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L’AFFETTIVITA’ E’ UNA FONTE FONDAMENTALE DEL PENSIERO.
IL RUOLO DEI FATTORI AFFETTIVI E’STATO PARTICOLARMENTE STUDIATO NEL CASO DEL PENSIERO CREATIVO.
SI PARLA DI ABILITA’DI PENSIERO
“CONVERGENTE”, RIVOLTA A PROVE IN CUI SI DEVE IDENTIFICARE UNA SOLA SOLUZIONE CORRETTA IN BASE A PROCEDIMENTI NOTI E CAPACITA’ DI PENSIERO “DIVERGENTE” O CREATIVO.
PUR NON ESSENDO SEPARATA DALL’INTELLIGENZA IN SENSO TRADIZIONALE (RICHIEDE UN BUON LIVELLO DI INTELLIGENZA ED UNA SOLIDA BASE DI CONOSCENZE ), LA CREATIVITA’ COMPORTA LA CAPACITA’DI ATTINGERE CON SUFFICIENTE LIBERTA’ALLE SORGENTI AFFETTIVE DEL PENSIERO.
GLI ADOLESCENTI PIU’CREATIVI SONO PIU’ INDIPENDENTI E MENO INTERESSATI ALLE FORME PIU’ESTERIORI DELSUCCESSO E PIU’STIMOLATI DALLE NOVITA’ E DALLE INCONGRUENZE.
E’STATO DESCRITTO SOPRATTUTTO DAL MODELLO PSICOANALITICO.
NEL DESCRIVERE LO SVILUPPO NEL PRIMO ANNO DI VITA, LA TEORIA FREUDIANA INDIVIDUA LA ZONA ORALE COME PRIMA SEDE DELLA LIBIDO, COME PRIMA ZONA EROGENA ( LA LIBIDO, INSIEME ALL’AGGRESSIVITA’, VIENE CONSIDERATA UNA DELLE PULSIONI FONDAMENTALI DELL’INDIVIDUO)
VA COMUNQUE SOTTOLINEATO CHE LA BOCCA NON E’ LA SOLA SEDE DELLE ESPERIENZE PRIMARIE DELLA VITA AFFETTIVA.IMPORTANTE E’ LA STIMOLAZIONE CUTANEA PER L’EQUILIBRIO PSICOFISICO DEL NEONATO, COME HANNO DIMOSTRATO GLI STUDI DI ZIMMERMAN ED HARLOW.
ERIK H. ERIKSON , PUR NELL’AMBITO DEGLI ASSUNTI DELLA PSICOANALISI, HA
CERCATO DI TRATTEGGIARE UN QUADRO DELLO SVILUPPO CHE TENESSE CONTO
ANCHE DELLE RELAZIONI CHE L’INDIVIDUO INSTAURA CON L’AMBIENTE SOCIALE.
LA SUA ATTENZIONE SI SPOSTA SULLE STRATEGIE CHE L’IO ADOTTA NON TANTO PER FRONTEGGIARE LE ISTANZE DELL’ES QUANTO IL MONDO ESTERNO IN TUTTA LA SUA COMPLESSITA’CULTURALE. IL COMPITO EVOLUTIVO PRECIPUO DI QESTO PERIODO E’L’ACQUISIZIONE DEL “SENSO DI FIDUCIA” ATTRAVERSO IL SUPERAMENTO DEL SENSO DI SFIDUCIA.
NATURALMENTE IL BAMBINO FONDA LA SUA SICUREZZA SU RISPOSTE DI ACCOGLIENZA E DI TENEREZZA.
SI INSTAURANO COSI’SEQUENZE INTERATTIVE TRA MADRE, O CHI NE
FA LE VECI, E BAMBINO.
SULLA RICCHEZZA E VARIETA’ DEGLI SCAMBI E SOPRATTUTTO SULLA QUALITA’ DELLA RELAZIONE SI VANNO COSTITUENDO LE FONDAMENTA DELL’AFFETTIVITA’ DEL BAMBINO.
GLI STUDI DI SPITZ HANNO INCENTRATO
LA PROPRIA RICERCA SULLA DEFINIZIONE DI OGGETTO LIBIDICO, CHE E’, IN PSICOANALISI, LA PERSONA VERSO CUI E’RIVOLTO IN MODO PRIORITARIO L’AFFETTO DEL BAMBINO.
EGLI INDIVIDUA TRE TAPPE FONDAMENTALI (ORGANIZZATORI ) :
IL SORRISO AL VOLTO UMANO, L’ANGOSCIA DELL’ESTRANEO
ED IL “NO”.
