Storia del fumetto

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Storia del fumetto

 

CORSO DI
FUMETTO

LA STORIA DEL FUMETTO


STORIA del FUMETTO di Marco di Giorgio


Il fumetto nasce negli Stati Uniti, è qui che avviene la rivoluzione che ne è alla base: l’introduzione delle sequenze di vignette con i balloon che fanno dialogare direttamente le immagini, unita alle pubblicazioni a tirature enormi, inserite come supplementi domenicali a colori nei giornali quotidiani.

In Europa, agli inizi del Novecento, esiste una tradizione di storie illustrate con immagini in singoli riquadri o vignette, con didascalie interne o esterne contenenti narrazioni o dialoghi, che persisterà ancora per lungo tempo. L’atteggiamento iniziale della cultura aristocratica europea, come anche di quella giapponese, figlie di società a stratificazione sociale rigida, nei confronti del popolare fumetto statunitense, è di rifiuto.

Soltanto a metà degli anni Trenta appariranno le prime edizioni europee di fumetti statunitensi, privilegiando inizialmente quelli della Disney, sulla scia del successo dei cartoni animati.
Dal secondo dopoguerra si afferma pienamente una cultura del fumetto con destini diversi nelle diverse aree. In ciascun paese le modalità di produzione, distribuzione e consumo sono specifiche e tutte differenti dal fumetto statunitense1.
Prenderemo in esame i precursori Europei, gli USA e le tre aree in cui ha raggiunto maggiore originalità, autonomia e influenza: franco-belga, italiana e giapponese.

I PRECURSORI EUROPEI
I primi intrecci di segno e parola, di testo e disegno, verbali e iconici si svilupparono con caratteristiche comuni in molti paesi europei. L’introduzione dell’illustrazione e, in particolare, dell’immagine a colori fu un evento nuovo e straordinario. Gli editori, tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, l’utilizzarono immediatamente per diffondere i loro prodotti a stampa in strati sempre più ampi della popolazione. Nella prima parte dell’Ottocento, esempi di “proto-
fumetto” erano individuabili nei “fogli volanti”, di norma colorati a mano, chiamati in Francia images d’Épinal, in Germania Bilderbogen, in Russia lubki, in Gran Bretagna broadside, in Italia stampe popolari.
Il “protofumetto” era dunque riconoscibile in diverse esperienze, che assimilando elementi iconici e grafici con quelli letterari, avevano realizzato una nuova forma di espressione trovando un equilibrio tra i diversi linguaggi, così da rappresentare un: ««miscuglio di intuizioni e realizzazioni artistiche e tecnologiche che va dalla stampa a caratteri mobili, che ha immesso il fondamentale concetto della riproducibilità e della duplicazione, alla produzione di illustrazioni incise su matrici lignee e lo sviluppo della xilografia, dove abbiamo i primi esperimenti narrativi di immagini in sequenza. Anche nel giardino della caricatura, della propaganda politica, delle opere a carattere religioso, educativo e morale cresce la difficile interazione tra immagini e parole.
Crescono i mezzi espressivi e le tecniche che li supportano, e con essi si affina la capacità di narrare. (GORLA-LUINI, 1998:16) »

1 Franco Restaino, Storia del fumetto – da Yellow Kid ai manga, op. cit. pp. 223-226

L’interazione testo-immagine apparve in Gran Bretagna su stampe caricaturali e grottesche in cui erano già presenti le nuvolette. Tra i molti precursori, autori di “racconti illustrati” si segnalarono William Hogarth (1697-1764, stile attualità, storico,satirico), Thomas Rowlandson (1756-1827, stile attualità, erotico satirico), James Gillray (1757-1815, stile attualità, grottesco, satirico). Forse il primo personaggio seriale è Ally Slopper, un uomo assillato dalla necessità di procurarsi del denaro, di Charles Henry Ross.

 


In Svizzera, il maestro Rodolphe Töpffer (1799-1846) fu un pioniere della bande dessinée pubblicando, nel 1827, Les Amours de monsieur Vieux-Bois, sette “racconti per immagini” in connessione tra di loro che davano vita a una vera e propria storia.
In Francia, per lungo tempo, si erano diffuse le images d’Épinal: grandi fogli sui quali erano riprodotti per incisioni prima su legno (xilografia), poi su rame e infine per mezzo della lastra litografica primitivi racconti
composti da una sequenza di vignette con didascalie poste sotto ogni riquadro, racconti «riferiti ad argomenti religiosi, a favole edificanti, a storie infantili con morale finale, a episodi eroici e guerreschi, a “vite” di condottieri e imperatori» (Zanotto, 1988: 17-18). Venivano colorate per mezzo di un tampone su una
mascherina delimitante precise zone delle figure stampate in nero
– questa delicata operazione era affidata a gruppi di giovani pagati pochi soldi. I fogli erano poi venduti casa per casa, in particolar modo nei villaggi lontani dai grandi centri e tagliati fuori, per ragioni culturali ed economiche, dall’informazione dei grandi quotidiani. Si chiamarono images d’Épinal «forse perché, più a lungo che altrove, a Épinal resisté tale produzione» (Gallo-Bonomi, 2004:
22).

In seguito alla successiva diffusione di periodici illustrati, Amédée de Noé, sull’Illustration, presentò le avventure disegnate di La Jaunisse, La Mélasse e Vertpré, presto imitato dal fotografo Nadar (Gaspard Felix
Tournachon, 1820-
1910) e dallo straordinario illustratore Gustave Doré (1832-
1883).

Sul neonato settimanale per ragazzi Le Petit Français Illustré Christophe, pseudonimo di Georges Colomb (1846-1945), propose nel 1889 La Famille Fenouillard. Christophe, eccellente sceneggiatore, scoprì,
«prima ancora della nascita del cinematografo (1895),
sorprendenti inquadrature: veduta dall’alto e piano americano, piano medio e primo piano, carrellata e panoramica, chiaroscuro e controluce, profondità di campo, montaggio alternato e persino la tecnica della ripresa in soggettiva (Moliterni-Mellot-Denni, 1996: 15). » Georges Colomb, che accompagnava ogni disegno con ampie didascalie, si era forse spinto troppo in là per i suoi tempi, tant’è che in seguito cambierà lavoro impiegandosi in un laboratorio di botanica della Sorbona.
Sempre nella seconda metà del secolo in Germania assunsero rilevanza i racconti disegnati di Wilhelm Busch sul settimanale satirico FliegendeBlätter e, soprattutto, i notissimi Max und Moritz (1865), due monellacci che combinano guai a ogni passo

e che influenzeranno, in seguito, la nascita negli Stati Uniti dei Katzennjammer Kids di Rudolph Dirks.
Un fenomeno, dunque, quello dei racconti disegnati, molto esteso, che prese piede in tante parti d’Europa preparando la nascita del fumetto vero e proprio senza esserlo ancora perché i suoi stessi artefici, veri e propri precursori di mode e tendenze, non erano del tutto consapevoli dell’originalità e della peculiarità dello strumento che pure utilizzavano. In molti casi si era ancora nel campo della sperimentazione di storie con illustrazioni rivolte ai bambini, non molto diverse, per la verità, dai libri illustrati per “piccoli lettori” realizzati dalla moderna editoria per ragazzi al di qua e al di là delle Alpi. Per queste ragioni, le anticipazioni introdotte dai comics non furono un fenomeno esclusivamente statunitense, in quanto molti esempi di “proto-fumetto” erano già rintracciabili in Francia, in Gran Bretagna e in Italia.

IL FUMETTO AMERICANO

Il primissimo fumetto moderno appare nel 1896, sulle Sunday Pages, le pagine del supplemento domenicale a colori di un quotidiano newyorkese, il protagonista è The Yellow Kid, creato due anni prima da Richard Felton Outcault2. Outcalt disegnò una vignetta che aveva l'innovativa caratteristica di riportare i dialoghi dei personaggi racchiusi in una nuvoletta di
«fumo» (da qui fumetto). Il personaggio protagonista era un bambino, appunto vestito di giallo (yellow in inglese), che dava modo all'autore di fare una cronaca degli avvenimenti di

quartiere in modo originale. Da quel momento il fumetto conobbe negli Stati Uniti una larghissima diffusione, divenendo una delle più potenti attrattive per i lettori dei giornali quotidiani. Quello che più ci interessa riguardo la nascita del fumetto non è tanto stabilire il nome di colui che è considerato il primo vero autore, né di quello che rappresenta il modello per i primi anni, The Yellow Kid appunto. Quello che invece è importante sottolineare sono questi tre punti.

1. Dove: il fumetto nasce negli Stati Uniti, un paese in rapidissimo sviluppo, in cerca di una forte identità culturale.
2. Quando: siamo alla fine dell’ottocento. Ecco perché il fumetto è così fortemente legato allo sviluppo della società di massa, alla produzione industriale in serie, e, coincidenza non casuale, col nascente linguaggio cinematografico.
3. In che modo: il fumetto nasce sulle pagine di un quotidiano. È un punto da sottolineare: Roman Gubern sostiene che “la differenza tra i fumetti e i loro presunti antecedenti storici riguarda non solo i loro livelli quantitativi di diffusione, ma anche i decisivi fattori formali derivanti dal condizionamento dello spazio disponibile e dalla conseguente economia estetica, come tante altre esigenze tecniche ed industriali proprie della loro natura giornalistica3.”

DALLA TAVOLA DOMENICALE, AL DAILY STRIP, e la NASCITA del SISTEMA DEI GENERI ('10-'40)
Tutti i primi autori provengono, come nel caso di Outcault, dall’esperienza del Cartoon, la vignetta singola con didascalia di stampo satirico-umoristico molto comune sui quotidiani. Ciò determina i tratti stilistici e formali predominanti nel fumetto nei primi anni, elementi che Restaino riassume nell’aggettivo “caricaturale”. Ad esempio, anche i Katzenjammer Kids (Bibì e Bibò sul Corriere dei Piccoli (1897)), di Rudolph Dirks, hanno fattezze e
movimenti in stile cartoon, lo stile realistico-fotografico comparirà soltanto all’inizio degli anni Trenta4. Nell’ambito delle tavole domenicali a colori, due autori, che forse non hanno avuto la

2 Claude Moliterni, Philippe Mellot, Michel Denni, Il fumetto cent’anni d’avventura, Torino, Universale
Electa/Gallimard, 1996, pp. 20-21
3 Roman Gubern, Il Linguaggio dei comics, Milano, Milano Libri Edizioni, 1975, p. 13
4 Franco Restaino, Storia del fumetto – da Yellow Kid ai manga, Torino, UTET Libreria, 2004, p. 28

fortuna che meritavano, si distinguono per lo stile ed i temi, con un fumetto di genere fantastico: Winsor McCay e Lyonel Feininger. Il primo è il creatore di Little Nemo in Slumberland, pubblicato sulle pagine del New York Herald nel 1905.

Meno caricaturale degli altri disegnatori, non rispetta la griglia delle dodici vignette che era diventata un po’ la regola, le sue storie non si autoconcludono, sono le prime a continuare da una settimana all’altra. “Con McCay il fumetto non è più soltanto un modo di raccontare per immagini, bensì un modo di comunicare per immagini5.”

 

5 Daniele Barbieri, Breve storia della letteratura a fumetti, Roma, Carocci editore, 2009, p. 17

Lyonel Feininger, più noto come pittore che come creatore di fumetti, lascia però un’impronta indelebile con due serie del 1906: The Kinder-Kids e Wee Willie Winkie’s World. Le tavole di Feininger hanno una forte resa visiva, il suo stile è fatto di un uso sistematico della deformazione caricaturale che prelude al cubismo6.

Nei primi venti anni circa della sua storia il linguaggio del fumetto si evolve secondo convenzioni e modalità narrative proprie:

1. il primo decennio è dominato dalle tavole domenicali a colori con tema principale quello dei bambini. Sono gli anni nei quali la storia del fumetto si intreccia a quella della rivalità tra i due magnati della stampa Pulitzer e Hearst, nel primo scontro per The Yellow Kid, Hearst compra l’autore ma non il titolo che rimane a Pulitzer. Non esistevano ancora i Syndacate per i fumetti, le agenzie che fornivano ai quotidiani, soprattutto a quelli minori di provincia, materiale preconfezionato.

2. Il secondo decennio è molto importante in quanto maturano importanti cambiamenti nella distribuzione e nell’organizzazione del lavoro degli autori. Hearst, in possesso dei fumetti e degli autori più popolari del periodo, costituisce il primo Syndacate, con il quale avrebbe prodotto e distribuito i fumetti di sua proprietà, il King Feature.

Nascono altri Syndacate che entrano in concorrenza tra loro, quello del colonnello Patterson dal 1920 si sarebbe contrapposto a quello di Hearst contribuendo a una importante svolta. Alla pagina domenicale sul modello di The Yellow Kid si aggiunge la striscia quotidiana in bianco e nero, la prima risale al 1907, è Mutt & Jeff di Bud Fisher, primo autore tra l’altro a registrare il copyright a suo nome.

È un passaggio chiave in quanto la frequenza quotidiana dona ai personaggi concretezza e affeziona i lettori, un pubblico ormai più adulto. Matt e Jeff sono due americani medi in cui il lettore può identificarsi, così come i personaggi della striscia Bringing Up Father (Arcibaldo e Petronilla sul Corriere dei Piccoli), creata da Geo McManus nel 1913, sono una famiglia di operai irlandesi che si sono arricchiti per un colpo di fortuna.

In questo periodo nascono anche Braccio di Ferro, Topolino (nato invero nel cortometraggio animato Crazy Plane) e moltissimi altri personaggi umoristici come Krazy Cat, (1913) di George Herriman. Herriman è considerato uno dei grandi autori del fumetto, non per una particolare capacità grafica, ma per la sua capacità di costruire, nel suo Krazy Kat, un piccolo mondo surreale e complesso, una serie che sarà capace di influenzare il fumetto degli ultimi decenni del Novecento.

6 Ibidem

Un altro gatto famoso di questo periodo è Felix (Felix the Cat), un personaggio creato da Pat Sullivan e Otto Messmer. Appare nel 1919, ma la prima Comic Strip è del 1923. Felix the cat (Mio Mao), è il gatto nero interprete di storie (fumetti e cartoni animati), affidate più all'immagine che al testo e guidate da una logica visiva surreale e sorprendente. Gatto Felix è un gatto nero astuto e ingegnoso, caratterizzato da un comportamento assurdo e stravagante, lontano dalle logiche umane e con un’irriverenza e una sfacciataggine senza precedenti. Completamente
sganciato da ciò che lo circonda, vive con la testa immersa nei sogni e nelle fantasie; è svagato, lunatico e innamorato. Le sue avventure surreali sono pervase da imprevedibilità, poesia e festosa bontà, carte vincenti per catturare
l’attenzione dei più piccoli e per diventare uno dei personaggi più amati di sempre. Nel suo mondo nulla è impossibile: sono celebri le strisce in cui Felix manipola la realtà a proprio gusto e piacimento. Basti pensare all'episodio in cui si serve di un quarto di luna come culla per un bimbo oppure quello in cui utilizza due punti interrogativi per pattinare sul ghiaccio! Di grande popolarità negli anni venti, la sua figura iniziò a declinare dopo pochi anni a causa della nascita di Topolino e dell'avvento del film sonoro.

Topolino (in inglese Mickey Mouse) è un personaggio dei cartoni animati e dei fumetti della Disney, simbolo stesso dell'azienda statunitense. Il suo debutto avviene il 18 novembre 1928 al Colony Theatre di New York, nel cortometraggio Steamboat Willie (il primo cortometraggio prodotto è Plane Crazy ma uscì nei cinema dopo Steamboat Willie). Steamboat Willie è un'opera vagamente ispirata a Io... e il ciclone di Buster Keaton, attore del film muto allora assai in auge. Tale cartone, proiettato insieme al film Gang War, colpì gli spettatori più di quest'ultimo, a causa della presenza del sonoro. Dopo sedici corti, finalmente Topolino esordisce anche nei fumetti e precisamente sulle daily strips: a firmare le sue avventure sono Walt Disney (testi) e Ub Iwerks (disegni), i suoi creatori. Walt aveva pensato di dare a Topolino il nome di Mortimer ma sua moglie lo convinse a chiamarlo Mickey Mouse. Topolino apparve in Italia il 30 marzo 1930, sul n.13 del settimanale torinese Illustrazione del Popolo, con Le avventure di Topolino nella giungla. Due anni dopo si ha il primo libro illustrato italiano con le sue immagini: Sua Altezza Reale il Principe Codarello e, poco più tardi ,il 31 dicembre 1932, esce il primo numero di Topolino in formato giornale, edito da Nerbini.

Il 5 maggio del 1930 fa infatti il suo esordio, sulle pagine di Topolino e la valle della morte, un promettente cartoonist, Floyd Gottfredson, destinato a cambiare il carattere del personaggio, traghettandolo da monello scansafatiche a cittadino modello e infallibile e perspicace detective. Questo cambiamento si può dire avvenne a partire dal 1932. Da quell'anno in poi le storie diventarono avventurose e Topolino cominciò a affrontare contrabbandieri, gangster (Topolino giornalista, 1935), finti fantasmi (Topolino nella casa dei fantasmi, 1936) e pirati (Topolino e il terribile S, il terrore dei sette mari, 1935).

A queste storie avventurose si alternavano avventure più quotidiane come quella in cui Topolino cavalca il cavallo
piedidolci e vince una competizione ippica o in quella in cui iscrive Pluto a una corsa per cani. I principali antagonisti di questo periodo erano Pietro Gambadilegno e Eli Squick mentre il principale aiutante era Pippo (ma in alcune occasioni ad
aiutare Topolino erano altri personaggi come Minni, Paperino, Orazio e Musone). Inoltre in questo periodo fecero la loro prima apparizione personaggi come il Professor Enigm, Macchia Nera, Giuseppe Tubi e il pirata Orango. Dal 1942 al 1945, con lo scoppio della seconda guerra mondiale, le storie pubblicate nelle strisce erano principalmente ad argomento bellico. In alcune delle storie pubblicate in quegli anni Topolino doveva affrontare spie naziste. Dal 1945 al 1947 le storie non erano più avventurose ma quotidiane e autoconclusive. Poi con l'incontro tra Topolino e Eta Beta in una grotta ricominciò un altro periodo avventuroso per Topolino che durerà fino ai primi mesi del 1954 quando le storie tornarono a essere quotidiane. Nel 1955 il King Features Syndicate, che pubblicava le strisce sui quotidiani, chiese esplicitamente che le strisce quotidiane diventassero autoconclusive: la prima di questo genere è datata 5 ottobre 1955.

Braccio di Ferro (in inglese Popeye)è una serie a fumetti statunitense, (ma anche un cartone animato), fatta nascere dal fumettista Elzie Crisler Segar ed originariamente chiamata The Thimble Theatre, da cui sono tratte diverse omonime serie a cartoni animati. La serie nacque nel 1919, ma il personaggio principale, vi comparve per la prima volta il 17 gennaio 1929 ed ottenne subito un grande successo, tanto che dopo poco tempo divenne il protagonista indiscusso del fumetto. Braccio di Ferro è un marinaio guercio, sdentato, con avambracci enormi e fisico smilzo, con una caratteristica pipa sempre in bocca, che in alcuni episodi si trasforma in diversi oggetti che lo portano in salvo. È un uomo di buon cuore e di pessima cultura. Il suo linguaggio è sgrammaticato, la sua vera forza è un atavico buon senso.
Una delle sue frasi preferite è: È all'incirca la mia unica buona qualità. Non serve cervello per essere buoni. In generale, il Popeye di Segar è un personaggio che si evolve lentamente nella
sua sostanziale bruttezza ma le sue avventure sono sempre occasione per fare satira al potere e ai

potenti. È un personaggio immensamente più complesso di quello che viene ritratto dai cartoni animati, e anche dai fumetti pubblicati in Italia. Si afferma, in questi anni, la tendenza a collegare narrativamente i singoli episodi, i temi sono diversi rispetto al passato, ed anche stilisticamente la caricatura comincia a cedere il passo a un maggiore realismo. La vocazione originaria del fumetto, ovvero quella umoristica e fantastica, lascia così spazio ad altri generi.

Dal 1929 si inaugura una fase più matura, in quell’anno compaiono infatti due nuove produzioni: la prima, che dà origine al fumetto di fantascienza è Buck Rogers, di Phil Nowlan e di Dick Calkins, la seconda è quella che inaugura il fumetto d’avventura, Tarzan, realizzata da Harold Foster.
Il genere poliziesco arriva poco dopo, nel 1931, con Dick Tracy, il poliziotto “mascelluto” di Chester Gould. Come avviene nello stesso periodo per il cinema, si costituisce così il sistema dei generi, ogni Syndacate allarga la propria produzione cercando di coprirli tutti, ed ogni quotidiano cerca di pubblicare i
fumetti più popolari, in quanto ciò faceva aumentare le vendite. Si moltiplicano così le serie, da Phantom (1936) di Lee Falk e Ray

 

Moore, a Flash Gordon (1934) di Alex Raymond, da Mandrake (1934) di Lee Falk e Phil Davis, a Terry e i pirati (1934) di Milton Càniff. Milton Càniff è probabilmente il fumettista più influente del periodo, in quanto il suo modo di narrare, ispirato al linguaggio cinematografico, diventa un modello per il fumetto di avventura. Insieme al collega e amico Noel Sickels, che lavora con lui a Terry e i pirati, elabora una tecnica grafica che rende al meglio il movimento, un gioco di linee sottili e aree nere, e utilizza variazioni di inquadrature tipiche della macchina da presa, dando una lezione di come si costruisce il ritmo della narrazione7.

