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Che cosa è la psicoanalisi?
(Freud, S., Voce “Psicoanalisi”, in Handworterbuch der Sexulwissenschaft”, 1922)
teorizzazione psicoanalitica
Secondo la teoria psicoanalitica i processi mentali inconsci sono estremamente frequenti e significativi nel funzionamento mentale.
DETERMINISMO PSICHICO
Nella mente niente avviene per caso o in modo slegato.
Key question:
Che cosa lo ha causato?
Perché è avvenuto in tal modo?
Es.
gli eventi accidentali sono causati da un desiderio o da un intento della persona
ciascuna immagine è conseguenza di altri eventi psichici e ciascuno sta in rapporto coerente e significativo col resto della vita psichica del sognatore
Quando un pensiero, un sentimento un’occasionale dimenticanza, un sogno o un sintomo patologico sembra non essere in rapporto con l’attività mentale in corso, ciò si deve al fatto che la sua connessione causale è con qualche processo mentale inconscio piuttosto che conscio.
Se la causa o le cause inconsce possono essere scoperte, allora tutte le apparenti discontinuità scompaiono e la catena causale diventa chiara.
Key question?
Il metodo più attendibile e più efficace che possediamo per lo studio dei processi mentali inconsci è la tecnica elaborata da Freud: la psicoanalisi, cioè aiutare la persona a discernere e a individuare processi psichici che sarebbero altrimenti rimasti occultati o insospettati.
Ogni manifestazione umana può essere letta come un discorso manifesto che rimanda ad un discorso latente che ne detiene il senso.
Ma tale senso non è già costruito; non si tratta di scoprire una verità velata, ma di costruire un senso storico attraverso il lavoro analitico di scomposizione e ricomposizione dell’evidente.
L’inconscio di per sé rimane inconoscibile
Ci è dato di coglierlo nei suoi derivati:
Psicoanalisi come scienza delle tracce (spurenwissenschaft), resa possibile dal principio del determinismo psichico che, negando ogni casualità, ma affermando la causalità, collega tutti i nostri atti in una catena associativa ferrea.
Ferite narcisistiche:
Copernico:
Modello eliocentrico: decentra la terra, priva l’uomo della sua collocazione sovrana nell’universo, riducendolo a particella insignificante
Darwin:
Modello darwiniano: colpisce l’immagine dell’uomo e della sua discendenza divina, inserendolo nella generazione del regno animale;
Freud:
Psicoanalisi: mette in crisi la residua illusione dell’uomo, quella di una signoria della sua interiorità, dimostrando che l’IO non è padrone neppure in casa propria.
Procedendo, comunque, Freud trovò che l’ipnosi non si poteva indurre con la stessa facilità che i buoni risultati tendevano ad essere transitori. E che almeno alcune tra le sue pazienti sviluppavano verso di lui, nel corso del trattamento ipnotico un legame di natura sessuale, ciò gli era sommamente sgradito.
A questo punto gli venne in soccorso la ricerca di un ipnotista francese Bernheim.
Bernheim aveva dimostrato ad un gruppo, di cui Freud era membro, che l’amnesia di un soggetto verso le proprie esperienze ipnotiche poteva essere eliminata senza ipnotizzare di nuovo il paziente, pressandolo a ricordare ciò che egli insisteva di non potere. Se la pressione era sufficientemente forte e insistente, il paziente ricordava ciò che aveva dimenticato, senza essere nuovamente ipnotizzato.
Freud pensò che egli avrebbe dovuto essere in grado pertanto di rimuovere anche un’amnesia isterica senza ipnosi e si apprestò a mettere ciò in atto.
Da questa base iniziale egli elaborò la tecnica psicoanalitica, che si basa sul fatto che il paziente si impegna a riferire all’analista, senza eccezione, qualsiasi pensiero gli venga alla mente, trattenendosi dall’esercitare su di essi alcuna censura o dall’imprimere loro una direzione cosciente.
La tecnica nuova ampliò un mondo di dati (telescopio Galileo microscopio Pasteur) e di conoscenze impensabile.