LA MALHER, SEMPRE NELL’OTTICA DELLA PSICOANALISI, HA TRACCIATO
IL PERCORSO CHE PORTERA’ IL BAMBINO A CONOSCERE GRADUALMENTE SE’ E GLI ALTRI. DOPO UNA PRIMA FASE DI “AUTISMO PRIMARIO”, SI HA, FIN DAL SECONDO MESE, UNA FASE “SIMBIOTICA”, DI FUSIONE DUALE TRA MADRE E BAMBINO, CUI FA SEGUITO L’OPPOSTA TENDENZA ALL’INDIVIDUAZIONE-SEPARAZIONE.
LA AINSWORTH INDICA , IN QUESTO SENSO, LA COESISTENZA DI COMPORTAMENTI DI ATTACCAMENTO
DI COMPORTAMENTI ESPLORATORI.
IL SECONDO ANNO DI VITA E’ CARATTERIZZATO DALLO SPOSTAMENTO DI INTERESSE VERSO LA ZONA ANALE, ANCHE IN CONSEGUENZA DELL’EDUCAZIONE
AL CONTROLLO DEGLI SFINTERI.
LO STADIO ANALE E’ DOMINATO DALLA POLARIZZAZIONE TRA IL TRATTENERE ED IL LASCIARE ANDARE CHE SERVONO A REALIZZARE OPPOSTE TENDENZE:
AUTOEROTICHE O DI RAPPORTO
OGGETTUALE, DI AMORE O AGGRESSIVE E DI DOMINIO.
IN PARTICOLARE LA DEFECAZIONE PONE IL BAMBINO IN UN CONFLITTO TRA L’ATTEGGIAMENTO NARCISISTICO
E QUELLO DI AMORE OGGETTUALE.
LE FECI SONO VISSUTE COME PARTI DEL PROPRIO CORPO, ED IL BAMBINO PUO’ TRATTENERLE COME SODDISFACIMENTO AUTOEROTICO, OPPURE OFFRIRLE COME “REGALI” ALLA MADRE;
OPPURE PUO’ TRATTENERLE PER FARE “DISPETTO” ALLA MADRE E DOMINARLA
O INVECE LASCIARLE ANDARE PER ESPRIMERE LA PROPRIA OSTILITA’.
CIO’ CHE E’ IN QUESTIONE NELLO STADIO ANALE NON E’ L’EROTISMO
IN SE’, MA L’IMPATTO CON L’AUTORITA’, CON LA NORMATIVITA’ SOCIALE, MEDIATA DAI FAMILIARI.
IL BAMBINO DEVE COMPORTARSI “DA GRANDE” E SE NON LO FA, PUO’ ESSERE PUNITO O “FARE UNE BRUTTA FIGURA”, DA CUI L’EMOZIONE DELLA VERGOGNA (ERIKSON).
SPITZ, COME S’E’ DETTO, HA SOTTOLINEATO IL VALORE ORGANIZZATIVO PER LO SVILUPPO PERSONALE DELLE CRISI
DI OPPOSIZIONE DEL SECONDO ANNO DI VITA, CHE SI MANIFESTANO NELLA NEGAZIONE (DIRE DI NO) E NELLE CRISI ANCHE DRAMMATICHE DI RIFIUTO.
L’ ASPETTO DIALETTICO DA RIMARCARE E’ CHE IL DOMINIO ESERCITATO DAGLI ADULTI SUL BAMBINO CONSENTE A QUESTI DI AMPLIARE LE SUE POTENZIALITA’ DI AUTONOMIA E DI AUTOAFFERMAZIONE.
IL PROCESSO DELL’EDUCAZIONE DEGLI SFINTERI PUO‘ ESSERE CONSIDERATO RIVELATORE, DA UN LATO DELLO STILE
EDUCATIVO DEI GENITORI E DALL’ALTRO,
DELLA FORMA DI ADATTAMENTO DEL BAMBINO ALL’AMBIENTE.
NELLO STADIO FALLICO IL BAMBINO,
VERSO IL TERZO ANNO DI VITA ,VIVE
UNA SERIE DI PROBLEMI CHE COINVOLGONO LA GENITALITA’
E MOSTRA INTERESSE VERSO QUEGLI ORGANI ESTERNI CHE RAPPRESENTANO
LA SESSUALITA’.
I BAMBINI SVILUPPANO LA CONVINZIONE CHE ESISTE SOLO IL GENITALE MASCHILE E CHE GLI INDIVIDUI DIFFERISCONO NELL’AVERLO O NON AVERLO, DATA IL MANCATO RICONOSCIMENTO DELLA VAGINA COME GENITALE FEMMINILE.
