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L'uomo compare sulla faccia della terra nel periodo definito "quaternario.
La vita dell'uomo nelle varie ere:
paleolitica o della pietra scheggiata (da 500 o 250.000 anni a. C. a 10 mila anni a. C.) ;
neolitica o della pietra lavorata (da lO mila a 5000 anni a. C.);
calcolitica da 5000 a 1000 anni a. C.
L'uomo paleolitico è cacciatore e nomade. La sua casa è la capanna di tronchi, se egli abita nelle foreste ricche di legno che si abitua a sfruttare; la tenda di pelli o i ricoveri scavati sotto terra, se abita nelle steppe dove la vegetazione a basso fusto non gli permette di sviluppare la falegnameria; la grotta, se vive in zone di montagna, la capanna di frasche, se abita in zone di pianura.
Nell'età neolitica l'uomo si fa produttore di cibo e sedentario: nascono l'agricoltura, l'allevamento del bestiame, la tessitura delle fibre vegetali, la ceramica (vasi e recipienti d'argilla fatti a mano e cotti al sole). L'uomo abita in capanne di fango, canne, tronchi, vimini intrecciati, argilla; vive associato con altre famiglie nel villaggio. Con il passare dei secoli le capanne vengono costruite in mattoni nelle zone in cui manca la pietra, (come ad esempio nella vallata della Mesopotamia) o in pietra dove essa è copiosa (in Sardegna ad esempio abbiamo resti di interi villaggi in pietra detti nuragici).
L'era calcolitica è ricca di invenzioni e scoperte che preludono alla lenta trasformazione dei villaggi in città. Sono tutte opera dei popoli dell'Oriente.
Essi scoprono la metallurgia, inventano la ruota, il carro, la vela, l'aratro, la ruota del vasaio. Il materiale con cui costruiscono le case e gli edifici in genere è il mattone. Dal 3000 in poi entriamo nel regno della storia: nascono le città, si forma l' organizzazione statale, avviene la suddivisione dei mestieri, si sviluppano le industrie, i traffici, i commerci, hanno origine le prime divisioni della società in classi re e sacerdoti che governano e godono di tutti i privilegi, popolo che ubbidisce e lavora, ed infine gli schiavi. Assistiamo alla crescita prodigiosa delle straordinarie civiltà della Mesopotamia (Sumeri prima, Babilonesi poi, Assiri infine) e dell'Egitto. I Sumeri, abilissimi architetti, hanno costruito con il materiale che la vallata alluvionale, l'argilla, splendide città. Con il mattone prima cotto al sole e poi in fornace, costruiscono canali, sistemi di fognatura, mura poderose, templi possenti, grandiosi palazzi, case di abitazione per tutti i ceti.
La casa Babilonese
I Babilonesi abitavano circa nel 2000 a.C. in Mesopotamia e come i Sumeri furono ottimi ingegneri: le abitazioni dei più ricchi furono costruite a due piani con mattoni bianchi.
Avevano 12 stanze: cucina,bagno, camere della servitù cappelle al primo piano.
Al secondo piano c' èrano le stanze delle famiglia e le camere.
Sotto le case c'èra talora il cimitero. Le case più comuni erano edifici ad un piano con diverse stanze intorno ad un cortile centrale.
La loro base era fatta di pietra ed aveva una struttura torreggiante di otto piani; vi venivano piantate essenze scelte per la bellezza,per i profumi o per i loro poteri curativi; su ciascun piano c'era uno strato di terra che permetteva di coltivarvi non solo piante erbacee ed arbusti, ma anche alberi frutteti. I giardini erano irrigati per mezzo di pompe che sollevano l'acqua da un serbatoio posto sulla terrazza più elevata.
La concezione religiosa per cui il Faraone è l'incarnazione della divinità e la vera vita è quella dopo la morte, fa sì che gli Egiziani diano più importanza alle città dei morti che a quelle dei vivi. Le città dei morti sono grandiosi complessi che contano le tombe dei Faraoni, le piramidi, ed inoltre templi, obelischi, sfingi, magazzini. Sono costruiti per durare secoli e secoli e per questo si usa un materiale resistente, la pietra (granito, calcare, ecc.). Per le case dei vivi il materiale predominante è il mattone ma si utilizzano anche le canne, il papiro, il legno e, per le case più umili, il fango impastato.
