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Significato dei termini utilizzati nei libri
Formula nella terminologia ecdotica di d’arco silvio avalle, somma delle fonti di un qualsiasi manoscritto. Bibliografia: gomez gane 2013, s.V. Formula collazionale [dal lat. Formula, propr. Dim. Di fōrma, «forma», collazione, dal lat. Collatio - onis, «conferimento, confronto»]. Nella descrizione fisica di un volume, a stampa o manoscritto, la così detta formula di collazione è l’ordine e la composizione dei fascicoli che compongono il volume. A. Nel caso di un manoscritto, secondo le regole italiane per la descrizione dei manoscritti (iccu 1990, 2000), si dovrà descriverne la struttura indicando quanti fascicoli e di quante carte è composto ognuno. Si potrà utilizzare un espressione verbale, come a esempio: 13 quaternioni (cc. 1-104), Oppure una formula numerica: i-xiii8 (cc. 1-104). B. Nel caso di un libro a stampa, bisognerà invece riportare la segnatura dei fascicoli, così come si presenta nel libro. La segnatura riportata sulla prima metà delle carte di ogni fascicolo è sempre progressiva. Nel suo rilevamento, se il primo fascicolo non reca nessuna indicazione di registro, questo è indicato con la lettera greca π, e in esponenziale il numero di carte che lo compongono. A esempio: π 4 significa che il primo fascicolo è composto da quattro carte prive di segnatura. Per tutti i fascicoli dopo il primo, che non riportano nessuna indicazione, si utilizza invece la lettera greca 𝜒. Per descrivere la composizione dei fascicoli è generalmente utilizzata la formula proposta da bowers (1949a, 201-254, 431-434), nella traduzione italiana di connor fahy (1992).
Fonte: http://www.cricd.it/pages.php?idpagina=13&idContenuto=6151
Sito web da visitare: http://www.cricd.it/
Autore del testo: Carlo Pastena C.R.I.C.D.
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