Colorazione in pasta

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Significato dei termini utilizzati nei libri

 

Colorazione in pasta

Colorazione in pasta tecnica di colorazione della carta. La colorazione in pasta, ovvero la formazione del foglio da materiale colorato, è antica quanto la carta europea. In passato si suddividevano gli stracci secondo il colore e, a esempio, da stracci blu si ricavava carta blu. Per ottenere un colore uniforme, le fibre fresche e quelle tinte erano trattate con una sostanza colorante in tina. L’impiego di sostanze coloranti su larga scala è documentato dal xix secolo. Oggi si utilizzano praticamente solo coloranti sintetici o pigmenti. Le fibre tessili preventivamente tinte aggiunte alla pasta liquida bianca o leggermente colorata permette la creazione della così detta mélange. La colorazione in pasta delle fibre è realizzata a monte della cassa d’afflusso mediante un’aggiunta continua di coloranti liquidi o in soluzione. Fino a poco tempo fa il processo avveniva in lotti, ovvero per partite, nella pila olandese, mentre adesso la colorazione di una parte soltanto delle fibre è attuata per mezzo di un trattamento superficiale. Per questa operazione la pressa collante (size press) si presta in modo eccellente, e sono utilizzate anche la stessa colorazione per immersione oppure la colorazione con sostanze patinanti. Nel caso in cui non dovessero essere tinte solo le fibre dello strato superficiale del nastro di carta ma si desiderasse una tintura più profonda applicando una quantità minima di colorante, è possibile combinare la colorazione del materiale in pasta (bassa concentrazione di tinta) e quella nella pressa collante (alta concentrazione di tinta). (V. Anche colorazione della carta, colori in pasta).

 

Fonte: http://www.cricd.it/pages.php?idpagina=13&idContenuto=6151

Sito web da visitare: http://www.cricd.it/

Autore del testo: Carlo Pastena C.R.I.C.D.

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