LO STADIO FALLICO E’ CARATTERIZZATO DAL COMPLESSO EDIPICO, CHE E’ CONTRADDISTINTO DA SENTIMENTI LIBIDICI MOLTO INTENSI VERSO IL GENITORE DI SESSO OPPOSTO E DA UN ATTEGGIAMENTO AMBIVALENTE
(SIA CON AFFETTI POSITIVI E TENDENZA ALL’IDENTIFICAZIONE, SIA CON OSTILITA’ E GELOSIA) VERSO IL GENITORE DELLO STESSO SESSO.
LA SITUAZIONE EDIPICA NELLA BAMBINA INIZIA CON LA
CONSTATAZIONE DI NON AVERE L’ORGANO SESSUALE MASCHILE.
INIZIALMENTE LA BAMBINA NE E’
STUPITA, SPERA CHE IN QUALCHE MODO POSSA ESSERCI UN CAMBIAMENTO, MA POI SI CONVINCE
DI ESSERE UGUALE A TUTTE LE FEMMINE, ED IN PARTICOLARE ALLA MADRE: NESSUNA PUNIZIONE LE E’ STATA INFLITTA PER CHISSA’
QUALE MANCANZA. A QUESTO PUNTO IL LEGAME CON LA MADRE SI ALLENTA E L’OGGETTO D’AMORE
DIVIENE IL PADRE.
TUTTAVIA LA RIVALITA’ CON LA MADRE VIENE SUPERATA ATTRAVERSO L’IDENTIFICAZIONE
E L’ACQUISIZIONE DELLA PROPRIA IDENTITA’ FEMMINILE.
NEL BAMBINO LA SCELTA DELLA MADRE COME OGGETTO D’AMORE E’ LA NORMALE PROSECUZIONE DEL PRECEDENTE INVESTIMENTO AFFETTIVO.
IL COMPLESSO EDIPICO COMPORTA
LA RELAZIONE OGGETTUALE DI TENEREZZA ESCLUSIVA VERSO LA MADRE E L’ATTEGGIAMENTO AMBIVALENTE VERSO IL PADRE.
IL COMPLESSO EDIPICO COMPORTA ANCHE UNA MINACCIA DI CASTRAZIONE; L’INTERESSE NARCISISTICO PER L’INTEGRITA’ DEL CORPO PORTA IL BAMBINO AD OPERARE LA SCELTA DI IDENTIFICAZIONE CON IL PADRE.
IL PERIODO COMPRESO TRA TRE E SEI ANNI, SECONDO ERIKSON E’ COSTITUITO DA “ACQUISIZIONE DELLO SPIRITO DI INZIATIVA E SUPERAMENTO DEL SENSO DI COLPA”.
IN QUESTO PERIODO IL BAMBINO E’
TESO A RAGGIUNGERE OBIETTIVI,
A COMPETERE CON GLI ALTRI,
A PRENDERE INIZIATIVA.
IN CASO DI SVILUPPO PROBLEMATICO
POSSONO ESSERCI ECCESSIVI SENSI DI COLPA (LEGATI ANCHE A FANTASIE SESSUALI). E’POSSIBILE ANCHE UN ECCESSIVO ATTIVISMO.
NELLA BAMBINA POSSONO PREVALERE I COMPORTALENTI VOLTI AD ACCATTIVARSI GLI AFFETTI,
AD ACQUISTARE VALORE, IMPORTANZA
PER GLI ALTRI. SONO MENO PRESENTI I COMPORTAMENTI TENDENTI AD IMPORSI.
CON LA RISOLUZIONE, PIU’ O MENO ORGANICA DEL COMPLESSO DI EDIPO
INIZIA UNA NUOVA FASE DELLO SVILUPPO: LA LATENZA.
I DESIDERI E LE ESPERIENZE SESSUALI VENGONO RIMOSSI, LE PULSIONI LIBIDICHE SONO IN PARTE INIBITE ED IN PARTE SUBLIMATE E CONVOGLIATE IN INTERESSI SOCIALI ED INTELLETTUALI.
GLI INVESTIMENTI AFFETTIVI SUGLI OGGETTI(I GENITORI) SONO RITIRATI E SOSTITUITI CON L’IDENTIFICAZIONE E LA FORMAZIONE DEL SUPER-IO, FONDAMENTALMENTE INCONSCIA, CHE COMPORTA L’INTROIEZIONE DELL’AUTORITA’ GENITORIALE, CON I SUOI ORDINI E DIVIETI.
