Appunti di neuroanatomia

Appunti di neuroanatomia

 

 

 

I riassunti , gli appunti i testi contenuti nel nostro sito sono messi a disposizione gratuitamente con finalità illustrative didattiche, scientifiche, a carattere sociale, civile e culturale a tutti i possibili interessati secondo il concetto del fair use e con l' obiettivo del rispetto della direttiva europea 2001/29/CE e dell' art. 70 della legge 633/1941 sul diritto d'autore

 

 

Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).

 

 

 

 

Appunti di neuroanatomia

Anatomia Generale

L'Anatomia è la disciplina che studia le caratteristiche macroscopiche e microscopiche degli organi che compongono il corpo umano, la loro posizione, i loro rapporti topografici ed il loro sviluppo.

Quando si descrive la posizione assunta da una parte o la localizzazione di un organo, alla posizione supina (col viso e ventre rivolto verso l'alto) o prona (col viso e ventre rivolto verso terra) si predilige considerare il cadavere in posizione anatomica, cioè eretto con la faccia rivolta in avanti, braccia lungo il corpo, le palme in avanti, cioè in posizione volare o in supinazione, ed i piedi leggermente divaricati.

La posizione di qualsiasi parte del corpo umano può essere definita facendo riferimento a tre piani fra loro perpendicolari. Sono questi il piano sagittale, il piano frontale ed il piano trasversale.

Il piano sagittale

Il piano anatomico sagittale è quel piano che decorre in senso antero-posteriore mediano, perpendicolare alla superficie di appoggio del corpo in stazione eretta, dividendo il corpo in due metà, destra e sinistra. Al piano sagittale mediano si affiancano, con decorso parallelo, numerosi piani sagittali paramediani che decorrono rispettivamente a destra e a sinistra di esso; ciascuno di questi piani presenta due facce: una rivolta verso il piano mediano detta mediale o interna, quella opposta prende invece il nome di laterale o esterna. La superficie di un arto più vicina a questo piano è detta mediale, mentre quella più lontana è detta laterale. Il concetto di medianità e lateralità può essere esteso anche alle altre parti del corpo: è mediale tutto ciò che è più vicino al piano sagittale mediano e laterale tutto ciò che ne è più lontano. I termini mediale e laterale indicano rispettivamente gli organi più vicini e lontani dalla linea mediana, inoltre ulnare e radiale indicano rispettivamente i lati dell'avambraccio occupati dall’ulna e dal radio; tibiale e fibulare sono impiegati in modo analogo a livello della gamba, essi sono cioè sinonimo di mediale e laterale.

Il piano frontale

Il piano frontale (detto nella terminologia americana "coronale", perché passa per una sutura ossea detta coronale) è una sezione che attraversa il corpo da una parte all'altra e lo divide in porzione anteriore e posteriore. Spesso i termini anteriore e posteriore vengono più opportunamente sostituiti dai termini ventrale e dorsale che non indicano la localizzazione


 

esatta di una struttura (nel ventre o nel dorso) ma la posizione relativa della struttura stessa indicando la tangenza al ventre o la tangenza al dorso. Quindi essi sono frequentemente usati in rapporto alla faccia anteriore o alla faccia posteriore del corpo; nel piede però il termine dorsale si riferisce alla sua faccia superiore. Palmare e plantare si riferiscono al palmo della mano e alla pianta del piede.

Il piano trasversale

È un piano orizzontale che divide il corpo in posizione superiore e inferiore. Questi termini possono essere opportunamente sostituiti dai termini rostrale o craniale e caudale o podalico. Per quanto riguarda gli arti, invece di utilizzare i termini superiore e inferiore, si parla di prossimale e distale che si applicano alle porzioni di un organo più vicino o più lontano rispetto alla sua origine. Quando si descrivono strutture localizzate nella parte libera degli arti, prossimale e distale significano rispettivamente "più vicino alla" e "più lontano  dalla" radice dell'arto. Ad esempio diciamo che le dita sono distali rispetto al palmo della mano e che l'ultima falangetta è distale rispetto alla prima.

