Biodeterioramento della carta

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Significato dei termini utilizzati nei libri

 

Biodeterioramento della carta

Biodeterioramento della carta i processi di biodeterioramento della carta dipendono dalla natura chimico-fisica dei suoi materiali costituenti. In genere a un maggior contenuto di cellulosa corrisponde una migliore resistenza all’attacco di agenti biodeteriogeni, le sostanze di natura non cellulosica quali le emicellulose, le pectine, e i sali minerali favoriscono i fenomeni di degrado biologico, mentre la lignina esercita un effetto protettivo, nonostante venga in buona parte rimossa durante il processo di fabbricazione della carta. Fibre a alto contenuto di lignina sono meno facilmente attaccabili da insetti e microorganismi a causa della loro minore capacità di assorbire acqua, pur presnetando altri tipi i deterioramento. Substrati che presentano un elevato grado di umidità forniscono un ambiente adatto allo sviluppo di agenti biodeteriogeni: l’assorbimento d’acqua favorisce infatti fenomeni di rigonfiamento e di deformazione delle fibre e il conseguente aumento della distanza tra le stesse permette l’inserimento di batteri e funghi nelle zone amorfe. I danni meccanici possono essere causati da insetti che erodono il materiale, o da miceti, le cui ife penetrano nella parete primaria o secondaria delle fibre cellulosiche. La maggior parte dei batteri si sviluppa in ambiente debolmente basico, con ph compreso tra 7,5 e 8,5, mentre alcuni prediligono un ambiente debolmente acido. I funghi si sviluppano in ambiente acido-neutro con ph tra 5 e 7,5. (V. Anche fotodeterioramento). Bibliografia: pedemonte 2008.

 

Fonte: http://www.cricd.it/pages.php?idpagina=13&idContenuto=6151

Sito web da visitare: http://www.cricd.it/

Autore del testo: Carlo Pastena C.R.I.C.D.

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