La ragione del grande valore attribuito al fatto che il paziente debba abbandonare il controllo cosciente dei suoi pensieri è questa: ciò che il paziente pensa e dice in quelle circostanze è determinato da motivazioni e pensieri inconsci.
Così Freud, ascoltando le “libere” associazioni del paziente, che erano, dopotutto, libere soltanto dal controllo cosciente, poteva farsi un quadro, per deduzione, di ciò che passava inconsciamente nella mente del suo paziente.
Nel corso dello studio di fenomeni mentali inconsci, Freud si accorse presto che essi potevano essere divisi in due gruppi.
Il primo gruppo comprendeva pensieri, memorie, etc, che potevano facilmente essere resi consci mediante uno sforzo dell’attenzione.
Freud chiamò preconsci tali elementi psichici che hanno pronto accesso alla coscienza. Qualunque pensiero a cui capiti di essere conscio ad un dato momento, per esempio, è preconscio sia prima che dopo quel particolare momento.
Il gruppo più interessante di fenomeni inconsci, tuttavia, comprendeva quegli elementi psichici che potevano essere resi consci solo mediante l’impiego di un considerevole sforzo.
In altre parole, essi erano sbarrati fuori dalla coscienza da una forza considerevole, che doveva essere superata, prima che essi potessero diventare consci. Questo è ciò che troviamo, per esempio, in un caso di amnesia isterica.
Freud potè dimostrare che il loro essere inconsci, in questo senso, non impediva in alcun modo che essi esercitassero la più significativa influenza sul funzionamento mentale.
Non possiamo osservare le attività mentali inconsce direttamente ma solo osservare i loro effetti, così come sono espressi nei pensieri e sentimenti di un soggetto,e egli ci riferisce, oppure nelle sue azioni.
La proposizione fondamentale è che i processi mentali inconsci hanno la capacità di produrre effetti sui nostri pensieri e sulle nostre azioni.
Non si è consci della fame ma solo di un sogno di sazietà, così si può dire che nel tempo in cui il sogno veniva sognato, qualcosa passava inconsciamente per la mente di coloro che sognavano, qualcosa che dava luogo alle immagini del sogno che venivano consciamente sperimentate.
Sogni di convenienza (sognare di bere e poi svegliarsi e andare a bere…)
Queste situazioni dimostrano che durante il sonno l’attività inconscia della mente può produrre un risultato conscio: in questi casi, che una sensazione corporea inconscia e i relativi desideri connessi danno luogo a un sogno conscio della soddisfazione o del sollievo desiderati.
Per mezzo della tecnica psicoanalitica Freud potè dimostrare che al di là di ogni sogno vi sono pensieri e desideri inconsci attivi, e stabilire così come regola generale che i sogni quando avvengono, sono causati da un’attività mentale che è inconscia per il sognatore e che rimarrebbe tale senza l’uso della tecnica psicoanalitica.
Altri fenomeni che avvengono nella vita di veglia, piuttosto che durante il sonno, sono i lapsus: lapsus della lingua, della penna, della memoria (atti mancati atti sintomatici, paraprassie).
Ad es. giovane che ha qualche esitazione nello sposarsi mentre va in municipio si ferma con il verde invece che con il rosso
Es. pz che non va in analisi su disdetta del terapeuta e passa quell’ora a colpire un bersaglio.
Freud potè dimostrare, applicando la teoria psicoanalitica, che l’attività mentale inconscia prende parte alla produzione di tutti i lapsus non solo di quelli il cui significato è visibile.
La sessualità Per Freud non è oggetto opaco, riducibile a parti del corpo anatomico o a funzioni dell’organismo, ma un’energia vitale che informa tanto il corporeo quanto lo psichico.
Freud ha creato le premesse per la determinazione di un “discorso sulla sessualità”
Trasformazione del sesso come pura condotta, reattività animale a sistema di discorsi.
La sessualità si rivela come connessa attraverso legami associativi tutti da ricostruire alle più precoci esperienze infantili.