I movimenti

La direzione dei movimenti è indicata dall'asse intorno al quale essi hanno luogo.  L'asse del movimento coincide con uno dei piani fondamentali del corpo che sono: sagittale, frontale e trasversale.

I movimenti che hanno luogo sull'asse sagittale vengono detti di inclinazione laterale quando sono riferiti alla testa o al tronco, a livello degli arti si parla invece di abduzione e adduzione.

Nell'abduzione la parte mobile si allontana dal piano sagittale mediano e compie un movimento nel piano frontale, mentre nell'adduzione essa si avvicina al piano sagittale mediano.

I movimenti che si svolgono intorno all'asse frontale sono quelli di flessione e di estensione.

Parliamo di flessione quando abbiamo una diminuzione dell'angolo fra due segmenti scheletrici, ad esempio la flessione del gomito determina una diminuzione dell'angolo  formato dalle ossa che entrano nell'articolazione. Per quanto riguarda il piede si parla di flessione plantare e di flessione dorsale.

Invece parliamo di estensione quando abbiamo un aumento dell'angolo fra due segmenti scheletrici, ad esempio quando il gomito è esteso e l'angolo è ampio.

I movimenti sull'asse verticale sono denominati di torsione se riferiti all'asse principale del corpo (quindi alla colonna vertebrale), di rotazione se si svolgono negli arti. Quando un movimento rotatorio è diretto verso un piano frontale posteriore si parla di rotazione  esterna,


 

quando il movimento è diretto verso un piano frontale anteriore si parla di rotazione interna. La rotazione della mano può addirittura raggiungere un'ampiezza di 270°. Un movimento di rotazione dei due segmenti più distali dell'arto superiore (avambraccio e mano) prende il nome di supinazione quando è diretta all'esterno e di pronazione quando è diretta all'interno. Un altro tipo di movimento rotazionale è il movimento digitale, in cui il pollice opponibile alle altre dita può compiere un movimento rotatorio. Nell'uomo questo è possibile solo a livello delle mani, nelle scimmie è presente anche a livello degli arti inferiori, sono infatti dette quadrumani. Tutti questi movimenti si svolgono intorno ad un asse e sono diretti verso un piano. Essi pertanto si possono considerare come movimenti semplici. Esistono anche movimenti in cui sia gli assi sia i piani risultano variabili nelle diverse fasi dell'esecuzione, si tratta di movimenti complessi o combinati. Un tipo di movimento complesso degli arti è quello di circumduzione, che consiste in una combinazione dei movimenti di flessione, abduzione, estensione e adduzione.

Punti di repere

I punti di repere sono formazioni anatomiche che ci permettono di risalire agli organi interni. Partendo dalla porzione superiore del corpo identifichiamo:

Triangolo anteriore del collo

Il triangolo anteriore del collo è limitato anteriormente dalla linea mediana del collo, posteriormente dal margine anteriore del muscolo sternocleidomastoideo e superiormente dal margine inferiore del corpo della mandibola. Il triangolo posteriore è delimitato dal margine posteriore dello sternocleidomastoideo, dal margine anteriore del muscolo trapezio ed, in basso, dal terzo mediale della clavicola. Qui ritroviamo il nervo accessorio spinale del vago che innerva i muscoli e permette la rotazione della testa.

Triangolo del braccio

Nella porzione distale dell'omero, unendo con una linea orizzontale l'estremità mediale con quella laterale, possiamo formare un triangolo il cui apice coincide con l'articolazione del gomito. In questo triangolo troviamo l'inserzione del bicipite sul radio tramite aponeurosi (tendine con aspetto laminato), che separa la vena dall'arteria permettendo così di inserire iniezioni endovenose.

