuova filosofia di governo delle città assumendo il bambino come cittadino prototipo. Dalla città degli adulti, delle automobili, alla città dei bambini, per essere sicuri che sia una città per tutti i cittadini. Il progetto propone che si dia la parola ai bambini, si ascoltino le loro esigenze e si tenga conto delle loro proposte. Propone che si trovino le giuste strategie nella progettazione urbana e nel cambiamento dei comportamenti adulti per restituire ai bambini la possibilità di percorrere da soli le strade della loro città (Tonucci, 1996). A questo progetto hanno aderito decine di città in Italia, in Spagna e in Argentina. Il CNR ha costituito un gruppo di coordinamento e di supporto alle città, che ha attivato, anche in collaborazione con altri enti di ricerca, programmi per lo studio dei cambiamenti nelle città che sviluppano il progetto.
Per raggiungere questo obiettivo si propone alle città coinvolte nel progetto di avviare l'esperienza "A scuola ci andiamo da soli" per consentire ai bambini, a partire dai sei anni, di effettuare il tragitto casa–scuola senza l’accompagnamento di adulti. La proposta intende creare le condizioni perché una maggiore autonomia sia possibile anche nelle esperienze pomeridiane dei bambini. Questa semplice esperienza, assolutamente normale per tutti i bambini non più di trenta anni fa, oggi è considerata impossibile dalla quasi totalità delle famiglie italiane. Per questo il gruppo di ricerca "La città dei bambini" ha ideato e sta sperimentando una metodologia che prevede il coinvolgimento attivo dei bambini, della scuola, del quartiere e della Amministrazione.
Un possibile percorso
Valutazione dell’interesse della Amministrazione. Questa iniziativa coinvolge diversi settori dell'Amministrazione, richiede quindi un impegno comune, trasversale, garantito dal sindaco.
Scelta della scuola o delle scuole. E’ opportuno iniziare con una esperienza limitata, facilmente controllabile. È importante però che non si resti per troppo tempo nella fase sperimentale. Ogni anno dovrebbe aumentare il numero delle scuole coinvolte per costruire rapidamente una nuova "normalità": i bambini vanno a scuola da soli.
Il ruolo della scuola. Abbiamo potuto verificare che la scuola può avere un ruolo decisivo per la buona riuscita della iniziativa. Si tratta di chiedere alla scuola di far suo questo progetto e inserirlo nelle sue attività come programma di educazione ambientale e di educazione stradale.
Le classi studiano i percorsi individuali dei bambini, li confrontano e ne esaminano le difficoltà. In base all'analisi dei percorsi di tutta la scuola si stabiliscono i punti di incontro dove incontrarsi per procedere insieme. I bambini preparano un elenco di richieste da presentare all'Amministrazione per interventi destinati alla sicurezza.
In ogni scuola si costituisce un Comitato dei bambini che segue l'esperienza, ne controlla l'andamento e cerca di affrontare le difficoltà che si incontrano.
Gli insegnanti costituiscono un gruppo di lavoro appoggiato dal Laboratorio "La città dei bambini" che elabora le opportune metodologie per lo sviluppo della esperienza.
Indagine su come vanno a scuola gli alunni. Per avere la misura del livello di autonomia dei bambini prima dell'inizio dell'esperienza si potrà proporre un semplice questionario a bambini e genitori, predisposto dal gruppo CNR (Appendice 1). Una nuova somministrazione del questionario alla fine del primo e degli anni successivi darà la misura della sua efficacia.
Interventi dell'Amministrazione. E’ importante dare ai cittadini la certezza che il governo della città crede a questa iniziativa ed è disposto ad investire per il suo successo. L'esperienza deve essere supportata da una serie di atteggiamenti favorevoli degli amministratori: sostenerla pubblicamente; assumere comportamenti coerenti (i politici e i funzionari del Comune si muovono a piedi o in bicicletta); applicare le norme di tutela dei pedoni; realizzare i cambiamenti strutturali che favoriscono i pedoni e i ciclisti in alternativa a quelli che hanno sempre favorito gli automobilisti.
Gli alleati. La ricostruzione di un ambiente solidale e cooperativo è uno degli obiettivi della proposta e una delle necessità più acute delle nostre città oggi. Gli anziani potranno aiutare i bambini ad attraversare nei punti di maggiore pericolo, i commercianti e gli artigiani potranno offrire i loro esercizi come punti di riferimento per le eventuali necessità dei bambini che si muovono da soli.
Le famiglie. L'esperienza avrà successo quando le famiglie riconosceranno che l'andare a scuola da soli è possibile ed accettabile per i loro figli. È quindi necessario coinvolgere le famiglie fin dall'inizio e formare con loro un gruppo di lavoro per lo studio delle necessarie iniziative da prendere per rendere sicuri i percorsi e per vincere le resistenze delle famiglie più restie.
