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la sua capacità di ossidare i lipidi. Nelle gare che comportano un impegno di diverse ore non sarà possibile attingere soltanto dal glicogeno muscolare ed epatico, né tanto meno, la risintesi delle proteine potrà evitare che il maratoneta possa incorrere nella tanto temuta crisi del 30° chilometro (muro del 30° Km). In aiuto del corridore intervengono i lipidi che, al pari degli altri due macronutrienti energetici (carboidrati e proteine), possono essere utilizzati a scopo energetico nella cellula muscolare. Nella cellula muscolare i trigliceridi sono scomposti nella molecola di glicerolo e di acidi grassi(3 molecole). Il glicerolo entra nella glicolisi e quindi nel processo che da origine al piruvato. Purtroppo i trigliceridi presenti in grande quantità nel muscolo forniscono energia in modo più lento rispetto ai carboidrati, pertanto il corridore può attingere a tale riscorsa energetica in quantità elevata soltanto quando la sua andatura è piuttosto blanda (lontano cioè dai livelli di soglia). La velocità con cui le molecole del substrato energetico possono dare energia è in funzione del loro grado di ossidazione, a sua volta collegato alla presenza nella molecola degli atomi di ossigeno. In definitiva, il grado di ossidazione di una molecola determina la velocità con la quale la velocità può dare energia da trasmettere al muscolo..
I carboidrati hanno una struttura molecolare già parzialmente ossidata (sono presenti 6 atomi di ossigeno) rispetto agli acidi grassi (sono presenti solo 2 atomi di ossigeno) per cui necessitano di meno ossigeno per essere completamente ossidati: infatti se ipotizzassimo di utilizzare solamente acidi grassi per la risintesi di ATP lo faremmo con una velocità di 1 Mm/Kg/min mentre con i carboidrati sempre nella via aerobica la velocità massima è di 2.5 Mm/Kg/min.
Il ricorso da parte del nostro organismo ai lipidi quale fonte energia durante uno sforzo di lunga durata è anche condizionato dalla corretta miscela di glicogeno e di acidi grassi che l’atleta utilizzerà durante la sua prestazione. Un esaurimento anticipato dei carboidrati ridurrà drasticamente le possibilità dell’organismo di poter sfruttare le riserve di trigliceridi, poichè una carenza di glicogeno comporterà una minor produzione di piruvato, che a sua volta determinerà una carenza di ossalacetato,sostanza indispensabile perché i trigliceridi possano entrare nel ciclo di krebs. Da studi effettuati su atleti di resistenza di ogni livello è emerso che la velocità di corsa che permette il ricorso elevato al meccanismo lipidico è quella di poco inferiore alla soglia aerobica, mentre andature vicine o superiori a quelle della soglia anaerobica di fatto inibiscono il ricorso al metabolismo lipidico .
Fonte: http://www.polisportivaposta.it/Down/For_download/I%20NUTRIENTI%20NEGLI%20ALIMENTI.doc
Sito web da visitare: http://www.polisportivaposta.it/
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