CENNI STORICO-URBANISTICI SULLA CITTA’ GRECA
Dal VI al IV sec. a. C. le città greche, sia dell’Attica sia della Magna Grecia,sono poco più che grossi borghi agricoli . e commerciali. Il cuore della città è costituito dall' Acropoli cinta di mura, in cui sorgono vari templi, i recinti sacri e le sorgenti dedicate a qualche divinità. Sulle pendici dell' Acropoli e alla base di essa si estende, disordinatamente, la città, irregolare.
I quartieri mancano di una forma precisa. Le strade sono vicoli angusti, larghi abbastanza da permettere il passaggio di un uomo sull'asino e così tortuosi che, in quel dedalo di strade cieche e di vicoli murati, è difficile orientarsi.
La pavimentazione non esiste, mancano le fognature ed un sistema di tubature per il trasporto dell'acqua che, assai scarsa, viene attinta dalle fontane e dalle sorgenti.
La concezione democratica dello stato ateniese fa sì che la vita sociale e politica si svolga tutta all'aria aperta, nell'agorà, nei tribunali, nel teatro, nei ginnasi.
ABITAZIONE
Manca alla città greca il palazzo, espressione tipica di governi dispotici e monarchici. Le case dei poveri e dei ricchi sorgono, lungo le viuzze, fianco a fianco e, se non fosse per le dimensioni e soprattutto per gli ambienti interni e per l'arredamento, sarebbe quasi impossibile distinguerle.
Il materiale è vario. Le case più umili sono costruite con ciottoli e fango o con fango e graticci, il tetto è di stoppie. Le altre con mattoni cotti e con tetti di tegole, altre ancora hanno lo zoccolo in muratura, le mura in mattoni crudi inframmezzati e sorretti da assi di legno.
La casa è un'abitazione unifamiliare di forma rettangolare, tutta rivolta verso lo spazio interno del peristilio, al quale si giunge attraverso uno stretto corridoio di accesso, il vestibolo, e sul quale si affacciano vari ambienti che da esso ricevono luce ed aria. È a uno o due piani. In quest' ultimo caso il pianoterra è riservato alla vita di rappresentanza, alle sale per gli ospiti e all' "andron", (androceo) la sala più importante, dove gli uomini soggiornano, che è situato in fondo al peristilio, in asse con l'entrata, e che talvolta è preceduto da un'esedra. Il piano superiore è riservato alle donne (gineceo) che vivono in una sorta di segregazione e non partecipano alla vita e agli svaghi degli uomini.
L'ingresso è piccolo, aperto in genere su una viuzza secondaria. Mancano quasi completamente le finestre. La luce viene dal peristilio di giorno; di notte l'illuminazione è assicurata da torce, candele e soprattutto lucerne, di forme e materiali vari. Si cucina in un camino che è un focolare mobile o fisso posto al centro di una camera con un buco nel tetto per il tiraggio del fumo. Non esiste presso i Greci un sistema di riscaldamento degli ambienti, usano dei bracieri. Le condizioni igieniche lasciano molto a desiderare.
CENNI STORICO-URBANISTICI SULLA CITTÀ ROMANA
La città romana nasce sulla collina, è circondata da mura, presenta, all'esterno ed all'interno di esse, una cinta sacra, il : pomerio, in cui non si può costruire, assume una pianta rettangolare a reticolato. Le strade principali sono più larghe delle altre e all'incrocio di esse sorge il foro, l'equivalente romano dell'agorà e dell'acropoli greche.
ABITAZIONE
A Roma i tipi di abitazione sono due, la domus e l'insula, l'uno riservato alla ristretta classe dei patrizi e dei ricchi, l'altra alla massa della media e piccola borghesia e del proletariato.
LA DOMUS
La tipica domus romana è formata da un solo cortile aperto (atrium) su cui si aprono le stanze e da un giardinetto (peristylium). La domus romana è di pianta rettangolare. I vari ambienti sono tutti disposti intorno alle due aree centrali da cui ricevono aria e luce. Le finestre, se ci sono, sono rare. È di solito ad un solo piano. Si accede alla domus percorrendo prima un vestibulum, un corridoio, e poi varcando la porta principale. L'atrio è un grande vano che presenta un'ampia apertura nel soffitto (impluvium) in corrispondenza della quale nel pavimento è incavata una vasca rettangolare (compluvium) per raccogliere l'acqua piovana. Intorno all'atrio si aprono i cubicoli, destinati ad uso fisso: il tablinium, una grande sala prima anche da pranzo poi solo di rappresentanza, situata in fondo all'atrio. Attraverso un corridoio detto andron si passa al secondo corpo della casa, il peristylium, che consiste in un giardino circondato da un portico sorretto da colonne e di solito a due piani. Intorno si aprono altri ambienti: il triclinium, sala da pranzo. La cucina non ha un luogo fisso, è un ambiente piccolo e buio con un buco nel tetto per far uscire il fumo. Vicino alla cucina sono disposte le latrine e il bagno.