PER ERIKSON LA FASE DI LATENZA E’ CARATTERIZZATO DA ACQUISIZIONE DEL SENSO DI INDUSTRIOSITA’ E DIFESA DAL SENSO DI INFERIORITA’.
IL BAMBINO ENTRA IN UN PERIODO DI MAGGIORE COLLABORAZIONE , SPOSTA I SUOI INTERESSI DA METE AFFETTIVE A METE INTELLETTUALI E DALLA FAMIGLIA A GRUPPI EXTRA-FAMILIARI, CON CRESCENTE INTERESSE PER I COETANEI.
SI SENTE COMPETENTE E CERCA IL SUCCESSO. IN CASO DI DIFFICOLTA’, DI INSUCCESSI, EMERGONO SENTIMENTI DI INFERIORITA’.
LA QUARTA ZONA EROGENA VIENE DENOMINATA GENITALE, PER LA CARATTERISTICA DI OBLATIVITA’CHE LA COLLEGA DIRETTAMENTE ALLA GENERAZIONE DI NUOVE VITE.
ALLA LIBIDO GENITALE VIENE RICONOSCIUTO UN VALORE QUALITATIVAMENTE DIVERSO DA QUELLA ORALE, ANALE E FALLICA, DEFINITE “PREGENITALI” E A CUI VIENE ATTRIBUITO UN CARATTERE DI AUTOEROTISMO, MENTRE ALLA LIBIDO GENITALE SPETTA LA QUALIFICA DI “ALLO-EROTICA” O ALTRUISTICA
IL PERCORSO PER IL RAGGIUNGIMENTO DELLA MATURITA’ SESSUALE E’ PIUTTOSTO LUNGO E DA’ LUOGO AD IMPORTANTI TRASFORMAZIONI.
LA PROBLEMATICA EDIPICA RESIDUA SI RIPRESENTA CON GRANDE INTENSITA’NEL PERIODO PUBERALE ,PER CUI CI PUO’ ESSERE UNA FASE OMOSESSUALE CHE E’ DA INTENDERE COME UN “METTERE ALLA PROVA” LA PROPRIA IDENTITA’ SESSUALE AL RIPARO DALL’ALTRO SESSO, VISSUTO ANCORA COME MINACCIOSO.
IL MASCHIO DEVE STACCARE I PROPRI DESIDERI DALLA MADRE E RIVOLGERLI AD UN OGGETTO D’AMORE ESTRANEO E REALE; DEVE RICONCILIARSI CON IL PADRE SE E’RIEMERSA RIVALITA’
DALL’ORIGINARIO CONFLITTO EDIPICO O
AFFRANCARSI DALLA SUA OPPRESSIONE SE E’ IN RELAZIONE DI SOTTOMISSIONE.
LA BAMBINA DOVRA’ RICONCILIARSI CON LA MADRE E TROVARE RASSICURAZIONE, IDENTIFICANDOSI CON LA MADRE PREEDIPICA PER AFFRONTARE I RISCHI DELLA VITA FEMMINILE.
ALLA FINE DELL’ADOLESCENZA, CON IL COMPIMENTO DELLO SVILUPPO PSICOSESSUALE, IL CARATTERE SESSUALE DELL’INDIVIDUO E’ DEFINITIVAMENTE FORMATO.
IL COMPITO EVOLUTIVO DELL’ADOLESCENTE E’ DI RIUSCIRE A PROGETTARE LA PROPRIA VITA, OPERANDO SCELTE PROFESSIONALI, SOCIALI ( IDENTITA’), O, AL CONTRARIO ESPERIRE LA CONFUSIONE DEI RUOLI.
LA DIMENSIONE SOCIALE DELLO SVILUPPO
NELL’ ULTIMO VENTENNIO LA RICERCA SULLO SVILUPPO COGNITIVO HA STUDIATO LA RELAZIONE TRA INTERAZIONI SOCIALI E PROGRESSI COGNITIVI: L’ACCENTO E’STATO POSTO
SULL’IMPORTANZA DELLE INTERAZIONI, SIA PUR CONFLITTUALI, CHE PERMETTONO IL PROGRESSO COGNITIVO.
IL CONFLITTO SOCIO-COGNITIVO E’ RISULTATO UN SETTORE DI RICERCA MOLTO FECONDO.
LA TEORIA SOCIO-COSTRUTTIVISTA CHE NE DERIVA, SOTTOLINEA UNO STRETTO LEGAME TRA L’EMERGERE DEI PROCESSI COGNITIVI E I PROCESSI SOCIALI NELLO SVILUPPO DELL’INTELLIGENZA(DOISE, MUGNY, PERRET-CLERMONT).
