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Il Riscaldamento
Proposte di lavoro
Stretching
Esercizi possibilmente sempre vari (a coppie / statico / con molleggi / in piedi /seduti / in ginocchio / sdraiati / con l’utilizzo di attrezzi / ecc ) ponendo l’attenzione del ragazzo sull’esercizio ad esempio con il test delle dita (a gambe tese tocco a terra con 1 dito / 3 dita / 5 dita col pugno / col palmo / oppure riesco a raccogliere una bottiglietta / una scarpa ecc ) e su come riesce a migliorare nel tempo . privilegiare l’allungamento della catena posteriore.
Attenzione a non sollecitare troppo l’allungamento soprattutto con lo stretching assistito o a coppie
Defaticamento
Nel settore giovanile , non si svolgono lavori “pesanti” che producono alto di accumulo di acido lattico, per cui il defaticamento non e così importante come nell’atleta evoluto, ma per fare in modo che fin da ora diventi un’abitudine è bene terminate sempre l’allenamento con una corsa uguale o superiore al giro di campo e da 2’ di posture (supini a gambe in alto contro una parete).
La resistenza
.
La maggior difficoltà che si incontra in questa disciplina e quella di motivare il ragazzo al lavoro. A nessuno piace faticare e spesso si associa la fatica alla corsa di resistenza e il giovane non si rende conto che in tutte le specialità prima o poi si dovrà dedicare fatica e sacrificio ‘ la resistenza è molto educativa in questo senso, inoltre è una capacità da sviluppare sin da questa età a prescindere da quale disciplina si praticherà in futuro, da subito si deve pretendere lavori sulla resistenza senza dare al ragazzo la possibilità di scelta, secondo me anche a costo di perdere in potenziale talento. Che comunque se rifiuta da subito il lavoro non diventerà mai un campione e neppure un buon atleta.
Ma naturalmente la proposta va fatta in modo da rendere la cosa meno stressante possibile:
Alcune proposte
È importante sapere che non e bene proporre lavori altamente lattacidi al giovane atleta , ma per contro è molto indicato proporre lavori di potenza aerobica e di velocità.
Queste considerazioni sono importanti nella preparazione dell’allenamento. Tempo di lavoro, tempo di recupero volume tot di lavoro e intensità di lavoro dovranno essere valutati e graduati in tal senso anche nelle proposte gioco.
I lanci
Aspetti comuni in tutti i lanci
La spinta inizia dalle gambe che la trasmettono al tronco ed infine sulle braccia
quanto sopra si può mettere in pratica con lanci di palle mediche (policoncorrenza):
Lanci palle mediche a 2 mani
Lancio dorsale in alto o in lungo / lancio frontale / lancio dal petto in alto o in lungo / lancio dal petto con affondo dx e sx / lancio a 2 mani dall’alto (peso leggero) / lancio tipo martello dx e sx / ecc.
Questi lanci sono anche degli ottimi mezzi di allenamento per la forza nei giovani
C’e da dire che un lancio per produrre effetti allenanti dal punto di vista condizionale, deve essere sempre eseguito alla massima intensità , altrimenti non vengono reclutate le fibre muscolari bianche (Fondamentali nei lanciatori).
Nei lanci ad 1 mano (disco peso e giavellotto) L’anticipo gambe busto braccia avviene dal basso verso l’alto dal dietro all’avanti (direzione lancio) e avviene anche in rotazione a sx per chi lancia di dx
L’anticipo in rotazione in alto e avanti , si evidenzia soprattutto sull’anca dx che deve anticipare la parte superiore del corpo
Lancio con lo straccio
Un sistema per introdurre la tecnica di un lancio ad una mano ad un giovane sono gli stracci, non pericolosi , e veloci da recuperare , consentono un elevato numero di lanci anche se ci sono molti atleti in pedana
Altre proposte:
Palla colpire , caccia al cervo e gioco baseball utilizzando nel lancio imitativi di lancio del peso del disco o del giavellotto con la palla
Getto del peso
pur rimanendo invariato il finale di lancio la traslocazione può essere semplificata se eseguita lateralmente tipo scivolamento laterale.
Il peso deve essere appoggiato sulle dita e sul collo con il polso a martello
Un utile esercitazione per memorizzare la posizione di finale lancio e quella di far “danzare” liberamente l’atleta in pedana, poi al comando sonoro dovrà velocemente piazzarsi per il lancio (posizione chiave) (fig. 4) e lanciare
Lancio del disco
anche per il disco può essere utile l’esercitazione gioco di danzare liberamente in pedana poi al segnale piazzarsi (fig. 6) e lanciare
il disco va impugnato sulle ultime falangi delle 4 dita escluso il pollice
il braccio và disteso durante tutto il lancio
sono utili esercizi di rotolamento del disco a terra o con lancio verticale in aria per imparare ad imprimere al disco una rotazione (il disco viene fatto ruotare perché spinto prima dal mignolo poi anulare poi medio e infine dall’indice e in questo modo ha una maggiore stabilità in volo).
Lancio del giavellotto
la rincorsa è laterale per consentire più tempo di spinta sul giavellotto nel finale lancio.
Il giavellotto và impugnato con il palmo della mano in alto e con i polpastrelli del pollice e indice o pollice e medio che fanno presa sul bordo di fine impugnatura
Gli errori più comuni sono ( spalle avanti nella rincorsa / doppio saltello di dx prima del lancio / e giavellotto che si impenna o gira a sx) cercare di correggere da subito questi errori.
Il lancio del giavellotto è un gesto abbastanza naturale non facile da correggere analiticamente.