Psicologia del profondo
Esplorazione della psiche inconscia, e attraverso questa per una nuova conoscenza della vita conscia, con una più ampia applicazione alla comprensione della letteratura, dell’arte, della religione e della civiltà.
Psicoanalisi come complesso sistema teorico, in cui dall’individuale si giunge al sociale, o in cui individuale e sociale sono strettamente correlati tra loro o rispondenti alla medesime dinamiche di organizzazione interna.
Freud e gli studi sull’isteria
Accanto alla speculazione sull’inconscio verso la fine del secolo scorso si sviluppa la tendenza a cercare di comprendere empiricamente e sperimentalmente la dinamica della psiche inconscia
IPNOSI
Per mezzo dell’ipnosi si produce artificialmente nel soggetto una diminuizione o addirittura l’annullamento temporaneo delle funzioni coscienti, mediante una forma particolare di sonno indotto, che attraverso vari gradi di profondità va dalla trance leggera a quella sonnambulica.
L’ipnosi consente di intervenire direttamente sull’inconscio per studiarne la dinamica, ovvero, servendosi di particolari suggestioni per modificare dei comportamenti da esso motivati
L’ipnosi veniva usata prevalentemente per lo studio e l’individuazione dell’eziologia e la cura di alcune malattie mentali, in particolare dell’isteria.
Breuer e il caso di Anna O.
I sintomi isterici hanno un senso, sono cioè collegati tra loro rispetto ad alcune eventi scatenanti e manifestano determinate “situazioni affettive”.
Il soggetto mentre soggiace ai sintomi non ha alcuna coscienza dei motivi che li hanno prodotti.
I sintomi patologici spariscono non appena si riesce a richiamare alla coscienza il loro senso.
Metodo catartico
I fenomeni isterici sono in rapporto con un trauma psichico, nel senso che vi sono effetti fisici di cause psichiche.
Ogni rappresentazione possiede una carica affettiva e suscita, per mezzo di tale carica una determinata reazione affettivo/emotiva.
La carica emotiva di una rappresentazione si esaurisce attraverso una reazione esterna involontaria o volontaria, oppure attraverso la graduale entrata della rappresentazione stessa in una serie di associazioni che fanno in modo che la carica affettiva, frazionandosi e distribuendosi su molte rappresentazioni, si attenua e/o si disperde.
Può però accadere che la reazione esterna possa venire a mancare e la rappresentazione possa restare isolata o tagliata fuori dalla catena associativa delle rappresentazioni: essa allora conserva tutta la sua carica perturbatrice, che è alla base dei sintomi isterici.
Il mancato deflusso della emotiva derivano dal fatto che il contenuto emotivo di una determinata rappresentazione o di un determinato evento appaiono al soggetto come incompatibili con la propria coscienza, o i principi predominanti della propria organizzazione etica e mentale. Tale contenuto viene dunque escluso dall’ambito della coscienza e privato della corrispondente manifestazione emotiva; divenuto inconscio, il contenuto mentale diventa la causa attiva di fatti psicologici.
Caso di Caterina
“La maggior parte dei miei pazienti riproduceva scene dell’infanzia, scene la cui sostanza era la seduzione da parte di un adulto. Nelle pazienti il ruolo di seduttore era devoluto al padre. Io prestavo fede a queste informazioni ed avevo così creduto di scoprire, in queste seduzioni primarie dell’infanzia, le fonti primarie delle nevrosi successive. In seguito tuttavia dovetti riconoscere che tali scene di seduzione non avevano avuto mai luogo e che esse non erano altro che dei fantasmi, immaginati dai miei pazienti, e trassi quindi la conclusione che i sintomi nevrotici non si collegavano direttamente a degli avvenimenti reali, ma a dei desideri, perché per la nevrosi la realtà pscichica aveva più importanza della realtà materiale”
Indagine sulla struttura, formazione e meccanismi, le leggi dell’inconscio dinamico; teoria degli istinti, della pulsione e della sessualità infantile
Metapsicologia freudiana
Dimensione teorica della psicoanalisi e sua sistematizzazione formale.