IL SOCIO-COSTRUTTIVISMO ASSEGNA ALLA DIMENSIONE SOCIALE UNA FUNZIONE STRUTTURANTE DELL SVILUPPO COGNITIVO.
E’ NEL CORSO DELL’AZIONE NEL E SULL’AMBIENTE CHE L’INDIVIDUO SI SVILUPPA ED E’ GRAZIE ALL’INTERAZIONE CON GLI ALTRI CHE L’INDIVIDUO, COORDINANDO I PROPRI APPROCCI ALLA REALTA’ CON QUELLI DEGLI ALTRI, ACQUISISCE NUOVE MODALITA’ DI ELABORAZIONE COGNITIVA.
SI TRATTA DI UNA CONCEZIONE DI SVILUPPO A SPIRALE , IN QUANTO L’INDIVIDUO, BASANDOSI SULLE PROPRIE CAPACITA’, PARTECIPA AD INTERAZIONI SOCIALI RELATIVAMENTE COMPLESSE , CHE, DIVENTANO FONTI DI SVILUPPO COGNITIVO PER L’INDIVIDUO STESSO.
E’ QUINDI POSSIBILE CHE L’INTERAZIONE SOCIALE, A CERTI LIVELLI DI SVILUPPO, PRODUCA STRUTTURE COGNITIVE CHE IL SOGGETTO NON PADRONEGGIAVA PRIMA DELL’INTERAZIONE.
IL PROGRESSO COGNITIVO CHE SI VERIFICANELLA SITUAZIONE DI CONFLITTO SOCIO-COGNITIVO SAREBBE DOVUTO SOPRATTUTTO ALLA PRESA DI COSCIENZA CHE ESISTONO POSSIBILI RISPOSTE DIVERSE DALLA PROPRIA.
ADOLESCENZA
GLI STUDI PIU’ RECENTI HANNO MESSO IN RILIEVO L’ESIGENZA DI UNA VISIONE PIU’COMPLESSA ED ARTICOLATA DELLE PROBLEMATICHE ADOLESCENZIALI.
SI E’ PASSATI DAL MODELLO CLASSICO DELL’ADOLESCENZA COME MOMENTO DI PASSAGGIO ALL’ETA’ADULTA, CONTRADDISTINTO DA UNA CRISI PROFONDA
DEI VALORI E DEI SIGNIFICATI
AD UNA VISIONE DELL’ADOLESCENZA COME FASE AUTONOMA E PROLUNGATA DELLA CRESCITA UMANA IN CUI IL SOGGETTO DEVE FAR FRONTE AD UNA SERIE DI COMPITI SPECIFICI DI SVILUPPO CONNESSI CON CAMBIAMENTI BIOLOGICI PSICOLOGICI E SOCIALI.
L’ELENCO DI HAVIGHURST CHE INDIVIDUAVA DIECI COMPITI “TIPICI”, APPARE OGGI SUPERATO ED, IN MANIERA PIU’ FLESSIBILE, SI POSSONO IDENTIFICARE TRE ORDINI DI COMPITI GENERALI CONNESSI CON:
PER FRONTEGGIARE QUESTI COMPITI SI ATTIVANO STRATEGIE DEFINITE DAGLI
PSICOLOGI, DI COPING (“tener testa”, “far fronte”) E, CIOE’, AFFRONTARE SITUAZIONI RITENUTE DIFFICILI CON MODALITA’ DIVERSE.
ESSE COMPORTANO ESSENZIALMENTE DUE TIPI DI STRATEGIE:
VARI FATTORI INFLUISCONO SULLA SCELTA DELL’UNA O DELL’ALTRA, FRA CUI IL RITENERE CHE CI SIA POSSIBILITA’
DI SOLUZIONE,CONSIDERARSI IN GRADO DI ATTUARLA, AVENDO FIDUCIA NELE PROPRIE CAPACITA’(COPING CENTRATO SUL PROBLEMA), ALTRIMENTI SI HANNO FORME DI COPING EMOZIONALE.
INFINE SENTIMENTI DI ABBANDONO E DI IMPOTENZA EMERGONO LADDOVE NON C’E’ PERCEZIONE DI POSSIBILITA’ DI CONTROLLO O AZIONE UTILE NEMMENO A LIVELLO EMOZIONALE.
DALLE FORME MENO ADATTATIVE A QUELLE PIU’ADATTATIVE SI POSSONO DISTINGUERE:
IL RIPETERSI DI MODALITA’DI REAZIONE
ANALOGHE INDICA LA FORMAZIONE DI STILI DI COPING PERSONALI.