 

7 Ivi, pp. 29-31

L’AVVENTO DEL COMIC BOOK & LA GOLDEN AGE ('40-'50)
Negli anni Trenta con il comic book, una sorta di brochure di una trentina di pagine formato A4, il fumetto comincia ad emanciparsi dal mezzo giornalistico. Dopo un iniziale rifiuto degli editori, nel 1938 appare, sulle pagine di Action Comics, Superman, di Jerry Siegel e Joe Shuster.
È un successo grande ed inaspettato, legato alle caratteristiche del personaggio in relazione al momento storico, mentre venti di guerra soffiano dall’Europa. Sull’onda del successo, l’anno seguente vede la luce The Batman, di Bill Finger e Bob Kane, pubblicato su Detective Comics, edito dalla stessa casa editrice la National, presto ribattezzata DC.

È l’inizio di quella che è considerata l’Età dell’Oro dei fumetti di Supereroi.

Accanto alla produzione DC, troviamo la casa editrice Timely, più tardi Marvel Comics; è del 1941 il personaggio che ne determina il successo, Captain America di Joe Simon e Jack Kirby. Barbieri lo definisce “il primo supereroe di guerra8”, per via dei riferimenti diretti al pericolo tedesco e al nazismo.

Questo nuovo approccio tematico, unito ad una qualità grafica superiore alla media, ne determina il successo immediato.

Troviamo una qualità grafica paragonabile a quella di Captain America solo in un fumetto di diverso genere, The Spirit di Will Eisner., pubblicato dal 1940 al 1952. Ma Eisner è un caso a parte: nelle sue storie, sempre portate al limite del grottesco attraverso l’uso sistematico della caricatura, i personaggi sono ben definiti psicologicamente e la narrazione si intreccia con storie collaterali e capovolgimenti del punto di vista9.

Insomma Eisner è un anticipatore dei tempi, The Spirit influenzerà molto tutte le successive generazioni di autori.

 

8 Daniele Barbieri, Breve storia della letteratura a fumetti, op. cit. p. 35 9 Ivi, p. 36

Classics Illustrated è una serie a fumetti con adattamenti di classici della letteratura come Moby Dick, Amleto, e l’Iliade. Creato da Albert Kanter, la serie iniziò le pubblicazioni nel 1941 e
terminato la sua prima esecuzione nel 1971, una produzione di 169 numeri. Dopo la fine della serie, diverse aziende hanno ristampato i suoi titoli. Questa serie è diversa dalla Great Illustrated Classics, che è un adattamento dei classici per i giovani lettori che include le illustrazioni, ma non è in forma di fumetti.

Nel 1941 fa la sua apparizione Wonder Woman, un personaggio dei fumetti creato da William Moulton Marston nel 1941, pubblicato dalla DC Comics, ed è considerata una delle tre icone di base dell'universo immaginario della DC Comics, insieme a Batman e Superman.

Teorico del femminismo, Marston, come asserì poco prima della sua morte, avvenuta nel 1947, creò il mito di Wonder Woman per dare un simbolo alle donne, un modello che fosse in grado di portare avanti con forza le loro idee ed il loro mondo:« Il miglior rimedio per rivalorizzare le qualità delle donne è creare un personaggio femminile con tutta la forza di Superman ed in più il fascino di una donna brava e bella.»(William Moultom Marston).

Ammantata dei colori della bandiera statunitense, il personaggio fa il suo esordio sul
n.8 di All Star Comics (1941), per poi diventare uno dei personaggi più inarrestabili di tutta l'editoria a fumetti di genere supereroico. Il suo esordio e la sua carriera sono, poi, uniche ed incredibili soprattutto perché la maggior parte degli eroi dei fumetti e dei pulp magazine di quel periodo erano incentrati intorno alla figura di un maschio forte ed avventuroso, pronto a salvare la fanciulla di turno e a mostrare muscoli e cervello fuori della norma. In maniera abbastanza incredibile Wonder Woman divenne, ben presto, la protagonista di ben quattro testate: una a sé intitolata,
Wonder Woman, che esordì nell'estate del 1942, quindi sul già citato All Star Comics e su Sensation Comics, dove venivano pubblicate principalmente le avventure della Justice Society, nei cui ranghi era entrata nel corso del n. 12 di ASC; e infine sulle pagine di Comics Cavalcade, pubblicazione trimestrale dove era possibile leggere anche le avventure di Flash e Lanterna Verde (creati
entrambi nel 1940).

Il personaggio supera la crisi che negli anni cinquanta colpisce l'industria dei comics a causa della ben nota crociata del dr. Wertham (Seduction of the Innocent, 1954) che accusa i fumetti di minare l'integrità morale dei giovani lettori. In particolare Wonder Woman, con i suoi vestiti ed i suoi modi disinibiti, era ritenuto un pessimo esempio per le fanciulle del paese e le situazioni sull'Isola Paradiso al limite dell'omosessualità. La creazione di severe regole da parte della Comics Code Authority, unite al fatto che già dal 1947 Marston era morto lasciando le redini della serie ad altri scrittori più tradizionali, causò una involuzione qualitativa e l'abbandono del femminismo convinto. È di questi oscuri decenni la creazione di Wonder Girl, dell'aereo invisibile e di altre situazioni assurde o romantiche che si allontanarono dallo spirito originario del personaggio.A partire dal 1968 gli autori Mike Sekowsky, Dennis O'Neil e Dick Giordano rivitalizzarono la serie cambiando radicalmente lo status del personaggio che alla fine degli anni sessanta risultava totalmente anacronistico. La serie proseguirà fino al 2010

passando ad altri rinnovamenti. Il più significativo fu quello degli anni ì80 con George Pérez, che rivoluzionò non poco il personaggio, legandolo sempre più alla sua tradizione greca. Questo arco di storie (una sessantina o poco più) sono probabilmente le migliori mai realizzate sul personaggio, grazie alle quali Perez dimostrò tutta la sua bravura non solo come disegnatore, ma anche come narratore.

 



Yn piccolo spazio se lo ritaglia anche la Casa Editrice Archie Comics, specializzatoanelle serie destinate agli adolescenti. La Archie ha iniziato la sua attività nel 1939 con il nome di MLJ Comics (dalle iniziali dei suoi fondatori: Maurice Coyne, Louis Silberkleit e John L. Goldwater). L'editore pubblicò all'inizio storie di supereroi: The Shield (supereroe

 

patriota), The Comet, The Hangman, Roy the Superboy, Steel Sterling, ecc. Si dedicò poi a serie adolescenziali che ebbero talmente successo da essere trasposte in cartoni animati e telefilm, ma anche musicale con il gruppo The Archies, che canta Sugar Sugar, canzone che avrà un successo planetario.

Nel dicembre del 1941, nel numero 22 di Pep Comics, apparve il personaggio di Archibald Andrews (Archie), creato da Bob Montana. Questa serie ingenua e compiacente, che cercò di recuperare un po’ del successo dei film della serie Andy Hardy (con Mickey Rooney), narra le avventure di un gruppo di adolescenti del Massachusetts. Divenuta molto popolare, la serie genererà degli spin-off, soprattutto ad opera di Dan DeCarlo, quali Sabrina the Teenage Witch( Sabrina, Vita da Strega), Josie and the Pussycats, Betty and Veronica o ancora Cheryl Blossom. Le serie dei Super Eroi sarà riutilizzata da Alan Moore negli anni'90 per il suo Watchmen.

Anche il mondo delle Strisce di fumetti va avanti e compaiono le serie Peanuts, che è stata probabilmente la strip di maggior successo popolare tra gli anni 1965 e 1980, (che possono esserne definiti il culmine), B.C, e Doonesbury che, negli anni '70, vinse il premio Pulitzer.

Peanuts era un fumetto giornaliero scritto e illustrato da Charles Monroe Schulz, pubblicato dal 2 ottobre 1950 al 13 febbraio 2000 (il giorno dopo la morte dell'autore). La striscia di fumetti (il fumetto era costituito appunto da strisce) è stata una delle più famose ed influenti in tutta la storia dei fumetti: è stata infatti pubblicata in oltre 2600 giornali, con un bacino di 355 milioni di lettori in
75 Paesi nel mondo ed è stata tradotta in 21 lingue diverse. La striscia Peanuts nacque originariamente con il titolo di Li'l Folks (personcine), una tavola domenicale a fumetti che comparve sul giornale della città
natale di Schulz, il St. Paul Pioneer Press, dal 1947 al 1950. Il suo lavoro fu notato dalla United Feature Syndicate, che decise di pubblicare la nuova striscia che Schulz stava mettendo a punto. La striscia era simile alla tavola domenicale, ma presentava una serie di personaggi, anziché tanti piccoli personaggi senza nome. Avrebbe forse potuto mantenere il nome originale, ma era troppo simile a quello di altre strisce famose all'epoca: Li'l Abner di Al Capp ed una striscia oggi dimenticata, Little Folks.
Per evitare confusione, la syndication scelse il nome di "Peanuts", una scelta che non trovò Schulz particolarmente entusiasta. Presto la striscia ebbe un suo personaggio principale, Charlie Brown, modellato sull'infanzia dell'autore stesso, cui Schulz avrebbe voluto intitolare la striscia, cambiandone il nome in Good Ol' Charlie Brown. Nelle prime strisce Snoopy compare come un cane sostanzialmente normale nei comportamenti, i cui pensieri ancora non vengono scritti esplicitamente. Peanuts debutta il
2 ottobre 1950 su sette quotidiani statunitensi: il Washington Post, il Chicago Tribune, il Minneapolis Tribune, l'Allentown Call- Chronicle, il Bethlehem Globe- Times, il Denver Post ed il Seattle Times. Inizialmente venne
pubblicata per sei giorni, le tavole domenicali non apparvero fino al gennaio 1952.

Peanuts è notevole per la sua abile critica sociale, specialmente se
comparata con gli altri fumetti ad essa contemporanei negli anni cinquanta e sessanta. Schulz non denuncia esplicitamente i problemi legati alla razza, al genere ed alla disuguaglianza sociale ma li rende evidenti ad esempio nel disegnare un personaggio come Piperita Patty, la cui abilità atletica e la cui forza di carattere sono date per scontate, stridente con l'immagine delle ragazze veicolata dai media dell'epoca. Schulz riuscì ad essere pungente con ogni tema che scelse. Nel corso degli anni spaziò su tutto, dalla guerra del Vietnam ai regolamenti sull'abbigliamento scolastico alla "nuova matematica".

Una delle sue sequenze più premonitrici risale al 1963, quando inserì nel cast il personaggio di un bambino chiamato "5", le cui sorelle si chiamano "3" e "4", il cui padre ha cambiato il cognome della famiglia nel proprio codice postale per protestare su come i numeri vadano a sostituirsi alle identità delle persone. Un'altra sequenza critica l'ossessivo voler organizzare i giochi dei bambini, quando tutti i bambini del cast aderiscono a squadre organizzate per la realizzazione competitiva di pupazzi di neve e criticano Charlie Brown per il suo insistere a voler fare il proprio pupazzo di neve da solo, senza squadre e allenatori. Schulz ha disegnato ininterrottamente la striscia per 50 anni, senza avvalersi di assistenti, nemmeno per i testi e la colorazione. Nel suo testamento ha proibito la continuazione della serie dopo la sua morte.

B.C. è una serie di strisce creata dal disegnatore statunitense Johnny Hart. Il titolo, nonché nome del protagonista, sono l'acronimo di "Before Christ" ("Avanti Cristo" in inglese). Pubblicata dal 1958, si basa sulla vita di cavernicoli alle prese con
problemi giornalieri ed esistenziali di ogni genere. In Italia la serie fu introdotta dalla rivista Urania.
B.C. e compagni si muovono in un paesaggio brullo composto quasi esclusivamente da pietre e caverne ed il loro progresso si è fermato sostanzialmente all'invenzione della ruota (usata come veicolo ancestrale) ed a quella del denaro (conchiglie dal valore incomprensibile). Il misterioso futuro li angoscia, prevedono e temono un'evoluzione sociale che manderà il mondo a rotoli e tutto in "poche" centinaia di migliaia di anni. Hart nel 1964 inventa anche un'altra famosa serie quella del Mago Wiz (Wizard of Id).

Doonesbury è una striscia a fumetti disegnata da Garry Trudeau. I personaggi di Doonesbury sono numerosi e tantissime sono le comparse; sulle loro vicende nella striscia si riflettono i cambiamenti della società americana; gli intrecci tra loro sono degni di un serial televisivo. La striscia fece la sua prima apparizione sullo

Yale Daily News, il quotidiano studentesco dell'università Yale, nel settembre 1968. Si chiamava Bull Tales ed era principalmente focalizzata sui fatti del campus locale. Il 26 ottobre 1970 Doonesbury fa il suo debutto ufficiale su circa due dozzine di giornali e diventa presto ben nota per i suoi commenti all'attualità (generalmente di taglio liberal), tempestivi e ironici. Doonesbury può essere vista come la prima striscia che rompe la distinzione tra un commento editoriale ed i fumetti intesi come puro svago leggero. Anche per questo vince il premio Pulitzer nel 1975. Negli anni '70 il presidente statunitense Gerald Ford si trovò a dire che "sono tre le maggiori fonti di informazione che ci tengono aggiornati su cosa accade a Washington: i mass-media elettronici, i giornali e Doonesbury - non necessariamente in quest'ordine.

DAL COMICS CODE AL MOVIMENTO UNDERGROUND – LA SILVER AGE ('50-'70)

Anche per il fumetto il secondo dopoguerra rappresenta un momento di difficoltà. Inizia il declino dei supereroi forse proprio per il nuovo clima portato dal termine del conflitto [A]. In tale clima viene condotta una vera e propria battaglia moralistica contro i fumetti, additati come portatori di violenza nell’immaginario giovanile. Viene introdotto il Comics Code e con esso una sorta di Authority di vigilanza sui contenuti delle pubblicazioni a fumetti [B]. [La Comics Code Authority (in breve: CCA) è l'organo di censura del fumetto statunitense, creato nel 1954, sotto la spinta del libro Seduction of the Innocent dello psichiatra Fredric Wertham, fu imposto a tutti gli editori di comics10.]


10 «Il codice dominò per anni, durante i quali la maggior parte degli editori e tutti i più importanti pubblicavano solo storie approvate. Questo escluse anche la maggior parte delle relazioni adulte e relegò il fumetto ai soli bambini/ragazzi. Solo alla fine degli anni sessanta iniziano ad uscire le prime opere della corrente del "fumetto underground", con soggetti e temi al di fuori delle norme stabilite.Nel 1971, l'editore in capo della Marvel Comics Stan Lee era stato incaricato dal ministero dell'Educazione e Salute degli Stati Uniti d'America di pubblicare una storia sull'abuso di stupefacenti. Lee scrisse la storia per Uomo Ragno, ma la CCA la respinse a causa della presenza di droghe nell'albo, ritenendo il contesto irrilevante. Lee, con l'approvazione del suo capo Martin Goodman, pubblicò ugualmente la storia su Amazing Spider-Man n. 96, senza il marchio della Comics Code Authority. Questo costrinse a rivedere il Codice in modo da permettere la presenza di «dipendenze da narcotici o droghe» se presentata come «abitudine viziosa»; furono anche ammessi vampiri, lupi mannari e simili «quando presentati nella classica tradizione di Frankenstein, Dracula e altri lavori letterari di alto livello di Edgar Allan Poe, Saki, Conan Doyle e altri rispettabili autori le cui opere sono lette nelle scuole». Forse a causa della mancanza della presenza dei morti viventi in queste opere, gli zombi rimasero esclusi. Malgrado la revisione del Codice, la sua influenza nei fumetti diminuì: la DC Comics, la Marvel e altri sponsor della CCA pubblicarono linee di fumetti destinati ad adulti senza il marchio. Nel 2001, la Marvel Comics abbandona la CCA in favore di un proprio sistema di classificazione dei contenuti. Nel 2011 anche la DC Comics e la Archie Comics abbandonano definitivamente la CCA per addottare un proprio sistema di classificazione.

La casa editrice E.C. , che è un punto di riferimento importante per i migliori autori di questi anni,, risente tantissimo del cattivo clima e della battaglia moralistica, poiché pubblica per lo più fumetti horror. L’editore decide quindi di concentrare gli sforzi editoriali su una rivista di satira, che nasce nel 1952 creata da Harvey Kurtzman. Mad inventa l’umorismo che oggi definiamo “demenziale”, prendendo di mira tutto il sistema culturale americano.

McLuhan definisce Mad come l’anticamera della Tv11. Anche la concorrenza del mezzo televisivo contribuisce al periodo di crisi che il fumetto attraversa e che lo spingerà a un percorso di trasformazione [C]. “Nel solco della contro-cultura americana che negli anni sessanta impregna tutte le arti12”, dai campus della West Coast, focolai della contestazione studentesca, fiorisce un intero universo underground, un movimento che non solo aggira il Comics Code, ma mette in discussione gli stessi codici linguistici del fumetto,riprende temi tabù come il sesso o la droga, si fonda su una distribuzione sotterranea, fuori dai canali editoriali e quindi dalle logiche del mercato.
Siamo di fronte a un vero punto di svolta per la storia del fumetto. Zap Comix, fondato da Robert Crumb nel 1967, è il primo periodico “regolare” del genere, anche se autoprodotto e autogestito. Il sottotitolo recita “Solo per adulti intellettuali”, e non è solo una provocazione. “Le produzioni underground si sottraggono per la prima volta nella storia del fumetto al dominio dell’industria culturale per proporre istanze politiche e culturali nuove13.” Lo spirito irriverente di
Crumb, il quale ha cominciato la sua carriera con Kurtzman, ha un debito nei confronti di Mad.
La produzione di Crumb è
sterminata e va oltre il campo del fumetto, fin dagli inizi, dai suoi primi lavori Head Comics e Fritz the Cat, è stato apprezzato e pubblicato in Europa ancor più che negli Stati Uniti. Il panorama degli autori underground è vasto,anche se pochi fra di essi hanno raggiunto una diffusione notevole della loro produzione. In una seconda fase sarà la rivista newyorkese Raw, diretta da Art Spiegelman14, il punto focale dell’underground americano.Oltre ai contenuti di critica sociale, il movimento underground, spingendosi nel terreno della
sperimentazione formale, crea una frattura tra fumetto popolare e fumetto alto, artistico, destinato spesso a elites di lettori.

“Se fino agli anni Sessanta l’evoluzione dei fumetti era avvenuta attraverso il confronto quotidiano con il pubblico, così che le progressioni del linguaggio andavano di pari passo alla capacità di
11 Marshall McLuhan, Gli strumenti del comunicare, Milano, Il Saggiatore, 1999, p. 176
12 Claude Moliterni, Philippe Mellot, Michel Denni, Il fumetto cent’anni d’avventura, op. cit. p. 84 13 Daniele Barbieri, Breve storia della letteratura a fumetti, op. cit. p. 61
14

comprensione dei loro referenti, i cambiamenti avvenuti nella valutazione culturale dei fumetti e nella struttura del loro mercato, hanno dato origine ad albi nati con l’intento di creare un’opera d’arte, sempre in cerca di nuove codificazioni15.”

Art Spiegelman è l'autore di Maus, un romanzo (auto)biografico in fumetti pubblicato tra il 1973 ed il 1991, dove si narra la storia del padre, Vladek Spiegelman, un ebreo polacco sopravvissuto alla Shoa. Maus usa la forma di fumetto allegorico (i tedeschi sono gatti, gli ebrei topi, gli americani cani, i polacchi maiali, i francesi rane e i russi orsi) per dare corpo all'essenza della narrazione spogliandola degli elementi di identificazione e lasciando l'essenza della dimensione tragica.

Nel 1961 arrivano I Fantastici Quattro (abbreviati anche in FQ, F4 o FF, dall'inglese Fantastic Four). Sono il primo gruppo di supereroi creato dallo sceneggiatore ed editore Stan Lee e dal disegnatore e co-sceneggiatore Jack Kirby, i quali svilupparono un approccio collaborativo nella creazione di fumetti con questo titolo che utilizzeranno da quel momento in poi. Come primo team di supereroi pubblicato
e prodotto da Marvel Comics, formò una base per lo sviluppo della compagnia negli anni sessanta da piccola divisione di una casa editrice ad un conglomerato della cultura popolare.

I quattro individui principali tradizionalmente associati ai Fantastici Quattro, i quali ottennero i loro poteri in seguito all'esposizione a raggi cosmici durante una missione di carattere scientifico nello spazio, sono: Mr. Fantastic (Reed Richards), genio scientifico e leader del gruppo, che può allungare il suo corpo ad incredibili lunghezze e forme; la Donna invisibile (Susan "Sue" Storm), la moglie di Reed, la quale può rendere
sè stessa e altri invisibili e creare potenti campi di forza; la Torcia Umana (Johnny Storm), fratello minore di Sue, che può generare fiamme e volare; e la mostruosa ed
enorme Cosa (Ben Grimm), amico brontolone ma benevolo, che possiede forza e resistenza sovrumane dovute alla natura della sua pelle rocciosa.

15 Flavia Weisghizzi, Parlando di nuvole – Modi e luoghi del fumetto contemporaneo, Modena, Marchio Giallo editore, 2006, p. 8

Sin dall'introduzione del quartetto originale nel 1961, i Fantastici Quattro sono stati ritratti come
una famiglia alquanto disfunzionale ma amorevole, la prima famiglia nella storia dei supereroi. Infrangendo le convenzioni con altri archetipi dei fumetti dell'epoca, litigheranno e porteranno rancori sia profondi che di poca importanza, ed eviteranno l'anonimato o identità segrete in favore di uno status di celebrità. Il gruppo è ben noto anche per i ricorrenti scontri con personaggi come il malvagio monarca Dottor Destino, il divoratore di pianeti Galactus, il principe dei mari Namor, il viaggiatore dello spazio Silver Surfer, (creato nel 1966) e gli alieni mutaforma Skrull.

