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” La fattoria degli animali” venne pubblicato per la prima volta a Londra nel 1945; questo libro pur trattando argomenti politici e ideologici di notevole spessore, li espone in maniera semplice e calati in un mondo fiabesco.
George Orwell nasce da una famiglia di origini scozzesi che appartiene alla borghesia. Il padre, anglo-indiano, è funzionario dell'amministrazione britannica in India.
Nineteen Eighty-Four scritto nel 1948, è il suo romanzo più celebre.
Nel 1922 torna in India e si arruola nella Polizia Imperiale in Birmania (Burma). L'esperienza si rivela traumatica e il 1 gennaio 1928 si dimette. Ispirato all'esperienza di questo periodo è il successivo romanzo Giorni in Birmania (del 1934).
Nello stesso anno, 1928, parte per Parigi, dove spera di osservare con i propri occhi i bassifondi delle grandi metropoli europee. In questo periodo inizia a scrivere e lavora come sguattero in alcuni ristoranti. Sopravvive sobbarcandosi lavori umilissimi.
Il 9 giugno 1936 sposa Eileen O'Shaughnessy e, scoppiata la Guerra Civile Spagnola, vi prende parte combattendo contro il dittatore Francisco Franco. Colpito alla gola da un cecchino franchista, rientra a Barcellona. Lascia la Spagna quasi clandestinamente.
Di ritorno in Inghilterra scrive Omaggio alla Catalogna (1938), un diario-reportage contro i comunisti spagnoli.
Durante la Seconda Guerra Mondiale viene respinto dall'esercito come inabile.
Inizia a scrivere La fattoria degli animali, che terminerà nel febbraio del 1944, ma che, per le chiare allusioni critiche allo stalinismo, molti editori si rifiuteranno di pubblicare. (In quel periodo la Russia di Stalin era alleata del Regno Unito contro il nazifascismo).
Nel 1945 muore la moglie Eileen, in seguito ad un intervento chirurgico. Nel 1947 si stabilisce con il figlio a Jura, un'isola delle isole Ebridi. Due anni dopo si risposa con Sonia Bronwell e si occupa della revisione della sua opera più celebre: 1984 (scritto nel 1948).
Muore di tubercolosi il 21 gennaio 1950, in un ospedale di Londra.
“La fattoria degli animali” tratta delle vicende degli animali della fattoria padronale in Inghilterra. Una sera tutti gli animali della fattoria vengono radunati da un vecchio verro chiamato il Vecchio Maggiore, il quale rivela a tutti i presenti un suo sogno, che in realtà è la sua speranza, cioè quello di una società governata dagli animali per gli animali. Tre giorni più tardi il Maggiore moriva, e dopo tre mesi dalla sua morte scoppiò la rivoluzione che portò gli animali alla conquista della fattoria, che da ora in poi verrà chiamata Fattoria degli animali. I maiali, che erano gli animali più intelligenti della fattoria, assumono il controllo in vece di tutti gli animali. Tra i molti, due maiali in particolare si fanno notare, Palla di Neve e Napoleon. Purtroppo la pace della fattoria non dura molto, infatti il Signor Jones, che non è altro che il vecchio fattore, seguito dai suoi aiutanti cerca di riconquistare la sua fattoria, ma grazie ad un astuto piano di Palla di Neve gli assalitori vengono sconfitti. Ma anche questa vittoria non dà pace alla fattoria: dopo alterne vicende che hanno visto contrapposti Palla di Neve e Napoleon, quest’ultimo grazie ai cani da lui addestrati mette a segno una specie di putsch nel quale caccia Palla di Neve.
(Putsch = colpo di Stato. Si usa anche coup d'État, golpe, putsch, pronunciamiento o alzamiento. Consiste in un atto violento, o comunque illegale, posto in essere da un potere dello Stato, diretto a provocare un cambiamento di regime.)
Da qui in poi la situazione precipita, poco a poco i maiali assumono sempre più nelle loro mani il potere, obbligando gli altri animali a vivere in condizioni inumane (o meglio “inanimali”) mentre loro si crogiolano nella lussuria, facendo credere agli altri animali che loro vivono da veri principi, mentre i maiali poverini sgobbano tutto il giorno. Dopo vari fatti
una sera si sentono gioiose grida provenire della casa coloniale nella quale i maiali si sono stabiliti. Gli altri animali incuriositi assistono alla cena tra i maiali e i fattori della zona: maiali e uomini sono indistinguibili. In quel momento Napoleon annuncia che da quella sera in poi la fattoria ritornerà a chiamarsi Fattoria Padronale.