CON IL CONCETTO DI COPING GLI PSICOLOGI SONO PASSATI DA UNA VISIONE IN CUI LA PERSONA VIENE VISTA COME PASSIVA, ASSEDIATA DAGLI EVENTI NEGATIVI DELL’ESISTENZA AD UN’ ALTRA IN CUI GLI EVENTI STRESSANTI VENGONO GESTITI E CONTROLLATI ATTRAVERSO L’USO DEL PENSIERO E DEGLI STRUMENTI SOCIALI.
LE TRASFORMAZIONI CORPOREE: ADATTAMENTI E REAZIONI PSICOLOGICHE.
LA DIFFICOLTA’ PRINCIPALE CHE UN ADOLESCENTE INCONTRA DI FRONTE A MODIFICAZIONI CORPOREE, TALVOLTA RAPIDE E DISARMONICHE E’ QUELLA DI RIAPPROPRIARSI DEL CORPO CHE SI TRASFORMA.
L’ESISTENZA DI NOTEVOLI DIFFERENZE INDIVIDUALI RELATIVAMENTE ALL’ETA’ DI INIZIO DELLO SVILUPPO PRODUCE RILEVANTI EFFETTI PSICOLOGICI.
STUDI CLASSICI SULL’ARGOMENTO HANNO INDICATO CHE I RAGAZZI A SVILUPPO PRECOCE SONO PIU’ SPESSO POPOLARI O LEADERS TRA I COMPAGNI.
ESSI HANNO UN IMMEDIATO VANTAGGIO DALLA FORZA FISICA CHE FORNISCE LORO UNA SUPERIORITA’ SUI COETANEI.
I RAGAZZI A SVILUPPO TARDIVO DEVONO INVECE ATTUARE STRATEGIE PER EVITARE RISCHI DI EMARGINAZIONE
( ad esempio, diventare gli “intelligenti” o i “buffoni”).
LE RAGAZZE A SVILUPPO PRECOCE HANNO PROBLEMI DIVERSI:
IN OGNI CASO L’IMMAGINE DEL PROPRIO CORPO CHE SI TRASFORMA DA’ LUOGO AD IMPORTANTI IMPLICAZIONI PSICOLOGICHE, IN QUANTO COMPORTA IL METTERE IN DISCUSSIONE LA STESSA
IDENTITA’ PERSONALE.
LE TRASFORMAZIONI DEL CORPO, LO SVILUPPO DEI CARATTERI SESSUALI CON I LORO SEGNALI ( menarca, eiaculazione) L’INSORGERE DI NUOVE TENSIONI ISTINTUALI E LA MODIFICAZIONE DELL’UMORE INCRINANO LA SICUREZZA VERSO IL PROPRIO CORPO ED IL CONTROLLO DELLE PROPRIE PULSIONI CHE ERANO STATE ALLA BASE DELLA SICUREZZA DI SE’ DURANTE IL PERODO DELLA LATENZA.
PRIMA CHE VENGA ACQUISITA UNA NUOVA STABILITA’ DELL’IMMAGINE DI SE’, LA NOVITA’ DELLO SVILUPPO CON LE SUE PECULIARITA’ E IRREGOLARITA’, COMPORTA UN PERIODO DI INSICUREZZA E TALVOLTA SENTIMENTI DI PARZIALE ESTRANEITA’ DEL PROPRIO CORPO.
SULL’ASPETTO FISICO POSSONO FOCALIZZARSI PREOCCUPAZIONI GENERALI CONCERNENTI LA PROPRIA IDENTITA’, LA PROPRIA ADEGUATEZZA SOCIALE E SESSUALE ED IL CONTROLLO DELLE PROPRIE PULSIONI.
EMERGONO ATTEGGIAMENTI IPERCRITICI DOVUTI ALLA FORTE PRESA DI COSCIENZA DEL SE’( sia per i fattori cognitivi che per lo sviluppo dei sentimenti di separazione e di individuazione ).
LA PROPRIA IMMAGINE VIENE MESSA IN DISCUSSIONE E, SOPRATTUTTO, CONFRONTATA CON I MODELLI SOCIALI.
MOLTI PROBLEMI E DIFFICOLTA’ SORGONO,NELLA RICERCA DI ADEGUATEZZA A MODELLI IDEALI SPECIALMENTE IN ADOLESCENTI CHE SOFFRONO DI DISTURBI ESTETICI SPECIFICI(ACNE) O DI DIFETTI O DI MENOMAZIONI, MA PRESENTI ANCHE IN ADOLESCENTI MOLTO VICINI AGLI STANDARD IDEALI.