Angolo sternale

L'angolo sternale è detto anche angolo di Louis dal nome del chirurgo francese che lo ha descritto nel 1800 ed è compreso fra manubrio e corpo dello sterno. Esso corrisponde  alla seconda cartilagine costale, ed in profondità di esso ritroviamo la biforcazione della trachea ed il disco intervertebrale compreso tra la quarta e la quinta vertebra toracica. L'angolo di Louis è importante in quanto permette di identificare i punti che delimitano l'area cardiaca. Questa è l'area di proiezione del cuore sulla parete toracica anteriore ed ha la


 

forma di un quadrilatero irregolare. Subito al di sotto dell'angolo di Louis ritroviamo il punto di inizio nel margine destro del cuore a livello della terza cartilagine costale. Esso si estende a destra fino alla sesta cartilagine costale mentre a sinistra abbiamo la punta del cuore che si trova a 9 cm dalla linea medio-sternale al livello del quinto spazio intercostale. Il margine sinistro si prolunga fino ad un punto situato nel secondo spazio intercostale a 2-5 cm dallo sterno. Questi punti sono importanti perché ci danno una posizione approssimativa dei focolai del cuore, cioè delle valvole cardiache che generano rumori caratteristici che possono essere auscultati mediante stetoscopio e possono, nel caso siano alterati, esser un importante indice di anomalia cardiaca.

L'area cardiaca viene localizzata mediante pratiche di semeiotica basate sulla percussione. Questo metodo è stato scoperto dal figlio di un bottaio e si basa sulla differenza di suono data dalla percussione di una massa piena o di un contenitore pieno  d'aria. Battendo sul polmone, essendo esso pieno d'aria, il suono prodotto sarà  acuto, diversamente percuotendo sopra il cuore, essendo una massa piena, percepiremo un suono ottuso. Naturalmente, essendo il cuore in parte coperto dai polmoni, necessita di una percussione medio-leggera perché essa riesca ad attraversare i polmoni e giungere fino al cuore.

Capezzolo

Il capezzolo nel maschio di solito è posto nel quarto spazio intercostale, a circa 10cm dalla linea mediana. Nella femmina la sua posizione non è costante, per la variabilità di  forma e dimensioni della mammella. La mammella può essere divisa in quattro quadranti il cui fulcro passa appunto nel capezzolo:

  • quadrante superiore supero interno o mediale
  • quadrante superiore supero esterno o laterale
  • quadrante inferiore infero interno mediale
  • quadrante inferiore infero esterno laterale

 

Le mammelle sono organi cutanei pari e simmetrici posti nella regione pettorale che contengono la ghiandola mammaria. Il cancro mammario è una patologia neoplastica diffusa ed è un'importante causa di morte nella femmina (e anche raramente nel maschio). L'autopalpazione del seno per rivelare noduli o tumefazioni mammarie è di grande importanza per la diagnosi precoce del cancro mammario. La regione supero esterna ascellare è la zona maggiormente colpita da tumore. Anche l'ingrossamento dei linfonodi a livello inguinale può essere indicativo.

Una certa corrispondenza morfo-funzionale si riscontra nell'apparato maschile con la ghiandola  prostatica.  La  prostata  è  un  complesso  organo  muscolo  ghiandolare     posto


 

immediatamente al di sotto della vescica. A partire dall'età matura è pressoché la regola trovare un certo grado di iperplasia delle ghiandole prostatiche che provoca disturbi urinari. Un ausilio diagnostico assai utile è il dosaggio nel sangue di un enzima, l'antigene prostatico specifico (PSA).

Addome

Con due coppie di linee verticali e orizzontali nell'addome, vasta area inferiore del corpo, si vengono a definire nove regioni addominali importanti per la localizzazione di un organo.