La metapsicologia intende offrire un modello concettuale delle dinamiche psichiche che si colloca al di là dell’esperienza empirica.
Funzionamento formale dell’apparato psichico
Freud presuppone che ogni processo psichico debba essere considerato da tre punti di vista
Economico
Dinamico
Topico
Economico: concetto di energia e pulsione
Dinamico: concetto di forze (pulsionali) in gioco
Topico: relativo all’apparato psichico.
Teoria delle istanze psichiche
Il concetto di pulsione
Quando Freud cerca di perimetrare l’oggetto della sua indagine riconosce la prima frontiere nella pulsione.
La pulsione è lo stato di eccitazione centrale in riposta ad una specifica stimolazione
La pulsione è un costituente psichico geneticamente determinato che quando opera produce uno stato di eccitazione psichica o di tensione
“Pulsione è anche il rappresentante psichico degli stimoli che sorgendo nell’interiorità corporea pervengono nella psiche” (1915), orientando di conseguenza l’azione o il comportamento
La pulsione come iniettore di una eccitazione psichica spinge l’individuo all’attività, attività che è tesa verso la cessazione dell’eccitazione stessa o della tensione
Tramite il concetto di pulsione Freud giunge alla postulazione dell’esistenza di una sorta di energia psichica (catexis: carica psichica) che investe direttamente gli oggetti della realtà.
La carica psichica si configura in realtà come la quantità di energia psichica che è diretta verso la rappresentazione mentale di una persona o di una cosa.
Esempio:
La madre per il bambino costituisce la fonte di molteplici gratificazioni istintuali, il che equivale a dire che la madre è un importante oggetto pulsionale per il bambino, ossi un oggetto delle pulsioni del bambino, un oggetto fortemente caricato di energia psichica.
In altri termini la rappresentazione psichica della madre nella mente del bambino è caricata di energia psichica.
Pulsioni sessuali
Pulsioni aggressive
In tutte le manifestazioni istintuali che osserviamo sia normali che patologiche operano tutte e due le pulsioni
L’atto più duro di intenzionale crudeltà ha per colui che lo compie un qualche inconscio significato sessuale (ossia fornisce una certa quantità di gratificazione sessuale inconscia); allo stesso modo non c’è atto di amore, per quanto tenero, che non fornisca simultaneamente un mezzo inconscio di scarico della pulsione aggressiva.
La pulsione aggressiva non è l’aggressività, ma la destrudo
La pulsione libidica era vista da Freud come un’energia o forza presente come un’interna tensione nell’organismo e ivi pronta ad investire o meglio ad occupare (besetzen) un oggetto, secondo il modello della scarica.
Su questa traccia Freud si spinse a spiegare tutti gli aspetti del comportamento umano, come per esempio l’attaccamento al seno materno da parte del lattante, i sogni, l’arte, la nevrosi, etc.
La libido in altri termini rappresenta la manifestazione dinamica dell’istinto sessuale; è l’unica forza motrice del primitivo apparato psichico e si orienta verso qualsiasi oggetto che gli offra la possibilità di appagamento.
La destrudo rappresenta al contrario un principio pulsionale di morte, il lotta con la libido e tendente a portare l’individuo verso l’autodistruzione.
In quest’ottica l’aggressività veniva spiegata come un rivolgere all’esterno la tendenza istintuale alla propria morte. Questa teoria permise a Freud di avanzare spiegazioni sul masochismo individuale, sulla distruttività che si era manifestata nelle stragi della prima guerra mondiale, etc.
Eros e tanatos
Eros: libido narcisistica e libido oggettuale
Tanatos: istinto di morte, tendenza a ritornare all’inorganico.
La meta di ogni essere vivente è la morte.
Anche la soddisfazione dell’atto sessuale, imposta dal principio di piacere, è la condizione necessaria affinché gli istinti di morte possano agire compiutamente.
Ipotesi fondamentale del modello economico
Le rappresentazioni psichiche delle pulsioni hanno un investimento energetico (importo d’affetto) e l’apparato pichico tende a mantenere il più basso possibile il livello o l’ammontare totale degli eccitamenti per evitare “ingorghi”.