PICCOLI PARTICOLARI VENGONO FOCALIZZATI CON GRANDE ANSIETA’ E POSSONO PROVOCARE SENTIMENTI DI INADEGUATEZZA O DI INSODDISFAZIONE ANCHE QUANDO NON SI DISCOSTANO DALLA MEDIA( è significativo che gli adolescenti di un gruppo tendono a considerarsi inferiori alla media del proprio gruppo per quel che riguarda le caratteristiche fisiche).
I RIFERIMENTI AI CAMBIAMENTI CORPOREI VENGONO ESPRESSI PIU’ SPESSO NELLA FASCIA DI ETA’COMPRESA TRA I 12 E I 14 ANNI ( i ricercatori stimano una specifica insoddisfazione per tali mutamenti in un terzo circa di adolescenti di questo arco di eta’).
FORME DI DISMORFOFOBIA EVOLUTIVA
(paura di avere qualcosa di anomalo nel proprio aspetto fisico) POSSONO VERIFICARSI QUANDO LE PREOCCUPAZIONI CENTRATE SU UNA ZONA PARTICOLARE DEL PROPRIO CORPO DIVENGONO IL FULCRO, IL “RAPPRESENTANTE” DELLE PREOCCUPAZIONI PER LE TRASFORMAZIONI IN ATTO E PER LA PROPRIA ADEGUATEZZA.
TALE FORMA E’ DI NATURA TRANSITORIA E, PERCIO’, DA DISTINGUERE DA FORME GRAVI E PERSISTENTI DI NATURA PATOLOGICA.
NON BISOGNA , TUTTAVIA, ENFATIZZARE L’ENTITA’ DELLE DIFFICOLTA’ DI ADATTAMENTO ALLE TRASFORMAZIONI FISICHE. MOLTE RICERCHE RIVELANO CHE LO SVILUPPO DELLA CONOSCENZA DI SE’ PROCEDA DAL FISICO-CORPOREO ALLO PSICOLOGICO,
CON IL PROGRESSIVO PREVALERE DI CONCEZIONI DI SE’ PIU’ ASTRATTE E CENTRATE SU MODI DI ESSERE E DI PENSARE PIUTTOSTO CHE SULLA SOLA IMMAGINE FISICA.
E’ PER QUESTO MOTIVO CHE QUANDO LE PREOCCUPAZIONI PER L’ASPETTO FISICO NON SONO LIMITATE E TEMPORANEE, SI PUO’ PENSARE CHE ESSE SIANO SPIE DI DISAGI CHE INVESTONO ALTRI ASPETTI DELLA CRESCITA, COME LA DIFFICOLTA’ PER L’ACCETTAZIONE DEL PROPRIO RUOLO SESSUALE O DELLO SVILUPPO VERSO UN RUOLO ADULTO O VERSO LA NECESSITA’DI DEFINIRE LA PROPRIA IDENTITA’.TALI FENOMENI SONO SPESSO ACCOMPAGNATI DA ANSIETA’ E SENSI DI COLPA.PER TALI MOTIVI, FENOMENI
QUALI, AD ESEMPIO, L’ANORESSIA NON POSSONO ESSERE AFFRONTATI SOLO ATTRAVERSO UNA RIEDUCAZIONE DIETETICA O IL TENTATIVO DI MODIFICARE , MEDIANTE CONFRONTI “OGGETTIVI” CON LA REALTA’ESTERNA L’IMMAGINE FISICA DISTORTA CHE IL SOGGETTO POSSIEDE DI SE’, COME SE IL PROBLEMA FOSSE SOLO QUELLO DI UNA PERCEZIONE RAZIONALE DI SE’
CAMBIAMENTO DELLE EMOZIONI E DEGLI AFFETTI.
ANCHE SUL VERSANTE EMOZIONALE ED AFFETTIVO HANNO LUOGO UNA SERIE DI CAMBIAMENTI CHE DIPENDONO DA MOLTEPLICI CAUSE:
SI HA NELL’ADOLESCENZA UN SECONDO PROCESSO DI INDIVIDUAZIONE CON LA FORMAZIONE DEL SENSO DEL SE’ STABILE.