Le due linee orizzontali sono la linea sottocostale e la linea bisiliaca che unisce i due tubercoli iliaci, mentre le due linee verticali sono dette femorali e passano attraverso il punto femorale, che si trova nella linea di mezzo tra la sinfisi pubica e la spina iliaca anteriore superiore. Il punto in questione è detto "femorale" poiché corrisponde all'arteria femorale. Le nove regioni a partire dall'alto sono denominate:

  • ipocondrio destro
  • epigastrio
  • ipocondrio sinistro
  • fianco o regione lombare destra
  • mesogastrio o regione ombelicale
  • fianco o regione lombare sinistra
  • regione inguinale o iliaca destra
  • ipogastrio o regione pubica
  • regione inguinale o iliaca sinistra

 

Questa divisione può essere utilizzata per descrivere la collocazione degli organi. Su tutte queste regioni si proiettano degli organi. A livello delle tre aree superiori, al di sopra delle cartilagini costali, nell'ipocondrio destro è localizzato il fegato, nell'epigastrio lo stomaco e nell'ipocondrio sinistro la milza. Un punto di incontro tra la linea sottocostale e la linea femorale di destra indica la cistifellea.

A livello delle aree centrali nei fianchi o regioni lombari destra e sinistra ritroviamo i  reni, mentre nella regione ombelicale o mesogastrio, l'intestino tenue. Nell'area inferiore, sotto il livello superiore dell'osso pelvico, nella regione iliaca o inguinale destra, ritroviamo l'appendice vermiforme (un piccolo tratto di intestino atrofico che in caso di infiammazione  per lo più durante l'adolescenza e la maturità, dà luogo all'appendicite), nell'ipogastrio o regione pubica ritroviamo gli organi pelvici. Nella regione inguinale sinistra ritroviamo il colon pelvico.


 

Spine iliache superiori-posteriori

Posteriormente si evidenziano due sporgenze, le spine iliache superiori-posteriori attraverso le quali possiamo costruire un triangolo isoscele con l'apice rivolto verso il basso che coincide con lo iato sacrale (apertura inferiore del canale sacrale). Lo iato sacrale è il punto in cui vengono iniettate soluzioni anestetiche (anestesia caudale).

Quando si praticano le iniezioni intramuscolari nella natica, è importante non toccare il nervo sciatico, grosso nervo localizzato ad uguale distanza fra la tuberosità ischiatica e il grande trocantere.

Posteriormente, fra le coste e il muscolo sacro spinale, vi è un angolo che coincide con l'ilo del rene (depressione che rappresenta il punto di entrata per l'arteria renale e di uscita per la vena renale e la pelvi).

Il sistema nervoso

Il sistema nervoso è costituito da un complesso di organi il cui compito è quello di mettere in relazione tutte le parti dell'organismo tra di loro e con l'ambiente esterno. Esso è suddiviso in sistema nervoso centrale e sistema nervoso periferico.

Il SNC ( o nevrasse) è costituito da due porzioni fondamentali:

l'encefalo (enkefalos = tutto ciò che sta dentro la testa), accolto nella scatola cranica, e il midollo spinale, situato nella parte assile del corpo, così chiamato perché contenuto nel canale della colonna vertebrale, anche detta spina.

Il SNP è costituito da gruppi di cellule nervose (gangli), da fibre nervose (soprattutto assoni e dendriti funzionalmente modificati). Tali fibre sono di solito raccolte insieme a formare fasci che costituiscono i nervi. Fanno parte del SNP anche delle strutture dette paragangli (dal greco: simili ai gangli).

TOPOGRAFIA O CLASSIFICAZIONE DEL SNC

Il SNC ha origine da una doccia neurale che si forma per invaginazione di una piastra neurale, costituita da cellule epiteliali dell'ectoderma embrionale. La doccia neurale possiede delle pliche che si avvicinano chiudendosi nella porzione cefalica e caudale, dando origine  ad un tubo neurale cavo. La porzione rostrale o cefalica del tubo neurale è destinata a diventare encefalo, mentre quella caudale è destinata a diventare midollo spinale. All'interno del tubo neurale vi è un liquido, il liquor cefalo-rachidiano, che andrà anche a circondare il nevrasse e che si trova all'interno delle meningi (nello spazio subaracnoideo) per ammortizzare gli urti e per proteggerlo.

