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Significato dei termini utilizzati nei libri
Armena, scrittura l’origine della scrittura armena, nota con il nome di aybuben, come quella georgiana, è ancora oggi discussa: secondo lepsius, lagarde, gardthausen e altri proviene dall’alfabeto greco, mentre a giudizio di müller, tayler, marquart e diringer, da un alfabeto aramaico-persiano, con più o meno forti influenze greche. A oggi la tendenza è di considerarla proveniente dal greco. Il primo tentativo di creare un alfabeto armeno da quello greco si deve al vescovo siriano daniele, ma la tradizione fa risalire la sua origine al 400 d.C. Per opera di mešrōp (pronuncia armeno-occidentale mešrōb), detto anche maštocʻ (santo) nato nel 361 o 362 e morto nel 441 d.C., Alla realizzazione di questo alfabeto, sempre secondo la tradizione, avrebbe collaborato anche lo scriba greco rufano di samo. La leggenda vuole che mešrōp componesse quest’alfabeto seguendo la volontà celeste, utilizzandolo per scrivere la traduzione del nuovo testamento, fino a quando nel 406 un editto del re dell’armenia ne impose ufficialmente il suo uso nel regno. Qualche tempo dopo, mešrōp si spostò in georgia e, in accordo con il re artchal, diede anche a questo paese una scrittura nazionale, quella georgiana. L’alfabeto armeno è composto di 36 segni (portati a 38 nel x secolo) di cui 31 consonantici e 5 vocalici, dal punto di vista grafico- linguistico è una scrittura di gran precisione, rappresentando con 14 segni i fonemi armeni assenti in greco. In epoca medievale i segni furono portati a 39, aggiungendone due corrispondenti alla f e alla ō, mentre un altro segno particolare è utilizzato per l’unione delle coordinazioni. Bibliografia: minassian 1976, pastena 2009a.
Fonte: http://www.cricd.it/pages.php?idpagina=13&idContenuto=6151
Sito web da visitare: http://www.cricd.it/
Autore del testo: Carlo Pastena C.R.I.C.D.
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