VI E’, QUINDI, UN PROCESSO DI DISTACCO
DA PARTE DELL’ADOLESCENTE CHE COMPORTA LA RINUNCIA ALLA DIPENDENZA E L’INDEBOLIMENTO DEI LEGAMI FORMATISI NELLA PRIMA INFANZIA E RIMASTI FINO ALLA PUBERTA’
LA FONTE PRINCIPALE DI NUTRIMENTO EMOTIVO. IL PROCESSO DI FORMAZIONE DELL’INDIVIDUALITA’DIPENDE DALLA RECISIONE DEI VARI LEGAMI DI ATTACCAMENTO DELL’INFANZIA, MA QUESTI LEGAMI POSSONO ALLENTARSI SOLO SE VENGONO RIELABORATI I CONFLITTI INFANTILI PER GIUNGERE AD UN NUOVO E PIU’MATURO CONTROLLO DEI CONFLITTI PASSATI.
SI TRATTA DI UN PROCESSO NON DISGIUNTO DA ANSIE ED INCERTEZZE CHE DA’ LUOGO AD UNA SERIE DI CONDOTTE REGRESSIVE FISIOLOGICHE, QUALI:
STRETTAMENTE CONNESSI A QUESTI ATTEGGIAMENTI, CONNOTATI DALL’AMBIVALENZA SONO L’ANTICONFORMISMO E L’ATTEGGIAMENTO RIBELLE, NON SCEVRI DA DIPENDENZA E SENTIMENTI DI COLPA.
LA SVALUTAZIONE DELLE FIGURE PARENTALI PUO’ DIVENTARE UN MEZZO PER DISTACCARSI DA LORO.
IL VENIR MENO DEGLI OGGETTI DI IDENTIFICAZIONE INFANTILE COSITUISCE UNA VERA E PROPRIA ESPERIENZA DI PERDITA DI SE’ INSIEME AI PROPRI LEGAMI D’AMORE INFANTILI.
TALE ESPERIENZA E’STATA ASSIMILATA AL “LUTTO”.
NELLA PRIMA FASE DELL’ADOLESCENZA PREVALGONO PROPRIO L’AMBIVALENZA ED I MECCANISMI DI NEGAZIONE, CHE LASCIANO SENTIMENTI DI INCERTEZZA
ED INSICUREZZA ED IL BISOGNO DI RICERCARE RASSICURAZIONI.
PER IL MASCHIO UNA FORMA DI RASSICURAZIONE VIENE SPESSO DALL’APPARTENENZA AD UNA BANDA/GRUPPO DI COETANEI, CHE PERMETTE DI ESPRIMERE AGGRESSIVITA’, SOCIALIZZARE LA COLPA, DIFENDERE LA PROPRIA INCERTA IDENTITA’, SVALUTANDO CHI SIA DIVERSO ANCHE SOLO PER MODO DI VESTIRE.
PER LE RAGAZZE E’ INVECE LA RICERCA DELL’ “AMICA DEL CUORE”, ATTRAVERSO
LA CONDIVISIONE DEI SENTIMENTI E L’IDENTIFICAZIONE RECIPROCA.
C’E’ IN QUESTO PERIODO UNA SPECIE DI “FAME “ DI IDENTIFICAZIONI CON LA RICERCA DI FIGURE DA IDEALIZZARE E DI CUI INTROIETTARE ASPETTI E CARATTERISTICHE IDEALI, CHE VENGONO POI VELOCEMENTE ABBANDONATE E PERSINO CRITICATE.
LA SECONDA FASE DELL’ADOLESCENZA E’ CARATTERIZZATA DA UN INVESTIMENTO LIBIDICO SUI PROPRI PENSIERI ED EMOZIONI.
L’INTERESSE E’ INCENTRATO SUL SE’, SPESSO ANCHE QUANDO SI RIVOLGE AD OGGETTI ESTERNI:
GLI INNAMORAMENTI O LE DISCUSSIONI SUI VALORI O SUI PROBLEMI DELL’UMANITA’ SONO MEZZI PER
RAGGIUNGERE LA CONSAPEVOLEZZA DI SE’ OLTRE CHE
PASSI PER REALIZZARE UN CONTATTO PIU’PROFONDO CON IL MONDO ESTERNO (L’OGGETO AMATO PERMETTE LA COSTRUZIONE DI UN IDEALE DELL’IO,
ILRAGIONAMENTO SU PROBLEMI GENERALI PERMETTE L’ESPRESSIONE DI
CONFLITTI INTERIORI).
Fonte: http://www-3.unipv.it/iscr/programmi_dispense_06_07/Area%201/favale/Dispense_psi_svil_3.doc
Sito web da visitare: http://www-3.unipv.it/
Autore del testo: non indicato nel documento di origine
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"Ciò che sappiamo è una goccia, ciò che ignoriamo un oceano!" Isaac Newton. Essendo impossibile tenere a mente l'enorme quantità di informazioni, l'importante è sapere dove ritrovare l'informazione quando questa serve. U. Eco
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