I riassunti , gli appunti i testi contenuti nel nostro sito sono messi a disposizione gratuitamente con finalità illustrative didattiche, scientifiche, a carattere sociale, civile e culturale a tutti i possibili interessati secondo il concetto del fair use e con l' obiettivo del rispetto della direttiva europea 2001/29/CE e dell' art. 70 della legge 633/1941 sul diritto d'autore
Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).
Guardando la sera verso ovest, appena dopo il tramonto del Sole, non è difficile scorgere, in alcuni periodi dell’anno, un astro molto brillante, molto più luminoso di qualsiasi stella che vediamo di notte. L’oggetto celeste che osserviamo è Venere, il pianeta che più si avvicina al nostro, sia come distanza, che come dimensioni, che come caratteristiche. Venere è solo uno dei numerosissimi corpi che fanno parte del sistema solare; altri otto pianeti, il Sole, la sessantina di lune dei vari pianeti e le migliaia di asteroidi, comete e meteoriti, caratterizzano in modo unico il nostro sistema planetario, proprio quello al quale siamo tanto attaccati.
Il sistema solare non è stato sempre in queste condizioni e lo stato attuale non durerà per sempre; infatti, come tutto nell’Universo, ha avuto anch’esso un inizio (quattro miliardi e mezzo di anni fa) e, inevitabilmente, avrà una fine.
Ci sono state diverse teorie sulla nascita del sistema solare, ma quella che oggi viene riconosciuta dalla quasi totalità della comunità scientifica è la teoria nebulare di Laplace. Questo scienziato cercò di dare una spiegazione ai fenomeni che si potevano osservare: ad esempio il fatto che le orbite si trovano tutte sullo stesso piano equatoriale del sole, oppure il fatto che le orbite sono quasi circolari (per l’esattezza sono ellittiche). Laplace ipotizzò che un unico globo gassoso, esteso fin oltre l’orbita di Nettuno, sotto la forza di attrazione gravitazionale si sia contratto sempre più verso il centro, dando il via al processo di aggregazione della materia che avrebbe portato alla nascita del Sole. Man mano che la quantità di materia si aggregava nella protostella la pressione cresceva e si iniziavano ad innescare le prime reazioni nucleari che hanno fornito e continuano a fornire energia. Dopo questa prima fase, la nebulosità ha iniziato a diradarsi per effetto del vento solare; le particelle più leggere furono sospinte verso la parte più esterna, mentre le particelle più pesanti furono attirate verso il nucleo della nebulosità sempre per effetto dell’attrazione gravitazionale del Sole. Per questo motivo i pianeti più vicini al Sole sono costituiti da materiale più pesante, ad esempio la Terra è ricca di silicio, mentre i pianeti più lontani sono gassosi e quindi costituiti da materiale più leggero come idrogeno ed elio.
Quasi tutta la materia presente nel sistema solare è concentrata nel Sole; tutti gli altri corpi ne contengono circa due millesimi. Gli altri corpi che fanno parte del nostro sistema planetario sono nell’ordine Mercurio, Venere, Terra, Marte, Giove, Saturno, Urano, Nettuno e Plutone. I primi quattro sono i più vicini al Sole, sono piccoli, dotati di un’elevata densità di materia (in media cinque volte più pesante dell’acqua), hanno un numero esiguo o nullo di lune: questi pianeti vengono detti pianeti terrestri. Giove, Saturno, Urano e Nettuno, sono molto grandi, costituiti principalmente da idrogeno, elio e metano, hanno un elevato numero di satelliti: questi corpi vengono detti pianeti gassosi. Discorso a parte merita Plutone; oggi non ancora si prende una decisione chiara se classificarlo come pianeta.
Il Sole, come già detto, contiene quasi tutta la massa del sistema solare, ed è un oggetto grandissimo se paragonato alle distanze alle quali siamo abituati. Per andare dalla Terra alla Luna abbiamo impiegato tre giorni, con i mezzi migliori a disposizione, ebbene il Sole ha un diametro che è tre volte più grande della distanza che separa il nostro pianeta dal suo satellite. Tuttavia questo non deve impressionare perché il nostro sole è una stella nana, cioè una stella piccola se confrontata alle altre che vediamo di notte. La sua atmosfera è divisa in tre parti: la fotosfera, cioè la parte che emette luce; la cromosfera, chiamata così per il colore rosso e la corona solare, visibile soltanto durante le eclissi totali. Spesso sono visibili delle zone più scure, dette macchie solari, zone più fredde di circa duemila gradi rispetto al resto del Sole che ha una temperatura media di seimila gradi.