Lancio dell’iniziativa. Al termine di tutte le attività di preparazione si avvia l'iniziativa con una giornata di festa. In genere si sceglie un giorno di primavera con la presenza del sindaco e degli assessori che hanno seguito le attività, con la banda, animatori di strada, volantini e decorazioni. I bambini presentano al sindaco le loro. Da quel giorno i vanno a scuola da soli, con i loro compagni.
L'iniziativa a regime. È facile ottenere buoni risultati dopo un anno di attività, ma per conservare i livelli raggiunti occorre mantenere un alto impegno: si dovrà rinnovare il percorso educativo con le prime classi; si dovranno sviluppare programmi sempre più coinvolgenti e impegnativi con i bambini e le famiglie delle altre classi. Si potrà proporre la "Patente da pedone" e poi quella da ciclista. Si potranno coinvolgere i bambini in attività di vigilanza sul rispetto dei loro diritti di pedoni e di ciclisti.
BIBLIOGRAFIA
Ampofo -Boateng, K. Thomson, J. A. (1991). Children’s perception of safety and danger on the road. British Journal of Psychology, 82, 487-505.
Ampofo-Boateng, K. Thomson, J. A. (1993). A developmental and training study of children’s ability to find safe routes to cross the road. British Journal of Developmental Psychology, 11, 31-45.
Armstrong, N. (1993). Independent mobility and children’s physical development. In M. Hillman, Ed., Children, transport and the quality of life, London: Policy Studies Institute, 35-43.
Blakely, K. S. (1994). Parents’ conceptions of social dangers to children in the urban environment. Children’s Environment, 11, 16-25.
Bonanomi, L. (1994). L'enfant et la traversée de la chaussée, «Architecture & Comportement», 10, 399-406.
Cohen S. L. & Cohen, R. (1985). The role of activity in Spatial Cognition. In R. Cohen, Ed, The development of spatial cognition, London: Lawrence Erlbaum Associates Publisher, 199-223.
Hart, R. A. (1979). Children’s experience of place. New York: Irvington.
Hillman, M. Ed. (1993). Children, transport and the quality of life. London: Policy Studies Institute.
Lee, T. Rowe, N. (1994). Parent's and children's perceived risk of the journey to school. Architecture & Comportement, 10, 379-389.
Parr, A. E. (1967). The children in the city: Urbanity and urban scene. Landscape, Spring, 125-128
Prezza, M., Pilloni, S., Morabito, C., Sersante, C., Alparone, F. R., Giuliani M. V. (2001). The influence of psychological, social and urban factors on children’s independent mobility and relationship to peer frequentation. «Journal of Community and Applied Social Psychology»,11,.
Rissotto, A. & Tonucci, F. (in stampa). Freedom of movement and environmental knowledge in elementary school children. Journal of environmental Psychology.
Spencer, C. & Darvizeh, Z. (1981) The case for developing a cognitive environmental psychology that does not understimate the abilities of young children. Journal of Environmental Psychology, 1, 21-31.
Tonucci, F. (1995). La solitudine del bambino, Firenze: La Nuova Italia,.
Tonucci, F. (1996). La città dei bambini, Roma-Bari: Laterza,.
Torell, G. (1990). Children’ Conception of Large Scale Environments. Goteberg: Goteberg University Press.
Volpi, R. (2001). I bambini inventati, la drammatizzazione della condizione infantile in Italia. Milano: La Nuova Italia.
Fonte: http://www.lacittadeibambini.org/proposte/allegati/autonomia_rapporto_tecnico.doc
Sito web da visitare: http://www.lacittadeibambini.org
Autore del testo: sopra indicati nel documento di origine
Il testo è di proprietà dei rispettivi autori che ringraziamo per l'opportunità che ci danno di far conoscere gratuitamente i loro testi per finalità illustrative e didattiche. Se siete gli autori del testo e siete interessati a richiedere la rimozione del testo o l'inserimento di altre informazioni inviateci un e-mail dopo le opportune verifiche soddisferemo la vostra richiesta nel più breve tempo possibile.
I riassunti , gli appunti i testi contenuti nel nostro sito sono messi a disposizione gratuitamente con finalità illustrative didattiche, scientifiche, a carattere sociale, civile e culturale a tutti i possibili interessati secondo il concetto del fair use e con l' obiettivo del rispetto della direttiva europea 2001/29/CE e dell' art. 70 della legge 633/1941 sul diritto d'autore
Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).
"Ciò che sappiamo è una goccia, ciò che ignoriamo un oceano!" Isaac Newton. Essendo impossibile tenere a mente l'enorme quantità di informazioni, l'importante è sapere dove ritrovare l'informazione quando questa serve. U. Eco
www.riassuntini.com dove ritrovare l'informazione quando questa serve