LE INSULAE
La grande massa della popolazione vive nelle insulae, grandi edifici a tre o quattro piani divisi in appartamenti dati in affitto
Il fenomeno dell'urbanesimo sempre crescente, la necessità di sfruttare lo spazio, la miseria di gran parte della popolazione cittadina determinano, nel corso dei secoli, l'accrescersi di questo tipo di dimore che sono uno dei più chiari esempi di pessima organizzazione municipale. L'acqua di cui Roma abbonda, alle insulae non arriva e la si attinge dalle fontane. Tali abitazioni mancano di tubi di scarico, di gabinetti, di cucine, di riscaldamento.
LA VILLA
L'amore per l'agricoltura e la ricchezza che da essa deriva, rafforzato dal senso pratico dei Romani, crea la villa che è luogo di riposo e di svago ma anche centro di un'azienda agricola. Essa pertanto è costituita da un insieme di edifici e di annessi, abitazione, locali di rappresentanza, giardini, stalle, fienili, granai, ecc. La forma e le dimensioni si adattano liberamente alla natura del luogo e variano nel corso dei tempi. Sono costruite in posizione dominante.
IL CASTELLO
CENNI STORICI SULL'ETÀ FEUDALE
L'età del feudalesimo va dal IX al XIII sec. dopo Cristo. In quest'epoca il problema fondamentale è quello di sopravvivere, di difendersi, di trovare protezione ed aiuto. L'organizzazione feudale assicura questa difesa.
Dalla villa fortificata al castello
La forma di residenza dei re romano-barbarici (VII-VIII sec.) è la villa fortificata. Di solito è situata sul pendio di un colle: vicino alle rive di un fiume, circondata: da una palizzata in legno. All'interno: della cinta si presenta una serie di cortili successivi intorno a cui sono disposti gli edifici destinati a vari usi.
Dalla villa fortificata deriva il castello
Il castello consiste innanzi tutto in una palizzata in legno recinta da un fossato. Grosse torri sorgono lungo il perimetro. Al centro spicca un'alta costruzione di legno, donjon (in Francia), mastio (in Italia), la cui porta è sollevata di parecchi metri dal suolo; ad essa si giunge per mezzo di un ponte levatoio. Tutto il complesso sorge su un luogo elevato ma il mastio spicca perché poggia su una piattaforma artificiale.
L’arredamento
L'arredo è semplicissimo. Il letto, basso e largo, s'appoggia al muro o è disposto al centro della sala, sollevato su predelle. Sul freddo pavimento pelli di animali uccisi durante le cacce costituiscono lo scendiletto.
Riscaldamento
Dimenticato il sistema di riscaldamento usato dai Romani, torna in vigore nell' Alto Medioevo, il focolare centrale. Quando il legno fu sostituito dalla costruzione in muratura, torna in auge il camino, dapprima appoggiato al muro con una grande cappa sporgente, poi inserito in esso, completamente o in parte.
Illuminazione
L'illuminazione durante il giorno è imperfetta ma in epoca più tarda si diffondono le vetrate. L'illuminazione notturna delle sale, dei cortili, dei passaggi di ronda è assicurata da fiaccole, candele, torce.
I PALAZZI-CASTELLO
L'introduzione delle artiglierie e le mutate condizioni politiche e sociali fanno sì che dal '400 in poi il castello perda il suo carattere di fortino e venga adattato ad altri usi. Alcuni castelli vengono trasformati in caserme o prigioni altri si trasformano in palazzi-castelli dalle facciate riccamente decorate.
VARI TIPI DI ARCO
L'arco, in architettura, è un elemento strutturale a forma curva che si appoggia su due piedritti e tipicamente (ma non necessariamente) è sospeso su uno spazio vuoto.
Nomenclatura dell'arco: (1) chiave di volta; (2) cuneo; (3) estradosso; (4) piedritto; (5) intradosso; (6) freccia; (7) corda o interasse; (8) rinfianco.