Le canne sono a mio parere un attrezzo molto più utile del vortex per apprendere il gesto tecnico , per i seguenti motivi (non costano nulla / si possono avere molte canne per ogni ragazzo in modo da fare molti lanci / si può lanciare anche sulla pista o sull’asfalto / è più simile al giavellotto e il ragazzo riesce a sentire che la spinta è più efficace se viene effettuata lungo il suo asse, come avviene con il giavellotto)
Lancio del Martello
Il lancio del martello è diviso in 3 parti (preliminari 2-3 / giri 2-4 / finale lancio
Il lancio del martello non è più difficile da apprendere degli altri lanci, anzi sotto certi aspetti, una volta insegnato il movimento particolare dei piedi, diventa tutto relativamente semplice.
Per questo motivo credo sia importante far gareggiare il ragazzo già da subito utilizzando anche il giro o i giri , e non come spesso avviene, solo con il preliminare e finale lancio.
Questa tendenza a lanciare “da fermo” nei principianti è a mio parere troppo usata in gara anche nel peso e nel disco
il martello và impugnato a 2 mani prima la sx poi la dx (per i destri) e sulla parte più distale (lontana) possibile delle dita
nel preliminare il martello gira attorno all’atleta , un particolare tecnico importante e quello di ruotare velocemente le spalle a dx quando il martello su trova dietro (vedi fig. 3-4 della sequenza preliminare) un modo da andarlo a “riprendere” a braccia tese a dx, in questo modo il martello vene accelerato con più continuità e senza strappi
nel giro fare attenzione alla punta del piede sx che deve seguire sempre il martello ruotando per i primi 180° sul tallone e i restanti 180° sulla punta
il piede dx che si stacca dal terreno deve passare (al contrario del disco) molto vicino al piede di appoggio (vedi fig. precedente)
La marcia
E’ la specialità di resistenza di maggior durata dell’atletica leggera, per questo motivo c’è la tendenza di far praticare la marcia solo agli atleti che hanno dimostrato scarse attitudini nelle altre specialità. Invece penso che debba essere proposta a tutti i giovani indipendentemente dalle loro attitudini, per i seguenti motivi.
E’ un ottimo esercizio per migliorare il controllo delle anche (utilissimo nei lanci e non solo)
Aspetti tecnici
Nella fase di mono appoggio, non potendo (da regolamento) piegare il ginocchio, si cerca di mantenere il baricentro più lineare possibile sfruttando l'inclinazione laterale del bacino, si può ben vedere dalla fig. 7 che il centro di gravità (localizzato verso la III-V vertebra lombare) tende ad alzarsi quando la gamba è sulla verticale del busto e abbassarsi nella fase di doppio appoggio.
(fig7)
Ma dalla fig. 8 è visibile come l'inclinazione laterale del bacino possa limitare questa oscillazione.
Fig. 8
Alcuni suggerimenti didattici
I Salti
Per non appesantire troppo la mole di considerazioni che l’allenatore deve conoscere, si può semplificare tutto considerando solo 2 aspetti tecnici che possono essere applicati a quasi tutte le specialità (alto lungo asta peso disco giavellotto ) e sono la posizione “chiave” (che rappresenta il momento di stacco dei salti o di piazzamento nei lanci ) e la velocità.
Quando l’atleta passa per la posizione chiave ad elevata velocità e con la giusta direzione di quest’ultima , so può dire che il salto o il lancio sono tecnicamente efficaci.
Quindi diventa estremamente importante che l’allenatore non disperda la sua attenzione su mille dettagli che non servono a niente se prima non ha la conoscenza precisa della posizione chiave del salto o del lancio.
Ad esempio non ha nessuna importanza insegnare analiticamente ai ragazzi i passi in volo nel salto in lungo quando nello stacco slanciano l’arto inferiore disteso anziché flesso al ginocchio. Oppure staccano col busto inclinato avanti. Ecc
Tutto quello che avviene prima della posizione “chiave” deve servire ad essa , e tutto quello che succede dopo e la sua inevitabile conseguenza
Tecnica del Salto con Asta
Di tutte le fasi del salto con l’asta la più importante e sicuramente quella di stacco (passaggio chiave) vedi fig.
ci possono essere diversi modi di affrontare la rincorsa o il valicamento, ma è indispensabile passare per una corretta posizione di stacco, che possiamo riassumere in questi punti:
Tenendo presente queste 4 “regole” di base , tutte le altre saranno poi la loro conseguenza:
1 Se dalla posizione di stacco andiamo a ritroso senza spostare le mani dall’asta, si può facilmente individuare l’impugnatura più favorevole per la rincorsa.
2 Se dalla posizione di stacco andiamo avanti viene naturale la tecnica più adatta al valicamento, ad esmpio i destrimani avendo il braccio sx basso che ostacola la salita del bacino a sx saranno cortretti a passare a dx dell’asta e viceversa i mancini.
Errori più comuni e loro conseguenze
Salto in Alto
il salto Fosbury ha la particolarità di avere la seconda parte di ricorsa in curva, la conseguente inclinazione verso l’interno della curva causa l’abbassamento del baricentro che viene rialzato (raddrizzamento) al momento dello stacco provocando così una accelerazione verso l’alto, senza diminuzione sensibile di velocità
Salto Triplo
Salto in Lungo
se applichiamo quanto detto sopra a queste 2 figure (passaggi chiave) del salto in lungo , esse dovrebbero essere sufficienti per comprendere gli aspetti esenziali del salto, tenendo presente che nella seconda figura, l’atleta apre un po’ troppo l’angolo del ginocchio, e nella prina abbassa troppo la spalla dx
Ostacoli
Alcuni suggerimenti
Staffetta
Proposta didattica metodo globale:
Fonte: http://fefoblog.altervista.org/wp-content/uploads/2009/12/appunti-per-lallenatore-giovanile.doc
Sito web da visitare: http://fefoblog.altervista.org
Autore del testo: non indicato nel documento di origine
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