Nell’inconscio la carica energetica trascorre da una rappresentazione ad un’altra lungo catene associative molto lasse (energia libera).
Nella coscienza ogni carica tende a rimanere coesa alla rappresentazione conveniente (energia legata).
Es: nel sintomo l’importo d’affetto che al rimozione ha sganciato da rappresentazioni inaccettabili si è congiunto, attraverso operazioni (condensazione e spostamento)ad altre rappresentazioni apparentemente neutre.
Il punto di vista dinamico
Il modello di funzionamento psichico è ricostruito mediante un gioco di forze che si promuovono e si inibiscono a vicenda.
L’elemento fondamentale dell’edificio psicoanalitico è rappresentato dalla rimozione, operazione con cui il soggetto mantiene inconsci o respinge rappresentati pulsionali che risultano inaccettabili.
Anche la rimozione è retta dal principio di piacere (il minimo danno). Vi è nel momento in cui scatta l’intenzione di evitare gli svantaggi della manifestazione pulsionale
Censura
Il modello topico
Due modelli topologici dell’apparato psichico
(I e II topica), da intendersi non come localizzazioni anatomiche, ma come metafora per oggettivare differenti processi psichici
Nella I topica la distinzione è tra:
INCONSCIO
PRECONSCIO
COSCIENZA
L’inconscio è costituito da rappresentazioni pulsionali.
Caratteristiche dell’inconscio:
assenza di reciproca contraddizione; processo primario; mobilità degli investimenti; atemporalità; sostituzione della realtà esterna con la realtà psichica interna.
Nucleo dell’inconscio:
esperienze infantili rimosse: desideri, impulsi, bisogni, disposizioni latenti che orientano la condotta resistendo ad ogni tentativo di essere rievocate, istinti insoddisfatti che restano come forze segrete.
Il preconscio è costituito da quei processi psichici inconsci, che tuttavia possono diventare facilmente coscienti.
Anticamera della coscienza. Ricordi suscettibili di essere riattualizzati.
Coscienza: periferia dell’apparato psichico, che riceve le informazioni sia dall’interno (sensazioni dipiacere-dispiacere; reviviscenze mestiche, etc.), sia dall’esterno.
Caratteristiche della coscienza:
soggiace al principio di realtà;
energia legata a rappresentazioni corrispondenti.
II topica
Es:Tutto ciò che è ereditato, presente fin dalla nascita, stabilito per costituzione (innanzitutto le pulsioni che traggono origine dall’organizzazione corporea e che trovano qui una prima espressione psichica.
Dimensione costituzionale, ereditario, comune a tutti gli individui, costituito da istinti profondi, tendenze aggressive, inclinazioni edonistiche, che sono forte retaggio dell’evoluzione della specie.
IO: parte esterna, superficiale dell’apparato psichico (apparato percettivo-cosciente)
Parte dell’ES che è stata modificata dall’influsso e dalla vicinanza del mondo esterno.
Come si strutturano le istanze psichiche?
Dall’ES attraverso l’influsso continuato del mondo esterno si sviluppa l’IO, che rappresenta la porzione organizzata dell’Es stesso.
L’IO ha il compito di inserire tra la richiesta istintiva e l’azione di appagamento, l’attività del pensiero.
La richiesta più pressante dell’Io è quella di tenere a bada le pretese istintive dell’ES, e per questo scopo deve mantenere enormi quantitativi di controcariche.
Come accade questo?
Attraverso l’intervento di un’altra istanza:
SUPER-IO
SUPER-IO: rappresenta l’istanza etica della personalità, che si è differenziata dall’Io nel corso dello sviluppo individuale e che si contrappone all’Io stesso osservando, criticando e proibendo.
E’ l’erede del complesso edipico.
E’ l’introiezione della legge del padre
I topica: modello topografico
II topica: modello strutturale
L’ipotesi strutturale cerca di raggruppare insieme i processi e di contenuti mentali che sono funzionalmente collegati tra loro e cerca di distinguere i vari gruppi sulla base di differenza funzionali.
