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Significato dei termini utilizzati nei libri
Patinatura [da patinare, dal lat. Patina, e dal gr. Patáne, «scodella»]. È chiamata patinatura l’operazione di stendere con uniformità, sulla superficie del foglio, una miscela di pigmenti minerali di ridotte dimensioni particellari per ottenere una maggiore brillantezza e una lisciabilità superiore, con possibilità di una lucidatura altrimenti irraggiungibile. Quando si parla di carte patinate si pensa sempre a una carta lucida, ma è importante sottolineare che la proprietà di una carta patinata di essere lucida dipende dal tipo di pigmento utilizzato e dalle dimensioni delle sue particelle. Un pigmento uniforme costituito da particelle molto fini, a esempio inferiori a 1 micron, permette di ottenere lucidi più elevati di quelli ottenibili con un pigmento più grossolano. È indubbio che uno strato di pigmenti, una volta asciutti, non rimarrebbe attaccato alla superficie del foglio, basterebbe una qualunque azione meccanica per farlo staccare. Bisogna allora legare tra loro i pigmenti e farli aderire alla superficie del foglio, ricorrendo a sostanze idonee allo scopo (i leganti). La patina è dunque una miscela di pigmenti e leganti. Oggi i pigmenti più usati sono il carbonato di calcio, il caolino, ma sta crescendo l’impiego del talco, specialmente per le carte destinate ai rotocalchi. Il bianco di titanio ha sempre avuto un impiego limitato a tipi di carta particolari. Agli inizi della patinatura il legante classico era la caseina, oggi si utilizzano soprattutto dei lattici sintetici a base di stirene-butadiene o a base acrilica. L’operazione di patinatura consiste dunque nello spalmare uniformemente, sulla superficie del foglio, uno strato ben definito di patina. Per far ciò ci si avvale delle patinatrici, macchine il cui ciclo di lavoro è sostanzialmente composto da quattro fasi: 1. L’applicazione, su entrambe le superfici del foglio, di un eccesso di patina, 2. La sua distribuzione uniforme, con eliminazione dell’eccesso, 3. L’asciugatura, in generale a raggi infrarossi, 4. Il condizionamento a un’umidità relativa ben definita, in un tunnel a aria calda. La patinatura può essere effettuata con la pressa collante della macchina continua (patinatura in macchina), oppure su carta già uscita dalla macchina continua (patinatura fuori macchina). All’operazione di patinatura segue quella di asciugamento. (V. Anche patinatrice). Bibliografia: pedemonte 2008.
Fonte: http://www.cricd.it/pages.php?idpagina=13&idContenuto=6151
Sito web da visitare: http://www.cricd.it/
Autore del testo: Carlo Pastena C.R.I.C.D.
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