Appunti di filosofia

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Appunti di filosofia

APPUNTI DI FILOSOFIA
VII – VI sec. a. C.: La cultura ionica nell’età arcaica

  • La cultura arcaica in Grecia

La concezione della natura (physis): nella Grecia del periodo arcaico, gli uomini concepivano la natura come il luogo dove vivevano assieme uomini, animali e dei a volte in pace, a volte in contrasto. I fenomeni naturali erano interpretati come diretta espressione della volontà degli dei, ritenuti esseri superiori in quanto dotati di forze immense, ma naturali, in quanto anch’essi erano parte della natura e non esseri soprannaturali. Osservavano la natura, ammirandone la regolarità dei fenomeni e l’ordine: la regolarità del moto degli astri, il ciclo delle stagioni ed altri fenomeni conosciuti attraverso le osservazioni astronomiche pervenute dall’Egitto e dalla Mesopotamia. Allo stesso tempo ne ammiravano le irregolarità: terremoti e frane, tempeste improvvise, cambiamenti atmosferici, eclissi. Non capendo le cause delle regolarità, né delle irregolarità della natura, spiegavano questi fenomeni attraverso i miti: narrazioni che spiegavano il grande mistero della natura, richiamando avvenimenti del passato quando sulla terra vivevano i primi dei ed alcune stirpi antecedenti dell’uomo.
La concezione arcaica degli dei: gli antichi miti narrano che si siano succedute tre generazioni di dei. Le prime due erano in lotte per riportare ordine nella natura ed affermare la propria supremazia. Solamente gli dei più giovani della terza generazione erano riusciti ad avere il sopravvento ed affermare la propria supremazia. Zeus aveva riportato l’ordine assegnando ad ogni dio il suo ambito (Poseidone era il sovrano del mare, Afrodite dell’amore, ecc.), in modo che il potere di ognuno non superasse i propri limiti, e riportava ordine dove giungeva qualche irregolarità. Ogni ambito della natura e della vita umana è presieduto da un dio, ogni sentimento umano è sottomesso ad un’influenza divina: la naturà è concepita come un organismo, in cui tutto si genera, si sviluppa e si porta a compimento grazie al principio divino che contiene in esso. Gli uomini, attraverso la preghiera ed il sacrificio, cercano di scongiurare il pericolo che la mutevole volontà degli dei determini capricci nella natura. La natura è vivente, in quanto in essa sono presenti le forze viventi degli dei (concezione ilozoista): nulla è meccanico, ma tutto è pervaso da un principio organico. A dimostrazione dell’elevata considerazione della figura umana che avevano i Greci, gli dei sono rappresentati come persone, con le stesse caratteristiche fisiche, passioni, pregi e difetti degli uomini.
La concezione arcaica della giustizia (dike): Dike è una potenza personale divina, associata a Zeus, che pone in equilibrio il cosmo naturale ed il cosmo umano. Quando l’equilibrio degli elementi è infranto, l’ordine cosmico è ristabilito attraverso l’intervento di Zeus. La Dike fa sì che ogni elemento in natura bilanci gli altri e che nessun elemento prevalga. Allo stesso tempo Dike è invocata anche quando ad essere infranto è l’ordine sociale: furti, delitti, inganni minano l’equilibrio cosmico. In questo caso la Dike è ristabilita dal giudice, dopo aver sentito le parti in causa: per emettere la sentenza, egli tiene in considerazione le themistes, antiche leggi tramandate di padre in figlio di origine divina, in quanto tramandate da Zeus all’uomo. Il mito è la sedimentazione della cultura greca arcaica: in esso, attraverso la narrazione, è descritto l’ordine del mondo e ricorda agli uomini le themistes à nel mito vi è un elemento razionale, espresso in forme fantastiche e narrative: in esso nasce la filosofia (ma per avere questo nome bisognerà aspetterà il IV sec.a. C., seppur la storia della filosofia è iniziata prima).

