I riassunti , gli appunti i testi contenuti nel nostro sito sono messi a disposizione gratuitamente con finalità illustrative didattiche, scientifiche, a carattere sociale, civile e culturale a tutti i possibili interessati secondo il concetto del fair use e con l' obiettivo del rispetto della direttiva europea 2001/29/CE e dell' art. 70 della legge 633/1941 sul diritto d'autore
Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).
Significato dei termini utilizzati nei libri
Positivo su carta la carta, fin dai primi esperimenti in campo fotografico, ha costituito il supporto primario più utilizzato nella produzione di positivi, essendo materiale facile da trattare, resistente e maneggevole. La maggioranza degli archivi fotografici infatti, conserva principalmente positivi su carta. Le tecniche per la realizzazione di fotografie che utilizzano la carta come supporto, sono così varie e numerose da rendere spesso molto difficoltosa l’identificazione dei procedimenti che, pur essendo sostanzialmente differenti tra di loro, possono spesso dar luogo a immagini simili. I principali tipi di positivi su carta sono: positivo su carta salata, cianotipo, planotipo, palladiotipo, positivo all’albumina, positivo al carbone, positivo alla gomma bicromata, aristotipo, positivo alla gelatina a sviluppo. I positivi su carta possono a grandi linee essere distinti, per l’effetto tonale, in due classi, a seconda che l’immagine sia stata prodotta per annerimento diretto o per sviluppo. I positivi ottenuti per annerimento diretto presentano un’immagine più nitida e una migliore resa dei particolari, insieme a una colorazione bruna o a tonalità generalmente calde. Un’immagine prodotta invece per sviluppo è generalmente più sorda con una colorazione grigio- nera e una tonalità di base fredda. Osservando la superficie di un positivo su carta è possibile distinguere più o meno chiaramente le fibre della carta attraverso l’immagine, oppure riscontrare una superficie perfettamente uniforme. Tali caratteristiche dipendono principalmente dal tipo di struttura della fotografia e del suo supporto. Riuscire quindi a individuare quale sia la struttura della fotografia può contribuire a fornire fondamentali indicazioni nel riconoscimento del procedimento. Un positivo su carta può esser costituito da quattro diversi modelli di struttura, così schematizzati: 1) immagine + supporto primario (positivo su carta salata, cianotipo, planotipo). Corrisponde alla struttura più semplice e antica, non prevede quindi l’impiego di leganti, ma l’applicazione diretta della soluzione fotosensibile sulla carta. In questo caso è possibile osservare distintamente attraverso l’immagine, le fibre della carta. La superficie dell’immagine, se non è stata lucidata o verniciata, appare generalmente opaca. 2) Immagine su supporto primario (positivo all’albumina, positivo al carbone). In questo caso sul foglio di carta è applicato uno strato di legante che permette alle particelle che formano l’immagine di aderire meglio al supporto e nello steso tempo di migliorare la resa dell’immagine. 3) Immagine, strato di barite, supporto primario (aristotipo, positivo alla gelatina a sviluppo). Questo tipo di struttura corrisponde alle fotografie più moderne, la barite (solfato di bario) fu infatti utilizzata nella preparazione di carte fotografiche dal 1880 circa. Questo pigmento bianco permette di isolare meglio l’immagine dal supporto, aumentandone la qualità e il contrasto. 4) Immagine, foglio di polietilene pigmentato, foglio di carta, foglio di polietilene (positivo alla gelatina a sviluppo su carta polietinata). Si riscontra nelle moderne carte polietinate, dove uno strato di polietilene pigmentato sostituisce lo strato di barite, gli strati di polietilene servono a rendere scarsamente permeabile il supporto di carta, al fine di evitare lo spreco di prodotti chimici nel corso del trattamento, e di abbreviare le operazioni di lavaggio e di asciugatura. Tali materiali, largamente diffusi dall’inizio degli anni ’70 del xx secolo, hanno sostituito in gran parte le carte baritate. Il supporto primario è sempre costituito da un foglio di carta, le