Reologia

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Reologia

 

La reologia è la scienza che descrive il comportamento meccanico dei materiali.
Strutture di deformazione fragile della crosta terrestre:

  • faglie: discontinuità meccaniche della crosta terrestre nelle quali avviene il movimento reciproco di due blocchi giustapposti, che si possono trovare entro i primi 30 km di crosta
  • fratture (diaclasi): spaccature nelle quali non si percepiscono movimenti

Strutture di deformazione duttile della crosta terrestre:

  • pieghe: deformità meccaniche della crosta terrestre in cui i materiali duttili vengono piegati


Le faglie
In una faglia si distinguono il piano di faglia, il blocco a tetto (ovvero quello che si sviluppa sopra il piano di faglia) e quello a letto (sotto il piano di faglia), lo specchio di faglia (l’eventuale parte di piano di faglia scoperto) ed il rigetto (lo spostamento di uno stesso punto dovuto alla faglia).
L’immersione è la direzione del piano di faglia (dall’alto verso il basso), la vergenza indica il verso in cui si è manifestato lo sforzo, è l’inverso dell’immersione, la direzione la sua inclinazione rispetto al terreno.

Una faglia può essere:

  • diretta: letto innalzato rispetto al tetto, dovuta ad uno sforzo distensivo, piano di faglia inclinato, tipica di zone di assottigliamento e distensione crostale
  • inversa: tetto innalzato rispetto al letto, dovuta ad uno sforzo compressivo, piano di faglia inclinato, tipica di zone di ispessimento e compressione crostale
  • trascorrente: piano di faglia verticale, la direzione (destra o sinistra) si stabilisce considerando il blocco che si muove nella direzione dell’osservatore

 

 

 

Un sistema di faglie solitamente è organizzato in una struttura ad horst (zona di rilievo) e graben (zona di depressione), ovvero una serie di faglie dirette ed inverse alternate con direzione parallela e immersione prossima alla verticale (es.: fossa del Campidano in Sardegna).

Le pieghe
In una piega si possono distinguere: cerniera (o asse, linea che unisce i punti di massima curvatura), fianchi (parte in cui gli strati sono inclinati nella stessa direzione) e fianchi inversi (successione stratigrafica rovesciata), nucleo (la parte interna della piega), piano assiale (il piano che passa per le cerniere di tutti gli strati successivi che formano la piega).
Se il nucleo è composto da rocce più antiche si parla di piega anticlinale (curva verso l’alto), mentre se è composto da rocce più recenti la piega è sinclinale (curva verso il basso).
Possiamo classificare le pieghe in:

  • pieghe simmetriche
  • pieghe asimmetriche, che a seconda dell’inclinazione del piano assiale vengono suddivise in:
    • dritte (inclinazione prossima alla verticale)
    • inclinate (piano assiale inclinato)
    • rovesciate (piano assiale inclinato e strati rovesciati su almeno un lato della piega)
    • coricate (piano assiale orizzonale)
    • monoclinale (entrambi i fianchi immergono nella stessa direzione)

Una piega rovesciata spesso è correlata ad una faglia, può quindi capitare che un fianco della piega sormonti sull’altro, dando origine ad un fenomeno di sovrascorrimento: le masse rocciose che sovrascorrono sono dette alloctone, quelle al di sotto del piano di sovrascorrimento sono chiamate autoctone. Le Alpi sono una catena a pieghe e falde. Una successione di sovrascorrimenti produce una serie di scaglie tettoniche (es: le Grigne, nelle Prealpi lombarde).
L’attività erosiva può essere tale da portare alla luce il materiale autoctono, creando un a finestra tettonica (es: Alpi Apuane); se l’erosione è molto attiva, è possibile che gran parte del materiale alloctono venga eroso, il materiale che rimane è detto klippen.

Fonte: http://firemusic.altervista.org/appunti/scienze/07-reologia.doc

Sito web da visitare: http://firemusic.altervista.org

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