Il pianeta successivo è Venere, per molti versi pianeta gemello della Terra (ha un diametro simile e un’atmosfera). Il pianeta è caratterizzato da un elevato strato di nubi, circa 90 Km, che contribuiscono ad uno spaventoso effetto serra che innalza la temperatura a più di 400 gradi. Venere, così come Mercurio, non ha satelliti e, dato che è un pianeta interno, cioè si trova più vicino al Sole di quanto non lo sia la Terra, non è mai visibile in piena notte ma solo all’alba o al tramonto.
La Terra è l’unico pianeta dei nove sul quale si sia sviluppata la vita. Questo fenomeno è un fatto rarissimo nell’Universo, e se fossimo soli sarebbe veramente uno spreco di spazio! Attorno alla Terra orbita un altro corpo celeste: la Luna. I corpi che orbitano intorno ai pianeti vengono detti generalmente lune. La Terra è detta anche il pianeta azzurro perché è ricoperta per la maggior parte di acqua.
Marte è l’ultimo pianeta di tipo terrestre. È accompagnato da due lune Phobos e Deimos piccolissime se confrontate con la nostra Luna. Ha un’atmosfera molto tenue e una temperatura di circa 20 gradi sotto zero. In questi ultimi mesi Marte è oggetto di numerose missioni spaziali da parte della NASA per valutarne le caratteristiche fisiche e chimiche.
Tra Marte e Giove si trova la fascia degli asteroidi.
La distanza tra un pianeta ed il successivo rispetta certe proporzioni. Questo avviene tra Mercurio e Venere, tra Terra e Marte, tra tutti i pianeti ma non tra Marte e Giove. Tra questi due pianeti dovrebbe trovarsi un altro corpo celeste, proprio in corrispondenza della fascia degli asteroidi. Alcune teorie affermano che un altro pianeta di tipo terrestre si sia formato effettivamente in questa zona di spazio, ma è possibile che le forze gravitazionali esercitate da Giove, congiuntamente a quelle esercitate dal Sole abbiano potuto far esplodere letteralmente il pianeta. L’eco di quest’esplosione è giunta fino a noi ed è proprio la fascia degli asteroidi: una testimonianza di quello che avrebbe potuto essere un altro membro del sistema solare.
Giove, in particolare, è il pianeta più grande dei nove che accompagnano il Sole all’interno della Via Lattea, la galassia in cui ci troviamo; il nostro pianeta potrebbe entrare in Giove circa 1300 volte! Essendo un pianeta gassoso è costituito in maggior parte da gas leggeri, idrogeno ed elio, tuttavia è probabile che in profondità si trovi un nucleo ferroso necessario a mantenere unito il pianeta. Giove è accompagnato da sedici satelliti: Metis, Adrastea, Amalthea, Thebe, Io, Europa, Ganimede, Callisto, Leda, Himalia, Lysithe, Elara, Ananke, Carme, Pasiphae e Sinope. Di questi Io, Europa, Ganimede e Callisto furono i primi satelliti, oltre la Luna, scoperti nel sistema solare (scoperta di Galileo Galilei con il suo rudimentale telescopio). Questo sistema di satelliti è tipo quello planetario che accompagna il Sole; ogni elemento ha, infatti, delle caratteristiche che lo distinguono dagli altri, proprio come accade per i nove pianeti.
Ad una distanza doppia dal Sole, rispetto a quella di Giove, troviamo Saturno che forse è l’oggetto più bello di tutto il sistema solare. La caratteristica di Saturno è il fatto di possedere i classici anelli: un disco di polveri, ghiaccio e frantumi di roccia che orbitano intorno al pianeta. Saturno non è l’unico pianeta ad avere un anello che lo circonda: anche Giove, Urano e Nettuno, gli altri pianeti gassosi ne hanno uno. Come gli altri pianeti gassosi anche Saturno è accompagnato da molti corpi minori; i sedici satelliti sono: Atlas, Prometeo, Pandora, Giano, Epimeteo, Mima, Encelado, Teti, Telesto, Calypso, Dione, Helene, Rea, Titano, Iperione, Giapeto e Febe. Un’altra particolarità di Saturno è la sua densità, minore di quella dell’acqua: questo significa che, se fosse posto in un’immaginaria vasca, galleggerebbe sull’acqua.
Urano e Nettuno sono gli ultimi due pianeti gassosi. Come caratteristiche sono molto simili: sono grandi circa dieci volte più della Terra, hanno un gran numero di satelliti, si trovano lontanissimi dal Sole: la luce impiega diverse ore per giungere ai due corpi; possiedono entrambi un anello tipo quello di Saturno e sono stati scoperti solo di recente.