Nella porzione caudale del tubo neurale la struttura mantiene la forma tubulare, mentre in quella cefalica si formano 3 vescicole che sono: il prosencefalo (o proencefalo), il mesencefalo (o cervello di mezzo) e il rombencefalo (che ha la forma caratteristica di una losanga) che si trova nella parte posteriore della parte cefalica dell'abbozzo neurale. Durante lo sviluppo, due di queste vescicole si suddividono: il prosencefalo si suddivide in diencefalo (la porzione più caudale) e il telencefalo (telos = fine, dunque cervello finale), che rappresenta il cervello propriamente detto; la terza vescicola, il rombencefalo, si suddivide in una parte superiore (o anteriore) detta metencefalo ed una inferiore (o posteriore) detta mielencefalo (da mielòs che significa midollo molle), il quale ha una porzione caudale che si continua nel midollo spinale. Il metencefalo si suddivide a sua volta in una porzione ventrale che è il ponte ed in una porzione dorsale che è il cervelletto, così chiamata perché rassomiglia al cervello. Durante il ripiegamento embrionale tali vescicole si ripiegano su se stesse  ed  iniziano  a  formarsi  delle  estroflessioni  che,  nel  caso  del  prosencefalo,  sono


 

rappresentate dalla vescicole ottiche che sono i primordi della retina e dei nervi ottici i quali prenderanno contatto con i placodi ottici.

Da un punto di vista macroscopico, l'encefalo può essere suddiviso in tre parti: il cervello (costituito dal telencefalo che sovrasta il diencefalo), cervelletto e tronco encefalico. Quest'ultimo è costituito da mesencefalo (seconda vescicola originaria che non si segmenta), ponte (porzione ventrale del metencefalo) e midollo allungato o bulbo (l'originario mielencefalo). Il cervelletto si trova posteriormente al ponte ed al midollo allungato.

Sviluppo degli emisferi cerebrali e formazione dei ventricoli

Il telencefalo, la cui parete è chiamata pallio (mantello dell'encefalo, perché riveste come un mantello il diencefalo e il tronco encefalico), durante il ripiegamento embrionale subisce una crescita a fungo. Esso è inizialmente costituito da una parte mediana e da due diverticoli laterali, le vescicole cerebrali, che rappresentano i futuri emisferi cerebrali. Tali emisferi sono separati da una profonda fessura sagittale (fessura interemisferica) nella cui profondità vi è il corpo calloso, formazione grazie la quale i due emisferi comunicano. I due emisferi sono congiunti nella porzione centrale dai peduncoli cerebrali del mesencefalo. Il telencefalo nel suo sviluppo ricopre il diencefalo, del quale si può osservare solo una piccola porzione, sulla superficie inferiore, mentre il mesencefalo rappresenta il tratto d'unione tra diencefalo e telencefalo da una parte e restante parte del tronco encefalico dall'altra.

Scavate internamente all'encefalo vi sono delle cavità che vengono denominate ventricoli cerebrali. Essi sono intercomunicanti e al loro interno circola il liquido cefalo- rachidiano. La cavità del rombencefalo è chiamata quarto ventricolo, il terzo ventricolo è scavato nel diencefalo ed i due ventricoli laterali sono accolti ciascuno nell'emisfero cerebrale corrispondente.

Il quarto ventricolo è una cavità impari, che si trova tra midollo allungato e ponte, situati anteriormente, e cervelletto, sito posteriormente; esso è in comunicazione con il terzo ventricolo mediante un canale, l'acquedotto del Silvio, che percorre il mesencefalo. Il terzo ventricolo comunica inoltre con i due ventricoli laterali, scavati nei due emisferi, mediante i fori interventricolari del Monro. Al di sotto del recesso ipofisario del terzo ventricolo vi è una ghiandola endocrina detta ipofisi, la cui porzione nervosa deriva dal diencefalo. I ventricoli laterali dx e sx sono invece due cavità, paragonabili a lunghe e strette fessure, che descrivono un'ellissi incompleta: hanno cioè una forma a ferro di cavallo. Nel terzo e quarto ventricolo, e nei ventricoli laterali, si trovano i plessi vascolari, che sono grovigli di vasi che si occupano della produzione del liquor che ricolma le cavità. Tali plessi sono denominati  plessi corioidei. Ogni plesso è formato da una massa di capillari che si proiettano nel ventricolo, rivestita da cellule ependimali modificate. I capillari sono fenestrati mentre le giunzioni occludenti delle cellule ependimali formano la barriera emato-liquorale. I plessi