Ciascuna delle strutture mentali che Freud ha proposto nella nuova teoria è costituita da un gruppo di contenuti e di processi mentali che sono collegati l’uno all’altro.
ES si configura come il rappresentante psichico delle pulsioni
L’Io è costituito dal complesso di funzioni collegate alle relazioni fra l’individuo e l’ambiente
Il Super-Io comprende i precetti morali e le aspirazioni ideali.
Prima ipotesi freudiana
L’Es alla nascita comprende l’intero apparato psichico
IO e il Super-IO sono parti dell’ES le quali nel corso della crescita si differenziano a tal punto da poter essere considerate come entità funzionali separate.
Se l’interesse originario del bambino rispetto all’ambiente è quello di considerare l’ambiente stesso come una possibile fonte di gratificazione, se ne deduca che l’Io è quella parte della psiche che si occupa dell’ambiente con l’obiettivo di raggiungere un massimo di gratificazione o di scarica per l’ES.
Io come esecutore delle pulsioni
Rispetto al bambino, quali sono le attività dell’Io nei confronti dell’ambiente?
Funzioni dell’IO:
Controllo motorio
modalità di percezione sensoriale
acquisizione di una “biblioteca di ricordi”
Affetti
Pensiero: prima esitazione tra impulso ed azione, prima dilazione della scarica istintuale.
I fattori responsabili del progressivo sviluppo dell’Io vanno a costituire l’esperienza.
Fattori fondanti l’organizzazione dell’Io
Angoscia
Vi è una tendenza umana a sviluppare angoscia, ossia vi è una tendenza dell’apparato psichico a reagire ad un afflusso di stimoli sviluppando l’angoscia come “ancora di salvezza”.
L’angoscia si sviluppa automaticamente ogni volta che la psiche viene sopraffatta da un afflusso di stimoli (pulsioni) troppo grande per essere padroneggiato o scaricato.
Quando si produce angoscia la situazione viene definita come traumatica
Il prototipo delle situazioni traumatiche è la nascita.
L’angoscia automatica è caratteristica dell’infanzia, perché in tale fase l’Io è debole ed immaturo.
Nel corso dello sviluppo l’Io acquista la capacità di produrre angoscia quando sorge una situazione di pericolo, e più tardi anche per anticipare il pericolo.
L’angoscia-segnale è una forma di angoscia attenuata che risulta di fondamentale importanza per la strutturazione dell’Io in contrapposizione all’ES.
Attraverso l’angoscia-segnale L’Io ha in mano uno strumento molto forte per padroneggiare l’Es.
L’Io ha così in mano uno strumento fortissimo per difendersi dall’ES.
Processi alla base dell’attività psichica
Processo primario:
Scarica immediata della pulsione
Qual è il pensiero del processo primario?
Assenza di negativo, di qualunque forma di condizionale; opposti inesistenti; idee contraddittorie assolutamente coesistenti; rappresentazione per allusione o per analogia;
Aspetti del pensiero primario:
Spostamento:
rappresentazione di una parte per il tutto;
sostituzione di un’idea, un’immagine con un’altra che è associativamente connessa.
E’ la carica psichica che si sposta.
Spostamento della carica di energia psichica.
Condensazione: rappresentazione di diverse idee o immagini mediante una singola immagine o mediante una parte di essa.
Simbolizzazione:
costanza di significato di immagini, segni o elementi in più soggetti, senza consapevolezza.
Neutralizzazione della carica pulsionale
Risultato:
l’energia pulsionale che altrimenti avrebbe premuto per scaricarsi imperiosamente, come tutte le cariche energetiche dell’Es, diviene utilizzabile dall’Io e a sua disposizione per portare avanti i suoi diversi compiti e desideri, in accordo con il pensiero secondario.
Processo primario:
energia pulsionale non neutralizzata;
Processo secondario:
energia pulsionale neutralizzata;
Energia pulsionale neutralizzata
Energia che ha subito un’apprezzabile modificazione del proprio carattere originario, sessuale o aggressivo.