È costituito normalmente da conci, cioè pietre tagliate, o da laterizio, i cui giunti sono disposti in maniera radiale verso un ipotetico centro: per questo hanno forma trapezoidale e sono più propriamente detti cunei; nel caso di una forma rettangolare (tipica dei mattoni) hanno bisogno di essere uniti da malta che riempia gli interstizi; essenzialmente l'arco con cunei non ha bisogno di essere sostenuto da malta, stando perfettamente in piedi anche a secco, grazie alle spinte di contrasto che si annullano tra concio e concio.
Il cuneo fondamentale che chiude l'arco e mette in atto le spinte di contrasto è quello centrale: la chiave d'arco, o, più comunemente detta, chiave di volta.
L'arco è una struttura bidimensionale e viene spesso utilizzato per sovrastare aperture. Per costruire un arco si ricorre tradizionalmente a una particolare impalcatura lignea, chiamata centina.
IL ROMANICO
Lo stile romanico si sviluppa tra il decimo e il tredicesimo secolo. In quel periodo ci fu una grande fioritura di chiese in ringraziamento a Dio.
Il monumento tipico dell’arte romanica è infatti la chiesa che sorge nel centro della città imponendosi alle abitazioni circostanti. Rappresenta il centro della vita della comunità e della religiosità.
Gli elementi più importanti della chiesa sono in generale l’arco a tutto sesto, i pilastri e le colonne, la volta a crociera e la volta a botte. Al centro della facciata, in alto, è quasi sempre presente un rosone. La chiesa romanica ha un aspetto solido.
Arco a tutto sesto (o a pieno centro)
L'arco a tutto sesto (sesto è l'antico nome del compasso) è un tipo di arco contraddistinto da una volta a semicerchio. È detto anche arco a pieno centro.
L'arco a tutto sesto è anche un elemento caratterizzante dell'architettura romanica durante il medioevo e fu utilizzato principalmente con funzione estetica, oltre che per separare le navate degli edifici religiosi, per portali, archi trionfali. Nell’arco a tutto sesto la curva disegna un semicerchio.
Volta a botte
La volta a botte, prolungamento ideale di qualsiasi arco, è costituita da struttura semicilindrica che scarica il suo peso in modo uniforme lungo i muri perimetrali. Può essere a tutto sesto o a sesto acuto.
Volta a crociera
La volta a crociera è formata da quattro spicchi o vele e scarica il suo peso su quattro punti.
Gotico
Stile dell’architettura, della pittura, della scultura e delle arti decorative, sviluppatosi dalla prima metà del XII secolo nell’Ile-de-France e diffusosi nel giro di pochi anni in tutta Europa: in Italia si protrasse sino ai primi decenni del Quattrocento, mentre nei paesi nordici perdurò sino agli inizi del XVI secolo.
Lo stile gotico conobbe le manifestazioni più significative nell’architettura religiosa. In evidente contrasto con gli stili del romanico, caratterizzato dall’uso dell’arco a tutto sesto, da strutture robuste e da finestre di dimensioni ridotte, il gotico si distingue per la presenza di archi a sesto acuto, guglie sottili, grandi vetrate e strutture slanciate.
Altra fondamentale innovazione fu lo sviluppo del sistema dei contrafforti e l’introduzione degli archi rampanti, che permisero di ridurre lo spessore dei muri, nei quali poterono inoltre essere aperte ampie finestre con vetrate colorate.
Arco a sesto acuto
L'uso di archi a sesto acuto è tipico dell'architettura gotica e permette rispetto all'arco a tutto sesto di avere un'apertura più alta e slanciata. Grazie all'uso dell'arco a tutto sesto e delle volte a crociera le fisionomie degli edifici divennero proiettate tutte verso l'alto, in particolare nelle famose cattedrali di quel periodo. La maggiore verticalità generava un maggiore peso e maggiori spinte sia verticali che laterali, per questo vennero ampiamente usati in quel periodo elementi di controspinta quali archi rampanti.
L'arco rampante è un elemento architettonico asimmetrico utilizzato per contenere e scaricare al suolo spinte laterali e verso l'esterno delle parti superiori dell'edificio
Rinascimento
E’ un periodo artistico comprendente la metà del XV e la fine del XVI secolo.
Caratteristiche del rinascimento furono il recupero delle forme classiche greca e romana e l'uso della prospettiva e di nuove tecniche (la pittura a olio).
L'architettura - Nel rinascimento s'afferma la costruzione del palazzo, commissionata da nobili o ricchi mercanti. Nella facciata si alternano ordini sovrapposti di vario tipo (dorico, ionico e corinzio).
La simmetria assoluta - Principio fondamentale è la simmetria assoluta, con edifici a pianta centrale e le chiese dominate dalla cupola.
