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IL PROBLEMA DELL’OBESITA’ INFANTILE
L´obesità rappresenta oggi uno dei più diffusi disturbi dell´accrescimento e della nutrizione che interessa l´età pediatrica ed adolescenziale nei paesi economicamente più sviluppati.
L´antica credenza dell´obesità come segno di abbondanza e di benessere fisico, sociale ed economico sta rapidamente lasciando il posto all´approfondita conoscenza del vero significato clinico di tale patologia ed alle sue gravi conseguenze per l´individuo adulto.
Il riscontro di obesità è oggi di comune osservazione durante l´attività clinica del pediatra ed impone ormai un approccio scientificamente e psicologicamente adeguato.
Tale approccio multidisciplinare al bambino obeso deve prevedere una collaborazione costante e proficua tra pediatra di base e Centro specialistico ospedaliero, sia in fase diagnostica che terapeutica, per consentire la continuità dell´intervento clinico-terapeutico e per permettere la massima compliance della famiglia del piccolo obeso durante il difficile cammino terapeutico. Proprio in questa ottica di collaborazione tra pediatra ambulatoriale o "di famiglia" e pediatra ospedaliero, verranno tracciate in questo articolo alcune linee-guida di comportamento pratico del pediatra di fronte al problema dell´obesità infantile.
CHE COS’E’ L’OBESITA’?
L´obesità semplice non è di per sè una malattia, quanto piuttosto un fattore di rischio (e sicuramente tra i più importanti) per altre patologie; per tale motivo la definizione di obesità non risulta univoca, ma assume piuttosto dei connotati "statistici"; viene cioè definita in base al potere predittivo nei confronti delle patologie per le quali è fattore di rischio.
Tra queste definizioni quella che più viene utilizzata in età pediatrica è basata sul calcolo dell´eccesso ponderale, essendo questo uno dei parametri che più risulta predittivo del mantenimento dello stato di obesità in età adulta. Secondo tale criterio viene definita obesità una condizione in cui il peso del bambino sia superiore del 20% rispetto al peso ideale di quel soggetto. Altre definizioni tendono a misurare direttamente la massa grassa, al fine di distinguere tra un eccesso ponderale dovuto a ipetrofia muscolare e quello dovuto più propriamente ad un eccessivo deposito di tessuto adiposo.
Tale definizione avrebbe il vantaggio di essere più precisa, tuttavia considerazioni di tipo pratico, quali la difficoltà di misurare la massa grassa, e anche di tipo epidemiologico, quali il fatto che non esistano dati longitudinali sufficientemente validi in merito al potere predittivo di tali misurazioni, suggeriscono l´utilizzo della definizione basata sul calcolo dell´eccesso percentuale di peso.
E´ evidente che tale metodo di calcolo è estremamente semplice, richiedendo solamente il peso e l´altezza di un bambino e le opportune tabelle di percentili; ciò rende tali misurazioni facilmente eseguibili anche nell´ambulatorio del pediatra di base.
Risulta comunque vero il fatto che l´eccesso ponderale e le misure della massa grassa sono correlate tra loro, per cui, almeno approssimativamente, le varie definizioni fanno riferimento agli stessi fenomeni fisiopatologici.
Fonte: http://sos-teniamoci.pbworks.com/f/TesinaDiClinicaFranciosiAntonio.doc
Sito web da visitare: http://sos-teniamoci.pbworks.com
Autore del testo:Franciosi
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