(desessualizzazione; disaggressivizzazione)
Un’attività del soggetto che originariamente fornisce una soddisfazione alla pulsione attraverso la scarica della carica energetica, cessa di fare ciò ed entra al servizio dell’Io, senza avere, col bisogno di soddisfazione o di scarica della carica energetica, alcun rapporto che possa somigliare anche lontanamente alla propria forma istintuale originaria.
I meccanismi di difesa
Quando l’Io si oppone all’emergenza di un impulso dell’Es lo fa perché giudica che l’affiorare di quell’impulso determinerebbe una situazione di pericolo.
Nella terminologia psicoanalitica chiamiamo tale opposizione difesa o operazione difensiva dell’Io.
Quali sono le difese che l’Io ha da offrire contro l’Es?
Meccanismi di difesa
D. Caggia, Dalla psicoanalisi all’autorealizzazione, Astrolabio, Roma, 1984
“C’è una vasta regione selvaggia in mezzo alla quale c’è un castello, circondato da una zone fertile e civile che gli fa da corona e gli fornisce quanto è necessario alla vita ordinaria.
Nel castello abita l’imperatore di tutta la regione.
L’imperatore non sa e non può/vuole sapere nulla della regione selvaggia, pago della vita civile e confortevole che conduce.
In questa zona selvaggia oltretutto vi sono in continuo movimento popolazioni primitive e violente che premono sui confini, dove vigilano forze armate severamente comandate da un ministro di polizia, zelante e fanatico custode dei principi etico-estico-religiosi dello Stato.
Qualora qualche individuo civile venga considerato indesiderabile viene esiliato nella terra selvaggia.
Allo stesso modo alcuni individui civili possono ottenere il permesso di penetrare nella zona civile ed anche nel castello, purchè si travestano da persone socialmente accettabili e si comportino bene.”
Meccanismi di difesa
I più noti e descritti da Freud sono:
Rimozione (I)
fenomeno difensivo cui Freud dedico la maggior parte della sua attenzione; è il meccanismo che allontana dalla coscienza i desideri incompatibili con la realtà e il Super-IO e li rilega nell’inconscio
Osservò questo meccanismo nelle pazienti isteriche, che facevano di tutto per evitare di rivivere quello che temevano sarebbe stato un dolore insopportabile
Attività dell’Io la quale sbarra la via della coscienza all’impulso indesiderato proveniente dall’Es, o a qualsiasi suo derivato, siano essi ricordi, emozioni, desideri o fantasie di realizzazione di desideri.
Tutto ciò è come se non esistesse per quanto riguarda la vita cosciente dell’individuo.
L’atto della rimozione instaura un’opposizione permanente o almeno di lunga durata fra l’Io e l’Es, nel luogo della rimozione stessa.
Da una parte il materiale rimosso continua ad essere caricato di una certa carica psichica di energia pulsionale, la quale preme costantemente per venire soddisfatta, mentre dall’altra l’Io mantiene la rimozione mediante l’impiego costante di una certa porzione dell’energia psichica che è a sua disposizione.
Questa energia viene chiamata controcarica, perché ha la funzione di opporsi alla carica di energia pulsionale di cui è caricato il materiale rimosso.
L’equilibrio tra carica e controcarica non è mai statico e fisico, perché non è altro che il risultato di due forze che si oppongono e può modificarsi in ogni momento.
Fino a quando la controcarica impiegata dall’Io rimane più forte della carica del materiale rimosso, quest’ultimo rimane rimosso: ma se la controcarica si indebolisce il materiale rimosso tenderà ad emergere nella coscienza e nelle azioni.
La rimozione comincerà a fallire e la stessa cosa accadrà se viene aumentata l’intensità della carica pulsionale senza che vi sia un corrispondente aumento nella controcarica.
Di frequente si verifica che non appena l’impulso dell’Es comincia ad erompere verso la coscienza e la gratificazione, l’Io reagisce a questa irruzione come ad un pericolo e produce l’angoscia, mobilitando in tal modo forze “fresche” per una rinnovata difesa contro l’impulso indesiderato e pericoloso.