Nel 1962 fa il suo esordio il primo vero eroe adolescente del mondo dei fumetti (in precedenza gli
altri erano dei semplici assistenti di eroi adulti). L'Uomo Ragno (Spider-Man), da Stan Lee (testi) e Steve Ditko (disegni) per la Marvel Comics. Il suo successo di pubblico fu tale che, la sua seconda avventura venne pubblicata su una rivista a lui direttamente dedicata: Amazing Spider-Man. viene creato La sua prima apparizione avviene in Amazing Fantasy (prima serie) n.
15. Dal 1970 è pubblicato anche in Italia. In seguito, è apparso in molte testate, tra cui Amazing Spider-Man, Sensational Spider-Man, Spectacular Spider-Man e molti altri. Gli sono stati dedicati anche molti cartoni animati, videogiochi e tre film, in cui il supereroe è stato interpretato da Tobey Maguire. La rivista Wizard Magazine
lo ha classificato terzo nella Top 200 Comic Book Characters of All Time, cioè la Classifica dei 200 migliori personaggi dei fumetti della storia, dopo Batman e Wolverine.

Nel 1963 nascono I Vendicatori (The Avengers ) un gruppo di supereroi composto da numerosi personaggi della Marvel Comics, controparte della Justice League of America della DC Comics nata nel 1960. La caratteristica che differenzia i Vendicatori da ogni altro gruppo di supereroi sta nel fatto che vengono riconosciuti a livello internazionale come una sorta di "unità di crisi", hanno il pieno appoggio di quasi tutte le nazioni del pianeta, e addirittura ricevono finanziamenti dall'ONU, per il quale svolgono spesso missioni o azioni di salvataggio. La prima formazione dei Vendicatori, che non comprendeva ancora lo storico membro Capitan America (aggiuntosi alla formazione nel n. 4 di Avengers), era composta da: Ant-Man (che in seguito ha assunto l'identità prima di Giant-Man poi di Golia ed infine di Calabrone) Hulk (del 1962, in Italia nel 1971, fuoriuscito dal gruppo dopo solo due episodi), Iron Man (1963, i italia nel 1971) , Thor (del 1962, in Italia nel 1971), Wasp. La formazione iniziale dei Vendicatori è nata per fronteggiare la minaccia di Loki, dio asgardiano della menzogna, che cercò di eliminare il fratellastro Thor manipolando contro di lui il possente Hulk. La vittoria ottenuta quel giorno fu

possibile solo grazie all'unione delle abilità e delle esperienze dei singoli eroi, che decisero di riunirsi in gruppo ogni volta che i nemici fossero stati troppo pericolosi o forti per essere affrontati singolarmente.
Il gruppo ebbe il primo di molti cambi di formazione quando i membri fondatori decisero di lasciare il gruppo per dedicarsi ai propri impegni personali, lasciando il solo Capitan America a guidare un insolito team composto dal burbero arciere Occhio di falco e dai gemelli mutanti Quicksilver e Scarlet (tutti e tre ex criminali). Col tempo il team allargò le sue fila a tutti quei supereroi in cerca di riscatto, molti dei quali con un passato criminale (come Wonder Man, ad esempio), non facendo alcuna distinzione di colore (gli eroi neri Falcon o Pantera Nera), sesso (She-Hulk), nazionalità (il greco Ercole o la sovietica Vedova Nera) o addirittura specie (l'androide Visione, il mutante Bestia o l'alieno Starfox). Quando il gruppo diventò troppo numeroso e ingestibile, i membri fondatori decisero di limitare a sei il numero di Vendicatori attivi; tramite una votazione si sarebbe stabilito il presidente di turno che avrebbe comandato sul campo la squadra, tutti gli altri sarebbero divenute riserve, pronte a subentrare qualora ce ne fosse stato bisogno. Alcuni anni dopo i Vendicatori, per ordine del governo, si divisero in due formazioni, una a New York e una a Los Angeles (i Vendicatori della costa ovest); in seguito le due formazioni tornarono ad essere una sola. L'albo è stato creato da Stan Lee, Jack Kirby e Dick Ayers. Dal debutto nel 1963 la serie ha continuato praticamente ininterrotta fino ad oggi, con storie che spesso esplorano il significato di essere eroe o supereroe, il loro ruolo e la loro responsabilità. In seguito agli avvenimenti e alle conseguenze della saga Vendicatori divisi il titolo della serie che narra le loro avventure è stato cambiato in New Avengers (Nuovi Vendicatori).
Proprio come la Justice League America, il team nacque come unione dei maggiori supereroi della Marvel, sebbene in seguito la caratteristica del gruppo fu quella di dare maggior spazio a quegli eroi privi di una testata propria; con la nascita della testata New Avengers l'autore Brian Bendis tornò alle origini, unendo al gruppo le superstar della Marvel come Wolverine, l'Uomo Ragno, Luke Cage e in seguito il Dottor Strange, che solitamente non apparivano nella testata classica.




La Justice League of America, spesso abbreviata in JLA, era invece un gruppo di supereroi DC Comics creato dallo sceneggiatore Gardner Fox, da un'idea di Julius Schwartz. In Italia è stata spesso tradotta con il nome di Lega della giustizia. Durante la Silver Age, visto il grosso successo che i supereroi stavano nuovamente riscuotendo, Gardner Fox decise di "rispolverare" la vecchia Justice Society of America, inserendo in un unico team i maggiori eroi della DC Comics, che originariamente includeva Superman,

 

Batman, Aquaman, Flash, Lanterna Verde, Martian Manhunter e Wonder
Woman, a cui in seguito si unirono anche Freccia Verde, Atomo e Hawkman;

Fu deciso inoltre di sostituire il termine un po' altolocato "Society" col più popolare "League"
ispirandosi alle leghe degli sport più popolari d'America, la National Football League e la Major League Baseball. Durante gli anni il gruppo si è anche diviso in sotto-sezioni come Justice League Europe, Justice League International, Justice League Elite, Justice League Task Force, Extreme Justice e Justice League Antarctica.

Nel 1970 la Marvel pubblica la prima serie a fumetti dedicata al personaggio letterario del 1933, Conan the Barbarian (che durerà 275 numeri fino al dicembre 1993).

Nel 1972 la Marvel crea il personaggio di Ghost Rider. che diventa una serie riuscendo ad arrivare fino al 2007 con alterne vicende. Esistono almeno 3 Ghost Riders diversi. Il primo, era uno stuntman motociclista Johnny Blaze, che per salvare la vita del suo mentore, accetta di fare da "ospite" all'entità demoniaca Zarathos. Quando assume le sembianze di Zarathos, la testa di Blaze diventa uno spaventoso teschio fiammeggiante mentre cavalca fiero in sella alla sua motocicletta e lancia palle di fuoco dalle mani.

Nel 1975 c'è il rilancio della serie X-Men della Marvel, nata nel 1963 dalla collaborazione fra Stan Lee (testi) e Jack Kirby (disegni), team creativo che aveva già dato vita ad Hulk ed ai Fantastici Quattro. Pubblicata in Italia nel 1973, questa serie vivrà continuamente stagioni prolifiche, anche

negli anni, '90 e 2000. Protagonisti della storia erano cinque adolescenti portatori di una particolare mutazione, o gene X, risultato di un'alterazione del DNA che li dotava di straordinarie facoltà, come ad esempio leggere nel pensiero o volare. I creatori della serie ripresero l'idea di base della Doom Patrol, gruppo di supereroi edito dalla concorrente DC Comics, come anche il personaggio del Dottor Xavier. Gli X-Men ebbero molto più successo della Doom Patrol. Nel 1974 nasce anche il personaggio di Wolverine, che appare in un numero di Hulk e dal 1975 entra nella formazione degli X- Men.

 


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Nel 1977 nasce la rivista Heavy Metal, una rivista mensile, patinata e a colori, di fumetti pulp pubblicata negli Stati Uniti, conosciuta in primo luogo per mescolare insieme la fantascienza, il fantasy “nero” e l'erotismo. Si tratta della versione americana della rivista francese Métal Hurlant fondata nel 1974, che a metà degli anni settanta l'editore Leonard Mogel scopre durante la sua permanenza a Parigi per avviare l'edizione francese della rivista National Lampoon. Inizialmente la rivista riproponeva i fumetti pubblicati in Métal Hurlant: Enki Bilal, Moebius, Phillippe Druillet, Milo Manara e Philippe Caza. La rivista più tardi pubblicò anche l'ultra violento Ranxerox di Stefano Tamburini e Tanino Liberatore. Attualmente la rivista appartiene ed è pubblicata da Kevin Eastman, uno dei creatori delle Tartarughe Ninja, in origine Teenage Mutant Ninja Turtles, una serie a fumetti ideata nel 1984.

 

L’ERA DELLA GRAPHIC NOVEL e delle BAD GIRL ('80-'90)
Nel 1978, dopo ventisei anni, Will Eisner rientra nel mondo dei fumetti inventando un nuovo formato editoriale, la graphic novel. Eisner rivendica l’appartenenza a una tradizione letteraria; il termine comics gli sta stretto e propone la denominazione alternativa sequential art.
Disegna quelli che sono veri e propri romanzi per immagini, con uno stile realista che sfocia a volte nella caricatura, racconta a fumetti temi di vita quotidiana che riguardano di solito i cittadini newyorkesi, nel solco della tradizione narrativa ebraica. La crisi del fumetto di supereroi è profonda negli anni Settanta. È una crisi commerciale che risente però anche della rivoluzione grafica europea verso un linguaggio ormai maturo.
Gli editori per uscire dalla crisi seguono due strade:
1) temi più maturi, con un maggiore approfondimento della psicologia dei personaggi, adatti ad un pubblico più adulto;
2) la creazione di una rete di negozi specializzati dove si concentra la vendita dei fumetti.

La graduale rinascita del genere comincia con il Batman di Neal Adams, diventato eroe oscuro e gotico, si rivolge a un pubblico più adulto che in passato.

Frank Miller è il primo autore che dimostra di avere assimilato la lezione europea, ed allo stesso tempo il primo a intuire il potenziale innovativo del fumetto giapponese.

Creatore della serie Sin City, è della Graphic Novel 300, noto anche per aver portato, insieme ad Alan Moore, le atmosfere cupe ed adulte nello sfavillante mondo dei supereroi tipiche delle origini. Ottiene i primi successi con Daredevil, da Wolverine a Ronin.

Fondamentali le sue storie su Devil, con la creazione di Elektra per la Marvel Comics, di Anno Uno, ma è con The Dark Knight Returns, da lui scritta e disegnata nel 1986, in cui torna in azione un Batman non più giovane, tormentato dai demoni del passato,
che Miller fissa il punto di non ritorno del fumetto americano. La sua costruzione sia grafica che narrativa è coinvolgente, il ritmo sostenuto come non mai, ed allo stesso tempo i temi e la psicologia dei personaggi sono molto approfonditi, il target è un pubblico adulto e acculturato16.
C’è un altro evento cruciale per il fumetto americano, sempre nel 1986, viene pubblicato Watchman, la “più feroce critica dell’immaginario superomistico mai prodotta a fumetti17”, una miniserie di dodici episodi scritta da Alan Moore e disegnata da Dave Gibbons.

La particolarità innovativa che differenzia principalmente Watchmen dai fumetti di genere che lo hanno preceduto, è quella di presentare i supereroi protagonisti più nell'aspetto umano e "quotidiano" che in quello straordinario e avventuroso, "decostruendo" l'archetipo del supereroe convenzionale. Ecco che allora vengono descritti i loro problemi etici e personali, le difficoltà di relazione tra i componenti del gruppo, i loro difetti e le loro nevrosi, spesso riconducibili a particolari avvenimenti del loro passato. Inoltre, nessuno di essi - con una sola notevole eccezione - possiede alcun superpotere: sono persone comuni che hanno deciso di fare il mestiere, comune nell'universo di Watchmen, del "giustiziere

16 Daniele Barbieri, Breve storia della letteratura a fumetti, op. cit. pp. 125-127 17 Ibidem

mascherato". A questo si devono aggiungere una sapiente applicazione di tecniche cinematografiche, un ampio uso di simboli, dialoghi con più livelli interpretativi e metanarrazione. Le vicende di Watchmen sono ambientate in una realtà alternativa molto simile a quella del mondo reale, in un 1985 in cui Stati Uniti ed Unione Sovietica sono in piena Guerra Fredda e sull'orlo di una guerra nucleare (metaforicamente emblematico è, in tal senso, l'orologio dell'apocalisse che segna quattro minuti a mezzanotte). La principale differenza con la realtà è la presenza di supereroi nella società comune, cosa che ha comportato un diverso epilogo per alcuni avvenimenti storici, come ad esempio la vittoria degli USA nella Guerra del Vietnam. Protagonisti della storia sono appunto dei supereroi (privi però di superpotere), che si trovano a dover affrontare una serie di eventi originati dal misterioso omicidio di uno di essi.

Alan Oswald Moore è un autore di fumetti, scrittore, compositore, cantautore e occultista britannico. È inoltre un romanziere, cantante e cantautore (particolari le sue rappresentazioni teatrali: un misto tra parte recitata e musica, preferibilmente elettrica), e, dal giorno del suo quarantesimo compleanno, si è autoproclamato mago. Influenzato da Brian Eno e Captain Beefheart, in campo musicale, tra le sue letture formative si contano Mervyn Peake, William Seward Burroughs, Thomas Pynchon, Michael Moorcock, oltre ai fumetti letti nel periodo dell'infanzia. Alan Moore ha uno stile narrativo sofisticato, ricco di riferimenti al mondo della letteratura come a quello di fumetti, “il godimento che il su testo è capace di procurare al lettore va conquistato con un’attenzione continua, un continuo sforzarsi di capire, di fare ipotesi18.”

Il dualismo tra Miller e Moore indirizzerà la trasformazione del settore del comic book , la figura dell’autore acquisterà via via maggiore importanza nell’economia di vendita della serie e verranno incentivate produzioni di qualità, rivolte a un pubblico adulto, quasi sempre destinate a essere ripresentate sotto forma di graphic novel. La DC, più propensa al rinnovamento, raccoglie gli autori più innovativi, mentre la Marvel si dimostra insensibile al riconoscimento del valore e dei diritti degli autori.

La rivista su cui Alan Moore aveva inziato era 2000 AD, popolare periodico britannico (nato nel 1977) famoso per le proprie storie a sfondo fantascientifico.

La rivista 2000 A.D. fu, nei primissimi anni ‘80, uno dei trampolini di lancio che mostrarono in anteprima al pubblico britannico il talento di Moore. Uno dei primi a credere in lui fu proprio Alan Grant (sub-editor di origine scozzese che pochi anni dopo avrebbe indissolubilmente legato il proprio nome a quello di Batman grazie ad una lunga run su Detective
Comics, inziata nel 1988 con il numero #583) che fu subito colpito dall’abilità narrativa del giovane Moore, nello stesso periodo impegnato anche con la celeberrima run di Captain
Britain (uno dei capisaldi del fumetto revisionista) realizzata per la Marvel UK e disegnata dal leggendario Alan Davis. Le produzioni a cui Moore si dedica in questo periodo sono tante, e già qui

18 Ivi, p. 128

vengono gettati i semi per quelli che diventeranno alcuni dei capolavori che in seguito contribuiranno alla fama planetaria di questo scrittore, come Watchmen (1986) , From Hell (1991), V for Vendetta (1982), con disegni di David Lloyd, opera la cui pubblicazione iniziò in Inghilterra nel 1982 ma che fu completata negli USA nel fra il 1988 e il 1989.
La trama storia di V per Vendetta è ambientata in una Gran Bretagna futuristica e distopica19, in cui un regime dittatoriale ha preso il potere in seguito alla confusione derivata da un conflitto nucleare. Le connotazioni del regime hanno dei chiari riferimenti al modello della politica totalitaria con mezzi di comunicazione controllati dal governo, corpi di polizia segreta, campi di concentramento per minoranze discriminate dal punto di vista razziale e sessuale. A questo si aggiunge una forte componente tecnocratica, con richiami al libro "1984" di George Orwell (i cittadini sono costantemente monitorati dalle telecamere a circuito chiuso ed ascoltati tramite continue intercettazioni ambientali). La serie si apre con il conflitto politico concluso, i campi di concentramento hanno esaurito la loro funzione, e il popolo è assuefatto al regime instauratosi. La turbativa al sistema è rappresentata dalle azioni di V, un anarchico con la maschera di Guy Fawkes20, dotato di inimmaginabili capacità e risorse, che inizia una campagna elaborata, violenta e teatrale, per cercare di sovvertire il regime. Gran parte della trama è narrata dai punti di vista dei vari comprimari, dalla seguace di V Evey Hammond a Eric Finch, il poliziotto che gli dà la caccia.
From Hell è un graphic novel scritto da Alan Moore e disegnato da Eddie Campbell sul personaggio e sui delitti di Jack lo Squartatore. Il titolo è tratto dall'intestazione della lettera nota appunto come "From Hell", che secondo le autorità dell'epoca sarebbe stata un messaggio autentico spedito dal famoso serial killer nel 1888. From Hell si basa sulla teoria di Stephen Knight, secondo la quale i delitti sono parte di una cospirazione che riguarda la nascita di un figlio illegittimo del principe Alberto Vittorio, leggermente modificata, il coinvolgimento di Walter Sickert viene ridotto, e la supposizione di Knight che la madre del bambino fosse cattolica è stata ignorata. Questa teoria da molti è considerata poco attendibile e Moore in un' appendice della raccolta ha
scritto di non averla voluta prendere alla lettera ma di considerarla come un interressante punto di partenza per il suo racconto immaginario
dei delitti dello squartatore, il suo tempo e l' impatto che ha avuto sulla società.
Gli ottimi riscontri ottenuti da Moore in patria spinsero l’editor DC Len Wein a portarlo negli Stati Uniti per affidargli il rilancio della serie Swamp Thing, fino ad allora un personaggio horror di serie B creato negli anni ’70. La gestione Moore iniziò con il numero #20 (1982), e, dopo una chiusura delle sottotrame precedenti, Moore rivoluzionò completamente la testata, attuando una completa mutazione tematica e formale. Le trame sono arricchite di nuovi spunti sociali, ambientalisti e

19 Per distopìa (o antiutopìa, pseudo-utopia, utopìa negativa o cacotopia) si intende una società indesiderabile sotto tutti i punti di vista. Il termine è stato coniato come opposto di utopia ed è soprattutto utilizzato in riferimento alla rappresentazione di una società fittizia (spesso ambientata in un futuro prossimo) nella quale le tendenze sociali sono portate ad estremi apocalittici. Secondo l'Oxford English Dictionary, il termine fu coniato dal filosofo John Stuart Mill nel 1868, che si serviva allo stesso tempo anche di un sinonimo coniato da Jeremy Bentham nel 1818, cacotopìa.
20 Noto anche sotto lo pseudonimo John Johnson, Guy Fawkes (talvolta scritto anche Faukes o Faux) era membro di un gruppo di cospiratori cattolici inglesi che tentarono di assassinare con un'esplosione il re Giacomo I d'Inghilterra e tutti i membri del Parlamento inglese mentre erano riuniti nella Camera dei Lord per l'apertura delle sessioni parlamentari dell'anno 1605.

politici, e lo stesso personaggio di Swamp Thing viene del tutto reinventato: non si tratta più infatti di un uomo trasformatosi in un mostro, ma di una creatura nata dall’unione di sostanze chimiche e elementi palustri che crede di essere stata umana.

Moore inoltre stravolse completamente le tecniche narrative che erano alla base del fumetto seriale USA, unendo una prosa ricca e poetica a un gusto tipicamente britannico per la letterarietà, creando trame bizzarre e inconsuete.Moore inoltre riutilizzò nelle proprie storie di Swamp Thing alcuni personaggi poco popolari appartenenti all’universo “magico” DC come Deadman, Lo Straniero Fantasma, lo Spettro e Demon per poi scrivere, in seguito, alcuni albi celeberrimi entrati nel mito come The Killing Joke (1988), che descrive in maniera sorprendente il rapporto fra Batman e il Joker, e Cos’è successo all’Uomo del Domani?, albo celebrativo dedicato a Superman scritto in occasione del rilancio del personaggio (affidato a John Byrne) nel 1986.
Il già citato John Constantine, apparso per la prima volta proprio sulle pagine di Swamp Thing e
creato dallo stesso Moore, nel 1988 divenne protagonista di una
serie regolare (affidata all’epoca a Jamie Delano) dal titolo Hellblazer una popolarissima serie di argomento politico- esoterico che, nasce nel 1988, per diventare divenne una della regular più apprezzate dai fan della collana Vertigo.

Il marchio Vertigo della DC, fu creato ad hoc nel 1993 per dare spazio ai giovani autori britannici che lei stessa aveva reclutato nel Regno Unito nella seconda metà degli anni ottanta. Tra questi c'erano Neil Gaiman, Peter Milligan e Grant Morrison. L'interesse per gli autori inglese da parte della DC era maturato dopo il successo ottenuto da Alan Moore. Questi sono gli anni in cui si svilupparono i presupposti per un fumetto adulto e squisitamente autoriale che scossero profondamente le
fondamenta del fumetto statunitense e mutarono per sempre le attese e i gusti del pubblico. Moore ebbe di dissidi con la DC e il mondo del fumetto mainstream e americano in genere, ma ormai i semi per la British Invasion (termine mutuato dall’invasione “musicale” di band britanniche che affollavano il mercato USA negli anni ’60-’70) erano stati gettati e di lì a poco moltissime produzioni USA avrebbero mutato completamente la propria storia grazie alla bravura di nuovi autori provenienti dall'Inghilterra.