Il Vecchio Maggiore: Il Vecchio Maggiore rappresenta sia Marx che Lenin, nel senso che introduce le teorie fondamentali e gli ideali su cui la rivoluzione si dovrà basare: l'Animalismo. La teoria marxista da lui espressa è che il lavoro di un animale produce più valore di quello necessario al suo mantenimento, e il surplus viene rubato dall'uomo. C'è anche un parallelismo tra l'omaggio reso dagli animali al teschio del Vecchio Maggiore e l'esibizione della salma imbalsamata di Lenin sulla Piazza Rossa a Mosca.
Palla di Neve: Palla di Neve rappresenta Trotskij. È un rivoluzionario sincero che viene messo in disparte da un avversario più furbo e crudele. Napoleon inoltre darà al maiale fuggito la colpa per tutto ciò che di negativo accadrà all'interno della fattoria da ora in avanti, accusandolo di tornare nella fattoria di notte per fare opera di sabotaggio.
Napoleon: Napoleone rappresenta per molti versi Stalin. Tuttavia, come molti suggeriscono, egli possiede caratteristiche comuni a molti dittatori della storia. Nonostante non abbia scrupoli morali, egli possiede delle qualità che lo fanno emergere rispetto agli altri maiali, anche prima della rivoluzione.
Clarinetto: Clarinetto o Piffero in alcune traduzioni, è il propagandista di Napoleon si può quindi stabilire un parallelismo con il giornale russo Pravda e rappresenta la vasta macchina mediatica che presentava la versione governativa dei fatti in URSS come in altre dittature. Parla per mezze verità, omissioni e vere e proprie bugie. Egli fornisce le illusioni che aiutano i lavoratori a sopportare la dura esistenza. Il suo scopo è annebbiare la comprensione e la consapevolezza dei fatti, in modo da prevenire ogni minaccia al potere dei maiali. La sua principale strategia è quella di paventare il "ritorno di Jones" (il fattore), facendo leva sul sentimento anti-umano degli altri animali, spingendoli così ad accettare tutte le tirannie di Napoleon.
Minimus: Minimus, il maiale poeta che canta le gesta di Napoleon, rappresenta l'intellettuale asservito al potere dittatoriale, che mette la sua cultura al servizio della propaganda.
Berta: Berta (o Trifoglio), la cavalla, è la figura materna della fattoria, che mostra simpatia e gentilezza. Se la prende più degli altri per i soprusi subiti ad opera dei maiali, ma tuttavia rimane una fonte di forza e di conforto per gli animali oppressi. Come Gondrano, Berta rappresenta la gente ordinaria, che viene inconsapevolmente manipolata e sfruttata in qualsiasi dittatura.
Gondrano: Gondrano o Boxer, è un cavallo enormemente forte, dal quale dipende il lavoro e il sostentamento della fattoria. La sua filosofia si basa sulla dignità del lavoro, ma egli non è molto intelligente, e per questo viene sfruttato da chiunque governi la fattoria, contribuendo indirettamente, a causa della sua cruciale importanza nel sistema produttivo della fattoria, allo sfruttamento degli altri animali. Descrive efficacemente lo stereotipo dell'instancabile lavoratore sovietico, incarnato nella realtà dal minatore Aleksej Stachanov. Gondrano rappresenta il lavoratore ordinario: umile, onesto ed essenziale in qualsiasi sistema sociale. Il lavoratore comune viene inevitabilmente sfruttato sotto una dittatura o un regime totalitario. Perfino dopo la sua morte, gli slogan preferiti dell'instancabile cavallo, lavorerò di più e Napoleon ha sempre ragione, verranno cinicamente utilizzati per controllare gli altri animali. Egli non comprende mai che gli ideali della rivoluzione si sono corrotti, e la sua esperienza mostra cosa può accadere quando le azioni di chi è al potere vengono accettate senza porsi domande.
Benjamin: Benjamin, un asino, è un cinico che dubita della sincerità di chi gli sta attorno. Impara a leggere, ma rifiuta di mettere la propria abilità al servizio degli altri animali. Solo alla fine, quando l'animalismo è ormai naufragato, accetta di leggere agli animali l'unico comandamento rimasto. Un'altra possibilità è che rappresenti gli intellettuali contrari allo stalinismo ma che non si opposero apertamente a esso. È anche l'animale più anziano della fattoria, e non bisogna dimenticare la sua lealtà verso Gondrano e il suo disperato tentativo di salvarlo.
