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Significato dei termini utilizzati nei libri
Quaternus o quaternio nel latino classico esiste solo il termine quaternus, che si applica alle cose raggruppate in quattro. Verso l’epoca patristica apparve il termine quaternio per indicare un gruppo di quattro. Ugoccione da pisa fornisce una definizione molto precisa ripresa poi da giovanni balbi nel suo catholicon: «quaternus, -ni: ubi quatuor carte set octo folia sunt. Unde hic quaternuculus, diminutium, et quaterno, -as: quaternos facere uel quaternum uel quaternis distinguere uel ordinare. Et componitur: con quaterno, -as: simil quaternos coniugere, disquaterno, -as: id est quaternos uel quaternis disungere et deligare, et requaterno, -as: id est iterum quaternare uel disquaternare». Alla stessa maniera di quaternio, si trova anche quinio e senio. Guillaume wheatley è molto chiaro su questo punto nel suo commentario de disciplina scolarium del pseudo- boezio: «quaternus dicitur quatuor. Codex enim est ex quatuor cartharum foliis colligatum, quinternus ex quinque, sexternus ex sex, triternus ex tribus». Nella pratica, il termine quaternus nel medioevo era utilizzato indipendentemente del numero dei fogli che lo costituivano. Nel medioevo quaternus era utilizzato negli inventari anche per indicare un’unità bibliografica, per il quale non si voleva usare il termine codex o volumen, esso era quindi utilizzato come equivalente di codicellus o libellus. (V. Anche libro greco-romano). Bibliografia: bataillon 1989.
Fonte: http://www.cricd.it/pages.php?idpagina=13&idContenuto=6151
Sito web da visitare: http://www.cricd.it/
Autore del testo: Carlo Pastena C.R.I.C.D.
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