  • La filosofia delle origini nel mito ed i suoi problemi

Nel mito si cercano di trovare le risposte ai problemi sentiti dall’uomo, seppur siano risposte sempre più spesso insoddisfacenti. Prima che la filosofia si imponga come sapere autonomo, bisognerà attendere il IV sec. a. C. con Aristotele. All’inizio la filosofia non è altro che un atteggiamento culturale che si concretizza nel mito: in origine essa non elabora i propri problemi e le proprie questioni come farà in seguito, piuttosto elabora nuove teorie per rispondere alle antiche domande dell’uomo attraverso un nuovo metodo di indagine.
In particolare nel mito si trova risposta a due problemi: l’origine del mondo e la definizione delle sue leggi. I Greci spiegavano l’origine del mondo attraverso i miti teogonici, cioè le narrazioni sulla nascita degli dei (uno su tutti è la Teogonia di Esiodo) à gli dei sono identificati con le potenze della natura e la storia del susseguirsi delle generazioni spiega l’evoluzione dell’universo, la comparsa dell’uomo e della civiltà. Lo stato attuale della natura si spiega attraverso gli antichi conflitti tra divinità, cui Zeus ha ristabilito ordine. In esso, come abbiamo visto precedentemente, trovano giustificazione sia l’idea dell’ordine del mondo (dipeso dalla risoluzione dei conflitti tra dei) sia l’idea del disordine (concepito come conseguenza dell’ira o del favore del dio signore di quell’ambito della natura): su tutto prevale l’idea che una intelligenza domina la natura.
Le leggi che dominano il mondo dipendono dall’organizzazione dell’universo umano, che è fondato su principi divini. Gli uomini possono influenzare la volontà divina attraverso offerte e sacrifici à sacrificio = strumento di difesa dell’uomo e di controllo del potere degli dei. Il mito è quindi un tentativo di spiegare razionalmente la realtà, seppur arcaico, e questo rappresenta un notevole passo avanti nella storia dell’uomo.
I problemi dell’origine del mondo e delle sue leggi vengono poi impostati in termini nuovi, senza ricorrere al mito, dai primi filosofi della città di Mileto nel VI sec. a. C. (i primi che la storia ci ha tramandato): Talete, Anassimandro, Anassimene. Essi si domandano quale sia l’archè della natura. Ma cos’è l’archè? Archè significa “principio” ed intende due concetti:

  • La natura ha avuto un’origine, un principio e va determinato quale esso sia: arché come origine, nascita à il mito di Esiodo spiega l’origine del mondo partendo dal Caos primordiale, senza spiegare da dove esso divenga. Eppure deve esserci qualcosa di originario in modo assoluto: a questo tentano di risalire i primi filosofi;
  • La natura è dinamica, non immobile e va compresa la ragione intima del movimento che a volte è ordinato, a volte è disordinato: archè come forza in divenire, movimento à i primi filosofi vogliono capire il perché tutto evolve, quali leggi hanno permesso la varietà del mondo;

i primi filosofi si interrogano anche sull’etica à disciplina filosofica che studia la sfera dell’azione dell’uomo: i suoi costumi e le sue usanze. L’etica è già nel mito, dal momento che l’uomo greco ha visto un legame tra comportamento dell’uomo (leggi che guidano le sue azioni) e ordine cosmico (leggi della natura). Per i Greci infatti uomini, divinità e natura fanno tutti parte di un unico schema di interpretazione della realtà: pertanto anche le azioni dell’uomo sono regolate sulla base dell’ordine della natura alla quale apparteniamo. I primi filosofi collegano l’etica (che studia i comportamenti individuali) alla politica (che studia la polis con le sue leggi), in quanto concepiscono l’uomo come elemento di una moltitudine che completa la sua umanità. Pertanto si interrogano anche sull’ordine pubblico, sui rapporti degli uomi nella città, facendo un parallelo tra ordine cosmico e ordine della città. Tematiche ancora attuali, nonostante il diverso contesto culturale, su cui si interroga oggi anche la filosofia contemporanea.
FONTE: Trombino M., Panaccione E., Villani M. (a cura di), Filosofia – Testi e Percorsi, Vol. 1.1,  Ed. Poseidonia, Bologna, 1997, pg. 188 – 207 

 

Fonte: http://www.controcampus.it/wp-content/uploads/2012/02/APPUNTI-DI-FILOSOFIA-LA-CULTURA-GRECA-ARCAICA2.docx

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