cui caratteristiche di spessore e grana variano a seconda del procedimento e dell’effetto che il fotografo voleva dare all’immagine. In determinati casi è possibile osservare, attraverso il foglio di carta, la presenza della filigrana. Le dimensioni del supporto primario, in particolare quelle degli esemplari più antichi, possono essere molto varie, anche se è possibile ritrovare fotografie di formato standard, montate su supporto secondario. Il supporto secondario è quasi sempre costituito da carte e cartoncini sui quali la fotografia è applicata. Per alcuni procedimenti, come quello all’albumina, tale accorgimento si rendeva assolutamente indispensabile, poiché le carte tendevano, se non montate, a incurvarsi. Altri tipi di supporto secondario meno utilizzati possono essere il legno, la tela, il vetro o altri materiali. Per i positivi su carta sono stati utilizzati vari tipi di montatura dai più semplici ai più complessi. È possibile ritrovare un’ampia gamma di passe-partout a seconda del formato del negativo, del periodo, della moda dominante e inoltre della fantasia del fotografo. Molti dei cartoni decorati utilizzati per il montaggio dei positivi erano di formato standard. Bibliografia: fotografia 1990, 93-94. Positivo su carta salata (1840-1860, 1890-1900). Uno dei primissimi procedimenti fotografici di stampa, messo a punto da talbot durante il 1840, fu utilizzato per la produzione di disegni fotografici e in seguito per la stampa di calotipi o di altri negativi. Il procedimento di stampa su carta salata tornò di moda alla fine del secolo. In questo tipo di fotografia, la superficie dell’immagine appare generalmente opaca. Osservandola con uno strumento di ingrandimento è possibile distinguere chiaramente le fibre della carta. L’immagine appare quindi formata tra le fibre della carta, quasi assorbita da queste. Il colore dell’immagine comprende un’ampia gamma di tonalità, spesso dipendenti dal tipo di fissaggio e viraggio utilizzati. Le tonalità più comuni sono generalmente brune e possono variare dal giallo-bruno al rosso-bruno o al violetto. Sull’immagine spesso si riscontrano localmente segni di sbiadimento (soprattutto lungo i bordi) o su tutta la superficie. Il supporto primario è costituito da un foglio di carta generalmente sottile. Si possono riscontare casi, soprattutto nel periodo di revival di fine secolo, di carte più grosse o anche ruvide. Questo tipo di fotografia può presentarsi privo del supporto secondario. In alcuni casi la fotografia poteva essere applicata su cartoncini di vario spessore. La presenza di cartoncini decorati o di passe-partout è più rara rispetto ai positivi su carta prodotti in epoche successive. Le prime carte salate non erano fissate, ma solo stabilizzate, pertanto questi positivi sono particolarmente sensibili alla luce. Bibliografia: fotografia 1990, 95.
Fonte: http://www.cricd.it/pages.php?idpagina=13&idContenuto=6151
Sito web da visitare: http://www.cricd.it/
Autore del testo: Carlo Pastena C.R.I.C.D.
Il testo è di proprietà dei rispettivi autori che ringraziamo per l'opportunità che ci danno di far conoscere gratuitamente i loro testi per finalità illustrative e didattiche. Se siete gli autori del testo e siete interessati a richiedere la rimozione del testo o l'inserimento di altre informazioni inviateci un e-mail dopo le opportune verifiche soddisferemo la vostra richiesta nel più breve tempo possibile.
I riassunti , gli appunti i testi contenuti nel nostro sito sono messi a disposizione gratuitamente con finalità illustrative didattiche, scientifiche, a carattere sociale, civile e culturale a tutti i possibili interessati secondo il concetto del fair use e con l' obiettivo del rispetto della direttiva europea 2001/29/CE e dell' art. 70 della legge 633/1941 sul diritto d'autore
Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).
"Ciò che sappiamo è una goccia, ciò che ignoriamo un oceano!" Isaac Newton. Essendo impossibile tenere a mente l'enorme quantità di informazioni, l'importante è sapere dove ritrovare l'informazione quando questa serve. U. Eco
www.riassuntini.com dove ritrovare l'informazione quando questa serve