 

corioidei, presenti nel IV e nel III ventricolo, giungono ai ventricoli laterali mediante il foro di Monro. Il quarto ventricolo è in continuità con il canale centrale del midollo spinale e la sua volta possiede delle aperture che permettono il passaggio del liquido CR negli spazi subaracnoidei.

Il midollo spinale è sito nel canale vertebrale. Ha una forma pressoché cilindrica e nell'adulto si estende dal foro occipitale sino al margine inferiore della prima vertebra lombare; nel neonato a livello della seconda o terza vertebra lombare. Nel feto esso risulta molto più lungo (al sesto mese si trova a livello della prima vertebra sacrale), mentre nell'embrione si sviluppa per tutta la lunghezza dell'abbozzo vertebrale.

Le meningi

Le meningi (in greco: membrane) sono involucri connettivali che avvolgono il nevrasse. Esse derivano dal mesoderma che diventa ectomesoderma per l'induzione esercitata dalle creste neurali che si sviluppano per migrazione dal tubo neurale.

Le meningi sono tre: la dura madre, l'aracnoide e la pia madre.

La dura madre è la meninge più esterna: essa ha un carattere fibroso e resistente. Al livello del cranio, aderisce al periostio formando una unica unità, l'endocranio.

La pia madre è la più interna delle meningi ed è a contatto diretto con il nevrasse. Essa è ricca di vasi sanguigni.

L'aracnoide è la meninge intermedia, simile ad una tela di ragno (dal greco aracne = ragno) ed è bagnata dal liquido cefalo-rachidiano, contenuto nello spazio subaracnoideo tra aracnoide e pia madre.

Questo liquido viene continuamente prodotto dai plessi corioidei e riassorbito attraverso delle formazioni chiamate granulazioni aracnoidali (o del Pacchioni, dal nome dell'anatomico che le ha scoperte). Sono inoltre presenti zone dell'encefalo in cui si raccolgono delle quantità notevoli di liquido: le cisterne, una delle quali è quella lombare; esse non sono altro che larghi spazi subaracnoidei dovuti al fatto che mentre la pia segue i rilievi e le depressioni della superficie del nevrasse, l'aracnoide rimane applicata alla dura madre. Il liquor è prodotto dai plessi corioidei e dai ventricoli laterali, mediante il foro del Monro, passa nel terzo ventricolo; da qui attraverso l'acquedotto del Silvio arriva nel quarto ventricolo, per poi passare nello spazio sottoaracnoidale.

A livello dei vasi cerebrali esiste una barriera emato-encefalica, formata dalle  giunzioni strette delle cellule endoteliali, che permette il passaggio selettivo di alcune sostanze e che impedisce ai metaboliti prodotti di entrare in circolo nell'organismo. Perché  un farmaco agisca a livello del SNC, è necessario che oltrepassi questa barriera. Un’altra barriera meno selettiva esiste, come si è detto, a livello delle cellule ependimali dei plessi corioidei.


 

Allo scopo di studiare il liquor si pratica la puntura lombare, che consiste nell'estrazione del liquido mediante puntura a livello dello spazio intervertebrale, tra terza e quarta o tra quarta e quinta vertebre lombari (senza il rischio di ledere il midollo, che nell'adulto arriva al margine superiore della seconda vertebra lombare). Il liquido che viene estratto è quello accumulato nella cisterna lombare.