BAROCCO
In arte con la parola «Barocco» si indica uno stile artistico che storicamente coincide con l’arte prodotta dagli inizi del Seicento alla metà del Settecento.
L'architettura barocca è caratterizzata da forme monumentali, dalla complessità delle piante, da strutture spaziali modellate tramite effetti luminosi, esaltate dalla presenza di volte e cupole e dalla magnificenza dei materiali.
Definire lo stile barocco non è molto difficile: uno dei primi parametri è sicuramente l’uso privilegiato che si fece della linea curva. Nulla procede per linee rette, tutto deve avere andamento sinuoso: persino le gambe di una sedia o di un tavolo devono essere curvi, anche se ciò non sempre può essere razionale.
Il rococò è uno stile artistico sviluppatosi a partire dai primi anni del Settecento come evoluzione del tardo-barocco. Si distingue per la grande eleganza e la sfarzosità delle forme, caratterizzate da ondulazioni ramificate in riccioli e lievi arabeschi floreali. (nell’immagine il castello di Stupinigi)
Neoclassico
Per architettura neoclassica si intende quella fase della storia dell'architettura che, dopo l'epoca del barocco e del rococò, si orientava all'età classica di Greci e Romani, riprendendone ideali ed apparato formale. Si sviluppò alla fine del XVIII secolo in tutti i paesi occidentali, dalla Russia agli Stati Uniti e Brasile.
Stile Liberty
L'Art Nouveau ebbe il suo inizio nel 1890. Il nome deriva da quello di un negozio parigino, «l'Art Nouveau Bing», che sfoggiava alcuni oggetti dal design innovativo, tra cui mobili, tinture, tappeti e vari oggetti d'arte. L'Art Noveau precorse il moderno design e buona parte dell'architettura moderna, dando alla progettazione, il ruolo di premessa indispensabile ad ogni intervento creativo.
Architettura del ‘900
L'uso del ferro e del cemento nelle costruzioni determina strutture portanti rivoluzionarie rispetto a quelle dei secoli precedenti e qualifica in modo nuovo l'architettura, che ora è realizzata come un'opera d'ingegneria. Mentre con i materiali tradizionali l'architetto poteva limitarsi a progettare la forme dell'edificio, lasciando all'ingegnere il compito di risolvere i problemi relativi al calcolo della struttura portante, ora, con i nuovi materiali, anche l'architetto deve acquisire una diversa competenza sul piano tecnico, perché la forma e la struttura dell'edificio tendono a divenire tutt' uno. Si afferma anche un nuovo concetto di cantiere, come luogo in cui si montano pezzi prefabbricati (travi, pannelli di rivestimento, ecc.), prodotti in serie altrove. Nascono in questo secolo, proprio in seguito all'industrializzazione dell'edilizia, nuovi schemi di fabbricati che popolano i nuovi quartieri delle città.
Nel 1933 Hitler sopprime il Bauhaus («casa della costruzione») che, fondato nel 1919 dall'architetto Walter Gropius, si era proposto come la prima vera scuola di disegno industriale. In questa scuola si definisce la figura moderna del designer (disegnatore per l'industria
Messo al bando dal potere politico, Gropius è costretto, insieme ai suoi collaboratori, a lasciare la Germania e si trasferisce prima in Inghilterra, poi negli Stati Uniti.
Frank Lloyd Wright, che progetta costruzioni dalla pianta articolata liberamente, inserite nella natura e suddivise internamente da pareti scorrevoli, in modo da poter creare di volta in volta gli spazi più funzionali all'uso.
- in Francia, dove Le Corbusier, architetto, pittore, scultore, elabora importanti studi di urbanistica e progetta nuovi tipi di abitazione secondo criteri oggi largamente in uso. A lui si deve il concetto della casa isolata dal terreno ed elevata da lunghe finestre «a nastro», chiusa in alto da tetti-giardino;
- nei Paesi Scandinavi, dove Alvar Aalto propone nell'abitazione il recupero di materiali naturali (legno, pietra, laterizio) e studia con particolare cura i dettagli di ogni ambiente
Fonte: /file/abitazione%20classi%20seconde.doc
Sito web da visitare: http://www.comprensivodicurtatone.it
Autore del testo: non indicato nel documento di origine
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"Ciò che sappiamo è una goccia, ciò che ignoriamo un oceano!" Isaac Newton. Essendo impossibile tenere a mente l'enorme quantità di informazioni, l'importante è sapere dove ritrovare l'informazione quando questa serve. U. Eco
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