Lo scozzese Grant Morrison, nato a Glasgow nel 1960, è un altro autore di origine britannica che ha ottenuto grandissima popolarità negli USA sul finire degli anni ’80. Iniziò a scrivere strips giovanissimo per alcune riviste locali del circuito alternativo (si possono citare le avventure di Capitan Clyde ambientate a Glasgow) e si dedicò allo stesso tempo alla sua passione per la musica (suonava in una band chiamata The Mixers) fino al suo debutto con la Marvel UK, avvenuto nel 1985, periodo nel quale collaborò persino con Bryan Hitch, all’epoca teen-ager. L’approdo su 2000
A.D. avvenne l’anno successivo con la realizzazione di alcune storie brevi, ma è nel 1987 che, insieme a Steve Yeowell, con sua grande gioia creò Zenith, uno dei primi esempi di decostruzione del supereroe.

La DC lo notò proprio in seguito a questa pubblicazione, e decise di assoldarlo per rilanciare Animal Man, eroe poco conosciuto che in quel momento si era fatto notare per una brevissima comparsata avvenuta su Crisi sulle Terre Infinite, la grande saga del 1986. Grant scrisse la nuova serie regolare di Animal Man,
(una saga
animalista) lanciata nel 1988, per 26 numeri, e la sua eredità fu poi raccolta da autori di grande pregio come Milligan, Delano e infine Tom Veitch, fratello di Rick.
Il successo ottenuto fu
inaspettato e stupefacente, e la serie, sostenuta da ottime vendite, durerà per quasi 90 numeri. Morrison introdusse trame ad ampio respiro e complesse, giocando con enigmi e misteri che, ad esempio, venivano svelati molti numeri dopo. Il suo rapporto con la moglie e i figli piccoli (e quindi il suo ruolo come padre) entrano di prepotenza nella narrazione,
così come temi politico-sociali di rilievo come i diritti degli animali , argomento che verrà ripreso qualche anno più tardi nella miniserie Vertigo WE3. Inoltre la testata è ricca di riferimenti quasi esoterici a figure particolari del DC Universe come B’wana Beast, Mirror Master e l’Arkham Asylum.
Sarà proprio l’oscuro penitenziario di Gotham City ad essere il protagonista del progetto batmaniano che consacrerà completamente la figura di Morrison nel mondo del fumetto: nel 1989 (anche se l’ideazione risale al 1987) esce infatti Arkham Asylum, graphic novel originale ed inquietante che rappresenta un vero e proprio viaggio senza ritorno nella psiche di Batman, personaggio che lo scozzese ama moltissimo e che, a parte la storia Gothic pubblicata su Legends of the Dark Knight e la lunga gestione della JLA degli anni ’90, potrà finalmente scrivere, fornendone la propria versione “definitiva”, solo una quindicina di anni dopo. Arkham Asylum, grazie anche agli splendidi disegni di Dave McKean, divenne istantaneamente un classico ed è fra le opere che, insieme a quelle di Frank Miller, ridefinirono la caratterizzazione del Cavaliere Oscuro sul finire degli anni ’80.
Il 1989 è anche l’anno che vede il debutto di Morrison (a partire dal numero #19) sulla regular dedicata alla Doom Patrol, bizzarro supergruppo nato nel 1963 a cui lo scrittore diede un tocco nuovo e surreale, utilizzando tecniche narrative assolutamente nuove per il fumetto dell’epoca.
Morrison dunque fece parte, oltre alla così detta brit-wave che invase gli USA in quel periodo, del grandissimo movimento revisionista che mutò completamente il fumetto americano negli anni ’80. Ancora oggi Grant mantiene intatta la sua voglia di giocare con il lettore, stupirlo e sperimentare soluzioni mai viste a livello narrativo, anche se considera il suo periodo revisionista ormai “chiuso” e ritiene sia fondamentale ritornare ad una concezione più classica e pura della figura del supereroe. Da sempre avverso alle esagerazioni Image che caratterizzarono gli anni ’90, nei suoi fumetti dell’epoca si è molto divertito a metterne in luce eccessi e difetti.

Tra il 1989 e il 1996 , la DC Comics pubblica Sandman (The Sandman), una serie a fumetti scritta da Neil Gaiman, un autore di fumetti, scrittore, giornalista e sceneggiatore televisivo e radiofonico britannico. La serie originale è composta da 75 albi che sono stati successivamente riuniti in 10 volumi, cui si aggiunge "Notti Eterne", del 2004. Sandman rappresentò la punta di diamante della Vertigo. Il protagonista della serie è Sogno, la personificazione antropomorfa dei sogni e delle storie. È conosciuto con diversi nomi tra i quali Morfeo, Oneiros, il plasmatore, il principe delle storie e
altri ancora. Sogno è uno dei sette Eterni che incarnano e regolano ognuno un particolare aspetto dell'esistenza umana come la morte o la disperazione. È interessante notare come in
originale i nomi degli Eterni (The Endless in inglese) inizino tutti con la lettera "d", elemento che è stato parzialmente perso con la traduzione.

Tra il 1988 e il 1989 viene creato il personaggio Il Corvo (The Crow) , un fumetto di James O' Barr, pubblicato dalla Caliber Comics. Il successo è tale che dienterà un Film. L'autore iniziò a pensare al fumetto dopo aver perso sua moglie in un incidente. Iniziò quindi a lavorare all'opera traendo la prima ispirazione dalla sua stessa tragedia personale[1] e la seconda dalla storia di due fidanzati uccisi per un
anello da 20$ nella
città di
Detroit, notizia che O'Barr aveva letto
su un
giornale in quel
periodo. Il Corvo narra la triste storia di Eric, picchiato e ucciso insieme alla sua ragazza da una banda di malviventi. Due sono le cose che tengono in vita Eric: la voglia di vendetta e una presenza sovrannaturale incarnata da un corvo. Nella fattispecie il corvo è ciò che gli ha permesso di ritornare in "vita" ed essere praticamente immortale, difatti egli nonostante soffra, non viene ucciso o abbattuto.

La figura, si spiega chiaramente vive di sofferenza e follia che lo spinge ad una vendetta spietata. Eric

si trasforma dunque in un angelo della morte, un antieroe dark che man mano va eliminando i responsabili dello stupro e dell'omicidio della sua amata Shelly. Alla fine Eric Draven può quindi raggiungere la ragazza nel regno dei morti, dove finalmente potranno vivere insieme per tutta l'eternità. Il fumetto è ricco di citazioni prese da fonti variegate come gruppi dark o rock (ad esempio The Cure, Joy Division) e poeti famosi del passato (ad esempio Charles Baudelaire).

Nel 1992 esce il fumetto Spawn di Todd McFarlane, autore di fumetti e imprenditore. Fu lui a dare l'ultimo tocco d'autore a un già ben noto eroe dei fumetti come l'Uomo Ragno. Spawn esce con la Image Comics, una casa editrice di fumetti statunitense, che contende con la Dark Horse Comics il ruolo di terzo più grande editore di fumetti statunitense dietro la Marvel Comics e la DC Comics.

La Image comics nasce come etichetta della Malibu Comics il 23 gennaio 1992 su iniziativa di
Rob Liefeld, che se ne va dalla Marvel, per problemi di diritti. Rob coinvolge altri artisti di punta della Marvel quali appunto Todd McFarlane e Jim Lee riuscendo a coinvolgerli subito nel progetto ambizioso di creare un nuovo Universo di supereroi indipendente da contrapporre all'Universo Marvel.

I presupposti sono chiari: rispetto per gli artisti, i diritti dei personaggi creati rimangono degli autori, libertà creativa e un maggior guadagno grazie alla maggiorazioni delle royalties sui fumetti venduti. Non mancano i rischi visto che viene a cadere il contratto di lavoro con un grosso gruppo editoriale come la Marvel e svanisce la possibilità di lavorare su personaggi di successo come l'Uomo Ragno e gli X-Men. Viene dunque pubblicato Spawn e nonostante buona parte della critica
bollasse il fumetto come fenomeno di costume, quasi una moda,
Spawn si rivelò essere uno dei fumetti più importanti degli anni novanta, al pari del Supreme di Alan Moore. E proprio il Bardo di Northamton fu uno dei tanti autori ospiti di questo Figlio delle Tenebre.

Infatti, nei primi anni di vita editoriale di Spawn McFarlane chiamò a sé alcuni dei migliori scrittori del panorama fumettistico anglo-statunitense, Alan Moore, Neil Gaiman, Frank Miller, Dave Sim, Grant Morrison, (Doom Patrol, Animal Man, Arkham Asylum, Invisibles, New X-Men'') , Garth Ennis (Hellblazer, Hitman, Preacher, Punisher) scrisse una miniserie in tre parti con Witchblade come ospite straordinaria. Questi autori, in un modo o nell'altro, lasciarono quasi tutti un segno indeleble su Spawn: personaggi come Cagliostro, Angela, il Redentore, lo

Spawn Medioevale, furono tutti inventati proprio da questi "ospiti". E sempre loro idearono la struttura dantesca dell'Inferno e quella burocratica del Paradiso.

Nel 1993 la casa editrice Dark Horse produce un nuovo personaggio Hellboy creato da Mike Mignola. Intorno alla primavera del 1995, il McFarlane sceneggiatore chiude la sua creatura ad ogni collaborazione esterna, come disegnatore passa le consegne a Greg Capullo, che dopo un periodo di rodaggio iniziale (durante il quale si darà a volte il cambio con Tony Daniel) imprimerà alla testata un taglio grafico molto personale, con il quale a lungo i lettori si ritroveranno ad identificare lo stesso Spawn (quasi "dimenticando" l'apporto di McFarlane).

Un altro autore che ruppe con la Marvel e
fondò la Image Comics con Farlaine e gli altri fu Marc Silvestri, che con Michael Turner, rispettivamente fondatore e disegnatore di punta della Top Cow, una divisione della Image Comics, nel 1995 creò Witchblade (in inglese lama stregata). Witchblade narra le avventure di Sara Pezzini, una detective della "Omicidi" di New York, che entra in possesso di una spada che le fornirà nuove e straordinarie capacità.

La vita di Sara, d'ora in poi, è legata a questa arma semi- senziente che, ad ogni generazione, sceglie una donna dallo spirito forte come padrona. Sara si ritrova dotata di un enorme potere che spesso fatica a padroneggiare e che è ambito da molti. Irons cercherà con ogni mezzo di impadronirsi del magico oggetto. Nella lotta per il possesso della lama, Irons si servirà anche del misterioso killer, da lui
stesso addestrato
fin dalla giovane età, Ian Nottingham, il quale però si innamorerà del suo bersaglio giurando a Sara eterno amore e fedeltà, ma nonostante questo lei lo respingerà ignorando la sua attrazione fisica per lui. Nel corso delle storia si verrà a scoprire che Pezzini non è la prima donna a indossare Witchblade, ma anzi l'ultima di una lunga stirpe di guerriere che affonda le sue radici fin nella preistoria. Anche gli uomini possono indossare Witchblade, ma solo in casi straordinari. Dopo Irons l'unico detentore maschio sarà proprio Nottigham

Nel 1994 , nasce anche Shi la Via del Guerriero, di William Tucci. Per realizzare questo progetto, Tucci dovette fondare una casa editrice, la Crusade Comics; a sorpresa, la serie ebbe grande successo, proiettando l’autore fra le figure di culto del fumetto indipendente americano.

Tucci mostra un certo talento cinetico, realizza tavole elaborate, con un gusto gotico-barocco che le sovraccarica di segni e colori. Oltre ai Manga (innanzitutto il Crying Freeman di Koike e Ikegami) e al Ronin di Frank Miller, il segno di Tucci rimanda alle tradizionali illustrazioni giapponesi, ma se si vuole risalire all’origine dell’incrocio estetizzante fra violenza e donne discinte e maggiorate, va evocato il nome di Russ Meyer, creatore di un genere di film erotico, grottesco, ironico demenziale e violento, pieno di donne super maggiorate. Tra i suoi film più famosi del genere, ci sono Faster, Pussycat! Kill! Kill! del 1965 e Super Vixen del 1975 , amati da registi come John Waters (creatore del controversissimo personaggio cinematogrico Divine), e Quentin Tarantino.
SHI è erede diretta di Elektra, Shi spalanca la strada al genere delle BAD GIRLS, destinato a esplodere in quegli anni attraverso il ritorno sulla scena di Vampirella e la nascita di nuovi
personaggi come appunto Witchblade, ma anche Cyblade,
Lady Death, Darkchylde, Painkiller Jane, Angela, eccetera,

L’impatto fu così fragoroso che persino la Marvel dovette cedere, e modificò i costumi
della Donna Invisibile e della Vedova Nera, rendendoli smaccatamente sexy.
Vampirella di Forrest J. Ackerman per la Warren
Publishing, nasce nel 1969. Parzialmente ispirato a Barbarella di Roger Vadim, il fumetto deve una grossa parte della propria fortuna ai pennelli di Frank Frazetta, illustratore, pittore e scultore statunitense specializzato nell'arte fantasy e fantascientifica. Altri importanti autori sono lo scrittore Archie Goodwin e il disegnatore Jose Gonzalez. Nella prima versione, Vampirella è un'aliena fuggita dal pianeta morente Drakulon e venuta a vivere sulla Terra. La trasformazione da personaggio negativo a eroina positiva avviene tramite un siero, che libera Vampirella dalla necessità di doversi nutrire di sangue e dai numerosi sensi di colpa correlati. Negli anni 90' Vampirella diventa originaria di una remota regione infernale, e si dice che i suoi ricordi sono stati alterati per farle credere di essere un'extraterrestre. Tra i personaggi che incontra ci sono: Lady Death la pallida signora della morte , Shi (1994), Witchblade (1996, Image Comics – Top Cow ), la dinamica Lara Croft (famoso videogioco nato nel 1995, trasformato in fumetto) e un altro personaggio, a lei contrapposto, la pia Magdalena (2000, Image Comics – Top Cow ).

Tra il 1994 e il 1995 , la DC comics pubblica il Giudice Dredd, (in originale Judge Dredd)con una serie durata 18 numeri e alcuni cross-over con personaggi come Batman e Lobo. Giudice Dredd, il cui vero nome è Joe Dredd, è un personaggio creato da John Wagner e Carlos Ezquerra nel 1977, pubblicato storicamente sulla rivista britannica 2000 AD e attualmente dalla casa di videogiochi Rebellion Developments. Dredd è un ufficiale di polizia in una violenta città futuristica dove dei Giudici in uniforme possiedono i poteri della polizia, della magistratura e del governo, potendo quindi arrestare, giudicare e persino giustiziare i criminali sul posto. Il giudice Dredd è stato ripreso anche dalla casa editrice Dark Horse.

 

Per quanto riguarda il mondo delle Strisce a Fumetti, tra la metà degli anni '80 e la fine degli anni '90 arrivano Garfield , Bloom County Calvin & Hobbes, Dilbert , Get Fuzzy.

Garfield è un fumetto creato da Jim Davis, con protagonista il gatto Garfield, il cane Odie, e il loro inetto proprietario Jon Arbuckle. Detiene dal 2001 il primato come striscia a fumetti più pubblicata al mondo.

Il disegnatore passò un anno e mezzo a mettere a punto le caratteristiche fisiche e psicologiche di tutti i personaggi e a confezionare le prime strisce, per poi spedirle ai diversi syndicates, le agenzie editoriali che amministravano la pubblicazione delle strip sui maggiori quotodiani nazionali. Tra questi la United Feature, proprio in quel periodo era intenzionata a produrre una strip con protagonista un gatto.

Davis quindi inviò loro alcune strisce e il 24 gennaio 1978, la United Feature Syndicate accettò la sua proposta. Garfield non ha niente a che fare con il Isidoro, Isidoro (in originale Heathcliff), un personaggio di una serie di strisce a fumetti di George Gately creata dal 1973, anche se i due gattoni si assomigliano enormemente.

Bloom County è una stip americana di Berkeley Breathed pubblicata dal 1980 al 6 Agosto 1989. Il fumetto descrive la vita di un gruppo di bambini, adulti ed animali (parlanti, neanche a dirlo), alle prese con le proprie storie personali e con le vicende della società e della politica americana. Un tratto grafico pulito in stile peanuts, humour bruciante e surreale, satira tagliente sulla società americana e in particolare sull’ala conservatrice, sono gli ingredienti principali del fumetto. Tra i protagonisti del fumetto, il più caratteristico è sicuramente il pinguino Opus, nato come personaggio secondario ma destinato ad acquisire uno spazio sempre maggiore nel corso degli anni.



Calvin & Hobbes (Calvin and Hobbes) è una striscia a fumetti ideata e disegnata dal disegnatore statunitense Bill Watterson per la Universal Press Syndicate. È incentrata sulle avventure di Calvin, un bambino di sei anni dall'immaginazione inarrestabile, e di Hobbes, la sua tigre di pezza. Watterson disegna il personaggio di Hobbes in due modi diversi: con Calvin è un personaggio che vive, parla, agisce e gioca; con gli altri - che non lo vedono attraverso la fantasia di Calvin - è una normalissima tigre di pezza inanimata. La striscia è stata pubblicata sui quotidiani statunitensi dal 18 novembre 1985 al 31 dicembre 1995 comparendo nel momento di massima popolarità su 2.400 pubblicazioni diverse. Alla pubblicazione di The Complete Calvin and Hobbes, i 17 volumi dedicati a questa striscia hanno venduto più di 30 milioni di copie.
I temi degli episodi spaziano dai voli di fantasia di Calvin, alla sua amicizia con Hobbes, alle sue disavventure, alle sue opinioni su svariate questioni sociali, politiche, filosofiche e culturali, sulle sue relazioni con i genitori, i compagni di classe, gli educatori. Nonostante nella serie non vengano menzionate specifiche figure politiche o eventi di attualità, tratta comunque temi economici, politici e sociali come l'ambientalismo, l'istruzione pubblica e l'inattendibilità dei sondaggi. Per via del forte sentimento anti-merchandising dell'autore, di fatto non esiste materiale ufficiale della striscia all'infuori dei libri che raccolgono il materiale pubblicato.

Dilbert è una striscia a fumetti comica giornaliera creata da Scott Adams, che appare sui giornali a partire da 1989. Prende il nome dal suo protagonista, il quale è immerso nell'ambiente del lavoro impiegatizio, del quale mette in luce vizi e difetti. Il personaggio di Dilbert è nato durante le sue noiosissime riunioni di lavoro. Dilbert, è un impiegato frustrato che parla abitualmente col suo cane. Scott Adams ha lavorato nove anni per l'azienda
telefonica americana Pacific Bell, e decide di sfruttare quest'esperienza per descrivere l'ambiente lavorativo paradossale ma tristemente vero in cui il suo personaggio si muove. Cala Dilbert in un cubicle, una scrivania circondata da quattro pareti ad altezza busto che contraddistingue gli uffici statunitensi, dando al personaggio l'aria di un "prigioniero" del lavoro, piuttosto che di un impiegato.
Dogbert è il cane di Dilbert, ed il suo unico scopo dichiarato nella vita è quello di dominare il
mondo e vedere tutti gli uomini ai propri piedi (una volta c'è riuscito, ma poi la cosa lo ha annoiato e si è ritirato dicendo:
«Non mi meritate come capo!»). Dogbert è uno fra i personaggi più sarcastici, taglienti, spietati e graffianti che esistano. E questo rende perfetto il suo rapporto con

Dilbert, moralmente onesto e ingenuo fino all'eccesso. Dogbert non gliene lascia passare una, e trova sempre le parole giuste per smontare ogni iniziativa del padrone o per punzecchiarlo ad ogni suo errore. Ma non c'è solo Dilbert da deridere: il mondo è pieno di persone ingenue da sfottere, e Dogbert non se ne lascia mai scappare l'occasione. Il suo punto debole è costituito dai gatti: non li sopporta . Un altro personaggio che si è ritagliato un suo posto è Ratbert, un topo che si aggira per la casa di Dilbert senza essere stato invitato. Malgrado tutti gli dimostrino disprezzo e derisione, lui continua imperterrito nella sua missione: ottenere affetto e sentirsi finalmente inserito in una famiglia. Personaggio diventato fisso tardi nella serie, Ratbert è il più ingenuo di tutti, e viene spesso usato quando serve una cavia per qualche esperimento sociologico (se non proprio fisico!). La sua voglia di amore lo rende un personaggio "tragico" e "comico" allo stesso tempo, tanto che la sua presenza nelle strip è aumentata esponenzialmente rispetto agli esordi.