Se il tentativo dell’Io ha successo, viene ristabilita una difesa adeguata (a mezzo della rimozione o altro), che a sua volta per venir mantenuta richiede, da parte dell’Io un nuovo dispendio di energia di controcarica.
Negazione/Diniego (I)
Diniego di una parte spiacevole o indesiderata della realtà esterna, sia mediante una fantasia mediante la quale si esaudisce il desiderio, sia mediante il comportamento.
Proiezione (I)
Attribuzione di un proprio desiderio o impulso a qualche altra persona o a qualche oggetto impersonale del mondo esterno.
Formazione reattiva (II)
E’ un meccanismo mediante il quale uno dei due termini di una coppia di atteggiamenti ambivalenti viene reso inconscio e mantenuto tale attraverso la supervalutazione dell’altro
Isolamento (II)
Meccanismo secondo il quale una fantasia inconscia legata ad un desiderio o ad un ricordo molto importante del passato, può avere libero accesso alla coscienza, mentre invece non diventa cosciente l’emozione (di solito penosa) che dovrebbe essere ad essa legata.
Annullamento (II)
Azione che ha il proposito di contraddire o di annullare il danno che l’individuo inconsciamente immagina che possa venir causato dai propri desideri, siano questi sessuali o aggressivi.
Il concetto di atto mancato (fehlleistung prestazione difettosa in Psicopatologia della vita quotidiana, 1901) sono risultati di compromesso (mezza riuscita e mezzo fallimento di entrambe le intenzioni)
Sono atti psichici aventi un loro proprio senso che sorgono per l’azione congiunta, o meglio per l’azione contrapposta, di due diverse intenzioni
La tendenza perturbata è facilmente riconoscibile la tendenza perturbatrice che viene respinta contro la volontà si manifesta come lapsus
Tre tipi:
verbale (1)
dimenticanze (2)
smarrire (3)
Lapsus verbale (1)
si vuol dire una cosa e al suo posto se ne dice un’altra
Lapsus di lettura (1)
quando si legge qualcosa di diverso da ciò che è scritto
Completa sostituzione.
Le immagini residue dei ns pensieri turbano le nuove percezioni
Lapsus di ascolto (1)
si ode in modo errato qualcosa che è stato detto
Dimenticanze temporanee (2)
non ci si ricorda un nome, ci si dimentica di attuare un proposito di cui più tardi ci si ricorda
Smarrire (non temporaneo)(3)
si colloca un oggetto in un luogo nel quale non lo si ritrova o si perde un oggetto di cui vogliamo disfarci perché legato a dispiacere
si sacrifica un oggetto per evitare un’altra perdita
E’ il risultato dell’interferenza di due diverse intenzioni
In alcuni casi il conflitto di intenzioni fa si che una prenda completamente il posto dell’altra (sostituzione)(contrario) mentre in altri casi la deforma soltanto
dichiaro chiusa la seduta (all’inizio)
è per me una noia descrivere i meriti del mio predecessore
il dottore gli ha detto che può mangiare ciò che voglio
Abbreviazione
è una contrazione di una frase che potrebbe essere: il dottore gli ha detto che può mangiare ciò che vuole ma che cosa può volere lui? Sono io che voglio per lui.
Gli studenti che possono capire questo argomento si contano su un dito…pardon sulle dita di una mano.
4. parole composte da sillabe di due diverse interferenza di due diversi propositi verbali
alcuni fatti vennero in lurche (luce e porcherie)
signorina posso invultarla (invitare e insultare)
I casi di dimenticanza di propositi, ossia la non esecuzione di un proposito, indica la presenza di una controvolontà che gli è ostile e che può essere di due specie:diretta o mediata.
Fonte: http://www.unife.it/letterefilosofia/scienzeeducazione/insegnamenti/psicologia_dinamica_clinica/materiale-didattico/Lezioni%20Metodo%20Psicoanalitico%201.doc/at_download/file
Sito web da visitare: http://www.unife.it/
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