L’assunzione dei grassi nell’alimentazione

L’assunzione dei grassi nell’alimentazione

 

 

 

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L’assunzione dei grassi nell’alimentazione

 

L'apporto calorico dei  lipidi rispetto al totale dei macronutrienti assunti  con l’alimentazione non dovrebbe eccedere negli adulti il 25%- 30%.  Più complesse e articolate sono le indicazioni  riguardanti la tipologia  dei lipidi da assumere, ed in particolare il  rapporti tra gli acidi grassi saturi, insaturi, polinsaturi .

Gli  acidi grassi saturi non dovrebbero superare l’8 -10% delle calorie totali del regime alimentare. Sono ricchi di  acidi grassi saturi  le carni grasse ed i prodotti caseari interi. Anche i grassi monoinsaturi devono  rappresentare all'incirca il 8 -10% delle calorie giornaliere. Tutti i grassi vegetali contengono grassi monoinsaturi ed in particolare ne è particolarmente ricco l’olio di oliva. I grassi polinsaturi, che sono la somma tra gli omega 3 e gli omega 6, secondo le linee guida dell'OMS, devono rappresentare  tra il 7,5 e il 10% delle calorie totali. Alcuni acidi grassi polinsaturi sono nutrienti essenziali che non possono essere sintetizzati dall’organismo dei mammiferi e pertanto devono essere inseriti nella nostra alimentazione. Fonte principale dei grassi polinsaturi sono gli oli di pesce e gli oli vegetali. Ricordiamo che salmone, sardine, tonno e crostacei hanno un alto contenuto di acidi grassi polinsaturi, ma anche  mandorle e nelle noci ne sono ricchi.

Il pesce, come e più della carne,  nell’alimentazione del corridore
I dietologi sono concordi nell’affermare che il consumo di pesce ricco di acidi grassi Omega-3, almeno due volte la settimana,  determina  vantaggi apprezzabili per la salute.
Va sfatata quindi la convinzione comune secondo la quale tutti i pesci sono in grado di apportare   un alto contenuto di Omega-3al nostro organismo.  In verità  tutti i tipi di pesci e di crostacei presenti sulla nostra tavola sono in grado di fornire una certa quantità di acidi grassi e, se consumati regolarmente, non si corre il rischio di rilevarne carenze nell’organismo.
A coloro che hanno superato i quarant’anni di età sarà certamente capitato negli anni della loro infanzia di arrendersi alle richieste di mamme e nonne che propinavano  cure ricostituenti a base di olio di fegato di merluzzo, prodotto che conteneva soprattutto gli omega 3. Recenti studi hanno dimostrato come tali particolari acidi grassi  siano importanti anche per il corridore di resistenza perché, oltre ad entrare nella struttura delle membrane delle cellule dell’organismo, sono presenti anche nelle membrane dei mitocondri, le famose “centraline energetiche”  dove si produce energia per i nostri muscoli.
Non esistono però dati statistici che dimostrino in che misura  l’assunzione giornaliera  di omega 3 possa influire  sul rendimento del corridore. Gli omega 3 sono anche in grado d’influenzare positivamente alcuni ormoni che agiscono su organi ed apparati del nostro corpo favorendo positivamente l’efficienza fisica e mentale. Le dosi consigliate sono di 2 – 4 grammi di omega 3 al giorno, sotto forma di olio di pesce.
Oggi è possibile evitare di prendere l’ olio di pesce in forma liquida poiché esistono in commercio alcuni prodotti che ne permettono l’assunzione tramite capsule che rendono il prodotto praticamente insapore. Ma i molluschi ed i pesci, come le carni di manzo, pollo e maiale, sono anche in grado di fornire quantità elevate di amminoacidi ed altre  proteine  di ottima qualità ( 100 grammi  di frutti di mare e di pesci sono in grado di  fornire all’incirca il 20 grammi di proteine, circa un terzo della razione giornaliera raccomandata).
Non va nemmeno dimenticato che i prodotti ittici, a parità di calorie, contengono meno grassi rispetto ad ogni altro tipo di carne; è questo il motivo fondamentale per cui essi hanno la caratteristica di essere particolarmente digeribili se cotti a vapore e con pochi grassi. In particolare, il contenuto di grassi nel pesce varia in base alla specie ed alla stagione. I crostacei ed il pesce bianco (gamberetti, aragosta, cozze, calamari, vari tipi di merluzzo, platessa, sogliola) contengono pochissimi grassi; meno del 5%.
Nei pesci la percentuale di lipidi varia tra il 5 e il 25%; sardine e tonno (5-10%), aringhe, acciughe, sgombri, salmone (10-20%) e anguilla (25%).  Nonostante il pesce azzurro contenga più grassi, questi sono principalmente insaturi. I prodotti ittici sono inoltre ricchi di minerali come ferro, zinco e calcio (pesce in scatola con lische morbide, commestibili). 

I lipidi assunti attraverso l’alimentazione: I lipidi più importanti che assumiamo attraverso l’alimentazione sono:  

·          trigliceridi
·          colesterolo  

 

Fonte: http://www.polisportivaposta.it/Down/For_download/I%20NUTRIENTI%20NEGLI%20ALIMENTI.doc

Sito web da visitare: http://www.polisportivaposta.it/

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