Appunti di Psicologia dell’handicap e della riabilitazione

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Corso di Psicologia dell’handicap e della riabilitazione
Mercoledì 06/11/2013
INTELLIGENZA MUSICALE
Chi possiede una buona intelligenza musicale? Quali sono gli end-states di questa forma d’intelligenza?

  • Musicisti
  • Compositori
  • Cantanti e cantautori
  • Direttori d’orchestra

Possedere buone competenze musicali significa saper utilizzare il codice della musica per tradurre la realtà e rappresentarla attraverso di essa. Le abilità-chiave di questa forma d’intelligenza sono: sensibilità al tempo e ai modelli ritmici, sensibilità alle dinamiche (forte/leggero); distinzione delle tonalità; identificazione di suoni e strumenti differenti; identificazione di stili musicali e musicisti. Questi elementi vanno considerati sia sotto l’aspetto della percezione, sia della produzione e della composizione.  
Il ritmo, è un elemento innato, ha una radice primordiale perché l’essere umano nasce dentro un ritmo: il ritmo binario del battito cardiaco (4/4). Prima di nascere siamo già immersi nell’ambiente sonoro, la stessa respirazione ci fa percepire questo ritmo, tanto che il silenzio assoluto viene vissuto come una tortura, una sofferenza.
La musica non si basa solo sull’udito, anche un bambino sordo può sviluppare competenze musicali attraverso la percezione delle vibrazioni prodotte dal suono, che ha già percepito nel grembo materno. Giulia Trovesi Cremaschi, esperta musico terapeuta (F.I.M.), ha sperimentato diversi metodi per educare bambini con sordità profonda facendo leva sul canale musicale: http://www.youtube.com/watch?v=tbR2fAcEJNc
“Non esistono problemi di apprendimento, esistono solo problemi di insegnamento”.
Il ritmo musicale può essere utilizzato anche per sostenere i bambini balbuzienti nel ritmo dell’eloquio, consigliando di ripetere mentalmente una melodia per riuscire a parlare con fluidità.
La musica può essere utilizzata anche per favorire l’apprendimento della matematica o del linguaggio, ciò sta all’azione dell’insegnante che deve farsi costruttrice di regie, di contesti; deve essere abile a utilizzare diversi canali per mediare gli stessi apprendimenti. Ad esempio, insegnando le diverse stagioni attraverso i suoni che le caratterizzano: il rumore del vento, della pioggia, i versi degli animali, il fruscio delle foglie etc. offrendo così dei marcatori sonori per distinguere/rappresentare i diversi periodi dell’anno, i giorni della settimana, le ore etc.
Il direttore d’orchestra, invece, è colui che “detta la musica”, comunicando le intenzioni artistiche e tecniche ai musicisti durante l’esecuzione di un brano. Il suo ruolo è fondamentale per guidare gli strumentisti a produrre un’unica sinfonia, mettendo in armonia le loro diversità:

http://www.youtube.com/watch?v=GBaHPND2QJg
http://www.youtube.com/watch?v=Pvs3pSBc-0s
Venerdì 08/11/2011
INTELLIGENZA SPAZIALE
Quali sono gli end-states dell’intelligenza spaziale?

  • l’architetto, che rappresentandosi mentalmente lo spazio riesce a collocarvi oggetti che siano in armonia con esso (es. Piano);
  • il geometra, che in base alla lettura di certi indici che vengono dalle mappe riesce a ricavare tutte le informazioni che gli servono per il proprio lavoro (procedendo dalla realtà al codice e dal codice alla realtà);
  • il meccanico, che conoscendo la relazione tra le parti e il tutto della macchina riesce a comprendere il funzionamento, capire dov’è il problema, smontare e rimontare il motore;
  • il pittore, che con tratti grafici differenti (pennarello, pennello, matita…) riesce a dare una raffigurazione della realtà rielaborata in senso etico ed estetico;
  • lo scultore, che riesce ad immaginare una forma in un pezzo di materiale grezzo, sfruttando le caratteristiche della materia;
  • il designer, il chirurgo, il fumettista, l’artigiano, la sarta, il marinaio…

Tutte queste figure professionali poggiano il proprio lavoro sull’abilità di rappresentarsi mentalmente lo spazio e manipolarlo, compiere proiezioni su di esso. Anche il disegno presuppone quest’abilità di rappresentarsi lo spazio e organizzare la sua rappresentazione a partire dal movimento fine della mano. E’ un pregiudizio pensare che tutti i bambini amino disegnare: chi non possiede buone abilità spaziali percepisce quest’attività come un compito complesso e non come un divertimento.
Chi possiede una spiccata intelligenza spaziale ama l’ordine degli oggetti “al colpo d’occhio”, vedere ordine nello spazio (es. i libri disposti per altezza sugli scaffali, i vestiti per colore  nell’armadio, …). Il bambino in cui prevale questa forma d’intelligenza ama smontare e rimontare oggetti meccanici, costruire puzzle, giocare con i lego, disegnare, dipingere, incastrare, esplorare le diverse funzioni degli oggetti, percorrere/risolvere i labirinti. 
Se lavoriamo con dei bambini con disabilità dobbiamo essere molto attenti a dar loro l’opportunità di capire in modo alternativo i contenuti, es. le opere d’arte attraverso l’esplorazione tattile dei bassorilievi (vd. Museo Omero di Ancona).

 

Fonte: http://docentiold.unimc.it/docenti/paola-nicolini/2013/psicologia-dellhandicap-e-della-riabilitazione-/appunti-06-08-11-2013-intelligenza-musicale-e/at_download/Appunti%2006-08.11.2013%20INTELLIGENZA%20MUSICALE%20E%20SPAZIALE.doc

Sito web da visitare: http://docentiold.unimc.it/

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

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