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Significato dei termini utilizzati nei libri
Numeri indo-arabi in origine gli arabi come anche gli ebrei e i greci, scrivevano i numeri attribuendo un valore numerico alle lettere dell’alfabeto. La prima traccia dell’introduzione dei numeri indiani nel mondo arabo risale al 733 d.C. Quando un astronomo indiano si recò alla corte di un califfo portando con se le sue tavole astronomiche così che il califfo diede ordine ad al- fāzāri che fossero tradotte in arabo. In seguito furono utilizzate dallo scienziato arabo abu ja‘far muhammad ibn musa al khuwarizmi, che li descrive nella sua opera kitāb al jam’ wa’l tafriq bi hisab al hind (tecnica indiana per l’addizione e la sottrazione). In questo libro sono fornite dettagliate esposizioni dei principi della numerazione decimale con riferimento all’origine indiana dei nove segni utilizzati per i numeri e del decimo segno dalla forma di un cerchio, vale a dire lo zero. I più antichi manoscritti arabi contenenti questi numeri sono dell’873-874 d.C.-260 Dell’ègira e dell’887-888 d.C.-274 Dell’ègira e poi ancora in un documento scritto a shiraz in iran nel 969-970 d.C.-359 Dell’ègira. Le cifre utilizzate dagli arabi presentano, però alcune diversità a secondo che siano utilizzate dagli arabi dell’oriente o da quelli dell’occidente, in particolare quelli residenti in spagna. Nel primo caso sono chiamate hindī (indiane), nel secondo caso gubārī, dalla parola gubār = polvere, termine derivato forse dall’uso di cospargere con la polvere l’abaco, sorta di tavolozza a colonne utilizzata per i calcoli, prima di impiegarlo per tracciare i numeri. Sull’origine dei numeri utilizzati dagli arabi e poi diffusi in europa, tutti oggi concordano su una loro derivazione dalla scrittura indiana, ma non esiste invece un accordo generale sull’origine del principio della numerazione su posizione e sulla nascita del sistema decimale. I numeri arabi in europa fecero la loro comparsa per la prima volta in un manoscritto redatto ad albelda in spagna nel 976 d.C., Il così detto codex vigilanus, ma il merito della loro introduzione in europa intorno alla fine del x secolo, è attribuito a gerbert d’aurillac, in seguito eletto papa con il nome di silvestro ii che li avrebbe trovati in un manoscritto arabo nell’abbazia di st. Geramain- des-prés. Questo sistema che ha nove caratteri ma non lo zero, utilizza un punto sopra il numero per indicare la decina, due punti le centinaia, ecc., Questo sistema di numerazione era diffuso in persia. I numeri indo-arabi erano conosciuti anche come apici di boezio, filosofo romano vissuto tra il 476 e il 525 d.C. Questo nome gli deriva da una citazione di un matematico, che nel 1507 parla di dieci figure definendole characteres sive numerorum apices a diuo seuerino boetio. La forma degli apici di boezio si trova anche in un manoscritto dal titolo geometria euclidea, attribuito al filosofo romano del v secolo d.C. In cui sono mostrate le nove cifre e come queste siano state ricavate dai pitagorici dall’uso dell’abaco nell’antica grecia. Una moderna analisi di questo manoscritto, ha però permesso di accertare che il documento risale all’xi secolo d.C., Opera di un anonimo scrittore, erroneamente attribuito a boezio. È però solo all’inizio del xiii secolo dopo che il matematico leonardo fibonacci nel suo liber abbaci per primo utilizzò i numeri chiamati in occidente arabi, che questi si diffusero in tutta europa. Nella fase di transizione dai numeri romani a quelli arabi, si notano numerose forme anomale. A esempio la data 1384, è scritta: 1000.300.80.4. E ancora in un manoscritto del xv secolo 19201 per 1921. Nello stesso secolo si trova: m.Cccc.8Ii per 1482. Sempre nel xv secolo non mancano le forme miste: m°cccc°50 (1450) e mccccxl6 (1446). Bibliografia: ifrah 2008, pastena 2013a. Numeri maiuscoli [numero, dal lat. Numĕrus, maiuscolo, dal lat. Maiuscŭlus, «alquanto più grande», dim. Di maior «maggiore»]. Numeri il cui disegno si adatta per dimensione con le lettere maiuscole. Numeri minuscoli [numero, dal lat. Numĕrus, minuscolo, dal lat. Minuscŭlus, dim. Di minor, «minore»]. Numeri il cui disegno si adatta per dimensione con le lettere minuscole.
Fonte: http://www.cricd.it/pages.php?idpagina=13&idContenuto=6151
Sito web da visitare: http://www.cricd.it/
Autore del testo: Carlo Pastena C.R.I.C.D.
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