Urano è stato scoperto casualmente da Hershell nel 1781, che lo riteneva una cometa senza chioma, a causa dell’assenza di dettagli superficiali e della imprecisione degli strumenti dell’epoca. Nettuno fu individuato una sessantina di anni dopo, nel 1846. Questa scoperta era stata programmata, infatti bisognava giustificare alcune anomalie all’orbita di Urano che non erano previste dalla teoria di gravitazione di Newton; a seguito di questo successo, Nettuno era proprio nella posizione calcolata, la teoria di Newton divenne la legge di gravitazione universale. Le scoperte non finiscono qui, è infatti di qualche mese fa la notizia dell’individuazione di due nuove lune di Urano, da parte di un gruppo di astronomi: quest’ultimo successo ci insegna che il sistema solare nasconde ancora qualche sorpresa, e che non bastano solo le costose sonde interplanetarie, come i due Voyager o i Pioneer, a scoprirle. I due satelliti scoperti, catalogati per ora 1997u1 e 1997u2, vanno ad aggiungersi ai 15 già noti: Cordelia, Ofelia, Bianca, Cressida, Desdemona, Juliet, Portia, Rosalind, Belinda, Puck, Miranda, Ariel, Umbriel, Titania e Oberon. Anche Nettuno possiede un proprio corteo: Nayad, Thalassa, Despina, Galatea, Larissa, Proteo, Tritone e Nereide. A causa della lontananza di questo pianeta è difficilissimo scrutarlo da Terra per scoprire altri satelliti: le nuove scoperte saranno affidate a sonde automatiche, come la Voyager II che durante il suo passaggio nel 1989 ha scoperto i primi sei corpi di questa lista. E’ tuttavia recente la scoperta di un altro satellite catalogato provvisoriamente 1999u1, che porta ne porta a 18 il numero.
Discorso a parte per Plutone. Questo pianeta è il più lontano dal Sole, è il pianeta più piccolo di tutto il sistema solare ed è accompagnato da un satellite, Caronte, che è grande circa un terzo del pianeta. Plutone è stato scoperto da Clyde Tombaugh solo nel 1930. Caronte è stato scoperto nel 1978, praticamente l’altro ieri, da James Christy. L’orbita di Plutone taglia quella di Nettuno, che in questi anni è il pianeta più lontano dal Sole; questo fatto è inusuale per corpi originatisi contemporaneamente: per questo motivo molti astronomi reputano Plutone un semplice corpo che ruota intorno al Sole, piuttosto che un vero e proprio pianeta. Essendo un astro di tipo terrestre ed avendo un’orbita ellittica molto allungata, che non è situata sullo stesso piano delle orbite degli altri otto pianeti, ed essendo inoltre il più piccolo tra tutti i pianeti, più piccolo addirittura di alcune lune di Giove, sembra che sia una luna di Nettuno sfuggita all’attrazione del pianeta gassoso. Unico punto a favore, che fa risalire le ipotesi che sia effettivamente un pianeta, è che possiede un satellite grandissimo: è come se attorno alla Terra orbitasse un satellite più grande di Marte! Si pensa anche che Plutone e Caronte sia un pianeta doppio e a causa di questo fatto l’orbita si sia spostata gradualmente nella posizione attuale.
Quanto descritto finora è il nostro sistema planetario, un sistema unico ma con caratteristiche che sicuramente possono trovarsi in altri sistemi solari. Considerando che ci sono miliardi di miliardi di stelle come il Sole che avrebbero potuto dare origine ad un proprio corteo di pianeti e di corpi minori, sarebbe una sciocca presunzione pensare di essere unici nell’Universo. Per dirla come piaceva a Sagan, astronomo morto nel 1997, se fossimo soli nell’Universo, non sarebbe uno spreco di spazio?
Fonte: http://www.gaf97.it/old/dispense/SistemaSolare.doc
Sito web da visitare: http://www.gaf97.it
Autore del testo: non indicato nel documento di origine
Il testo è di proprietà dei rispettivi autori che ringraziamo per l'opportunità che ci danno di far conoscere gratuitamente i loro testi per finalità illustrative e didattiche. Se siete gli autori del testo e siete interessati a richiedere la rimozione del testo o l'inserimento di altre informazioni inviateci un e-mail dopo le opportune verifiche soddisferemo la vostra richiesta nel più breve tempo possibile.
I riassunti , gli appunti i testi contenuti nel nostro sito sono messi a disposizione gratuitamente con finalità illustrative didattiche, scientifiche, a carattere sociale, civile e culturale a tutti i possibili interessati secondo il concetto del fair use e con l' obiettivo del rispetto della direttiva europea 2001/29/CE e dell' art. 70 della legge 633/1941 sul diritto d'autore
Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).
"Ciò che sappiamo è una goccia, ciò che ignoriamo un oceano!" Isaac Newton. Essendo impossibile tenere a mente l'enorme quantità di informazioni, l'importante è sapere dove ritrovare l'informazione quando questa serve. U. Eco
www.riassuntini.com dove ritrovare l'informazione quando questa serve