Mollie: Mollie è una giovane cavallina bianca: non vuole la rivoluzione ed è molto vanitosa, infatti, le piace indossare dei fiocchi. Fuggirà dalla fattoria e andrà a vivere dall'altra parte di Willingdon. Rappresenta l'aristocrazia, che viveva una vita molto agiata sotto lo Zar e che dopo la rivoluzione abbandonò la Russia.
Mose: Mosè, il corvo domestico che racconta agli animali della vita eterna che li attende dopo la morte sul monte Zuccherocandito, una specie di paradiso terrestre per gli animali, rappresenta la Chiesa ortodossa russa, che secondo la visione bolscevica, in collusione con il potere zarista, forniva illusioni ai lavoratori per indurli a sopportare lo sfruttamento.
cani e le pecore: vengono trattati come un gruppo, e non come individui. Essi rappresentano due gruppi molto importanti nella società Sovietica e in ogni altra dittatura. Rispettivamente sono: la polizia politica e lo squadrismo, che reprimono le opposizioni attraverso la paura e l'intimidazione, e le masse facilmente manipolabili che si lasciano impressionare dagli slogan del regime.
Ogni evento narrato nella favola rappresenta un preciso evento storico.
La bandiera della Fattoria degli Animali raffigura un corno ed una zampa incrociati, evidente parodia della falce e martello
Le chiare allusioni critiche all'URSS costarono all'autore una certa ostilità, ma il libro ebbe lo stesso un notevole successo, seppur trovò qualche iniziale difficoltà a essere pubblicato. Nell'articolo "la libertà di stampa", a commento del libro, Orwell afferma di aver spedito il manoscritto a vari editori e di aver ricevuto risposte negative perché l'opera "avrebbe offeso molta gente, soprattutto per il fatto di aver scelto come classe dominante i maiali" e insiste sui vari tentativi fatti anche dalla critica e dagli intellettuali in generale, per spingere il pubblico a non acquistare il libro. La ragione di questa accoglienza negativa è anche da ricondurre al clima storico del momento: Regno Unito e Unione Sovietica erano in quel momento alleate contro la Germania. Un'opera simile poteva dunque essere vista come un segno di scarsa lealtà da parte del Regno Unito.
Commento
L'autore non si preoccupa affatto di mascherare i riferimenti politici con la dittatura comunista, e la sua critica, nello stile leggero e fiabesco del racconto, appare precisa e spietata. Ma vedere in quest'opera una semplice satira della storia del comunismo è un errore.
Il disprezzo di Orwell è indirizzato, non verso le buone intenzioni degli animali, ma verso il sistema tirannico, che risorge sempre dalle sue ceneri, pronto a sfruttare i più deboli e concedere privilegi ai forti.
Sintomatico ad esempio l'utilizzo del nome Napoleon per indicare il maiale rivoluzionario. Napoleone Bonaparte fu anche lui un chiaro esempio dell'idea di Orwell: figlio dalla rivoluzione francese, combatté contro le monarchie d'Europa, ma anche lui, alla fine, si ritrovò su posizioni conservatrici e aristocratiche.
"Tutti gli animali sono uguali", diceva uno slogan della fattoria all'inizio della rivoluzione, ma qualcuno vi aggiungerà poi, "…ma alcuni sono più uguali degli altri." E con questa felice massima, Orwell liquida l'utopia del comunismo, che combatte contro un "padrone", il quale purtroppo non è fuori di noi, nel prossimo, bensì racchiuso in ciascuno di noi e sempre pronto a riemergere…
La frase che conclude il racconto (…le creature di fuori guardavano dal maiale all'uomo, dall'uomo al maiale e ancora dal maiale all'uomo, ma già era loro impossibile distinguere fra i due.) è un modo ironico di Orwell per sottolineare l'utopia del comunismo, in quanto nessun uomo riuscirà mai a debellare il desiderio di potere.
La favola, che come nelle antiche favole di Esopo e Fedro ha come protagonisti degli animali, può essere letta come un'allegoria di tutte le rivoluzioni che, trasformandosi in regime, vengono in qualche modo tradite.
Fonte: http://corrispondenze.altervista.org/alterpages/files/Lafattoriadeglianimali.doc
Sito web da visitare: http://corrispondenze.altervista.org
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