Zits, ovvero "acne" nello slang americano. Si intitola così la striscia umoristica creata nel luglio del 1997 da Jerry Scott e Jim Borgman (entrambi sia ideatori che disegnatori, un aiuto reciproco insomma) e diventata in pochissimi anni popolarissima. Il tema trattato è l'adolescenza, età in cui succede davvero di tutto ad un ragazzo. Il protagonista di questa striscia è Jeremy Duncan, quindicenne a cui pare andare tutto storto: sempre pigro e annoiato, per lui la maturità sembra non arrivare mai. In perenne lotta (amorevole) con i paleolitici genitori. Paleolitici per lui, quanto meno. Il mondo di

Jeremy e dei suoi amici come Hector o della sua ragazza Sara è quello della classe media americana, i problemi del giovane Duncan e dei suoi amici sono, deformati dalla lente di ingrandimento dell'umorismo, quelli comuni a tutti i ragazzi e ragazze della loro età. È il classico esempio del ragazzo moderno che, tra musica rock, serate in pizzeria e hobbies vari, cerca di passare la sua vita meglio che può. Le sue azioni quotidiane sono descritte in modo molto divertente con strisce geniali che ne colgono ogni minimo aspetto.
La travagliata vita scolastica, noiosa e monotona; gli incontri con la ragazza di cui è innamorato, Sara Toomey (anche se "ragazza" è una parola troppo forte secondo il punto di vista di lei), che si risolvono quasi sempre con un "nulla di fatto" nonostante lui ce la metta davvero tutta; il rapporto coi genitori, che cercano di indagare sulla sua vita, anche se spesso tra loro e Jeremy c'è un distacco tipico che nasce dal divario generazionale; gli incontri con il migliore amico Hector e con i vari personaggi secondari (ha anche un fratello, di nome Chad, che rappresenta la figura del primogenito intelligente e superiore in tutto a Jeremy). È questo quello che intriga di

Zits: da alcuni frammenti di vita quotidiana nascono dei siparietti davvero esilaranti che non ci si stanca mai di leggere. La miscela diventa esplosiva per le risorse, grafiche e verbali, dei due autori. Il disegno riesce ad apparire realistico senza esserlo veramente, ed umoristico pur mantenendo una rappresentazione fedele della realtà. Le gags sono fresche e divertenti anche quando sono prevedibili. Forse proprio perché spesso sono prevedibili, ma i tempi narrativi sono calcolati al millesimo.

Get Fuzzy è una striscia comica giornaliera americana scritta e disegnata da Darby Conley, che ha esordito sui giornali nel 1999. La striscia racconta le avventure giornaliere di un Advertising Executive di Boston, Rob Wilco e dei suoi due antropomorfici animali: Bucky Katt il gatto e Satchel Pooch il cane. L’umorismo delle strisce deriva dal conflitto tra le personalità di Bucky e Satchel, che sono gli stereotipi estremizzati del gatto e del cane. Il dolce, fedele e ingenuo Satchel è continuamente soggetto alla crudeltà di Bucky. Rob, l’intermediario, deve vedersela spesso con la natura distruttiva di Bucky. Bucky Katt è un gatto siamese incredibilmente egoista, cinico e pigro.
Le sue orecchie sono quasi sempre disegnate reclinate sulla sua testa in un modo ribelle e aggressivo. Ha un solo dente canino superiore, avendo rotto gli altri in un combattimento. Pur di avere una sua stanza, come il suo compagno Satchel, Bucky vive nell’armadio del corridoio di ingresso dell’appartamento di Rob Wilco. Bucky possiede le caratteristiche feline più sgradevoli, quali le tendenze antisociali, il piacere nella distruzione e nella violenza, l'ostilità e l'egocentrismo. Si diletta nel provare a sgonfiare la prospettiva ottimistica di Satchel, ma riesce raramente, perché Satchel non è abbastanza sveglio per capire il suo sarcasmo ed è spesso ignaro che lo sta insultando. I tre personaggi convivono in un appartamento situato a Longwood Avenue in Boston..


MINISERIE, CROSSOVER e SERIE TV a FUMETTI 2000 al 2010

Molte Serie TV abbandonano il piccolo schermo e proseguono nel mondo dei fumetti.

Dal 1998 fino al 2003 dalla casa editrice Dark Horse Comics ha pubblicato Buffy l'ammazzavampiri è una serie a fumetti tratta dalla serie televisiva omonimo, creato da Joss Whedon. La serie regolare pubblicata dalla Dark Horse Comics ,è composta da 63 numeri ed è stata prodotta in America a partire. Ad integrare la serie regolare, sono stati pubblicati nello stesso periodo anche tutta una
serie di numeri speciali dedicati a singoli
personaggi, alcuni brevi racconti apparsi sulla collana
Dark Horse Presents ed alcuni fumetti "one-shot" (numeri singoli con storie autoconclusive completamente slegate dal tessuto narrativo della serie regolare), come le storie dedicate a Giles o a Jonathan, e soprattutto il numero 8 della serie regolare intitolato The Final Cut, l'unico mai distribuito nel formato brossura ed abbinato invece al kit "Supernatural Defence".

A partire dal 18 luglio 2007 tutto il materiale fumettistico legato a Buffy è stato rieditato dalla Dark Horse e ripubblicato in una collana di volumi denominati Buffy Omnibus che riorganizza tutte le storie fino ad allora pubblicate, sia la serie regolare che i numeri one-shot, in ordine cronologico.

Sempre nel 2007 è iniziata la pubblicazione di Buffy l'ammazzavampiri - ottava stagione, serie a fumetti che riprende da dove si erano concluse le vicende della settima stagione della serie televisiva. Nel 2010 la casa editrice Edizioni BD ha rilevato i diritti della Free Books ed iniziato la commercializzazione dei nuovi volumi dell'ottava stagione, che nel frattempo si è conclusa in America. In maniera del tutto analoga a quanto avvenuto in televisione, con la creazione del telefilm spin-off Angel, la Dark Horse ha pubblicato dal 1999 al 2002 anche una serie a fumetti dedicata ad Angel.
Nel 2005
la casa editrice IDW
Publishing ha rilevato i diritti dalla
precedente ed ha iniziato una serie di pubblicazioni, mini storie suddivise in quattro o cinque fascicoli a cadenza mensile, dedicate sia ad Angel che a Spike ed ad altri personaggi del telefilm. Nel 2007 in collaborazione con Joss Whedon, che di Angel era stato il creatore, la IDW ha inaugurato una serie di fumetti denominata Angel: After the Fall, considerata come "sesta stagione" ufficiale del telefilm e giudicata a tutti gli effetti da Whedon in persona come canonica (in maniera del tutto analoga a quando sta avvenendo con l'ottava stagione di Buffy).

Nel 1999
nasce la
IDW
Publishing, un'aggressiva casa editrice a fumetti americana, costola della Idea e Design Works. Si conquistata un posto di rilievo nel panorama dei comic books specializzandosi nell'acquisizione e successiva trasformazione in albi a fumetti di parecchi marchi legati a serial televisivi di successo, quali ad esempio 24, Angel, CSI e altri ancora.

Nel 2009 fa uscire Star Trek: Countdown, 4 volumi, pubblicati dalla IDW Publishing, che
raccontano la storia di Nero e Spock che precede logicamente gli eventi narrati nel film Star Trek del 2009. Star Trek, è una saga di fantascienza ideata da Gene Roddenberry, adattata al fumetto dalla Gold Key dal 1969 al 1979 . Fino al 2001 se la contesero la Marvel e la DC Comics.

Nel 2008, negli Usa, sotto l’etichetta TokyoPop, viene pubblicato Star Trek Ultimate Edition. In questa collection ritroviamo l’intera trilogia della versione manga di Star Trek. I classici Americani iniziano quindi a essere disegnati anche in stile giapponese, come per esempo I Fantastici Quattro di Kia Asamiya.

È del 2004 l'adattamento del libro 1984 di Orwell, da parte dell'artista canadese Frederic Guimon.

 

Tra il 2006 e il 2007, la Marvel pubblica una miniserie dal titolo Civil War in sette numeri, scritta da Mark Millar e disegnata da Steve McNiven, che risente del clima portato dal

Patriot Act, dopo i catastrofici fatti dell'11 Settembre 2001.

La miniserie si sviluppa come Crossover che coinvolge tutte le testate Marvel, e fa parte di un trittico di grandi eventi del 2006 (insieme con Planet Hulk e Annihilation). La Storia narra uno degli eventi Marvel più epici e devastanti. Un giorno, a causa di un' esplosione causata da un potente criminale chiamato Nitro, un intero paese venne spazzato via di colpo, e miriadi di persone, compresi moltissimi bambini, persero la vita. Ma dov'erano i supereroi quando ciò accadde? Dopo questa vicenda tragica, il governo degli Stati Uniti e l'organizzazione S.H.I.E.L.D. decidono di introdurre il cosiddetto "Atto di Registrazione dei Superumani": con questo decreto, il governo degli Stati Uniti d'America avrebbe la facoltà di registrare le identità civili degli individui dotati di superpoteri. La comunità dei supereroi si spacca di fronte a questa decisione: I due fronti hanno come leader Capitan America (contrari alla registrazione) e Iron Man (favorevoli). Lo slogan della saga è: «Tu... da che parte stai?». La trama riprende elementi già affrontati dalle saghe Vendicatori Divisi, House of M e Guerra segreta, nonché elementi di Son Of M e The 198 e riporta in scena molti personaggi secondari e da tempo non utilizzati.

Nel 2009 debutta per la la Wildstorm, una divisione della DC Comics, che pubblica Supernatural: Rising Son. Supernatural è una serie televisiva che narra di due fratelli, Dean e Sam Winchester, che insieme al padre iniziano un lungo viaggio per cercare e distruggere il demone responsabile della morte della loro madre a bordo di una Chevy Impala del 1967. Durante il lungo percorso s'imbatteranno in ogni sorta di demone, spettro e malvagità. Il fumetto è una miniserie di sei numeri incentrata sulle vicende dei fratelli Winchester da bambini ed è il seguito di Supernatural: Origins, pubblicata nel 2008 con successo sempre negli Usa. Mentre Origins era improntata molto più sulle vicende del padre dei due fratelli, John Winchester, e il suo processo per diventare un cacciatore, Rising Son narra dei due fratelli, Dean e Sam, quando avevano rispettivamente 11 e 7 anni.

IL FUMETTO FRANCO-BELGA

IL FUMETTO BELGA – PRIMI del '900: LE ORIGINI.

In Francia, come in tutta Europa, la persistenza della narrazione per immagini con didascalia inibisce in un certo senso la comparsa del balloon. Il fumetto rimane così a lungo una narrazione verbale supportata da immagini e persino ai primi fumetti importati dagli Stati Uniti vengono aggiunte le didascalie.
Storie di questo tipo vengono pubblicate dalla metà degli anni Venti su riviste settimanali per ragazzi, il cui contenuto non è costituito esclusivamente da fumetti. Si tratta in genere di una o due pagine autoconclusive o in continuazione rispetto alla settimana precedente, non di episodi interi. I fumetti pubblicati in rivista vengono poi usualmente ristampati sotto forma di libro cartonato di circa cinquanta o sessanta pagine, quindi abbastanza costosi, destinato ad essere venduto nelle normali librerie e non in edicola. Il fumetto acquisisce così fin da subito una dignità che gli deriva dalla forma finale di libro e dal canale di distribuzione . Questo contribuisce a spiegare perché in Francia e Belgio ancora oggi la vendita di fumetti rappresenti una percentuale considerevole dell’intero mercato editoriale, circa il venti per cento, e il fumetto non venga considerato un linguaggio minore destinato a un consumo rapido e superficiale.

Nel 1925 viene pubblicato quello che viene considerato il primo vero fumetto francese, Zig et Pulce di Antoine de Saint-Ogan. Si ispira nel segno grafico un po’ caricaturale e nel modo di raccontare alle prime tavole statunitensi; anche nel tema è chiaro questo riferimento: i protagonisti della storia sono infatti due amici che vorrebbero emigrare in America e questo è il filo conduttore di tutte le storie. La fortuna di Zig et Puce non intacca il predominio delle storie illustrate con didascalia.
La svolta avviene, contemporaneamente a quanto succede in Italia, nel 1934-35, quando appare
con fortuna immediata e crescente una serie di settimanali che fa conoscere ai lettori sia la produzione Disney, che il fumetto statunitense d’avventura, nato nei primi anni Trenta, nei suoi generi.

Tale periodo costituisce l’età dell’oro del fumetto, non perché sia contrassegnata da una particolare creatività nella produzione nazionale, ma perché rappresenta il lungo momento in cui la nuova forma d’arte del fumetto si radica nella cultura e nell’immaginario francese.

La produzione originale francese fin qui è modesta e scomparirà sostanzialmente negli anni della guerra, per poi essere limitata nel dopoguerra da una legge di censura che smorza i toni innovativi che stavano emergendo nel clima

della liberazione, oltre che vietare di fatto l’importazione di quelli statunitensi21.

Il passo decisivo per il fumetto di lingua francese si compie così in Belgio nel 1929 con la creazione di Tintin (e il suo cagnolino Milù), di Georges Remi, in arte Hergé. È il momento storicamente più importante per la nascita di tutto il fumetto
europeo. Tintin compare sul settimanale cattolico Le Petit Vingtième, ma passa

inizialmente in sordina; il successo arriva qualche anno più tardi, quando l’autore avrà maturato il proprio stile definitivo, fino ad arrivare nel 1946 a condurre la rivista che porta il nome del suo personaggio. Hergé è considerato il padre fondatore del fumetto di lingua francese, allo stesso tempo il settimanale diventerà la fucina per la scuola di Bruxelles, un intero gruppo di autori influenzati dallo stile del maestro identificato come ligne claire dal disegnatore olandese Joost Swarte. Il segno grafico è antirealistico, essenziale e pulito, non c’è niente di superfluo, nessuno sfondo né ombre o sfumature.

La linea chiara franco-belga non è solo un modo di disegnare o di scrivere, è la relazione reciproca di un insieme di fattori: la linea grafica, la sinuosità della linea stessa, l’uso del colore, l’armonia delle sequenze, l’impostazione della tavola, lo stile letterario, l’uso delle didascalie... Il lettore deve apprezzare contemporaneamente l’insieme, non solo il segno, non solo la parola, deve cogliere la capacità narrativa che precede la descrizione. Per leggibilità dunque s’intende essenzialmente la chiarezza narrativa. Perché, non dimentichiamolo, la BD, nelle intenzioni dei suoi fondatori, è soprattutto narrazione. L’essenzialità della linea chiara belga è inimitabile e per nulla casuale6.
Le caratteristiche grafiche della linea chiara riguardano il contorno ordinato ed essenziale; tutti gli elementi del disegno (persone, oggetti e sfondi) sono rappresentati mediante una linea semplice, sottile e di uguale spessore. Il disegno non sviluppa linee dinamiche, spezzettate, di diverso spessore, non utilizza l’effetto di luce e di ombra, e nemmeno il tratteggio per rendere evidente il movimento. I colori di conseguenza sono omogenei, senza risalti e sfumature diversi (cfr. Barbieri– Branzaglia: 1989; Barbieri: 1994).7 La rappresentazione grafica è la più semplice che possa esistere, e diviene quindi comprensibile per il lettore, permettendogli di concentrarsi sulla storia, sull’intreccio, sui personaggi. Il disegno non opera selezioni, e attribuisce importanza visiva a tutti gli oggetti, indipendentemente dalla loro funzione narrativa. Possiamo inoltre sottolineare l’effetto di dinamismo che pervade le storie di Tintin; Hergé non fa alcun uso di espedienti grafici, ma dalle sue storie scaturisce comunque un senso di diffuso movimento ed azione. Per i particolari talvolta utilizza una linea mossa, morbida, e riesce così a rappresentare con naturalezzale pieghe degli abiti dovute al moto dei personaggi, conferendo loro naturalezza. (Cfr. Barbieri, 1994: 3)
21 Ivi, p. 238

Uno stile “intimamente narrativo22”, molto adatto alla continua oscillazione tra avventura e umorismo che contraddistinguono le storie di Tintin. “Ci sono altre linee chiare nella storia del fumetto, ma in Hergé quella linea , quella nitidezza assoluta di contorni, ha un carattere per così dire di necessità23.”
Nel 1938 nasce la rivista concorrente di Tintin : Le journal de Spirou. Prende il nome dal personaggio creato da Rob- Vel. La serie Spirou arriva al successo a partire dal 1946, quando viene affidata ad André Franquin che la porta ad un livello grafico più alto introducendo diversi elementi

surrealistici. Nervoso e dinamico, il suo stile è l’esatto opposto di quello di Hergé.
I due titoli più fortunati, tra i tanti pubblicati sulla rivista Spirou, sono Lucky Luke del 1946 di Morris, (Maurice de Bevere) e il non classificabile Les Schtroumpfs , (I Puffi, in Italia), creati nel 1958 da Peyo, (Pierre Culliford).
Lucky Luke è una parodia del genere Western che ha come protagonista un cow-boy solitario. Anche questa serie compie il salto di qualità solo alcuni anni dopo, quando Morris si trasferisce negli Stati Uniti per approfondire le tematiche e le ambientazioni per le sue storie, conobbe l'autore francese René Goscinny, a sua volta in contatto con Kurtzman e gli autori di Mad,
col quale intraprese una costante attività
collaborativa per lo sviluppo dei personaggi e delle storie del cow- boy difensore della legge.

I Puffi sono delle piccole creature immaginarie blu simili a cani, che vivono in una foresta europea nell'era medievale. Apparsi

22 Daniele Barbieri, Breve storia della letteratura a fumetti, op. cit. p. 94
23 Franco Restaino, Storia del fumetto – da Yellow Kid ai manga, op. cit. p. 245

inizialmente come personaggi secondari del fumetto John & Solfami di Peyo, si sono presto guadagnati una loro pubblicazione autonoma, ad opera dello stesso Peyo, in collaborazione con Yvan Delporte, giornalista belga. La loro notorietà è poi aumentata grazie alla realizzazione di un lungometraggio (Il flauto a sei Puffi, tratto dalla loro prima apparizione) ed a diverse serie a cartoni animati prodotte da Hanna-Barbera.
Peyo era l'autore di una striscia a fumetti su Le Journal de Spirou chiamata "Johan & Pirlouit" (in Italia John & Solfami), ambientata nell'Europa del Medioevo: Johan è il coraggioso scudiero al servizio del re, mentre Pirlouit è il suo "fedele" amico ingaggiato a corte come buffone. I due protagonisti incontrano spesso nuove genti nei loro viaggi; nella striscia del 23 ottobre 1958, mentre sono alla ricerca del magico flauto a sei fori, evocano gli Schtroumpf: è la prima apparizione dei Puffi.

Il loro nome originale "Schtroumpfs" nasce nel 1958, durante una vacanza al mare, quando Peyo chiede ad un amico di passargli una saliera, della quale sul momento non gli sovviene il nome. "Passe-moi le... schtroumpf" ("Passami il... Puffo"), gli dice, e scoppia in una risata. L'amico scherzosamente risponde: "Ecco il tuo puffo. Quando avrai finito di puffare, ripuffalo al suo posto!" Dopo aver usato scherzosamente questo termine assurdo più volte nella stessa giornata, Peyo decide di metterlo a frutto.

 

LE DUE SCUOLE: anche se lo spirito umoristico è uno spirito comune a tutto il fumetto franco- belga, nella storiografia degli anni Quaranta e Cinquanta si individuano in questa differenza stilistica tra gli autori legati ai due settimanali due differenti scuole: la scuola di Bruxelles e quella di Marcinelle.

IL FUMETTO FRANCESE
Nel complesso, la produzione belga del trentennio qui esaminato appare più elevata, sia per qualità che per quantità, di quella francese che farà il salto di qualità solo nel 1959 con la prima grande rivista a fumetti nata per promuovere la produzione nazionale: Pilote.

Gli anni Sessanta segnano un momento di svolta anche per il fumetto francese: mentre negli Stati Uniti nasce il movimento undergrond ed in Italia cresce il dibattito grazie a Linus, in Francia scoppia la rivoluzione di Pilote. È l’ottobre del 1959, quando Uderzo, Charlier e Goscinny fondano questo settimanale di formato molto grande, che conquista molto presto i lettori.

Il primo numero esce in trecentomila copie subito vendute, e contiene già Asterix le Gaulois, di
René Goscinny (testi) e Albert Uderzo (disegni), mentre la parte redazionale affronta temi di attualità cari al pubblico giovanile24. Le avventure degli eroi galli sono una miscela particolarissima di ambientazione storica, qualità grafica, comicità anacronistica e feroce parodia. Asterix diventa presto un vero e proprio fenomeno culturale. “Goscinny è un po’, per il fumetto francese, quello che Kurtzman è stato per quello americano: un genio umoristico, un instancabile creatore di occasioni editoriali, uno sceneggiatore indimenticabile25".

I due infatti hanno lavorato insieme e il tipo di umorismo di Asterix è chiaramente debitore nei confronti della rivista Mad, ma si rivolge a un pubblico più colto ed
esigente. (Mad Magazine, ideata da Kurtzman nel 1952 per la per la casa editrice EC Comics trattava la satira di tutti gli aspetti della vita quotidiana americana (cultura pop, politica, intrattenimento e figure pubbliche.)

Pilote si afferma come la principale rivista francese del settore, e funzionerà da contenitore principale delle nuove generazioni di autori, di questi i più creativi andranno a fondare altre riviste negli anni Settanta. L’attività di queste riviste avrà come effetto l’attività di ricerca e l’iniziativa editoriale da parte di un gruppo di intellettuali e di editori che in collaborazione con studiosi italiani, contribuirà a dare al fumetto la dignità linguistica e artistica che fino ad allora non gli era stata riconosciuta.

Nel 1961, a Parigi, viene formato il Club des Bandes Dessinées, da intellettuali legati ad ambiti culturali diversi, tra i quali Alain Resnais, regista della Nouvelle Vague. Il Club, divenuto dopo pochi mesi Cercle d’Études de Littératures d’Expression

24 Claude Moliterni, Philippe Mellot, Michel Denni, Il fumetto cent’anni d’avventura, op. cit. pp. 86-87 25 Daniele Barbieri, Breve storia della letteratura a fumetti, op. cit. p. 96

Graphique, pubblica i primi studi organici sulla storia del fumetto, si tratta del primo esempio di analisi critica e stilistica.

Nel 1964 Claude Moliterni, insieme a un gruppo di studiosi che si stacca dal Cercle e fonda la Société civile d’étude et de recherche des littératures dessinées che, oltre a pubblicare Phénix, rivista di studi critici sul fumetto, promuove, nel 1967, una grande esposizione al Musée des Art Décoratifs del Louvre dal titolo Bande Dessinée et Figuration Narrative, che rappresenta il culmine di questa prima fase di sviluppo esponenziale del mondo del fumetto in Francia26.

