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Geodinamica
Come per l’evoluzione degli animali, anche l’evoluzione della superficie terrestre fu spiegata mediante teorie fissiste, che ammettevano solo lo spostamento verticale dei continenti.
La teoria più accettata sosteneva che la contrazione terrestre dovuta al raffreddamento fosse all’origine delle catene montuose (effetto della “mela nel forno”).
Wegener, meteorologo tedesco, riprese varie teorie innovative e formulò la teoria della deriva dei continenti, che sostiene che 300 milioni di anni fa esistesse un unico grande continente (Pangea) circondato da un unico oceano (Panthalassa), che successivamente si divise in Laurasia a Nord e Gondwana a Sud, separati da un ampio golfo chiamato Tetide, per poi arrivare all’odierna disposizione dei continenti.
Deriva dei continenti
Prove portate da Wegener a favore della sua teoria:
Un ulteriore prova dello spostamento dei continenti la da’ il paleomagnetismo, che studia il magnetismo termorimanente (rocce intrusive e metamorfiche) e detritorimanente (rocce sedimentarie): studiando delle carote si può notare che i cristalli dei minerali ferromagnetici si dirigono verso direzioni diverse a seconda del periodo in cui si sono cristallizzati. La spiegazione più plausibile a questo fenomeno non è la migrazione dei poli magnetici, bensì lo spostamento del continente in cui si sono formati, che cambiando la sua angolazione verso il Nord magnetico provoca questo fenomeno nelle rocce.
Hess ipotizzò che la deriva dei continenti fosse dovuta all’espansione dei fondali oceanici, dovuta alle correnti convettive del mantello.
Questa teoria fu confermata dallo studio delle dorsali oceaniche: le navi oceanografiche non trovavano mai valori di campo magnetico pari a quelli aspettati (0,5 G), bensì anomalie magnetiche positive e negative in successione simmetrica rispetto alla dorsale.
Questo perché i minerali ferromagnetici contenuti nel magma che risale dalla dorsale oceanica assumono la magnetizzazione indotta dal campo magnetico terrestre, che dalla formazione della Terra si è invertito più volte di polarità; quando l’anomalia è positiva significa che quel tratto di crosta oceanica si è formato quando il campo era orientato come quello attuale e viceversa.
Tutto ciò prova che le dorsali oceaniche sono zone di formazione di nuova crosta oceanica.
A prova di tutto ciò si aggiunse anche la scoperta che le rocce più antiche (strato sedimenti più spesso) erano disposte lontane dalle dorsali, mentre le più recenti (strato sedimenti più sottile) in prossimità di esse.
Tettonica a placche
Sostituisce la teoria della deriva dei continenti, incompleta.
Si suppone che la crosta terrestre sia una sorta di involucro rigido suddiviso in placche, i cui bordi sono chiamati margini di placca e possono essere:
Le placche possono essere composte da crosta continentale e/o oceanica.
I continenti sono delimitati da margini continentali, che possono essere:
Formazione oceani
Sistemi arco-fossa
In corrispondenza di margini di placca conservativi o convergenti, si possono trovare margini continentali attivi che danno origine a un fenomeni di subduzione di placche più dense e di innalzamento di quelle più leggere, producendo:
Hot Spot
Zone di attività vulcanica presenti in zone interne alle placche (vulcanismo intraplacca), dovute alla presenza di pennacchi (colonne di roccia caldissima che risalgono dal mantello fissi nel tempo) al di sotto di una placca. Il movimento della placca produce una catena lineare di vulcani generati dal punto caldo (es: Hawaii e Yellowstone).
Orogenesi
Le catene montuose si formano in prossimità di margini convergenti quando almeno uno dei due margini è costituito da crosta continentale.
In una catena montuosa posso affiorare (obduzione) delle sequenze di rocce un tempo appartenenti alla crosta oceanica chiamate ofioliti, che testimoniano appunto l’antica presenza di un oceano.
L’orogenesi può essere originata dalla collisione tra:
Fonte: http://firemusic.altervista.org/appunti/scienze/10-geodinamica.doc
Sito web da visitare: http://firemusic.altervista.org
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