Questo esame non deve essere effettuato in caso di aumento della pressione del liquido cefalo-rachidiano, che causa cefalea, nausea e vomito. Lo stato di ipertensione può essere rilevato attraverso il fundus dell'occhio, visita che permette di stabilire la eventuale compressione del nervo ottico, prolungamento dell'encefalo circondato da meningi e contenente i vasi retinici. Nel caso sia presente un aumento della pressione endocranica, questi vasi sono costretti e la papilla, punto di origine del nervo ottico dalla retina o punto cieco, assume un aspetto edematoso. Un aumento di pressione tende a sollevare l'encefalo; perciò se viene effettuata la puntura lombare in queste condizioni, la pressione diminuisce bruscamente e una parte dell'encefalo può urtare rovinosamente contro le ossa della parete del cranio, subendo seri danni. Se il liquor, durante lo sviluppo, non viene riassorbito a livello delle granulazioni aracnoidali, si verificano delle terribili alterazioni che portano ad una situazione patologica detta idrocefalo, che si manifesta con l'aumento della circonferenza cranica. Attualmente questa patologia può essere bloccata sul nascere verificando se la fontanella del cranio del bambino presenti durezza al tatto; in tal caso vi è una quantità eccessiva di liquido, con conseguente idrocefalia, che può portare ad un aumento del volume della scatola cranica. Il problema può essere risolto chirurgicamente deviando il liquido in eccesso con un catetere a valvola. La superficie interna della dura madre  encefalica (che guarda verso la cavità durale che essa circoscrive) origina dei sepimenti e degli sdoppiamenti rivestiti da endotelio, i seni venosi in cui circola sangue venoso.

I sepimenti sono:

la falce del cervello, sepimento mediano che si interpone tra i due emisferi cerebrali; il tentorio del cervelletto, sepimento trasversale che separa una porzione sopratentoriale (telencefalo e diecenfalo) da una porzione sottotentoriale (mesencefalo, ponte, midollo allungato, cervelletto); diaframma della sella (lamella quadrangolare), attraversata dal peduncolo ipofisario. Il margine libero del tentorio (concavo) circoscrive l'incisura del tentorio che delimita, insieme alla lamina quadrilatera dello sfenoide, il foro ovale (del Pacchioni), grosso foro in cui passa il tronco encefalico. Anteriormente il tentorio prende contatto con lo sfenoide.


 

Sono quindi presenti quattro livelli:

 

  • SNP
  • MIDOLLO SPINALE
  • PORZIONE SOTTOTENTORIALE (mesencefalo, ponte, midollo allungato e cervelletto) che occupa la fossa cranica posteriore.
  • PORZIONE SOPRATENTORIALE (telencefalo e diencefalo).

 

La regione sopratentoriale è irrorata dall'arteria carotide (dal greco kàros=sonno, torpore), la cui pressione prolungata può causare stati di svenimento; quella sottotentoriale è irrorata dall'arteria basilare data dall'unione delle due arterie vertebrali, rami della succlavia.

La dura sopratentoriale è innervata dal nervo trigemino, quella sottotentoriale da rami del plesso cervicale. Le arterie cerebrali, così come quelle del cuore, sono terminali in  quanto ad un certo livello sono prive di circolo collaterale; perciò in caso ostruzione, la parte a valle, priva di ossigeno per l'assenza del circolo sanguigno, va in necrosi (infarto  cerebrale). L'incidente vascolare di queste arterie è non a caso una delle principali cause di morte, che può essere causata da rottura o chiusura dell'arteria (vedi formazione di una placca aterosclerotica). Un campanello d'allarme che prelude ad un incidente di questo tipo è il TIA (Transient Ischemic Attack = Incidente Vascolare Transitorio), in seguito alla quale si possono verificare paralisi facciali, formicolio agli arti superiori, forte cefalea, etc..., della durata da alcuni minuti a qualche ora.