Esiste in questi anni anche una produzione qualitativamente importante di fumetti indipendenti e diretta ad un pubblico adulto.

Tra fantascienza, provocazione erotica, umorismo e vivaci riferimenti culturali, il rinnovamento francese comincia da Barbarella, creato nel 1962 da Jean- Claude Forest, e apparso per la prima volta sulla rivista d’avanguardia V Magazine. Il suo merito principale non è tanto quello di sdoganare l’erotismo nel fumetto, dopo le repressioni degli anni Cinquanta, “quello che colpisce e trascina, in Barbarella, è piuttosto il respiro favoloso che Forest riesce a conferire alla propria particolarissima fantascienza, nella quale l’eros si inserisce come semplice elemento di un disegno complessivo fascinoso27”.

In Italia appare per la prima volta sul mensile Linus dall’ottobre 1967. Barbarella è una ragazza curiosa, spregiudicata e con uno spiccato gusto per le nuove
esperienze. Nelle sue imprese, ambientate nel lontano anno 40.000 inizialmente sul pianeta Lythion, l’eroina affronta con successo sanguinari criminali galattici, inquietanti mostri di ogni razza e libera i pianeti oppressi dalle dittature.

Il protagonista femminile è un denominatore comune per le novità di questo periodo,
Scarlett Dream ad esempio, disegnato da Robert Gigi, su testi del critico Moliterni, apparso anch’esso su V Magazine dal 1965, ha come protagonista una giovane e seducente donna detective.
Femminili sono anche le protagoniste delle saghe erotico-fantastiche di Georges Pichard, che invadono il mercato francese dal 1967 in poi.
26 Franco Restaino, Storia del fumetto – da Yellow Kid ai manga, op. cit. pp. 253-254 27 Daniele Barbieri, Breve storia della letteratura a fumetti, op. cit. p. 106

Ancora del 1967 è Saga de Xam, fumetto sperimentale creato da Nicholas Devil, l’opera più innovativa sul piano figurativo e narrativo. Accanto alle novità, si configura in Francia una solida industria commerciale mainstream, capace di rivolgersi a un pubblico variegato.

Sul mensile Hara-Kiri, appaiono Jodelle del 1966, e Pravda la sbandata del 1967, due fumetti psichedelici di Guy Peellaert che esprimono la cultura giovanile del mondo rock e hippy, dalla grafica innovativa.

Ancora del 1967 è Saga de Xam, fumetto sperimentale creato da Nicholas Devil, l’opera più innovativa sul piano figurativo e narrativo. Accanto alle novità, si configura in Francia una solida industria commerciale mainstream, capace di rivolgersi a un

Il panorama è ancora dominato dalle quattro grandi riviste settimanali per
giovani: Spirou, Tintin, Vaillant e Pilote. Quando esplode il movimento del ‘68 il fumetto più colto, fino a quel momento maturato in settori marginali, sfonderà arrivando a un pubblico vasto.

Dopo il ‘68, c’è in Francia quella che possiamo definire una pausa d’attesa per i nuovi giovani autori, durante la quale si guarda all’Italia, alle riviste come Linus, ad autori come Crepax, la sua Valentina è stilisticamente a un livello superiore rispetto alla produzione francese, e Pratt, che in Italia non aveva ancora suscitato grande interesse e acquista qui grande fama.

Nel 1968, il belga, Paul Cuvelier, pubblica Epoxy. (Cuvelier fece la sua prima apparizione nel 1946 con la serie Corentin, edita da Le Lombard, nel 1943, e venne contattato da Hergé per disegnare per la sua nuova rivista settimanale Tintin.)

Nel 1972, quando i tempi sono maturi, comincia la seconda fase del rinnovamento francese, tre autori della nuova generazione, Marcel Gotlib, Mandryka e Claire Bretécher abbandonano Pilote, in cerca di una libertà assoluta nel dare sfogo alla satira e alla provocazione, e fondano la rivista trimestrale L’Echo des savanes.

La rivista ospiterà anche l’underground statunitense, Crumb, e i principali autori italiani, da Buzzelli a Manara, da Magnus a Liberatore. Ma la vera rivoluzione arriva nel 1974, quando Moebius (Jean Giraud), Druillet, Dionnet e Farkas pubblicano la rivista Metal

Hurlant e la casa editrice "Gli Umanoidi".

Philippe Druillet pubblicò il suo primo lavoro Le Mystère des abîmes (Il mistero degli abissi) nel 1966 , nel quale introduce il "suo" eroe, Lone Sloane, basandosi su temi fantascientifici ispirati dai suoi scrittori preferiti, H.P. Lovecraft e A.E. van Vogt. In seguito Druillet disegnò diverse copertine per le ristampe dei libri di Lovecraft e curò diverse locandine cinematografiche. I suoi famosi sfondi con gigantesche strutture, ispirate all'Art Nouveau, i templi indiani e le cattedrali gotiche, gli conferirono il nome di "architetto spaziale". Sei racconti basati sui fantastici

viaggi di Lone Sloane vennero uniti nel 1972 nel libro I sei viaggi di Lone Sloane, considerato da molti il suo capolavoro. Le serie di Lone Sloane e Vuzz proseguirono, affiancate da altre storie, incluse "La Notte" e "Nosferatu". Nel 1980 Druillet completò Salammbô, un libro-fumetto basato su una rivisitazione a metà strada fra il futurismo e il fantasy del lavoro di Gustave Flaubert . La Notte è come dichiarò lo stesso Druillet il suo fumetto più famoso. Narra di un mondo che si sta distruggendo, dove è in corso una terribile guerra fra bande di motociclisti anarchici e drogati, contro dei vampiri-poliziotti per il controllo del "deposito-blu", un particolare tipo di droga. Questa è la sua opera più nichilista; dove Heinz, il protagonista, si trova a metà strada fra le allucinazioni della droga ed un mondo che, forse, non è veramente il suo. Il libro è dedicato in parte alla sua defunta moglie, Nicole. All'interno si ritrovano citazioni di Charles Baudelaire.

La fantascienza è il filone privilegiato della nuova rivista, una fantascienza catastrofica e spettacolare.

Moebius è il più dotato del gruppo, già nel 1963 disegna Blueberry su Pilote, dimostrando notevoli

capacità grafiche. Su Metal Hurlant esordisce nel 1973 con i quattro episodi di Arzach.

La sua è una sperimentazione estrema, in qualche modo vicina alla nouvelle vague, “Arzach inaugura lo stile oscuro di Moebius, fatto di storie la cui trama è appena accennata, che affascina per l’ambientazione e lo svolgersi degli eventi28”. Le garage hermétique, pubblicato a partire dal 1979, è l’opera più significativa di questa fase avanguardistica.
Accanto a questa produzione sperimentale, rimane comunque un tipo di fumetto più classico e narrativo. È il caso della rivista mensile À suivre del
1978, ad esempio, che pubblica tra l’altro La ballata del mare salato di Pratt, e il cui primo numero è inaugurato da Ici Même, una delle più apprezzate storie disegnate da Jacques Tardi, su testi di Forest.
Tardi è l’altro grande autore di questi anni, inizia a pubblicare su Pilote a fine anni Sessanta dove collabora nei primi anni Moebius. I due hanno però due stili completamente diversi: il linguaggio di Tardi è un realismo crudo, il suo segno è chiaro nella tradizione di Hergé, ma più espressionista,
un sarcasmo amaro contraddistingue le sue storie29. Un esempio di questa sua vocazione in Cétait la guerre des
tranchées, del 1982, considerato come il suo capolavoro, un resoconto quasi cinico della vita dei soldati durante la prima guerra mondiale.

Dal 1977 inizia a pubblicare per Pilote, anche l'onirico e fantascientifico Caza, (Philippe

28 Ivi, p. 117
29 Ivi, pp. 117-118

Cazaumayou).

Dalla metà degli anni Ottanta, comincia il declino dei fumetti di sperimentazione radicale, in Francia il settore si stabilizza sul genere narrativo con una produzione abbondante.
Il fiorire di studi critici fanno di Parigi ed Angoulême centro d’interesse mondiale per il fumetto. Nella capitale nasce il gruppo L’association (1990), che pubblicherà, con modalità diverse, gli autori francesi più innovativi e anche statunitensi nel solco della tradizione underground. L’istituzione principale e maggiormente riconosciuta all’estero, è il Museo di Angoulême, nato dai Festival inaugurati nella città a partire dal 1972, esperienza che ha portato a consolidare le attività di studio e ricerca con la fondazione di un vero e proprio Museo del fumetto30.

30 Franco Restaino, Storia del fumetto – da Yellow Kid ai manga, op. cit. pp. 265-268

IL FUMETTO ITALIANO

PRIMO NOVECENTO: LE ORIGINI. IL FUMETTO COME STRUMENTO EDUCATIVO.

Il 27 dicembre 1908, data di uscita del primo numero del Corriere dei Piccoli, (detto anche il Corrierino), supplemento domenicale illustrato del Corriere della Sera, (fondato da Silvio Spaventa Filippi), viene tradizionalmente considerata la data di nascita del fumetto italiano, (anche se prima si pubblicavano periodici illustrati per l'Infanzia come il Novellino). Sul Corrierino si pubblicano storie Americane e le prime storie Italiane. Inizialmente sulle tavole dai colori vivaci non furono inseriti i balloon, ma strofette rimate e moraleggianti poste sotto le vignette. Questa forma rappresentativa rimase così per decenni per due motivi. Primariamente perché Antonio Rubino, illustratore e collaboratore fondamentale del Corrierino fino al 1959, considerava i balloon un fastidioso ed eccessivo

 

vuoto, grafico, e poi perché la cultura letteraria del tempo era ancora lontana dal concepire libri per l’infanzia finalizzati al puro intrattenimento.

Il fumetto in Italia ai primi del '900 era visto come puro strumento educativo, atto a contribuire alla formazione dei giovani ragazzi.

Nel 1908 escono le storie di un ragazzino africano di nome Bilbolbul, noto come il primo vero personaggio inventato daun illustratore italiano, Attilio Mussino. Il fumetto ha un carattere surreale ed è ambientato in un’africa immaginaria, e sulla rappresentazione dell’impossibile tramite un gioco di metafore.

Nel 1910, sulle pagine del “Corriere dei Piccoli” (n. 32) fa la sua prima apparizione il personaggio di Quadratino, creato dall’illustratore e scrittore Antonio Rubino.

A RUBINO


$.Co.n la testa elle gli gira
Dello spec<;llio il rltnlra:

qllOI girare a J1eNlilbto
l'M li,qn clrcolo nwtato.

6. Pronta eom 13 noftflttta.
• a far catcoll s'affretta.

chè dé cerdiio e cosa ,dura ottew la qu11dttihlra.

 

Nel 1917 esce sul Corriere dei Piccoli, il Signor Bonaventura un personaggio clownesco, con la sua caratteristica marsina e bombetta rossa, i larghi pantaloni bianchi ed il fedele cane bassotto al fianco, era lo strampalato eroe di gaie avventure che lo vedevano quasi sempre squattrinato all'inizio e milionario alla fine.

Nel 1911, l’editore Bemporad interrompe la pubblicazione del “Giornalino della Domenica”, ideato e diretto da Vamba: i periodici per l’infanzia di stampo ottocentesco, centrati sulla narrativa e privi di fumetto, entrano in crisi.

Nel 1914 esce il settimanale “L’illustrazione dei Piccoli”, pubblicato da Picco e Toselli, principale importatore di fumetto e illustrazione dalla Francia.

Nel 1918 esce il primo numero del settimanale “La Tradotta”, periodico illustrato pubblicato dalla Terza Armata durante la fase conclusiva della Grande Guerra.

Nel 1920 esce il primo numero de “Il Giornale di Fortunello”, prima importante pubblicazione dedicata al fumetto, da parte dell’editore Giuseppe Nerbini.

GLI ANNI '20 - '30: IL FUMETTO COME STRUMENTO DELLA PROPAGANDA NAZIONALISTA.

Con l’avvento del fascismo il supplemento illustrato del Corriere dei Piccoli divenne uno strumento della propaganda nazionalista di regime.

Nel febbraio del 1923 nelle edicole esce il primo numero del “Giornale dei Balilla” (poi “Il Balilla”), che nel 1927 sarà affiancato da “La Piccola Italiana”. Il Balilla, giornalino a fumetti propagandistico proponeva nuove storie incentrate sui primi eroi del fumetto italiano.

Nel 1924 uscì, invece, un altro concorrente di forte ispirazione cattolica: Il Giornalino. Settimanale a fumetti di matrice cattolica, pubblicato dalle Edizioni Paoline (Pia Società San Paolo) e diffuso nel circuito delle parrocchie. Nel 1928 la testata si fonderà con “Il Novellino” e “Il Corrierino”. Tra le testate europee ancora in pubbicazione è la più longeva.

Nel 1928 prese vita sulle pagine del Corriere dei Piccoli, Marmittone di Bruno Angoletta, tenero e goffo soldato semplice che tenta di sopravvivere al regime fascista.

Sempre sul Corriere dei Piccoli, nel 1929, arrivò il nevrotico Sor Pampurio di Carlo
Bisi, borghese perennemente insoddisfatto e soggetto a continui scatti d’ira.


Anni '30: la diffusione del Fumetto americano e la Censura
Come nel resto del mondo, anche in Italia, il Fumetto si evolve gradualmente e al genere umoristico si affiancano storie di avventura con tratto grafico più realistico.

Nel 1930, sulle pagine de “L’Illustrazione del Popolo” (n. 13), appare per la prima volta Topolino, traduzione italiana del Mickey Mouse di Walt Disney.

Sempre nel 1930 appare sul Corrierino Pier Cloruro de’ Lambicchi, di Giovanni Manca. Scienziato eccentrico ed incompresoè l'inventore dell'Arcivernice. Bastano poche pennellate di quella magica sostanza per dare vita a disegni e ritratti, finendo per riportare in vita personaggi del
passato. Nascono così delle fantastiche avventure che si concludono abitualmente con il personaggio rianimato che si rivolta contro lo sfortunato inventore.

 


Il primo settimanale italiano a fumetti pubblicato fu Jumbo, edito da Lotario Vecchi, apparso in edicola il 17 dicembre 1932, il quale pubblicava storie a puntate di produzione inglese e fumetti italiani di ispirazione fascista. Fu il primo a proprorre una convivenza tra la vecchia didascalia e il ballon.

Nel 1932, considerata la crescente notorietà dei personaggi disneyani, l’editore Nerbini pubblicò anche il primo numero del settimanale "Topolino", che poi cederà alla Mondadori.

Nel 1933 esce il primo numero della rivista “Il Monello”, pubblicato da Editoriale Universo con prevalenza di fumetto avventuroso britannico.

Nel 1934 esce il primo numero del settimanale “L’Audace” di Vecchi, periodico che verrà poi
venduto a Mondadori e, nel 1941, rilevato da Gian Luigi Bonelli. Sempre nel 1934 sempre Nerbini pubblicò L’Avventuroso che ebbe molto successo per l’eliminazione delle didascalie a favore dei ballons e ospitò quasi esclusivamente fumetti d’avventura americani.

Nel 1935 esce il primo numero del settimanale “Intrepido”, pubblicato dai fratelli Alceo e Domenico Del Duca. Sarà il primo periodico imperniato sul genere romantico e sentimentale, e il primo nucleo di opere a fumetti italiane ad essere tradotte – con qualche modifica – in Francia, per le Editions Mondiales di Cino Del Duca.

Nel 1936 Guido Moroni Celsi dette il via al Ciclo della Malesia, ispirato
alle narrazioni di Emilio Salgari e alle imprese del principe
Sandokan. La serie continuò ad apparire su Topolino fino al 1941.

Nel 1937 esce il primo numero del settimanale “Il Vittorioso”,
pubblicato dalla casa editrice AVE, emanazione dell’Azione Cattolica Italiana, diffuso nel circuito delle parrocchie. Ospiterà fra i suoi autori Benito Jacovitti. Pubblicato fino al 1966, che propose una serie di fumetti rigorosamente dal sapore nazionale.

Nel 1937 esce anche il primo numero del periodico “Paperino”, pubblicato da Mondadori. Sulle sue pagine appare Paolino Paperino e il mistero di Marte, scritta e disegnata da Federico Pedrocchi: è la prima storia lunga disneyana realizzata in Italia, e la seconda al mondo.

Nel 1938 nulle pagine di “Topolino” (n. 238) fa la sua prima apparizione il personaggio di Kit Carson, creato da Rino Albertarelli, che introduce il genere western nel fumetto italiano. Sarà ripreso in seguito da Federico Pedrocchi e Walter Molino.

Sempre nel 1938 esce, sull'Audace, il primo numero di Dick Fulmine, creata da Carlo Cossio con Vincenzo Baggioli, tre mesi prima del famoso Superman. Dick è un agente italoamericano in borghese della polizia di Chicago e senza tener conto dell’autorità, combatte soprattutto contro delinquenti ebrei, neri e sudamericani, spesso per difendere connazionali in difficoltà, arrivando anche ad uccidere i cattivi. Le sue nemesi
più celebri erano Zambo e Maschera Bianca.
Poche, pochissime
le donne che interrompevano il suo dovere: Fulmine non era nato per avere un rapporto fisso e distrazioni. Il personaggio è ispirato al famoso pugile Primo Carnera, perfetto fisicamente ed intelligente come pochi. La serie, entrò nel cuore dei lettori, in un’ epoca
fascista dove spopolava il mito del super uomo, divenendo uno deimaggiori successi del fumetto popolare italiano fino agli anni Cinquanta.

Ancora nel 1938 esce sulle pagine del Vitttorioso la serie dell’aviatore Romano il Legionario illustrata dall’ingegnere Kurt Caesar. Caratterizzata dalla passione dell’autore per la tecnologia e la meccanica e in linea con la propaganda fascista, la serie durò fino al 1940.

Nel Settembre 1939 il Monello confluisce nell’“Intrepido”. Dalla prevalenza di materiale avventuroso e britannico, passerà in seguito al fumetto sentimentale e italiano.

Nel 1939, sulle pagine de “L’Audace” (n. 276 e 290), debutta la fantascinza con: Virus, il mago della foresta morta, sceneggiato da Federico Pedrocchi e disegnato da Walter Molino. Apparirà poi su “Topolino”, disegnato da Antonio Canale.

Nel 1939, Superman esordisce in Italia sugli Albi dell'audacia con il nome italianizzato di Ciclone, l'Uomo d'acciaio, per poi diventare Ciclone, L'Uomo Fenomeno su L'Audace nel 1940.

Nel 1939 debutta anche Il Dottor Faust, serie ispirata al personaggio di Goethe, creata da Federico
Pedrocchi e Gustavo Rosso, in arte Gustavino. Apparirà in seguito sulle pagine di “Topolino”, realizzato sempre da Pedrocchi con Rino Albertarelli e, poi, Franco Chiletto

Nel 1940, l’albo “Future Comics” delle edizioni David McCay pubblica a puntate Saturn Against the Earth, traduzione di Saturno contro la Terra
di Federico Pedrocchi, Cesare Zavattini e Giovanni Scolari del 1936. Ispirato alle avventure dell’americano Flash Gordon, è il primo fumetto italiano tradotto negli Stati Uniti, caso unico fino agli anni Ottanta.
Giovanni Scolari pubblicherà anche altri lavori, tra i quali la favola "I 4 Elementi", (1930) e Un Uomo contro il mondo, (1951).

Nel 1938 il regime cercò di opporsi ai contagiosi comics americani proibendone la pubblicazione dei fumetto avventurosi statunitensi che continuavano a collezionare un crescente numero di appassionati. Nel 1942

il regime fascista riuscì a imporre agli editori di bandire o ‘italianizzare’ i fumetti americani e i loro eroi: il settimanale “Topolino” (n. 478), per esempio, proseguì solo ospitando non più le storie di Mickey Mouse ma di Tuffolino, personaggio creato da Federico Pedrocchi per i disegni di Pier Lorenzo De Vita.

Cominciarono, quindi, ad apparire i primi eroi nostrani, sostitutivi di quelli americani, ma non inferiori per qualità o originalità. L'unica innovazione fu che finalmente le vecchie didascalie rimate cominciarono a essere sostituite dai più moderni e dinamici balloons di ispirazione americana.

ANNI '40: Gli EROI del DOPOGUERRA

Finita la guerra la produzione del fumetto riprese vigore ma alla figura del supereroe, troppo vicina a quella del superuomo, venne sostituita la figura del giustiziere dall’identità segreta, eroe umano mascherato. Incominciò a imporsi anche l’immagine della donna aggressiva e provocante.

Nel 1944 finì la lunga esperienza del Corriere dei Piccoli.

Nel 1945 scompare prematuramente Federico Pedrocchi, colpito da una raffica di mitragliatrice durante un'incursione aerea inglese mentre rientrava in treno a Milano.

Il rinnovamento del fumetto italiano avvenne nel 1945, quando Alberto Ongaro e Mario Faustinelli inventarono l’eroe mascherato di ispirazione americana Asso di Picche pubblicato nel 1946, su “Albo Uragano” che diventa Asso di Picche
Comics. Si tratta del, primo eroe mascherato di produzione italiana. È il primo albo italiano a colori nel formato dei
comic book americani. È con questo personaggio che fa il suo debutto Hugo Pratt.

Nel 1946 esce anche il primo numero di Gim Toro, serie creata da Andrea Lavezzolo e pubblicata dalle Edizioni Juventus di Agostino Della Casa e Gino Casarotti.

Sempre nel 1946 nasce anche un nuovo tipo di fumetto, più realistico, rivolto in particolar modo alle lettrici: il fotoromanzo. Tra i più famosi quelli pubblicati da Grand Hotel dei fratelli del Duca e Bolero Film di Mondadori. Fino ai primi anni Cinquanta ospiterà esclusivamente fumetti, realizzati a mezza tinta, fra gli altri, da Walter Molino e Giulio Bertoletti.

Nel 1947 Cesare Civita, editore italiano emigrato a causa delle Leggi Raziali, pubblica in Argentina il settimanale “Salgari”, che ospiterà fumetti di autori italiani come Pratt, Faustinelli, Tarquinio, Ongaro, che negli anni successivi emigreranno.

Nel 1948 nacque dai testi di Gian Giacomo Dalmasso e dai disegni di Enzo Magni Pantera Bionda, ispirata alle vicende di Sheena e soggetta a ripetuti intereventi di censura da parte della Chiesa dovuti all’abbigliamento troppo ridotto.

Nel 1948 esce nelle edicole il primo episodio di Tex Willer, “Il totem misterioso”, serie creata da Gian Luigi Bonelli e disegnata da Aurelio Galleppini, in arte Galep.

Nel 1949 “Topolino” cambia formato e da giornale passa a tascabile: nasce il formato “libretto”, che apre al successo dei tascabili comici, che si estenderà per tutti gli anni Cinquanta.

ANNI '50: I DISNEYANI D’ITALIA
Per far fronte alla difficile situazione economica del dopo guerra, gli editori ridimensionano l’albo orizzontale a striscia
unica, stampato su carta di bassa qualità e in bianco e
nero. Gli eroi del fumetto statunitense lasciano posto a produzioni italiane, in quanto il costo dei diritti di traduzione è proibitivo.

Nel dopoguerra sorge anche una polemica legata proprio a questo utilizzo del fumetto come strumento di propaganda: da un lato i dirigenti del partito comunista e dela DC a indicarlo come diseducativo, dall’altro intellettuali come Rodari o Vittorini ad elogiarne le peculiarità.

Nel 1950 a Milano viene fatta la prima rassegna nazionale di pubblicazioni a fumetti, nell'ambito del convegno “La stampa periodica per ragazzi” curato dal Centro Nazionale di Prevenzione Sociale, presso il Palazzo di Giustizia.

Nel 1951 viene presentata alla Camera la proposta di legge, per la regolamentazione dei contenuti della stampa periodica per ragazzi. Benché non approvata in via definitiva, apre la stagione delle polemiche intorno ai contenuti ‘diseducativi’ di alcuni fumetti, che si tradurranno in tentativi di

regolamentazione, sfociati nel Codice di Garanzia Morale del 1962. Mammina me lo compri?, è un Opuscolo che viene distribuito nel 1952 presso la parrocchia Cristo Re di Viale Mazzini in Roma. Cita 279 albi: 178 dichiarati esclusi, per 34 cautela, 43 riconosciut leggibili e 24 si consigliavano perché della stampa cattolica.

Nel 1950 esce il primo episodio della serie Akim, creata da Augusto Pedrazza e Roberto Renzi. Akim era ispirato alle vicende di Tarzan e fu pubblicato anche in Francia fino al 1991.

Nel 1952, esce sulle pagine del mensile “Cucciolo” (n. 8) il personaggio di Tiramolla, creato da Roberto Renzi e Giorgio Rebuffi, e che nel 1953 conquisterà una testata autonoma per le Edizioni Alpe. Il successo genera un boom di testate umoristiche per bambini, tra cui Trottolino e Volpetto di Edizioni Bianconi.

Nel 1954 viene fondato da Roy (Rinaldo) D’Ami, lo studio Creazioni Dami: diventerà il principale agente e intermediario del fumetto italiano. Grande successo avranno fumetti avventurosi e bellici prodotti per editori britannici (Fleetway e DC
Thompson) da autori fra cui D’Ami, Hugo Pratt, Dino Battaglia, Gino D’Antonio, Mario Uggeri, Ferdinando Tacconi. Nell’Ottobre 1962 debutterà nelle edicole nostrane la “Collana Eroica”, pubblicata da Editrice Dardo, che presenterà questi lavori anche al pubblico italiano.

Nel 1956 esce il primo numero del quotidiano “Il Giorno”, diretto da Gaetano Baldacci. Tra i primi quotidiani nazionali a dedicare una pagina ai fumetti, ospiterà la prima striscia giornaliera italiana, Gatto Filippo di Pino Zac.

Un anno dopo, il 28 Marzo 1957, darà vita al supplemento “Il Giorno dei Ragazzi”, sulle cui pagine debutterà Cocco Bill di
Benito Jacovitti.

A metà anni 50 nasce Geppo, il diavolo
buono, protagonista di una serie di albi a fumetti portato al successo dalla matita di Giulio Chierchini che lo disegnò verso la metà degli anni cinquanta in una sola ed unica storia per la rivista Trottolino. Escono anche anche Soldino, Nonna Abelarda, ecc.

ANNI '60: ARRIVANO I CATTIVI E GLI INTELLETTUALI

In questi anni al fumetto viene riconosciuta una dignità di linguaggio pari a quella del romanzo tradizionale e una forte importanza
artistica, questo grazie anche agli studi di importanti autori quali Umberto Eco, (1964) con il suo Apocalittici e integrati, e Roberto Giammanco.

Nel 1961 esce per Mondadori il saggio I fumetti di Carlo Della Corte, il primo testo interamente dedicato alla storia del fumetto in Europa, e a lungo principale ed isolata fonte di informazioni sul fumetto in Italia.
Nel 1961 Guido Nolitta (Sergio Bonelli) inventa il western Zagor, difensore della giustizia e della pace tra bianchi e indiani.

Data la crescente importanza attribuitagli, questo strumento comunicativo va sempre più specializzandosi in base alle diverse fasce di età e differenti target socio- culturali rappresentati da una variegata gamma di consumatori.

Con la messa in discussione dei vecchi canoni della società nasce la figura dell’eroe negativo, dalla personalità forte
e ingegnosa, che non si riconosce nell’ordine sociale esistente e per questo assume atteggiamenti anarchici. Questo antieroe si maschera per non farsi riconoscere e per non essere nessuno, non può fare a meno
di rubare ed è continuamente sopraffatto da un forte desiderio di morte e distruzione.

È la nascita in Italia del fumetto noir italiano, il quale prende ispirazione dal suo predecessore francese Fantax, creato nel 1945 da Marcel Navarro e Pier Mouchotte.

Nel 1962 esce nelle edicole il primo episodio di Diabolik, “Il re del terrore”, serie creata da Angela e Luciana Giussani. Si apre la stagione dei ‘fumetti neri’, dal tipico formato tascabile.

Nel 1962 inizia anche ad apparire su diversi albi il marchio “Garanzia Morale”, che segnala i fumetti in linea con le norme di regolamentazione del Codice di Garanzia Morale un organismo di vigilanza creato dagli
editori per frenare le polemiche sui contenuti diseducativi. Gli effetti, dureranno per oltre un decennio.

Nel 1964 esce per Bompiani il saggio Apocalittici e integrati di Umberto Eco. Le sue analisi, che destano l’attenzione di intellettuali e dei media, testimoniano una nuova stagione di interesse culturale per il fumetto, e stimolano la critica che inizia a dotarsi di testate e manifestazioni dedicate.

Nel 1964 esce il primo numero di Kriminal, serie creata da Roberto Raviola, in arte Magnus e Luciano

Secchi, in arte Max Bunker. Nel Dicembre gli stessi autori pubblicheranno la serie Satanik. Satanik è "sorella di sangue" di Kriminal, ma a differenza dello scheletrico criminale, le cui storie sono incentrate sul tema reale della criminalità, la satanica ragazza vive avventure soprannaturali e orrorifiche.
Nel 1965 si svolge a Bordighera, in occasione della “Prima tavola rotonda internazionale sulla Stampa e i Fumetti”, il primo Salone Internazionale dei Comics. È la prima grande manifestazione culturale dedicata al fumetto in Europa.

Nel 1965 su impulso di Giovanni Gandini, con il supporto di Umberto Eco e Oreste del Buono, esce nelle edicole il primo numero di “Linus”: rivolta a un pubblico adulto e di buona cultura, è la prima rivista ad affiancare ai fumetti numerosi articoli di taglio critico, che ne faranno il
maggiore riferimento europeo per le riviste ‘d’autore’. Nel primo anno pubblica Neutron di Guido Crepax, in cui debutta il personaggio di Valentina. Che da personaggio secondario diverrà il fulcro della serie. Valentina un fumetto rinomato per il sofisticato disegno di Crepax, per la psichedelica e sognante trama tinta da una forte dose di erotismo.

Nel 1966 esce, a Milano, la prima pubblicazione amatoriale interamente dedicata all’informazione e all’approfondimento sul fumetto, la fanzine “Comics Club 104”, curata da Alfredo Castelli e Paolo Sala.

Nel 1966 esce in edicola il primo numero della serie Isabella, ideata da Renzo Barbieri e Giorgio Cavedon, che inaugura la stagione dei tascabili erotici. Grazie al loro successo si consolida anche il modello

Nel 1966, nasce la Casa Editrice Comic Art, che per prima proporrà recuperi filologici di fumetti americani e italiani. Sarà animata da Rinaldo Traini, dal 1968 al 1992 direttore del Salone Internazionale dei Comics, e da Sergio Trinchero.

produttivo delle ‘agenzie di fumetti’ che intermediano fra editori, sceneggiatori e disegnatori (spesso associati in ‘studi’), per garantire la quantità di materiale necessaria ad alimentare le testate. Nel 1966 si svolge la seconda edizione del Salone Internazionale dei Comics, inaugurato a Bordighera l’anno precedente, si svolge a Lucca, che da allora sarà sede del Salone e delle successive manifestazioni fino a Lucca Comics and Games

Nel 1967, con Dino Battaglia, uno dei creatori di Asso di Picche il fumetto d’autore italiano viene rinnovato sia dal punto di vista narrativo che grafico, con cambiamenti repentini della visuale tra le vignette e un disegno più emotivo e dinamicizzato. In questo periodo, infatti, inizia a tradurre in fumetti varie opere di autori classici, specie dell'Ottocento quali Poe, Lovecraft, Stevenson e Hoffmann pubblicandole sulla rivista Linus; verranno poi raccolti nel volume Totentanz. Sono disegni goticheggianti, che lo faranno qualificare come Maestro delle tenebre. Di particolare pregio risulta il suo segno nelle tavole del volume Battaglia racconta Maupassant (edizioni Milano Libri), che raccolgono varie storie pubblicate su Linus tra il 1968 e 1977 tratte dai racconti dello scrittore francese Guy de Maupassant.

Il 1967 segna l'arrivo anche di un altro importante evento riguardante la storia del fumetto d’autore moderno, non solo italiano. Si tratta dell'uscita del primo ampio ‘romanzo grafico’ italiano, il capolavoro di Hugo Pratt, Una ballata del mare salato, primo episodio del suo più famoso personaggio Corto Maltese, Corto Maltese esce primo numero della rivista “Sgt. Kirk”, edita da Florenzo Ivaldi.

Viene dunque inaugurato un nuovo modo di narrare con un fumetto più riflessivo, letterario, di narrativa, in cui le vicende, dal ritmo moderno, si svolgono in ambienti dal sapore
esotico e sparsi in tutto il mondo. È il riflesso dell’utopia e di quella ricerca di libertà, avventura dell’autore.

Dal 1967 al 1984 esce Eureka una delle più importanti riviste a fumetti italiane, che faceva concorrenza alla rivista Linus. Ideata e diretta da Luciano Secchi e pubblicata dall’Editoriale Corno. Tra gli altri: L’Orlando Furioso di
Pino Zac e Maxmagnus di Bunker&Magnus

Nel 1968, sdrammatizza la figura del Cattivo, Bonvi crea Cattivik, brutto mostriciattolo che cerca di essere cattivo a tutti i costi, ma si rivela solo uno stupido sfortunato.

Nel 1968, sempre Bonvicini – noto poi come Bonvi – vince con Sturmtruppen il concorso indetto dal quotidiano Paese Sera per la creazione di un Nuovo Personaggio a Fumetti. Il debutto ufficiale della serie si avrà l’anno seguente sulle pagine della rivista “Off-Side”.

Nel 1969, Max Bunker e Magnus creano Alan Ford un albo a fumetti che racconta le avventure di uno squinternato gruppo di agenti segreti, il Gruppo TNT; il titolo dell'albo deriva dal nome di uno dei protagonisti del gruppo, il "bello e ingenuo" Alan Ford.

Sempre nel 1969 Giovan Battista Carpi crea insieme a Guido Martina il famoso Paperinik, il diabolico vendicatore.

Nel 1969, sulle pagine del “Corriere dei Piccoli” (n. 41) fa la sua prima apparizione Valentina Melaverde, creata da Grazia Nidasio.

GLI ANNI'70: La CONTESTAZIONE

Sono gli anni della contestazione. Il fumetto, per il buon riscontro con il pubblico giovanile, la velocità di rappresentazione, e l’immediatezza, diviene medium dell’opposizione dei movimenti antagonisti e scena di una satira di costume e di politica molto aggressiva, metaforico, e talvolta irreale. Linus diverrà il centro di produzione di questo tipo di comic.

Anche dal punto di vista narrativo avviene un rinnovamento dovuto al rifiuto dell’avventura classica di stampo anglosassone, considerata troppo filoamericana, a favore della più nobile “letteratura grafica”.

Sergio Toppi, proveniente da una decennale esperienza nel Corriere dei Piccoli, è da considerarsi un innovatore in questo senso. Nel 1974 esordisce sul Messaggero dei Ragazzi mostrando caratteristiche nell’uso forte del nero e rompendo i tradizionali schemi delle vignette, con temi di grande impatto emotivo.Tra le sue creazioni, la collana Un uomo un’avventura e la serie Il collezionista. Molto importane sarà il contributo dei fumettisti sudamericani e soprattutto argentini, tra cui Alberto Salinas e Arturo Del Castillo.

Nel 1968 vengono pubblicate per la prima volta in Italia le vignette di Mafalda, scritta e disegnata dal 1964 al 1973 dall'argentino Joaquín
Lavado, in arte Quino. Mafalda è una bambina dallo spirito ribelle, profondamente preoccupata per
l'umanità e per la pace nel mondo. Pone a sé e ai suoi genitori domande candide e disarmanti a cui è difficile, e a volte impossibile, rispondere. Sono domande che mostrano le contraddizioni e le difficoltà del mondo degli adulti, nel quale Mafalda rifiuta di integrarsi.

Nel 1970 nell’ambito della Sesta edizione del Salone Internazionale dei Comics di Lucca, viene istituito il Premio Yellow Kid, per lunghi anni il principale riconoscimento fumettistico in Europa.

Nel 1971 si svolgono a Genova “Le tre giornate del fumetto”, organizzate
da Gianni Bono: è la prima manifestazione popolare in Europa dedicata al fumetto con la partecipazione commerciale di editori. La kermesse registra fin dalla prima edizione un record di 20.000 presenze.

Nel 1972 il “Corriere dei Piccoli” cambia nome a seguito di un referendum indetto nel 1971 dalla testata, e diventa “Corriere dei

Ragazzi”. Diretto da Giancarlo Francesconi e con Mino Milani responsabile letterario, pubblicherà Nidasio, Pratt, Battaglia, Toppi, Tacconi, Micheluzzi, Sclavi, Cavazzano. Il “Corriere dei Piccoli” diventa dapprima un supplemento del nuovo settimanale, quindi torna a essere una testata indipendente.

Nel 1972 esce il primo numero della rivista “Il mago”, pubblicata da Mondadori e incentrata sul fumetto umoristico. Tra gli altri: Big Sleeping di Daniele Panebarco, Sam Pezzo di Vittorio Giardino, e lo scrittore Stefano Benni.

Nel 1972 debutta il programma televisivo Gulp! Fumetti in tv, contenitore di animazione che presenterà in questa versione e nella succesiva SuperGulp!, del 1977, i primi adattamenti televisivi di fumetti italiani, fra cui Corto Maltese, Cocco Bill, Sturmtruppen, Alan Ford, Lupo
Alberto, Tex, Valentina e la serie inedita Nick Carter di Bonvi e De Maria.

Nick Carter, Patsy e il cinesino Ten, gli investigatori
ideati da Bonvi per la trasmissione Gulp! I Fumetti in TV.

Nel 1973, Agostino e Franco Origione creano Nilus, rifacendosi all’impostazione grafica americana, in satira di ambientazione egizia.


Nel 1974 la redazione del “Corriere dei Ragazzi” inaugura un nuovo modello nella gestione del diritto d’autore relativo al fumetto, riconoscendo per la prima volta una quota dei proventi delle vendite all’estero (circa 50% all’editore, 25% al disegnatore, 25% allo sceneggiatore).
Nel 1974 esce il primo numero del mensile “Alterlinus”, costola di “Linus” incentrata su storie ‘d’autore’ di più ampio respiro. Ospiterà sulle sue pagine Gli Scorpioni del deserto di Pratt e Alack Sinner di Munoz&Sampayo, i francesi Moebius e Druillet e lavori di Toppi, Altan, Renato Calligaro, Andrea Pazienza, Milo Manara.

Nel 1974, sulle pagine del “Corriere dei Ragazzi”, fa la sua prima apparizione Lupo
Alberto, di Guido Silvestri, in arte Silver. Diventerà il maggiore successo umoristico del fumetto italiano, e tra i principali fenomeni di licensing nel nostro Paese.

Nel 1975, sulle pagine del “Corriere dei Piccoli” (n. 28) Altan pubblica le prime storie de La Pimpa, il più fortunato fumetto italiano per bambini in età prescolare.

Nel 1975 Esce il primo numero del settimanale “Lanciostory”, pubblicato da Eura Editoriale. Su Lanciostory, nel 1977, viene pubblicato per la prima volta L'Eternauta.

El Eternauta è un fumetto di fantascienza sceneggiato da Héctor Oesterheld e disegnato da Francisco Solano López, pubblicato per la prima volta in Argentina tra il 1957 ed il 1959 sul periodico Hora

La trama è spesso considerata una sorta di anticipazione della tragica realtà che l'Argentina avrebbe in seguito conosciuto: il dramma dei desaparecidos, della dittatura militare (il cosiddetto Processo di Riorganizzazione Nazionale) e persino lo stadio. Gli autori avevano certo intuito il clima politico che permeava il loro paese. Lo stesso Oesterheld scomparve nel 1977, vittima della dittatura assieme alle sue quattro figlie.

La storia inizia con la materializzazione di un uomo sulla sedia davanti alla scrivania di uno scrittore di fumetti di Buenos Aires in una notte di un giorno imprecisato della seconda metà del XX secolo (da alcuni poster appesi nella stanza dello scrittore sembra negli anni delle prime missioni spaziali). L'ospite si presenta come Khruner, ossia "il vagabondo dell'infinito" (nella versione originale Juan
Salvo, nell'edizione italiana Juan Galvez) che spiega di essere "l'eternauta", un pellegrino dei secoli che vaga alla ricerca della sua epoca e del suo mondo perduti (sempre Buenos Aires e sempre un periodo imprecisato della seconda metà del XX secolo ma questo secondo dato verrà comunicato allo scrittore dall'"eternauta" solo dopo avergli raccontato la propria storia per tutta la notte). Tutto

inizia con una misteriosa "nevicata". Con il passare delle ore si scopre (dopo aver visto degli aerei militari venir distrutti in cielo da uno strano fascio di luce e aver assistito alla discesa dal cielo di numerosi globi luminosi) che questa "neve", che ha decimato gli abitanti di Buenos Aires, non è altro che un'arma aliena. I sopravvissuti al primo attacco (la "nevicata") si organizzano con tute e respiratori fabbricati artigianalmente per poter uscire dalle abitazioni. Infatti la "neve" uccide istantaneamente solo per contatto diretto nel suo stato "solido", e dunque non è necessaria nessuna stanza di decontaminazione e le tute sono semplici impermeabili che coprono tutto il corpo e i respiratori semplici filtri dell'aria. All'esterno ci sono anche altri sopravvissuti.
I militari li stanno organizzando alla difesa contro gli invasori in quanto è oramai chiaro che l'umanità deve combattere contro un'invasione aliena. Tutta la Storia si basa sul tentativo di contrastare gli Alieni con ogni mezzo. Alla fine, per sfuggire alla cattura Khruner riesce a rifugiarsi nell'astronave degli alieni e, tentando di manovrarla, aziona casualmente una sorta di macchina del tempo e si ritrova al di fuori dello spazio e del tempo conosciuti. L'eternauta inizia così a girovagare per mondi paralleli (continuum) gridando nell'infinito i nomi della moglie e della figlia, senza speranza di ritrovarle. Qui finisce la
sua storia allo scrittore di fumetti e si spiega l'improvvisa materializzazione di Khruner davanti al primo poche ore prima. Khruner intuirà di essere riuscito a tornare nel suo universo, correndo verso la sua casa, con Marta ed Elena ad attenderlo fuori. E lo scrittore, invece, che quello che gli ha raccontato corrisponde a ciò che poco dopo accadrà, anche dal primo fiocco della strana neve che
sta per cadere: la storia si conclude quindi dal momento dove l'aveva iniziata Khruner, dalla partita a Ramino con i suoi amici che aveva iniziata in casa sua. Nel 1969 Oesterheld ha deciso di riscrivere la sceneggiatura, aumentandone i riferimenti politici e la violenza e facendone una aperta critica al regime dittatoriale e all'imperialismo degli Stati Uniti. Eternauta II, pubblicato a partire dal dicembre 1975, è sempre parto di Oesterheld e Solano López; la trama è sempre più orientata alla critica politica, e Oesterheld stesso diventa un personaggio narrante nella storia. Lo sceneggiatore, che nel frattempo si era unito al movimento dei Montoneros, ha continuato a scrivere di nascosto i capitoli del fumetto fino alla sua scomparsa, avvenuta nell'aprile del 1977. La saga è continuata dopo la morte di Oesterheld, con altri capitoli.