Lobi cerebrali

Durante lo sviluppo dell'encefalo si formano numerose solcature dette scissure cerebrali che delimitano, sulla superficie degli emisferi, i lobi cerebrali. Nell'ambito dei  diversi lobi sono quindi presenti dei rilievi (circonvoluzioni cerebrali) delimitati da scissure e da solchi (solcature meno profonde). Questi elementi conferiscono alla superficie esterna degli emisferi una topografia particolare. Il solco di Rolando (o centrale) decorre grosso modo verticalmente a metà distanza circa tra il polo occipitale e quello frontale dell'emisfero. Anteriormente ad esso (al solco di Rolando) si estende il lobo frontale, sede delle funzioni motorie. Posteriormente al solco di Rolando è presente il lobo parietale sede della percezione ed interpretazione delle sensazioni. Il lobo occipitale è sito posteriormente al lobo parietale; in esso sono localizzare le aree visive. Il lobo temporale è posto al di sotto dei lobi frontale e parietale ed è da essi separato dalla scissura del Silvio; in questo lobo è presente la corteccia uditiva. Il lobo dell'insula, sito internamente al di sotto della scissura di Silvio, ha forma grossolanamente triangolare. Essa è la sede delle emozioni; ha funzione viscero sensitiva o viscero motoria.


 

Nell’Uomo sono presenti tre cervelli funzionali:

 

  • RAZIOCINANTE (caratteristico dell’Uomo): sede delle funzioni intellettive superiori, è rappresentato dalla neocortex ed in particolare dalla corteccia prefrontale.
  • LIMBICO (caratteristico dei mammiferi macrosmatici): è costituito da un anello  di circonvoluzioni posto intorno al terzo ventricolo. Esso è coinvolto negli aspetti istintivi del comportamento e nelle risposte emotive agli stimoli esterni.
  • COMPLESSO R (caratteristico dei Rettili): è formato dal tronco encefalico e dal cervelletto e presiede al movimento automatico viscerale e somatico e alla regolazione delle funzioni vitali: fame, termoregolazione, difesa del territorio, combattimento e fuga, etc.
CLASSIFICAZIONE LONGITUDINALE O FUNZIONALE DEL SNC

 

    • Sistema di moto
    • Sistema di senso
    • Sistema viscerale
    • Sistema del liquor
    • Sistema dei vasi
    • Sistema della coscienza
    • Sistema della memoria

 

Fonte: http://medicina.unica.it/biblio/neuroanatomia10.pdf

Sito web da visitare: http://medicina.unica.it

Autore del testo: Dagli appunti di R. Murgia, C. Orrù, C. Prasciolu e A.Tamburini. G.Frau, L. Perra, R. Pitzus, C. Solinas e D. Torrente

riveduti dal Prof. A.Riva e redatte dal Dott. G. Conti

Il testo è di proprietà dei rispettivi autori che ringraziamo per l'opportunità che ci danno di far conoscere gratuitamente i loro testi per finalità illustrative e didattiche. Se siete gli autori del testo e siete interessati a richiedere la rimozione del testo o l'inserimento di altre informazioni inviateci un e-mail dopo le opportune verifiche soddisferemo la vostra richiesta nel più breve tempo possibile.

 

Appunti di neuroanatomia

 

 

I riassunti , gli appunti i testi contenuti nel nostro sito sono messi a disposizione gratuitamente con finalità illustrative didattiche, scientifiche, a carattere sociale, civile e culturale a tutti i possibili interessati secondo il concetto del fair use e con l' obiettivo del rispetto della direttiva europea 2001/29/CE e dell' art. 70 della legge 633/1941 sul diritto d'autore

Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).

 

Appunti di neuroanatomia

 

"Ciò che sappiamo è una goccia, ciò che ignoriamo un oceano!" Isaac Newton. Essendo impossibile tenere a mente l'enorme quantità di informazioni, l'importante è sapere dove ritrovare l'informazione quando questa serve. U. Eco

www.riassuntini.com dove ritrovare l'informazione quando questa serve

 

Argomenti

Termini d' uso, cookies e privacy

Contatti

Cerca nel sito

 

 

Appunti di neuroanatomia