Nel 1975 esce il primo numero della serie Lo sconosciuto, realizzata da Magnus e ritenuta tra le maggiori opere italiane edite in formato tascabile. Lo Sconosciuto è un ex mercenario di mezza età, una figura a metà tra l'agente segreto e la guardia del corpo. Nelle sue avventure lo Sconosciuto si fa spesso ingaggiare per lavori apparentemente tranquilli, quasi da servizio d'ordine, ma finisce irrimediabilmente invischiato in situazioni di pericolo. Il fumetto nasce negli anni'70, nel pieno fiorire del terrorismo italiano e internazionale. E infatti questi sono alcuni dei temi che si affacciano nelle storie, all'interno di scenari di scottante attualità: i paesi arabi, l'America Latina del narcotraffico, i Caraibi sull'orlo della rivoluzione.
Nel 1975 viene epubblicato Mister No, un personaggio dei fumetti di Guido Nolitta, pseudonimo dietro il quale si nascondeva il suo stesso Editore, Sergio Bonelli. In un'epoca in cui il western andava di moda sia al cinema che nei fumetti (basti pensare a Tex e Zagor, e all'abbondare dell'offerta di spaghetti- western in quel periodo), Nolitta scelse di scrivere il primo fumetto della Bonelli non ambientato nel mondo del West, ma negli anni cinquanta nella remota Amazzonia, per la precisione a Manaus. Per il modo di trattare i temi e per la caratterizzazione del personaggio questa serie segna un punto di svolta per la casa editrice e fa da apripista per quelle a venire (nonostante ci sia qualcuno che consideri come tale Martin Mystère).

Nel 1976, in Francia, Larousse pubblica L’Histoire de France en Bande Dessinées e successivamente L’Histoire du West: vi collaboreranno diversi autori italiani, fra cui Milo
Manara. Su questo modello nascerà anche, nel 1978, La Storia d’Italia a Fumetti, curata da Enzo Biagi.

Nel 1976, a Milano, in Via Lazzaretto, apre con successo “La Borsa del Fumetto”: è la prima libreria
specializzata italiana.

Nel 1976, Una ballata del mare salato di Hugo Pratt
si aggiudica il Premio alla Migliore Opera Realistica Straniera, nell’ambito della III edizione del Festival Internazionale del Fumetto di Angoulême, nato nel 1974. Nato sul modello del lucchese Premio Yellow Kid, il riconoscimento francese diventerà negli anni Ottanta il principale premio fumettistico europeo.

Nel 1976 l'autore satirico Francesco Tulio Altan crea
Cipputi, l’operaio metalmeccanico comunista.

Nel 1977 escono i primi numeri della rivista “Cannibale”, ideata da Stefano Tamburini con Massimo Mattioli, scintilla di una nuova stagione di sperimentazione nelle riviste. Vi si uniscono presto Filippo Scòzzari, Tanino Liberatore e Andrea Pazienza, destinato a un ruolo di innovatore e alfiere del fumetto contemporaneo nazionale. Sulle sue pagine esordisce Ranxerox, il robot più coatto mai apparso nelle tavole disegnate, creato da Tamburini e
disegnato anche da Liberatore e Pazienza. Concepito come un
bizzarro antieroe, Ranxerox è un robot con sembianze umane costruito da pezzi di una fotocopiatrice, e dotato di una grande forza fisica e di una feroce violenza. In origine si chaimava Rank Xerox , ma la ditta Rank Xerox , chiede che il nome sia cambiato.

Nel 1977 esce il primo episodio di Ken Parker, serie western di impianto esistenzialista e realistico ideata da Giancarlo Berardi e Ivo Milazzo, pubblicata dalla Cepim di Sergio Bonelli.

 

Nel 1977 viene pubblicata la rivista settimanale Skorpio, della casa editrice romana Eura Editoriale. È la "gemella" di Lanciostory, rivista analoga per contenuti e impostazione editoriale pubblicata dalla medesima casa editrice.
Lanciostory, Skorpio, comic Art, Oriente Express, erano "Riviste contenitore", cioè quelle riviste che non presentavano personaggi fissi ma antologie di fumetti di scuole anche molto diverse tra loro.

Nel 1978 la messa in onda di Heidi, e Goldrake serie giapponesi di cartoni animati, segna l’ingresso in Europa del nuovo immaginario del fumetto e dell’animazione orientali, l'ANIME. Inizia il lento percorso di importazione di Manga (fumetti giapponesi), che avrà i primi passi in Italia con Candy Candy (tradotto nel 1982), fino al boom nei primi anni ’90.

Nel 1978 esce come bollettino dell’associazione Club Giovani Amici del Fumetto, il primo numero di “Fumo di China”, la più longeva testata di informazione sul fumetto in Italia.

Nel 1978, Milo Manara dimostra la sua devozione per Hugo Pratt nel 1978, creando la serie delle Avventure di Giuseppe Bergman. , che vengono pubblicate sulle pagine della rivista francese di fumetto “A Suivre” (n. 9).

ANNI '80: LE NUOVE AVANGUARDIE E L’EFFETTO TV

 

Nel 1980 esce il primo numero della rivista “Totem”, pubblicata da
Edizioni Nuova
Frontiera, che presenta la più vasta selezione in Italia di fumetto francese contemporaneo. , con dautori e isegnatori come Caza ed Enki Bilal.

La fiera degli Immortali (in francese: La foire aux Immortels) è una graphic novel sceneggiata ed illustrata dal disegnatore franco-jugoslavo Enki Bilal, e pubblicata nel 1980 da Les Humanoïdes Associés. Inoltre è il primo volume della Trilogia Nikopol. La dittatura fascista si è impadronita della capitale francese. Alla vigilia di elezioni-truffa una misteriosa astronave a forma di piramide si ferma sul cielo della città. Da bordo, le immortali divinità dell'Antico Egitto chiedono un enorme rifornimento di carburante. Intanto però, uno di loro, il perfido e immorale Horus, è sceso a terra per iniziare una lunga trama di vendetta. Sul destino di tutti piomba la figura di Alcide Nikopol, un uomo che trent'anni prima era stato inviato nello spazio, ibernato a seguito di una condanna per diserzione... e allora è facile intuire che niente sarà più come prima.

Nel 1980 esce il primo numero della rivista “Frigidaire”, fondata da Sparagna, Tamburini e Scòzzari, sulle cui pagine vedrà la luce il più famoso fumetto maledetto di Andrea Pazienza, il cattivo, sgradevole, cinico e bastardo Zanardi. Si tratta della rivista più controversa e scardinatrice di costumi dell'epoca, finita più volte di fronte al tribunale per denunce di vario genere, riguardanti la violenza dei suoi fumetti. Andra Pazienza morirà prematuramente nel 1988.

Nel 1980 esce la rivista L'Eternauta, mensile di fumetti edito prima dalla casa editrice Edizione Produzione Cartoon e dal n. 60 dalla Comic Art. L'omonimia con il fumetto di Oesterheld
e Lopez è chiaramente voluta, quale testimonianza
all'importanza e al successo che quel fumetto ha avuto nell'immaginario collettivo.

Nel 1982 esce in edicola il primo numero della serie Martin Mystère, ideata da Alfredo Castelli. Per l’editore Sergio Bonelli è la prima serie di esplicita ambientazione contemporanea. Martin Jacques Mystère, soprannominato Il Detective dell'Impossibile, è un professore che indaga su molti misteri non risolti come Atlantide e altri luoghi mitici e leggendari, UFO, parapsicologia, enigmi della storia, dell'archeologia e della scienza fatti apparentemente "impossibili", ritenuti inspiegabili dalla scienza ufficiale e facilmente rimossi. Una caratteristica che lo
differenzia dalla maggior parte degli eroi di fumetti (con l'esclusione di Valentina di Crepax e di
Dick Tracy di Chester Gould) è quella di avere una data di nascita (26 giugno 1942). Il professor Martin Jacques Mystère, che vive a New York a Washington Mews, segue infatti lo stesso continuum spazio- temporale del lettore. Rimanendo indubbiamente la stessa persona, Mystère in oltre 20 anni è invecchiato e si è trasformato nel BVZM (il Buon Vecchio Zio Marty). La serie ha messo in crisi la tradizionale divisione della critica tra pubblicazioni cosiddette di prestigio e popolari, tra fumetto d'autore e fumetto seriale.

Nel 1982 esce il primo numero della rivista “Orient Express”, diretta da Luigi Bernardi, che pubblica materiale ‘d’autore’ di produzione esclusivamente italiana, fra cui Max Friedman di Vittorio Giardino.

Nel 1983, su Lanciostory appare Dago, un fumetto in bianco e nero creato da Robin Wood e Alberto Salinas, pubblicato a partire dal 1980 sulla rivista argentina Nippur Magnum. Viene pubblicato anche Nippur di

Lagash una delle "historietas" (fumetti) più famose e longeve della famosa Scuola Argentina, creato sempre da Robin Wood e disegnato da Luis Lucho Olivera, apparso per la prima volta in Argentina nel 1967.

 

Nel 1985, sempre per le edizioni Eura Editoriale, l'Argentino Enrique "Quique" Alcatena pubblica il Mago. Con Robin Wood, il creatore di Dago e Nippur creerà Merlino, . Per Lanciostory pubblica anche lo splendido e onirico Attraverso
il Labirinto. Più tardi lavorerà con le statunitensi Marvel e la DC comics.

Le maggiori libertà di linguaggio, la caduta delle censure, il graffitismo formale danno vita a storie di donne sempre più spregiudicate, di cui sono autrici e disegnatrici anche le donne stesse:

Nel 1983 esce Il Gioco di Milo Manara. Nel 1984, esce Solange di Cinzia Ghigliano più sentimento che sesso. Le storie sono molto introspettive.

Nel 1985 Paolo Euletieri Serpieri inventa Druuna, una formosa eroina protagonista di un'omonima saga ambientata in un futuro disastrato, in cui si uniscono fantascienza avventura, erotismo e violenza.

Nel 1987 Franco Saudelli
crea La Bionda, personaggio erotico, ma ironico con una connotazione trasgressiva, principalmente "legata" al bondage ed al fetish indirizzato al piede femminile.

Nel 1989, Cinzia Leone crea Gilda, protagonista dall’atteggiamento mascolino, che si muove in modo spregiudicato durante la Rivoluzione Francese.

Negli anni'80 non manca neanche la satira di costume e di politica. Il più celebre vignettista satirico italiano di questi anni e tutt’ora all’attivo è
sicuramente Giorgio Forattini, di cui innumerevoli sono le pubblicazioni.
Stefano Disegni e Massimo Caviglia ideano Lo salviamo noi il cinema!.

Nel 1983, Sergio Staino pubblica su Linus, una striscia a fimetti satirica, Bobo, che poi appare su molti quotidiani, riviste e periodici italiani di Sinistra, ma anche su Cuore, Tango, Smemoranda ecc.
Protagonista delle strisce è, appunto, Bobo, una sorta di alter ego di Staino stesso,
anche se

fisicamente somigliante al filosofo Umberto Eco. Incarna le delusioni e i rimpianti di un ex sessantottino chei commenta gli eventi di politica italiana ed internazionale, rivolgendo un'attenzione particolare alle trasformazioni della sinistra italiana. Confronta le proprie idee con la moglie femminista, i

figli che pongono domande imbarazzanti e il vecchio stalinista Molotov. Talvolta le sue vicende si svolgono in una sola striscia, altre volte occupano lo spazio di una vignetta.

Nel 1986 esce in edicola il primo numero della serie Dylan Dog, creata da Tiziano Sclavi, che diventerà uno dei maggiori successi del fumetto italiano di sempre.

Nel 1986 esce il mensile “Dolce Vita”, ideata da Igort, Brolli e Paolo Cesari, fra le più eleganti riviste dedicate al fumetto d’autore, sulle cui pagine pubblicheranno Francesca Ghermandi, Gabriella Giandeli, Massimo Giacon.

Nel 1988 per iniziativa del Comune di Cremona
e di Arcicomics si inaugura il Centro Fumetto “A. Pazienza”, dalle cui attività si costituisce negli anni la più ampia biblioteca dedicata al fumetto in Italia.

ANNI' 90: LA BONELLI, la TECNOLOGIA I FUMETTI di IMPORTAZIONE

Nel 1990, all’interno di un supplemento della rivista “L’Eternauta”, fa la sua prima apparizione il personaggio di Rat-man, creato da Leo Ortolani. È anche il periodo intorno al quale la casa editrice ACME pubblica una serie di riviste di fumetti Horror, come Mostri o Splatter, ma anche un fumetto orrorifico, ma ironico, dal titolo Zio Tobia e la Clinica dell'Orrore.

Nel 1990 esce nelle edicole il primo numero di “Zero”, ideata da Luigi Bernardi e pubblicata da Granata Press: è la prima rivista interamente dedicata
ai manga (fumetti giapponesi) in Europa.

Nel 1991 esce Nathan Never, il primo fumetto della Bonelli di genere fantascientifico. Ideato da Medda, Serra e Vigna, ha esordito con un albo
intitolato Agente Speciale Alfa che aveva per tema le tre leggi della robotica di Asimov.

Nel 1992 esce Lazarus Ledd (Larry), creato dall'autore Ade Capone protagonista della omonima serie a fumetti di stampo
avventuroso/fantascientifico. La collana Lazarus Ledd, pubblicata e distribuita dalla Star Comics, è tra le poche in Italia ad essere stata presente per più di dieci anni nelle edicole senza interruzione di continuità e ad avere tanto successo al di fuori dle giro della Bonelli.

Nel 1992 esce la rivista Comix– Il giornale dei fumetti,
periodico che sarà pubblicato fino al 1997 . Edito da Franco Cosimo
Panini Editore, noto soprattutto per la celebre agenda scolastica Smemoranda. Ideata e diretta da Beppe Cottafavi, la rivista tiene a battesimo personaggi popolari come Daniele Luttazzi, Natalino Balasso e Fabio Fazio e vede la partecipazione di comici e artisti famosissimi come Alessandro Bergonzoni, Gene Gnocchi, Paolo
Hendel, Jovanotti, Francesco Guccini e Aldo, Giovanni e Giacomo. Alle parole si accompagnano vignette e strisce firmate da grandi fumettisti come Altan, Bill Watterson, Bonvi, Cinzia Leone, Massimo Cavezzali, Disegni & Caviglia, Sauro Ciantini, Gary Larson,
Jacovitti, Schulz, Silver, Roberto Totaro e tanti altri.

Nel 1993 esce la Guida al Fumetto italiano, catalogo e repertorio
iconografico delle pubblicazioni curato da Gianni Bono che, per la prima volta in modo sistematico, offre una mappatura della storia del fumetto nazionale attraverso ricostruzioni editoriali, dati produttivi e immagini. Dalla catalogazione (2a edizione,
2003) risulteranno riconducibili al campo del fumetto e dell'editoria popolare illustrata oltre 10.000 testate.

Dal 1993, l'autrice disegnatrice Giovanna Casotto inizia a pubblicare storie erotiche sulla rivista di cultura erotica e fumetti Selen e dopo sulla rivista Blue, della Coniglio Editore. Fonte di ispirazione per il
suo stile è per lei il collega e compagno Franco Saudelli.
Dopo una crisi del fumetto negli ’80 verso l’inizio degli anni ’90 c’è una ripresa, grazie alla rinascita dell’interesse verso i supereroi del fumetto americano, in particolare Batman Il ritorno del Cavaliere Oscuro di Frank Miller e Watchmen di Alan Moore (Vedi Storia del Fumetto Americano). Nel 1994 inizia le attività Marvel Italia, filiale dell’editore americano Marvel.

Nel 1995 esce il mensile ESP, per l'editrice Universo. La sua Storia inizia nel 1992, quando la casa editrice Universo decide di dare nuovo impulso ad una delle riviste più antiche e prestigiose della storia del fumetto italiano: l'Intrepido.

Ad aprire il primo numero di questo nuovo corso c'era il primo episodio di
Dipartimento ESP. La serie è continuata, sempre sull'Intrepido,finchè nel dicembre 1995
esce il primo numero di ESP, che proseguirà, con scadenze mensili, fino al maggio 1997. Sono i maestri della SRF, Scuola Romana del Fumetto, a dare vita a ESP, lo sceneggiatore Michelangelo La Neve (trasforma le poesie in storie), e gli artisti Giancarlo Caracuzzo, Maurizio Di Vincenzo, Marco Nizzoli, Marco Soldi, Luigi Di Giammarino, Davide Toffolo, Andrea Accardi che fanno delle immagini poesia. Il fumetto chiude al n°17 per problemi economici e lo staff passa alle testate Bonelliane.

Nel 1995 esce Legs Weaver è il primo fumetto Bonelli interamente dedicato ad una donna. Legs aveva esordito
in edicola come spalla di Nathan Never nel 1991 nella testata a questi dedicata. Il personaggio, per aspetto fisico e per la forza di carattere, è chiaramente ispirato a Ellen Ripley, protagonista della

saga di Alien, interpretata dall'attrice statunitense Sigourney Weaver. Nella propria serie mensile ereditava l'ambientazione e il cast di comprimari di Nathan Never. Nelle intenzioni degli autori tuttavia Legs doveva differenziarsi dalla serie gemella per un ritmo più scanzonato e una maggiore ironia (elementi poco inclini al carattere di Nathan Never).

Seguono a ruota numerose nuove testate della bonelli, che non riscuoteranno il successo dei precedenti, come per esempio Julia, le avventure di una criminologa (1998) e Brendon, (1998) e Dampyr (2000). La trama di Brendon si svolge in un futuro post-apocalittico, intorno alla metà del XXII secolo, dovuto all'impatto di un meteorite sulla Terra, che ha causato la perdita del progresso riportando il mondo ad un nuovo medioevo. Il protagonista di Dampyr è Harlan Draka, è invece un personaggio di origini slave. Cresciuto in un piccolo villaggio orfano di madre, morta di parto, e senza praticamente avere mai visto suo padre, sbarca il lunario girovagando nei paesi vicini spacciandosi per un dampyr, un figlio di un vampiro e una donna umana, in grado di eliminare ipotetici casi di vampirismo in persone già morte. La sua vita arriverà ad una svolta quando, chiamato da Kurjak, un rude soldato a capo di una piccola truppa di uomini, in una zona di guerra infestata da vampiri, scoprirà di essere veramente un dampyr grazie a Tesla, una vampira ribelle.

 

Diventa il copertinista ufficiale di Brendon, a partire dal numero 45, Massimo Rotundo che aveva esordito nel 1978 sulle riviste dell'Eura Editoriale. All'inizio, Rotundo, si segnala in particolare per
l'abilità nel fumetto erotico, con la serie Ex Libris Eroticis, rivisitazione a fumetti della letteratura erotica e dell'illustrazione dei primi del Novecento. Il suo nome appare poi su diverse altre riviste, come L'Eternauta, Comic Art, Orient Express, Heavy Metal e l' Ècho des Savanes , fino all'approdo alla Bonelli. Tra i premi vinti, nel 1990 lo Yellow Kid come miglior disegnatore italiano.

Nel 1996 in edicola fa la sua comparsa l’ultimo numero del “Corrierino”, nome con cui il “Corriere dei Piccoli” aveva cambiato testata nel 1993.

Nel 1999 esce Gea è un personaggio dei fumetti creato da Luca Enoch, , protagonista dell'omonima serie per la Bonelli. È la prima serie Bonelli completamente realizzata nei disegni e nella sceneggiatura da un unico autore. Enoch è il creatore anche di Spray Liz del 1992. Elizabeth è un'adolescente studentessa liceale con la passione per il graffitismo, da cui deriva il suo soprannome. Dal carattere indipendente ed intraprendente, riempie i muri della metropoli dove vive denunciando gli abusi di potere del sindaco e della polizia. La sua ambiguità sessuale attirò l'attenzione e l'interesse di gruppi gay/lesbici.

Nel 1999 chiude “Comic Art” segnando il compimento della crisi delle ‘riviste d’autore’. Negli stessi mesi nasce l’editore Coconino Press: il destino del fumetto d’autore inizia a legarsi a quello del formato librario e del graphic novel.

Le tecnologie avanzano e l’interattività con loro. Nascono nuove testate edite e vendute direttamente su Internet, il cosiddetto “fumetto on-line”. I Fumetti vengono venduti e scambiati in formato digitale, e-book da leggere negli e-reader. Il mondo dei fumetti cartacei continua comunque a sopravvivere, sia con le stampe dei vari classici Bonelli, Rat-man etc., sia con la pubblicazione di nuove testate. Tra queste spicca W.I.T.C.H. che esce nelle edicole nel 2001. Ideata da Elisabetta Gnone con
Alessandro Barbucci e Barbara Canepa è una creazione al confine tra manga ed illustrazione europea, che diventerà uno dei maggiori successi italiani degli anni Duemila, tradotto in oltre 60 Paesi, che si trasformerà anche in un cartone animato.

Nel 2006 si svolge alla Triennale di Milano la mostra Fumetto International. Trasformazioni del fumetto contemporaneo, la più ampia collettiva dedicata al fumetto contemporaneo realizzata in Europa.

Fonte: http://www.elenafrascaodorizzi.it/libri/wp-content/uploads/2015/09/I_Corso_Fumetto_Storia_del_Fumetto.pdf

Sito web da visitare: http://www.elenafrascaodorizzi.it

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